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Autore: Faffina    22/02/2010    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Bella, dopo il bacio a Jacob si fosse resa conto che lo ama? e lo ama abbastanza da riuscire a lasciare Edward per ricercare una nuova felicità, più semplice e vera. Ma la loro storia non sarà tutta rose e fiori, una minaccia incombe sulla comunità dei licantropi e sulla stessa Bella. E Bella come reagirà al ritono di Edward?
JACOB POV
Dalla mia bocca spalancata uscì solo un gemito mentre crollavo a terra e il dolore mi avvolgeva di nuovo. Era ancora peggio di prima, forse la forma umana lo rendeva più forte. Tremavo dalla rabbia e dallo sforzo di non urlare. Non volevo spaventare Bella. Ogni fibra del mio corpo si tendeva per trasformarmi, volevo fare a pezzi quella sanguisuga, ma non potevo cedere all'istinto o avrei trasmesso il dolore a tutto il branco.Aprii gli occhi, Bella mi fissava, il volto pallido tirato dalla paura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Quileute, Seth Clearwater, Volturi | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Eclipse, Successivo alla saga
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CAPITOLO  2

La Telefonata

Il giorno dopo Jacob si era rimesso completamente, e passò a prendermi nel tardo pomeriggio per portarmi a La Push. Ero un po’ ansiosa nel rivedere il branco di licantropi, non li avevo più incontrati dallo scontro con Victoria. Temevo ce l’avessero con me per aver messo in pericolo la vita di un loro fratello. Jake interpretò male il mio abbattimento e per cercare di tirarmi su il morale disse – Coraggio Bella, non dovremo neanche preoccuparci di fare l’annuncio ufficiale, il branco sa già che stiamo insieme, l’unico che non lo sa è Billy, ma lo capirà presto. – concluse ghignando.
Maledizione! Mi ero dimenticata che era anche la nostra prima uscita in pubblico come coppia! Avrei dovuto sopportare i commenti e le battutine dei licantropi.
Appena giungemmo in cima alla scogliera, dove si riuniva sempre il consiglio, la mia ansia sfumò, e mi sentii davvero a casa. Il grande falò, come la volta precedente rendeva la serata calda e accogliente, e la vicinanza con Jacob mi rassicurava del tutto. Al nostro arrivo tutto il branco si voltò a guardarci, e Sam volle stringermi personalmente la mano con un “benvenuta nel club, ragazza-lupo!” Billy entusiasta ci rivolse un grande sorriso e tra pacche sulle spalle e l’abbraccio di Emily mi sentii stupida per essermi preoccupata così tanto. In fondo quella ora era la mia nuova famiglia, e dovevo farci l’abitudine. Quella sera niente leggende intorno al fuoco, gli anziani volevano semplicemente farsi raccontare tutto della battaglia. Seth, ancora su di giri, si prese la sua parte di gloria raccontando come aveva fatto a pezzi Riley mentre Edward se la vedeva con Victoria. Al nome di Edward le teste di tutti si voltarono nella mia direzione, ma io rimasi impassibile a fissare le fiamme.
- Grazie Seth davvero, se non ci fossi stato tu per me sarebbe finita male. – dissi per spezzare la tensione. Seth si gonfiò d’orgoglio e dichiarò – E’ stato un piacere, Bella! –
Guardai verso Jacob e lo vidi imbronciato mi strinsi a lui e cercai di risollevargli il morale
 – Dai Jake, ti prometto che potrai salvarmi la vita un’altra volta! –
Le risate del branco coprirono il suo ruggito di disappunto.


