6.
abbandono
Lizzie
ed io rimanemmo abbracciati tra le coperte per diverso tempo, mentre
lei
esplorava con delicatezza i tratti del mio viso, sussurrando il mio
nome.
Mi
sentivo la persona migliore del mondo: finalmente ero completo, in
equilibrio
con me stesso, felice.
Mi
occupai io – non senza imbarazzo, certo- di mettere a lavare
le lenzuola,
sporche del mio sangue.
Quando
ci alzammo per fare colazione, le coprii il corpo perfetto ed armonioso
con la
camicia che lei stessa mi aveva comprato, il giorno prima, e, per il
resto
della giornata mi persi ad osservare qualsiasi particolare mi fosse
sfuggito di
lei.
Aveva
un modo sinuoso di muoversi, i gesti che faceva mentre parlava erano
sempre
diversi, variopinti come l’universo di emozioni che solcavano
il suo viso; i
capelli la seguivano docilmente quando voltava il volto, tesa, oppure
divenivano ribelli canne di bambù quando scuoteva la testa,
felice; e poi i
suoi occhi…per me ora costituivano ogni angolo del mio
mondo: brillavano,
diventando castano dorati, quando qualcosa di semplice la meravigliava
oppure
quando la paura la sfiorava i suoi occhi sembravano accesi da fiamme
color
nocciola.
Oddio,
mi toglieva il respiro tanto era speciale:era un insieme complesso e
meraviglioso di tante piccole cose, ma ora per me era semplice riuscire
a
comprenderla, come guardare un fiore che sboccia.
D’un
tratto, quando schioccò le dita, per farmi riprendere
contatto con la realtà,
la trovai davanti a me, pericolosamente vicina.
-
ti
eri imbambolato…- mi fece notare, mentre mi serviva una
fetta di pane con burro
e marmellata.
-
Lo
so, stavo pensando a te, sei così bella.- le dissi, posando
la guancia su una
mano.
Mi
sorrise, arricciando il naso come una bambina, segno che non si
aspettava quel
complimento, ma che le avesse fatto piacere.
Le
avvolsi le braccia attorno ai fianchi proprio quando stava per tornare
ai
fornelli e l’attirai a me, facendola sedere sulle mie gambe.
Posai
le labbra sulle sue, rubandole un bacio e, subito dopo le cosparsi il
naso di
marmellata.
Risi,
e lei fece lo stesso, mentre cercava giocosamente di liberarsi dalla
mia presa.
Giocammo
così per un po’, simili a due bambini che non
riuscivano a smettere di ridere…
Riuscii
a guadagnare un altro bacio, mentre le accarezzavo una guancia, ma poi,
Lizzie
si fece improvvisamente seria, e mi passò le mani tra i
capelli.
-
Jacob…
c’è qualcosa che devo dirti…-
esordì
-
Ti
ascolto.- le assicurai con il sorriso sulle labbra.
-
Ti
amo, immensamente. In una settimana sei arrivato ed hai sconvolto la
mia vita.
Mi sembra impossibile vivere senza di te, ma…non sono la
persona che…- l’ultima
parte del discorso la rendeva insicura: abbassò gli occhi
incerta, senza sapere
come continuare.
-
Sei
la persona giusta per me, e questo mi basta. Perché ti
guardo con il cuore.- la
rassicurai, sollevandole il mento con due dita.
Alcune
lacrime le fecero brillare gli occhi, illuminandone il bellissimo
colore.
Mi
strinse per un attimo, posando la testa sulla mia spalla.
-
sì,
ma vedi…io…io sono…- stava per dire,
ma in quel momento il campanello suonò.
-
Non
lasciarti sfuggire il pensiero, amore. Torno subito, vado a vedere chi
è…- le
dissi.
-
Aspetta,
vengo con te.- replicò, un po’ in ritardo;
probabilmente sorpresa dal nuovo
appellativo che le avevo dato. Si passò una mano tra i
capelli e balzò in piedi,
correndo scalza sulla moquette.
Evidentemente
voleva sbrigarsi per non far attendere troppo chi stava fuori la porta,
o
magari aveva voglia di giocare ancora e vedere quanto fossi veloce.
In
un paio di falcate la recuperai, la presi tra le braccia e me la
caricai sulle
spalle, mentre lei rimaneva senza fiato e io ridevo a crepapelle.
-
sorpresa,
eh?- feci.
In
quello stesso istante spalancai la porta. Ciò che vidi mi
sorprese a tal punto,
che ebbi la sensazione che qualsiasi colore o espressione fosse
scomparsa dal
mio viso.
Davanti
a me, a braccia conserte, c’erano Leah e quella pallida
succiasangue di Edward.
Misi
Lizzie a terra, lentamente e subito Leah attaccò, con una
voce che mi sembrò
estremamente petulante:
-
ah,
Jacob, finalmente ti abbiamo trovato! Ma chi è la
ragazza…?-
-
Leah,
ti presento…- iniziai, con voce atona.
