Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Lyla    24/02/2010    1 recensioni
Sono passati tanti anni dalla sconfitta di Argo, e Sansone, divenuto un uomo maturo, vuole sistemarsi con la donna che ama da sempre. Ma quando trova il coraggio di dichiararsi a Rebecca, la sua vita giunge a una svolta legata a un'esuberante adolescente dagli occhi azzurri e i capelli castani dalla quale non riesce a non sentirsi attratto... una storia a capitoli dedicata alla coppia SansonexMarie e alla nascita del loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Sette

Capitolo Sette

 

 

“Devi proprio fare ritorno a Le Havre?”

Le sue parole erano perfettamente udibili nel confuso mormorio dei viaggiatori che affollavano la stazione quella mattina, e Sansone guardò la donna che gli stava davanti con calma rassegnazione.

La settimana trascorsa con Marie era giunta al termine, e sebbene ne fossero stati entrambi consapevoli fin da quando era iniziata, il momento di salutarsi si stava rivelando più difficile del previsto.

“Il lavoro mi aspetta, lo sai.”

Un fischio prolungato annunciò a entrambi che era ora di separarsi, e Sansone rimase ad ascoltarlo in silenzio per alcuni attimi, mentre Marie si mordeva le labbra cercando di trattenere l’improvvisa angoscia che l’assaliva.

Sarebbe stata dura attendere il loro prossimo incontro.

Questa volta più delle altre volte.

“Promettimi che tornerai presto a trovarmi, d’accordo?” gli disse riuscendo a formare un sorriso sulle labbra contratte dall’ansia, e l’uomo le rivolse un’occhiata di intesa.

“Ci puoi contare, Marie” la rassicurò in tono fermo. “Au revoir, stammi bene signorina!”

“Anche tu, Sansone!” riuscì a dire, la voce leggermente venata di tristezza.

Le voltò le spalle e fece per salire sul treno, la presenza della ragazza perfettamente percepibile alle sue spalle.

Ma prima che potesse sparire all’interno, decise di voltarsi un’altra volta verso di lei: c’era un’ultima cosa che doveva fare.

Senza pensarci più di tanto, la attirò a sé senza lasciarle il tempo di reagire, e la strinse in un abbraccio deciso che Marie ricambiò prontamente, affondando il viso nella sua spalla.

“Mi mancherai…”

“Su, non fare quella faccia. Mi rifarò vivo prima di quanto immagini!” le assicurò l’uomo guardandola negli occhi e tranquillizzandola all’istante con la sua serenità.

“Ti aspetterò.”

Le loro labbra si trovarono nell’attimo di un respiro come a suggellare la promessa che si erano appena scambiati, in un contatto a entrambi ormai familiare che rifletteva la loro voglia di restare insieme ancora per qualche minuto.

Quindi, dopo un ultimo cenno di saluto, Sansone salì sul treno che lo avrebbe riportato a Le Havre, e Marie rimase a guardarlo fino a quando non sparì alla sua vista.

Aveva ragione. Non era il caso di abbattersi.

Loro due si sarebbero rivisti presto… e fino ad allora, non avrebbe fatto altro che ripensare ai momenti che avevano trascorso insieme, godendo del loro calore.

 

 

Cosa gli stava succedendo?

Da quando era tornato a Le Havre, non faceva altro che pensare a Marie e all’ultimo bacio che si erano scambiati.

C’era qualcosa di sbagliato, in lui?

Non poteva credere di essersene innamorato… non era possibile.

Il suo cuore non avrebbe dovuto essere ancora ferito dal rifiuto di Rebecca?

Era lei la donna che aveva sempre amato.

Marie, invece, era una vecchia amica che conosceva da quando era una bambina…

O forse avrebbe dovuto esserlo.

Nella realtà dei fatti aveva smesso di considerarla tale da tempo.

Desiderava ardentemente rivederla.

Senza di lei, le giornate di Sansone erano tutte uguali e monotone.

L’aveva stretta a sé più di una volta, mosso da un impulso improvviso.

L’aveva baciata.

