CAPITOLO 28
Before
leaving
-È
permesso?-
Liam
Mackenzie aspettò di ricevere una conferma da parte del
preside Linton prima di entrare nel suo ufficio.
L’ufficio
del Preside aveva subito vari cambiamenti nel corso del
tempo: dagli strani e curiosi oggetti di Silente, ai vezzosi gattini
rivoltanti
della Umbridge, alla raccolta completa di tutto lo scibile sulla
Trasfigurazione ai tempi della McGranitt; ora, si era
nell’epoca di Linton, e
l’ufficio si era adattato al nuovo padrone. Tutto era
completamente bianco:
poltrone, sedie, pareti, librerie; persino la teca del Capello Parlante
mandava
bagliori biancheggianti. Le uniche note di colore erano le copertine di
libri,
che naturalmente variavano di tonalità, e la strana stella
rossa che Linton era
solito portare sul cappello. Sembrava che Linton non conoscesse altre
tinte
all’infuori del bianco, del quale continuava a circondarsi, e
che il rosso
smagliante della stella a cinque punte fosse una straordinaria
eccezione.
Liam
aveva ormai fatto l’abitudine a quello strano ufficio ed ora
se ne stava compostamente seduto di fronte al Preside, aspettando che
quest’ultimo finisse di compilare chissà quale
pergamena. Finalmente Linton
posò la piuma d’oca, chiuse gli occhi e si
massaggiò le tempie; dopo un attimo
li riaprì e rivolse tutta la sua attenzione a Liam.
-Allora,
Liam…come mai sei qui?-
-A
dire il vero Preside…avrei cambiato idea, riguardo quella
cosa-
rispose Liam lentamente, mentre una fugace visione di una chioma
corvina e di
due occhi nocciola gli invadeva la mente. Maledetta Glorya
Zabini…
Linton
intanto lo stava fissando con tanto d’occhi. Le aveva
provate tutte per convincere Liam a partire con tutti gli altri per lo
scambio,
ma il ragazzo non aveva voluto sentir ragioni: riteneva che sarebbe
stato
troppo pericoloso rinunciare alla sicurezza che Hogwarts gli dava, che
la
scuola americana non sarebbe stata sufficientemente attrezzata per trattenerlo, che sarebbe potuto accadere
l’inevitabile…
-Ne
sono lieto!- esclamò sinceramente contento il Preside. Per
quanto all’apparenza potesse sembrare brusco e rigido, in
realtà aveva a cuore
ognuno dei suoi studenti e si prodigava non meno di Silente
affinché tutti
nella scuola si sentissero sereni e a casa. Come il vecchio e tanto
amato
Preside, anche Linton aveva una mentalità piuttosto aperta
nei confronti degli
studenti…fuori dal comune, sia in senso positivo che
negativo, e non avrebbe
mai chiuso le porte di Hogwarts a nessuno.
Neanche a quelli come Liam. Soprattutto a
quelli come Liam, che non avevano alcuna colpa e non potevano
controllarsi.
-E, se
non sono indiscreto, posso chiederti le ragioni di questo cambio di
decisione?-
domandò poi il Preside, rovistando in un cassetto della
scrivania alla ricerca
di una pergamena pulita, su cui avvisare il preside del Saint Patrick
su ciò
che avrebbe dovuto fare per accogliere adeguatamente Liam.
Quest’ultimo
arrossì leggermente e di nuovo Glorya Zabini si fece
prepotentemente spazio fra
i suoi pensieri. Sarebbe stato ipocrita da parte sua negare che
l’aveva fatto
per lei, per poterle stare accanto, per non starle lontano durante i
mesi dello
scambio interculturale. La parte razionale di lui continuava ad
urlargli di
stare alla larga da lei, di lasciarla perdere, di
proteggerla…ma Liam non ci
riusciva. Da quando avevano iniziato a parlare sulla Torre di
Astronomia, si
sentiva sempre più attratto da lei, dai suoi sorrisi sempre
un po’ tristi, dai
suoi occhi nocciola, dalla sua presenza…
-Ecco…preferirei
non parlarne- ripose alla fine Liam, sapendo che il preside non si
sarebbe
offeso. Durante tutti quegli anni il suo rapporto con Linton si era
fatto
sempre più stretto, a causa del problema
di Liam; spesso, quando sentiva di non farcela più cercava
aiuto presso di lui.
