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Autore: The Devil    22/02/2010    4 recensioni
Notò qualcosa di nero appoggiato dietro la lastra di pietra della sua mamma.
Lo prese. era morbido e caldo, sembrava un pupazzo, era poco più grande della sua mano; la cosa che colpì il bambino però era lo sguardo della bambolina, che era nero pece, ma diverso da quello dei vestiti o dei capelli, sembrava quasi vivo.
Lo girò di schiena, sulla maglietta era cucito un nome: Sasuke.
[SasuNaru]{Cambiata introduzione}
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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/° Dopo la scomparsa di Sasuke oltre le mura del villaggio ti allontanasti, nascondendoti tra gli alberi per qualche mese nel caso il signore che aveva rapito il tuo amico moro, Orochimaru, avesse deciso di dichiarare guerra a Konoha; ma nel tempo che tu passasti li nessuna spia si introdusse nel villaggio, perciò te ne andasti tornando a viaggiare di paese in paese.

Ma nonostante tutto, qualche volta i tuoi pensieri andavano a soffermarsi sul ragazzino dagli occhi scuri che sembrava non averti rifiutato, così dopo un solo anno di lontananza tornasti indietro…

La grotta in cui avevi trovato rifugio era molto comoda, l’entrata era un buco e vi passava massimo una persona alla volta, era difficile che qualcuno entrasse senza che tu lo sapessi. Dentro, poi, era larga e c’era molto cibo, nel caso in cui non saresti potuto uscire.

Un giorno come gli altri, mente andavi in giro a perlustrare la zona sentisti un urlo soffocato, senza neanche pensarci corsi verso quel rumore trovandoti davanti una ragazza ferita che stava per essere uccisa da un demone serpente. Subito comparvero nove copie di te stesso, tutti armati con archi e frecce. Ad un tuo segnale partì l’attacco ed il demone, preso alla sprovvista, morì sul colpo.

Uscisti dai cespugli andando a raccogliere le frecce, non  ti eri neanche accorto che la ragazza ti stesse guardando stupita prima di sorridere. “Grazie…” solo allora ti accorsi di lei e ti girasti sorridendole allegramente. “…ma potevo fare da sola.” Quella frase ti gelò, mentre le tue copie mettevano le armi a posto e sparivano.

“Ma io…ti ho sentito urlare.” Le guardò un braccio sanguinante. “e sei anche ferita al braccio.”

Lei si alzò tenendosi una mano sul braccio. “Non è nien…” Prima di poter finire la frase svenne cadendo pesantemente a terra. La tua generosità ti costrinse a portarla con te alla grotta, per disinfettarla con delle erbe mediche. Gli esseri umani erano davvero deboli.

Quando quella strana ragazza dai capelli rosa aprì gli occhi si trovò nella tua grotta, il braccio coperto da una fasciatura di foglie mentre tu stavi fuori in attesa di qualche segnale di presenza umana, dopotutto qualcuno doveva pur cercarla era sicuramente del villaggio di Sasuke.

“Oh, ti sei svegliata.” Esclamasti quando vidi la testa della sconosciuta spuntata dal buco.

Lei ti guardò con curiosità mettendosi seduta di fianco a te. “Come ti chiami?”

Tu iniziasti a giocare con il rametto che avevi in mano facendo disegni astratti. “Naruto…e tu?”

“Sakura.” La ragazza sorrise nel vederti così agitato. “Non parli molto spesso con le persone vero?”

Le tue guance si arrossarono appena. “Si capisce così tanto?” Lei annuì guardando davanti a se. “Perché eri li da sola?”

“Non ero sola…” Cominciò allora mentre si posava le mani sulle ginocchia. “Ero uscita dal villaggio per cercare delle erbe che servivano alla mia sensei. Ma quel demone mi ha separato dalla scorta.”Sobbalzasti, quella ragazza aveva una scorta? Che fosse una persona importante a Konoha? Lei evidentemente comprese ciò che pensavi e sorrise. “Io sono la prossima sacerdotessa del villaggio. L’apprendista di Chiyo-sensei.”

Sgranasti gli occhi, quella persona aveva già capito che tu eri un mezzo demone, eppure non ti aveva ancora ucciso. Ti allontanasti con un salto rifugiandoti in cima ad un albero.