Aveva baciato la piccola Marie.

E lei si era abbandonata ai suoi abbracci con totale fiducia, donandogli la freschezza dei suoi anni e rispondendo ai suoi baci con giovanile innocenza.

Gli aveva rivolto un sorriso infantile, ma allo stesso tempo animato dalla saggezza di una donna matura.

Gli aveva detto di essere felice, quando si trovava insieme a lui.

Anche Sansone lo era, quando trascorreva anche solo dei brevi attimi insieme a quella bambina che era cresciuta così in fretta diventando una splendida donna che non riusciva più a togliersi dalla testa.

Il pensiero di respingerla non gli era passato nella mente nemmeno per un attimo.

Neanche uno.

No, senza dubbio c’era qualcosa che non andava.

Però non gliene importava affatto.

Sansone sollevò il ricevitore, preparandosi a sentire nuovamente la sua voce dopo settimane, animato da una gioia baldanzosa.

Sapeva perfettamente che Marie avrebbe accettato il suo invito senza pensarci due volte.

 

**

 

Si sistemò i capelli con impazienza, raggiante all’idea del pomeriggio che aveva davanti, e quando sentì il clacson di un’auto a lei familiare, seppe che era ora di andare.

“Mi raccomando, signorina Lowenbrau. Non rientri oltre l’ora prestabilita dalle regole.”

“Non si preoccupi, signora. Arrivederci!”

Marie salutò la direttrice del collegio con un irriverente gesto della mano che la donna ricambiò con un’alzata di sopracciglio, ma non le importava.

Era libera, finalmente!

Si diresse di corsa verso la donna dai lunghi capelli rossi che era appena scesa dall’auto e la stava aspettando a braccia incrociate.

“Rebecca! Quanto tempo!” esclamò Marie abbracciandola, e l’amica apparve incredula per qualche attimo.

“Caspita, come sei cresciuta. Sapevo che Sansone non si era sbagliato, quando mi ha detto che eri diventata una donna!” le disse, e Marie pensò che lei invece non era affatto cambiata, bella ed elegante come sempre.

“Davvero? Sansone ti ha detto questo?”

L’allusione all’uomo dagli occhi di ghiaccio le illuminò lo sguardo per un attimo, e Rebecca se ne accorse, constatando con calma quello che sospettava da qualche tempo.

“Eccome. Forza, sali in macchina!” la invitò dirigendosi verso il posto di guida. “Abbiamo un intero pomeriggio per poter parlare come ai vecchi tempi!”

Marie fece come la donna le aveva detto, prendendo posto nell’auto accanto a lei prima di sistemarsi sulla testa il cappellino che aveva comprato nella sua ultima visita in città in modo che non volasse via alla prima folata di vento.

“Non vedevo l’ora! Avevo proprio voglia di una chiacchierata tra amiche!” le confidò, il volto spruzzato di lentiggini animato dalla prospettiva di allontanarsi dalla routine quotidiana in compagnia della donna che costituiva per lei un’amica di vecchia data.

 

 

Sedute in un cafè con l’intento di concedersi un attimo di riposo dallo shopping, Marie e Rebecca chiacchieravano allegramente del più e del meno da un quarto d’ora: avevano tante cose da raccontarsi, e quella era la prima volta che si vedevano sul serio dopo anni.

Non era strano che la donna le telefonasse ogni tanto al collegio, ma era raro che potessero trascorrere del tempo insieme come si deve, guardandosi negli occhi e scambiando qualche parola senza l’ausilio del telefono.

“Allora Marie, che mi dici della tua vita sentimentale? Avanti, non essere timida. So bene che c’è un uomo, te lo leggo negli occhi.”

L’argomento della conversazione si spostò con una tale naturalezza su Sansone che Marie non ebbe il tempo di stupirsene.

Del resto sapeva com’era fatta Rebecca.

Andava dritta al punto senza troppi problemi, ed era uno dei lati della sua personalità che le piacevano di più, tanto che aveva deciso da tempo di cercare di imitarla.