-
Ciao,
sono Lizzie, tu sei…- soggiunse Lizzie, con slancio.
-
Un’amica
di Jacob, e tu una pervertita: non sai che non puoi portarti a letto i
minorenni?- la aggredì Leah,squadrandola a causa del suo
abbigliamento: in
effetti la mia camicia le copriva il corpo solo fino a parte della
coscia.
Lizzie
si irrigidì come se avesse ricevuto uno schiaffo in faccia,
il bellissimo
sorriso che aveva avuto fino ad un attimo prima, scomparve ed
abbassò gli occhi.
-
che
cosa vuoi?- la assalii di rimando, il corpo scosso da violenti tremiti
di
rabbia.
-
Devi
venire subito Jacob, per favore…abbiamo bisogno del tuo
aiuto, no, io ho
bisogno del tuo aiuto, ti prego…- questa volta fu Edward a
parlare, con voce
pacata ma ferma.
Mi
voltai verso di lui, arrabbiato.
Come
si permetteva di venirmi a chiedere aiuto?
Perché
sia lui che Leah si erano presentati, adesso, a disturbare la mia
felicità?
L’espressione
eloquente che il vampiro mi rivolse però, mi
placò immediatamente. Capii subito
era lì perché c’era qualcosa che
riguardava l’unica persona a cui entrambi
tenevamo: Bella.
Che
fosse ancora viva?
E,
se era così, perché non ne aveva fatto il nome ad
alta voce?
Poi,
ebbi una rivelazione: forse aveva evitato di farne il nome
perché aveva
rovistato tra i pensieri di Lizzie.
-
aspettate
un attimo…- sussurrai.
Chiusi
loro la porta in faccia e trascinai Lizzie con me al piano di sopra.
Mi
infilai alla cieca i primi indumenti che trovai, tanto che notai a
malapena che
Lizzie aveva afferrato il suo cellulare per leggere un messaggio.
infine,
mi sedetti sul letto, abbracciando Lizzie, che nel frattempo, era
ammutolita.
-
Quelli
che hai visto di sotto sono i miei “fratelli”,non
so cosa vogliano, ma li devo
aiutare. Spero di tornare presto, ricordati che devi dirmi quella cosa…- le sussurrai,
liquidando le presentazioni al termine “fratelli”;
di certo non potevo spiegarle la faccenda dei vampiri e dei licantropi.
-
Ah
sì? Quelli sono i tuoi fratelli?
Non noto
somiglianze…ah ma forse sono quelli di cui mi hai parlato,
dicendo che li consideri come
fratelli…sono davvero
delle strane persone…- notai che si asciugò di
sfuggita gli occhi. Stava piangendo.
– mi chiedo come abbiano fatto a trovare questa
casa…e che diritto abbiano di
arrivare qui e chiamarmi “pervertita”…-
ormai aveva la voce rotta, ma gli occhi…non
li avevo mai visti ardere di così vivide fiamme.
-
Gliela
farò pagare, non preoccuparti, poi tornerò qui,
solo per te, amore mio…- le
dissi. Leah era stata davvero indelicata.
-
E
perché dovresti? D’altro canto sono i tuoi fratelli…
anzi, ti dirò di più, nonostante le parole della
tua amica siano state
assolutamente scortesi, non ha tutti i torti. La nostra relazione
è contro natura
,Jacob…non possiamo più
stare insieme. Era questo che stavo cercando di dirti prima: non sono
la
persona giusta per te. Ed ora per favore, vattene.-
Si
era alzata in piedi e mi fissava da una specie di “distanza
di sicurezza.
-
Cosa…come…non
capisco Lizzie, ma di che parli?- le chiesi, perso.
-
Non
ti voglio più, Jacob. Devi andartene.- le poche, semplici
parole che le
uscirono dalla bocca furono come una doccia gelida per me, una
pugnalata in
pieno cuore.
-
Ma
Lizzie, io…io ti…- cercai di dire.
-
Ah!
Cosa? Tu mi ami? Possibile che a
voi
maschi basti una scopata e subito pensate di amare la persona con cui
l’avete
fatto?- le sue frasi ora erano intrise di cattiveria. Mi spaventarono.
Mi
precipitai al piano di sotto seguito da Lizzie; riuscivo a sentire i
suoi passi
ma non mi sentivo in grado di guardarla.
Nel
momento in cui la porta sbatté con forza alle mie spalle, e
mi ritrovai in
piena foresta con Leah ed Edward, ebbi la sensazione che in quella casa
fosse
rimasta una parte di me, e non sarei più stato in grado di
sentirmi completo.
ANGOLO
AUTRICE
Di
nuovo ciao a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia, anche se ho
dovuto alzare
un po’ il rating a causa del linguaggio presente nel
capitolo. Ditemi se ho
fatto bene. A proposito, secondo voi, perché, se prima si
amavano alla follia
Jacob è stato cacciato così bruscamente da Lizzie?
Un
bacio
Marty23