Aprii la pergamena e lessi e rilessi più volte per cercare di assimilare al meglio il messaggio del Signore Oscuro.

MIO FEDELE SERVO,
SONO LIETO DI POTER CONSTATARE CHE TI STAI RENDENDO PIU’ UTILE DEL PREVISTO.
SPERO CHE LE INFORMAZIONI DA TE FORNITE SIANO ESATTE, NON PERDONERO’ UN EVENTUALE FALLIMENTO.
QUESTA VOLTA DOVRA’ ESSERE LO SCONTRO DEFINITIVO, E ALLA FINE SE TUTTO ANDRA’ COME HO PREVISTO ANCHE TU SALIRAI SULL’ALTARE DELLA GLORIA.
NON RISPONDERE A QUESTO MESSAGGIO, PRESTO GIUNGERANNO NUOVE NOTIZIE.

                                                                                                                                                                                 LV

 

Rimasi per un attimo paralizzato; era tutto vero, stava accadendo sul serio.
Avevo lavorato per il Signore Oscuro, gli avevo fornito tutte le informazioni di cui aveva bisogno e ben presto il suolo di Hogwarts si sarebbe macchiato di sangue innocente.

“Io dovevo farlo, non avevo altra scelta, cosa avrei potuto fare? Non posso tirarmi indietro proprio ora, non dopo tutto quello che ho passato.
Questo era l’unico modo, non c’era altra soluzione.”

 

 

La giornata era sembrata davvero interminabile, dopo l’incontro con Malfoy avevo continuato a provare, cercando di ricordarmi i consigli che mi aveva dato.

“Avanti, no no…prima un passo a destra…ok ce la posso fare.
Se non pesterò un piede al mio cavaliere sarà un miracolo, andrò ad accendere un cero a santo Godric.
Oh come si è fatto tardi, forse è meglio tornare nella Sala Comune, non vorrei che Ginny e gli altri si preoccupassero.”

Mentre percorrevo i corridoi che portavano alla mia Casa ripensai a quanto era successo quel pomeriggio.
Era stato gentile a modo suo, mi aveva dato una mano.

“Oh no no, come posso solo pensare che quella serpe sia stato gentile?...Oggi Silente deve aver messo qualcosa nel succo di zucca…ecco tutto”

Eppure più ripensavo ai suoi gesti e alle sue parole e più mi rendevo conto che forse ero prevenuta io nei suoi confronti.
Mi aveva difesa da Carlino-Parkinson, mi aveva insegnato a volare sulla scopa a suo rischio e pericolo e poi…poi c’era stato quel bacio.
C’era qualcosa di diverso in lui, qualcosa che però non riuscivo ancora a cogliere.
Arrivata in Sala Comune vidi Ginny guardarmi e sorridermi.

-Come mai hai quel sorriso stampato addosso?-

-Ho visto che hai trovato un cavaliere per il ballo!-

-Gin! Sei la solita impicciona!-

-Eddai Herm non te la prendere, hai lasciato il bigliettino lì in bella mostra sul comodino…come facevo a trattenermi?-

-Tu e la tua innata curiosità-

-Tanto mi vuoi bene lo stesso-

-Già purtroppo per me- dissi con aria rassegnata

-Allora, cosa sappiamo del tuo cavaliere?-

-Beh direi quasi nulla, a parte che ha una calligrafia bellissima, che usa uno stile di scrittura elegante e che mi aspetterà sabato all’ingresso del salone centrale-

-Sono così emozionata Herm! Andrai al ballo…chissà com’è-

-Beh non ne ho la minima idea, magari alla fine scopro che è Ron-

-Ti immagini se il tuo cavaliere fosse Goyle? Anzi no…se fosse Blaise?...no no no…meglio Malfoy!-

-Oddio no per carità-

-Come minimo finireste sulla prima pagina del giornale della scuola-

-Si…per tentato omicidio-

-Secondo me potrebbe proprio essere Malfoy-

-Gin non attirare sfortuna ti prego. Se davvero fosse quel furetto…-

-Magari non ti dispiacerebbe poi tanto. E’ un bellissimo ragazzo e poi ho notato che ultimamente qualche parola riuscite a scambiarla senza tirarvi addosso fatture?-

-Già…Forse è sotto l’effetto di qualche maledizione-

-Eddai Herm! Io credo che ti piaccia-

-Non diciamo assurdità! Il fatto che ci ho scambiato qualche parola non vuol dire niente-

-E allora perché lo fissavi ieri mattina?-

Diventai rossa, tanto che mi sarei potuta mimetizzare con l’arredamento della mia Casa

-E’ ora di cena Gin, andiamo o faremo tardi-

-E’ inutile che cambi discorso mia cara, il tempo mi darà ragione- rispose mentre saltellando si dirigeva verso l’uscita

 

 

Quella sera la Granger sembrava imbarazzata, la vedevo arrossire mentre parlava con la sua amica-pel-di-carota.

“Chissà cosa si dicono”

-Perché non vai li e glie lo chiedi allora?-

-Blaise!!! Non iniziare! Quante volte te lo devo dire??-

-Non è colpa mia, sai quanto sono curioso, e poi che male c’è? Se tu mi ascoltassi avresti risolto già un sacco di problemi-

-Non ho nessun problema-

-Certo certo-

Riportai il mio sguardo sulla Granger e mi accorsi che anche lei mi stava guardando.
Per un breve istante sembrò rivolgermi un sorriso appena accennato.

“Sarà il suo modo per ringraziarmi della lezione di ballo”

-Ah…e così le dai anche lezioni di ballo?-

-ZABINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!-

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eccomi qui come promesso.
Dopo tanto penare finalmente ho postato un nuovo capitolo.
Che dire? Tornare a scrivere è stato parecchio difficile all’inizio, poi ho avuto la fortuna di sentire una canzone a me molto cara e le parole sono uscite da sole.
Volevo ringraziare chiunque leggerà e recensirà la mia storia.
Dedico questo capitolo a Daisy per ringraziarla della sua dolcezza e gentilezza.
Con affetto
Vostra
Lily Margareth Evans