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Autore: Love_in_London_night    15/02/2010    6 recensioni
Questa è la mia prima ff. Cris, ragazza di 22 anni che vive a Brescia, parte per Vancouver per andare a trovare l'amico ritrovato da poco, Ale.
Scopre dalla mamma di Ale che lavora sul set di un film horror, poi incontrando il suo amico si renderà conto che non è così... Bensì lavora sul set di Eclipse.
Ha solo una settimana per far colpo su Rob, la sua ossessione, ma le cose possono sempre cambiare... E complicarsi, in meglio o in peggio sta a voi giudicarlo!
(NB: IL TITOLO è UNA LICENZA POETICA CHE VERRà SPIEGATA NEL CORSO DELLA STORIA, NON UN ERRORE ORTOGRAFICO!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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grazie pina! sono felice che questa storia continui a piacerti!
vichy XD, un cioccolatino sciolto addirittura? sono contenta che ti sia impersonificata... vuol dire che non scrivo cose così insensate come penso!
grande lory! sono molto contenta che ti sia messa in pari!
enrica, mi rassicura sapere che pensi diventi sempre più avvicente e non noiosa... grazie!
selly... che dire, G R A Z I E!

ora godeteveli...

Capitolo 25

Il tempo sembra giocare contro di noi. Le settimane si susseguono con una rapidità disarmante. Alla fine delle riprese mancano dieci giorni, e ho il terrore di non riuscire a stare con tutti, Tay, Ash, Ale, e soprattutto Rob.
L’angoscia che ho nel pensare di non dedicare loro il giusto tempo mi fa venire la nausea, ogni giorno mi sveglio sempre con la bocca dello stomaco stretta in una morsa.
Eppure Ale mi ha tranquillizzato “Cris, lo sai che non ci vediamo subito dopo le riprese a Brescia, quei due giorni in più in cui mi fermo io non cambiano nulla. Non offenderti, ma anche io preferisco stare con gli altri. Sono persone stupende che non so se ho la possibilità di rivedere presto!” no, non mi ha offesa. Mi ha rincuorata!
La stessa cosa ha fatto Ash “lo so che ti dispiace. Ma non preoccuparti… Ci sentiremo! E poi appena posso vengo a trovarti a Brescia, così mi porti in giro!” e mi strizza l’occhio.
Sono fantastici. Anche Rob non è da meno. Ma anche lui è triste, solo cerca di nasconderlo, ma ormai lo conosco bene.
Oggi siamo in giro per la città. Ci sono anche Ash e Tay con noi, giusto per non dare nell’occhio. La storia dell’altra volta si è sgonfiata subito dopo, non hanno dato molta rilevanza ai fatti, soprattutto perché non è successo niente. Se non sbaglio la didascalia recitava più o meno così beh, si vede che non c’è nessuna alchimia tra i due. Poveri illusi.
Oggi i paparazzi sono visibili e ci disturbano “ehi Rob! Sor…” ma nel vedere l’espressione di Rob già distesa si ferma e scatta prima che possa cambiare.
Appena se ne va serra le mascelle “scusa” mormora.
“smettila!” sibilo tra i denti “assecondali e andrà tutto bene”
Nel pomeriggio ci sono state altre incursioni dei fotografi, e Rob ha sopportato tutto con maestria epica. Nel tornare al campus abbiamo affrontato di sfuggita l’argomento, e non abbiamo litigato! Sorprendente.
Appena entriamo nel nostro micromondo sicuro,  ci separiamo. Io sistemo un po’ la mia roulotte e lui fa una doccia.
Appena tocco con i piedi la moquette della roulotte mi arriva un messaggio: tra un po’ mi fiondo sotto la doccia, se arrivi che sono ancora dentro, fa come se fossi a casa tua, lo sai! A tra poco, ti amo.”
Lascio andare di colpo i sacchetti dello shopping del pomeriggio. In effetti anche io ho bisogno di una doccia. Prendo le mie cose e corro.
Arrivo alla roulotte di Rob, busso ma non ricevo risposta, apro la porta “Rob?”
“sei già qui?” la sua voce è distorta dallo scrosciare dell’acqua.
“ehm… si! Ma fai con calma!” gli urlo nervosissima.
