Una volta a casa si cambiò e si sedette sul divano. Attese. Attese a lungo Mikami per una, due, tre ore. Ma Light non si mosse, rimase in attesa. Ad un certo punto un fulmine, più vicino e potente degli altri lo fece sussultare. Guardò spaventato fuori dalla finestra. Teru non era ancora tornato. Abbassò di nuovo la testa. "Ti prego..." pregò, rivolgendosi a chissà chi. "Fallo tornare..." Altre lacrime gli bagnarono il volto. Questa volta non le asciugò. Si avvicinò alla finestra. Capì che non sarebbe tornato. Lo sentiva dentro di sè, era una certezza. Appoggiò la fronte alla finestra e pianse. Era ingiusto. Era profondamente ingiusto. Proprio quando era riuscito a dimostrargli quanto lo amava... Non poteva finire così, non lo ammetteva. Si inginocchiò, appoggiando la fronte a terra, disperato. Cosa se ne sarebbe fatto adesso del Death Note? Nulla aveva più senso, nemmeno i suoi sogni. Il male aveva vinto. Solo allora si rese conto di quanto era stato folle nel credere di poter cambiare il mondo... solo l'illusione di un povero disperato. No, non si sarebbe arreso. Non avrebbe lasciato al male di pervaderlo. Si alzò e corse ad aprire il Death Note, vi scrisse il proprio nome. Preferiva morire piuttosto che accettare. Accettare come in passato il mondo così com'era. Accettare che il male lo piegasse. No, si rifiutava. Preferiva morire da lucido piuttosto che da folle. Mancava poco... ancora pochi secondi di vita. I secondi più lunghi della sua vita. Quando, finalmente, sentì una fitta al cuore. Annaspò alla ricerca di aria che non trovò, cadde a terra. Con le ultime forze che gli rimasero si raggomitolò, continuando a tenersi il cuore. Solo una parola prima di morire, sussurrata. Un nome. "Teru..." Poi spirò.

[Questo e quello che era scritto in corsivo sono nati dal pugno di una mia amica, con cui ho scritto questa FF]