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Autore: Sokew86    14/02/2010    0 recensioni
Se ne fa un gran baccano sul discorso del precariato. Tante leggi si fanno servono solo ad aumentarlo. Persone sull’orlo della pazzia collettiva ecco che cos’è il precariato.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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03

Il signor Stefanelli

 

 

Stefanelli era un uomo anziano dai capelli bianchi poco folti,il suo viso esprimeva una bontà infinità ed era così che Stefanelli era stato allevato,ad essere un uomo di buon cuore e un cittadino onesto.

Un buon lavoratore e Dio sapeva quanto aveva lavorato nella sua vita,la schiena risentiva degli acciacchi e degli errori giovanili. La vita di Stefanelli era stata questa,era nato,era cresciuto,aveva lavorato,si era sposato e alla fine era rimasto solo. Non aveva avuto figli e da quello che gli raccontavano i suoi amici,era stata una fortuna. Tutti quella della sua età,i figli  li dovevano aiutare a mantenersi,invitandoli a pranzo la domenica oppure a fargli la spesa o simili.

Stefanelli aveva sospirato,

guardava gli scaffali del supermercato rassegnato:non poteva comprare nulla. Gli occhi gli pizzicavano vorrebbe scoppiare a piangere lì? Nel supermercato?!

Da quando si era reso conto di essere povero,era andata così: Stefanelli entrava nei supermercati e usciva piangendo a mani vuote.

L’anziano signore non poteva comprare il giornale:leggeva i giornali di sotto banco come il City qualche rara volta una dimenticata Repubblica si una panca.

La mattina che aveva cambiato la sua vita l’anziano,aveva letto il City:diminuivano le pensioni per la nuova finanziaria.

Per un lungo attimo l’anziano si era sentito preso dall’ansia,la bocca dello stomaco si era chiusa,fitte di dolore al cuore si era manifestate per un lungo momento.

Come avrebbe fatto per mangiare?

 

La prima volta che aveva rubato Stefanelli,aveva preso un pacco di pasta.

L’anziano non era riuscito neanche ad aprirlo,l’aveva lasciato sul tavolo della cucina illeso,era roba non sua,non poteva toccarla.

Però la fame è molto più forte della morale,riesce a soccomberla, a distruggerla ma la sua scomparsa viene ricordata da un suo grande amico:i sensi di colpa.

Stefanelli era di nuovo in un negozio,le sue mani erano nere,sporche,troppo sporche per essere lavate da una piccola confessione di un prete di provincia. Stefanelli rimane al centro del negozio con la bocca aperta.

I colori e i suoni di quell’ambiente scompaiono.

Non ce la fa,lui non è quel tipo di persona,lui la roba degli altri la rispetta,non la ruba.

Si era avvicinato all’anziano un giovane,un giovane alto dal viso da bravo ragazzo. Stefanelli aveva osservato per un attimo i vestiti di sottomarca del giovane,anche lui era un nuovo povero.

<<  Si sente bene?  >>  una domanda gentile di una persona cortese. Le pupille dell’anziano si erano dilatate. Aveva sottratto della roba anche a lui,a un altro povero come me.

La vergogna si era impossessata del Signor Stefanelli,l’anziano sentiva tutto il suo corpo diventare freddo,solo il suo viso era accaldato:  <<  Non mi tocchi sono sporco!  >>  aveva urlato.

Il giovane uomo,per un momento,aveva osservato l’anziano,non gli sembrava sporco.

Forse è un folle o un disperato.

Che tristezza.

Stefanelli aveva abbassato lo sguardo tremando,si vergognava per la sua scenata : <<  Mi dispiace … grazie. E’ un bravo giovane.  >>

L’anziano Stefanelli non ce la faceva più a stare lì,ad essere fissato da una sua vittima.

Rubare che atto ignobile.

Anche affamare un paese.

Il sorriso amaro dell’anziano sembra dire  <<  che orrenda vita che ho.  >>

Stefanelli si era chiuso a riccio e pensava alle prediche del papa sulla fame dei poveri bambini del terzo mondo.

Lui un bambino non era.

E non abitava neanche nel terzo mondo ma la morsa allo stomaco ce l’aveva comunque. Stefanelli si sedette a terra,incurante della strada sporca.

Tanto era sporco anche lui.

Cosa doveva fare?

Cosa?

