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Autore: Obsidian_Butterfly    14/02/2010    2 recensioni
- E’ perfetto, grazie… Sai… ogni volta che guardo le stelle ho come l’impressione di appartenere più al cielo che alla terra… - sussurro vicino alle sue labbra quando ci stacchiamo per riprendere fiato… Mi perdo in quello sguardo magnetico, il silenzio cade di nuovo su di noi e vedo che guarda anche lui il cielo. Una meta così irraggiungibile. Impossibile. Che puoi solo guardare da quaggiù. Eppure ogni volta che guardo il cielo e le stelle, qualcosa dentro di me si scatena; qualcosa che non posso controllare, che non riesco a descrivere a parole. Penso solo che vorrei avere delle ali per poter volare lassù e toccare quel bellissimo cielo con un dito ed essere finalmente in pace con me stessa. Ma sono pensieri da pazzi che non condivido con nessuno…

- Non pensare a queste cose Sky… vivi la tua vita qui… nel presente… Resta ciò che sei e non cambiare mai, qualunque cosa accada… - . Mi abbraccia forte, quasi togliendomi il respiro. Perché queste parole? Non sembra nemmeno il ragazzo diciassettenne che conosco da una vita, sempre allegro e pieno di sé… Sembra una persona diversa… più adulta… più saggia… e il suo abbraccio mi sa così tanto di abbandono e di tristezza… Sarò solo paranoica, e questa serata è a dir poco perfetta, tanto che i miei pensieri negativi svaniscono subito. Prendo il suo viso tra le mani e dolcemente, e lo bacio sulle labbra; si rilassa a quel tocco, e tutto torna come prima… Non ho motivo di dubitare di lui… Mai e poi mai… Siamo e saremo sempre una cosa sola…
Ispirato alla serie Sangue Blu
Genere: Triste, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Memories 

 

 

 

Amare vuol dire distruggere ed essere amati vuol dire essere distrutti.”
Jace Wayland: ShadowHunters

È  strano come la mia vita sia cambiata in così poco tempo. Prima amavo uscire, passare interi pomeriggi in giro per New York o semplicemente rimanere a casa di qualcuno guardando uno di quei film horror che ti fanno venire la nausea con tutto quel sangue finto che schizza ogni secondo.
La cosa che adoravo di più di tutte era stare con lui.
Ogni ora, ogni piccolo momento trascorso in sua compagnia rendeva le mie giornate piene di felicità.
Non c’era spazio per le cose tristi perché con un solo sorriso che mi regalava, illuminava ogni cosa…
Mi sentivo una ragazza felice e amata, sempre circondata dagli amici di sempre fortunata che la vita mi avesse dato tanto. Ma quello che hai non sempre dura in eterno, tutto all’improvviso può cadere come un castello di carta.
 
- Che cosa hanno detto gli altri? – chiedo distogliendo lo sguardo dal finestrino e dalle luci della grande mela. Mesi che non esco più e all’improvviso mi rifaccio viva come se niente fosse. Conoscendoli a tutti verrà un colpo. Mi sono isolata spontaneamente da tutti, anche se hanno cercato di starmi vicino, ma non ne volevo sapere di niente e nessuno e posso benissimo capirli se stasera non mi rivolgeranno neppure la parola. L’unica che non si è allontanata, che sopporta i miei silenzi senza dire niente è Bliss, anche se dal suo sguardo ogni volta capisco che vorrebbe tirarmi uno schiaffo e dire “Ehi Sky la vita continua datti una svegliata!”
 
- Dai rilassati – la vedo sospirare tirando fuori dalla sua borsetta il palmare che aveva preso a emettere suono di avviso ricezione messaggi. Guardandola noto che Bliss è bellissima come sempre; è stata così fin da quando l’ho conosciuta quasi due anni addietro quando si trasferì dal Texas con la sua famiglia poiché suo padre vinse le elezioni come senatore di New York. Può sembrare a prima vista una di quelle ragazze con la puzza sotto il naso, sempre all’ultima moda e che fanno di tutto per rovinarti la vita; in realtà sotto tutti quei vestiti alla moda e alla sua bellezza si nasconde una ragazza d’oro, solare e sempre disponibile.
 
