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Autore: SupremeEntity    26/02/2010    0 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fic siate clementi sono un pessima Roler e non credo di essere migliore in questo campo.
I Personaggi che vedrete, Alice e Margaret sono da considerarsi Originali e certamente estranei al Kingdom Hearts Originale.
Sono state create dalla sottoscritta sul suo GDR (onde evitare spam non mi dilungo).
Per chi conoscesse le Opere: Alice è l'Alice di X-Down di Rannsama mentre Margaret è Margaret Moonlight di No More Hero 2 ma entrambe non sono particolarmente ispirate alle opere d'origine visto che non ho mai letto/giocato a nessuno delle due.
Alice è da considerarsi una ragazza umana particolarmente forte che ha deciso di molestare a morte Xemnas e quindi vaga indisturbata per il Castello Che Non Esiste come se fosse suo (si è il prototipo classico di Fa-PG).
Margaret è la vice di Xemnas al pari di Saix ed è una perfetta Nessuno apatica.
Buona ---tortura--- Lettura.
Genere: Romantico, Parodia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' il continuo de "La Stanza dei Giochi di Margaret"

Commento dell'Autrice (schiavizzata):Presa un pò dalla noia e dalla voglia di scrivere un continuo (è colpa di certa gente che mi frusta per sapere come va avanti) ho deciso di fare una cosa evil (hihi) spero che venga apprezzata e che nessuno mi lapidi per quando andrò a scrivere, sappiate che farò un capitolo per Rating quindi odiatemi liberamente anche perchè ho il sentore che andranno ad allungarsi sempre più.

Personaggi: Alice;Margaret
Ambientazione: Crepuscopoli
Rating: Giallo (bacio)

Crepuscopoli l'eterno mondo dove sembra essere sempre il crepuscolo, sempre con quella luce soffusa rossa... come facciano a non impazzire i suoi abitanti è un mistero ma chi sà... magari sono nati coi geni fatti apposta per sopportarlo o si sono semplicemente dati per vinti.
Un eterno cielo rosso brillante, screziato d'arancio e blu.
Visto il caos che imperversava per la Città di Mezzo in quei giorni a causa dei saldi e di una nuova mandata di profughi confusionari, Alice decise di andare a far compere a Crepuscopoli.
Apparve di soppiatto in un vicolo laterale buio dove non passava mai nessuno, e dopo un attimo di circospezione si portò sulla via principale e si lasciò inghiottire dalla folla eterogenea che andava qua e là come diversi fiumi paurosamente vicini.
Evitò tranquillamente un paio di spallate, un vecchina dal passo lento che si bloccò di colpo e il ragazzetto che la scartò incurante.
Si sentiva abbastanza bene, in pace col mondo a stare in quel caos, infondo lei veniva da Wonderland landa più folle e psichedelica non c'era.
Certo ogni tanto aveva l'impulso di fare lo sgambetto a qualcuno, assestargli una gomitata tra le scapole o peggio conficcargli la fida ascia nella schiena ma... Ignorava quegli impulsi, le avrebbero portato solo guai e non aveva tempo da sprecare tra quella gente di basso rango.
La sua missione di oggi era quella di trovare un certo negozio che ben conosceva, entrare comprare il suo amato lucidalabbra viola che le era stato detto essere nello specifico color Viola-Orchidea.
Non le interessava come si chiamava per nome e cognome, riconosceva la confezione a metri di distanza, l'odore appena fruttato da poco più vicino e il suo pennellino piatto appena le sfiroava le labbra.
Era sempre stato quello il suo lucidalabbra, odiava il rossetto perchè le rendeva le labbra insensibili e aveva sempre la sensazione di averlo sbavato, inoltre trovava che le macchie di rossetto fossero troppo... possessive.
Non poteva permettersi di imbrattare indelebilmente qualcuno, non quando baciava la guancia di ogni essere le passasse sotto mano nel momento sbagliato.
Soprattutto non quando i suoi piani per il futuro comprendeva un bell'harem in un castello arroccato su una collina impervia, con un sogno così non poteva essere eccessivamente possessiva coi suoi giocattoli.
Scivolò rapida tra due panzoni con gelato pregando che i capelli svolazzanti non finissero nel gusto pistacchio sgocciolante e si portò più vicina alla sua preda.