Sakura sorrise, prendendo in mano la sacca con le frecce. “Queste frecce sono in grado di spaccare le ossa di un demone, eppure non sono neanche troppo appuntite.”
Chissà per quale motivo le risposi. “Quelle frecce non sono normali, sono state lavorate dalle ossa di un demone volpe.”

 Lei si alzò inchinandosi davanti a te, come se le avessi appena detto di aver salvato la vita alla sua famiglia. “Grazie per aver salvato Sasuke-kun da Orochimaru, Naruto No Yoko.” Alzò la mano verso la ferita al braccio, un’aura verde le ricoprì la pelle ed improvvisamente la fasciatura cadde lasciando visibile il braccio dove ormai non c’era più segno della ferita.

“Sai il mio nome?” esclamasti indicandoti con un dito.

Sakura sorrise divertita. “Certo, la mia sensei, la sacerdotessa, sa molte cose su di te. Era amica di tuo padre.”

Con una velocità incredibile tornasti davanti a lei. “Quella donna, conosceva mio padre?” Una strana gioia illuminò i tuoi occhi celesti, volevi incontrare quella donna.

Poi ad un tratto, si sentì un calpestare di foglie e parole sussurrate al vento. “Stanno arrivando.”

Guardasti il buco della tua tana. Dovevi assolutamente nasconderlo, Sakura non era un problema, le sacerdotesse non erano persone che ti colpivano alle spalle e se avesse voluto ucciderti l’avrebbe già fatto. Posasti una foglia sul muro e mormorasti il nome di una tecnica tenendo le mani unite, il buco sparì come se non fosse mai esistito.

Si le arti magiche della stirpe delle volpi erano davvero utili.

“Sakura!”

Quella voce ti bloccò poco prima di scappare, nonostante fossero passati anni, riuscisti a riconoscerlo. Voltasti piano la testa verso il punto da cui proveniva la voce, dagli alberi spuntò un ragazzo della tua età, i capelli e gli occhi neri come mai avevi visto in altre persone. Sasuke.

Stringesti le labbra sentendo il suo corpo ricoperto da un odore a lui troppo famigliare, era l’odore di alcune erbe bruciate che servivano ad allontanare i demoni.

Dal canto suo il ragazzo ti fissò per un momento come se avesse visto un fantasma. Poi si avvicinò di un passo, tu ti allontanasti con un salto portandoti un braccio davanti al viso.

La ragazza si avvicino di un passo al moro, capendo il problema. Volse il palmo aperto della sua mano sul guerriero invocando un vento forte, subito il corpo di Sasuke tornò dell’odore normale.

Senza fare troppo caso alla ragazza, lui si avvicinò nuovamente a te. “Naruto?” mormorò quasi per accertarsi che fossi proprio il ragazzino che lo aveva salvato da Orochimaru, il tuo sguardo si illumino, si ricordava ancora il tuo nome.

“Sei proprio tu allora.”

Le labbra del quindicenne si incurvarono appena in un sorrisino, non so ancora dire se felice o divertito, dopotutto vederti li, tutto rosso, che tremavi come una foglia era una cosa divertentissima.

“Sembra di si.” Mormorasti cercando di calmarti.

La tua concentrazione sulla tecnica vacillò e l’entrata della tana fu nuovamente visibile. Ansimasti appena per aver sprecato così tante energie inutili, se te ne fossi andato subito sarebbero tutti già lontani.

Il moretto osservò sorpreso il varco nella roccia che comparve all’improvviso. “Allora è così che ti nascondevi?” Chiese osservandoti come se stesse guardando un ragazzo normale.

“Sasuke-san…” La rosa sorrise notando il tuo sguardo perso. “…Credo sia ora di andare.” Sakura fece un altro piccolo inchino verso di te prima di iniziare a camminare verso il punto da cui era comparso il guerriero moro.

Quest’ultimo annuì assente facendo un cenno di saluto con una mano verso di te, poi si allontanò seguendo l’apprendista sacerdotessa.