-Non importa,
non importa…ciò che conta è che tu
abbia deciso di fare quest’esperienza
insieme a tutti i tuoi compagni. Sembra quasi che tu ti sia deciso ad opporti a te stesso…-
commentò il
preside, rivolto più a se stesso che a Liam; fece un
sospiro, per poi aggiungere:
-Bene. Ti
consiglio di andare a preparare i bagagli, sempre che tu non
l’abbia già fatto,
dato che come ben saprai la partenza è domattina. Per il
corso di studi che
intraprenderete lì vi serviranno molte cose e
sarà bene portarsi dietro tutto il
necessario- disse ancora Linton, a mo’ di congedo. Liam si
alzò, sentendosi
profondamente grato. Ed anche, in un qualche modo felice. Ah, la
felicità…non
l’aveva più provata dopo che
Evelyn…sì, dopo che la sua sorellina era morta.
Ma
ora, ora sentiva che forse per lui c’era ancora speranza, o
meglio, voleva
credere che per lui ci fosse ancora speranza, nonostante ciò
che era.
Spinto da
un istinto quasi primordiale, si diresse verso i sotterranei, sperando
in
qualche modo di riuscire a entrare nella Sala Comune di Slytherin e che
Glorya
vi si trovasse. Giunto di fronte al muro giusto però
sembrò che nessuno stesse
per uscirvi né per entrarvi; stava appunto per tornare sui
suoi passi, quando
vide una chioma rossa venire nella sua direzione.
-Lily
Potter?- chiamò esitante e la ragazza in questione si
voltò, con una domanda
negli occhi:
-Sì?-
-Ti
spiacerebbe farmi entrare con te in Sala Comune?- le chiese, ancora con
un tono
incerto.
Lei lo
trapassò da parte a parte con i suoi occhi violetti a raggi
X. Lo osservò per
parecchi minuti: la divisa perfetta, i capelli in ordine, gli occhi
chiari
limpidi eppure tristi…guardandolo, Lily capì cosa
intendesse Glorya quando
parlava di lui: era come se intorno alla figura di Liam Mackenzie ci
fosse una
costante ombra di malinconia. Liam a sua volta osservava Lily: la
conosceva di
vista e per sentito dire, ma non aveva mai avuto l’occasione
di trovarsi così
vicino a lei da squadrarla bene. Per una volta le dicerie di Hogwarts
corrispondevano a verità: tutto in lei parlava di grazia e
finezza, di eleganza
e soldi, di astuzia e sensualità. Era affascinante e
attraente, anche se su di
lui non aveva alcun ascendente.
-Oppure…potresti
chiedere a Glorya di uscire?- aggiunse Liam, visto che Lily non
sembrava voler
proferir verbo.
-Sì…-
rispose lentamente lei –aspetta un attimo, le dirò
che sei qui- e detto questo
gli voltò le spalle, sussurrò qualcosa rivolta
alla parete, che si aprì per
lasciarla passare.
Dopo
istanti che a Liam parvero interminabili, Glorya Zabini
sbucò fuori. Sembrava
provenire dal suo Dormitorio, a giudicare dal suo abbigliamento:
portava un
paio di pantaloni della tuta bianchi, una maglietta dorata leggermente
slargata
e un paio di ciabatte; il tutto firmato naturalmente. Aveva i lunghi
capelli
legati in una coda di cavallo disordinata eppure perfetta e il viso
senza un
filo di trucco. Era da togliere il fiato.
-Liam- lo
salutò con un sorriso sincero, -che fai qui?- aggiunse,
sperando di non
sembrare fredda come al suo solito; era felice che lui fosse andato da
lei
così, all’improvviso.
-Passavo…-
mentì lui: nessuno passava per caso per i sotterranei,
-disturbo?- aggiunse
poi, un filo preoccupato.
-No, no
ho appena finito di mettere le ultime cose in valigia…- si
affrettò a
rispondere Glorya.
