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Autore: adry91    17/02/2010    10 recensioni
Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

 

Eccomi qui con un altro capitolo. Spero sia di vostro gradimento. Un bacione e buona lettura a tutti.

 

 

Capitolo 2

Una strana ragazza

 

POV EDWARD

 

Il passare del tempo simula di voler alleviare il dolore,

ma non è così.
La corazza che costruiamo per seppellire il dolore
è sempre di materia sabbiosa.
Basta un soffio di vento per portarla via
ed ecco che i ricordi riaffiorano.

 

 

 

I ricordi sono diventati, ormai, la mia ancora di salvezza, ma allo stesso tempo il mio più grande tormento.

Se da una parte vorrei dimenticare per alleviare almeno un po’ il dolore che provo, dall’altra mi rendo conto che senza di essi non riuscirei ad andare avanti, perché solo il ricordo, il ricordo di lei riesce a farmi continuare ad andare avanti e a vivere per entrambi.

L’ho lasciata per permettergli di vivere una vita normale, così come lei meritava e da qual giorno di settembre non sono più tornato indietro, non l’ho più rivista perché tornare da lei anche solo per sapere come se la stava cavando non mi assicurava che avrei trovato la forza per andarmene di nuovo.

La mia speranza è che lei si sia rifatta una vita, che abbia avuto dei figli e una persona che l’abbia amata almeno la metà di quanto la amo io.

Egoisticamente spero che lei non mi abbia mai dimenticato, ma mi auguro che comunque sia riuscita ad andare avanti.

Sono passati, ormai, centocinquant’anni da allora e per quanto lei possa aver vissuto a lungo a quest’ora non è più su questa terra, ma è in un posto in cui io non andrò mai, un posto dove solo un angelo come lei può andare: in Paradiso.

Non mi sento nemmeno degno di nominarlo il Paradiso, ma sono convinto che lei è lassù che mi guarda ed è grazie al suo ricordo che ancora io sono qui, se non fosse stato per lei e per quello che abbiamo vissuto probabilmente a quest’ora starei marcendo nel fuoco dell’Inferno.

- Edward ancora qui sei? Faremo tardi a scuola, muoviti – mi urlò Alice dal piano inferiore.

- Arrivo – le risposi chiudendomi la porta alla spalle e scendendo in salotto.

Non ho mai permesso a Alice di vedere il futuro di Bella, per paura di vedere nella sua testa le immagini del mio amore con un uomo che non fossi io e devo ringraziarla perché ha mantenuto la sua promessa.

Non ha sbirciato nel suo futuro e nessuno di noi Cullen ha mai saputo quale sia stata la vita di Bella dopo la nostra partenza, anche se tutti noi siamo stati davvero male per la perdita di quella che per tutti, ormai, era diventata una componente importante della famiglia.

- Noi andiamo con la jeep di Emmett – mi comunicò Rosalie uscendo di casa.

- Io vado con la mia macchina – risposi uscendo anch’io dall’abitazione e dirigendomi verso la mia Jaguar XJ220. (à il link della macchina: http://yfrog.com/eujaguarxj220davantij -  http://yfrog.com/0njaguarxj220dietroj )

Avevo cambiato macchina perché la mia vecchia Volvo mi ricordava troppo lei, dopo anni, dopo decenni riuscivo ancora a sentire il suo odore impregnato nella tappezzeria e questo mi faceva stare troppo male.

Così decisi di cambiare macchina, ma la Volvo è conservata in garage, non ho avuto il coraggio di darla via.

- Vengo con te – mi disse Alice salendo in macchina con me mentre il resto dei mie fratelli salirono sulla jeep e sfrecciarono verso la Forks Hight School.

Ebbene si, da circa un mese eravamo tornati a Forks, l’unico posto che tutti noi avevamo considerato davvero casa nostra.

La proposta era partita da Alice, che era stufa di continuare a girare paesi sconosciuti. Voleva tornare a casa almeno per il tempo che ci era permesso. Tutti si erano mostrati d’accordo. Ovviamente la scelta finale spettava a me, considerati gli avvenimenti passati, ma anche io, così come loro, ero d’accordo a tornare a Forks.

