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Autore: Rain Rose    14/02/2010    12 recensioni
Con il fiato sospeso, fisso gli occhi gialli e raccapriccianti del mio nemico, dall’altra parte della stanza stretta e lunga, e lui ricambia con uno sguardo compiaciuto, folle.
Era senz’altro una bella maniera di morire, sacrificarmi per un’altra persona, qualcuno che amavo. Una maniera nobile, anche. Conterà pur qualcosa, no?
Sapevo che se non fossi mai andato in quella casa discografica non mi sarei trovato di fronte alla morte. Per quanto in realtà fossi terrorizzato, però, non riuscivo proprio a pentirmi di quella scelta.
E mentre piano piano sento le forze abbandonarmi e le gambe cedere, vedo il mio nemico cominciare ad avvicinarsi con passo lento e sfrontato, con un ghigno più che soddisfatto dipinto sulle labbra violacee e raggrinzite.
Un ultimo grido e poi il buio.

Ok, ho appena scoperto che sono proprio negata a scrivere introduzioni ^___^"
Spero che la leggerete comunque!! aspetto vostri commenti/critiche!!
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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°°° A Song 4 You °°°
-17. Una ‘sorpresa’ dai capelli rossi-

 

 

 

- Io davvero non riesco a capire, - borbottò Suigetsu, inclinando la testa all’indietro e appoggiandola al poggiatesta del sedile. – Davvero, non riesco proprio a capire… -
Sasuke, completamente addossato al sedile posteriore di pelle dell’auto su cui stavano viaggiando, osservava senza particolare interesse il panorama che s’intravedeva attraverso il finestrino.
- Insomma, - sbuffò poi l’albino, tirando su la testa con uno scatto e cominciando, come suo solito, a gesticolare con le braccia. -  alberi qui, alberi lì, alberi laggiù… ma cosa diamine ci siamo venuti a fare su questa collina sperduta nel nulla? Ci sono solo alberi! Ah, ma mi sentirà quel vecchiaccio quando torniamo… chiusi in casa discografica a lavorare per più di una settimana per cosa, poi? Per questa schif-
- Suigetsu… -
- Sì, lo so che ho ragione, ma quest-
- Sta zitto. –
L’Hozuki, scettico, si voltò lentamente verso la figura signorile del moro, il quale non gli stava più prestando la benché minima attenzione –o almeno questo era quello che pensava, visto che indossava sempre quella maschera di indifferenza che, oramai, lo caratterizzava. Dopo un po’ sbuffò, alzando gli occhi al cielo e tornando a fissare dritto davanti a se, esaminando l’asfalto attraverso il parabrezza. 
Era sempre la stessa, identica storia: qualunque discussione cercasse di iniziare con lui, quel bastardo dell’Uchiha finiva sempre per zittirlo, scocciato dalla sua sola presenza e dalla sua vocina petulante –così lo definiva lui.
“Signorino dei miei stivali!”, pensò Suigetsu incrociando le braccia al petto, scocciato.
Certo, era anche vero, però, che da quando lo aveva conosciuto (circa quattro anni fa) la situazione era un po’ migliorata, visto che nei primi mesi il povero Hozuki non aveva ricevuto il permesso o l’onore di poter anche solo chiamare l’Uchiha per nome – figuriamoci iniziare un discorso, tsk!
E distrarlo dai suoi principali obbiettivi, naturalmente, tra cui quello di essere il migliore in tutto, di essere meglio di tutti e bla, bla, bla

Sì, forse dire che non lo sopportava era alquanto riduttivo.
Nel frattempo, come se fosse dotato di vita propria, l’indice della mano destra dell’Uchiha si posò su uno dei pulsanti dell’mp3 che teneva poggiato sulle gambe, alzando il volume al massimo prima che la bocca dell’altro si aprisse di nuovo e ricominciasse a disturbare la sua mente, già abbastanza compromessa dai fastidiosi problemi che gli erano sorti in quegli ultimi giorni.

 

