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Autore: Circe    20/02/2010    4 recensioni
Come nasce una strega oscura? Ultimo anno di scuola. Desideri di poteri misteriosi e affascinanti, riti magici e tempeste amorose... visti dalle pagine del grimorio di Bellatrix. La futura più fedele Mangiamorte.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Serpeverde | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di sole: l'ascesa delle tenebre'
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Aggiornamento

Quando il signor Lestrange è uscito, io l’ho salutato educatamente e, per la prima volta in vita mia, affettuosamente.

È così bello e affascinate che mi sa di avere un debole per lui. Ma in senso buono, ovvio.

E poi… conosce così bene Lord Voldemort…

Il suo racconto era stato così importante per me, che non riuscivo a pensare ad altro.

Ho anche domandato se potevo guardare nella biblioteca del castello prima di andare via, e lui ha acconsentito, aggiungendo che mi aveva portato un regalo da Parigi e di non scordarlo prima di uscire.

Rod guardava storto la scena ed è stato felice quando suo padre se n’ è andato.

“Ora che succede? Ti sei presa una cotta per mio padre?” mi ha urlato poco dopo.

Io lo guardavo allibita. Ovviamente non aveva nessuna ragione di preoccuparsi, ma era geloso comunque. Era sempre geloso. Di tutti.

A volte penso che si comporti così, solo per avere la scusa di litigare, alzare la voce, scatenarsi un po’ con me.

“Dai non fare il cretino ora. Perché sei sempre così nervoso, agitato, infantile?” gli ho chiesto irritata “hai sempre paura che io preferisca gli altri a te, chiunque altro a te, non ti sopporto.”

“Stronza, non fare tanto la superiore. Ti atteggi a forte e adulta, ma non sei che una ragazzina. Una ragazzina, che si innamora degli adulti, o che ha un debole per gli adulti, solo perché ha una paura matta di tutto, è insicura e cerca una guida e una protezione. Non sei certo meglio di me e sappi, che neanch‘io ti sopporto.”

Quando mi ha detto così, non sapevo più se mettermi a piangere, o gridargli contro con tutto il fiato che avevo.

Non sapevo cosa fare, ero arrabbiata e, onestamente, anche disperata.

“Allora basta! Lestrange io ti odio” gli ho urlato e, subito dopo, ho afferrato il mantello e sono uscita rapidamente nel grande corridoio d‘entrata e poi, fuori dal portone, nel giardino.

Faceva ancora un po’ freddo la sera. Ho sentito il vento raffreddarmi le lacrime che tentavo di respingere, ma che evidentemente mi stavano colando lentamente sulle guance.

Mi aveva colpito sul vivo.

Sapeva come farmi male Rodolphus.

Sapeva dove colpire, mi conosceva bene. E lo faceva con una violenza inaudita. Per questo lo amavo, ma lo odiavo anche, per lo stesso motivo.

Non avevo usato la metropolvere perché, in segreto, speravo mi venisse dietro, mi rincorresse, tentando di fare pace.

Invece niente. Mi ritrovavo lì, da sola, al buio e iniziavo ad avere freddo, a sentirmi persa.

Mi sono appoggiata con la schiena ad una colonna dell‘atrio e ho pianto.

Pianto come non facevo da tanto tempo.

A contatto col freddo marmo che mi trasmetteva gelo su tutto il corpo, guardando la luna che illuminava il limpido cielo stellato e illuminava anche le rifiniture verde e argento della mia divisa, mi illuminava fra i capelli sempre più lunghi che mi ricadevano da tutti i lati del viso. Ho pianto per un tempo lunghissimo, che neanch’io ricordo.

Piangevo perché ero sola senza nessuno, piangevo perché mia sorella mi aveva abbandonata per stare in mezzo ai babbani, piangevo soprattutto perché avevo litigato con Rod.

E lui non veniva a prendermi. A consolarmi e tenermi fra le braccia.