In fondo quella era la mia unica e vera casa e anche se sarebbe stato doloroso vivere di nuovo lì, sarebbe stato come rivivere l’amore della mia vita.

Da quando eravamo tornati passavo molto tempo nella radura, quella stessa radura che era diventato il posto segreto mio e di Bella.

Ero anche andato in quella che un tempo era stata la casa di Charlie, ma la casa era stata comprata da una nuova famiglia e la camera di Bella era stata del tutto modificata, niente era come lo avevo lasciato e non c’era più traccia di nessun Swan.

- Ieri sono arrivati dei nuovi studenti e tutta la scuola è in subbuglio – mi disse Alice interrompendo il silenzio che si era creato in macchina mentre ci dirigevamo a scuola.

Mancavamo da due giorni perché c’era stato il solo a Forks e ovviamente non potevamo mostrarci agli occhi degli umani. In compenso ne avevamo approfittato per andare a caccia.

- Come al solito. Quando arriva qualcuno nuovo tutti gli studenti sembrano impazzire. Amano le novità a differenza mia – le risposi tranquillamente.

- Non sei l’unico. Questo genere di novità non piacciono più nemmeno a me – mi disse.

- Vorresti farmi credere che non hai sbirciato nel futuro per vedere chi sono questi nuovi arrivati? – le chiesi sconvolto.

Se c’era una cosa che Alice amava fare era mettere il naso in tutto e il fatto che non lo avesse fatto mi lasciava molto perplesso.

- Ti sembra così strano? – mi rispose confermando la mia teoria.

- Credo che la caccia di ieri ti abbia fatto male – le dissi scoppiando a ridere vedendo il modo buffo in cui mi guardava.

Adoravo Alice e soffrivo parecchio a sapere che aveva sofferto e continuava a soffrire in silenzio per una scelta presa da me.

Fosse stato per me lei non avrebbe mai lasciato Bella, ne tanto meno Forks, e se proprio l’avrebbe dovuto fare si sarebbe portato con se la sua migliore amica.

- Edward voglio che mi fai una promessa – mi disse lei all’improvviso facendomi smettere di ridere.

- E cioè? – le chiesi.

- Promettimi che non ci abbandonerai mai più, che resterai sempre con noi, per l’eternità – mi incitò a promettere con gli occhi tristi.

Aveva quegli stessi occhi tristi di quando gli avevo comunicato, dopo la nostra partenza da Forks, che mi sarei allontanato da loro per un po’, quegli stessi occhi tristi di quando attraverso una visione mi aveva visto andare dai Volturi per chiedergli di uccidermi, quegli stessi occhi tristi di quando mi aveva convinto a vivere per Bella, per l’amore che provavo per lei, quegli stessi occhi tristi che aveva tutte le volte che si parlava della sua migliore amica.

- Te lo prometto – le dissi sincero posteggiando la macchina in uno dei parcheggi mentre lei si buttò addosso a me e mi diede un bacio sulla guancia.

La guardai e notai che aveva addosso di nuovo la sua solita espressione da folletto pazzo, quell’espressione che amavo con tutto me stesso.

Quella era la vera Alice e non quella che vedeva tutto nero come era successo poco prima.

- Guardate lì che mostro di macchina – ci disse Emmett facendoci voltare tutti verso un auto posteggiata qualche posto dopo la mia e quella di Emmett.

Ci avvicinammo un po’ e notammo che era una Lotus Evora grigio metallizzato tirata a lucido. (à il link della macchina: http://yfrog.com/jmlotusevoradavantij - http://yfrog.com/evlotusevoradidietroj )

- Direi che appartiene ai nuovi arrivati – disse Jasper guardandola.

- Condivido. Nessuno, a parte noi, qui si può permettere un gioiellino come questo – ci disse Rosalie che di motori ne capiva forse più di un uomo.

Restammo lì fino a quando non sentimmo il suono della campanella che segnava l’inizio delle lezioni, solo allora ci allontanammo e ci dirigemmo ognuno nelle rispettive aule.

Le prime due ore avevo letteratura inglese. La giornata iniziava bene visto che era una materia che mi piaceva parecchio e poi l’argomento che stavamo trattando lo sentivo mio perché richiamava in me ricordi lontani, ma talmente nitidi da sembrare reali.