 
Nonostante le stradine insipide e tortuose che li avevano accompagnati per tutto il viaggio, la loro auto arrivò a destinazione appena venti minuti dopo la scenetta –se così si poteva chiamare- che si era svolta tra i due compagni di band.
- Siamo arrivati a destinazione, signore. –
Lo avvertì l’autista, aprendogli la portiera con un debole inchino. Sasuke scese immediatamente dalla Mercedes metallizzata , osservandosi noiosamente attorno e notando subito come il grande parcheggio che lo circondava fosse quasi completamente occupato dai pullman delle varie scuole.
“A quanto pare, sono in molti a partecipare a questa insulsa gara.”
- Ehi, i nostri sono quelli laggù, vero? - sghignazzò Suigetsu, scendendo dal lato del passeggero ed indicando, con un movimento appena accennato della testa, la massa febbricitante di ragazzi che era a distanza di diversi metri da loro.
Sasuke non gli rispose, mettendosi gli occhiali da sole che fino a quel momento aveva tenuto in testa e incominciando a dirigersi a grandi passi verso quella che, senza alcun dubbio, erano i suoi compagni di scuola.
Chi altro avrebbe potuto emettere tutti quei versi, se non quegli idioti?
- Uchiha, potresti anche aspettarmi, cavolo! – sbuffò l’albino affiancandolo e tentando di tenere la sua stessa andatura veloce, quasi frenetica. Cosa decisamente strana, per uno come lui.
Suigetsu ghignò. Quella situazione era davvero… divertente.
E pensare che, quando il loro produttore discografico gli aveva comunicato che avrebbe dovuto trasferirsi a Konoha, lui aveva cercato di opporsi con tutte le sue forze. Decisamente, aveva dovuto ricredersi, perché da quando aveva traslocato la sua vita aveva appunto preso una piega alquanto piacevole.
- Allora, - cominciò l’Hozuki, cercando di nascondere quel ghigno che, prepotente, cercava di modellare nuovamente le sue labbra. - come va con il tuo ‘allievo’? –
Come negli ultimi giorni, la reazione di Sasuke non tardò ad arrivare.
- Smettila di dire stronzate! – gli urlò contro il moro, fermandosi di botto e indirizzandogli un’occhiataccia, la quale, però, a causa degli occhiali, non fu affatto notato dall’albino, il quale continuò, rincarando la dose e continuando a prenderlo in giro, divertito dalle insolite reazioni del suo amico.
- Eh? Non capisco a cosa ti stai riferendo. Io ho solo chiesto come andava con il bel biondino, tutto qui. – gli rispose con un sorriso derisorio. Oh, come amava vedere il grande Sasuke Uchiha in difficoltà!
- Ti avverto, oggi non sono in vena. –
- Quindi? Uh, toh… guarda guarda chi sta venendo verso di noi. A quanto pare Uzumaki ti ha letto nel pensiero e ti sta raggiungendo. – gli disse poi, fissando un punto preciso e ricominciando a camminare, velocizzando il passo.
Sasuke sobbalzò, guardandosi attorno, per poi emettere una specie di ringhio cupo e stringere i pugni quando si rese conto che del biondino, in realtà, non vi era la benché minima traccia.
“Quel bastardo mi ha fregato!”, pensò quando la risata sguaiata di Suigetsu, che nel frattempo aveva quasi raggiunto il gruppo, gli giunse alle orecchie, irritandolo.
- Giuro che l’ammazzo. Entro oggi, io, lo ammazzo. – borbottò.
E dopo questa solenne promessa di vendetta fatta a se stesso, il moro raggiunse l’amico, il quale era stato già catturato dal gruppo di ragazze che formavano il suo Fan club ufficiale.
- Ehi, ehi. Calma ragazze, calma. Non vorrete stritolarmi, vero? – la frase dell’Hozuki, accompagnata dal suo solito sorrisino, riscosse molto entusiasmo nelle ragazze, viste le urla che esse lanciarono e che andarono a colpire, senza alcuna pietà, i timpani dell’Uchiha.
“Idiota.”, pensò quest’ultimo, stizzito, per poi allontanarsi non appena i suoi occhi ebbero avvistato, a vari metri da dove si trovava, un’arruffata capigliatura bionda di sua conoscenza.
- Certo, certo… - anche se circondato dalle urla delle varie piattole che continuavano a stargli a dosso nonostante gli avesse ripetuto più e più volte di lasciarlo in pace, il moro sentì distintamente il borbottare tipico dell’Uzumaki, seguito da uno sbuffo. – E sentiamo… quali dovrebbero essere queste ‘sorprese’?
- Certo, certo… - anche se circondato da urla, il moro sentì distintamente il borbottare tipico dell’Uzumaki, seguito da uno sbuffo. – E sentiamo… quali dovrebbero essere queste ‘sorprese’?
Alla parola ‘sorprese’, il moro addrizzò involontariamente le orecchie, per sentire meglio.
- Mmmh… - dopo aver guardato sadicamente il biondino, Sasuke vide l’Inuzuka scrutare prima il cielo, e poi il display del suo –antiquato- cellulare; molto probabilmente per controllare che ore fosserol, suppose.
 “Bene. E’ impazzito del tutto, finalmente.”
- Mmmh… se non mi sbaglio, dovresti scoprirne una fra appena… mmh… cinque min-
Furono queste le ultime parole che il moro riuscì ad udire, prima che anche i suoi timpani fossero storditi da un potente rumore che, mano a mano che passavano i secondi, diventava sempre più forte, assordandolo.
“Ma che diamine…!”, pensò Sasuke, portandosi subito le mani a tappare le orecchie, nel vano tentativo di attutire anche solo di poco il suono, mentre un leggero venticello cominciava a soffiare su di lui e il resto dei ragazzi che lo circondavano. Confuso, si guardò attorno, vedendo di sfuggita l’Uzumaki urlare qualcosa al suo amico, ma senza riuscire a capire cosa stessero dicendo; Kiba, al secondo richiamo, fece un’enorme sorrisone mentre, con un gesto del capo, gli indicò un punto imprecisato dietro le sue spalle.
Curioso, l’Uchiha puntò lo sguardo nella stessa direzione del biondo, stupendosi non appena ebbe avvistato un elicottero che, velocemente, si avvicinava alla loro posizione.
“Quello è un elicottero privato, cosa cavolo ci fa qui?”, si chiese il ragazzo mentre osservava il mezzo di trasporto poggiarsi, lentamente, sul grande spiazzo che fungeva da aeroscalo; a quanto sembrava, in quel posto non mancava veramente nulla. 