Rimasi lì guardandoli sparire dietro le foglie, lasciasti che un sospiro ti varcasse le labbra mentre ti passavi una mano tra i capelli. Osservasti il cielo che stava diventando rosso per il tramonto e stringesti tra le dita le tue adorate frecce. Forse quella sera ti saresti potuto concedere l’onore di entrare a Konoha. I tuoi occhi si chiusero mentre ti beavi del vento caldo che ti accarezzava la pelle.

Il sole ormai era quasi completamente sparito, potevi andare ora. Ti misi una mano tra i capelli e quelli iniziarono a perdere colore mano a mano che le ciocche ti passavano tra le dita fino a diventare castani. La gemella si posò sugli occhi scendendo sul viso, le cicatrici scomparvero e la tua pelle divenne più chiara. Le unghie si accorciarono e i canini divennero quelli di un normale essere umano. In fine sollevasti le palpebre mostrano due occhi verdi come smeraldi.*

Ogni mese dovevi scegliere una notte in cui saresti diventato un essere umano, senza alcun potere demoniaco. Quella volta invece che restare nascosto, avevi deciso di visitare Konoha, la barriera non ti avrebbe certo fermato.

Prendesti il tuo arco e le frecce nascondendoli dentro il tronco di un albero, poi iniziasti a marciare verso il villaggio, volevi rivedere Sasuke a tutti i costi.

Le porte del villaggio non ti erano mai sembrate così facili da attraversare, muovesti un passo attraversando lo scudo della sacerdotessa sentendo solo un leggero formicolio sulla pelle, anche in quella forma avvertivi il grande potere della donna che proteggeva quel posto.

Le vie erano affollate e le persone si divertivano con calma, sicuri di non essere in pericolo lì; Camminasti in silenzio attirando l’attenzione di alcuni abitanti sorpresi di vedere uno straniero, delle guardie si avvicinarono circospette.

“Chi siete?” Chiese uno mettendo mano alla spada.

Lo guardasti con un piccolo sorriso. “ Sono qui in visita, mi chiamo Tonaru Kyuu ” Con un piccolo inchino gli uomini si allontanarono, ma sapevi che ti avrebbero messo qualcuno alle calcagna. Nonostante ciò continuasti a spassarsela tranquillamente, giocasti con alcuni bambini e mangiasti brodo con spaghetti di riso per la cena, adoravi quel piatto.

Sentisti una presenza dietro di se e appena finito di bere il brodino posasti le bacchette sulla ciotola, ringraziando per il cibo e ti allontanasti velocemente lasciando qualche moneta. Quel aura era insopportabile, non era demoniaca ma poteva esistere un essere umano con così tanta forza? Non lo sapevi, e non volevi indagare in quella situazione. Tutto ad un tratto la presenza sparì e tu andasti a sbattere contro qualcuno.

Un’anziana donna ti stava davanti con sguardo severo. “ Guarda dove vai, ragazzino.” Subito percepisti l’impronta di potere che solo una sacerdotessa poteva avere e visto che quella non era sicuramente Sakura era senza dubbio la Hiyume in carica.

Arretrasti di un passo facendo un piccolo inchino, non era lei che ti seguiva era evidente, ma mai gli era capitato di incontrare persone così potenti unite in un solo villaggio.

“Qualcosa non va?” Chiese poi l’anziana vedendo che non ti muovevi dalla tua posizione chinata.

Tu scattasti dritto sorridendo raggiante. “Nulla, nulla. Piacere di conoscerla io sono Na… Tonaru Kyuu.” Ti passasti una mano tra i capelli. “Voi siete la sacerdotessa Chiyo Hiyume?”  Subito ti accorsi di quello che ti era scappato e ti mordesti il labbro inferiore, preoccupato che la vecchia potesse capire qualcosa.

Lei infatti ti guardò stupita. “Mi conoscete?” Chiese incrociando le braccia sul petto.

Cercasti di inventarti qualcosa. “Sono un amico di Sakura-san.” E con questa uscita eri sprofondato ancora di più del pericolo.