- Ok… Ma con chi continui a massaggiare?- Chiedo curiosa spostandomi vicino al suo sedile, vertendo la conversazione su di lei e non me per una volta. Non mi stupirei se fosse l’ennesimo ragazzo che gli sbava dietro e che puntualmente è rifiutato; ci parla, escono qualche volta insieme e alla fine quando si viene a scoprire che voleva portarla solo a letto, lo liquida con tanto di schiaffo. Spero che alla fine trovi davvero qualcuno che sappia apprezzarla per la persona fantastica che è, non per la sua bellezza…
È così strano come piccoli e insignificanti dettagli mi rimandino a lui e alla mia vecchia vita.
Guardando Bliss mi torna in mente quando il mio cellulare era puntualmente tempestato di messaggi a ogni ora del giorno e della notte…
Lui che mi cercava sempre…
Jack che rompeva perché litigava sempre con suo fratello…
Il mio migliore amico….
Bliss….
Ora il cellulare è sempre buttato in borsa e in modalità silenziosa per non sentire nessuno. L’unica cui rispondo è la mia amica, e gli altri ormai hanno smesso di cercarmi.
- Dylan, dai te ne ho parlato, il ragazzo nuovo della scuola – mi risponde continuando a digitare velocemente sullo schermo. Ora che ci penso un nuovo ragazzo si è trasferito da poco nella scuola, dove era stato sospeso, per non so cosa da quella precedente. L’ho visto di sfuggita nei corridoi della scuola un paio di volte è sembrato il tipico ragazzo acqua e sapone.
Piuttosto mi è sembrato un tipo lugubre e sempre con il muso, molto distante dal carattere della mia amica sempre allegro. Poi non posso giudicare il libro da una copertina non ho mai parlato con questo ragazzo, non che parli con molte persone in questo periodo…
La Limousine finalmente rallenta: siamo arrivati. Scendiamo di fronte al Blog 121 un imponente edificio di tre piani la cui struttura e fatta completamente di vetro nero; la musica proveniente da dentro arriva fino a noi provocando un leggero fastidio alle orecchie. Da qualche tempo sembra che il mio udito sia diventato più fine, e qualunque rumore che prima sopportavo ora mi provoca fastidio come se sentissi il suono rimbombarmi nella testa il doppio di quello che udivo prima.
Il mio sguardo cade casualmente sul lato opposto della strada, dove vi si è appena fermato un taxi che fa scendere un ragazzo alto e biondo. Sono troppo lontana purché lo veda chiaramente in faccia, ma ha un che di stranamente familiare…
Ed è in quel momento che il tempo è come si fermasse; tutto sembra andare a rallentatore e una macchina arriva a tutta velocità sbandando di continuo; sembra aver visto il ragazzo e in qualche maniera cerca di evitarlo, ma all’ultimo secondo lui stesso si butta sotto la macchina sparendo sotto le ruote. La macchina ovviamente non si ferma continuando a correre per la sua strada e mio cuore sembra aver smesso di battere.
 
- L’ha buttato sotto! Hai visto? – grido alla mia amica che anche lei ha assistito allo spettacolo. Anche Bliss è schioccata da quello che ha appena assistito e rimane lì con gli occhi spalancati non riuscendo ad aprire bocca.
 
- Dimmi che hai visto anche tu… - sussurra a voce bassa riprendendo l’uso della parola. Sono sicura, anzi sicurissima che il tizio l’avesse investito in pieno, invece il ragazzo biondo era in piedi qualche metro da noi vivo e vegeto… Ora però che guardo bene la somiglianza impressionante con lui è più che evidente. I miei dubbi sono confermati quando il ragazzo si volta.
Biondo.
Alto.
Dal fisico perfetto.
Viso dai lineamenti delicati.
Non può essere lui… se n'é andato. Si avvicina a noi e il mio cuore prende a battere più forte. La realtà è un’altra.
Non è lui.
Riprendo lucidità quando mi accorgo che i suoi occhi non sono verdi come lo smeraldo, ma di un bellissimo colore blu.
Jack Force. Suo fratello gemello in tutto per tutto. Beh tranne che per gli occhi si distinguono solamente per quello.
 