-Allora…ti
andrebbe di venire con me?- le chiese Liam, sapendo perfettamente che
il
coprifuoco era scattato da un pezzo.
-Certo-
rispose Glorya, -lascia solo che prenda una felpa- aggiunse e
ricomparve trenta
secondi più tardi con la felpa addosso e un paio di nike ai
piedi.
Mentre
camminava accanto a lei, Liam ebbe il coraggio di sfiorarle una mano
con la
sua…
******
-E tu
cosa staresti facendo?- domandò Lily Potter che aveva appena
avuto il tempo di
posare la borsa e sfilarsi gli stivali prima di notare Cassiopea mezza
nuda che
marciava su e giù per la stanza; portava solo un paio di
pantaloni grigi a
sigaretta e un reggiseno color perla ed era a piedi scalzi.
-Sssh!-
la zittì Cassiopea e Lily si chiese seriamente se per caso
non avesse subito
una fattura.
D’un
tratto la biondina di fermò, rilassò le spalle e
con gli occhi chiusi sorrise
beata…e a quel punto Lily si tranquillizzò.
Cassiopea faceva sempre così quando
doveva prendere una decisione importante: faceva il solco sul pavimento
a furia
di camminare, sbuffava, borbottava qualcosa e poi, quando era
finalmente giunta
ad una conclusione, si fermava di botto, sospirava e sorrideva. Ma era
una
novità il fatto che avesse iniziato a svolgere questo rito
mezza svestita.
-Ebbene?-
le chiese garbatamente Lily, sapendo che non era il caso di metterle
pressione;
quando si trovava in questo stato di grazia era meglio non riportarla
troppo
bruscamente alla realtà.
-Ho
deciso- annunciò Cassiopea, infilandosi al volo un paio di
ballerine bianche e
prendendo un maglione di lana dello stesso colore dal confuso ammasso
di
vestiti che costituiva il suo armadio. Tutt’intorno
c’erano ancora un sacco di
cose che Cassiopea non aveva ancora messo in valigia –Lily
era certa che si
sarebbe dimenticata qualcosa- ed infatti la biondina rischiò
di inciampare in
un flacone di shampoo ai fiori di karitè mentre si muoveva
per la stanza.
-Sì,
me
ne sono accorta…hai assunto la tua solita espressione beata.
Ma cos’avresti
deciso?- ribatté Lily, iniziando a togliersi la divisa.
-Penso
che mi scuserò con Shane- annunciò Cassiopea e
Lily per poco non si soffocò con
il maglioncino che si stava togliendo dalla testa.
-Tu cosa?! Ma è un Grifondoro! Non
avresti
neanche dovuto parlarci quella volta nella Stanza delle
Necessità ed ora vuoi
addirittura abbassarti a scusarti?-
sbottò incredula
-Non
capisco perché tu e Scorpius non vi siete ancora messi
insieme…parlate
esattamente nello stesso modo!- commentò, eludendo la
domanda dell’amica.
-Non
cambiare discorso, Cassiopea Sofia Malfoy e spiegami da dove ti viene
questo
sprazzo di gentilezza!- la rimproverò Lily, che era riuscita
a districare i
capelli anche dalla camicia.
-Ma io
sono sempre gentile…- provò ad obiettare la
biondina, perfettamente consapevole
di star mentendo, -solo che l’ultima volta l’ho
trattato davvero male e…-
-Ascoltami.
Tu tratti tutti male. Ti diverti a mortificare le primine, rispondi
scazzata a
qualsiasi cosa che non sia di tuo interesse, calpesti ogni ragazzo che
mostra
un vago interesse per te, sai essere acida persino con me! Tu non ti scusi
con la gente!
Tu ridi se hai fatto loro del male!- replicò Lily, come se
stesse parlando ad
un malato di mente che avesse perso la memoria.
-Lo so!
Senti,
non so perché lo sto facendo, ma penso sia corretto dirgli
che mi
dispiace…almeno un po’…infondo
è stata tutta colpa di Scorpius se gli ho
risposto male…- si giustificò
-Per una
volta Malfoy ha fatto qualcosa di giusto!- ribatté Lily,
odiandosi per il fatto
che stava dando ragione al suo peggior nemico, ma Cassiopea
agitò una mano a
mo’ di congedo verso di lei e si chiuse la porta alle spalle.