I giorni con Jacob passavano rapidamente, e grazie alle temperature miti, anche se non propriamente estive, passavamo molto tempo all’aperto, ormai ero sufficientemente capace di guidare una moto e potevamo permetterci lunghe uscite.
Solo ora mi rendevo conto di quanto mi avesse agitata e preoccupata la faccenda di victoria. Era come se mi fosse stato tolto un peso dal petto. Anche Jacob si era accorto del mio cambiamento, e non passava giorno senza che me lo facesse notare, per poi attribuirsene il merito. Non lo avrei mai ammesso davanti a lui, ma in cuor mio pensavo avesse ragione. Adesso che non c‘erano più vampiri nei pressi di La Push, Jacob aveva molto più tempo da passare con me.
Un pomeriggio eravamo stesi sul mio divano a guardare un po’ di televisione, o almeno quella era la scusa ufficiale per Charlie, che era in giardino a lavare la macchina. Jacob sbadigliò e si tirò su a sedere. – Ehi Bells, oggi Quil mi ha chiesto se avevamo voglia di raggiungerlo in spiaggia, c’è anche Claire. Ti va di venire? Così la conosceresti. –
L’idea che Quil avesse avuto l’imprinting con una bambina di solo due anni non mi era mai andata giù, ma Jake mi aveva assicurato che Claire non avrebbe potuto avere un fratello maggiore migliore di Quil.
Accettai di buon grado di andare a La Push, la spiaggia aveva sempre esercitato un certo fascino su di me. Forse perché mi ricordava tanti momenti passati con Jacob. Anche lui aveva l’abitudine di rifugiarsi lì per calmarsi. Ultimamente però non ne aveva più avuto bisogno. Le cose fra noi andavano molto bene, anche se non ci eravamo ancora sbilanciati più di tanto. Soprattutto io, dopo tutto quello che avevo passato ero un po’ restia a lasciarmi andare. Ma Jacob non sembrava avere fretta, a lui bastava che fossi felice.
Appena arrivammo alla spiaggia Quil ci corse incontro portando la bambina sulle spalle. Claire lo teneva per i capelli e rideva come una matta. Io lanciai un occhiata a Jacob, in effetti aveva ragione riguardo all’imprinting. La giornata trascorse tranquilla, Claire era una bambina adorabile, e Quil fin troppo iperprottettivo. Io e Jake ci buttammo nell’acqua fredda ridendo e spruzzandoci come due bambini. Quando le mie labbra iniziarono a diventare blu dal freddo, mi prese in braccio e mi riportò sulla spiaggia, non mi lasciò andare finché non fui completamente asciutta, e con i suoi quarantadue gradi non ci volle molto.
Quil se n’era appena andato, per riportare a casa Claire, così finalmente rimanemmo soli.
Guardai Jacob e lo vidi insolitamente pensieroso, con lo sguardo puntato all’orizzonte, dove il sole era quasi del tutto scomparso. Era seduto sulla sabbia vicino alla riva, i capelli ancora umidi gli ricadevano sugli occhi. Glieli spostai per vederlo in volto. – Ehi Jake, tutto bene? - . Lui si riscosse e mi sorrise. – Certo Bella, pensavo a oggi, è tutto così perfetto, non trovi anche tu? Come la quiete prima della tempesta. Non so se ci hai fatto caso, ma da quando sei entrata nella mia vita, non c’è più stato un momento tranquillo per me. –
Mi sorrise e mi prese la mano per farmi sedere accanto a lui. In effetti aveva ragione, scoprire di essere un licantropo e rischiare la vita contro un gruppo di vampiri non si poteva certo definire un’ attività tranquilla!
- Io l’ho sempre detto che attiri le disgrazie, Bella! Però non posso negare che mi piaccia lo sviluppo che hanno preso le cose… - e si chinò su di me per baciarmi. Come accadeva sempre tutte le volte che Jake mi baciava, mi lasciai andare completamente, lascia che fosse il mio corpo a parlare per me. Mi ritrovai stesa sulla sabbia fresca, che creava un piacevole contrasto con il calore di Jacob. Anche attraverso i vestiti lo sentivo bruciare. Si era sdraiato sopra di me stando ben attento a non schiacciarmi ed aveva affondato il viso nel mio collo. Le sue labbra lasciavano una traccia infuocata che mi riempiva di brividi d’eccitazione. Con un sospiro si buttò di nuovo sulle mie labbra e riprese a baciarmi sempre con più passione. Mi afferrò per un fianco e mi stinse ancor di più a sé. Sussultai quando la sua mano raggiunse la pelle nuda dei miei fianchi. Sentii che stavo per perdere il controllo e inconsciamente mi ritrassi. Jake se ne accorse subito e senza parlare rotolò sulla sabbia di fianco a me.  Lo squadrai, la luce calda del tramonto accentuava il colorito ramato della sua pelle, anche i lineamenti sembravano più morbidi, nonostante l’espressione seria.