Per fare pace.

E piangevo perché era vero che ero innamorata di Lord Voldemort e non sapevo come fare.

Poi, non so perché, dopo un bel po’, la rabbia e la furia, hanno preso il sopravvento: ho bussato all’enorme portone del castello.

Rod in pochi secondi mi ha aperto. Sapeva che sarei tornata, aspettava crudele che ritornassi sui miei passi, mentre io speravo fosse lui a cercarmi. Ci siamo guardati con grande odio e tempestoso disprezzo.

“Sono rientrata solo per servirmi del tuo camino, nient’altro.” ho detto subito.

Lui ha risposto cupo: “Non è vero, lo sai.”

Allora gli ho dato uno schiaffo, non troppo forte, non troppo convinto. Lui mi ha preso il polso e mi ha guardata, mi pareva fosse sul punto di piangere: “Tu sei peggio dell’inferno… molto peggio davvero, ma non mi lasciare, voglio stare con te.”

Allora mi sono sentita disperatamente felice. Non ci ho pensato su un solo secondo e l’ho baciato, dicendo che lo odiavo, piangendo io, ma non so se un po’ piangesse anche lui.

L’amore l’abbiamo fatto sul grande divano della sala del castello.

Sperando non arrivasse suo padre. Che, per fortuna, è stato tutta la notte dai Nott.

E io sono stata quasi tutta la notte con Rod, fregandocene della scuola e delle sospensioni. Ci importava solo di fare pace, di guardarci e di amarci. Tanto.

Sotto quei lampadari esageratamente grandi del soffitto, i cui cristalli riflettevano i bagliori della luna sino a noi. Fra i drappi vellutati del divano, morbido e voluttuoso sotto la nostra pelle nuda. Fra le candele che gli illuminavano quei suoi grandi occhi castani, che sanno essere dolci come i miei mai sapranno essere.

A notte ormai inoltrata, sono andata nella grande libreria del castello e ho subito cercato il libro che mi interessava, portandolo con via me. Ho preso anche il regalo del signor Lestrange, prima di salutare Rod con un sacco di moine e tornare a scuola.

Dopo quel gran litigio, fare pace era stato più profondo, intenso, ci siamo legati ancora di più, baciandoci poi mille volte, come due fidanzatini scemi.

“Credo sarai bellissima quando userai il regalo che ti ha fatto mio padre. La strega più bella.” mi ha detto Rod davanti al camino, prima di rientrare a scuola.

Era tardissimo quando sono arrivata in camera mia e mi sono infilata sotto le coperte. Ancora una volta, in silenzio e di nascosto dalle altre che dormivano, ho messo il pacchetto sulle gambe e lentamente l’ ho scartato tentando di non fare rumore e ho guardato il mio regalo.

Era un vestito bellissimo. Con una collana con più fili di perle nere abbinata.

Mi sono incantata a guardarlo per alcuni minuti.

Non era il classico vestito da ragazza, perché era splendidamente seducente e provocante. Ma non era neanche un vestito completamente da adulta a dire il vero, perché aveva un che di intrigante e grazioso, malizioso, che i vestiti da donna non hanno.

Lo trovavo davvero bellissimo.

Non ho saputo resistere e l’ho indossato, guardandomi subito allo specchio, nel bagno.

Per la prima volta mi trovavo davvero speciale, non esattamente una strega oscura, come ho sempre desiderato. Quello no…

Ma mai prima di quel momento, dopo tutto quello che è successo in questo periodo, mi trovavo somigliante a come avrei voluto essere. E nemmeno me n’ero accorta: avevo scordato, da un po’ di tempo a questa parte, di guardarmi sempre allo specchio.

Ma mentre mi guardavo, con la scollatura perfetta, che mi faceva risaltare il seno, con la collana che donava mistero oscuro ed eleganza ricercata, i pizzi della gonna, i laccetti di raso del vestito, ero davvero splendida.