La piccola bottega con l'insegna verniciata di rossa e un nome illeggibile a causa dei caratteri troppo svolazzanti era a meno di venti passi da lei.
Peccato che a dividerli ci fosse una scolaresca di bambinetti starnazzanti con le loro ingombranti cartelle colorate.
"Che senso ha fare una gita qua!?" pensò accodandosi, stringendo i denti per evitare di sbranare il branco di marmocchi che camminava a tratti mischiandosi e chiacchierando in maniera assai fastidiosa.
Ci mise di più a fare quell'ultimo tratto che tutta la strada prima e quando l'obbiettivo era a portata del suo sospiro per poco non pestò una bambinetta tutta agitata che fulminò all'istante con lo sguardo per poi aprire la porta vetrata e lasciarla chiudere alle sue spalle.
Si trovava in una profumeria cosmesi non particolarmente ambia e spaziosa, visto che era stretta e lunga, con le pareti coperte di scaffali scuri pieni di ogni cosa dai profumi alle borsette di pelo rosa a forma di cuore.
Era lì che aveva comprato la borsa a forma di cuore nera e pure il rossetto, unico che aveva, per il giorno di San Valentino.
Un sorrisino ebete le si dipense in volto mentre ripensava a quella giornata non troppo lontana, se la familiare commessa non le si fosse accostata si sarebbe messa a mugugnare una canzoncina smielata decadendo nuovamente nello status di sciocca ragazzina innamorata.
Alice ricacciò via quei ricordi e tornò alla sua espressione un pò superiore voltandosi vesto la donnetta bassa che indossava sempre la solita divisa scura.
- Ecco la piccola Alice- esclamò quella assestandole una pacca sul fondoschiena anche perchè non arrivava molto più su.
Alice si sforzò di sorridere, conosceva quella megera praticamente da quando era fuggita da Wonderland, le faceva lo sconto e le teneva da parte i prodotti quindi poteva sopportare quelle velate molestie.
- Lo so cosa vuole la mia piccina!- continuò tutta pimpatte la nanetta, poi si girò e trotterellando si avviò al bancone per sparire oltre la tenda rossa dietro di esso.
Alice percorse la medesima strada ma camminando molto più tranquillamente, fermandosi ogni tanto a vedere cosa ci fosse di nuovo sugli espositori.
Era indecisa se comprare un mascara bianco o meno, per una volta nella vita voleva provare quell'ebbrezza ma poi le sarebbe servito un intero set di trucchi nuovo da accostare al bianco e... beh non pagava lei... ma ultimamente si sentiva un pò in colpa a usare così i soldi dell'Organizzazione.
"Basta il lucidalabbra" si disse rimettendo apposto il cilindreddo bianco per andare al bancone.
C'era una sola altra cliente al momento, una ragazzina indecisa su un rosa accecante o... un rosa accante, Alice non capiva che differenza ci fosse tra i due colori che stava provando, ma infondo per lei il "Viola Orchidea" era Viola e basta.
Però... a giudicare dalla faccia della commessa più giovane accanto a lei, i due rosa erano davvero identici o comunque non così dissimili da farle consumare un intera confezione a suon di prove.
- Ohoh- la nanetta rientrò tenendo una grossa scatola tra le mani, ma quello che aveva detto non era stile Babbo Natale era uno strano buffo lamento.
- Abbiamo un problema piccola mia- le disse mollando la scatola sul bandone con noncuranza.
Alice sospirò, che cosa era successo adesso?.
- Vedi... il Viola Orchidea era un prodotto di qualche stagione fa... e quindi hanno rinnovato tutta la linea per il loro anniversario- Alice lanciò un gemitino straziante interrompendola, le stava forse dicendo che poteva scordarsi il suo amato lucidalabbra.
Se era così tornata a casa avrebbe bruciato il suo unico rossetto e c'avrebbe fatto sopra un rito vodoo per vendicarsi.
Vendicarsi di cosa? Beh... non parliamo del Dolce San Valentino... La nanetta aprì la scatola senza dire altro e poi aprì una confezione più piccola blu lucido e le porse quello che sembrava il suo solito lucidallabra, stessa forma, stesso pennellino con lo stesso manico appena svasato scuro e stesso colore al suo interno, solo che invece di un "Orchidea" scritto a caratteri semplici sotto il logo della marca c'era scritto... - Eliotropo...?- chiese stranita Alice, la donnetta alzò le spalle - e si lo so povera mia, è così diverso dal tuo vecchio colore ma è quello che l'ha sostituito...- Invero Alice non vedeva la ben che minima differenza, si chiedeva solo cosa fosse questo "Eliotropo" che le orchidee erano dei fiori lo sapeva, ma l'Eliotropo.....!?.
