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Autore: cloe cullen    25/02/2010    30 recensioni
"Ma stanotte ho deciso di accontentarti...farò l'amore con te Bella..." Ambientata dopo che Edward lascia Bella in New Moon...ma se prima di lasciarla avessero condiviso un'esperienza che avrebbe cambiato le loro vite per sempre? come reagirà Bella? Edward tornerà da lei...? Leggete in molti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sadic Ciao!!!! Ehm....mi volete bene!!! Ricordatevelo! Lo so sembra che io stia mettendo le mani avanti, perchè in effetti è così. Mi sa che vi aspettavate tutt'altro da questo capitolo e invece...beh, vi dico solo che se avrete un trauma psicologico non rispondo di richieste di risarcimento. La mia lettrice number one di fiducia che l'ha letto oggi ha dato inizio alla caccia alla mia testa. Non credo che rimarrà a lungo attaccata al collo. -.-  -.- Cooooooooomunque......abbiate fede in me, nella bontà del mio cuore in...boh, abbiate fede e basta, che secondo me ne avrete bisogno. dopo questa premessa in cui starete friggendo nelle vostre sedioline vi lascio ringraziandovi per le 21 recensioni... e per il sempre crescente numero di preferiti e co. E mi raccomando ricordate che le minacce di morte sono considerate come stalking....quindi...=))
Vi bacio tutte e scappo a nascondermi!!! LOL


ledyang: ehm..nello scorso mi hai lodata troppo..mi sa. Beh mi dispiace ma ti tocca patire un pò di sofferenza con questo capitolo!! Beh, però ti sei vendicata, oggi mi hai demolita xd.ahahahahahah. sì ricordo il titolo del file che ti mandai "regalo di Natale anticipato" ahahahah era agosto..mamma mia qnt tempo..lol teso grazie dei complimenti.
garakame
:oddio, sto gia correndo, meglio non farmi beccare ahah, scherzi a parte alla fine  hai avuto il tuo capitolo, bella che partorisce, ma poi che scrittrice sarei senza un po di suspence?? ok corro piu veloce, alla prossima.
Lorena1992:grazie a te che mi segui, per una scrittrice è gratificante leggere i i vostri commenti, è una spinta in piu che mi da la forza per scrivere, grazie ancora.
Nessie93 : veramente !!bella dovrebbe diventare una veggente ahah grazie ancora.
Elfa sognatrice : oh beh io adoro i colpi di scena, quindi mi sembrava molto divertente la rottura delle acque sul palco, ricordiamo che è bella, colei che attira disgrazie aahah.. vabbe alla fine andra tutto per il meglio ehm..., grazie ancora per il sostegno.
KatyCullen:infatti il momento è arrivato, dopo tante avventure nasceranno questi bimbi...più o meno..., sono contenta che leggerai anche le altre ff.. grazie ancora..
Roxisnotdied: ross cess ti faccio morire bella... ok scherzo, non voglio farti venire un infarto ahah..
beh dai ci saranno tanti bei capitoli futuri con i gemelli e edward papà..forse
grazie tesoro per il commento!!!
chi61 :mi fai emozionare con il tuo commento, grazie..
mi raccomando continua a leggere anche l'altra.. grazie ancora.
RenEsmee_Carlie_Cullen: ops mi dispiace per me jacob è siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... non morire ahahah, naturalmente scherzo, almeno credo ahah..
beh dai sti bimbi nasceranno finalmente dirai ah. Dirai...e invece...
Spider Monkey :capitolo arrivato finalmente, spero che ti piaccia, è stato un po difficile scriverlo.. ma alla fine sti bimbi sono venuti alla luce ehm più o meno.., grazie  a te che segui la mia storia.
erika1975 :hai detto una cosa giusta, quando odio jacob?? non sai quanto lo detesti io, è cosi irrilevante ah..
tralasciando il fattore jacob, si bella è sfortunata, ma che vogliamo farci, è la sfortuna di bella che ha portato al fantastico mondo dei cullen, quindi del nostro adorato edward, dopo questa breve parentisi di lode a edward.. ritornando alla storia volevo ringraziarti per il tuo sostegno, alla prossima.
annalie : wow hai mischiato spagnolo e italiano .. complimenti ahah..
grazie a te che mi segui,  grazie che odi jacob, vale lo stesso per me, e fidati di me tutto andra per il meglio, almeno credo ahah, alla prossima.
