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Autore: BaBa88    14/02/2010    3 recensioni
Può un amore superare la barriera tra la vita e la morte? Edward ama Bella più di ogni altra cosa. Proprio per questo, prima di morire, le promette che non l'avrebbe abbandonata...p.s. niente vampiri in questa storia, ma solo un amore che supera ogni confine!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare vorrei ringraziare chi mi ha messo tra i seguiti e chi tra i preferiti ma soprattutto a: Alexia___18, Air_Chaos, Volpessa22 e CullenVale. grazie ragazze per aver recensito e grazie per i complimenti^^.

 

In fine vorrei chiarire un concetto: Ho preso spunto dal bellissimo film e libro “P.S. I love you”, la base della mia storia parte proprio da questo ma ovviamente (come ho appena detto è solo la base) il resto sarà tutto frutto della mia immaginazione xD. Scusate ma era giusto essere chiari perché potete trovare delle somiglianze, quindi ho voluto subito spiegare il motivo. Grazie dell’attenzione^^.

Buona lettura!!!

 

 

 Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

CAPITOLO 2

 

Testo betato da Air_Chaos

 

Per settimane Bella rimase chiusa in casa. L’idea di scoprire cosa ci fosse dietro quel misterioso biglietto non la sfiorò più.

Dopo aver pensato svariate volte, arrivò alla conclusione che la sua idea fosse sciocca: un desiderio malsano di una vedova ancora affranta per la perdita di suo marito.

I giorni passarono velocemente, la casa poco a poco diventò come un campo di battaglia. Vestiti sparsi per casa, bottiglie vuote per terra, piatti sporchi per tutto il soggiorno: un vero disastro! Non si preoccupava più di niente. Le sue giornate le trascorreva per la maggior parte del tempo sul letto e, qualche volta, presa da una sfrenata pazzia, accendeva lo stereo e cantava a squarciagola, con una spazzola per capelli fra le mani, qualsiasi canzone trasmettessero alla radio.

Non le importava cosa potessero pensare i vicini, non le importava quanto baccano potesse fare, visto che le sue pazzie si scatenavano sempre di notte, non le importava di nessuno. La disperazione della sua perdita la portò a vivere in modo infelice e sbagliato e per lei questa fu l’unica cosa sensata che potesse fare. A lei andava bene così, non avrebbe cambiato il suo stato, sarebbe rimasta l’eterna infelice: l’unico modo per onorare Edward.

 

Bella si svegliò di soprassalto: qualcuno stava bussando alla porta in modo ostile.

Si alzò stordita e assonnata e andò verso l’ingresso. Prima di aprire, il suo sguardo fu catturato dall’ora che segnava l’orologio. Erano le sette del mattino! Chi era quell’infermo mentale che poteva disturbarla a quell’ora?

<Bella, finalmente! È da un’ora che busso!>

<Ah, ciao Alice.> salutò scocciata.

<Buongiorno anche a te!> ironizzò acida Alice.

Bella guardò la sua amica: solo lei poteva venire a quell’ora del mattino.

Erano amiche fin da bambine. I loro genitori erano amici da anni, molto prima che loro nascessero. Alice era due anni più piccola rispetto a lei, eppure neanche la differenza di età interferì nella loro profonda amicizia. Erano inseparabili, dove si trovava una, potevi benissimo giurare di trovare pure l’altra. Avevano condiviso tutto insieme, a parte ovviamente le lezioni scolastiche: quello era l’unico momento di separazione tra le due. La loro amicizia era assoluta, vivevano in simbiosi. Potrebbero essere considerate addirittura sorelle, se il loro aspetto non fosse totalmente diverso: Alice capelli neri corvini, occhi verdi, vestita sempre con le migliori marche; Bella capelli castani, occhi color nocciola e vestita sempre non proprio alla moda.

<Pensi che un giorno mi farai entrare?>

<Oddio! Scusami, entra pure.>

Come una vera donna di casa Bella la invitò ad accomodarsi, certo non aveva messo in conto che la sua amica sarebbe svenuta da un momento all’altro.

<Oh, santissima divinità! Questa è una catastrofe!> strillò Alice guardando la casa tutta in subbuglio.

<Emmett, Jasper. Venite subito qui!> strillò al vento.

Poco dopo comparvero due figure maschili sulla soglia di casa. Erano anch’essi amici di Bella, precisamente i migliori amici del suo amato Edward.

Il primo, Emmett, l’aveva conosciuto a scuola. Era un anno più grande di lei, proprio come suo marito ed era esattamente per questo motivo aveva avuto il piacere di conoscerlo: frequentata gli stessi corsi di Edward.

La loro amicizia si era approfondita negli anni, formando un bellissimo gruppo in cui poco dopo si aggiunsero Rosalie e Jasper i fidanzati di Alice e l’orso, come lo soprannominava lei. Jasper, infatti, lo conobbe grazie alla sua amica. Era un ragazzo molto discreto, ma con il tempo riuscì ad aprirsi a Bella e a solidificare un rapporto di grande amicizia che prima era freddo e costante. L’amore tra Jasper e la sua migliore amica aveva dell’incredibile, si erano conosciuti tramite un viaggio a Miami, per loro doveva essere un “fidanzamento” estivo, invece non riuscendo più a fare a meno dell’altro, si erano ritrovati a convivere insieme dopo soli tre mesi dalla loro conoscenza. E adesso dopo sette anni si ritrovavano più innamorati che mai. Prossimi alle nozze.

<Caspiterina, Bella. Hai fatto una festa e non ci hai invitati? Non si fa così  con gli amici.> ironizzò Emmett guardando l’area circostante.