Chiyo sorrise enigmatica annuendo appena e continuando a camminare. “ A presto allora, Tonaru”

Ti battesti una mano sulla fronte, stupito dalla tuo stesso cervello che non si sapeva inventare di meglio.” Girasti un angolo entrando in un vicolo che arrivava fino al muro, non facesti neanche in tempo a gridare che qualcuno ti prese il polso sbattendoti a terra mentre ti puntava un arma  - che non riuscivi ad identificare – contro la gola.

“Chi sei?” La voce rauca ti sembrava famigliare, ma quegli occhi rossi come il sangue non ti ricordavano nulla, anzi ti mandavano brividi per tutto il corpo.

Sbuffasti pesantemente. “ Mi chiamo Tonaru Kyuu.” Il metallo affilato si scontro con la pelle del tuo collo senza però affondare.

“Menti.” Mormorò l’avversario.

Tu sorridesti appena, era impossibile che il tizio sapesse che quello non era il tuo nome perciò continuasti a reggere la tua storia. “Non mi vergogno del mio nome, perché dovrei cambiarlo?”

Un ringhio rauco ti fece sussultare. “I miei occhi vedono che stai mentendo.”

“Gn,gn. Tu chi saresti?” Chiesi invece mentre stringevi a pugno una mano quando lo sconosciuto ti graffiò la pelle sensibile facendo uscire del sangue.

Nella luce soffusa del vicolo notasti le labbra del nemico incurvarsi in un ghigno poco raccomandabile, poi di nuovo quel aura sentita precedentemente tornò a farsi strada nell’aria. “Sono un membro del clan Nekuro, mi hanno incaricato di seguirti. Una vera scocciatura.”

Tu assottigliasti gli occhi, sapevi che anche Sasuke faceva parte di quel clan. “ Come mai mi hai attaccato allora?”

Eri irritato da tutta quella storia, come mai questo qui ce l’aveva con te. Dopotutto non avevi fatto male neanche ad una mosca. “Conosci veramente Sakura Hiyume?” I suoi occhi si tinsero maggiormente di rosso mentre ti guardava attentamente.

“Si.” Capisti che lui sapeva che avevi detto la verità quando un ‘tsk’ ti giunse alle orecchie. Il nemico si alzò tirandoti in piedi.

“Qual è il tuo nome?” Ti chiese ancora con sguardo glaciale.

Non era detto che quel tizio sapesse qualcosa su di te, da quanto riusciva a vedere aveva più o meno la tua età. “Naruto.”

A quella parola gli occhi dello sconosciuto cambiarono colore e quando riconoscesti quei pozzi neri, arretrasti di un passo. Quella persona spaventosa era Sasuke.

Il moro boccheggiò stupito. “Tu…? Ma che ti è successo?” Chiese avvicinandosi mentre circondava la tua vita con le braccia.

Rimasi talmente sorpreso da quel abbraccio che le parole ti uscivano da sole. “Una volta al mese mi succede, anche se lo decido io…”

Lui ti guardò stupito sorridendo divertito. “Che ti succede, sei sorpreso?” chiese stringendoti contro di se ghignando maliziosamente.

“Tsk, lasciami, teme!” Ti divincolasti dal suo abbraccio borbottando qualcosa riguardo a certi moretti che non sanno restare al loro posto.

Sasuke uscì dal vicolo iniziando a camminare tranquillamente per strada mentre tu lo seguivi con il viso rosso dall’imbarazzo. Erano passate un bel po’ di ore da quando eri li a spassartela per le vie, l’alba ormai era vicina.

“Oi, Sasuke. Perché prima avevi gli occhi rossi?” Chiedesti ad un tratto, mentre ti allacciavi le mani dietro la testa.

Il viso del moretto si oscurò appena. “È il potere dei Nekuro.” Non disse altro mentre affrettava il passo, lo osservasti mentre si allontanava da te, sconsolato, alzasti lo sguardo ma  ciò che stava succedendo era davvero terribile. Il cielo si tingeva piano di arancio.

“Sasuke!” mormorasti allarmato tornando a guardare davanti a te, dove il moro ti guardava sorpreso. “L’alba!”

Lui inarcò un sopracciglio alzando lo sguardo. “Lo vedo, Dobe.”

Guardandoti in giro, ti accorgesti con sollievo che ormai non cera più nessuno per strada, il tempo era veramente volato! Poi ti ricordasti di ciò che stava succedendo. “Devo uscire di qui.”