 
Mentre i primi mormorii cominciarono a diffondersi nell’aria, l’Uchiha continuò ad osservare, esaminare il grande elicottero nero e rosso ormai fermo, per poi stringere spasmodicamente i pugni non appena intravide una sgargiante capigliatura rossa, seguita da altre tre di diverso colore, scendere dalla scaletta del mezzo e togliersi gli occhiali da sole che portava, mostrando a tutti i presenti i suoi insoliti occhi verdi smeraldo.

 
- Ehi, guardate laggiù! -
- Ma… ma quello non è… -
- Ma perché sono qui? –
- Ma come, non lo sapevi? Anche loro frequentavano la nostra scuola, qualche anno fa!-
- Come?! Davvero? –

 

- G… Gaara? –
Anche se era stato uno dei tanti mormorii increduli che in quel momento riempivano l’aria, , Sasuke riuscì ugualmente ad udire la voce di Naruto pronunciare quel nome.
Il biondo, dal canto suo, era rimasto veramente molto stupito da quell’improvvisa apparizione di quel ragazzo che non vedeva da… Dio, non ricordava neanche lui quanto tempo, ormai!
Ancora incredulo, si voltò verso di Kiba, il quale si esibì in uno dei suoi soliti sogghigni divertiti, per poi inclinare leggermente la testa di lato; dietro di lui, Shikamaru lo guardava nella stessa, identica maniera.
- Sorpresa. – affermarono entrambi nel medesimo momento, appena in tempo prima che il biondo partisse come un razzo e si lanciasse in una corsa sfrenata, che terminò quando balzò, letteralmente, addosso al rosso, facendo cadere entrambi a terra; la posizione equivoca in cui si ritrovarono provocò in molti uno scoppio di risate, mentre in altri ulteriori borbottii a riguardo.
- Te l’avevo detto che l’avrebbe travolto in pieno e che lo avrebbe fatto finire spiaccicato a terra! Ora sgancia i soldi della scommessa, amico! – enunciò, vittorioso, l’Inuzuka al ragazzo ananas, il quale sbuffò, prendendo dalla tasca dei pantaloni alcuni spicci e posandoli sul palmo della mano aperta davanti a lui.
- Ehi, ma non sono tutti! Cosa sono questi pochi spiccioli?! –
- Arrangiati, Inuzuka. Sono a corto, in questo periodo. –
- Tsk! Spilorcio. –
- Da che pulpito… - borbottò tra se e se Nara, posando nuovamente lo sguardo sulle due figure in lontananza che ora si stavano rialzando; sorrise, contento della piena riuscita di quella piccola sorpresa che, sapeva e sperava, al biondo facesse solamente del bene in quelle due settimane.