Per i
corridoi, pensò che Lily e Scorpius avevano davvero ragione.
Avrebbe dovuto
veramente troncare quella specie di rapporto con Shane,
perché era uno sporco
Grifondoro Mezzosangue, e non importava che si fosse combattuta una
guerra per
abbattere quei pregiudizi, lei aveva sempre voluto che suo padre fosse
fiero di
lei. E Draco Lucius Malfoy non sarebbe stato per nulla soddisfatto
della sua bambina
se in quel momento avesse potuto vederla.
Si disse
che lo stava facendo giusto per dare una conclusione a qualsiasi cosa
ci fosse
fra di loro e che dopo avrebbe ripreso ad evitarlo…infondo
era una ragazzina
ben educata e le era stato insegnato a chiedere scusa quando sbagliava;
preferì
non pensare che da quella regola erano esclusi gli esseri socialmente
inferiori
a lei.
Di nuovo
tranquilla con sé stessa, Cassiopea percorse
l’ultimo tratto di corridoio che
la separava dal ritratto dietro il quale si trovava
Il caso
volle che Angelica Weasley passasse di lì in quel momento e
che da ragazzina
gentile e disponibile qual era la face passare dietro di lei.
Era la
prima volta che Cassiopea metteva piede alla Torre dei Grifoni ed
immediatamente percepì la differenza di temperatura:
lì faceva piacevolmente
caldo, a Slytherin si congelava anche in piena estate.
Non
notata dagli altri studenti, che erano troppo impegnati nelle loro
occupazioni
per notare che una delle Serpi si era appena intrufolata nel loro
territorio,
Cassiopea fece vagare lo sguardo per tutta la stanza alla ricerca di
Shane. Era
abbastanza certa che si trovasse lì ed infatti dopo qualche
istante di
perlustrazione lo individuò vicino a una delle finestre che
davano sul parco,
accanto a…Vanessa Blindsworth, maturata nel tempo in una
graziosa ragazza.
Chiacchieravano con le teste molto vicine ed un braccio di Shane era
tranquillamente poggiato sulle spalle della Blindsworth; poi, come se
avesse
atteso l’arrivo di Cassiopea per baciarla, Shane le prese il
volto fra le mani
e posò le labbra sulle sue.
Cassiopea
era scioccata. Lui le aveva giurato eterno amore, proclamato ai quattro
venti
che non poteva vivere senza di lei, era quasi riuscito a farla sentire
in colpa
per il modo in cui l’aveva trattato in tutti quegli anni e
ora baciava quella
stupida, insignificante Grifondoro proprio mentre lei si era finalmente
decisa
a mostrargli un po’ di gentilezza?
Non aveva
alcun senso tutto ciò. Infuriata e ferita, Cassiopea
girò sui tacchi e stava
per andarsene quando Rose Weasley la riconobbe e commentò
acidamente ad alta
voce:
-Una
Malfoy a Grifondoro? Ehi serpe, non hai paura di contaminarti qui?-
A quelle
parole Shane Burke si staccò immediatamente da Vanessa e,
vedendo Cassiopea
ferma sulla soglia del ritratto, rimase letteralmente paralizzato.
-Ehi
Weasley, fatti una forchettata di fatti tuoi, non ti hanno insegnato a
tenere
la bocca chiusa di fronte a chi ti è superiore?- la
rimbeccò Cassiopea da vera
stronza e senza aspettare la replica della Weasley passò
attraverso il buco.
Shane,
intuendo che non l’avrebbe mai più potuta avere
–sempre che avesse mai avuto
una possibilità con lei- se non avesse immediatamente fatto
qualcosa, le corse
dietro e la raggiunse proprio mentre stava svoltando un angolo.
-Cassiopea!-
le urlò, afferrandola per un polso. Lei si voltò
di scatto, gli occhi verdemare
duri e fieri, e gli disse, più fredda di quanto non fosse
mai stata:
-Lasciami
immediatamente, sporco Babbano, non
voglio essere toccata da te-.