- Costa sempre uguale?- chiese Alice, il lucidallabra le andava benissimo, lo aprì pure per scoprire che l'odore che ricordava appena l'amarena era lo stesso, secondo lei avevano solo cambiato il nome e finto di aver rinnovato la linea.
La nanetta annuì e si avvicinò alla cassa, mentre Alice rimise l'obbiettivo nella sua confezione e poi sfrugò nella tasca dietro del vestito per trovare la Carta di Credito che di certo non le apparteneva.
L'altra gliela sfilò rapida dalla mano e la strisciò mugugnando che non vedeva l'ora di conoscere quel misterioso ragazzo che consumava le sue scorte di lucidalabbra ma le pagava senza batter ciglio.
Alice sospirò appoggiancosi coi gomiti sul bancone lucido.
Non è che la sua richiesta di lucidallabra fosse aumentata stranamente, anzi forse ne consumava molto meno del suo primo periodo da fuggisca.
Inoltre non aveva di certo voglia di spiegare quella strana e delicata situzione a quella nanetta che le sapeva tanto di pettegola, probabilmente si sarebbe sconvolta anche solo a sentire l'età apparente del così detto "ragazzo".
Lo scontrino iniziò a uscire stampato di fresco inchiostro nero e Alice si preparò ad afferrarlo appena la commessa l'avesse strappato, ma non si era ancora alzata con la schiena che vide apparire rapida improvvisa una mano pallida che strappò via lo scontrino appena finì di stampare.
Alice si voltò di colpo appena in tempo per vedere il volto inespressivo di Margaret intento a leggere le poche scritte dello scontrino.
Alice sentì rizzarsi pure i peli del collo, Margaret era la tesoriera dell'Organizzazione e ora le avrebbe tolto la Carta e fatto pure una ramanzina secolare guardandola coi suoi occhi da bambola.
- Tutto qui?- fu quello che Margaret chiese atona alzando gli occhi dallo scontrino, Alice annuì schiacciata contro il bancone, l'altra guardò un attimo oltre di lei, forse convinta che stesse nascondendo qualcosa e non che le fosse preso un coccolone nel vedersela lì.
- Strano- mormorò Margaret - solitamente le tue spese sono molto più dispendiose- Alice le mise una faccia della serie "grazie lo so benissimo" e si arrisciò a chiederle che ci facesse lì.
- Missione- Margaret era sempre di molte parole - poi mi è arrivato l'avviso di addebito- estressa da una delle tasche del lungo pomposo cappotto da gothic lolita un cellulare nero un pò antiquato sul cui schermo a colori torreggiava ancora l'avviso della banca.
" 'Azzo che velocità..." pensò Alice annuendo e fingendo che fosse tutto apposto tornò a volgersi verso l'amato lucidalabbra pronta a prendere la confezzione e fuggire via trascinando Margaret per un braccio.
La nanetta un pò perplessa le passò la Carta e Alice si bloccò nel gesto di prenderla, si aspettava che Margaret infilasse nel mentre la sua manina cadaverica e gliela requisisse ma... Alice ancora bloccata lanciò un occhiatina oltre la spalla all'altra che si limito a farle - Si?- poi intuendo cosa era passato per la testa al Alice aggiunse - Non ho disposizioni riguardo a quello- al che Alice con un sospiro si riprese la carta e la fece sparire nella fida tasca.
Prese anche la scatolina e si preparò alla fuga rapida se non che Margaret era di nuovo sparita, ovvero era a metà negozio china su uno specchietto messo lì per provare i nuovi eyeliner della marca XY.
Alice strinse forte al petto il povero lucidallabra e si avvicinò a lei.
- Marluxia he detto che dovrei variare il mio stile- Alice dubitava che N°11 avesse usato proprio quelle parole ma si sforzò di annuire mentre l'altra si sfiorava gli occhi cerchiati di nero.
- Sono estranea a queste cose- ammise Margaret sfiorandosi le labbra pallide soffocate dal rossetto nero.
