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Autore: Elly    17/02/2010    13 recensioni
Cento buoni motivi a favore della coppia Runami, riuniti in una raccolta di flash fic.
*...aveva i suoi amici, i soldi, un'avventura da vivere e un sogno da realizzare. Tutto era perfetto...o no?*
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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CaP15

...perchè la loro vita familiare sarebbe tutta da ridere!

“...My beats per minute never been the same
'Cause you're my lady, I'm your fool
It makes me crazy when you act so cruel
Come on, baby, let's not fight
We'll go dancing, everything will be all night...”


(Wake me up before you go-go -Wham!-)


***

Roxanne si asciugò il sangue che colava dal labbro spaccato e si rialzò, rivolgendo alla sua avversaria un’occhiata rabbiosa. Chi si credeva di essere, quella mocciosa? Non solo era più piccola di lei di ben quattro mesi -quindi le doveva il rispetto dell’anzianità- ma aveva anche osato colpirla!
Si toccò la tasca posteriore dei pantaloncini, tentata di utilizzare la sua fidata fionda.

No.

Doveva essere un combattimento leale; questo si erano promesse le due bambine prima di cominciare lo scontro, che ormai proseguiva da più di un quarto d’ora, senza che nessuna delle due avesse la meglio. Roxanne si avventò contro l’avversaria, facendola cadere tra la polvere del sentiero ed assestandole un morso sul braccio; per tutta risposta si ricevette un calcio negli stinchi che la fece gemere di dolore ed allentare la presa.

-Baka! Mi hai morso!-

Si lamentò la ragazzina, massaggiandosi il punto offeso e facendo una linguaccia a Roxanne.

-E tu mi hai tirato un calcio!-

-Sì ma solo perchè mi hai morso!-

Si sedettero a terra e si osservarono, ansanti.

-La finiamo qui?-

Propose Roxanne, asciugandosi il sudore dalla fronte con un angolo della maglietta che indossava. La ragazzina annuì, sorridendo all’amica.

-Di nuovo in parità?-

-Sì. Ma non credere, sono ancora io il capitano-

Si alzarono in piedi e si scossero la polvere dai vestiti.

-Ci vediamo domani, Mela?-

La bambina annuì, sistemandosi la zazzera rossa in una coda per apparire meno disordinata.

-Che dici?-

Domandò all’amica, esibendosi in un sorriso tutto denti e fessure. Roxanne osservò il viso lentigginoso di Mela, coperto di polvere e graffi, la salopette sporca e strappata all’altezza delle ginocchia e i piedi scalzi -le scarpe erano andate perdute in mezzo al filare di mandarini quando avevano cominciato la lotta-.

-Perfetta per tornare a casa!-

Rispose, sicura di non apparire in condizioni migliori.
Agosto era sempre un mese molto afoso sull’isola di Coco ma questo non era mai stato un ostacolo per Roxanne: correva sotto il sole cocente esattamente come d’inverno correva tra la neve, perchè i suoi interessi e sogni erano molto più importanti dei capricci del tempo; si stava creando la ciurma con la quale avrebbe affrontato il mare, una volta diventata abbastanza grande. Fino ad allora, sottoponeva tutti i suoi futuri compagni ad allenamenti estenuanti, quali lotte senza esclusioni di colpi...

Si bhè, fino a che qualcuno non si fa male, perchè se no le mamme si arrabbiano.

...gite avventurose nei boschi accanto al villaggio, gare con la fionda.
Roxanne era felicissima della sua vita; aveva i suoi amici, un sogno da realizzare e un fratellino in arrivo a cui insegnare tutto, ma proprio tutto, ciò che sapeva. A cominciare dal fatto che i bruchi non hanno quel sapore orribile che tutti credono e che se hai una fame da lupo possono tornare molto utili. A dir la verità quella notte che lei e Mela avevano passato nel bosco perchè il sentiero era misteriosamente sparito sotto i loro piedi -cosa a cui incredibilmente i genitori non avevano creduto- l’amica non si era dimostrata particolarmente entusiasta del sapore dei bruchi, ma Roxanne aveva liquidato la faccenda dicendo che probabilmente aveva mangiato quelli marci.

-Sono tornata!-

Esclamò una volta all’ombra del portico di casa, scalciando malamente via le infradito.

-Cosa si mangia?-

Domandò una volta entrata in casa, dirigendosi in cucina. Nami era di spalle verso i fornelli, intenta a controllare il contenuto di una padella che sfrigolava. La tavola era apparecchiata e suo padre era seduto con le posate già strette in mano; Roxanne si affrettò a raggiungerlo, arrampicandosi sulla sedia accanto alla sua.

-Mamma! Mamma! Fame! Fame!-

Cominciò ad urlare, battendo le posate sul tavolo.