Entrai in classe e andai a sedermi al mio solito posto. Il professore non era ancora arrivato e parecchi banchi erano ancora vuoti. Notai che tutti guardavano una ragazza seduta al banco centrale che era intenta a scrivere qualcosa su un foglio.

Non l’avevo mai vista prima, quindi, immaginai dovesse essere lei una dei nuovi arrivati.

Era una ragazza molto bella, con i capelli castano ramati e due profondi occhi che non avevano un colore ben definito, sembravano verde-ghiaccio, un verde molto simile ai miei occhi da umano, ma quelle sfumature ghiaccio davano a quelle due pozze una profondità di sguardo che non avevo mai visto in vita mia.

Smisi di guardarla e sistemai i miei libri sul banco.

- Jenny hai dimenticato il libro di inglese nella mia cartella. Meno male che me ne sono accorta – disse una ragazza entrando nell’aula e dirigendosi verso la ragazza nuova.

La osservai e notai come questa era praticamente identica all’altra. Stessa altezza, stessa lunghezza e colore di capelli, stessa espressione e soprattutto stessi occhi. Erano gemelle ed erano tutte due davvero molto belle. (à il link delle gemelle: http://yfrog.com/jqjennyaliceeblaircarliej ).

Cercavo di scrutarle bene senza farmi vedere, ma non riuscivo a trovare delle differenze tra le due, forse, l’unica differenza stava nelle labbra. La ragazza che era seduta al banco sembrava averle leggiarmente più carnose, mentre l’altra appena entrata un po’ meno.

Mi resi conto che questo particolare era visibile a me solo perchè possedevo una vista sovrannaturale, altrimenti dubitavo mi sarei potuto accorgere di quel piccolo dettaglio.

- Grazie Blair. Stamattina ho la testa da un’altra parte – le rispose quella che a quanto sembrava doveva chiamarsi Jenny.

- Solo stamattina? E meno male che sono io quella che vive nel mondo dei sogni – le rispose l’altra con tono euforico.

Sembravano molto diverse tra di loro. Jenny mi dava l’impressione di una persona chiusa e riservata, mentre Blair sembrava estroversa e spigliata.

Provai a sondare la loro mente, ma non vi trovai nulla. Il vuoto, pura assenza di pensieri.

La cosa non mi stupì più del normale considerato che era già capitato con Bella che non riuscissi a leggergli la mente e poteva succedere di nuovo.

Magari quelle ragazze erano protette come lei e poi non mi interessava così tanto sentire ciò che gli passava per la testa.

Erano esattamente due ragazze normali, ne più ne meno.

- Vai a lezione, che la campana è già suonata da un pezzo – le disse Jenny mentre l’altra dopo avergli regalato un sorriso che di lecito non aveva nulla uscì dalla classe.

Dopo qualche minuto entrò la professoressa e passò tra i banchi per ritirare le recensioni del libro che avevamo letto in classe nell’ultimo periodo: Romeo e Giulietta.

Arrivata alla nuova arrivata si fermò.

- Tu devi essere una dei nuovi, dico bene? – le chiese.

- Si, mi chiamo Jennifer Alice Callaway, ma va bene solo Jenny – rispose la ragazza.

- Bene signorina Callaway. Come vede sto ritirando le recensioni che ho fatto fare ai suoi compagni in merito alla lettura di uno dei capolavori più grandi di Shakespeare. Sto parlando di Romeo e Giulietta, per intenderci. Visto che lei non era presente alla lettura e quindi non può consegnarmi la recensione, vorrei sentire cosa ne pensa lei di questo grande capolavoro della letteratura inglese – le chiese l’insegnante.

La ragazza sembrò completamente a suo agio. Qualcun’altro si sarebbe sentito messo in difficoltà dalla domanda, ma quella ragazza sembrava talmente tranquilla che in quel momento avrei davvero voluto leggergli la mente.