I capelli erano lunghi, della lunghezza giusta per creare seduzione, pettinati sul viso nella maniera giusta per creare mistero e minaccia.

Il mio sguardo, nero e profondo, lo trovavo adatto per creare terrore e perdizione.

Avrei voluto restare per sempre così.

Bella

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Ultimamente ho preso gusto con gli aggiornamenti notturni ed eccomi qui.

Ormai la storia sta per volgere al termine (mancano pochi capitoli che ho già buttato giù) e fra amori e litigi ci si avvicina agli esami finali.

Angolo di Voldie: mi fa enormemente piacere che il capitolo scorso, tutto dedicato a lui, sia davvero piaciuto.

È come realmente me lo immagino io. Più o meno sono riuscita a renderlo bene.

Ho dovuto tagliare tante cose però che volevo dire di lui, ma ci saranno altre storie e altre occasioni.

Grazie davvero a tutte.

Risposte alle recensioni:

Clo_death eater: sono davvero contenta che l’ultimo capitolo sia venuto bene, quando si parla di voldie non si sa mai… ho sempre l’impressione che sia facile uscire dal personaggio. Comunque tu, secondo me, sei davvero un’intenditrice, sotto tantissimi aspetti (non ti sfugge nemmeno il più sottile riferimento che io faccio nelle mie ff!!) per cui sono contentissima di avere il tuo commento e supporto.

Il particolare del cibo l’ho pensato da subito di voldie, quando leggevo (almeno mi pare) che era piuttosto magro, me ne sono ricordata scrivendo e l’ho aggiunto (mi piace aggiungere particolari collegati alla realtà, fa sembrare la storia più realistica secondo me) spero solo che non sembri appiccicato a forza…

Grazia davvero dei complimenti.

p.s. Bella non ha ben colto che lui è mezzosangue (inconsciamente lo sa, ma consciamente non ci vuole far caso), rimando la vicenda su questo tema alla storia successiva dove riuscirò a trattarla meglio.

Hale Lover: sono super felice, lo ripeto un po’ ovunque, che il capitolo scorso abbia avuto successo. Ho introdotto voldie anche per come sarà nella prossima storia (lo sto costruendo pian piano nella mia mente e io lo vedo proprio in quel modo) perché non avendo molte informazioni su di lui da giovane, sarà un po’ sperimentale e originale forse. Grazie tantissimo del supporto!

So che ti aspettavi una reazione di Bella al racconto sul suo amore, ma la vita attuale la impegna parecchio più dei sogni al momento ed è presa fra pianti e gelosie a causa del tuo odiatissimo Rod… porta pazienza… (tra l’altro sto trascurando il tuo rab, ma comparirà prima della fine!)

maja89: leggere le vostre recensioni sul capitolo “tom marvolo riddle” è stato davvero un piacere doppio! Primo perché è sempre bello trovare un vostro commento, secondo perché mi avete davvero fatto tutte capire che voldie, per come l’ho descritto, vi è piaciuto sul serio. Ovviamente ne sono contentissima e, dato che ormai questa ff è agli sgoccioli e sto pensando un po’ all’altra, sapere che vi piace così mi entusiasma parecchio. (anch’io quando me lo immagino fisicamente mi sciolgo davanti alla sua immagine… per questo, mi sa, poi lo descrivo bello, affascinante ecc…)

Grazie davvero per la recensione bellissima

Dully: grazie davvero, non mi stanco di ripeterlo in ogni risposta, sono felice che voldie sia tanto piaciuto! È un grande incentivo per la storia futura! Anche da ragazzo ci ho messo quel non so che di strano, misterioso e un po’ malato che poi degenera alla grande, da adulto. Mi è quasi dispiaciuto terminare il racconto in un solo capitolo, ma volevo andare avanti con la storia dei protagonisti. Comunque credo proprio di aver bilanciato bene così!

Grazie ancora del bel commento!

   
 
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