Questi personaggi non mi appartengono,
ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun
scopo di lucro.
Eccomi qui con un altro capitolo. Vedremo come reagirà Bella alla
vista dei Cullen. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. Spero vi piaccia.
Buona lettura a tutti.
Capitolo 4
E’ davvero lei?
POV EDWARD
Finché
le persone
che
rappresentano per noi un problema,
stanno da una
parte,
e quelle, che
per noi sono la soluzione,
stanno dall'altra,
tutto fila liscio.
Il
vero problema è quando le personalità coincidono,
e alcune
persone diventano sia problema che soluzione.
Non posso ancora crederci, tutto mi
sembra impossibile. Non faccio altro che guardare la ragazza di fronte a me e
chiedermi se sto sognando o se quella è la realtà.
I suoi occhi sono fissi dentro i miei come se potessero
comunicare, ci guardiamo talmente tanto intensamente che i nostri sguardi sembrano
unirsi indipendentemente dalla nostra volontà.
Dopo non so quanto tempo, forse secondi o
forse minuti, mi rendo conto che il ragazzo con cui è entrata la cinge per i
fianchi e non riesco a capire cosa ci sia tra loro.
Avevo già notato questo particolare, ma quando l’avevo fatto non
ci avevo visto nulla di male perché non avevo ancora visto che quella ragazza
era la mia Bella, la ragazza che amavo sopra ogni cosa.
Quello poteva essere un comune segno d’affetto, ma poteva anche
essere che quei due stavano insieme e la cosa pur se non ne potevo avere la
conferma mi infastidiva tanto, troppo direi.
Cercai di sondare i pensieri del nuovo arrivato e della ragazza
che assomigliava in tutto e per tutto alla mia Bella e mi resi conto che le
loro menti erano completamente vuote.
Feci lo stesso con i due ragazzi che erano già seduti al tavolo,
quelli le cui menti erano per me penetrabili, ma mi resi conto che adesso anche
loro avevano la mente inaccessibile.
Adesso capivo a cosa si riferiva il moro quando aveva parlato di
scudo.
Qualcuno tra i due nuovi arrivati doveva essere in grado di
estendere uno scudo talmente potente da proteggere tutti loro.
Cercai di cogliere quanti più particolari possibili della ragazza e
solo allora mi resi conto del modo in cui questa era vestita.
Indossava un paio di pantaloni neri che esaltavano le sue
fantastiche curve, una maglietta rossa che, invece, esaltava il suo seno
perfetto e un giubbotto di pelle nero lasciato sbottonato.
Portava anche un paio di scarpe rosse dal tacco a dir poco
vertiginoso e ogni accessorio che aveva addosso si abbinava perfettamente con
il resto (à il link con i vestiti di Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=16194246
).
Vedendola vestita in quel modo dubitai ardentemente che potesse
essere davvero la mia Bella.
L’amore della mia vita non aveva idea di cosa fosse la moda. Lei
preferiva indossare i suoi comodi maglioncini larghi e non si sarebbe mai
sognata di camminare su un tacco di quell’altezza.
Bella era goffa, tremendamente goffa, quante volte aveva rischiato
di cadere se io non fossi stato lì pronto a sorreggerla ed era capitato quando
aveva addosso solo delle comode scarpe basse, non immaginavo le possibili
cadute su quei trampoli.
Con tacchi di quella dimensione sarebbe caduta sui suoi stessi
piedi, invece, quella ragazza sembrava totalmente a suo agio in
quell’abbigliamento e camminava con un grazia che in pochi avevano.
E poi il trucco. Bella non amava truccarsi e odiava Alice quando
la faceva diventare la sua bambola da laboratorio. Quella ragazza, invece,
aveva un trucco forte, ma non volgare, perfetto direi, un trucco che permetteva
di esaltare il fantastico colore di quegli occhi talmente chiari da sembrare
davvero di ghiaccio.
Poteva davvero essere Bella?
Eppure era identica, anche se dovetti convenire che il suo profumo
era leggiarmente cambiato, ma nonostante questo mi attirava ancora tanto,
troppo.
La vidi fissarmi ancora con più insistenza per poi passare lo
sguardo a ogni singolo componente della mia famiglia e soffermarsi appena su
Alice prima di buttare il suo sguardo di nuovo su di me.