- Dovresti essere morto – sussurra Bliss una volta che Jack è arrivato a noi. Non è cambiato per niente in questo periodo e sembra che neppure la scomparsa di suo fratello non lo abbia scalfito minimamente. Indossa come il solito un paio di jeans firmati che lasciano intravedere una parte dei boxer neri, una camicia nera i primi bottoni lasciati sbottonati opposta per mostrare un accenno del suo fisico scolpito sotto la stoffa. Nessuna giacca a coprirlo nonostante la gelida sera, preferisce patire il freddo, tutto pur di far scena e colpo sulle ragazze.
Ma Jack Force è più di tutto questo.
 
- Morto? Non credevo ti ubriacassi ancora prima di entrare in un locale, Bliss – dice Jack sfoderando uno dei suoi tipici sorrisi da strafottente che farebbe sciogliere qualsiasi ragazza, ma che di mio avviso ho sempre odiato. Non che fosse sempre così, ha anche lui i suoi lati apprezzabili come qualsiasi altra persona. E comunque forse abbiamo avuto una visione comune, immaginando di vederlo buttarsi sotto la macchina. Però aver visto la stessa cosa in due era pur sempre molto strano e sinistro.
 
- Non è ubriaca… - la voce mi esce improvvisamente dopo che fino a quel momento ero stata in silenzio, e Jack come se non si fosse accorto di me fino a quel momento, volge il suo sguardo su di me. Lo guardo negli occhi scorgendo un lampo di tristezza, odio e rancore nel suo sguardo; ma il tutto dura solo un paio di secondi prima di rivolgere anche a me uno dei suoi sorrisi. Lo capisco se mi odia, capisco se in questo momento c’è l’ha a morte con me. Sarei dovuta stargli vicino come amica come lui ha cercato di fare con me. In fondo condividevamo lo stesso dolore…
 
- Sky. Finalmente hai deciso di uscire dalla tana – Come al solito è sempre diretto… Niente scuse, niente frasi carine che qualunque persona si scambierebbe quando non si vede da tempo. Nonostante il sorriso sulle labbra è arrabbiato e in collera. Lo noto dagli occhi che esprimono veramente ciò che prova; quegli occhi che non mentono mai. In nessun caso.
Morale della favola; sono una totale idiota e solo ora che rivedo Jack me ne rendo conto.
 
- Mi fa piacere vederti - rispondo abbassando lo sguardo da lui; è vero non volevo vederlo, ma Jack nonostante sia identico a lui esteriormente, in realtà dentro sono due persone diverse… e sono stata alquanto stupida ad evitarlo. Lasciando altri convenevoli da parte, finalmente per la gioia di Bliss entriamo nel locale, evitando l’enorme fila all’ingresso, da un’entrata secondaria riservata ai clienti abituali del posto.
L’interno è tutto un mix di luci, musica e design moderno: camminiamo facendoci spazio in mezzo alla folla di ragazzi e ragazze per raggiungere il nostro privè: una piccola sala piena di divani bianchi in pelle e cuscini morbidissimi blu scuro. Alle pareti piccoli schermi al plasma rimandano le immagini dei video musicali del momento ed è disponibile anche una X- box per poter giocare. A terra a coprire il pavimento vi è un enorme tappeto nero e attorno ai divani ci sono dei tavolini in cristallo, su cui sopra sono sempre serviti aperitivi e “cibo spazzatura”. Il tutto è insonorizzato da una porta scorrevole di vetro che da sulla sala principale.
 
- pensavamo vi foste persi. Sky! – Non ho il tempo di entrare che mi trovo travolta da un mega abbraccio stritolante del mio migliore amico: anche lui esageratamente alto (sembra che a colazione mangino ormoni per la crescita che normalissimo latte); i capelli castano – biondi messi come al solito appositamente in disordine ( dice sempre che l’aria da ribelle attiri di più le ragazze) e la sua voce è allegra come sempre è stato, anche quando tutto sembra andare male.
 