Shane
tuttavia non mollò la presa e Cassiopea, anziché
divincolarsi, rimase ferma,
consapevole che il ragazzo era molto più forte di lei.
-Devo
spiegarti…- iniziò lui, ma lei lo interruppe,
velenosa come poche:
-Pensi
che mi interessino le tue parole? Ti stai sbagliando. Non me ne frega
niente di
quello che hai da dirmi, penso che alle persone come te dovrebbe essere
vietato
rivolgere parola ai maghi…ai veri
maghi, intendo. Perciò perché non mi lasci
così posso correre a disinfettare il
punto in cui mi hai stretta?-
Shane
avrebbe voluto urlare per la frustrazione. Neanche quando erano agli
inizi
della loro “conoscenza” Cassiopea si era comportata
così da razzista purosangue
ed ora invece gli stava parlando con quel tono freddo, piatto, calmo e
disinteressato
come se non fosse mai stato fatto nessun progresso fra loro. Come
diavolo gli
era saltato in mente di baciare
-Devi
ascoltarmi! Non è come pensi…non mi interessa
affatto Vanessa!- sbottò infine
il Grifondoro, ma Cassiopea parve non averlo minimamente ascoltato.
-Sì,
sì
d’accordo…ora mi lasci o devo tirare fuori la
bacchetta? Sai, preferirei non
usare qualche terribile incantesimo su di te, non mi si
addicerebbe…- chiese
placida e lontana anni luce da lui.
Ora Shane
avrebbe voluto schiaffeggiarla per il modo in cui gli stava parlando.
Dannazione, come poteva anche solo lontanamente pensare che lui
l’avesse
dimenticata e sostituita con quella sciocca Blindsworth? Non le aveva
dimostrato in tutti quegli anni quanto fosse innamorato di lei?
Guardandola,
Shane capì che qualsiasi cosa avesse detto o fatto, non
sarebbe servita a
riportare Cassiopea sui suoi passi. Nel tempo aveva imparato a
conoscerla e
sapeva quanto sapeva essere testarda quando si impuntava su
qualcosa…così la
lasciò andare e rimasero fermi per un lunghissimo istante, a
squadrarsi. Lei
una vera principessa, i boccoli ordinati, gli occhi chiari, il corpo
snello e
il portamento fiero; lui, l’orco che le aveva appena
calpestato l’orgoglio.
Poi Cassiopea, dopo avergli
gelato il cuore con un’ultima, fredda occhiata, gli dette le
spalle e sparì
dietro l’angolo.
*****
Rimasta
sola in Dormitorio –non aveva idea di quale letto Isabelle e
Melissa stessero
scaldando- Lily si sedette sul letto, indecisa. Poteva aspettare che
Glorya e
Cassiopea tornassero, per fare un po’ di sano spettegolamento
con loro, oppure
poteva controllare di aver messo ogni cosa in valigia –un
controllo
perfettamente inutile- oppure avrebbe potuto ripassarsi lo
smalto…ma la verità
era che non aveva voglia di stare da sola. Così si
infilò un paio di jeans, una
felpa bianca, scarpe da ginnastica candide e uscì in Sala
Comune, sempre piena
a quell’ora della sera. Chiacchierò per qualche
minuto con Lizzie e Amalia, osservò
divertita i primini che cercavano di ambientarsi, sprecò
qualche minuto a fare
la conoscenza del rampollo di una famiglia molto potente proprietaria
di vari
laboratori in cui si intagliavano Pensatoi ed infine si sedette sul
bracciolo
del divano sul quale Edward stava mollemente sdraiato. Non ricordava
quasi
nulla della serata che avevano trascorso insieme, dato che la mattina
dopo si
era svegliata con un gran mal di testa, e sapeva solo che si era
ubriacata e
che Derek e Scorpius li avevano riportati al castello.
-Ciao,
dolcezza…-
la salutò Edward, mentre Derek, perso in chissà
quale mondo, le rivolse un vago
sorriso.
-Ma sta
bene?- domandò Lily a Edward, riferendosi al moro.