Alice fece roteare gli occhi, non si aspettava mica che ora stile amiche del cuore le facesse un corso di trucco rapido.
- Stai bene così, Margaret- tagliò corto Alice, avvertendo la nanetta tutta in fermento che si avvicinava.
Era sincera, Margaret era in sintonia con il suo stile, se si fosse messa anche un rossetto rosso scuro avrebbe stonato, era una vecchia foto in bianco e nero.
Non le accettava nemmeno il fatto che si colorasse i capelli di quel comune biondiccio cenere.
- Andiamo- le mormorò poi puntando verso la rassicurante via d'uscita ma di nuovo Margaret ci mise lo zampino, visto che la bloccò mettendo nel mezzo il braccio per poi tornare eretta e abbandonare la contemplazione dello specchio.
- Lo credi davvero?- le chiese in tono serio, Alice sostenne quello sguardo impassibile anche se per un attimo aveva sentito il suo cuore fare una capriola all'indietro.
- Certo, non sono una bugiarda- si difese ma l'altra alzò un dito di ammonizione e probabilmente stava per elencarle tutte le volte che aveva detto una bugia per quanto piccola quando la nanetta apparve in mezzo alle due.
- Così signorina deve rifarsi il look eh?- sentenziò la commessa vorace di soldi, Alice rabbrividì sul serio e decise che ne aveva abbastanza così senza dire altro afferrò Margaret per il braccio e corse fuori trascinandosela dietro e per non perder inutile tempo Alice si gettò nel primo flusso di persone e si lasciò portare verso l'ignoto.
- Non mi sembrava animata di cattive intenzioni- erano quasi dieci minuti che cammianvano senza meta circondati da sconosciuti e fu stranamente Margaret, con quella frase, a spezzare il silenzio tra loro due.
-Ah no, certo! Voleva solo svenarti!- esclamò Alice un pò alterata a volte Margaret era totalmente assurda.
L'altra non rispose abbassò lo sguardo sul braccio che Alice teneva ancora ben saldo visto che se n'era quasi dimenticata.
- Direi che così può bastare- mormorò la Nessuno, ricordando ad Alice quel gesto, l'altra mollò di colpo la presa fissandosi un attimo le mano un pò rossa per quella posizione forzata.
Perchè se l'era portata dietro così? Infondo che le importava se Margaret finiva col comprare un intero negozio? Anzi le conveniva, Margaret era un soggetto scomodo.
- E Ora cosa facciamo?- chiese Margaret in tono piatto, Alice la squadrò un attimo.
- Cosa facciamo? Intendi noi due insieme?- fu l'acida risposta dell'umana.
Margaret annuì immutabile.
- Cos'è ti è stato ordinato di tenermi d'occhio?- questo spiegava perchè le era apparsa dietro così prontamente, altro che sms dalla banca!.
- No- Margaret scosse appena anche la testa, facendo ondeggiare i capelli setosi appena mossi.
- Credevo che potevamo diventare amiche-.
"Questa si che è bella!" pensò scettica Alice tornando a guardare i tizi che avevano davanti, ignorandola.
- Io non ci sono quasi mai alla Base- continuò Margaret tranquilla - Quindi è raro che possa parlarti.
Conoscerti protebbe aiutarmi qual'ora mi venisse ordinato di eliminarti definitivamente-
Quello si che era più da Margaret, il suo concetto di amica equivaleva a "carpire più informazioni possibili prima della fine".
Alice sospirò, stringendo la confezione del lucidalabbra e prese una decisione abbastanza rischiosa.
- Ok, allora facciamo così...- le disse in tono imperioso facendole cenno di venirle dietro mentre si districava dalla folla, attraversando obliqua la strada finche non arrivò a un giardinetto per bambini con le altalene e gli altri giochi.
Si mosse veloce verso una panchina un pò fuori mano con un grosso albero dietro, sotto lo sguardo perplesso di alcune mamme e gli strepiti di alcuni bambini.
Infondo Margaret era vestita in un modo tutto suo ma nemmeno Alice passava inosservata.
Giunta alla panchina si sedette sul limite sinistro sperando che l'altra facesse altrettanto buttandosi tutta a destra ma invece le si sedette accanto, si sfioravano quasi con le gambe se non fosse stato per la gonna voluminosa probabilmente se la sarebbe trovata appiccicata.
