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Autore: Pleasance Carroll    17/02/2010    1 recensioni
ciao a tutti!questa è la mia prima ff su twilight che mi è venuta in mente rileggendo BD,parla di Jacob che tenta di uccidere Renesmee dopo il parto di Bella perchè la crede la sua assassina,ma non ci riesce e perciò torna nel parco dove era stato e lì incontra ancora una volta Lizzie(vi ricordate di quella ragazza che era preoccupata che lui avesse rubato la macchina?)ma la ragazza non è chi davvero dice di essere... posterò per prima cosa la trama che siete anche liberi di non leggere,spero vivamente che vi piaccia anche se non sono molto brava a scrivere un baciotto marty23
Genere: Romantico, Triste, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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6. abbandono

 

Lizzie ed io rimanemmo abbracciati tra le coperte per diverso tempo, mentre lei esplorava con delicatezza i tratti del mio viso, sussurrando il mio nome.

Mi sentivo la persona migliore del mondo: finalmente ero completo, in equilibrio con me stesso, felice.

Mi occupai io – non senza imbarazzo, certo- di mettere a lavare le lenzuola, sporche del mio sangue.

Quando ci alzammo per fare colazione, le coprii il corpo perfetto ed armonioso con la camicia che lei stessa mi aveva comprato, il giorno prima, e, per il resto della giornata mi persi ad osservare qualsiasi particolare mi fosse sfuggito di lei.

Aveva un modo sinuoso di muoversi, i gesti che faceva mentre parlava erano sempre diversi, variopinti come l’universo di emozioni che solcavano il suo viso; i capelli la seguivano docilmente quando voltava il volto, tesa, oppure divenivano ribelli canne di bambù quando scuoteva la testa, felice; e poi i suoi occhi…per me ora costituivano ogni angolo del mio mondo: brillavano, diventando castano dorati, quando qualcosa di semplice la meravigliava oppure quando la paura la sfiorava i suoi occhi sembravano accesi da fiamme color nocciola.

Oddio, mi toglieva il respiro tanto era speciale:era un insieme complesso e meraviglioso di tante piccole cose, ma ora per me era semplice riuscire a comprenderla, come guardare un fiore che sboccia.

D’un tratto, quando schioccò le dita, per farmi riprendere contatto con la realtà, la trovai davanti a me, pericolosamente vicina.

-        ti eri imbambolato…- mi fece notare, mentre mi serviva una fetta di pane con burro e marmellata.

-        Lo so, stavo pensando a te, sei così bella.- le dissi, posando la guancia su una mano.

Mi sorrise, arricciando il naso come una bambina, segno che non si aspettava quel complimento, ma che le avesse fatto piacere.

Le avvolsi le braccia attorno ai fianchi proprio quando stava per tornare ai fornelli e l’attirai a me, facendola sedere sulle mie gambe.

Posai le labbra sulle sue, rubandole un bacio e, subito dopo le cosparsi il naso di marmellata.

Risi, e lei fece lo stesso, mentre cercava giocosamente di liberarsi dalla mia presa.

Giocammo così per un po’, simili a due bambini che non riuscivano a smettere di ridere…

Riuscii a guadagnare un altro bacio, mentre le accarezzavo una guancia, ma poi, Lizzie si fece improvvisamente seria, e mi passò le mani tra i capelli.

-        Jacob… c’è qualcosa che devo dirti…- esordì

-        Ti ascolto.- le assicurai con il sorriso sulle labbra.

-        Ti amo, immensamente. In una settimana sei arrivato ed hai sconvolto la mia vita. Mi sembra impossibile vivere senza di te, ma…non sono la persona che…- l’ultima parte del discorso la rendeva insicura: abbassò gli occhi incerta, senza sapere come continuare.

-        Sei la persona giusta per me, e questo mi basta. Perché ti guardo con il cuore.- la rassicurai, sollevandole il mento con due dita.

Alcune lacrime le fecero brillare gli occhi, illuminandone il bellissimo colore.

Mi strinse per un attimo, posando la testa sulla mia spalla.

-        sì, ma vedi…io…io sono…- stava per dire, ma in quel momento il campanello suonò.

-        Non lasciarti sfuggire il pensiero, amore. Torno subito, vado a vedere chi è…- le dissi.

-        Aspetta, vengo con te.- replicò, un po’ in ritardo; probabilmente sorpresa dal nuovo appellativo che le avevo dato. Si passò una mano tra i capelli e balzò in piedi, correndo scalza sulla moquette.

Evidentemente voleva sbrigarsi per non far attendere troppo chi stava fuori la porta, o magari aveva voglia di giocare ancora e vedere quanto fossi veloce.

In un paio di falcate la recuperai, la presi tra le braccia e me la caricai sulle spalle, mentre lei rimaneva senza fiato e io ridevo a crepapelle.

-        sorpresa, eh?- feci.

In quello stesso istante spalancai la porta. Ciò che vidi mi sorprese a tal punto, che ebbi la sensazione che qualsiasi colore o espressione fosse scomparsa dal mio viso.