Prima che possa uscire dalla doccia mi spoglio velocemente… poi entro nel bagno – più grande del mio ma sempre piccolo – di soppiatto per non farmi sentire. Grazie a Dio è girato di spalle. Traggo un respiro profondo, e apro lo sportellino della doccia. Per una volta vorrei essere seducente, quindi cerco di levarmi la vergogna dalla faccia. Rob appena sente l’anta aprirsi si gira, sta per dire qualcosa ma appena mi vede si blocca. Ha la bocca spalancata.
Gli prendo la spugna “sai, anche io avevo bisogno di una doccia…” e mi avvicino a lui in modo da mettermi sotto il getto caldo. Iniziavo ad avere freddo, anche se non sto tremando per quello, è più l’eccitazione.
Appena riesce a connettere mi prende e mi bacia con passione. Mi spinge contro la parete. Sento il suo desiderio. Questa volta entra dentro di me senza delicatezza, è molto più passionale. Un sorriso soddisfatto mi si disegna sulle labbra, è proprio quello che volevo.
Solo dopo esserci amati in questo modo nuovo, continuiamo a lavarci, ormai eravamo mezzi insaponati.
Appena usciamo dalla cabina doccia mi passa un asciugamano che mi avvinghio attorno al corpo. Ho ancora le guance arrossate dal piacere, sono bollente. Rob dopo essersi messo la salvietta attorno alla vita (una delle visioni migliori in assoluto!) si avvicina a me con gli occhi scintillanti e mi accarezza il viso con il rovescio dell’indice “le guance rosse ti donano da impazzire…” e mi bacia. È talmente dolce che mi gira la testa, stringo le mie braccia attorno al suo collo per non svenire. Non finirà mai di stupirmi, di regalarmi queste sensazioni, ne sono così felice!
Mi siedo sul letto mentre mi friziono i capelli con una seconda salvietta. Rob si siede quasi dietro di me e inizia a baciarmi il collo “ogni tua mossa è inaspettata. Riesci sempre a stupirmi. Io non so come farti capire quanto ti amo” appoggia il mento sulla mia clavicola e mi abbraccia.
“io ho capito cosa sei per me. C’è una canzone italiana che fa così… aspetta che te la traduco: l’aria diventa leggera, se la respiro con te, sei quello che mi fa star bene, sei quello per me. L’ho resa al maschile, ma il concetto è questo. Poi dice anche respirami se puoi. E io Rob ti giuro che lo faccio. Sei la mia aria. Sei dentro di me, in ogni mio respiro” e gli accarezzo la guancia con un po’ di barba. Sorrido.
Mi stringe per i fianchi e mi gira “senti qua” una volta che sono di fronte a lui mi prende la mano e la posa sul suo cuore “Se continuo a vivere è merito tuo, solo tuo. Il mio cuore palpita insieme al tuo. Ormai sono sincronizzati, e tu sei in ogni battito. Ecco quanto ti amo” e gli scappa una lacrima, io sono una fontana. Ma le nostre sono lacrime di gioia.
Si ricompone “volevo aspettare ancora un po’ per dartelo… ma non avrei potuto trovare momento migliore” si alza e si dirige verso il comodino. “aprilo, forza!” cerca di essere allegro, ma la sua voce è rotta dall’emozione. Scarto il pacchetto, e mi ritrovo davanti un braccialetto semplicissimo, l’unica cosa che ha è un pendente rotondo. Lo rigiro tra le dita, su un lato c’è un’incisione.
Lo espongo alla luce per leggere, c’è scritto: always with you, Rob. Il puntino della i è fatto da un brillantino. Ora le lacrime scendono copiose, lo abbraccio e lo stringo fortissimo, non vorrei mai lasciarlo andare.
“ti piace?” chiede, ed è pure titubante.
“scherzi!” dico tra un singhiozzo e l’altro “lo adoro! Lo indosserò sempre, è una promessa. Ma io non ho nulla per te…” dico triste.
“e non devi, non voglio niente in cambio, mi basta un tuo sorriso, o un bacio!” e sorride “mi basti tu”
“sono così felice di sapere che non si può morire di felicità!” non so davvero cosa dire, la mia gioia mi stordisce.
Guarda l’ora sul cellulare “ora però dobbiamo vestirci, dobbiamo raggiungere gli altri al ristorante…” dice sospirando “dopo rimani a dormire da me, vero?”
“certo, non riesco a separarmi da te” e lo bacio sul petto, perché è troppo alto per me, e inoltre non si aspetta un mio bacio “ti va mi mettermelo?”
Non mi risponde, ma prende il braccialetto e me lo aggancia al polso. Con le dita sfioro le sue, incantata dal mio ragazzo e dalla sua dolcezza. È l’animo più gentile che io abbia mai conosciuto.

