Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Arwen88    26/02/2010    4 recensioni
Una pioggia di coriandoli colorati andò a sbattere contro il viso di Zell che chiuse gli occhi per un attimo, impedendo che gli entrassero in collisione con le cornee.
Nel momento in cui li riaprì ciò che si trovò davanti fu Selphie.
Selphie che sorrideva, le mani cariche di coriandoli, il corpo sottile fasciato da un ingombrante costume arancione da stella marina. Con tanto di ventose davanti.
Prima Seifer x Zell, scritta a causa e per la Lenu.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seifer Almasy, Zell Dincht
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ti fa sembrare gay seconda parte Ed ecco la fine di questa breve storia, spero che vi sia piaciuta, se vi andrà di lasciare un commentino ne sarò felice!
Questo capitolo è dal punto di vista di Seifer.



Ti fa sembrare gay

Seconda parte



-Dice che è gay!-
-E l'hai scoperto solo ora?-
-Ma ero l'unico a non saperlo?-
-Così sembra.-
Seifer Almasy smise per un attimo di assillare i suoi due subordinati, improvvisamente sospettoso.
Odiava essere un passo indietro qualcun altro e quella situazione lo stava facendo sentire esattamente così: i due ragazzi avevano accolto la "sconvolgente notizia" senza neppure alzare le sopracciglia, come se si trattasse di qualcosa di tanto noto da essere quasi ovvio.
E cavoli, non era da lui essere l'ultimo a scoprire qualcosa.
C'era però anche un'altra cosa che negli ultimi secondi gli stava dando fastidio: aveva colto uno sguardo, un'ombra di complicità tra quei due che aveva avuto sul suo istinto lo stesso impatto di una sirena d'allarme sparata a trenta centimetri dal suo orecchio.
-Perché siete così calmi? Mi sfugge per caso qualcos'altro?-
Fujin lanciò un'occhiata divertita al superiore, un mezzo sorriso a tirare le sue labbra pallide.
Dal canto suo, Rajin si grattò la testa spostandosi all'indietro, appoggiandosi contro la spalliera della panca, guardandolo in faccia.
-Beh, rispondi ad una domanda: com'è stata l'ultima settimana?-
-Un inferno.-
-A parte il fatto che non ti sei potuto allenare.-
-E come faccio a non considerarlo?-
Seifer Almasy non era conosciuto propriamente per la propria pazienza e quella discussione, che sì, aveva voluto cominciare lui, si stava rivelando snervante, in buona parte a causa del "dire e non dire" di quelli che si dicevano suoi amici.
Fujin scrollò le spalle in silenzio, lo sguardo nuovamente sul proprio lavoro mentre con una mano indicava al compagno che non c'era nulla da fare.
Rajin non poté che annuire e sospirare prima di voltarsi con un'espressione che fece venire al quasi Seed la tentazione di dargli uno scappellotto.
-Ci arriverai, non preoccuparti.-

Forse per impedirsi di uccidere uno dei membri del proprio comitato, più perché era difficile trovarne altri che per altro, Seifer lasciò l'aula dove si trovavano, prendendo a camminare nervoso per i corridoi del Garden, le mani sprofondate nelle tasche dello spolverino, l'espressione corrucciata.
Stava per svoltare un angolo quando vide in un corridoio laterale il "gallinaccio" che per l'intera settimana l'aveva tampinato. Un ghigno sorse sulle sue labbra mentre si convinceva di aver trovato un metodo antistress. Tuttavia presto si accorse del piccolo particolare che il ragazzo era impegnato in una conversazione con un altro studente.
Si bloccò di botto, serio in viso, semi nascosto dietro l'angolo del muro.
Ed in effetti non sapeva nemmeno lui perché ma quella era l'unica cosa che gli era venuta in mente di fare: stare in silenzio ad osservarli.

Zell stava ridendo, grattandosi la testa.
Anche l'altro ragazzo rideva.
Da dov'era però non riusciva a capire di cosa stessero parlando.
I due ragazzi si salutarono e lo studente più giovane si allontanò lasciando da solo Zell che subito ne approfittò per riprendere a fare stretching.

Seifer Almasy non sapeva neppure lui perché si fosse fermato ad osservarli.
Aveva una vaga idea che fosse per via di ciò che aveva scoperto la sera prima, ma nonostante tutto c'era una cosa che ancor di più in quel momento stava debilitando i suoi neuroni.
Stava fissando da due minuti buoni il culo di Zell.

Perdendo la pazienza anche con se stesso si schiaffò una mano in faccia, dicendosi che va bene sapere da anni di essere gay, ma magari poteva evitare di fissare proprio il posteriore del gallinaccio.