- Te l'ho già detto che secondo me è meglio se non cambi nulla- Alice nel dire quelle parole cercò di spingersi più lontano possibile, ma aveva di già il bracciolo di ferro piantato nelle vertebre.
- Potresti variare forse un pò quel nero cupo introno agli occhi- mimò con la mano il gesto ma Margaret si limitò a chiudere gli occhi e sfiorarsi le palpebre nero pece.
- Potresti farti delle ali di farfalla o qualcosa su quello stile lì- improvvisò Alice, quello non era di certo il suo campo.
- Ma...- Margaret sembrava stranamente titubante e teneva ancora gli occhi chiusi.
- Io non mi sono mai truccata in vita mia, almeno... non come Nessuno- sembrava quasi dispiaciuta, ma Alice invece scattò verso di lei con gli occhi a palla.
- Ma mi prendi in giro!? E tutta questa roba!?- le strillò a pochi centimetri dal volto fissando fissando gli occhi su cui c'erano cinque chili di ombretto nero compatto.
Margaret aprì piano gli occhi, lasciando svolazzare le lunghe ciglia che per un istante Alice credette la sfiorassero.
- Mi sveglio sempre così- mormorò col suo solito tono piatto la Nessuno, fissando con gli occhietti celeste ghiaccio quelli poco più scuri di Alice.
L'altra aprì bocca per dire qualcosa, poi decise che prima era meglio tornare sbracata sulla panchina lontana da quella pelle diafana priva d'odore e da quegli occhi penetrati, che comunque la seguirono attentamente in ogni movimento.
- Wow...- esclamò poco convinta l'umana accorgendosi per la prima volta che i capelli appena più scuri contornavano più nitidamente il viso da bambolina dell'altra.
- Beh... L'avessi io il trucco e acconciatura integrato... la mattina ci mettere la metà a vestirmi- ridacchiò per scacciare l'imbarazzo ma Margaret le disse una cosa abbastanza inquietante.
- Lo so bene come siete la mattina- nel sentirsi dire quella cosa Alice la guardò di nuovo stupita.
- Ho il compito di sorvegliarla Alice-sama - fu la grande scusa che la Nessuno usò.
Alice aprì la bocca e balbettò un paio di frasi inarticolate riuscendo poi a dire - Ma quindi mi spii sempre!?-.
Margaret scosse la testolina, lasciando sfuggire ad Alice un sospirò di sollievo.
- Ovviamente quando sono alla Base o sprovvista di Missione- per Alice il "sempre" era quello, era ovvio che mentre lei era alla Base e l'altra in missione non poteva spiarla, almeno che non avesse piazzato delle webcam.
Visto che Alice non sembrava in grado i parlare Margaret le disse un'altra cosa - Inoltre mi aspettavo che oggi oltre al lucidalabbra ricomprasse anche il bagnoschiuma ai frutti rossi, è quasi finito e non c'è una confezione nuova in bagno- dopo quello Alice lanciò un gridò straziante che spaventò i bambini.
- DEPRAVATA!!- le strillò contro con sottofondo di pianti e mugugnii infantili.
Margaret non si scompose, rimase immobile a fissarla inespressiva.
- Mi spii anche mentre faccio la doccia!? E che altro poi!?- Margaret inclinò la testolina come faceva sempre quando doveva pensare a qualcosa di complicato o ampio.
- Non dirmi che anche a San Valentino mi hai seguito!?- strillò ancora Alice, Preoccupata, Imbarazzata, Fumante!.
Ma Margaret scosse subito la testa - Intende quando siete spariti? Ero in missione- Felice che aveva usato un vago plurare senza fare una lista di nomi, e che lista poi, Alice decise che era inutile arrabbiarsi con lei e inoltre le madri coi bambini in collo tutti moccolosi le stavano guardando male.
Alice sospirò e si passò il dorso della mano sulle labbra con una certa forza e fretta, togliendo le ultime tracce della sua amata Orchidea.
- Ora guarda bene, ok?- Alice aprì la confezione, prese il lucidalabbra e piano piano lo fece passare sul bordo per mostrare all'altra come era fatto il pennellino sintetico e come si togliesse il colore in eccesso.
Poi se lo passò piano sulle labbra ridandogli la lucentezza di sempre, stando attenta a non andare troppo veloce per mostrare all'altra ogni movimento.
Margaret la guardava concentrata come se fosse davanti a un nemico mortale e cercasse il suo punto debole.