Sasuke ti guardò avvicinandosi mentre tu cercavi una via d’uscita. “I tuoi capelli…si stanno schiarendo.”

Come se ti avesse appena colpito un fulmine ti inginocchiasti a terra tenendoti la gola, non riuscivi più a respirare, quello era l’effetto della barriera?

Le unghie si allungarono mentre la pelle si scuriva, come se non fossi mai cambiato tornasti un mezzo demone sotto lo sguardo del Nekuro. Alzasti lo sguardo boccheggiando, in un primo momento Sasuke arretrò sotto il tuo sguardo rosso sangue attraversato da una linea verticale. Poi, ripresosi, ti raccolse da terra tenendoti tra le sue braccia mentre correva verso le porte del villaggio. Doveva fare in fratta, ormai il tuo cuore stava per smettere di battere.

Attraversò la barriera e il tuo petto si gonfiò d’aria, tornando a muoversi normalmente. Il viso ti era diventato rosso e eri ancora un po’ stordito ma riuscisti a farti mettere a terra. “g-grazie.” Il tuo sussurrò arrivò alle orecchie di Sasuke facendogli spuntare un piccolo sorriso.

“Tsk, dobe.” Si avvicinò a te dandoti un bacio sulla fronte, poi ti circondo la vita con un braccio.

Con un salto ti allontanasti prima che potesse farti qualcosa di equivoco. “Sta lontano teme!” Sbraitasti imbarazzato nascondendoti tra le fronde di un albero osservandolo mentre rideva tra se e se e tornava al villaggio.

Avevi rischiato la vita, ma per vedere Sasuke questo ed altro.

 

“…be”

Una voce turbò i tuoi sogni, ti rigirasti sul pavimento della tua tana cercando di allontanarti da quel suono, qualcosa ti toccò una guancia accarezzandola solo lievemente, come se fosse stato sfiorato da un petalo di ciliegio.

“Dobe.”

Mugugnasti qualcosa mentre il poverino che cercava di svegliarti decise di usare le maniere forti. Ti mise entrambe le mani sul viso, una tappò il naso e l’altra impedì alla bocca di prendere aria, così ti ritrovasti ad annaspare costringendo ai tuoi occhi di aprirsi per vedere chi diavolo ti dava fastidio a quel ora. “Chi…?”

Puntasti gli artigli al collo latteo del moretto ringhiando appena. “Che vuoi, Sas’ke!?”

Non era una cosa strana, da quando eri andato al villaggio quella sera era passata una settimana e Sasuke, tutte le sante mattine, veniva a svegliarti.

“ Mi accompagni a cacciare i demoni?” Ecco il solito invito e tu, come uno stupido, accettavi sempre! Dopotutto odiavi quegli stupidi demoni che attaccavano gli esseri umani.

Ci misi poco a sistemarti, presi arco e frecce mettendoti tutto a tracolla, poi partiste per la caccia. Chissà perché poi mandavano i guerrieri ad uccidere demoni e non la sacerdotessa, che sicuramente ci avrebbe messo meno tempo. Forse lei aveva di meglio da fare.

Sentisti odore di sangue umano e di ragno, storcesi il naso. “È qui!”

Entrambi vi metteste sull’attenti, tu eri già pronto a lanciare la freccia mentre lui aveva la spada sguainata coprendoti per un eventuale attacco ravvicinato. Dagli alberi spuntò la testa di un enorme demone ragno e prima che potesse fare una mossa lo colpisti sul dorso facendo un salto. Sasuke intanto gli tagliava le zampe, impedendogli di fuggire.

Come se vi foste messi d’accordo, il moro tagliò la gola del nemico mentre tu gli riducevi il corpo in pezzi con un'altra freccia puntata alla fronte.

“Rivoltante.” Mormorasti osservando i pezzi di carne sparsi a terra, anche se ormai ci avevi fatto l’abitudine. Raccogliesti le tue frecce mettendole insieme alle compagne mentre Sasuke esaminava il corpo.

“Grande lavoro di squadra!” Dai cespugli uscì una ragazza dai capelli rosa che entrambi conoscevate.

