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Autore: Erestor    15/02/2010    2 recensioni
Reid intanto, nel sentirsi così osservato e nel pensare di essere stato colto in flagrante incominciò a torturarsi le dita delle mani mentre il suo sguardo vagava ovunque ma non si posava quasi mai sul suo interlocutore. Nella sua stessa situazione, qualcun'altro non si sarebbe preoccupato così tanto ma per lui era vergognoso essere stato visto a mangiare gelatine dal capo. Non voleva essere scambiato per un bambino. Questa fic dovrebbe posizionarsi agli inizi della 5 stagione anche se alcune cosa le ho inventate io come il bisogno di Reid di usare i mezzi pubblici o la sua passione per i dolci.
Genere: Azione, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi con la quarta parte di questo secondo capitolo, ho dovuto dividere ancora altrimenti non aggiornavo piùXD.Ci ho messo tanto per colpa della scuola ç_ç che tristezza. Per fortuna che mancano pochi mesi!XD
come sempre però devo prima procedere con i ringraziamenti.
Ringrazio
ArabaFenice
kiroandstrifyforever
 lilith_91
nihal93
OneNightButterfly
 purisuka
rioki
Saiyuki92
saruz1986
takara
EmO_PrinceSS_
per aver messo la storia nei preferiti e
amayafox91
Ayako Malfoy
blackdavil
iaia2392
LoLe_Sora_Chan
saruz1986
WriterSpy 
per averla messa nelle seguite. Passiamo ora alle recensioni che mi fanno sempre mooolto piacere^^
EmO_PrinceSS_: grazie per aver sempre recensito la mia storia e mi fa piacere che ti piaccia^^
takara: grazie anche a te, spero che questo capitolo ti entusiasmi come gli altri^^
LoLe_Sora_Chan: mi dispiace di aver interrotto la storia sul più bello ma così è più divertenteXDDD asciuga lacrime spero che ora stai di nuovo bene XDD grazie anche a te per i complimenti.
Grazie anche a tutti quelli che hanno e letto ed ora buon proseguimento XD



Le auto della polizia arrivarono a sirene spiegate davanti la casa del Signor Smith. Subito venne fuori la moglie abbastanza spaventata seguita poi da Anna Williams. Morgan scese dall'auto e intimò alle due donne di andargli incontro con le mani alzate e le due eseguirono.
Rossi, Morgan, Prentiss ed altri agenti entrarono in casa controllando tutte le camere per trovare Robert visto che l'auto era davanti casa.
Lo trovò Morgan nella stanza del bambino.
-mani in alto-
gli intimò l'agente e Robert si voltò abbastanza perplesso non capendo cosa stesse succedendo.
-che volete? Che volete da me?-
continuò a dire mentre Morgan lo ammanettava
-sappiamo tutto!-
risposi allora questi mentre Rossi e Prentiss lo raggiunsero in camera.
-Reid non c'è-
disse la donna preoccupata.
-neanche mio figlio! Non riesco a trovarlo!-
aggiunse Robert. Scesero così e si diressero in centrale accompagnati anche dalle due donne mentre la casa, specialmente la camera del bambino, venivano poste sotto sequestro per eventuali prove.
Robert ora si trovava nella sala per gli interrogatori con Rossi mentre le due donne erano sedute in una sala adiacente con il resto del gruppo. Intanto l'agente Stuart aveva ricevuto un periodo di tempo per il suo lutto ma non riusciva a darsi pace per la morte del figlio.
-Signora Smith dov'è suo figlio?-
chiese Morgan mentre la donna piangeva disperata.
-non lo sappiamo, era salito di sopra con quell'agente e non è più sceso...-
risposa Anna prendendo a parlare per l'amica.
-eravate solo voi in casa?-
chiese ancora Morgan. Ci fu un momento di esitazione e poi la donna rispose.
-no. C'era anche mio marito Chad, è salito poco dopo sopra.-
-comincio a non avere le idee chiare-
disse JJ sedendosi a sua volta.
-quindi Chad è l' S.I.-
disse Morgan alterato per non aver capito prima.
-c'è qualcos'altro che vorreste dirci?-
chiese ancora sperando che collaborassero. La Signora Smith guardò Anna disperate affinchè collaborasse per trovare il figlio.