Saretta__Trilly__:vuoi piangere?? quindi dovrei scrivere qualcosa di sadico ahah, non preoccuparti non lo faro(bugia bugia bugia), anche perche non voglio essere fatta a pezzi con il tuo coltello ahah.. grazie come sempre. scusa per la sadicità...ma metti via il coltello...pleaseee!!!
Vampiretta333: sono cosi prevedibile ?? ahah
 eccoti i gemelli tesoro, alla prossima
ila74cullen: oh non preoccuparti, fidati ahah..
alla fine i gemelli sono arrivati, contenta?? credo di si...arrivati...uno sì..l'altro...mah chissà...
dindy80:  fudat du me, io non deludo mai, tutto andra  per il meglio ahah..
loulou72 :grazie mille..
beh l'uomo perfetto è edward peccato che lui non esisti,  che vogliamo farci mondo infame !! depress!!
ancora grazie per i tuoi complimenti, alla prossima.
keska: alla fine carlisle è qui ahah...contenta??
grazie tesoro, grazie mille, mi raccomando fatti forza, sei una grande..
Noemix: grazie  a te che leggi e recensisci questa storia..
alla fine il capitolo è arrivato, contenta?? ahah
Ed4e: grazie  a  te, eccoti il capitolo, alla prossima.
ila_cullen :oh devo preoccuparmi, vuoi uccidermi, ma poi come faresti senza di me?? ahah meglio tenermi ancora viva ahah...
eccoti il capitolo alla prossima..



BELLA
“Edward” lo interruppi “Mi si sono appena rotte le acque…”

Mi fissò di rimando sconvolto.
Gli occhi ambrati sgranati persi nel vuoto.
“Edward…” lo chiamai
“Edward…”riprovai flebile.
Sembrò riscuotersi
“Sì…Carlisle. Adesso…Carlisle…” sussurrò sorreggendomi gentilmente un fianco.
Non feci in tempo a voltarmi che mi accorsi che il posto dall’altro lato era già stato occupato da Carlisle ed Esme.
“Andrà tutto bene vedrai tesoro. Tutto bene. Ora ti portiamo a casa. Riesci a camminare?” chiese il dottore accarezzandomi il viso.
Azzardai un passo e, dopo aver visto che riuscivo a non crollare, annuii col capo.
Iniziammo a muoverci tra la gente che ci fissava a bocca aperta.
Per quanto mi riguardava potevano essere spuntate due teste in più a tutti quanti ed io non mi sarei accorta di nessuno.
Stavo per partorire.
Io…entro poche ore sarei stata madre.
Anzi doppia madre.
Presi un bel respiro lungo  e accelerai il passo. Volevo solo arrivare al parcheggio, salire in macchina e arrivare a casa.
Volevo andare in un posto tranquillo, sdraiarmi e riuscire a pensare per un attimo, a riflettere, metabolizzare…
“Bells…Bells tesoro mio. Come stai?”
Mi fermai sentendo la voce che mi parlava. “Oh papà…”cercai di rassicurarlo, non volevo si preoccupasse per me “E’ ora…ma andrà bene. Per ora sto bene”
“Lo so” rispose sorridendomi “Io aspetto a casa se non ti dispiace…”
“No…no. Ti telefonerà Esme e ti terrà aggiornato. “ Non sapevamo nulla della natura esatta dei bimbi, quindi non potevamo rischiare comunque di far restare Charlie.
“Grazie Bells” sembrò sollevato “Sai anche quando sei nata tu…Insomma io il sangue, il dolore, le urla…proprio non le sopporto. Mi terrò in contatto con Esme comunque, non ti preoccupare.”
Mi diede un bacio e si avviò verso l’auto della polizia.
Notai che avevamo ricominciato a muoverci.
Sentii Alice parlare, Rosalie ridacchiare…
Ma io pensavo alle ultime parole di papà …io il sangue, il dolore, le urla, proprio non le sopporto…
Ingoiai cercando un po’ di sollievo.
Neppure io. Neppure io li sopportavo.
