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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Prima di tre storie "continue", come le puntate di Star Trek doppie. L'Ardito e' sbalzata lontano dalla Federazione e dovra' compiere un lungo viaggio di rientro durante il quale l'equipaggio dovra' decidere se seguire la Prima Direttiva... o la propria coscienza!
Genere: Drammatico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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Nota: le prossime tre storie sono da vedersi come gli "episodi doppi" che le serie di Star Trek ci hanno insegnato ad apprezzare. Spero che le mie, seppur non volendo neppure paragonarsi a quelle, siano lo stesso godibili. Vi lascio alla storia ma sappiate... niente sara' piu' come prima!


"Diario del capitano, supplemento.
Siamo all'inseguimento di una nave pirata che
Ha distrutto negli ultimi mesi diversi vascelli
Da trasporto depredandone il carico. Purtroppo si
sta per addentrare in una zona di spazio inesplorata e,
se non riusciamo a bloccarla al piu’ presto,
ci potrebbe sfuggire"


Sulla plancia le luci rosse dell’allarme rosso lampeggiavano lentamente rendendo i colori dell’ambiente tetri. Sui visi dei membri dell’equipaggio si leggeva la tensione.
"Rapporto", Deran si rivolse al tenente O'Connor.
"La nave dei pirati ha poco vantaggio su di noi", rispose la ragazza, "Tra poco la raggiungeremo"
Passarono pochi istanti e la nave pirata apparve sullo schermo sotto forma di un piccolo puntino che male si stagliava sullo sfondo stellato.
Ma man mano che l'Ardito gli si avvicino’, l'immagine si ingrandi’ sempre piu’.
Alla fine era possibile scorgere addirittura gli oblo’ della piccola nave.
"La nave nemica e’ uscita dalla curvatura e sta alzando gli scudi!", esclamo’ Sito.
"Passare ad impulso", ordino’ serafico Terik.
"Pronti a fare fuoco!", gli fece eco il capitano alzandosi.
Ma la nave pirata non voleva combattere, si lancio’ invece a massima velocita’ impulso verso una zona di spazio che conteneva una fascia di asteroidi. Erano talmente vicini fra di loro, che l'Ardito probabilmente non ci sarebbe passata in mezzo.
"Gli stia dietro signor Benson", la voce di Deran era risoluta.
Jaxa armeggiando con i comandi disse, "Cerco di catturarli con un raggio traente"
Non ce ne fu il tempo.
Un lampo di luce li abbaglio’ ed in un attimo tutti furono sbalzati dalle proprie postazioni.
Passo’ quello che poteva sembrare un lunghissimo istante prima che si potessero riprendere.
Dopo di cio’ si guardarono l'un l'altro confusi.
"Cosa e’ successo?", chiese Nos riguadagnando la sua poltrona.
O'Connor si alzo’ da terra e si sedette di nuovo di fronte alla sua consolle, "I sensori sono cechi", disse dopo aver armeggiato con i comandi, "Ma da quello che dicono i registri siamo passati attraverso un tunnel spaziale instabile..."
Sul ponte di comando calo’ un silenzio spettrale. Nessuno osava dire nulla. Era ancora impressa nella mente di tutti la notizia che la USS Voyager era stata proiettata dall'altra parte dell'universo, con ben poche possibilita’ di tornare indietro.
"Dove siamo ora?", si azzardo’ infine a chiedere Benson.
"Approssimativamente a parecchi anni luce da dove eravamo prima", spiego’ Terik, "Fuori dallo spazio federale"
La Tensione si dipinse sugli sguardi di tutti.
"Maledizione!", penso’ Deran rivolto al vulcaniano, "Per una volta che doveva essere molto preciso non lo e’ stato"
"Da quello che vedo...", intervenne O'Connor, "...siamo solo distanti sei mesi dalla Federazione!"
Il sollievo di tutti alla notizia, fu talmente immediato e palese che nessuno riusci’ a trattenere un sospiro liberatorio. Era certamente una bella distanza, ma per lo meno sarebbero potuti tornare indietro.
"In che direzione siamo stati scagliati?", il capitano, ora piu’ tranquillo, si alzo’ per raggiungere la postazione scientifica.
"I sensori stanno riattivandosi...", disse O'Connor prendendo tempo, "Siamo alle spalle dello spazio Reny, in territorio inesplorato"
"I Reny non stanno cercando di entrare a far parte della Federazione?", chiese Deran.
"Si, dopo piu’ di due secoli di un totale isolazionismo e di una totale mancanza di contatti con altre culture", rispose Renae analizzando le informazioni del computer a riguardo.
"Rilevo una nave in avvicinamento", affermo’ Sito, "Ci sta chiamando"
"Sullo schermo!", ordino’ il bajoriano assestandosi la divisa.
Sul visore principale apparve il volto di un capitano Reny. Come quelli della sua razza aveva un aspetto identico a quello di un essere umano, salvo per la testa priva completamente di capelli e di orecchie; al posto delle quali aveva due buchi. La pelle del volto era mortalmente biancastra.
"Sono il capitano Deran Nos della nave stellare federale Ardito", si presento’ il bajoriano, "Siamo stati sbalzati qui da un tunnel spaziale instabile"
"Mi dispiace capitano", rispose l'altro con voce stridula, "Possiamo fare qualche cosa per aiutarvi?", aveva un sorriso forzato sulle labbra.
"Se ci lasciaste transitare nel vostro territorio, potremmo impiegare la meta’ del tempo per il nostro ritorno a casa", disse Deran, poi si affretto’ ad aggiungere, "E questo sarebbe un gesto d'amicizia che la Federazione terra’ presente quando analizzera’ la vostra richiesta di entrare a far parte di essa"
L'ufficiale Reny tentenno’ indeciso.
La fronte gli si riempi’ di mille rughe ed assunse un'espressione strana.
La stessa espressione che assumono le persone che trovano pensare una cosa faticosissima.
"Comunichero’ al nostro comando la sua richiesta", rispose alla fine, "Aspettate", aggiunse chiudendo il segnale.
"Per essere nel procinto di entrare nella Federazione mi sembrano ben poco socievoli", affermo’ Benson. Gli altri non poterono che annuire.

"Ci stanno chiamando", disse Sito dalla sua postazione.
"Era l'ora", mormoro’ il capitano scocciato, "Sullo schermo", ordino’.
Erano passate due ore dal momento in cui la nave federale era stata contattata da quella Reny. I federali avevano sfruttato quel lasso di tempo per rimettere in sesto tutti i sistemi che si erano guastati durante il transito nel tunnel spaziale.
"Capitano...", esordi’ il comandante dell'altro vascello con la stessa voce stridula della prima volta, "...il mio governo sara’ felice di lasciare transitare sul nostro territorio gli amici e futuri compagni della Federazione..."
"Ma...", mormoro’ Deran.
"...ma scorteremo il vostro vascello", continuo’ l'altro, "Sapete, abbiamo avuto dei problemi con dei ribelli e non vorremmo che vi capitasse qualcosa di male", si affretto’ a spiegare.
"Accettiamo volentieri", rispose malgrado il suo malumore Nos, "Ardito chiude"
"Stanno partendo a curvatura tre", disse Benson, "Sembra che sia la loro massima velocita’"
"A questa velocita’ ci sarebbe convenuto fare il giro largo", mormoro’ Sito.
"Non mi far pentire di avergli chiesto di passare", gli rispose il capitano, "Signor Benson gli stia dietro", ordino’, "E stia attento a non tamponarli...", mormoro’ infine.
   
 
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