Dopo aver salutato ed augurato a tutti i presenti la
buonanotte, la signora Barry e Diana salirono sul loro calesse aiutate da Fred.
Janet osservò la scena con molto astio: Fredrerick Wright
sarai mio! E non sarà una campagnola qualunque a portarti via da me! pensava la
ragazza guardando con disprezzo Diana.
Intanto sul calesse…
“Mi dispiace averti costretto ad uscire di casa a quest’ora
e soprattutto con ospiti…” disse Diana cercando di fare conversazione.
“Non ti preoccupare, sono felice di averlo fatto. Alice e
Martin si fermeranno qua una settimana. Domenica prossima, a Charlottetown,
celebreranno il loro matrimonio… E si sistemeranno definitivamente là” disse
Fred ad entrambe le donne.
“Non abbiamo fatto le nostre congratulazione ai futuri
sposi” disse la signora Barry dispiaciuta.
“Non vi preoccupate, le farò io al vostro posto” Fred
avrebbe voluto continuare a parlare, ma l’arrivo a casa Barry non gli permise
d’andar oltre.
Scesero dal calesse lentamente, quasi a voler ritardare il
più possibile il momento della separazione…
“Diana, io vado a controllare tuo padre e tua sorella,
porti tu il cavallo nella stalla? Domani ci penserà il fattore a mettere a
posto il calesse” disse la madre e, dopo aver visto il cenno d’assenso della
figlia, entrò in casa.
“Ti posso aiutare?” le chiese gentilmente Fred.
“Grazie” acconsentì gentilmente Diana.
“Riguardo ad oggi pomeriggio… Ecco… Janet è solo la sorella
di Alice. Non c’è niente tra noi…” Fred non sapeva come continuare, si limitava
ad osservare Diana.
Dacché erano partiti da casa Wright aveva visto la ragazza
farsi sempre più triste: aveva pensato che il motivo fosse Janet, ed aveva
deciso di parlarle.
“Non devi giustificarti Fred” disse Diana “noi siamo amici.
Non posso pretendere altro…” terminò la ragazza senza incontrare gli occhi del
giovane. Oh mio Dio! Cosa ho detto! si rese conto troppo tardi Diana.
“Non puoi o non vuoi? E poi ti ricordo che c’è ancora una
domanda in sospeso tra noi…” disse Fred.
Forse Diana aveva avuto una svista nel dire quella frase,
ma adesso Fred voleva andare fino in fondo e capire quali erano i sentimenti
della ragazza nei suoi confronti e soprattutto se tali sentimenti c’erano.
“Fred, ci conosciamo da poco tempo…” cercò di cambiare
argomento la ragazza.
Ormai erano giunti nella stalla: Fred liberò il cavallo dal
calesse e Diana lo accompagnò suo posto.
“Non era la mia domanda… Sono così brutto da farti scappare
ogni volta? Perché lo stai facendo anche adesso…” chiese il ragazzo scrutandola
nell’oscurità.
“Fred, questo non è ne il posto ne l’ora più adatta per
parlarne…” disse la ragazza guardando per terra. Accidenti alla mia timidezza!
pensò tristemente.
“Va bene. Domani, dopo la funzione, al lago dei Barry.”
disse deciso Fred.
“Ma…” fece per obbiettare la ragazza.
“Niente ma Diana. Io ti aspetterò… A domani” disse
uscendo dalla stalla ed incamminandosi verso casa.
Diana osservò Fred andarsene. Oh Fred… Perché quando sono
con te il mio cuore accelera come se corressi? Perché, quando mi guardi, sento
il mio cuore perdere un battito? Perché non sopporto quando Janet ti è vicina e
ti abbraccia? Che sia gelosa? Gelosa di Janet? Ma se l’ho vista per poco tempo…
Quando anche l’ombra di Fred fu scomparsa Diana rientrò in
casa.
“Fred mi ha aiutato a mettere a posto il calesse” disse
Diana alla madre, che era indaffarata in cucina a preparare la cena.
“E’ stato gentile…” disse la madre guardando la figlia.
“Già…” disse quest’ultima.
“Cosa c’è Diana? Sei strana da qualche tempo… Prima pensavo
che fosse dovuto al fatto che Anna era andata all’accademia, ma ora mi sembra
che tu l’abbia superato…” disse guardando con apprensione la figlia.
“Sono solo confusa… credo…” disse Diana guardando sua madre
con gli occhi lucidi.
