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Autore: Julia Weasley    27/02/2010    17 recensioni
Argomento di questa storia è la vita di Regulus Black, dal momento della sua nascita a quello della morte. La crescita in una famiglia Purosangue piena di pregiudizi, il difficile rapporto con il fratello Sirius, i sette anni trascorsi a Hogwarts, la decisione di unirsi ai Mangiamorte fino al suo completo riscatto, tutto raccontato in 50 capitoli.
[ Altri personaggi: Famiglia Black, Kreacher, Barty Crouch jr, Rachel Queen (originale), Severus Piton, i Malandrini, Emmeline Vance, Voldemort, Mangiamorte ]
Storia vincitrice del primo turno dell'Harry Potter Final Contest
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Fandom: Harry Potter

Personaggio: Regulus Black

Prompt: 22: Ghiaccio

Rating: Verde


Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.

Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/


Un alleato inatteso

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Settembre 1978

Era iniziato un nuovo anno a Hogwarts, l'ultimo per Regulus e i suoi amici. Ormai era tempo di progetti per il futuro, ma quasi nessuno era contento di finire la scuola.
“Hogwarts mi mancherà” disse Rachel una di quelle giornate. Era seduta sul divano della sala comune di Serpeverde e teneva la testa poggiata sulla spalla di Regulus.
“Siamo appena a settembre” disse lui, nel tentativo di sollevarle il morale. “Mancano ancora nove mesi”.
“Mesi che non ci potremo godere a causa dei M.A.G.O.” replicò lei. “Quasi quasi mi faccio bocciare, così resto qui ancora un altro anno. Che ne pensi? Potresti farlo anche tu”.
“Sicuro...” rispose Regulus con evidente sarcasmo. “Pensavo che ti piacesse l'idea di cominciare a lavorare”.
“Sì ma la vita vera non mi attira per niente. È molto meglio qui... ah!” esclamò all'improvviso, raddrizzandosi e rivolgendogli un gran sorriso. “A proposito. Indovina cosa mi ha detto Lumacorno in via del tutto confidenziale?”
Regulus la guardò per alcuni istanti, perplesso.
“Che ha già organizzato l'ennesima festa?” chiese.
“Sì, ma non è questo il punto. Il fatto è che è riuscito ad invitare il reclutatore del Puddlemere United! Hai capito? Non potrai mancare: vi ha combinato apposta un incontro”.
“Cosa...?”
Regulus non aveva la più pallida idea di cosa dire: non se lo sarebbe mai aspettato.
Vedendo che lui non reagiva, Rachel perse di colpo tutto l'entusiasmo.
“Pensavo che stessi valutando la carriera sportiva” disse. “O forse giocare a Quidditch non è abbastanza nobile per un Black?”
“Non ho detto che non mi interessa, anzi” rispose Regulus. “È solo che quella sportiva è una carriera breve...”
Distolse lo sguardo da quello di lei, incapace di sostenerlo ancora.
Gli sarebbe piaciuto eccome diventare un giocatore professionista, ma un impiego del genere lo avrebbe tenuto occupato molte ore al giorno... e lui aveva ben altri impegni. Fare il Mangiamorte part-time non era previsto.
“... comunque incontrerò questo reclutatore, perchè no?” concluse, con un sorriso forzato.
Rachel stava per ribattere, quando puntò lo sguardo verso l'ingresso e disse:
“Ecco il nostro Caposcuola”.
Regulus si voltò.
Barty era appena entrato nella sala comune e, in pochi secondi, aveva raggiunto il divano, piantandosi davanti a Regulus con un'aria inviperita.
“Tu pensi che io abbia tempo da perdere?” esordì, stizzito. “Avevi detto che mi avresti aiutato con la ricerca di Difesa contro le Arti Oscure!”
“Ah... me ne sono dimenticato” rispose Regulus senza scomporsi.
“E me lo dici così? Ti ho aspettato mezz'ora in biblioteca, mezz'ora!” ribadì.
“Va bene, Barty, adesso calmati. Sono stata io a trattenerlo” intervenne Rachel.
“Su questo non c'è dubbio” rispose lui, acido. “È già la seconda volta che gli chiedo un favore e lui mi dà buca”.
“Non l'ho fatto apposta” disse Regulus.
“Se questo è il tuo modo di scusarti, sappi che non...” esordì Barty, ma Rachel lo interruppe.
“Ti aiuteremo tutti e due a pomeriggio con la ricerca, tanto è stata assegnata per lunedì e abbiamo tempo. Ora però non ti arrabbiare. Perchè non ti siedi un po'? Stavamo parlando del nostro futuro lavorativo”.
Barty esitò per alcuni secondi con le labbra serrate, come se avesse voluto aggiungere qualcos'altro, ma alla fine si sedette sulla poltrona accanto.
“Allora, hai deciso cosa fare?” gli chiese Rachel, cercando di sciogliere il ghiaccio che si era improvvisamente creato tra i due ragazzi.
Barty prese a fissare il pavimento, poi rispose:
“Mio padre vuole farmi frequentare il corso di Magisprudenza... Io ci ho pensato molto quest'estate, ma ancora non mi sono deciso. Vorrei fare qualcosa di più utile per la comunità magica, tipo...”
“Tipo?”
Lui fece spallucce: aveva tutta l'aria di nascondere qualcosa.
“Regulus, stai bene?”
Regulus vide gli sguardi di lei e di Barty puntati su di sé e impallidì. Aveva stretto i pugni nell'istante in cui aveva sentito il Marchio Nero bruciare. Per fortuna, il dolore cessò quasi subito.
“Sì, va benissimo” mentì, ostentando una finta naturalezza.
Piton non aveva avuto torto ad avvertirlo: nascondere il Marchio a Hogwarts era più difficile di quanto avesse immaginato, soprattutto perchè gli faceva male spesso, ogni volta che l'Oscuro Signore convocava gli altri Mangiamorte.
Era complicato fingere, soprattutto con Rachel. Si sentiva una schifezza quando doveva mentirle. Cercava di giustificarsi, convincendosi del fatto che fosse lei a non capire che i Mangiamorte stessero dalla parte giusta, ma in ogni caso era consapevole di ingannarla.
Non voleva neanche pensare a cosa sarebbe successo se lei lo avesse scoperto.
Regulus le strinse la mano in un gesto involontario, mentre tutti e tre tacevano.
Barty aveva gli occhi puntati sul fuoco traballante del camino: aveva un'aria assorta e incupita.
Regulus sapeva di averlo offeso, ma non poteva fare altrimenti. Forse era diventato paranoico, ma da quando era cominciato l'anno scolastico, aveva la sensazione che Barty lo tenesse d'occhio.
Non poteva essere al tempo stesso Mangiamorte e amico di un Crouch. Doveva allontanarlo da sé per non correre il rischio di essere scoperto.
Barty era diventato troppo curioso e aveva iniziato a fargli molte domande, alle quali lui non voleva, né poteva, rispondere, soprattutto adesso che il Signore Oscuro gli aveva affidato un incarico da svolgere a Hogwarts...