-Noi siamo i veri genitori di Jeremy-
rispose allora Anna lasciando tutti sorpresi.
-Robert ci confessò che sua moglie non poteva avere figli e così abbiamo deciso di aiutarli dando loro in adozione il nostro bambino frutto di un incidente-
-chi ha regalato quelle bambole a Jeremy?-
chiese ancora Morgan alludendo ai bambolotti che riempivano la camera del bambino.
-mio marito..-
-Jeremy sa che Chad è suo padre?-
-no!-
rispose la Signora Smith ma fu subito bloccata da Anna o meglio dal suo sospiro
-mi dispiace...ma credo che lo sappia...sentì una discussione mia e di Chad quando venne quella settimana a dormire da noi-
-come hai potuto non dirmi nulla?-
chiese allora la donna che si sentì tradita
-scusate ma ora non è il momento di parlare di questo-
intervenne Rossi che aveva lasciato la sala interrogatori.
-ho interrogato il Signor Smith e gli ho chiesto se da bambino avesse subito qualche trauma legato alle bambole. Ha risposto di no ma che al contrario conosceva un'altra persona che aveva subito quel trauma. Il Signor Williams-
anche la moglie Anna rimase sorpresa a quelle parole, conosceva Chad da molto tempo ma non sapeva nulla al riguardo.
-Signora lei non sa dove potrebbe essere andato con Jeremy? Avete una seconda casa? Un rifugio? Qualsiasi cosa?-
chiese Morgan abbastanza preoccupato. Temeva per Reid, aveva paura di perderlo. Improvvisamente sentì uno strano dolore bruciargli il petto, non temeva il fatto che qualcuno potesse portargli via il suo giocattolo ma era qualcosa di più profondo e doloroso, qualcosa che ancora non riusciva a spiegarsi.
-no...io non so...-
rispose Anna balbettando per poi accomodarsi su di una sedia per cercare di rimettere in sesto le sue idee. Anche se aveva rinnegato quel bambino era comunque suo figlio, sangue del suo sangue e avrebbe fatto di tutto per salvarlo.
-non abbiamo altre proprietà, se dobbiamo muoverci preferiamo stare in albergo-
disse poco dopo.
-Signora-
esordì Morgan diretto alla Signora Smith
-suo figlio non le ha mai parlato di un luogo segreto? Anche solo per gioco?-
chiese e la donna che ormai non faceva altro che piangere scosse il capo con fare negativo.
-chiamate la scientifica, chiedete se hanno trovato qualcosa di rilevante nella stanza del bambino-
disse infine rivolto agli altri agenti. Fu Prentiss ad effettuare la telefonata. Poco dopo riattaccò.
-hanno trovato le foto dei luoghi dei delitti nella scrivania del ragazzo-
disse rivolta a Morgan
-si questo lo so! Me l'aveva detto Reid per telefono...c'era altro?-
-hanno trovato anche un diario segreto del bambino, forse potrebbe esserci scritto dove si trovano...-
disse dopo un lungo sospiro l'agente. Morgan annuì per poi dire alla stessa Prentiss ed a Rossi di accompagnarlo a casa Smith mentre JJ sarebbe rimasta con le due donne.



Nel frattempo...
-dove sono?- chiese un Reid apparentemente assonnato ma solo tramortito dal colpo ricevuto poche ore prima. Nessuna risposta. Cercò di capire dove si trovava ma sentiva la testa girare ed intorno a lui c'era solo buio. Era disteso su di un letto, con le mani tastò quanto poteva di quella superficie e notò che era abbastanza grande,matrimoniale forse. Lasciò ricadere nuovamente la testa sul cuscino con un sospiro stanco.
Fece scendere le mani verso la vita per vedere se aveva ancora la pistola ma come immaginato la risposta era negativa. Per il buio della stanza non riusciva a vedere i suoi vestiti ma dal tocco e dalle sensazione della stoffa sulla sua pelle capì che non erano i suoi. Qualcuno lo aveva cambiato.
Pensò di trovarsi in uno scantinato visto l'assenza di finestre ma non ricordava come c'era arrivato. Sospirò ancora cercando di ricordare quanto successo. Era nella casa del Signor Stuart, aveva appena scoperto che Robert era l'assassino e che Jeremy suo malgrado, lo aveva aiutato.