“Confusa… riguarda, per caso, Fred” disse la madre
guardandola attentamente.
“No… Sì…” disse scoppiando a piangere.
“Era questione di tempo… Ma sapevo che sarebbe giunto
questo momento” disse la madre quando la figlia si fu calmata.
“Cosa intendi dire?” chiese stupita Diana.
“Ti sei innamorata Diana” disse la madre guardandola
dolcemente, solo il silenzio accolse la sua affermazione.
“Se non dici niente vuol dire che ho ragione…” continuò
allora la signora Barry.
“Oh, mamma! Non so cosa fare… E poi hai visto Janet? E’
bella e sofisticata… Lui è un ragazzo di città! Non ho speranze…” disse prima
di scoppiare a piangere.
“Ma stasera lui ha chiesto di poter accompagnare te a casa,
non l’ha chiesto a Janet…” disse la madre cercando di calmare le lacrime che
scorrevano copiose sul bel viso della ragazza.
“Cosa devo fare mamma?” chiese Diana con la voce incrinata
dalle lacrime.
“Sii te stessa” disse semplicemente la donna accarezzandole
i capelli.
Diana sembrò rifletterci su qualche minuto “Grazie mamma!”
disse abbracciando la madre.
“Sei uno stupido Fred!” si disse per l’ennesima volta il
ragazzo.
“Adesso l’ho persa… Altro che Janet… Ho fatto tutto da
solo… Bravo Fred!” continuò il ragazzo.
Entrò in casa ed andò in cucina, convinto di trovare la
madre, ma non trovò nessuno.
Decise di andare in salotto, dove trovò i suoi parenti e le
due ospiti.
“Fred, sei tornato!” disse Janet andandogli incontro
felice.
“Ciao Janet…” disse con indifferenza.
“Bene, adesso possiamo metterci a tavola…” disse il signor
Wright scambiando un’occhiata d’intesa con la moglie.
Cenarono e come dolce terminarono la crostata di fragole.
“Signora Wright questa crostata è buonissima! Dovrà darmi
la ricetta!” disse Janet gustando la seconda fetta di crostata.
“Veramente l’ha fatta Diana…” disse Julia sorridendo soddisfatta.
Era risaputo che Julia e Janet non andavano d’accordo. Nessuna delle due
l’aveva mai ammesso apertamente, ne aveva mai voluto dire il motivo.
“Ah… Però si vede che non è fatta con fragole fresche…
Magari l’avrà acquistata per fare bella figura…” buttò lì Janet con astio: non
avrebbe vinto quella sempliciotta! pensò tra sé.
“Avresti detto lo stesso anche se la crostata l’avesse
fatta mia madre?” chiese Julia irritata. Aveva da poco conosciuto Diana, ma le
era sembrata una brava persona, inoltre l’aveva accettata senza riserve. Era
suo dovere difenderla. Era convinta che anche Diana avrebbe fatto lo stesso per
lei.
“Basta Julia” disse la madre con sguardo severo. Anche se
tollerava poco Janet non era giusto trattarla male, era pur sempre ospite in
casa loro.
“Scusami mamma” disse la richiamata all’ordine.
Janet gongolava felice… “Smettila Janet!” le intimò in un
sussurro la Alice.
Terminata la cena, Julia e Katherine aiutarono la madre a
rigovernare. Gli uomini rimasero in salotto con le due ospiti.
“Janet vieni di sopra a disfare i bagagli?” propose Alice
alla sorella.
“Sono troppo stanca per mettere a posto i vestiti, non lo
possiamo fare domani?” disse vedendo Fred avvicinarsi alla porta per uscire.
Janet approfittò dell’occasione che le veniva offerta
“Fred, caro, mi mostreresti i dintorni? ”
Fred guardò Janet “Non sei troppo stanca?” le
disse con ironia.
Janet ammutolì di colpo “Vado a sistemare i bagagli!” disse
risentita la ragazza.
Poco dopo la Casa sul Fiume era buia e silenziosa, segno
evidente che i suoi occupanti erano tutti andati a riposare.
Un nuovo giorno… e che giorno pensò Diana svegliandosi.
Scese dal letto ed aprì la finestra, ormai era dicembre ed
il sole, che faceva presagire una bella giornata, non riusciva a scaldare la
fredda giornata.
Richiuse la finestra cercando di scaldarsi le braccia ed il
corpo intirizziti dal freddo.