Zell stava andando verso l'ascensore, diretto forse verso il piano inferiore, quando le porte automatiche si aprirono, lasciando uscire un trafelato Nida con le braccia piene di fogli che andò a sbattere contro al bersaglio del giorno.
Cadendoci sopra in un gran svolazzare di carta bianca.
Fu allora che Seifer lasciò il proprio rifugio, ché a chiamarlo "nascondiglio" avrebbe ucciso, e ruggendo la propria disapprovazione si avvicinò ai due, aggraffando Nida per la divisa e tirandolo in piedi, quasi facendolo volare via prima di fissarlo con un inconfondibile istinto omicida.
Inutile dire che il ragazzo si fece veramente molto piccolo davanti a lui. Per lo meno finché Zell non si rialzò per proprio conto, apostrofandolo alle spalle, portando lo studente più anziano a voltarsi.
-Ehi, Seifer: vacci piano!-
La lunga occhiata che gli lanciò allora fu un esame molto accurato: comprendeva tutto, dalla posizione in fondo rilassata che dimostrava come non lo temesse, ai vestiti larghi che non celavano la muscolatura potente, al viso che, sì, in fondo era piacevole, al tatuaggio strano che testimoniava che lui non aveva paura di non stare alle regole al momento opportuno. E se proprio doveva dirlo c'era anche quella fissa di proteggere i più deboli, di essere "giusto".
Con una mezza imprecazione Seifer lasciò inconsciamente il bavero di Nida, comprendendo che ciò che c'era stato in quella settimana -a parte naturalmente l'assoluta mancanza di allenamenti- era stato avere Zell appresso.
Ma ancora non riusciva a capire cosa potesse c'entrare questo particolare col fatto che stava dicendo a quei due che il gallinaccio era gay.
E così, nuovamente immerso nei suoi pensieri, affondò ancora le mani nelle tasche e lasciò quel corridoio senza neppure ascoltare le urla irritate di Zell alle sue spalle e ignorando persino il preciso rumore del gesto maleducato che questo doveva avergli fatto.



La mensa del Garden era sempre molto affollata all'ora di pranzo e quel giorno non faceva eccezione.
Il fan club della professoressa Trepe si lagnava se possibile in modo ancor più rumoroso del solito. Per questo Fujin si era alzata poco prima, uno sguardo semi omicida negli occhi, ed ora già il livello delle chiacchiere si era decisamente abbassato.
Seifer era seduto affianco a Raijin al tavolino, teneva la caviglia della gamba destra sulla gamba sinistra e lasciava penzolare il braccio dietro la spalliera della sedia di alluminio in una posizione rilassata che in realtà poco si addiceva al suo essere uno studente anziano e ben si adattava invece col sorriso di scherno che rivolgeva agli studenti in perfetta uniforme attorno a lui.
Improvvisamente una fastidiosa macchia blu e rossa attrasse la sua attenzione: Zell era entrato in mensa di corsa, precipitandosi al bancone.
Si fermò ansimando davanti alla signora dei panini, aggrappandosi con un braccio al ripiano di legno.
Seifer ridacchiò sentendo prima che i panini erano finiti e poi i disperati lamenti del ragazzo.
Con un sorriso lo osservò andare via mogio mogio ma presto il suo sorriso scomparve, per la precisione quando Irvine diede a Zell una pacca sulla spalla porgendogli un panino.
Così, mentre il ragazzo aggranfiava quasi con le lacrime agli occhi il suo cibo adorato e Irvine sorrideva facendo il finto modesto ad uso e consumo delle signore della mensa e delle ragazze presenti in sala, Seifer scattò in piedi, furibondo.
Stava quasi per andare verso quei due quando la voce fredda e quasi inudibile di Fujin lo colse alle spalle.
-Che fai?-
Il ragazzo si voltò verso la compagna indicando con una mano i due giovani, pronto a dire qualcosa di acido che però stranamente non si decideva ad uscire dalle labbra.
Labbra che si richiusero senza che un solo fiato ne fosse uscito quando vide i sorrisi sulle labbra dei suoi due compagni.
-Che vi prende ora?-
-E tu, l'hai capito cosa prende a te ora?-
Seifer rimase fermo tre secondi, sbarrando gli occhi, comprendendo infine quel che gli altri non gli avevano voluto dire prima. Serrò le labbra tornando a guardare Zell ora seduto per terra davanti al banco della mensa intento a mangiare felice il proprio panino.
"Mi piace il gallinaccio?"