- Ehm, è tardi, forse è meglio se mi riporti a casa da Charlie… - provai a dire, spezzando il muro di silenzio.
- Certo Bella, andiamo. - Raccolse la roba e si diresse a grandi passi verso la macchina, dovetti correre per stargli dietro. Per tutto il ritorno a casa continuai a chiedermi cos’avessi combinato questa volta.
Arrivati sotto casa mia Jacob mi salutò velocemente e ripartì subito per La Push.
Quella notte dormii male, e  mi svegliai stanca ed arrabbiata. Balzai giù dal letto intenzionata ad andare a La Push e chiarire ogni cosa. Non mi piaceva lasciare nulla in sospeso. Borbottai un saluto a Charlie ed uscii rapidamente.
Jacob era in garage, che lavorava alla sua macchina, quando lo raggiunsi mi guardò in faccia e si rabbuiò.
Mi piantai davanti a lui con le mai sui fianchi. – Senti Jacob, noi dobbiamo parlare. –
Il suo volto, se possibile, si oscurò ancora di più. – Hai ragione Bella, sono stato uno stupido, avrei dovuto scusarmi ieri. –
La sua reazione mi spiazzò e ci volle qualche secondo prima che riuscissi a formulare una frase.
– Veramente IO ero venuta qui per scusarmi, e di grazia, quale sarebbe la tua colpa? - 
- Ehm… non so se l’hai notato ma ieri mi sono fatto un po’ prendere da…mmh… l’entusiasmo e sono stato un po’ impulsivo… non volevo metterti fretta Bella, sono pronto ad aspettare tutto il tempo di cui avrai bisogno… - ed abbassò lo sguardo imbarazzato.
Scoppiai a ridere, ora mi sentivo più leggera, e poi c’era un che di buffo nel vedere  un licantropo intimidito… La mia risata sorprese Jacob, che rialzò la testa perplesso.
- Veramente Jake sono io che dovrei scusarmi per ieri, non so cosa mi ha preso, ma non preoccuparti, è tutto a posto - .
Quando tornai a casa quella sera, Charlie mi aspettava sulla porta con un’espressione tra il preoccupato e il colpevole. – Ehm, Bells, ha chiamato Alice…di nuovo… dice che è piuttosto urgente… -
Il mio cuore perse un battito al nome di Alice, ed iniziò a battere a velocità allarmante subito dopo. Se Alice aveva così fretta di contattarmi probabilmente non era nulla di buono. Il mio pensiero volò subito ad Edward, e a cosa potesse essergli successo.
- Papà, quando ti ha chiamato Alice, precisamente? – Ok, dovevo mantenere la calma. Fai finta di niente, Bella, sorridi. Ma più che altro mi uscì una smorfia, che dovette spaventare ancora di più Charlie. – Più o meno stamattina…e ieri mattina… -
Non volevo sapere altro, mi fiondai in camera mia e chiamai Alice sul cellulare. Rispose subito senza lasciargli neanche il tempo di squillare. – La sua voce (quanto mi era mancata) era agitata, e pronunciava le parole talmente in fretta che faticavo a starle dietro.
Parlava di una visione, di un pericolo imminente che non avevamo considerato.
- Alice, non ti seguo, potresti spiegarmi tutto dall’inizio? -

 

 

°Angolo dell'autrice°

grazie a:

StarLight90

e Tice

che hanno aggiunto la mia storia alle seguite, e a

ermione_ron che l'ha aggiunta alle preferite!

Grazie anche ai 46 che hanno solamente letto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche se dai primi capitoli è difficile capire se sarà una bella storia... spero di non deludervi!!

ANTICIPAZIONI:  finalmente si entra nel vivo della storia... nel prossimo capitolo si scoprirà cosa vuole Alice, e sarà una parte fondamentale per tutto il resto della storia... Se Bella e Jake speravano di vivere insieme felici e contenti, si sbagliano di grosso:-) il lieto fine è ancora lontano!!!

A presto!

Faffina

 

   
 
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