All you need is Love
Entrò
di soppiatto nella Sala Comune quasi deserta. Harry sedeva al tavolo, impegnato
a scrivere qualcosa su una pergamena, Hermione invece era dall'altra parte
della stanza e ogni tanto lanciava qualche occhiata inferocita ad Harry che non
la degnava di uno sguardo.
Seamus
si avvicino al tavolo e prese posto vicino al ragazzo.
Harry
continuò a scrivere senza alzare gli occhi.
"Ehi
amico, non ti ho mai visto cosi preso dalla studio!"
Harry
alzò lo sguardo e lo fulminò.
"Che
vorresti dire? Che non sono intelligente? Che non sono capace di leggere un
libro o di arrivare ai M.A.G.O. da solo??" sibilò la parte finale della
frase guardando verso Hermione.
La
ragazza si alzò immediatamente, lasciando cadere in terra tutti i libri che
aveva sulle gambe.
"Eh
no caro!! Io non ti ho detto che non potevi arrivare ai M.A.G.O. da solo!!"
"No,
infatti hai detto che non riesco a capire nulla se non me lo spieghi tu!"
convenne Harry.
"Io
ero occupata in quel momento, e...e il mio era un modo di dire!! Intendevo che
alcune volte potresti anche studiare da solo! Anche io ho gli esami come te,
devo aiutare te, Ron e Ginny. Sto studiando di notte in questi giorni, è
normale che sia un pò nervosa, no??"
"No
che non è normale! Come credi che mi senta io, che ho Voldemort alle calcagna e
potrei non arrivare alla fine del settimo anno??!"
Hermione
impallidi, poi fu un attimo. Uno schiaffo colpì Harry in pieno volto.
"Non
t'azzardare più a dire una cosa del genere" gli intimò Hermione in
lacrime. "Mai più!"
Poi
raccolse i suoi libri e risalì velocemente le scale del dormitorio.
Seamus
aveva visto tutta la scena e uno strano sorriso gli si era dipinto sulla bocca.
E'
proprio amore... pensò ridacchiando.
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"Che
cos'è successo stavolta?" le chiese Parvati con voce annoiata.
"Niente..."
le rispose Hermione buttandosi sul letto. "Assolutamente niente. Niente
che non sia già successo ieri o l'altro ieri".
Parvati
sospirò. Il settimo anno ad Hogwarts si era rivelato uno dei più interessanti. Il
trio si era sfaldato, Ron ormai passava tutto il suo tempo con Lavanda, e Harry
ed Hermione passavo tutto il loro, di tempo, a litigare.
Il
problema era che non erano semplici litigi come quelli che avevano avuto Ron ed
Hermione duranti i primi sei anni. Harry ed Hermione si unsultavano
gratuitamente, salvo pentirsene quando l'uno o l'altro lasciava la stanza. Era
inutile negarlo, in molti erano preoccupati per il loro compartamento e non
riuscivano a capire come potessero rovinare un'amicizia bella come la loro.
Nessuno sapevo esattamente quando i problemi fossero iniziati, ma Lavanda aveva
azzardato una data e molto probabilmente aveva colto nel segno. Il giorno che
Harry e Ginny si erano messi insieme le cose avevano iniziato a peggiorare.
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I
piedi sul tavolino e la testa ciondolante.
Ron
sonnecchiava su una delle poltroncine della Comune mentre tutto intorno si era
scatenato l'inferno.
Non
si era svegliato neanche quando Harry, dopo che Hermione era salito su nel
dormitorio, aveva quasi rotto una delle sedie del tavolo dandogli un calcio.
Lavanda
gli si avvicinò e cercò di svegliarlo con un bacio.
Niente.
Un'altro
bacio.
Ancora
niente.
La
ragazza si allontanò un poco e lo guardò meglio.
"Ronald
Weasley, che tu sia maledetto, sei sveglio!!".
Il
ragazzo sorrise tenendo gli occhi chiusi. "Non tanto...non riesco a
svegliarmi perchè non hai ancora fatto del tuo meglio..."
Lavanda
non se lo fece ripetere due volte, si sedette sulle sue ginocchia e lo baciò
con passione.
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Quella
notte, con il favore delle ombre, una figura incappucciata entrò tra le mura di
Hogwarts.
Minerva
la aspettava davanti al portone principale e la condusse fino ai sotterranei.
Una
scala a chiocciola e una stanza alla fine del corridoio.
La
McGranitt la lasciò davanti alla porta.
"Sono
qui fuori se hai bisogno di me, cara".
Dopo
essere entrata la donna si scoprì il capo e delle ciocche rosse le finirono ai
lati del viso.
Seamus
rimaneva sempre incantato nel vederla. Era pazzesca.
Catherine
gli sorrise e lo invitò a sedersi con lei vicino alla finestra.
"Hai
scoperto qualcosa?" gli chiese ansiosa.
"Niente
di niente, anche perchè Harry ed Hermione non parlano tra di loro, litigano. E
Ron non sembra molto interessato all'affare Voldemort".
"Litigano?
Ancora? Non è possibile, siamo a Novembre! A quest'ora avrebbero già dovuto far
pace da un pezzo!"
"Ne
sei sicura?"
"Certamente!
Mio padre ha una memoria di ferro. Ricorda date e compleanni come
nessuno..."
"Forse
succederà a breve..." sovvenne il ragazzo.
"No,
non è possibile questo. Seamus, forse non ti rendi conto...le cose stanno
cambiando. Gli eventi che si sono verificati, stanno mutando..."
"Potrebbe
essere...per te?"
"In
che senso?" gli chiese.
"Il
fatto che tu sia qui, potresti aver cambiato il corso delle cose?"
"Può
darsi...ma non è forse questo il motivo per cui sono qui? Per cambiare il corso
degli eventi?".