 

 

Davanti a me, a braccia conserte, c’erano Leah e quella pallida succiasangue di Edward.

Misi Lizzie a terra, lentamente e subito Leah attaccò, con una voce che mi sembrò estremamente petulante:

-        ah, Jacob, finalmente ti abbiamo trovato! Ma chi è la ragazza…?-

-        Leah, ti presento…- iniziai, con voce atona.

-        Ciao, sono Lizzie, tu sei…- soggiunse Lizzie, con slancio.

-        Un’amica di Jacob, e tu una pervertita: non sai che non puoi portarti a letto i minorenni?- la aggredì Leah,squadrandola a causa del suo abbigliamento: in effetti la mia camicia le copriva il corpo solo fino a parte della coscia.

Lizzie si irrigidì come se avesse ricevuto uno schiaffo in faccia, il bellissimo sorriso che aveva avuto fino ad un attimo prima, scomparve ed abbassò gli occhi.

-        che cosa vuoi?- la assalii di rimando, il corpo scosso da violenti tremiti di rabbia.

-        Devi venire subito Jacob, per favore…abbiamo bisogno del tuo aiuto, no, io ho bisogno del tuo aiuto, ti prego…- questa volta fu Edward a parlare, con voce pacata ma ferma.

Mi voltai verso di lui, arrabbiato.

Come si permetteva di venirmi a chiedere aiuto?

Perché sia lui che Leah si erano presentati, adesso, a disturbare la mia felicità?

L’espressione eloquente che il vampiro mi rivolse però, mi placò immediatamente. Capii subito era lì perché c’era qualcosa che riguardava l’unica persona a cui entrambi tenevamo: Bella.

Che fosse ancora viva?

E, se era così, perché non ne aveva fatto il nome ad alta voce?

Poi, ebbi una rivelazione: forse aveva evitato di farne il nome perché aveva rovistato tra i pensieri di Lizzie.

-        aspettate un attimo…- sussurrai.

Chiusi loro la porta in faccia e trascinai Lizzie con me al piano di sopra.

Mi infilai alla cieca i primi indumenti che trovai, tanto che notai a malapena che Lizzie aveva afferrato il suo cellulare per leggere un messaggio.

infine, mi sedetti sul letto, abbracciando Lizzie, che nel frattempo, era ammutolita.

-        Quelli che hai visto di sotto sono i miei “fratelli”,non so cosa vogliano, ma li devo aiutare. Spero di tornare presto, ricordati che devi dirmi quella cosa…- le sussurrai, liquidando le presentazioni al termine “fratelli”; di certo non potevo spiegarle la faccenda dei vampiri e dei licantropi.

-        Ah sì? Quelli sono i tuoi fratelli? Non noto somiglianze…ah ma forse sono quelli di cui mi hai parlato, dicendo che li consideri come fratelli…sono davvero delle strane persone…- notai che si asciugò di sfuggita gli occhi. Stava piangendo. – mi chiedo come abbiano fatto a trovare questa casa…e che diritto abbiano di arrivare qui e chiamarmi “pervertita”…- ormai aveva la voce rotta, ma gli occhi…non li avevo mai visti ardere di così vivide fiamme.

-        Gliela farò pagare, non preoccuparti, poi tornerò qui, solo per te, amore mio…- le dissi. Leah era stata davvero indelicata.

-        E perché dovresti? D’altro canto sono i tuoi fratelli… anzi, ti dirò di più, nonostante le parole della tua amica siano state assolutamente scortesi, non ha tutti i torti. La nostra relazione è contro natura ,Jacob…non possiamo più stare insieme. Era questo che stavo cercando di dirti prima: non sono la persona giusta per te. Ed ora per favore, vattene.-

Si era alzata in piedi e mi fissava da una specie di “distanza di sicurezza.

-        Cosa…come…non capisco Lizzie, ma di che parli?- le chiesi, perso.

-        Non ti voglio più, Jacob. Devi andartene.- le poche, semplici parole che le uscirono dalla bocca furono come una doccia gelida per me, una pugnalata in pieno cuore.

-        Ma Lizzie, io…io ti…- cercai di dire.

-        Ah! Cosa? Tu mi ami? Possibile che a voi maschi basti una scopata e subito pensate di amare la persona con cui l’avete fatto?- le sue frasi ora erano intrise di cattiveria. Mi spaventarono.

Mi precipitai al piano di sotto seguito da Lizzie; riuscivo a sentire i suoi passi ma non mi sentivo in grado di guardarla.

Nel momento in cui la porta sbatté con forza alle mie spalle, e mi ritrovai in piena foresta con Leah ed Edward, ebbi la sensazione che in quella casa fosse rimasta una parte di me, e non sarei più stato in grado di sentirmi completo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Di nuovo ciao a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia, anche se ho dovuto alzare un po’ il rating a causa del linguaggio presente nel capitolo. Ditemi se ho fatto bene. A proposito, secondo voi, perché, se prima si amavano alla follia Jacob è stato cacciato così bruscamente da Lizzie?

Un bacio

Marty23

  
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