- Beh credo che questa tragedia shakespeariana sia ricca e densa, fonde tutti i generi, tutti gli stili. E’ un’opera sostenuta da una poesia che oltrepassa il tempo e lo spazio. Shakespeare ha saputo elevare al rango di mito questa tragica storia d’amore e di morte. L'incontro tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, avviene casualmente. Il loro amore nasce a prima vista, passando attraverso incroci di sguardi. E' un amore passionale, travolgente che reclama l'unione dei due giovani, i quali scopriranno solo al termine della festa di essere nemici. Esemplare è infatti la frase di Giulietta: "Il mio unico amore è nato dal mio unico odio". Shakespeare non parla di un amore smodato, dove la gente si strappa i capelli e si cosparge il capo di cenere davanti alle avversità che si presentano nella loro relazione, ma l’autore cerca di mettere in luce la frettolosa storia adolescenziale dei due, travolti da quell’impetuosa e ingestibile sincerità amorosa che si dichiarano, creando un muro così imponente il cui crollo finale ha ancora un carattere più drammatico, scuro. Una sorta di amarezza, non gratuita, ma dovuta e causata da quel confondersi di immagini di odio smodato, contrapposte a quel dolce amore particolare e innovativo, diverso e mai ricalcato – spiegò la ragazza con tale tranquillità che sembrava stesse parlando ad un amica.

Le sue parole mi colpirono, aveva rappresentato pienamente ciò che rappresentava quella tragedia shakespeariana e in quel momento davvero iniziavo a provare fastidio per il fatto di non poter entrare in quella testa.

- Secondo lei, dove sta la tragedia nell’opera? – gli chiese l’insegnante che non faceva altro che pensare a quanto quella ragazza avesse colto nel segno l’intero capolavoro di Shakespeare.

- Romeo e Giulietta vengono ricordati come due giovani sventurati che non vivranno mai insieme nella vita, ma nella morte. Secondo me, è proprio qui che sta l’errore perché se ciò fosse vero non sarebbe una vera tragedia perché comunque quei due riusciranno ad amarsi lo stesso oltre la morte. La tragedia, invece, sta nel fatto che lui o lei che sia non potranno più toccarsi, parlarsi, ridere o svegliarsi insieme, non potranno avere dei figli, amare, amarsi, essere felici come meritavano. La tragedia sta nella lontananza dalla persona che si ama da quell'unica persona che con un solo sorriso rende tutto più bello e più sopportabile. Shakespeare cerca di farci capire di vivere ogni istante come se fosse l'ultimo, di dare ogni bacio come se fosse l'ultimo perchè niente e nessuno potrà dirti se ce ne saranno altri, nessuno potrà dirti se quel momento che vivi continuerà o finirà per sempre. E’ per tutti questi motivi che questo capolavoro della letteratura mi ha affascinato e anche perché nonostante sia ambientato in un epoca abbastanza vecchia dimostra come i sentimenti non hanno tempo, come l’amore può condizionare la vita di due persone – continuò la ragazza aprendo più che la testa il suo cuore.

Le sue parole mi colpirono in pieno e mi resi conto come davvero avesse ragione e, forse, solo in quel momento mi accorsi come la storia tra me e Bella si fosse improvvisamente trasformata in tragedia.

Forse, avrei dovuto riflettere di più sul significato intimo di quest’opera quando l’avevo letta con Bella, forse era il destino che mi aveva dato l’opportunità di riflettere attraverso quelle pagine, un’opportunità che io non avevo saputo cogliere.

- Le faccio i miei complimenti signorina Callaway. E’ riuscita ad entrare nell’intimo del libro e ne ha parlato in modo esilarante – le disse l’insegnante mentre la ragazza si limitò a sorriderle.

Poco dopo la professoressa si avvicinò al mio banco e si prese la recensione, ma prima di allontanarsi mi guardò.

- Credo che sia arrivato pane per i suoi denti, signor Cullen – mi fece notare la donna riferendosi al fatto che la nuova arrivata era molto brava.

- Non posso che esserne contento – mi limitai a rispondere mentre mi accorsi che la ragazza mi stava fissando in modo strano.

Grazie al mio udito vampiresco riuscì a sentire la ragazza chiedere alla sua compagna di banco il mio nome per intero e quando gli fu detto mi lanciò uno sguardo di fuoco.