Seifer Almasy era sull'orlo di una crisi di nervi, da che aveva capito di essersi preso una cotta per quell'idiota guantato aveva preso a pedinarlo, ignorando le rassicurazioni dei suoi due colleghi e volendo assicurarsi di persona di poter avere qualche chance col pugile; così aveva non solo scoperto che se lasciato a se stesso l'altro non faceva che allenarsi e studiare ma anche che aveva la tendenza a notare subito di essere osservato... Motivo per il quale a furia di voltarsi di scatto Zell stava rischiando un torcicollo da record.

Era quasi l'ora del coprifuoco e Zell si stava dirigendo verso la propria stanza, seguito da un cupo ragazzo immerso nel disgusto per l'essersi fatto fregare da un così bravo ragazzo, quando improvvisamente fu fermato davanti alla propria porta da un Seed che aveva l'aria di averlo aspettato lì fermo per parecchio.
Dietro l'angolo, Seifer osservava la scena in muto, guardando Zell arrossire e grattarsi la testa, gesticolare e avere l'aria di voler entrare nella propria stanza da solo al più presto, e il Seed a lui sconosciuto gesticolare animatamente ed infine scoppiare ad urla semi isteriche.
E sebbene finalmente Seifer potesse sentire cosa il tizio stesse dicendo -frasi smielate sulla cattiveria morale di chi non ricambia i sentimenti- ciò che lo rese più felice fu lo sguardo completamente scioccato che Zell lanciava al ragazzo in questione. In effetti sembrava un po' ebete ma almeno lo shock poteva significare che lui non fosse tipo da scenate lamentose per questioni "romantiche".
Diciamocelo: era già qualcosa.

Fu quando il ragazzo si avvicinò a meno di mezzo metro da Zell che Seifer perse il controllo del proprio corpo, ritrovandosi senza nemmeno accorgersene davanti al gallinaccio e con un pugno in collisione con lo zigomo del Seed esagitato.
Seed che volò sul pavimento con un gemito.
Prima che potesse abbassare il braccio, Zell lo afferrò per il polso, impedendogli di afferrare il gunblade o di riprendere a picchiare l'altro a mani nude, lo sguardo a metà tra il preoccupato e lo sconcertato.
Ma Seifer si scrollò presto di dosso la sua mano afferrandolo lui stesso per le spalle e sbattendolo contro il muro del corridoio.
In effetti il bacio non era stato preventivamente considerato ma, dopo che il corpo di Zell aveva cozzato contro la parete, Seifer aveva scoperto che tra lo slancio e l'aspetto invitante di quelle labbra rosa proprio non poteva fare a meno di volerci poggiare sopra le proprie.
Così, mentre Seifer premeva le labbra su quelle dell'altro ragazzo e Zell non si opponeva alla vicinanza sempre più marcata tra i loro corpi, le mani del vecchio Cavaliere della Strega non mollavano la presa dalle spalle del giovane.
Seifer si staccò lentamente da quella bocca ancora troppo invitante e prima che qualche parola cretina potesse rovinare il momento decise di mettere in chiaro un paio di cose.
-Ora fai silenzio o finirò per odiare me stesso per il fatto di amarti.-
Frase abbastanza concisa ma che fece comunque arrossire Zell. Che in ogni caso reagì abbastanza bene alla rivelazione e all'ordine, forse ripromettendosi di pensarci più tardi.
Così esibì la sua migliore espressione corrucciata.
-E di quello che ne facciamo? Lo lasciamo lì steso?-
-Ce ne occupiamo noi!-
I due ragazzi si voltarono, scoprendo così alle spalle di Seifer Rajin e Fujin. I due si misero per un attimo sull'attenti prima di afferrare ognuno un polso del Seed e trascinarlo via lungo il corridoio sotto gli sguardi attoniti di loro due.
-Da quanto tempo erano lì?-
-Boh.-

Seifer Almasy chiuse gli occhi, sentendosi sull'orlo di una pronta crisi di nervi.
-Stavo dicendo...-
Fu la voce calma di Zell a rispondergli.
-Che devo stare zitto?-
E forse fu il capire di essere stato ascoltato con attenzione che più sorprese Seifer, cambiando il suo umore, come testimoniato dal ghigno che sorse sul suo viso.
-Beh, magari zitto zitto no...-


Fine... O no?



Eccoci qua, questa è stata la mia prima Seifer x Zell, spero di non essere andata ooc!
Grazie a lenu88 e a Giulia_chan per aver commentato la storia.
Lenu: Quel disegno mi ha lasciata seriamente sotto shock! XD In effetti sai, non avevo fatto caso che farlo vestire da sirena fosse crossdressing, era semplicemente venuto così!
Ma sono contenta che il capitolo ti fosse piaciuto, a presto! Baci!
Giulia_chan: Zell è pieno di risorse! Ma anche Seifer non scherza! ** Spero ti sia divertita anche con questo capitolo finale, bye bye!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Arwen88