Chissà fino a che punto c’era riuscita.

“Bè, hai fatto centro! Un uomo c’è eccome” ammise sorseggiando il suo cappuccino, e vide l’amica esultare, orgogliosa di lei.

“Bravissima, Marie! Non è mai troppo presto per il primo amore. E dimmi un po’, che tipo è?”

“A dire il vero lo conosci già. Si tratta…” fece un respiro profondo, quindi alzò gli occhi con decisione. “… di Sansone” disse semplicemente.

“Ah.”

Rebecca impallidì dallo stupore, trovandosi improvvisamente a corto di parole.

Brutto segno.

Avrebbe dovuto aspettarselo che avrebbe reagito in un modo non esattamente accondiscendente, ma non voleva che partisse alla carica con una ramanzina delle sue.

“Ci siamo visti diverse volte negli ultimi mesi, e ieri mi ha persino chiesto di uscire con lui” si affrettò a dire nel tentativo di mettersi ai ripari, parlando con convinzione e con assoluta padronanza di sé.

“Stai dicendo sul serio? Parliamo della stessa persona?”

“Rebecca, non è affatto come immagini. Noi siamo solo… amici. Però è venuto a trovarmi il mese scorso da Le Havre, e allora qualcosa è cambiato. Mi sono resa conto che non lo vedevo più come un amico da tempo, e così l’ho baciato. Poi lui ha baciato me” le confidò in tono tranquillo, ma lo stupore della donna non accennava a diminuire, lasciando il posto a una profonda incredulità.

“L’hai baciato? Sansone ti ha baciata? Marie, ma ti rendi conto di cosa mi stai dicendo? E’…”

“Non è affatto vecchio! E poi, Rebecca, sbaglio o anche tu sei sempre stata attratta da uomini più maturi?”

Colpito e affondato.

Per un attimo la donna dai capelli rossi non seppe cosa ribattere.

Poi parve riprendersi.

“Ma questa volta è diverso” disse con una punta di disperazione nella voce. “E’ di Sansone che stiamo parlando.”

“Tranquilla, non c’è motivo di preoccuparsi! E’ vero, è sempre stato un tipo energico e avventato, ma con il tempo ha messo proprio la testa a posto, e credo anche di non averlo mai trovato così affascinante, prima d’ora!” cercò di rassicurarla in tono allegro prima di finire il suo cappuccino con aria sognante.

“In effetti non è più lo scavezzacollo di un tempo, me ne sono accorta” ammise Rebecca, cercando di ricomporsi, l’incredulità che lasciava il posto a una strana luce nei suoi occhi. “Il punto è un altro.”

“A che cosa ti riferisci?” s’informò la ragazza che aveva davanti con una certa curiosità.

“Vedi, Marie… mettiamola così. Il fatto è che… non vorrei che ti lasciassi andare troppo facilmente, con lui” disse Rebecca in tono cauto, e lei si sentì arrossire violentemente, pensando di avere intuito a cosa alludeva.

“Ah, ma… per quello non è il caso che…”

“Le pene d’amore fanno parte delle esperienze che ci fanno crescere come donne, ma se sei ancora in tempo per aprire gli occhi ed evitarlo, perché soffrire inutilmente?” la interruppe Rebecca con aria di sfida facendo tintinnare il suo cucchiaino contro la tazza ormai vuota del caffè che aveva ordinato poco prima.

“Io non sto affatto soffrendo, Rebecca.”

La voce di Marie era incredibilmente calma.

“So badare a me stessa, e poi lui prova qualcosa per me. Ne sono sicura” disse ripensando ai momenti che avevano trascorso insieme.

Era impossibile dubitarne.
“E se ti dicessi che l’ho respinto non molto tempo fa?”

Le parole di Rebecca la colpirono all’improvviso, lasciandola senza respiro per alcuni secondi.

“Tu… cosa?”

“Ascolta Marie. Te lo dico da amica e confidente. Devi sapere che Sansone… bè, è stato innamorato di me per molto tempo. E io non gli ho mai dato una possibilità. Ci ho provato, ma non sono riuscita a ricambiare i suoi sentimenti, per quanto… lo avessi voluto.”

