Cosa era Lily Evans,
Albus Silente?
La prima volta che la vidi era in un lettino di infermeria ed aveva appena subito un’aggressione da parte di tre purosangue. I suoi occhi erano chiusi, e come non tornare indietro nel tempo vedendo quella figura infantile dai capelli tizianeschi[1] riversa su un letto, pallida e smorta?
Quando aprì gli occhi percepii però la differenza: perché in quegli occhi verde giada era accesa la determinazione, non la vacua disperazione presente in quelli azzurri di mia sorella.
La accompagnai nel suo viaggio, sostenendola.
Promisi di proteggerla, e fallii, come allora, per la mia stupidità.
Ma lei no. Lei vinse persino la morte.
[1] L’accenno, per quanto forse leggermente OOC, è riferito ad Ariana Silente: nel libro si parla di una “ragazza bionda”, ma sappiamo anche che in gioventù Silente aveva i capelli sul ramato. Accordatemi quindi come licenza letteraria l’aver attribuito questa caratteristica anche alla sorella. [N.d.A.]