 
- Yaah! Gaara, Gaara! Sei tornato, finalmente! – Naruto continuò a ripetere quel nome all’infinito, stringendo sempre di più il collo del ragazzo sotto di se.
- Ehi, moccioso, se non allenti la presa fra non molto non riuscirà più a respirare. – ridacchiò una delle tre persone alle sue spalle, tirandolo leggermente per il bavero della maglia.
Naruto arrossì, rendendosi conto solo in quel momento del piccolo spettacolo che stava dando. Ma non lasciò la presa, no. Si limitò solo ad allentare la sua morsa e a sollevarsi dal rosso quel tanto che bastava per riuscire a scorgere, in contemporanea, sia il viso di quest’ultimo sia quello delle altre tre persone che li circondavano, divertiti.
- Smettila di chiamarmi ‘moccioso’, Kankuro! – sibilò all’armadio a due ante che aveva parlato poco prima, per poi tornare a legare i suoi occhi con quelli di Gaara, il quale, aveva continuato a rimanere immobile e a non dire una parola.
Era contento, Naruto. Molto contento. Perché, nonostante fosse passato molto tempo da quando erano stati costretti a dirsi arrivederci – poiché il biondo aveva categoricamente vietato al rosso di considerare quello che si erano scambiati quel giorno, all’aeroporto di Seattle, come un addio – Gaara non sembrava affatto cambiato.
Certo, rispetto a lui, la cui fisionomia arrotondata lo rendeva ancora molto, troppo simile ad un bambino troppo cresciuto, i suoi tratti si erano fatti indubbiamente più spigolosi, più adulti; ma escluso ciò, fondamentalmente, sembrava essere rimasto il solito ragazzo con cui aveva passato la sua intera infanzia.
- Lo sai? Mi sei mancato un sacco, Gaara. – affermò dopo qualche minuto di silenzio, esibendosi in uno dei suoi soliti sorrisi sgargianti.
Il rosso, dal canto suo, non rispose. Piuttosto, continuò ad osservare il volto del biondo per qualche altro minuto, analizzando tutti quei cambiamenti fisici che si era perso in quegli anni. Perché i tratti del biondo che lo sovrastava erano rimasti leggermente infantili, era vero, ma su di lui continuavano ad esercitare quella stessa attrazione che lo aveva perseguitato per tutto il tempo in cui erano stati insieme.
- Anche tu. – anche se il suo fu solo un sussurro, emesso mentre sollevava una mano per andare ad accarezzare una delle soffici ciocche dorate che penzolavano dalla testa bionda, capì che per l’altro era stato come se lo avesse urlato ai quattro venti quando si ritrovò ad osservare un sorriso composto da ben più di cinquantadue denti. – Anche se non posso dire la stessa cosa dei tuoi assalti. Dovrò rifarci l’abitudine, penso. – terminò poi, con un piccolo ghigno divertito.
Naruto, anche se un po’ stupito dall’umorismo dell’amico, sbuffò.
- Siamo diventati più loquaci, eh? Fantastico! – borbottò, alzandosi da sopra l’amico e porgendogli poi la mano, per aiutarlo ad alzarsi a sua volta. Non appena furono di nuovo in piedi, però, il braccio muscoloso e abbastanza pesante di Kankuro si posò con ben poca grazia sulle spalle di Naruto, facendolo sobbalzare.
- Allora, moccioso, cosa ci racconti? Come te la passi qui in Giappone, eh? Dì la verità a zio Kankuro, le ragazze fanno la fila per te, eh?! –
Naruto, irritato, e anche abbastanza imbarazzato, si liberò dalla presa del ragazzo e lo osservò imbronciato. Anche lui, in quegli anni, non era cambiato affatto. Stessi capelli castani lunghi fino alle spalle, stesso fisico robusto, stessa aria strafottente… le uniche cose che in quegli anni erano aumentate, forse, erano la sua massa muscolare e il suo numero di tatuaggi, che ora erano arrivati a ricoprirgli completamente le braccia.
E pensare che, all’inizio, si aveva voluto farsi tatuare solo una piccola marionetta dietro la scapola per paura di rovinare il suo bellissimo corpo…
- Non sono un moccioso! – borbottò acido e con le guance arrossate. – E come diamine fai a stare a maniche corte con questo gelo? – sostenne poi con una smorfia, rabbrividendo al solo pensiero di come doveva essere stare al suo posto.
- Non siamo tutti fragili come te, moccioso. – sogghignò, sottolineando l’ultima parola. – E poi… non vorrai girare attorno all’argomento, vero? – continuò, prendendolo per le spalle ed esibendosi in un’espressione tra il sadico e il maniacale. – Allora, come sono le ragazze qui in Giappone? Belle, brutte, brave a let-
- Ma cosa glielo chiedi a fare, Kankuro? – lo interruppe il ragazzo moro che era alle sue spalle, con voce apparentemente incolore. – Lo sai che il piccolo Naruto non è il tipo da certe cose, no? -
- Sai! Non sei neanche arrivato e già inizi con questi doppi sensi?! – imbarazzato al massimo, Naruto si staccò dal più grande dei tre Sabaku, il quale era scoppiato a ridere sguaiatamente, e si voltò verso l’alto ragazzo moro che lo osservava con il suo solito sorrisetto divertito stampato in volto.
Alto, occhi neri, capelli del medesimo colore e tremendamente odioso… chissà perché ma, ora che lo osservava meglio, trovava un’inquietante somiglianza con quel teme del suo compagno di classe. Chissà, forse erano parenti…
- Doppi sensi? Non capisco a cosa tu ti riferisca, Naru-chan. –
- Hai detto piccolo! E smettila con quel nomignolo, lo sai che lo odio! –
- Aah, certo. Piccolo. Allora è vero che il tuo pen-
- Aaaah!! – urlò il biondino, tappandogli la bocca con una mano prima che potesse terminare la frase.
- Sai, smettila subito o giuro che Gaara sarà obbligato a trovarsi un altro bassista! – Naruto fece appena in tempo a minacciare il sorridente moro, che venne tirato all’indietro e venne stretto in una morsa quasi letale.
- Nanerottolo, ci sei mancato, sai? -
- Tem… Temari, non… non respiro! –
- Oh, scusa. –
Non appena fu liberato, Naruto tornò a respirare.
“Anche lei, non è cambiata per niente.”, pensò il biondo osservandola ragazza bionda che lo aveva travolto. Aveva i capelli biondi e stepposi legati in due alti codini, gli occhi azzurri e un fisico abbastanza robusto, ma delle curve decisamente femminili. Se non fosse stato per il suo caratteraccio che la rendeva molto più simile ad un incrocio tra genere maschile e femminile, Temari no Sabaku sarebbe stata una donna perfetta.
“Già, sono rimasti tutti uguali. Come ai vecchi tempi...”, si ritrovò a pesare l’Uzumaki osservando i quattro componenti dei ‘Last Minute’, i quali lo osservavano a sua volta.
Sorrise.
- Ragazzi, voglio sapere per filo e per segno cosa avete combinato in questi anni! -
- Nanerottolo, non li leggi i giornali? – gli rispose Temari, sogghignando e puntando le mani sui fianchi.
- Certo che sì, ma quelli non mi bastano mica! –

 

 

(°)∞∞∞∞∞(°)

 

 

 