Dopo non so quanto tempo staccò il suo sguardo dal mio e vi voltò
verso i ragazzi che erano con lei nel tavolo.
A quel punto staccò la presa dal ragazzo che era appena entrato
con lei e si sedette su una sedia dandomi le spalle.
Nonostante si fosse girata, io non riuscivo a staccare gli occhi
da dosso a quel tavolo e notai che per i miei fratelli era lo stesso, mentre i
nuovi arrivati sembravano, ormai, completamente a loro agio, anche e
soprattutto quella ragazza che non appena mi aveva visto sembrava essere completamente in
imbarazzo.
- Allora, fatemi pensare. Vediamo a chi la regalo – disse il
ragazzo castano con fare scherzoso dopo aver preso la mela da terra, quella
stessa mela che fino a poco prima era nelle mie mani, quella stessa mela che mi
era caduta non appena avevo visto la ragazza.
- Direi che puoi pure tenertela. Magari un po’ di vitamina B ti ristabilizza il cervello – gli rispose la gemella di
Jenny.
- Sempre spiritosa tu. Vorrà dire che verrai espulsa dalla lista –
le disse il ragazzo.
- Ma di quale lista stiamo parlando? – gli chiese Bella.
- Ricordate il mito della mela d’oro? Quella che Paride diede in
premio ad Afrodite poiché ella, era, secondo lui, la più bella dell’Olimpo? –
chiese il ragazzo a tutti.
- E quindi? – domandò la ragazza bionda per farlo continuare a
parlare.
- Quindi devo scegliere a quale blanda giovine dare questa mela –
le rispose il ragazzo.
- E quella ti sembra un mela d’oro? –
chiese sarcastica sempre la stessa gemella.
- Potresti sforzarti di immaginarla così e poi hai idea di cosa
sia il senso della metafora? – le rispose il ragazzo.
- Nate, sta un po’ zitto, credo che ci fai più figura – gli disse
Jenny.
- Sentite sapete una cosa? Nessuno di voi la merita, provvederò a
regalarla a qualcun’altra – disse lui facendo il finto imbronciato e
guardandosi in giro facendo finta di adocchiare qualche ragazza.
- Dai qui, va. Ho fame e ho proprio voglia di una mela – gli disse
Bella togliendogli il frutto dalle mani e iniziando a sbucciarla.
- Non vale – disse lui imbronciato, anche se il muso gli passò ben
presto.
Qualcosa mi diceva che il ragazzo aveva volutamente scherzato,
forse, per stemperare un po’ la tensione che si era creata in quella ragazza
che in tutto e per tutto assomigliava a Bella.
Iniziarono a mangiare in silenzio mentre notavo che Jenny mi
lanciava sguardi a dir poco omicidi.
- Non può essere la realtà, lo sapete vero? – ci disse Rosalie
mentre tutti stavamo iniziando a riprenderci per ciò che avevamo visto.
- Lei è reale – le rispose Emmett.
- Rose ha ragione, non può essere lei. Sarà qualcuno che le
assomiglia. Ragionate, sono passati centocinquant’anni e lei è esattamente come
l’abbiamo lasciata e di certo non è una vampira – disse Jasper razionalmente.
- Io lo dicevo che se si vestiva alla moda sarebbe sembrata un
vero schianto. E’ semplicemente divina – esordì, invece, Alice mentre fissava
di sfuggita Bella.
Con tante cose da pensare, lei, in un
momento del genere, riusciva a pensare alla moda.
Roba da non credere.
- Non crederai mica che è lei? – le
chiese Rose.
- Perché hai dei dubbi? – le domandò Alice facendo capire che per
lei la cosa era ovvia.
- Dai è impossibile. E poi guardarle gli occhi. Lei li aveva
cioccolato – continuò la bionda di mia sorella.
- Questo non significa nulla. Se è qui dopo tutti questi anni
significa che è diventata qualcosa e quindi questo potrebbe giustificare il
colore degli occhi – le fece notare il folletto.
- Se è davvero lei, questo cambia un po’ le cose – intervenne
Jasper lanciandomi uno sguardo fugace.
- Scusate, ma se è lei, mi spiegate perché ha reagito in questo
modo? Cioè, ha fissato noi e soprattutto Edward e poi si è seduta dandoci le
spalle come se nulla fosse – intervenne Emmett.
- Cioè fammi capire, come pensi che avrebbe dovuto reagire?