-Mah…a
me
non sembra. È così da una settimana ormai e non
vuole dirci che cosa gli
prende…- replicò Edward facendo spallucce.
-E il
biondastro dov’è?- chiese poi Lily
involontariamente, notando l’assenza di
Scorpius; due secondi dopo si era pentita di aver posto quella domanda,
perché
la risposta non le arrivò dalla voce di Edward:
-Cosa
c’è, Lilian cara, non riesci a vivere senza di
me?- chiese una voce sarcastica.
Eccolo lì, Scorpius Malfoy, aria un po’ scombinata
di chi ha appena fatto
sesso.
-Ovviamente
Malfoy, Edward mi stava giusto impedendo di tagliarmi le vene-
ribatté Lily
pesantemente ironica. Scorpius le rivolse un sorrisetto divertito,
prima di
accomodarsi a sua volta sul divano.
-Ehi
Edward, tutto a posto per…?- chiese Scorpius sottovoce,
ignorando Lily, che
curiosa, aguzzò le orecchie.
-Sì,
sì
tutto fatto…- sussurrò Edward in risposta e Lily
a quel punto volle sapere di
che diavolo stessero parlando. Così inarcò un
sopracciglio perfetto in una muta
domanda e Edward, abituato a darle quello che voleva, mimò
con le labbra la
parola alcool.
Lily
sorrise al ricordo del buon sapore della tequila
–preferì invece dimenticare il
gran mal di testa che le aveva causato- e domandò, nel suo
orecchio:
-Tequila?-
Edward
annuì e poi, dopo averle dato un bacio pericolosamente
vicino alle labbra se ne
andò, mentre Scorpius li osservava. Sembravano
così in confidenza, così
abituati l’uno all’altra…
-Ehi, se
dovete dirvi cose sconce fatelo in privato- sbottò, una
volta rimasto solo con
lei, prima che potesse controllarsi.
-E
perché
-Sbaglio
o qualcuno è invidioso?- chiese Scorpius, sorridendole
sornione.
-Invidiosa
IO? E di chi? Della povera sgualdrina di turno alla quale hai concesso
l’onore
di dividere il tuo letto? Per favore…non ci tengo certo a
venire usata come una
bambola da te- replicò Lily, con eccessiva veemenza. Che
diavolo le prendeva?
Da quando si accalorava così per una discussione con
Scorpius?
-A
sentire come parli, si direbbe tutto il contrario! Ma non
agitarti…io non
chiudo la porta a nessuno- la provocò Scorpius malizioso, e
con suo grande
stupore scorse un lieve e delizioso rossore sulle guance candide di
Lily.
-Non ci
sperare. Quando vorrò darmi alla pazza gioia sessuale non
verrò di certo a
cercare te!- ribatté Lily, cercando di darsi un contegno.
Doveva assolutamente
ritornare alla sua abituale indifferenza, altrimenti Scorpius avrebbe
potuto
pensare che lei fosse davvero interessata
a lui…
-Ah
sì? E
pensi che invece Edward ti tratterebbe diversamente? Anche lui usa le
ragazze!-
sibilò Scorpius, iniziando ad arrabbiarsi anche lui, anche
se non l’avrebbe mai
dato a vedere.
-E a te
che cosa te ne importa? Ti preoccupi per me? Ma come sei carino
Scorpius! Pensa
piuttosto alla tua Marìkaa…- fece Lily tagliente
e nella sua mente passò una
veloce immagine di Scorpius a letto con la suddetta americana, seguita
subito
dopo da un’altra immagine in cui l’americana
giaceva a terra sgozzata con lei
che le premeva un tacco sulla gola…ehi! Perché
mai avrebbe dovuto voler fare
del male a quella povera sempliciotta?
-D’accordo,
d’accordo! Allora quando Edward si vanterà con noi
di aver fatto sesso con te,
io verrò da te e ti riderò in faccia,
malignamente!- rispose
Scorpius, che a differenza di Lily
mascherava perfettamente la sua rabbia, dietro una facciata di freddo
sarcasmo.
Lily
fremette interiormente dalla rabbia e non sapendo più cosa
rispondere si alzò,
fronteggiando Scorpius, ancora seduto.