Si avvicinò all’armadio e prese il vestito della domenica:
era un vestito in velluto blu scuro con il colletto alto al centro del quale
faceva bella mostra di sé un fiocco dello stesso tessuto e colore. Si pettinò
accuratamente e, dopo aver indossato il vestito e preso cappellino e borsetta,
scese al piano di sotto dove indossò gli stivaletti.
Sua madre era in cucina.
“Buongiorno mamma, dormito bene? Papà e Minnie May come
stanno?” chiese Diana.
“Buongiorno Diana. Papà sta un po’ meglio, non ha la
febbre, ma per oggi non lo farei uscire. Tua sorella invece ha ancora la
febbre. Non ho dormito molto, ma meglio dei giorni scorsi…” le rispose
sorridendo.
Essendo entrambe pronte, uscirono per recarsi alla
funzione.
Arrivarono in chiesa in anticipo, e trovarono la signora
Lynde e la signorina Cuthbert con le quali si fermarono a parlare un po’.
Stavano entrando a prender posto quando Diana, vide
arrivare Fred e la sua famiglia.
C’erano tutti, persino Alice. Mancava solo Janet.
Chissà come mai non è venuta? pensò Diana prendendo posto.
I Wright presero posto tre file più indietro.
Terminata la funzione, Diana e la signora Allan si
avvicinarono ai Wright.
Julia, che fu la prima a vederli, la salutò calorosamente.
“Ciao Julia. Signor Wright, Signora…” disse compitamente
Diana “Vorrei presentarvi la signora Allan” aggiunse voltandosi verso
quest’ultima.
“Buongiorno” disse gentilmente la moglie del reverendo
regalando ai presenti un dolcissimo sorriso.
“Ho saputo che aiuterai Diana nella conduzione dell’asilo…”
disse rivolgendosi a Julia “Mi fa piacere, io adesso non le posso più essere
molto d’aiuto” disse accarezzandosi il pancione piuttosto prominente.
“Sono felice che Diana me l’abbia chiesto e farò del mio
meglio per aiutarla!” disse Julia con convinzione.
Molti altri abitanti si unirono alla conversazione del
gruppetto, soprattutto per conoscere i nuovi abitanti di Avonlea. La signora
Allan si congedò all’arrivo del marito, che non voleva si stancasse troppo
nelle sue condizioni.
Fred guardò Diana e, con una scusa se ne andò.
Diana lo osservò di sottecchi: avrebbe avuto il coraggio di
andare all’appuntamento? se lo stava chiedendo dall’inizio della funzione. Ed
ancora non sapeva cosa fare.
Non sono sofisticata… Cosa posso offrire ad un ragazzo
bello e meraviglioso come Fred io, una semplice ragazza di paese? Niente… Però…
Lui ha dimostrato che ci tiene a me, dopotutto è passato ogni giorno a
trovarmi… Ha ragione la mamma! Non lo lascio a Janet! pensò Diana: ormai la
decisione era presa.
Salutò i presenti e, dopo aver fissato un orario ed un
luogo d’incontro con Julia per l’indomani, s’incamminò verso il calesse dove
l’attendeva la madre.
“Mamma, posso uscire?” chiese Diana appena rientrate a
casa.
“Veramente siamo appena rientrate… Va bene! Ma non stare
tanto. Rientra prima di mezzogiorno” disse vedendo la figlia guardarla con fare
supplichevole.
“Grazie mamma!” disse Diana correndo fuori.
“E’ proprio innamorata…” disse al vuoto la donna.
Fred, già arrivato all’appuntamento, fissava il paesaggio senza vederlo
“Chissà se verrai Diana…” chiedeva al vento Fred.
Eccoci
qua! Finalmente la terza svolta è finita.
Il
prossimo capitolo lo volete romantico oppure travagliato?? Fatemi sapere perché
ho due idee per la testa e non so decidermi.
Ringraziamenti:
Daphne: ciao stellina! Sì, sei la prima…
Neppure a me è simpatica Janet, ma mi serviva l’antagonista, altrimenti questa
storia sarebbe già finita. Avrai notato
che anche la madre di Diana ha scoperto che la figlia è innamorata. Ti annuncio
che nel prossimo capitolo ritorneranno i nostri amici partiti per l’accademia.
Mi dispiace ma non sarà Alice che formerà il trio, ma qualcun’altra… Non ti
svelo altro. Ciao e fammi sapere!!