Sarebbe dovuta correre da noi e abbracciarci? Ti rendi conto di ciò che gli
abbiamo fatto? L’abbiamo abbandonata. Se è arrabbiata con noi ha tutte le buone
ragioni per esserlo – disse Alice alzando leggiarmente il tono di voce, senza
comunque esagerare per non farci sentire dagli altri e soprattutto da loro.
- Si scusa, hai ragione – le disse Emmett mentre io non potevo
fare a meno di guardare verso quel tavolo.
Stavo impazzendo di gelosia nei confronti di quel ragazzo che era
così vicino alla mia Bella, che poteva toccarla, scherzarci e parlarci.
- Edward ti prego contieniti. La tua gelosia mi uccide – mi disse
Jasper potendo percepire le mie emozioni.
- A me, invece, uccide vedere quelle scene – dissi indicando il
tavolo dove quel Nate stava facendo il solletico alla mia Bella solo perché lei
gli aveva dato uno scappellotto in testa perché lui gli aveva fregato una
patatina dal suo piatto.
- Non puoi farci nulla. E poi non sai nemmeno se è davvero lei –
mi disse Rosalie.
- E’ lei, sento che è lei, ma tu non puoi capirlo, del resto tu
non hai mai capito niente del nostro amore. Per te, lei, era solo una fragile
umana, ma la cosa che ti dava più fastidio è che lei aveva una vita normale
mentre tu no, eri solo invidiosa, gelosa della sua felicità. Non hai mai voluto
capire cosa davvero ci legava e non lo capirai mai perché sei una persona
troppo superficiale – sbottai nervoso prendendomela con lei per la rabbia che,
invece, provavo per quel ragazzo.
Vidi il suo viso e l’espressione che l’attraversò e in quello
stesso momento mi pentì di aver detto quelle cose, che
oltretutto non pensavo nemmeno.
Io avevo capito fin da subito cosa provava Rosalie nei confronti
di Bella, anche se lei non l’avrebbe mai ammesso. Lei voleva solo che Bella non
diventasse un mostro, che restasse umana e avesse una vita normale, con dei
figli, voleva solo che Bella potesse avere la vita che a lei non gli era stata
permessa e in fondo non potevo dargli torto perché era stata l’unica di tutta
la famiglia ad essere la più razionale.
Avevo detto quelle cose solo per la rabbia e adesso mi sentivo
tremendamente in colpa.
- Scusa, non volevo. Quello che ho detto non lo penso davvero – mi
limitai a dirle prima di alzarmi e uscire velocemente da quella mensa, mentre
mi accorsi che Bella mi osservò fino a quando non raggiunsi l’uscita.
Ero convinto che fosse lei e più che mai ero risoluto a parlargli.
Dovevo sapere e avrei saputo, ma ora non ne avevo il coraggio, non
avevo il coraggio di affrontarla e poi non volevo scombussolarla con le mie
parole.
Volevo dargli il tempo di metabolizzare la notizia, del resto non
si aspettava certo di rivedermi e adesso capivo la minaccia di Jenny.
La parte egoista di me voleva correre da lei, spiegargli i motivi
per cui mi ero comportato in un determinato modo sperando che lei nonostante
tutto il tempo passato potesse capirmi e soprattutto perdonarmi.
Riflettei sulle parole che mi aveva detto Jenny e adesso tutto
aveva senso, adesso capivo il significato di quelle parole, ma soprattutto
adesso capivo che Bella aveva sofferto a causa mia e io forse dovevo dargli il
tempo di riflettere e assimilare il fatto che il suo destino e il mio si
fossero incrociati una seconda volta.
Bella era per me il tutto, era allo stesso tempo il problema e la
soluzione e se fino ad ora queste due personalità erano state separate adesso
erano insieme e adesso iniziavano i veri problemi, ma non mi sarei lasciato
scoraggiare.
Forse, avrei dovuto aspettare.
Era fondamentale che lei potesse metabolizzare la notizia, del
resto di sicuro non si aspettava di vedermi ancora, ma nonostante questo io
avevo il fermo bisogno di correre da lei anche solo per poterla guardare negli
occhi.
Dovevo sapere cosa provava per me.
Era finito l’amore che la teneva legata a me?
Oppure quel sentimento albergava ancora da qualche parte dentro di
lei?