- Mettimi giù Jace mi stai stritolando – Non mi sarei aspettata da lui una simile accoglienza visto che ho snobbato anche lui… Jace Azzard – Perry anche lui facente parte dei ricconi ( il che non sembra, non si comporta da tale) lo conosco da quando ho memoria. Mi posa giù sciogliendo il mega abbraccio permettendomi di vederlo in viso: i suoi occhi castano non hanno perso la vivacità che ha sempre avuto fin da bambino. So bene che anche lui è stato male, ma non è mai il tipo da farlo notare a tutti. Semplicemente maschera bene il suo dolore davanti agli altri, mostrando sempre la sua positività nel vedere la vita.
L’ho sempre invidiato per questo; tutto quello che io riesco a fare è chiudermi in me stessa…
Ci sono tutti: Bliss, Jack e Jace.
Sarebbe perfetto se con noi ci fosse anche lui… Si sente il vuoto che ha lasciato e nessuno può colmarlo. È come se mancasse il pezzo di un puzzle…
 
- Ehi Jack, pensavo avessi chiuso con la reclusa – Di male in peggio. Non mi sono resa conto della presenza di Madelaine Carter, detta Mimi. La persona più detestabile sulla faccia del pianeta, una strega rinchiusa nel corpo di una bellezza a dir poco perfetta; fisico sinuoso e ben modellato, i capelli fluenti e biondi lunghi fino alla vita e occhi di un azzurro accecante.
Per essere bella lo è sempre stata, l’unico problema e il caratteraccio infernale che si è ritrovata: il suo divertimento e rendere impossibile la vita a tutti per essere sempre al centro dell’attenzione.
Ricca.
Viziata al ridicolo.
Odiosa.
Bella. All’inverosimile sempre circondata da ragazzi che le fanno la corte. Normale che stasera sia qui; il venerdì sera il Blog 121 è sempre stato il ritrovo di tutti i ragazzi della scuola; il che include anche Mimi.
È seduta su una dei divani di pelle, le gambe snelle e sode scoperte distese sul tavolino davanti a lei; indossa uno dei suoi costosissimi abiti di alta sartoria cuciti su misura per lei.
Accanto a lei quella che si può definire la sua “migliore amica”; Aggie Carondolet…
Bionda anche lei, sembra il suo clone mal riuscito. Mi è sempre stata simpatica, uscivamo insieme fino a quando ha deciso di seguire Mimi come suo nuovo cagnolino e i contatti si sono annullati.
 
- Dove stai andando? – Chiede Mimi ad Aggie, perdendo per mia fortuna interesse sul perché sono qui… Meglio per me l’ho sempre odiata con quel suo atteggiamento di “io sono la migliore” e meno la vedo, più serenamente vivo.
Ha sempre cercato di mettermi i bastoni tra le ruote credendo che fossi un ostacolo per lei; forse lo ero perché sono sempre stata amica dei gemelli Force e lei sbavava praticamente per tutti e due e, naturalmente ero un fastidio per la sua conquista.
Certe persone non cambiano mai e Mimi era una di quelle persone.
 
- A fumare – risponde semplicemente l’amica tirando fuori dalla sua borsetta un pacchetto di sigarette e l’accendino. Povera Aggie non la invidio proprio; essere amica di Mimi comporta dirle quello che fai, dove lo fai e quando lo fai con la sua approvazione.
Preferisco essere invisibile agli occhi degli altri o fare finta di essere qualcuno alle dipendenze di un’altra persona.
Senza degnarci di altre parole, sparisce anche lei inghiottita dalla folla umana, probabilmente andando a caccia di ragazzi tanto per rendere la sua serata più divertente.
Mi chiedo ancora se sia stata una buona idea essere venuta qua stasera; non mi sono neppure resa conto che Bliss è sparita senza dirmi niente.
 
- Che fine ha fatto Bliss? – Chiedo rivolta a Jack, seduto comodamente sul divano fumando una sigaretta, il che è vietato fumare all’interno del locale; non che per lui le regole siano mai state qualcosa da rispettare.
Mi siedo accanto a lui togliendo giacca e sciarpa, abbandonandola di fianco a me. Jace si è dato alla X-box e tra me è Jack c’è un silenzio alquanto imbarazzante…
 
- Ha raggiunto Dylan, sai il ragazzo nuovo – risponde spegnendo la sigaretta nel posacenere di cristallo. Bell’amica mi abbandona con lui per un altro; ho la vaga impressione che l’abbia fatto apposta così Jack ed io potessimo parlarci. Ma di cosa poi? Già è abbastanza difficile stargli vicino e non scambiarlo per suo fratello.
E questo silenzio forzato non mi piace per niente, di solito abbiamo sempre parlato senza troppi problemi.
 