- Ragazzi, fate silenzio, per favore! –
Shizune sospirò, lasciando il microfono e portandosi la mano a massaggiarsi una tempia. Quella gita scolastica era cominciata da appena due ore e lei non ce la faceva già più.
Spossata, osservò attentamente i volti dei duecento ragazzi che aveva dinnanzi, i quali non avevano dato segno di aver minimamente recepito le sue richieste/suppliche.
- Oh, Kami… -
- Dà qua! Ci penso io a questi marmocchi. – la voce squillante di Tsunade, che si stava avvicinando a grandi passi al leggio posto al centro del palco, arrivò alle orecchie della povera ragazza appena in tempo prima che le urla di suddetta donna si espandessero nell’aria, distruggendo i timpani di tutti i presenti, compresi i suoi.
- FATE SILENZIO, STUPIDI MOCCIOSI! –
Nella grande sala per conferenze dell’Hotel scese un inquietante silenzio tombale.
- Ecco fatto. – borbottò soddisfatta la donna, per poi voltarsi verso la mora, ancora stupita e leggermente assordata. – Se non ti dispiace, ora ci penso io. –
Shizune annuì, ringraziando i Kami per aver esaudito la sua piccola supplica, e si volatilizzò, riparandosi dietro alle quinte.
- Bene, ragazzi, ed ora ascoltate attentamente quello che ho da dirvi. –
Prima di iniziare il discorso vero e proprio, Tsunade passò in rassegna i volti di tutti i ragazzi che aveva dinnanzi, sorridendo appena quando intravide, nelle ultime poltrone, l’espressione allegra di Naruto e la chioma sgargiante di Gaara, sedutogli a fianco.
- Come ormai già sapete, noi tutti passeremo l’intera settimana qui, in questo splendido albergo del signor Tashima, il quale si è gentilmente offerto di tenere l’intera struttura libera per ospitarci. – disse indicando l’anziano signore che era seduto in prima fila, insieme al resto degli insegnanti.
- Come preside della ‘ Scuola di Arti Musicali di Konoha’, e come rappresentante di tutti gli altri direttori delle altre scuole qui presenti, spero vivamente che voi tutte abbiate preso questa esperienza che vi apprestate ad affrontare seriamente. E, soprattutto, mi auguro che in questi giorni darete del vostro meglio nell’organizzazione dei pezzi musicali che intenderete portare la prossima settimana. –
Fece una piccola pausa, schiarendosi la voce.
- A partire da questo istante, i professori saranno tutti disponibili, dal primo all’ultimo. Per qualunque chiarimento o consiglio, siete liberi di chiedere a loro. Inoltre, nell’ala nord dell’albergo, troverete delle aule insonorizzate che potrete utilizzare a vostro piacimento. Gli strumenti delle vostre scuole sono stati trasferiti tutti lì, quindi, per chi non avesse strumenti musicali personali come strumenti a corde o a fiato, potrete liberamente esercitarvi con quelli.
Le vostre giornate saranno come normali giornate scolastiche: vi alzerete alle otto e massimo per le undici di sera dovrete essere tutti nelle vostre rispettive stanze. A proposito di quest’ultime, troverete l’elenco delle camere nella hall, mentre le chiavi potete chiederle direttamente alla segreteria. Non si accettano lamentele su cambiamenti di camere o di compagni di stanza. Per quanto riguarda la competizione che si terrà ad Ishikawa, invece, potrete trovare l’intero regolamento e tutte le informazioni necessarie sempre alla segreteria dell’albergo. –
Si interruppe, riprendendo un attimo fiato.
- Penso che questo sia tutto, ragazzi. A me e agli altri insegnanti, a questo punto, non resta che augurarvi buona fortuna. Mi raccomando, fatevi valere. –


(°)∞∞∞∞∞(°)

 
 