Le sue mani erano sporche,piccolo ladro ignobile,ecco cosa era.

Lui era un cattolico italiano. Dio perdona i peccati dei suoi figli ma Stefanelli era anche un cittadino…

I carabinieri ,alla vista di un uomo di quella età, preparano immediatamente un modulo di denuncia,probabilmente qualche furfante l’aveva rapinato all’uscita della Posta o della Banca.

<<  Sono un ladro … arrestatemi.  >>  i “tutori” dell’ordine rimasero sorpresi dall’affermazione,Stefanelli non aveva l’aspetto di un furfante,ad alcuni carabinieri scappa una risata maleducata. Solo uno di loro,sembra riuscire a scorgere sotto quell’aspetto di uomo perbene,una sottile espressione di vergogna.

<<  Mi segua signore.  >>  dice l’unico carabiniere più attento, mentre i suoi colleghi lo esortano a lasciar perdere,forse Stefanelli era solo un vecchio matto.

Stefanelli segue docilmente il tutore della legge,le sue mani erano sporche ancora: <<  Sa ha rubato anche a lei.  >>

I carabinieri fissa l’uomo,nella sua mente cerca di un dare senso alla frase dell’anziano: forse è un truffatore nazionale o un appaltatore corrotto.

<<  Il suo nome. >>

Stefanelli osservava sott’occhi l’uomo,ha i tratti mediterranei ma gli sembra serio come un tedesco.

<<  Stefano Stefanelli. Sa sembra un tedesco,è un uomo tutto di un pezzo? >>  domanda l’anziano con una sorta di entusiasmo giovanile.

Il carabiniere aprì una cella,tenne la porta aperta esortando l’anziano ad entrare.

Con voce asciutta: <<  Cerco di esserlo. >>

Stefanelli aveva avuto lo sguardo abbassato tutto il tempo,quando sente il carabiniere chiedere la cella lo rialza. Gli occhi vergognosi non avevano fissato direttamente il carabiniere ma la sua bocca: da dove erano uscite quelle parole.

<<  Sa anche io … cercavo di esserlo … un uomo tutto di un pezzo … essere un buon cristiano e anche un buon italiano,si può essere tutte e due le cose. Eppure… eccomi qui. >>

Il carabiniere non era un ufficiale non dovrebbe fare troppe domande al carcerato: <<  Perché dice ”ho rubato anche a lei” cosa ha fatto?  >>

Stefanelli aveva sorriso amaramente: <<  Ho rubato nei supermercati. >>

Il carabiniere si stupisce,aveva pensato di trovarsi di fronte a un grande criminale e invece è solo un morto di fame che si era consegnato alla giustizia. Stefanelli si era alzato e aveva teso le mani al carabiniere: <<   Vede adesso non sono più sporche. >>  aveva esultato l’anziano. Quelle mani il carabiniere non le aveva viste sporche: << Ma Stefanelli,lei non aveva le mani sporche. >>

Stefanelli aveva sorriso paternamente,un sorriso di un nonno che spiegava al nipote qualcosa del mondo:  <<  Signor carabiniere,non voglio diventare come loro…  >>  Stefanelli si era incurvato,si era fissato le mani e poi era tornato a guardare il carabiniere: <<  Loro non vedono mai le loro mani sporche. Non hanno morale,per questo non si consegnano alla legge. Loro non si sentono sporchi.   >>

 Il carabiniere cerca di capire se l’anziano davanti a sé e un vecchio matto.

<<  Chi loro?Lei è forse pazzo?  >>

Stefanelli era tornato a sorridere: <<  Loro sono quelli che mi hanno abbassato la pensione. Loro rubano a tutti: le loro mani non sono sporche sono putride ma loro non se ne accorgano,perché per loro è giusto rubare i soldi ai cittadini di un paese. >>

Stefanelli aveva guardato il carabiniere negli occhi: <<  Mi chiede se sono matto ebbene non lo sono. Però una volta lo sono stato,feci un grande errore rifiutandomi di trasferirmi in Canada con mia moglie,come ci aveva consigliato sua sorella. Dovevo andarmene dall’Italia,quella volta. Perché questo non è un paese ne per nascere ne per invecchiare.  >> 

Ringraziamenti:

 annalicious:grazie per il commento.Comunque mi sembra che l'uomo di cui parli si è ucciso giovedì o venerdì!

   
 
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