Specialmente se erano il mio sangue…
Specialmente  se erano le mie urla…
Specialmente se era il mio dolore…
Avevo sempre creduto di essere calma riguardo al parto. Carlisle aveva la mia piena fiducia, e questo era scontato ma...ero in me stessa a non provare fiducia.
Sarei stata in grado di farlo? Sarei stata in grado di metterli al mondo? Loro erano i miei bimbi un pò speciali e io...io ero solo un'umana.
Però ero la loro madre e...e avrei fatto di tutto per aiutarli a nascere. Di tutto.
Solo, speravo che bastasse.
"Bella amore.." sentii la voce dolce di Edward chiamarmi e ridestarmi dai miei sogni...o meglio, incubi. Dovevo essere un mostro: mi sentivo sudata e la testa mi girava anche se ero seduta dentro alla macchina.
Voltai il capo fuori dal finestrino e vidi con stupore casa Cullen. Ma come...come avevamo fatto ad essere già lì? Possibile che avessimo fatto tutta quella strada e io neppure me ne fossi resa conto?
In meno di mezzo secondo Edward aprì la portiera al mio fianco e mi aiutò gentilmente a scendere. Lanciai un'occhiata veloce in giro e notai già le macchine degli altri parcheggiate di fronte alla villa: dovevano aver guidato velocissimi per arrivare addirittura prima di noi.
Edward cercò di prendermi in braccio ma io lo fermai. "No..no.." balbettai "Ho..ho bisogno..di camminare un …pò"
"Bella, sicura?" mi domandò preoccupato, accarezzandomi il volto pallido.
"Sì…sssì" risposi. Annuì alla mia richiesta ma continuò comunque a sostenermi un fianco mentre salivamo le scale del portico ed entravamo in casa.
Tutti erano riuniti in salone.
Ognuno di loro si comportava in modo totalmente diverso. Esme e Rosalie sussurravano emozionate, Jasper ed Emmet ridacchiavano ma si capiva che erano quasi più agitati di Edward, Alice...Alice saltellava senza riuscire a contenere l'eccitazione che la pervadeva.
Erano tutti lì...tutti lì per me.
La mia famiglia.
Sentii le lacrime pungermi gli occhi mentre mio marito e suo padre mi aiutavano a stendermi sul divano del salone.
"Bella, riprendi fiato qui e rilassati un attimo, poi andremo di sopra." disse Carlisle "Come ti senti?"
"Bene..ho male quì" indicai la zona dei reni con la mano "Ma non è terribile, come quando hai il ciclo all'incirca"
Carlisle annuì, levandosi la giacca elegante che ancora indossava. "Bella vado a vedere che sopra sia tutto a posto. Tu cerca di respirare, ok?"
Annuii e vidi Esme, Rosalie ed Aliceseguirlo. Fissai Edward confusa.
"Sono andate a mettersi qualcosa di più comodo" mi spiegò massaggiandomi la mano.
Emmet e Jasper invece mi si avvicinarono sorridendo.
"Ehi sorellina...vedi di scodellarmi i giocatori di baseball che mi hai promesso, chiaro? Quando torniamo li pretendo.." disse l'orso.
Abbozzai un mezzo sorriso. Mi ero quasi scordata che loro due non ci sarebbero stati. Avevamo pensato che...vista la presenza massiccia di sangue sarebbe stato più prudente per Jasper non restare nei paraggi e Emmet si era offerto di andare con lui.
"Mi dispiace mandarvi via di casa.." sussurrai.
"Non dire assurdità Bella" mi interruppe Jasper "Per i nostri nipotini questo ed altro..."
Mi limitai a sorridere, incoraggiata dalle loro parole. Li osservai mentre uscivano di casa verso l'auto, pronosticando una divertente caccia al grizzly. I miei bambini avrebbero avuto una famiglia magnifica. Erano molto, molto fortunati.
"Bella, andiamo di sopra. E' tutto pronto." Le labbra di Edward si posarono sulla mia fronte mentre mi sollevava stringendomi tra le braccia, volando su per le scale.
Entrammo in quella che era stata la stanza di Edward fino a pochi mesi fa. Era tutto diverso ora, a parte il letto che tante volte avevamo condiviso. Mancavano le sue cose:i suoi libri, i suoi cd, i suoi vestiti. Certo, ora erano a casa.