- Insomma, se ci pensate bene, alla fine non abbiamo fatto un così grande tour. Abbiamo visitato solo gli USA e poi ci siamo stabiliti per un po’ di tempo in Europa, giusto per farci qualche concerto. – spiegò Temari, portandosi alla bocca un abbondante cucchiaio di sorbetto al limone.
Dopo le raccomandazioni date da Tsunade e gli altri insegnanti poche ore prima, tutti gli alunni erano stati invitati a spostarsi nel gigantesco ristorante dell’albergo, dove era stato servito loro il pranzo. Nel frattempo, il personale del posto era occupato a scaricare le loro valigie dai pullman e, successivamente, a depositarle negli appositi alloggi.
- Allora siete stati anche in Europa. – sbuffò l’Inuzuka, addossandosi maggiormente alla sedia di legno e mettendo su un’espressione sconsolata. – Che palle…  anche  a me piacerebbe tornarci, laggiù… - borbottò.
- Già, – sghignazzò Naruto, ingoiando il grande boccone di tiramisù che stava masticando. – A te piacerebbe tornare specialmente a Parigi! Com’è che si chiamava quella francesina? Marie? –
- Monique. – lo affiancò Shikamaru, stando al gioco.
- Ah, giusto. –
Imbarazzato al massimo, ed anche un po’ infastidito, a dire il vero, l’Inuzuka sbattè violentemente i palmi delle mani sul tavolo e si allungò in avanti, attirando l’attenzione delle poche persone che erano rimaste nel ristorante.
- Smettetela con questa storia! – grugnì tra i denti. – Sono passati millenni, cavolo. –
- Solo qualche anno, a dire il vero. – precisò Chouji, per poi schiaffeggiare la mano di Kankuro che, furtivamente, cercava di rubare un pezzo della sua crostata di mirtilli. – Provaci un’altra volta e giuro che ti taglio la mano. –
Kiba sospirò, ritornando nella sua posizione iniziale e sperando, con tutte le sue forze, che l’argomento di cui stavano discutendo fosse passato nel dimenticatoio di tutti.
Ricordava perfettamente quella ragazzina petulante; quella Monique. Una ragazzina di dieci anni dai lunghi boccoli dorati e due grandi occhi nocciola, che, durante uno dei pochi tour Europei dei Kitsunetsugi nella grande capitale francese, era stata la sua persecuzione.
- E chi sarebbe costei? – domandò come se niente fosse lo Hyuga, il quale, insieme al resto del suo gruppetto e a Sakura ed Ino, era seduto al tavolo posizionato dietro le loro spalle.
- Nessuno, nessuno. – borbottò l’Inuzuka, rabbrividendo nel sentire il fiato caldo di Neji scontrarsi con la pelle semiscoperta del suo collo, per poi alzarsi di scatto e voltarsi verso il suo ragazzo, prendendolo per un braccio e obbligandolo a seguirlo. – Assolutamente nessuno. – ripeté mentre si allontanavano dagli altri, onde evitare che quell’idiota di Naruto continuasse con le sue battutine pericolose.
- Ahahah! Se la sono data a gambe, eh? –
- No, Ino. Kiba se l’è data a gambe. – puntualizzò Naruto, suscitando una risata generale nei due tavoli.
- Beh, ragazzi, penso che ormai sia ora di uscire da qui dentro e di andare a vedere come è fatto questo posto! Che ne dite? – enunciò Temari, alzandosi e sgranchendosi le ossa; gli altri fecero tutti lo stesso, approvando in pieno la sua idea.
O meglio, tutti tranne Naruto, il quale continuò a mangiucchiare il suo dolce come se niente fosse.
- Nanerottolo, tu non vieni? – domandò la bionda, abbassando il volto in modo tale da ritrovarsi davanti, a pochi centimetri di distanza, quello dell’Uzumaki. Quest’ultimò scosse la testa, per nulla imbarazzato dall’eccessiva vicinanza con la ragazza.
- No, finisco il dolce e vi raggiungo. –
- Mmh… - Temari l’osservò perplessa per qualche attimo, per poi tirarsi su e annuire. – Ok. Gaara, rimani con lui a fargli compagnia. – e detto ciò la ragazza si congedò, raggiungendo gli altri.
Naruto sospirò, per poi portare alla bocca una nuovo pezzo di dolce.
- Non c’è bisogno che resti a farmi da balia… - borbottò, masticando.
Gaara, seduto accanto a lui, non smise di fissare dritto davanti a se e diede l’impressione di non averlo sentito minimamente.
- Ok, ho capito. – sbuffò Naruto. Conosceva abbastanza bene il ragazzo da poter quasi completamente affermare che quel suo costante silenzio, tradotto nella lingua dei comuni mortali, significasse un “non dire idiozie e finisci quel dolce”.
- Ti sta fissando. –
L’affermazione di Gaara lo colse abbastanza impreparato da farlo sobbalzare.
- Eh? –
- Quel tizio. –
Seguendo lo sguardo di Sabaku, Naruto finalmente assimilò: al bancone del bar del ristorante, giù in fondo alla sala, Sasuke Uchiha lo stava fissando –o meglio, li stava fissando- mentre beveva una tazzina di quello che pensava essere caffè; accanto a lui, Suigetsu continuava imperterrito a parlare lanciandogli, ogni tanto, occhiatine divertite.
- Ah, lui… - sospirò, ritornando ad osservare come il cucchiaino che teneva in mano affondava nel tiramisù. - Già. A volte lo fa. –
- Non sapevo che l’Uchiha si fosse iscritto a questa scuola. –
- Li conosci? – chiese stupito Naruto. Davvero, non sapeva si conoscessero.
- Sfortunatamente, sì. – dise Gaara, per poi distogliere la sua attenzione dal moro e riportarla sul biondo al suo fianco. – Cosa vuole da te? – domandò poi.
Naruto lasciò che il cucchiaino ricadesse nell’ammasso ormai informe che vi era nel piatto e si addossò completamente alla sedia. Già, cosa voleva quel teme da lui?
- Tsunade lo ha incaricato di farmi da baby-sitter - brontolò, incrociando le braccia al petto e guardando, corrucciato, l’orlo della tovaglia color panna che ricopriva la superficie rotonda del tavolo. – La vecchia vuole che partecipi per forza a questa dannata competizione, e io non voglio! Così, per farmi tornare sulla retta via, mi ha affidato a quel teme. Senza chiedermi nulla, per giunta. – sbuffò infine.
Gaara ascoltò quelle poche parole con attenzione, per poi, senza rispondere all’altro, ritornare a ricambiare lo sguardo di Sasuke, che in quel momento lo stava osservando con sguardo di sfida. Affilò lo sguardo, ostile.
Quel tale, quell’Uchiha, non gli era mai piaciuto.
Da quando tempo addietro lo aveva incontrato per la prima volta, aveva sempre provato un forte senso di ostilità nei suoi confronti. Strano, considerando che si erano visti per circa dieci secondi e che nessuno dei due avesse mai sentito la voce dell’altro, vero?
- Nh… capisco. – gli rispose dopo qualche minuto, richiamando alla mente l’immagine della preside della sua vecchia scuola. Un familiare senso di rabbia si fece sentire, portandolo ad affilare maggiormente lo sguardo e ad osservare con maggiore ostilità Sasuke.