Poco dopo l’insegnate iniziò a spiegare un altro capolavoro di Shakespeare, l’Amleto, e notai come la ragazza non faceva altro che fissarmi invece di seguire la lezione.

Non riuscivo a spiegarmi il motivo. Non mi aveva considerato per tutta la mattina, ma non appena aveva saputo il mio nome aveva preso a fissarmi con insistenza.

Cercai di non farci caso e mi misi ad ascoltare la lezione anche se era qualcosa che avevo sentito e risentito per anni, decenni e secoli.

Ripetere la scuola all’infinito iniziava a diventare massacrante e noioso.

Quando la campanella segnò la fine della lezioni raccolsi le mie cose e mi diressi nel corridoio pronto ad andare nella prossima aula, ma qualcuno mi bloccò per il polso.

Mi voltai e vidi due iridi verde-ghiaccio fissarmi con aria di sfida. Non riuscivo a capire che cosa avesse quella ragazza con me.

- Tu devi essere Edward Cullen, non è vero? – mi chiese.

- In persona. Ti serve qualcosa? – le domandai in risposta mentre liberavo il mio polso dalla sua stretta.

- Ti do un consiglio. Sta lontano dalla mia famiglia altrimenti ti assicuro che non vedrai l’alba di domani – mi disse del tutto minacciosa mentre si allontanava dirigendosi verso la sua gemella.

Non riuscivo a capire cosa volesse da me quella ragazza e soprattutto cosa significassero quelle sue parole. Perché mi sarei dovuto avvicinare alla sua famiglia? Non avevo idea di chi fosse ne cosa volesse e sinceramente non mi era passato nemmeno per l’anticamera del cervello di istaurare rapporti con persone che non fossero la mia famiglia.

Eppure adesso iniziavano a sorgermi tante, troppe domande.

La sua era stata una chiara minaccia e dal suo sguardo era come se lei sapesse cosa in realtà ero, ma non avesse paura di me.

Che diavolo c’entravo con la sua famiglia? E perché farmi una minaccia del genere visto che io non avevo avuto ancora nessun rapporto con loro?

Cosa le faceva credere che mi sarei avvicinato a loro? Quindi perché quelle parole?

Ma soprattutto perché dal suo viso traspariva solo odio? Avevo visto un odio profondo, come se gli avessi fatto qualcosa di talmente grave da desiderare la mia morte, ma io non avevo mai visto prima di allora quella ragazza.

Cosa diavolo significava quella che aveva detto?

Chi era lei?

Chi era la sua famiglia?

Chi erano questi Callaway?

E cosa c’entravo io con loro?

 

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- BaBa88: Sono contenta di sapere che segui le mie storie e ti piacciono. Spero che anche questa storia ti piacerà.

 

- e1994: Si, questa è infatti un New Moon alternativo e sarà molto, ma molto diverso dall’originale. Ci saranno anche dei personaggi nuovi. Quanto a “Ricordare il passato” ho aggiornato e sono contenta di sapere che è una delle tue preferite.

 

- Gio Clearwater: Beh, non posso dirti ancora cosa è Bella, quindi non posso rispondere alla tua domanda. Fra un po’ si scoprirà, diciamo che ci saranno anche altre cose da scoprire e sto lasciando degli indizi qua e là. Sembrano stupidaggini, ma sono essenziali per la storia. Anche in questo capitolo c’è ne sono.

 

- eliza1755: Beh, non posso ancora dirti cosa è diventata Bella. Lo scoprirai fra un po’. Ci sono anche altre cose da scoprire e in questo capitolo ho messo un piccolo indizio. Magari qualcuno lo nota.

 

- Austen95: Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

 

- ledyang: Si, lo so che sei una mia fan e mi auguro di non deluderti.

 

- Aly_Culle: Non posso ancora rivelarti cosa è Bella, Fra un po’ si scoprirà, comunque.

 

 

 

Volevo consigliare una storia molto interessante per tutti colore che sono fan della coppia Robert-Kristen. Quindi invito tutti i Robsten a dargli un’occhiata. E’ una fan fiction a quattro mani e le autrici sono: cloe cullen e fiorels. Il titolo è: Qui dove batte il cuore. Eccovi il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=466213

 

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

 

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