Il moretto sbuffò riponendo la spada nel fodero. “Sakura cosa ci fai qui?”

La rosa mise un piccolo broncio, avvicinandosi al corpo ridotto in stracci. “A Chiyo-sensei serve il cadavere di questo demone, perciò Sasuke-kun vedi di portarlo a villaggio.” Poi si voltò verso di te. “Sei stato grande, Naruto!”

Tu arrossisti appena grattandoti la nuca. “Non era niente.”

Sakura guardò di sottecchi il moretto notando il suo sguardo scuro diretto verso di lei, fece un piccolo sorriso. “Vi lascio.” Scomparve tra i rami diretta al villaggio.

“Oi, Sas’ke, non trovi che Sakura ci stesse guardando in modo strano?” Chiedesti tu pensieroso grattandoti la nuca.

Nekuro ti guardo ghignando. “Probabilmente avrà intuito qualcosa.”

“Riguardo che?”

Il guerriero si avvicinò con passo lento, ti circondò il bacino con un braccio premendo le proprie labbra sulle tue.

Si staccò dopo un minuto, sorridendo maliziosamente. “Ma riguardo noi, ovviamente.” Tornò a baciarti mentre tu, sorprendendo perfino te stesso, ricambiavi felicissimo.°\

 

Allora….l’adolescenza non è finita, solo che visto che era troppo lunga tutto insieme e che non volevo farvi aspettare ulteriormente (un mese e mezzo e già abbastanza credo e non ho ancora finito) ho pubblicato questo sperando che non mi sbraniate prima della fine dell’anno.
Sasu: Lo trovo alquanto improbabile. * Inizia ad affilare la spada*
C-che fai?
Sasu: In tutta la storia ho baciato Naru solo due volte. DUE capisci?
+ Il programma è stato interrotto per via di alcuni problemi di servizio, vi preghiamo di aspettare qualche minuto +
… … …
Saku: *si schiarisce la gola* L’autrice non è in buona salute al momento, ma mi ha incaricato di rispondere alle recensioni come scritto sul suo testamento.
Ryanforever: ma certo che non finiva lì, una storia complicata come la mia non può certo terminare così dolcemente per Naruto-kun (Cosa intende dire con questo? ndNaru_che_si_dispera) spero continuerai a seguirmi per scoprire cosa succederà!
Capitatapercaso: io che vi nascondo qualcosa? Ma per favore. *chiude in un cassetto i copioni dei prossimi capitoli* non c’è nulla da nascondere qui ^-^’’ Ho cambiato alcune cose rispetto all’idea di potere che da Inuyasha, lo sharingan di Sasuke ne è la prova. *annuisce* Purtroppo tra me e la fine di questo cappy si sono messe molte altre cose oltre le punizioni perciò non so mai cosa possa succedere. Spero mi scriverai ancora *^* Bye!
1_tenera_ragazza_morta: mi spiaceeee T_T ma non ho potuto terminare l’adolescenza perché era troppo lunga e avreste dovuto aspettare Aprile per leggerla tutta, quindi ti do una parte ora, spero ti piaccia. ç-ç Continua a recensire.
Ninja767: Pensa che le domande non sono ancora terminate *ghigna sadicamente*. Scrivimi ancora. A presto! Rabbi: devo dire che questa storia non rivelerà tutto, ma sazierà alcune curiosià, perciò continua a leggere e se puoi a recensire. Thanks!
Lovy chan: Data la perspicacia di Sasu non si potrebbe non dire che avesse intuito qualcosa. Sono contenta che questa storia ti piaccia, è la prima così complicata ed intrecciata che scrivo e ho paura di essere troppo enigmatica. *conta i granellini di polvere a terra* Non ti preoccupare, l’infanzia non chiarisce troppo, neanche l’adolescenza…uhm, direi che prima di capire tutto si dovrà aspettare gli ultimi capitoli XD. Continua a scrivermi, mi fate tutti molto felice *_*”
Naru: Si ringraziano inoltre: i 47 e i 65 lettori che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite! *Festeggia tutto contento*
TUTTI*apparte l’autrice di cui non si vede più il corpo*: A PRESTO!!!!!
  
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