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Autore: Erestor    23/02/2010    0 recensioni
Ci troviamo nelle Terra di Mezzo verso la fine della Terza Era. Gli uomini regnano sovrani, di Nani ne son rimasti ben pochi e vivono al di sotto delle montagne allacciando raramente rapporti con gli uomini. Gli Hobbit sono anch'essi ormai quasi estinti, ve ne sono solo nella vecchia Contea. Per quanto riguarda gli Elfi si sono allontanati dal resto delle popolazioni della Terra di Mezzo. Sono rimasti in un numero alquanto esiguo e così hanno deciso di riunirsi e fondare un'unica città dove vivere insieme. Questa città chiamata Valar in onore delle loro divinità, era situata al centro di Bosco Atro, nell'Ithilien e protetta da una fitta barriera creata dai grandi Saggi Elfici.
Genere: Fantasy, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Aragorn, Legolas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il primo capitolo. Naturalmente Ainwen l'ho inventata^^
I personaggi non mi appartengono e la storia non è a fine di lucro.


Ormai l'estate era arrivata e con lei anche il principale problema di tutti gli Elfi di Bosco Atro. Il Re Thranduil come ogni anno aveva raddoppiato la sorveglianza alla barriera che aveva incominciato ad affievolirsi.
Quel giorno vi era una leggere brezza nei boschi che portava spensieratezza sopratutto fra i più giovani. Era il caso di due Elfi molto legati fra loro, Legolas principe di Bosco Atro e Ainwen sua cugina.

-no non così!-

disse Legolas sorridendo col tono quasi disperato. Era la ventesima volta quel giorno che mostrava a sua cugina come si maneggiava l'arco.

-ma allora come? Come si fa spiegamelo ancora!-

rispose lei assumendo un broncio da bambina anche se propriamente bambina non era, almeno dal punto di vista di un umano. Ainwen aveva compiuto da poco 2000 anni, aveva lunghi capelli biondi ed occhi verdi. Era un tipino un po' troppo curioso e casinista, l'opposto di un Elfo che si rispetti. Legolas al contrario era un rappresentante perfetto della sua specie. Come la cugina veniva dalla razza dei Sindar. Aveva lunghi capelli biondi solitamente legati dietro con due piccole trecce e gli occhi azzurri. Era un ottimo guerriero che sapeva utilizzare sia l'arco che la spada nonostante, dal punto di vista elfico, fosse ancora molto giovane.

-non capisco perchè vuoi imparare... insomma, non siamo in periodo di guerra e poi tu sei una donna! Non ne hai bisogno.-

rispose l'Elfo alle continue lamentele della cugina. Ainwen dal canto suo divenne ancora più imbronciata.

-ma questo che significa?! Anche io ho il diritto di imparare a difendermi! Anche io voglio poter proteggere il mio popolo in caso di necessità!-

Sembrava piuttosto convinta mentre parlava e Legolas sapeva bene che quando faceva così era inutile ribattere. Così si arrese e con un sospiro prese un'altra freccia nel contenitore di pelle lasciato vicino uno dei tanti alberi di quel bosco. Si avvicinò alla cugina sul cui viso incominciava a tornare un radioso sorriso e si posizionò dietro di lei dandole la freccia. Ainwen allora tese l'arco con la freccia e come sempre le braccia le tremavano ma Legolas la aiutava a raddrizzare la mira.

-quando lascerò la presa sulle tue braccia mantieni la mira e scocca la freccia-

le disse quasi sussurrando ad un orecchio. Ainwen annuì convinta. Non era la prima volta che il cugino le spiegava come si usava l'arco ma lei sembrava essere proprio negata. Legolas lentamente lasciò la cugina e si allontanò di qualche passo. Ainwen sembrava resistere e così scoccò la freccia che però non raggiunse il bersaglio ma ansi, andò a finire qualche metro di lato.

-mi scusi!-

gridò dopo aver trattenuto il fiato per qualche minuto. Aveva quasi colpito un Elfo che stava leggendo un libro in santa pace sotto un albero poco lontano. Quest'ultimo si alzò scuotendo la testa ed andò via, ormai tutti avevano imparato quanto poteva essere pericolosa.

-lo vedi! Non fa per te!-

esclamò Legolas avvicinandosi alla cugina che si voltò per niente abbattuta.

-allora potrei provare con la spada!-

-cosa ho fatto di male per meritare te?!-

si chiese Legolas passandosi una mano sul bel viso. Sospirò prendendo l'arco che Ainwen gli aveva ridato e il contenitore con le frecce.

-ne riparleremo domani-

disse per poi sorridere alla cugina ed avviarsi verso il castello.

Intanto a Gondor capitale del regno degli uomini...

-allora?-

chiese Aragorn impaziente mentre faceva avanti e indietro nella sua camera.

-ancora niente-

rispose un'altra voce proveniente da vicino la porta. Era Boromir, il migliore amico di Aragorn.

-ma com'è possibile?! Avevi detto che sarebbero usciti da quella loro barriera!-

-e lo faranno...ma è ancora presto, il fenomeno dell' Aurora non avverrà che fra due giorni-

Aragorn sbuffò sonoramente mettendosi a sedere su di una sedia nella camera.

-quando sarà l'Aurora verrò anch'io con voi-

-certo mio Signore-

rispose Boromir apparentemente divertito dall'atteggiamento del suo principe. Non l'aveva mai visto così eccitato ed ansioso e sperava proprio di riuscire a trovare un Elfo o Aragorn avrebbe perso le staffe!


FINE primo capitolo*-*
  
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