-Nami! Nami! E’ pronto? Fame! Fame! Tanta fameee!-

La donna si girò verso di loro, furiosa, e i due non videro il pugno che li centrò in piena nuca, mandandoli a cozzare con la fronte sul tavolo.

-Smettetela immediatamente!-

Urlò Nami, slegandosi il grembiule ed appoggiando la padella al centro della tavola. Sul volto dei due si dipinse la stessa, identica, espressione di sconforto.

-Siete insopportabili!-

Aggiunse la donna, sedendosi con precauzione sulla sedia, ingombrata dal ventre prominente.

-Uff...non vedo l’ora di partorire. Il mal di schiena mi sta uccidendo-

Mormorò, muovendosi con cautela per trovare la posizione più comoda. Il bambino che portava in grembo non gradì il cambiamento e dimostrò il suo disappunto con un calcio all’altezza della vescica. Quando si allungò verso la padella per prendere la sua porzione, notò con seccato disappunto che non era avanzato nulla; Rufy e Roxanne, sazi, si erano rilassati sulle rispettive sedie con una mano all’altezza dello stomaco, in segno di soddisfazione. La somiglianza tra quei due cominciava ad essere irritante.

***

-Mamma, vado da Mela!-

Urlò Roxanne a Nami, precipitandosi fuori dalla porta e guardandosi in giro alla ricerca delle proprie infradito. Non trovandole, la bambina decise che non erano poi così importanti e si avviò scalza lungo il sentiero, insensibile ai sassolini e ai rametti che le tormentavano le piante dei piedi.

-Roxanne, devi ancora...-

Esclamò Nami dalla soglia della porta, ma la bambina era già sparita. La donna sospirò con rassegnazione; Rufy non era cambiato di una virgola da quando lo aveva conosciuto, quindi sperare che Roxanne smettesse di essere così sconsiderata era semplicemente una causa persa.

Speriamo che il nuovo arrivato sia un po’ più assennato. Due Rufy in famiglia sono già troppi.


Come materializzatosi dai suoi pensieri, il capitano spuntò alle sue spalle e la osservò con curiosità.

-Nami, sai quella pasta morbida avvolta nello strofinaccio in cucina...-

Disse dopo un po’.

-Sì Rufy, l’impasto per la torta-

Rispose Nami automaticamente, senza guardarlo, ancora impegnata a ragionare se fosse il caso di inculcare un po’ di sale in zucca a Roxanne; era ancora piccola, esisteva una speranza.

-Ecco...l’ho mangiato-

La donna recepì il vero significato di quelle parole solo dopo qualche secondo, durante i quali Rufy assunse l’aria più mortificata che poteva.

In effetti già un Rufy è più che sufficiente.

***

Roxanne non riusciva a spiegarsi il motivo a causa del quale più uno aveva fretta più trovava ostacoli e problemi; correndo a perdifiato verso il villaggio era inciampata già cinque volte, perdendo tempo preziosissimo, e all’ultima, nel capitombolo, aveva pure rotto la fionda. I genitori di Mela l’avevano avvertita che sua madre era stata portata all’infermeria perchè a quanto pare il fratellino era stufo di aspettare e voleva nascere. Il padre dell’amica si era offerto di darle un passaggio fino al villaggio, ma Roxanne non gli aveva dato il tempo di terminare l’offerta; si era lanciata a perdifiato lungo il sentiero, sicura che le sue gambette potessero fare molto più veloce della carretta del signor Pooper. Quando giunse all’infermeria trovò Genzo sulla soglia, che non appena la vide le fece un gran sorriso e le indicò di farsi più vicina.

-Ci vorrà un po’, Roxanne. Il fratellino forse nascerà verso sera-

La bambina rimase estremamente delusa dalla notizia.

-Ma come? Il signor Pooper ha detto che usciva subito subito-

Genzo sorrise e scosse la testa, accompagnandola sulla panca subito fuori l’infermeria e sedendosi accanto a lei.

-Sai, ci vuole tempo per queste cose...-

-BUTTATELO FUORI!!!-

Un urlo improvviso fece sobbalzare i due, che si voltarono d’istinto verso la porta dell’infermeria, che si spalancò qualche decimo di secondo dopo, precisamente nel momento in cui Rufy, preso di peso da due infermiere nerborute, veniva buttato fuori.

-Papà!-

Esclamò Roxanne, balzando in piedi ed avvicinandosi al padre, che aveva un’espressione scontenta da bambino capriccioso.

-Perchè ti hanno buttato fuori?-

Domandò la bambina indagatrice, sollevando un sopracciglio in un modo che a Genzo ricordò spaventosamente Nami.

-Non ne ho idea-

Ammise serenamente il capitano, sorridendo genuinamente alla figlia maggiore, che si mise a ridere.