E presto ci saremmo tornati anche noi. Solo che non saremmo più stati solo in due ma...in quattro.
Cercai di trovare un pò di conforto grazie a quel pensiero. E in parte ci riuscii.
In parte..
C'era qualcosa..qualcosa dentro di me che mi impediva di smettere di avere paura. Non sapevo neppure io che cos'era. Sapevo che la sensazione di ineluttabilità che avevo percepito sin dalla mattina non era andata via. Anzi, si era rafforzata. Quando mi ero ritrovata sul palco con le acque rotte avevo pensato che fosse quello. Che in qualche modo la mia mente avesse cercato di prepararmi a quello che il mio corpo stava per sperimentare ma...
Ma più i minuti passavano, più qualcosa mi diceva che c'era dell'altro. Che stava per accadere qualcosa a cui non ero pronta. A cui nessuno di noi era pronto.
Cercai di ricacciare dentro di me quei brutti pensieri e mi concentrai sul presente. Per ora stava andando tutto bene e, in caso di necessità, tutto era pronto nella stanza accanto...
Presi un profondo respiro mentre le mie labbra si piegavano in una smorfia. Il dolore stava piano piano aumentando.
"Bella, tesoro" Edward mi posò delicatamente sul pavimento, abbassando la zip del vestito "Adesso ti aiuto ad infilare la camicia" Non era ancora entrato nessuno nella stanza, neppure Carlisle. Probabilmente volevano lasciarci un pò di privacy, qualche minuto da soli.
Lasciai cadere l'abito a terra e le braccia di Edward mi circondarono, protettive.
Si chinò per potermi baciare il pancione. Poi risalì posando le sue labbra fresche sulle mie.
"Ti fa male amore mio?"
"Insomma" mugugnai lasciandomi cullare dal suo respiro.
Sospirò "Vorrei poter dividere con te il dolore. Vorrei che fosse possibile..."
"Lo so" cercai di tranquillizzarlo "Ma non stare in pena. Vedrai che andrà tutto bene" Lo dissi per convincere lui…o forse anche me stessa. Non lo sapevo neppure io.
Indossai la camicia da notte larga e comoda che avevo comprato con Alice, sfilando l'intimo. Iniziai a passeggiare su e giù per la camera, sorretta attentamente dalle braccia di mio marito che temeva che io cadessi. Stare ferma per ora era impensabile. Mi sarei concentrata solamente sulle fitte che, mana mano che il tempo passava, diventavano inesorabilmente più intense e sull'ansia che non mi abbandonava.
Dopo quelle che a me parvero ore Carlisle entrò in camera, sorridendo tranquillo. Ora avrebbe dovuto visitarmi, lo sapevo.
Avevamo parlato in modo specifico di tutte le fasi del parto e, a dirla tutta, mi aveva già fatto visite complete durante la gravidanza. Le volte precedenti ero stata piuttosto in imbarazzo ma...in quel momento francamente il fatto di stare nuda davanti a mio suocero era il mio ultimo pensiero.
Tenni gli occhi chiusi prendendo dei profondi respiri con Edward che mi frizionava le spalle.
"Sei di 4 cm. La dilatazione procede normalmente e le contrazioni mi sembrano stabili a.."
Non riuscii a trattenere un gemito quando una fitta mi sconvolse il ventre per svariati secondi.
"..sette minuti l'una dall'altra" finì.
Mi riaccasciai contro il muro di cuscini dietro la mia schiena, respirando a fondo. Per altri sette minuti avevo un pò di pace.
Sentii la porta richiudersi e quando riaprii gli occhi c'era solo il viso di Edward accanto al mio. Mi baciava la guancia e la fronte accaldata, dandomi un pò di sollievo. Notai che aveva ancora lo stesso abito del diploma.
"Edward…perchè non vai a mettere qualcosa di più comodo.."biascicai.
Scosse il capo "Non esiste che io ti lasci sola. Non vi lascio..."
"Edward" cercai di convincerlo "Potresti andare un attimo a casa nostra, cambiarti veloce e magari passare a rassicurare mio padre che va tutto bene. Lo conosco, starà dando di matto."
In realtà separarmi da lui era l'ultima cosa che volevo. Avrei dato un braccio pur di non essere costretta a farlo ma... Ma avevo bisogno di fare una cosa. E Edward non doveva saperlo.