 
Lui sapeva.
Lui sapeva perfettamente cosa aveva passato.
Lui sapeva tutto


Continua...

 

 

 

Angolino della pazza:

 
Io… non so davvero cosa dire. Farvi le mie scuse per questo lungo Ritardo (con la R maiuscola, sì.) penso sia d’obbligo, ma in questo periodo avevo completamente perso la voglia di scrivere. Un po’ per problemi personali, un po’ per il fatto che credo di essere stata vittima anche io del famoso ‘blocco dello scrittore’, ogni volta che aprivo una pagina di Word la mia mente si rifiutava di collaborare.
Eppure la voglia di scrivere c’è… eccome se c’è.
Mah, spero di uscire presto da questo ‘blocco’, perché è davvero… frustrante, ecco.
Bene, parte deprimente a parte, ora passiamo al capitolo :D Per tutte quelle persone che credevano fosse l’Uchiha quello sull’elicottero… beh, pensate che io sia davvero così prevedibile? *kukukukukuku* Vi sbagliavate!! xD Inoltre, per la gioia di alcune di voi, finalmente è apparso Gaaruccio *w* Aaaah, finalmente!! Era ora, vero? xD
Coooomunque, ringrazio, come sempre, tutte le persone che continuano a mettere la mia storia nei preferiti (140), nelle seguite (81) e che leggono soltanto.
Inoltre, l’altro giorno ho scoperto anche che ben 24 persone O.O mi hanno messo tra gli autori preferiti! Davvero, vi ringrazio di cuore!!!! ç___ç *me piange dalla gioia*

E poi, vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che hanno commentato/letto/messo nei preferiti o seguite le mie due shot ‘Famiglia’ e ‘Mission Failed’. Davvero, grazie di cuore!

Ed ora…

 

 

Risposte alle recensioni:

 

Andromeda Hanekawa: Ola! Purtroppo non sono una persona che confida nel fatto che l’amore sia una cosa che cresca in poco tempo, al contrario, invece, penso sia una cosa che due persone debbano maturare nel tempo. Ora, so benissimo che tutto questo non centra assolutamente nulla con la tua prima domanda ^^”, ma purtroppo ho questa ‘cosa’ in mente, quindi non aspettarti una dichiarazione d’amore o simile nel prossimo capitolo. Ad ogni modo, con questo non sto assolutamente dicendo che impiegherò altri venti capitoli per far mettere quei due insieme o far succedere ‘qualcosa’(per carità! xD), ma penso dovrai aspettare altri 3-4 capitoli (nel peggiore dei casi). Per quanto riguarda il segreto di Naruto, per quello ci vorrà sicuramente un po’ più di tempo (purtroppo, perché anche io non vedo l’ora di scrivere quel capitolo!! xD). Bene, ed ora, dopo essermi fatta odiare per queste risposte xD, ti ringrazio moltissimo per i complimenti; sono contentissima che la storia ti piaccia, e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
 Ninja767: Ciao tessora! Ti sono mancata? Oh, troppo gentile cara, ma spero che tu non mi lincerai per questo nuovo e lunghissimo ritardo =___=. Hai visto? Quello sull’elicottero era proprio Gaara (tutti pensavano che fosse l’Uchiha-teme… mah, chissà perché… *sadic-mode*xD) ed ora si comincerà a ballare, mia cara *_____* perché i giochi iniziano!!! *bwahahahah*
 Any Ikisy: Salve cara! Come è andata, poi, a Lucca? Spero bene! Mi dispiace, ma la sottoscritta, purtroppo, alla fine riesce a concludere i capitoli in due soli modi: o vi lascia sulle spine, o dà tutto per scontato (xD) –della serie, tanto lo so come va a finire… *si è capita da sola*… Vabbé! Meno male che non ci sono stati errori nello scorso capitolo *tira un sospiro di sollievo*, e lo so, era molto, molto, molto vago, ma dovevo scrivere qualcosa di… insignificante, ecco. Ad ogni modo, spero che anche questo capitolo –vago anche questo…- ti sia piaciuto. Alla prossima!!!
P.s. cara, io amo la carne arrostita *w*
karolalpha: mia cara, sono fiera di annunciarti che, come hai visto, non era l’Uchiha quello in elicottero xD bensì il caro Gaara e tutta la sua compagnia! Ad ogni modo, ci siamo quasi, perché dal prossimo capitolo l’Uchiha comincerà a muoversi e a cercare di vincere questa scommessa con la cara, vecchia Tsunade, nonostante i vari pensieri su Naruto.  Insomma, in sintesi, spero continuerai a seguirmi per sapere come andrà a finire!! xD Baci, alla prossima!! xD
act: E invece no, non era Sasuke sull’elicottero!! xD (me contenta, perché ci siete cadute tutte!!! Ihihihihi    *è impazzita…*) Mia cara spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, e ti do appuntamento alla prossima!!! Kisss