-RAZZA DI SCONSIDERATO SENZA CERVELLO! E’ COLPA TUA SE SONO DI NUOVO IN QUESTA SITUAZIONE!-

La voce di Nami echeggiò soave fuori dall’infermeria, facendo incassare il capo di Rufy tra le spalle.

-Perchè mammina urla?-

Domandò Roxanne innocente.

-E’ arrabbiata con te? O con il fratellino che sta per nascere?-

Rufy si portò una mano sul cappello e sorrise scanzonato, ignorando volutamente le urla della ragazza.

-Che dici, andiamo a mangiare?-

Propose a Roxanne, il cui viso si illuminò.

-Sì!-

Il fratellino era importante, però davanti ad un piatto di carne poteva anche aspettare, no?

***

-Finalmente si è addormentato-

Mormorò Nami sottovoce, cullando dolcemente il neonato. Il piccolo dormiva saporitamente rannicchiato tra le braccia della madre, la manina grinzosa stretta a pugno vicino alla bocca. Rufy lo osservò e sorrise, affondandogli un dito nella guanciotta.

-E’ così morbido-

Disse, mentre Nami gli riservava uno sguardo omicida.

-Se si sveglia...-

Cominciò, ma un rumore di passi le impedì di terminare la sua minaccia. Dopo pochi secondi il viso assonnato di Roxanne comparve dalla porta, la maglietta utilizzata per dormire indossata al contrario e il volto crucciato.

-Brutto sogno...-

Mormorò con voce impastata, strofinandosi un occhio ed avviandosi verso il lettone dei genitori.
Nami accomodò il piccolo Ace in modo tale da poter liberare un braccio, con il quale abbracciò Roxanne.

-Ne abbiamo già parlato, Roxy...i brutti sogni non ti fanno niente...-

Cercò di spiegare alla bambina che però, chiaramente ancora mezza addormentata, scosse la testa e cominciò ad arrampicarsi nel lettone.

-Voglio dormire con voi-

Aggiunse, infilandosi sotto le coperte tra Rufy e Nami. Il capitano rise silenziosamente, attirando la bambina vicino a sè, mentre la donna sistemava il piccolo Ace accanto a lei nel lettone, stando attenta a non schiacciare Roxanne, che aveva già preso possesso di quasi tutto lo spazio disponibile. Allungò un braccio fuori dalle coperte e spense la luce, sistemandosi alla meglio nel poco spazio che le restava.

-Dovremo riparlare a Roxy dei brutti sogni-

Mormorò nel buio.

-Domani-

Biascicò Rufy, prima di allungarsi in modo da poter abbracciare tutta la sua famiglia. Sotto quella lieve, rassicurante, pressione, Roxanne sorrise nel sonno e si accoccolò ancora più vicino al padre.

Bisogna comprare un letto più grande.

Pensò Nami, prima che la ragione sfumasse preda dei sogni; eppure, nonostante quell’ultimo pensiero,stretta ai suoi due bambini e con il braccio di Rufy abbandonato sul suo fianco, Nami passò la notte più comoda della sua vita.


NDA

Allora :D Come state? Io, avendo finito gli esami, magnificamente XD Proprio per festeggiare la fine della sessione ho deciso di mettere da parte la malinconia e scrivere qualcosa di leggero e scanzonato, con il ritorno della piccola Roxanne! ^ ^ Che ne pensate? Certo, immaginarli come una famiglia non è facile, ma ho voluto cimentarmi ugualmente :D Anche perchè ormai mi sono affezionata alla piccina, dato che è una copia di Rufy al femminile =D Ah, il commento di Genzo è voluto; per certi versi Roxanne assomiglia anche a Nami, anche se il suo comportamento dimostra il contrario ^^” Il piccolo Ace porta questo nome in ragione del capitolo 574; Nami avrà anche qualche tendenza isterica, però è molto sensibile e non poteva non pensare a questo dettaglio ^-^ Spero che questo capitolo vi abbia strappato un sorriso, perchè era questa la mia intenzione ^^
Ah già...ogni volta che la scena cambia (***) è passato qualche tempo dal momento descritto precedentemente xD
Vi adoro tutti! :D Un bacione e alla prossima (spero prestissimo!!).

ps. Vi lascio questi tre disegni su Ace, che ho fatto nei momenti di maggior sconforto :D

Ritratto di famiglia:
http://fc08.deviantart.net/fs71/f/2010/047/3/f/Ace_family_portrait_by_Ellychan88.jpg

Situazioni imbarazzanti (scusate l’inglese pessimo xD)
http://fc02.deviantart.net/fs71/f/2010/046/6/0/Ace_Stupid_things_by_Ellychan88.jpg

“Benvenuto a casa, figliolo...”
http://fc06.deviantart.net/fs71/f/2010/046/b/6/Ace_Home_finished_by_Ellychan88.jpg


E con questo...alla prossima!! :D







   
 
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