“Rebecca…”

In fondo sapeva che era vero.

Lei l’aveva sempre sospettato.

E ora la donna che la guardava in modo materno gliene stava dando la conferma.

Sansone l’aveva amata per anni. Tanti anni.

 “Volevo solo che lo sapessi” aggiunse in tono materno, come se stesse cercando di proteggerla da qualunque delusione con la forza delle sue parole. “Non vorrei che quell’uomo stesse cercando da te qualcosa che avrebbe voluto trovare in un’altra donna e che ti stesse illudendo, ecco tutto.”

Inaspettatamente Marie le rivolse un luminoso sorriso, profondamente grata del fatto che avesse deciso di dirle tutta la verità come una vera amica.

“Ma Rebecca, non è il caso che ti preoccupi per questo. Io l’ho sempre saputo. Che aveva un debole per te, intendo. Era così evidente! Però da qualche tempo lui sembra averlo dimenticato.”

“D’accordo, Marie. Ti credo” disse la donna dopo un attimo di silenzio. Poi ricambiò il sorriso increspando appena le labbra dipinte di rosso. “Però promettimi che mi telefonerai per qualsiasi problema dovesse presentarsi tra te e quello zuccone, sono stata chiara?”

Fu come se la Rebecca di un tempo, quella autoritaria e abituata al comando, fosse tornata a manifestarsi davanti ai suoi occhi, e la ragazza dai capelli castani non riuscì a trattenere una risatina.

“Certo! Lo farò senz’altro! Allora, cosa potrei indossare per il nostro prossimo appuntamento?”

Il resto del pomeriggio trascorse come se nulla fosse, ma sebbene Marie avesse sostenuto il contrario, la confessione di Rebecca l’aveva turbata più di quanto avesse dato a vedere.

Incapace di credere che Sansone amasse ancora quella donna, la ragazza si gettò sul letto della stanza che le era stata assegnata, senza smettere di pensare a lui e al dialogo appena avvenuto con Rebecca: gli ultimi momenti trascorsi con lui sembravano inconciliabili in confronto all’immagine dell’uomo che l’amica aveva cercato di darle.

Sansone provava davvero qualcosa per lei, Marie ne era sicura.

Ma allora perché si sentiva così nel dubbio?

E se Rebecca avesse avuto ragione?

Dopotutto era una donna matura, che sapeva bene come andava la vita, mentre lei era soltanto una ragazzina…

Però Sansone aveva baciato lei.

Lei, e non Rebecca.

Si addormentò di lì a poco, in preda a strani pensieri.

 

 

Fine settimo capitolo

 

**

 

Ciao a tutti!

Tra quattro capitoli la fanfiction sarà finalmente completa, e con questo aggiornamento spero di essere riuscita a mettere in evidenza i dubbi di Marie e il suo rapporto di amicizia con Rebecca (Grandis per chi ha visto la serie ridoppiata), nonché il fatto che Sansone si stia innamorando sempre più di lei nonostante la differenza di età (ricorda un po’ Scusa ma ti chiamo amore, ora che ci penso, ma anni fa non ci ho pensato e comunque non l’ho mai letto).

Ringrazio tutti quelli che hanno letto lo scorso capitolo, hanno aggiunto la fic ai preferiti o alle seguite, e in particolare Blustar (Ciao, quanto tempo! I tuoi complimenti mi hanno fatto molto piacere: è stato un po’ un azzardo riprendere la fic dopo tanti anni trascorsi nel fandom di Naruto, ma sapere che c’è ancora qualcuno a cui interessa mi sprona ad andare avanti, e infatti sono a un passo dallo scrivere l’ultimo capitolo! Ricordi bene, nell’epilogo dell’anime guardano il mare da un promontorio, e in questa fic ho deciso di renderlo il luogo del loro primo bacio ^^ Ancora grazie per i complimenti, cercherò di aggiornare al più presto!).

Alla prossima,

Lyla

 

  
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