- Almeno lei si diverte – dico a me stessa a bassa voce, ma sembra che anche Jack abbia sentito; i suoi occhi sono puntati su di me e sembrano tristi; come se volesse dirmi che mi capisce, ma non lo dirà mai pur di non distruggere il suo orgoglio maschile. Lo guardo a mia volta cercando di non scoppiargli a piangere davanti. Le lacrime rendono deboli e volubili e non voglio dare questa immagine di me, di una bambina spaurita che ha paura di tutto e che si sente sola e senza la persona che ama. Sarebbe troppo. Sarebbe come affermare che lui se n'é andato per sempre sul serio…
Darla vinta al destino che mi ha giocato questo tiro mancino.
 
- Vuoi tornare a casa? – La sua domanda mi coglie del tutto impreparata; dopo tutta la fatica che Bliss ha fatto per farmi uscire dalla mia stanza, controvoglia per di più, Jack capisce al volo che preferisco essere da un’altra parte piuttosto che in questo locale caldo e opprimente. Senza attendere una risposta, si alza recuperando la mia giacca abbandonata nel divano vicino, mettendosi davanti da vero gentiluomo con la giacca aperta in modo da poterla indossare.
 
- Se andate via, vi seguo, questo posto inizia a darmi noia – E’come ai vecchi tempi; dove va uno ci sono sempre gli altri; è sempre stato così è sempre sarà. Non importa per quanto possiamo essere divisi, non importa se lui non è qui con noi in questo momento e se la tristezza aleggia nell’aria. Importa quello che ci ha sempre uniti…
E ho dimenticato quanto loro sono sempre stati parte della mia vita…
Senza dire altro ci avviamo fuori dal pub, le strade semideserte per la tarda ora. Solo la musica del locale risuona nel quartiere e di ragazzi solo qualche drappo all’ingresso.
E qualcosa di strano in quel momento mi accoglie del tutto impreparata; una fitta dolorosa al petto tanto da togliermi il fiato mi fa perdere l’equilibrio cadendo per terra sull’asfalto freddo e irregolare; i sensi si affievoliscono, la vista si fa appannata e la testa diventa pesante e dolorante.
Cerco di chiamare Jack ma dalla mia bocca non esce nessun suono, il dolore si fa sempre più forte finché tutto cessa e diventa completamente Buio.
 
 
 
Una distesa di erba sconfinata.
Una linea di fumo nero come la pece si staglia all’orizzonte.
Un odore acre e forte da far lacrimare gli occhi.
Questa terra che un tempo doveva essere rigogliosa e piena di vita,
ora non è altro che una landa desolata.
La visuale cambia: un villaggio.
Tutto sembra tranquillo, ma questa tranquillità, questo silenzio sono opprimenti.
Sembra surreale, non c’è presenza di vita.
Le strade sono deserte; carri e oggetti vari abbandonati nelle vie…
Le case hanno le porte spalancate, all’interno nessun segno di vita.
Da una porta spalancata si scorgono i segni della vita che c’era lì dentro: una tavola apparecchiata per il pranzo, i fiori al centro della tavola che ormai stanno avvizzendo…
Riprendo a camminare per la via principale e l’odore di metallo e fumo
si fa sempre più forte…
E l’orrore si mostra davanti agli occhi.
Nella piazza principale i cadaveri di donne, uomini e bambini
 impilati a formare una collinetta.
Gli occhi aperti che mostrano il bianco e i loro volti pieni di angoscia e terrore.
E in cima a quell’orrore spicca un cartello infilzato nel corpo ormai privo di vita
Di un piccolo bambino…
Un'unica parola incisa sopra marchiato a fuoco:
 
“CROATAN”
 
Una luce forte spazza via tutto, trasportandomi in un altro posto.
L’odore di fumo e sangue è sostituito da quello di fiori freschi
e davanti a me un bellissimo lago, il cui sole risplende sulle sue acque
rendendo la superficie luminosa come tanti piccoli diamanti.
Sento l’erba morbida sotto di me solleticare i miei piedi nudi…
Pace e tranquillità regnano in questo posto che mi sembra familiare.
Un posto che sembra appartenermi da tempo immemorabile.
 