Ci troviamo al ristorante, e mi siedo in mezzo a Rob e ad Ale, di fronte ho Ash e Tay. Almeno riesco a parlare con tutti, spero.
Con cenni poco furtivi cerco di far vedere ad Ale il braccialetto. Per fortuna è sul mio lato sinistro, così posso sventagliargli sotto al naso il braccialetto, glielo indico con lo sguardo e dopo aver abbassato la mano sotto il tavolo lui fa lo stesso e lo prende; lo rigira tra le dita “è stupendo!” sussurra “dovete amarvi tanto…” annuisco.
Stiamo parlando amabilmente dei loro progetti futuri, Ash è impegnata a vagliare numerose offerte, Tay ha alcuni progetti interessanti, Rob pure; quando Kellan richiama la nostra attenzione “ehi piccioncini” sento la mia faccia cambiare colore in tre nanosecondi “ma come farete voi dopo?” e ci sorride.
Io mi schiarisco la voce e Rob alza gli occhi al cielo. Per una volta rispondo io, non voglio lasciare sempre l’onere a Rob “ci vedremo dopo il tour per la premiere di New Moon, e poi da lì decideremo di volta in volta, la prendiamo con calma!” spero di essere stata convincente, non ho voglia di scendere nei particolari con loro.
“vuoi dirmi che durante il tour non gli romperai l’anima?” chiede scettico Kell.
“no! Non potrei mai! Punto uno: mi fido. Punto due:” e qui sorrido apertamente “non ne avrei il tempo! Calcolando i vari fuso orari non lo troverei mai per chiamarlo” e ridono tutti.
“ma mi sembri comunque triste…” dice Jack, e so che non è una domanda, ma annuisco lo stesso.
“per forza… penso di poter rispondere anche a nome tuo” e Rob annuisce “siamo abituati a vederci ventiquattro ore al giorno, sette giorni la settimana. E tra poco non ci vedremo per un mese intero! È difficile” ammetto con un nodo alla gola.
“ma non impossibile” aggiunge lui. Mi prende la mano e la stringe, vorrebbe farlo sul tavolo, ma c’è troppa gente che potrebbe vederci.
Con la coda dell’occhio vedo Kris fare un sorriso amaro nella mia direzione. Sinceramente non la capisco.
Mi prendo una pausa sigaretta. Rob, Kellan, Nikki e Kris escono con me. Fuori si creano due gruppetti io e Rob e vicino a noi gli altri tre.
Gli passo l’accendino, e mentre accende la sigaretta si appoggia al muro “sei stata brava prima, hai detto la verità senza scendere nei particolari”
Mi metto accanto a lui, le nostre braccia sono a contatto “beh, ho imparato dal migliore!” butto fuori il fumo “non mi va che risponda sempre tu alle domande degli altri. Già rispondi continuamente alle domande di mezzo mondo!”
“sono terribilmente fortunato ad averti” e con le dita sfiora la mia mano.
“ragazzi!” dico io “cosa fate lì in disparte? Venite qui!” e così fanno. Kris ovviamente di malavoglia.
“Cris… ho provato il vestito, è stupendo” dice Nikki “non so proprio come ringraziarti!”
“oh, già sapere che lo indosserai è un ringraziamento più che sufficiente!” dico allegra.
Andiamo avanti così finché non finiamo le nostre sigarette. L’unica a non aver aperto bocca è Kris, ma se ne va in giro con questo sorriso soddisfatto sulla faccia. Ha quasi un che di maligno! Mi spaventa un po’, soprattutto la sua salute mentale.
Dopo l’uscita di quella sera io e Rob abbiamo raggiunto un compromesso: la sera ci troveremo sempre con qualcuno dei ragazzi, così saprò alla fine di non aver fatto torto a nessuno. Dice che tanto noi abbiamo tempo per stare insieme dopo le uscite. Grazie a Dio ho lui che mi tiene calma e non mi fa impazzire.
In questi giorni gli ho fatto anche un regalo stupido. Un mio braccialetto. È una fascia lunghissima in pelle, è da arrotolare sul polso circa tre volte. Molto rock! Mi piace un sacco, ma so che Rob lo adora proprio. Così ho deciso di comprare un indelebile con la punta finissima e lungo tutto l’interno della fascetta di pelle gli ho scritto tutte le frasi importanti e carine che ci siamo detti. In più gli ho regalato il mio fantasmino.
All’inizio non lo voleva, perché sa quanto ci tengo, poi sono riuscita a convincerlo. Ora sono un po’ più tranquilla, so che anche lui ha qualcosa di mio. E so che guardandolo si ricorderà sempre di me, ogni volta.

   
 
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