ryanforever: Ciao carissima!! No, non era Sasuke quello sull’elicotteroooo!!! Ci sei caduta anche tu, a quanto vedo xD Ehi, ricordati che non c’è solo l’andata nei viaggi… ma anche il ritorno!! *w* kukukukuku! Un bacio e alla prossima!! XD
emy1993: O.O Mia cara lo ammetto: quando ho visto la lunghezza della tua recensione mi è quasi venuto un accidente xD

Cooomunque, a parte ciò, sono molto contenta che lo scorso capitolo, nonostante fosse di transizione, ti sia piaciuto. Hai visto? Kiba, alla fin fine, non nascondeva questo gran che u.u solo l’arrivo di un certo rossino per via aerea (non avrai mica pensato che quello sull’elicottero fosse Sasuke, vero? xD).
Ed ora passiamo alle tue domandine u.u:
1) diciamo che in un certo senso è così… d’altronde nessun gruppo nasce dal nulla, no? :P
2) O.O questa, mia cara, è stata la reazione che ho avuto quando andando a ricontrollare, effettivamente, avevo scritto veramente 2C! allora, qui è stato un mio errore… cioè, ora ti spiego: quando sono andata a scegliere la classe, vedendo che i personaggi avevano 17/18 anni, ho preso in considerazione i diciassette anni e ho messo 2C O:O Ok, non so se sono riuscita a spiegarmi (sicuramente no =.=) ma questa è la famosa storia del “perché l’autrice ha messo 2C invece di 5C” =.=.
3) Yesss!!
4) Lo ammetto: a quale punto ti riferisci esattamente? Perché non sono riuscita a trovarlo xD
5) l’età è giusta, ma il perché lo scoprirai solo più avanti J
Se comunque qualcosa non ti è chiaro, o se trovi altre ‘strane cose’, sentiti libera di chiedermele/dirmele pure, per me non è un problema! Anzi, io mi diverto a rispondere alle recensioni xD Alla prossima!!

Ocatarinetabelasciscix: già, FINALMENTE si parte! xD E nell’elicottero non c’erano Sasuke e Suigetsu, bensì Gaara e il resto del gruppo! Inoltre, mia cara, anche io amo gli Uchiha gelosi *__* sono una vera gioia per gli occhi *kukukukukuh*
Attendo altre tue ipotesi (che non guastano mai) con ansia! Alla prossima!! xD
LaGrenouille: *me si prostra davanti ai tuoi piedi* Oh, divina, sono fiera di essere riuscita nella mia ‘missione tenerezza’ \(_ _)/… Ooook!! xD Mettendo un secondo da parte l’attimo pazzoide, passiamo ad altro. u.u Alloooora, per il pezzo di Hinata, è stata una mia scelta. Cioè, mi andava di farlo sia in un modo e sia in un altro, tutto qui. Lo so, non era ‘utile’, ma ho preferito farlo in questo modo per riagganciarmi al pezzo dopo U.U Ecco svelato uno dei misteri della vita! xD
Kiss e alla prossima!!
sherlock holmes216: Ciao! Innanzi tutto, grazie mille per i complimenti che mi hai fatto. Davvero, forse non me ne merito veramente così tanti, ma grazie. Per quanto riguarda la pubblicazione dei capitolo, non ti preoccupare. A quanto (purtroppo)hai visto, sono abbastanza lenta con le pubblicazioni, anche perché a volte mi capita di riscriverli per quattro, cinque volte, prima di arrivare alla forma che mi piace di più :D Alla prossima!! Bax!!
elisettaxsempre: Oddio, ti ho fatto prendere un Quattro? O.O Oddiooooo!!! Lo ammetto, da una parte ne sono rammaricata , ma dall’altra sono anche contenta che tu abbia preferito la mia storia allo studio xD…. Ok, basta dire stupidaggini u.u’

Sono contenta che ti piaccia la storia in se e, nonostante sia un po’ lenta con gli aggiornamenti, non ho intenzione di lasciarla incompleta, perché non è da me. E non preoccuparti, cercherò di svelare tutti gli enigmi nel minor tempo possibile, in modo tale da non farti rodere più il cervello (poverino!!)! xD Cooomunque, eccoti il nuovo capitolo, che spero ti sia piaciuto. Un kiss e alla prossima!! (che spero non sia fra altrettanti mesi =_=)
Agito: Caspita, tutta d’un fiato? O.O Ne sono onorata! xD Lo so, mi sono accorta degli errori di distrazione ma, aimè, sono troppo svogliata per correggerli e modificare il capitolo… sorry!!! ^__^” (Sono idiota, lo so… =__=) Cooomunque, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e ti ringrazio per i complimenti!!! xD Kiss!!! Alla prossima! xD

 

  
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