"Per favore” lo implorai "Mi farebbe sentire meglio. Per favore."
Si rabbuiò un istante ma poi annuì, cercando di sorridere "Se è quello che vuoi...Farò prestissimo, dieci minuti al massimo."
"Grazie.." risposi baciandolo e osservandolo dirigersi alla porta.
"Ti chiamo Alice.." disse uscendo.
Aspettai qualche secondo col cuore in gola e mentre avvertivo il rumore della volvo che partiva la porta si aprì, rivelando una Alice contenta ed entusiasta come l'avevo lasciata.
"Ciao sorellina" esclamò entrando. Indossava una tuta di ciniglia e reggeva una pila di asciugamani immacolati.
Le sorrisi debolmente e battei la mano al mio fianco, facendole segno di accomodarsi.
Lei mi guardò un pò accigliata e si sedette al mio fianco.
"Che succede?"
"Io" non sapevo neppure bene come spiegarmi..come fare a chiederle quello che volevo "Tu..tu riesci a vedere qualcosa? Intendo sui bambini o...o su di me..."
Scosse il capo dispiaciuta "Sai che non riesco ad avere visioni su di loro. E anche le tue da quando sei incinta...sono più vaghe, meno frequenti. Ma questo non significa nulla..."
Annuii mesta "Sì, sì ..lo so"
Cercai di scacciare le lacrime agli angoli degli occhi e sbuffai rumorosamente.
"Bella che c’è? Dimmi la verità.."
"Non..non lo so nemmeno io, Alice. So solo che sento che..che ...non so..ho paura. Ho..ho paura che capiti qualcosa di male ai bambini..."
Mi bloccai, portando improvvisamente le mani al ventre e gemendo debolmente.
Sentii delle dita fredde tastarmi la fronte mentre la contrazione faceva il suo corso.
Quando ritornai in me mi resi conto che quelle erano le mani di Carlisle. Mi guardava serio.
"Bella. Ho bisogno che tu ti rilassi. Se sei così nervosa sentirai tutto più forte"
Si sedette al fianco di Alice e prese le mie mani fra le sue.
"Se hai un problema..o qualche paura vorrei che me ne parlassi."
Fissai i miei occhi in quelli di quell'uomo che era francamente come un padre per me e decisi di aprirgli completamente il mio cuore.
"Ho...ho paura. Per i bambini. Da stamattina ho una sensazione strana e...so che può sembrare stupido ma..."
"Non è stupido" mi tranquillizzò con un sorriso "Credimi, tante donne sono spaventate come te in un momento simile. E' assolutamente normale"
Probabilmente aveva ragione, probabilmente erano solo gli ormoni impazziti che parlavano per me però...avevo bisogno che mi tranquillizzasse su una cosa. E solo lui poteva farlo.
"Ho...ho bisogno che tu mi faccia una promessa" sussurrai
"Tutto quello che vuoi."
"Devi..devi giurarmi che qualunque cosa accada..farai di tutto per i miei bambini. Per far sì che stiano bene. Che siano sani."
Sorrise, guardandomi di rimando tranquillo. "Bella non hai nemmeno bisogno di dire una cosa del genere."
Scossi il capo "Non hai..non hai capito cosa intendevo. Voglio dire...se qualcosa ..se qualcosa dovesse andare storto, se mai...se mai dovessi scegliere tra loro e..me...tu mi devi giurare che..."
Le parole mi morirono in gola mentre il suo sorriso si spegneva lentamente. "Bella, non accadrà nulla a nessuno dei tre..."
"Giuramelo" implorai "So che Edward non capirebbe le mie parole ma…tu, Carlisle io mi fido di te e ho bisogno di sentirtelo dire. Devi giurarmi che la loro vita verrà prima della mia se..Per favore.."
"Bella.." cercò di bloccare le mie parole.
"No" Avevo bisogno di sentirmelo dire. Avevo bisogno che promettesse per potere essere tranquilla. L'unico modo per scacciare via la paura era essere certa che i miei figli non avrebbero corso rischi. Perchè avrei potuto perdere tutto...tutto. Anche la mia stessa vita. Ma perdere uno di loro no…non era una possibilità contemplata.