<Oddio, che disastro!> disse poco dopo Jasper.

<Jasper, ho bisogno d’aria. Non mi sento tanto bene.> disse Alice sventolandosi una mano in faccia.

<Ragazzi non fate i melodrammatici. Sistemerò tutto. Prima o poi.> rispose subito Bella diventando paonazza in viso, avendo constatato la brutta figura appena fatta.

<Sì?! E quando? Prima che una bustina di patatine ti divori?> disse sarcastica l’amica.

<Bella, tu fatti una doccia, lavati, vestiti decentemente e poi usciamo a fare colazione. Jasper, Emmett, voi ripulite tutto. Io esco fuori a prendere un po’ d’ossigeno.>

E così Alice, come un’ape regina, impose i suoi ordini e uscì velocemente da quella discarica puzzolente.

Bella, d’altro canto, non poteva che darle ragione e andò a farsi una sana doccia per poi prepararsi ad uscire.

 

Per tutta la giornata i tre amici portarono Bella a fare una passeggiata per tutta Seattle, città che ormai abitava da tempo.

La fecero girare per mille negozi, Alice non poté fare a meno di comprarle qualche nuovo indumento, “nuova vita, nuovi abiti” così aveva detto quando Bella sbuffò contrariata.

Stanchi e distrutti dal sano shopping, la portarono a pranzo fuori, dove si aggiunse Rosalie. Tutti erano presenti all’appello.

Bella e Rosalie non andavano d’amore e d’accordo. Non si era mai spiegato il motivo del loro rapporto così distaccato. Presumibilmente era dovuto ai loro caratteri troppo diversi. Fatto sta che da questa brutta disgrazia il loro legame si rafforzò maggiormente. Rosalie la chiamò tutte le sere da quando il marito morì e a questo Bella non dispiacque affatto, anzi, apprezzò sinceramente il suo gesto. Alla fine la morte di Edward aveva portato a qualcosa di buono.

<Bella, sono passata da tua madre. Mi ha detto di consegnarti questa lettera.> disse Alice, tra un boccone e l’altro.

L’amica le porse la busta “misteriosa” e Bella tremò dalla paura mentre la prendeva.

Fino a quel momento non ci aveva più pensato, era riuscita anche ad accantonare il dolore della perdita. Era stata così bella la giornata trascorsa che sembrava di essere ritornata indietro col tempo: felice e spensierata.

Guardò la busta bianca tra le sue mani, non sapendo cosa dover fare, poi, quando la curiosità la avvolse, prese un profondo respiro e aprì molto delicatamente la busta.

Quando riconobbe la calligrafia, il suo cuore si fermò per una frazione di secondo.

Era di Edward.

Con il respiro in gola e con le lacrime agli occhi, lesse la lettera, toccando con le dita la calligrafia pulita e ordinata di Edward.

 

Amore mio,

non so quando leggerai queste mie parole.

Poco tempo fa mi hai dichiarato che non ce l’avresti fatta senza di me.

Bella, tu puoi farcela.

Sei una donna forte e coraggiosa, puoi superare tutto questo.

Se vuoi aggrapparti ai nostri ricordi, fallo pure, ma vivi la tua vita.

Io ti rimarrò sempre accanto, non ti lascerò mai sola.

Quindi non avere paura di affrontare i tuoi ostacoli.

Sei una donna così bella e carismatica… non puoi rovinarti inutilmente.

Ti sarò sempre grato per avermi concesso di far parte della tua vita.

Ti amerò per sempre.

                                                                                                    

                                                                                           Tuo marito Edward.

 

 

P.S. Ti avevo promesso una lista, tanto tempo fa. Ogni mese riceverai una lettera, aprila e fai tutto quello che c’è scritto dentro. Non barare, ricordati che io ti vedo…

Quello che devi fare per questo mese è: divertirti.

Fatti portare a spasso da Alice, sarà divertente un po’ di sano shopping.

Esci tutte le sere, vai a ballare, ubriacati, fai qualsiasi cosa, ma non rimanere sola in casa. Questo è tutto per il momento…

Ah, un’ultima cosa: compra una maledetta lampada da mettere sul comodino!

Non vorrei che ti facessi male ulteriormente….

Ti amo!

 

Bella pianse per tutto il tempo. Le sue lacrime non erano di dolore, bensì di gioia. Gioia di avere un'altra possibilità di stare accanto a Edward.

Avrebbe fatto quello che gli chiedeva il marito. L’avrebbe fatto per lui. Per lei. Per i suoi amici.

Chiacchierare per tutta la mattina con loro l’aveva fatta riflettere, vedendo la sua disgrazia da un'altra prospettiva. Aveva notato che anche i suoi amici erano infelici, i loro occhi erano spenti come i suoi ed era normale questo loro cambiamento, anche per loro era morta una persona cara, soprattutto per Emmett che era il suo migliore amico, quasi un fratello. Tuttavia erano riusciti a mettere da parte il loro dolore per aiutarla e lei non poteva che essere loro grata per questo grande gesto.

Bella si impose che, da quel giorno, avrebbe fatto di tutto per ritornare felice, perché era quello che voleva Edward per lei.

 

 

 

 

Ed ecco finito il secondo capitolo, cosa ne pensate? Io quando ho scritto la lettera mi sono commossa… che dite, ho esagerato?!

Prima di salutarvi ne approfitto per ringraziare la mia beta: Air_Chaos. Grazie tesoro! Senza di te sarei persa!!!

Ok cari lettori XD un grande bacione, grazie e alla prossima!

  
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