Alice rimise dentro il pennellino, strinse le labbra in modo da rendere omogeneo il tutto e visto che non aveva uno speccietto si passo il dito a fil di labbra per controllare che non avesse fatto un pastrocchio.
- Hai capito?- le chiese in tono un pò scocciato, Margaret le indicò la faccia un punto non lontano dalle labbra - ne è uscito un pò fuori- si limitò a dirle.
Alice appoggiò il lucidalabbra sulle stecche di legno della seduta e si passò un dito da quelle parti, ma Margaret continuava a scuotere la testa senza darle una direzione precisa.
- Dove!?- le chiese scazzata smettendola di giocare a indovina il punto.
- Qui- Margaret le si avvicinò rapida, accostando le labbra al limite estermo di quelle di Alice per poi darli una letterale leccata a tradimento.
Alice passò improvvisamente a un rosso porpora e si bloccò sentendo in testa solo un fastidioso "piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii".
- E anche qui- aggiunse Margaret a voce bassa, ma la povera Alice non poteva di certo vedere cosa stesse indicando.
Sentì le labbra della Nessuno premere appena contro le sue, erano gelide e le davano una scarica elettrizzante.
Visto quanto quella era fissata col Tempo penso che l'avrebbe baciata con molta più irruenza e invece le sue labbra si muovevano piano, sfiorandola appena.
Quando avvertì la lingua dell'altra entrare in contatto con la propria e si dannò per aver assunto una espressione stupefatta a bocca aperta.
La sentì muoversi dentro di lei curiosa, come se volesse esplorare ogni centimentro.
Alice non riuscì a rispondere a quel bacio, nè mordendole la lingua nè a rassegnarsi al suo destino e ricambiarlo, aveva in testa solo quel fastidioso continuo "piiiiiiii" che diminuì di intensità solo quando avvertì Margaret staccarsi e forse quello che era un accenno di risatina.
Alice richiuse subito la bocca coprendose con la mano, guardandola male e l'altra che fece? Si limitò a guardarla come sempre e a ritornare indietro col busto.
Un impulso recondito spingeva la povera umana sfiroarsi quelle labbra roventi ma tentò di ressitere rimanendo immobile e guardando sempre in cagnesco l'altra.
- Mi dispiace- mormorò Margaret e di certo la sua mancanza di espressività non migliorò la situzione.
"Ti DISPIACE!? ORA TE LO DIMOSTRO QUANTO TI DISPISCERA'!" pensò furente Alice pensando di farla a cubetti; non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stessa che quel bacio non le era dispaiciuto.
- Ti ho macchiato col rossetto- le disse Margaret indicandole la mano sopra le labbra.
Alice piano piano si arrischiò a sfiorarsi il labbro inferiore con l'indice, costantando che in effetti se lo trovò tinto di nero e Elitropio lucido, eppure... Era sicura che il rossetto di Margaret non si fosse minimamente scomposto, che cosa aveva sulle labbra? Il pennarello permanente?.
La Nessuno ridacchiò appena segno che Alice intorno alle labbra doveva avere ben più che un alone nero.
- Guarda che è colpa tua- le ringhiò contro ancora irata.
Margaret smise di colpo di sghignazzare e la fissò seria come sempre.
- Allora lasciate che sistemi io la faccienda, Alice-sama- mormorando quelle parole si alzò dalla panchina scuotendosi il vestito.
- Ecco brava vai a cercare un fazzoletto- sibilò stizzita Alice sfregando il ditino macchiato sul palmo dell'altra mano, ma il rossetto non voleva andarsene.
Margaret fece appena un giro di 45° gradi e sfruttando quell'agilità intrinseca della sua natura si sedette senza troppe cerimonie sulle ginocchia di Alice puntando le proprie contro lo schienale dietro l'altra, stessa cosa che fecero le mani, imprigionando la povera distratta ragazzina con un cuore ben funzionante e martellante.
- Chi ha mai parlato di fazzolittini, Alice-sama?- mentre Margaret si avvicinava pericolosamente un'altra volta un unico pensiero riuscì a formularsi prima del malefico "piiiiiiii".
"COSA DIAVOLO ERA QUEL TONO MALIZIOSO!? QUALCUNO MI SALVIIII!!" inoltre com'è che ora la chiamava Alice-sama in continuazione!?.

  
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