"Carlisle…giuramelo"
"Io..non.."
"Giuramelo" sibilai fra le lacrime.
Sbattè un paio di volte le palpebre preoccupato, poi si concentrò nelle nostre mani intrecciate.
"Te…te lo prometto" disse alla fine "Non ti accadrà nulla di male ma...se serve a farti stare più tranquilla...te lo prometto. E non ne parlerò ad Edward se è quello che vuoi."
Sospirai sollevata e mi concentrai su Alice "Ti prego...non ne parlare con lui.."
Scosse il capo fissandomi sconvolta. Probabilmente, se avesse potuto, avrebbe pianto. "No..ma..Bella sono assurdità quelle che dici. Domani quando avrai i bambini tra le braccia rideremo sopra a queste tue parole.."
"Sì" sussurrai solamente "Sì..probabilmente..."
Proprio in quell'istante sentii nuovamente il rumore della macchina all'esterno e dopo alcuni istanti Edward entrò in camera sorridendo. Indossava un paio di semplici jeans ed una maglietta.
Sorrideva ma pareva teso.
"Amore..tutto bene?" si avvicinò di corsa e io mi aggrappai a lui mentre un nuovo spasmo mi faceva contorcere.
Annuii solamente. Sì, ora andava meglio. Ero sicura che qualunque cosa fosse successa..loro sarebbero stati bene. Ora potevo affrontare tutto più serenamente.
Edward non mi lasciò mai. Mentre il tempo passava e le contrazioni diventavano sempre più lunghe, dolorose e ravvicinate lui era lì. A bagnarmi le labbra quando ero troppo stanca anche solo per bere, a sorreggermi quando tentavo di camminare per lenire il dolore, ad asciugarmi la fronte imperlata di sudore...
"E' di 8 cm..Manca poco.."disse Carlisle ad un certo punto. Guardai stremata fuori dalla finestra. Il cielo era coperto, ma dalla luce che filtrava all'interno doveva essere tardo pomeriggio come minimo.
avevo perso completamente la cognizione di tutto ciò che mi circondava. Mi ero sempre chiesta come chi stesse partorendo potesse non provare imbarazzo a stare a gambe aperte davanti a svariate persone o addirittura, come accadeva in tv, ad una telecamera per esempio. In quel momento capivo.
Niente contava più
Il resto dell'universo scompariva e  l'unica cosa su cui poteva concentrarsi la tua mente era...la vita che stavi per creare. E, malgrado il dolore, malgrado la fatica...tuo figlio era tutto ciò che contava.
Ogni volta che il dolore sopraggiungeva cercavo di concentrarmi sulle creaturine che presto avrei tenuto fra le braccia, isolando in un angolo i brutti pensieri. Ma arrivò un momento in cui il male fu così forte che non distinsi più neppure quando una contrazione finiva e quando ne arrivava una nuova.
E non potei più trattenere le urla.
Era ..era qualcosa che non avevo mai..mai provato prima...Strinsi il lenzuolo tra le dita con tutta la forza che avevo in corpo e la mano di Edward si posò dolce sulla mia. Non disse nulla..ma solo il fatto di avvertire la sua pelle a contatto con la mia mi dava tanta forza. Tutta la forza di cui avevo bisogno.
Passò un altra quantità di tempo non ben definita quando finalmente sentii la voce di Carlisle dire "Vedo la testa"
Sospirai esausta accasciandomi sui cuscini.
"Bella quando arriva la prossima e io te lo dico tu devi spingere, ok?"
Ebbi a mala pena il tempo di annuire che un dolore assurdo mi squarciò il ventre, facendomi urlare come un' ossessa.
"Adesso, spingi"
Tentai di metterci tutta la mia forza. Tutta la forza che mi era rimasta in corpo.
"Ok..ok Bella. Brava" disse Carlisle posando una mano sul mio ginocchio"Sei bravissima. Qualche spianta così e fra poche contrazioni sarai una mamma."
annuii e in pochi secondi mi ritrovai scossa da un'altra contrazione.
"Spingi di nuovo amore mio.." sussurrò Edward al mio fianco
Lo feci. Lo feci urlando e con tutta la forza che riuscii a metterci. Ad ogni contrazione facevo del mio meglio e poi mi accasciavo qualche secondo per riprendere fiato, finchè non ne arrivò una che mi fece strillare più forte di quanto avessi mai fatto prima. Sentivo le lacrime che rotolavano giù dalle mie guance mentre Carlisle mi incitava e le labbra di Edward erano posate sulla mia spalla nuda.