E quel ragazzo che fino a prima la teneva tra le sue braccia chi
era?
Cos’era per lei?
Era il suo nuovo compagno?
Dovevo saperlo, dovevo avere delle risposte.
Prima di uscire del tutto dalla mensa provai a sondare di nuovo la
mente di tutti quelli che erano nel tavolo con lei, ma mi accorsi che i loro
pensieri erano ancora assenti.
Una volta fuori mi resi conto di una cosa fondamentale: stavo già
ragionando come se quella fosse davvero Bella, ma potevo esserne sicuro?
Quante probabilità c’erano che fosse davvero lei?
Poche, davvero poche, ma per me era fondamentale aggrapparmici
perché mi rendevo conto che la mia sofferenza sarebbe potuta finire solo se
quella ragazza fosse stata davvero Bella e poi qualcosa dentro di me mi diceva
che era lei.
Era come se il sentimento che provavo per lei fosse uscito fuori
di me e per la prima volta dopo centocinquant’anni avevo provato di nuovo le stesse sensazione che provavo quando stavo con lei, e
questo bastava a farmi pensare che quella ragazza era la mia Bella.
Nonostante questo non potevo averne la certezza, anche se le
parole di Jenny adesso avevano un senso, anche se il comportamento di prima
della ragazza era stato fraintendibile. Prima mi aveva fissato come se mi
conoscesse già, poi, invece, si era voltata facendo completamente
l’indifferente.
Dovevo scoprire se davvero era lei e per farlo non potevo certo
presentarmi a lei e chiederglielo, dovevo trovare il modo di scoprirlo
indipendentemente da una sua conferma o smentita.
Poteva anche avere un altro nome e quindi la cosa poteva portarmi
fuori strada.
C’era un unico modo per scoprirlo. Avrei dovuto studiare i suoi
comportamenti, solo così avrei scoperto qualcosa.
Se era davvero lei, anche se si sarebbe mostrata indifferente fino
alla fine, avrei potuto scorgere qualche particolare in lei perché indifferenza
quanto vuoi, non si può nascondere che avevamo un passato comune.
Una volta fuori dalla scuola notai che non c’era nessuno in giro
così mi misi a correre alla mia velocità sovrannaturale e in poche
secondi fui fuori dalla scuola e mi diressi nell’unico posto che in quel
momento poteva aiutarmi: la radura mia e di Bella.
Risposte alle vostre recensioni:
- Luisa98: Felice di esserti
stata utile e ti aver dissipato un dubbio.
- ClaudiaSv16: Per sapere cosa
siano Bella e la sua nuova famiglia dovrai aspettare un po’, quanto alle
gemelle e al fatto del nuovo ragazzo se è compagno di Bella non posso ne
confermarti ne smentirti la notizia. Scoprirai tutto leggendo. Il capitolo di “ricordare
il passato” non è ancora pronto, spero ti accontenterai di questo.
- vanderbit: Di tutte le tue
domande posso rispondere solo a due. Mi chiamo Adriana, Tu? E si, è una EdxBella. Per il resto
dovrai scoprire leggendo perché non posso ancora svelare nulla.
- mine: Sono contenta di
sapere che riesco a lasciarti con il fiato sospeso anche perché è questo il mio
intento. Mi fa piacere di sapere anche che sei fan di un’altra mia storia che
aggiornerò fra qualche giorno visto che il capitolo è ancora in fase di
scrittura.
- eliza1755: Si Jenny è una
tipa particolare, è tosta, ma è anche fragile, lo capirai in seguito. Diciamo che
dopo tutto quello che ha passato ha una sorta di corazza
che indossa. Quanto alla frase di Jenny non posso anticiparti nulla, dovrai
attendere proprio come hai supposto. Credo che con il capitolo corrente hai potuto conoscere la reazione di Bella, anche se non è
stato ancora chiarito chi sia il ragazzo che abbracciava Bella. Anche per
scoprire questo dovrai attendere.
- Austen95: Mi fa piacere che
la pensi così.
- Aislinn 05: Non posso dirti se
il ragazzo che è entrato a mensa con Bella sia il suo nuovo compagno. Dovrai
scoprirlo leggendo. Spero che lo farai.
Un grazie di tutto
cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia
tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi
hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di
vostro gradimento e recensite. Un bacio.
!?...Quando l’amore ti cambia la vita…!?
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