-Vedremo
Malfoy…ora se vuoi scusarmi ho altro da fare-
annunciò, cercando di apparire
fiera come al suo solito e fece per andarsene, conscia di avere lo
sguardo
argentato di Scorpius addosso, quando decise di prendersi una piccola
rivincita. Si voltò nuovamente verso di lui e prima che il
biondo potesse fare
qualcosa, si chinò su di lui e gli diede un bacio molto vicino alle labbra, come aveva
fatto Edward con lei. Lo vide
irrigidire le spalle, mentre sentiva stranamente
il suo cuore sbattere furiosamente contro le costole, e
spiegò, fintamente
tranquilla:
-Il
bacino della buonanotte- e detto questo, gli dette definitivamente le
spalle
sapendo tuttavia di essere seguita dai suoi occhi.
E
così,
la notte della vigilia della partenza per l’America
arrivò.
Lily la
passò ad agitarsi nel letto, nervosa e confusa, con impressi
nella mente gli
occhi grigi di una certa serpe.
Glorya
fissava
il soffitto, riandando con la mente alla serata appena trascorsa, con
un
sorriso dolce a distenderla le labbra.
Cassiopea
non riusciva ad addormentarsi, ancora troppo incazzata e troppo delusa,
e così
decise di vedere se le altre dormivano.
-Lily…Glorya…?-
sussurrò e giunsero immediatamente due risposte diverse:
-Che vuoi
Vipera?- questa era Lily, acida come sempre.
-Cassiopea…dormi-
questa era invece Glorya, con la voce un po’ impastata dal
sonno.
Non si sa
bene come, ma le tre Slytherin passarono la notte a chiacchierare tutte
nello
stesso letto –di Lily, con suo grande disappunto- e a
fantasticare sul viaggio
che avrebbero intrapreso il giorno dopo.
Ma ognuna
di loro aveva in mente tre ragazzi diversi…
Spazio
Autrice:
Salve gente!
Sono stata
abbastanza veloce??
Come vedete
siamo giunti
all’ultimo capitolo ambientato ad Hogwarts, dal prossimo in
poi lo scenario
sarà il Saint Patrick. Vi avviso che ci vorrà un
po’ per il prossimo
aggiornamento, devo ancora rifinire i dettagli della nuova scuola e di
tutto
ciò che la riguarda…
Comunque,
cosa ve ne pare di
questo capitolo? Lily si è finalmente scoperta un
po’, anche perché ormai non
riesce più a nascondere la gelosia, mentre invece Shane e
Cassiopea…disastro :/
ho lasciato qualche indizio in più sul passato di Liam,
sarei felice di ascoltare
le vostre teorie al riguardo… : )
Ringrazio chi
ha messo la mia
storia fra le preferite e le seguite, chi ha solamente letto ed ecco le
risposte ai commenti dello scorso capitolo:
Blondie: benvenuta
nel mondo di Poisonous
Lily!!! Sono stra contenta che la mia storia ti piaccia e spero di
essere stata
abbastanza veloce ad aggiornare : ) grazie mille per la recensione,
alla
prossima spero!!
Un piccolo spoilerino sulla ff però te lo posso dare: con
l’arrivo in America
si intrometteranno altri personaggi fra Lily e Scorpius, come anche fra
Cassiopea e Shane, mentre credo che sarà sempre
più palese qual è il problema
di Liam…anche se non vi svelerò tutto
così facilmente…e per Derek forse amore :
) per il resto, anche se sembra una cosa un po’ scema, quando
parlo di Lily
cerco proprio di immaginarla come se fosse reale e mi chiedo come
reagirebbe in
situazioni simili a quelle che poi descrivo…mi sto
affezionando alla mia
protagonista (e qui penserai che sono pazza) e cerco di renderla reale
in ogni
modo, anche rubando stralci di personalità a persone che
realmente esistono…e
vedere che riesco a trasmettere tutto ciò mi gratifica
immensamente.
Naturalmente Lily e Scorpius non si distruggeranno, anzi, ho
già in mente un
possibile seguito con una nuova generazione :P concludo ringraziandoti
ancora
di cuore, alla prossima!!