Ricordò poi il colpo ricevuto e la testa tornò a fargli male. Con un po' di fatica provò ad alzarsi dal letto che doveva ammetterlo, era davvero comodo. Piano si alzò in piedi dirigendosi verso un punto non ben precisato. Arrivò a toccare la parete e camminando vicino ad essa riuscì ad arrivare alla maniglia di una porta. Provò ad aprire ma era chiusa a chiave da fuori. Sconsolato cercò il bottone della luce e lo trovò poco dopo premendolo.
Una luce fioca inondò la camera. Reid rimase sbalordito, quella camera era di quanto più lussuoso avesse mai visto. Al centro vi era un letto enorme, matrimoniale, a baldacchino. Le coperte erano di seta rossa con ricami color oro. Ai lati del letto vi erano due comodini con due lampade in oro che si erano accese quando aveva premuto il bottone della luce. Le pareti erano di un color ocra con disegni etnici. Di certo, pensò Reid, il Signor Smith aveva gusti parecchio strani.
Davanti al letto, in direzione della porta, vi era un enorme tappeto rosso che seguiva gli stessi ricami del letto e gli stessi disegni della pareti. Sembrava essere tutto combinato al fine di sembrare il meno chiassoso possibile. Sulle quattro pareti vi erano quattro luci sorrette da dei candelabri sempre in oro.
Vi erano poi vari oggetti che però Spencer non stette ad osservare, lo colpì invece la presenza di un'altra porta oltre quella a cui era ancora appoggiato.
Vi andò vicino e provò ad aprirla. Per un secondo si sentì mancare, la porta si era aperta e magari poteva portare ad una qualche uscita. L'aprì e lentamente entrò. La stanza era buia e così allungata una mano sui lati delle pareti accese la luce.
Sospirò alquanto deluso. Non era un'uscita secondaria bensì una stanza da bagno. Anch'essa molto lussuosa. Era tutta in marmo con oggetti d'ora qua e là. Reid però non ci rimase molto, infatti neanche lì vi era la presenza di finestre. Così se ne tornò sconsolata nell'altra camera.
Per la prima volta si soffermò sui vestiti che aveva indosso, prima non ci aveva fatto tanto caso essendo occupato ad osservare la camera. Portava una lunga giacca bordeaux con una camicia di pizzo il cui merletto veniva fuori dall'apertura sotto al collo della giacca. Aveva poi dei ricami in oro sulle maniche ed ai lati. I pantaloni erano dello stesso colore ed infilati in stivali di pelle neri che arrivavano alle ginocchia. Si sentiva tanto un damerino dell'800.
Ma non era quello il momento di pensarci, doveva uscire da lì prima che Robert tornasse.
Pensò di poter buttar giù la porta, non con solo le proprie forze ma usando un oggetto delle dimensione adatte.
Vide una piccola statuetta ai piedi di una parete. Rappresentava un Dio Egizio e sembrava essere tutta d'oro. Sospirò pensando a quanti soldi dovesse avere quel Robert da sprecare così. Si mosse e andò verso la statuetta. Allungò le mani per prenderla e la giacca si alzò leggermente sui suoi polsi. Solo allora notò il braccialetto che prima non toccava la sua pelle poiché si trovava sulla stoffa della camicia.
Sbiancò letteralmente, era come quello che portavano gli altri ragazzi uccisi. Sul suo vi era scritto “chocolate barbie”. Solo allora si rese veramente conto del pericolo che correva.
Si alzò di scatto lasciando stare la statua quando avvertì qualcuno avvicinarsi alla porta ed infilare la chiave nella serratura che subito si aprì.
Trattenne il fiato per un tempo che a lui sembrò interminabile. Riprese a respirare solo quando vide il viso della persona che era entrate.



Ora vorrei cominciare a scrivere una nuova storia anche se non so ancora su cosa... sempre yaoi!questo è ovvio! u.u
Sono indecisa se scrivere una storia originale sui vampiri o una Legolas/Aragorn che ultimamente mi sta prendendo molto sopratutto grazie ai video visti sul tubo*-*
Vedrò dove arriva l'ispirazioneXD
  
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