"Bella..devi spingere molto forte..più forte che puoi...ora."
Mi aggrappai a mio marito e feci come mi era stato detto.
"AAAAAAAHHH" quasi non mi capacitavo che quelle urla fossero mie.
E poi...finalmente...successe qualcosa. Qualcosa che annullò tutto il resto e che era più forte anche delle mie urla.
Un pianto...
Spalancai gli occhi nonostante il dolore al mio ventre fosse ancora presente. Era...era..il..mio..
Non riuscivo a frenare le lacrime. Continuavano a scendere, chiamate da quel pianto disperato che la creaturina che mio suocero aveva passato ad Esme continuava ad emettere.
"Voglio...voglio vederlo.." biascicai, ignorando il dolore al ventre che non mi aveva abbandonata.
Esme passò il fagottino avvolto nell'asciugamano bianco a Edward che lo poggiò sul mio petto
"E' un maschietto..." bisbigliò dolcemente, pieno di orgoglio.
Le braccia di mio marito si chiusero intorno alle mie spalle, cullando me e nostro figlio appena nato. Continuava a piangere e la cosa mi riempiva di una gioia enorme.
"Ciao..ciao piccolo Eddy...sei bellissimo"
Non riuscivo a vederlo chiaramente a causa dello spesso strato di lacrime ma notai che era...piccolo..era così piccolo...
Edward mi prese il viso tra le mani, asciugando i rivoletti salati con i pollici. "E' bellissimo..somiglia alla sua mamma..."
"Da..davvero?" balbettai sorridendo.
Lui annuì felice, facendomi sciogliere il cuore.
E poi...poi accadde tutto.
Capii subito che c'era qualcosa che non andava.
La voce di Edward si fece improvvisamente indistinta..solo un ronzio strano nelle orecchie. Sbattei le palpebre...provando a riacquistare lucidità ma..tutto mi sembrava confuso e la testa girava.
Alzai lo sguardo per incontrare quello di Edward. Saettava sconvolto dal mio volto alle lenzuola rosse..
Ma le lenzuola erano bianche solo fino a pochi minuti prima...probabilmente le avevo sporcate durante il travaglio ma...non così tanto...non era possibile..non era...
Tutto...tutto stava precipitando. Il paradiso in cui credevo di essere era invece...l'inferno ora..
Perché…?
Avvertii le dita gelide di Edward scuotermi piano e la sua voce fu abbastanza forte che anche io riuscii a sentirla. Chiamava ....chiamava me..invocava il mio nome...
Delle mani portarono via il fagotto dal mio petto. Voltai il capo e, seppure sfocato, vidi il viso sconvolto di mio marito.
"Bella..Bella.."
"Edward" chiamai mentre le palpebre si facevano pesanti. C'era qualcosa che dovevo dirgli..che doveva sapere "Qua..qualunque cosa succeda..ti amo..."
"Edward!" Questa era certamente la voce di Carlisle "Edward ha un'emorragia. La placenta del secondo gemello si è staccata. Devo tirarlo fuori prima che non abbia più ossigeno! Edward...portala di là!"
Posai una mano sul ventre, improvvisamente conscia che non potevo mollare senza aver salvato mio figlio "Carlisle" balbettai con le ultime forze che avevo in corpo "Carlisle..hai...hai..hai promesso..."
Lui aveva..aveva promesso che avrebbe fatto tutto per i bambini...tutto
Qualcuno mi sollevò da quelle lenzuola fradice  e improvvisamente, anche attraverso le palpebre chiuse, avvertii una forte luce sul viso.
E poi fu il nulla.
Solo il buio e l'odore di sangue che aleggiava intorno a me
.
Cloe è emigrata in Australia. Se avete messaggi di morte nei suoi confronti siete pregati di lasciare una recensione.
Aahahahaah a presto tesore....abbiate fede!!!!!!!
Oh..dimenticavo. devo ringraziare Letizia C. per l'aiutino. Grazie, sei la mia consulente scientifica!!! LOL
   
 
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