“Hariel…” una voce maschile, mi risuona alle orecchie.
Un nome anch’esso familiare ma che non è il mio…
…Oppure si?...
Mi avvicino alla sponda del lago inginocchiandomi: il mio viso
Appare sull’acqua perfettamente liscia e trasparente.
E allora chi è la voce che ha chiamato quel nome?
“Hariel”
Di nuovo la voce, questa volta più insistente.
La superficie dell’acqua s'increspa, nonostante non ci sia un filo di vento,
facendo scomparire il mio volto.
Al suo posto appare la figura di un giovane ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi verdi…
Non può essere lui…
Questo non è reale e neppure l’illusione rende giustizia alla sua bellezza…
 
“Non hai motivo di piangere, e non ho molto tempo, quindi ascoltami.”
 
Con le dita mi tocco gli occhi:
non mi sono accorta che le lacrime hanno preso il sopravvento come
non hanno mai fatto prima.
Il solo vederlo mi provoca un misto di emozioni varie; amore, rabbia, gioia, tristezza…
Vorrei potergli dire qualcosa ma dalla bocca non esce niente…
Mi sorride dolcemente come se capisse quello che sto provando;
Allunga una mano verso di me come per superare quella barriera di acqua che ci separa;
faccio la stessa cosa anche io; un solo istante anche solo per sentire la sua pelle a contatto con la mia.
Ma tutto dura un lasso di un secondo.
Qualcosa dietro di lui appare; qualcosa di orrendo, innaturale.
Non si distingue la figura che è un ammasso di fumo nero; ma una cosa che riesco a distinguere bene sono gli occhi color dell’argento privi di pupilla…
 
“Dietro di te!”
 
È tutto quello che riesco a dire; si gira, poi rivolge uno sguardo di nuovo a me:
quello sguardo che io ho sempre amato…
 
“Non dimenticarti mai chi sei veramente! Prometto che tornerò da te!”
 
Quella cosa orrenda lo avvolge facendolo sparire.
L’ho perso di nuovo.
Anche nei sogni sono destinata a perderlo.
E anche se questo può sembrare un sogno è tutto un incubo dei peggiori.
 
“Daniel!”
 
Prima di sparire riesco a gridare il suo nome.
E poi…
…Buio…



Skat3r_leso: Sai che tengo moltissimo ai tuoi commenti e al tuo appoggio su ciò che scrivo…
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se ho impiegato più di un mese a scriverlo…
Ma ormai conosci la mia lentezza… Un bacio… Ti voglio bene…
 
federikuccia:
Ciao ^^ Sono sorpresa che ti abbiano consigliato la lettura della mia storia, anche se a mio parere fa schifo -.-“”” Ecco a te, il nuovo capitolo, spero ti piaccia e continuerai a commentare ^^

Lion E Lamb: Ehi! Grazie per aver commentato, in fondo quello che ho scritto è quello che provo realmente anche se una persona in particolare che mi sta a cuore, non lo capisce e spero che prima o poi lo capisca…Non mi aspetto niente, ma come dico sempre: “La speranza è l’ultima a morire”.Grazie per aver commentato, sei stata davvero gentile.Baci, Siana.

Clara111294:
Salve!!! Grazie dei tuoi complimenti mi hanno fatto davvero piacere, non credo di meritarmeli -.-Spero che ti piaccia anche questo capitolo. Alla prossima, Siana
 
Giuly_pattison:
Ciao, mi fa davvero piacere che continui a commentare le mie storie… La storia è tratta da una serie di libri che a mio parere mi sono piaciuti tantissimo e ti consiglio di leggerli ^^ E di fantasia non ne ho fidati, scrivo solamente ciò che provo, che è facile per tutti ^^Grazie per il commento. Baci Siana.


   
 
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