“Per chi era quel gufo?”
“Quale?”
“Quello che hai appena mandato”.
“Era per i miei genitori”.
“Non gli hai già scritto ieri?”
Regulus tornò a guardare Barty, esasperato e teso.
“E anche se fosse?”
Un silenzio pesante cadde nella guferia, interrotto solo dai versi dei gufi e delle civette che affollavano i trespoli e le rientranze nelle pareti.
Regulus ringraziò il cielo per avere fatto in tempo a spedire il messaggio indirizzato a Rabastan Lestrange prima che Barty entrasse, altrimenti sarebbe stato capace di prenderglielo.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, cupo.
“Per caso ho fatto qualcosa di male?” chiese. “Ti ho offeso?”
“No” rispose Regulus, nervoso.
“E allora per quale accidenti di motivo mi eviti?”
“Non è vero che ti evito”.
“Non mi prendere in giro! È dall'inizio dell'anno che non sei più lo stesso. Ah, ma credo di aver capito che cosa ti prende”.
Regulus si irrigidì.
“E cos'è che avresti capito?”
“Che sei uno di quelli che appena si trovano la ragazza abbandonano gli amici. Tanto non ti servo più, vero? Ora ti senti sistemato, quindi credi di avere tutti i diritti di farti i cavoli tuoi. I traditori come te mi disgustano”.
Lui decise di non rispondere, pensando che fosse meglio lasciarglielo credere.
A sua volta, Barty non insisté, così Regulus pensò bene di dirigersi verso la porta, con l'intenzione di uscire dalla guferia il prima possibile, ma, prima che potesse mettere in atto la propria decisione, l'altro chiese:
“Dove sei stato ieri notte?”
Il battito cardiaco raggiunse in un attimo una velocità incredibile. Regulus sentì cedere le ginocchia. Tuttavia cercò di mantenere un tono di voce normale.
“Da nessuna parte”.
“Nel dormitorio non c'eri e il tuo letto era vuoto”.
“Te lo sarai sognato. Non sarebbe la prima volta che ti immagini le cose”.
“Mi stai prendendo in giro? E guardami mentre ti parlo!” gridò, mentre Regulus gli voltava le spalle per uscire.
Nel tentativo di fermarlo, Barty lo afferrò per il braccio sinistro, all'altezza del polso. Nello stesso istante, il Marchio Nero bruciò un'altra volta, facendolo sobbalzare e gemere per la sorpresa e il dolore.
“Lasciami!” intimò, sforzandosi per liberare il braccio con un violento strattone. Ma non ce ne sarebbe stato il bisogno, perchè Barty lo aveva già lasciato andare, consapevole di avergli fatto male.
Evitando di incrociare il suo sguardo stupito, Regulus aprì la porta della guferia e se la richiuse alle spalle, scendendo gli scalini di pietra in tutta fretta.
Solo quando raggiunse la capanna di Hagrid rallentò e riuscì a calmarsi. Barty stava veramente esagerando. Ci mancava solo che si accorgesse delle sue uscite notturne.
Nell'ultima settimana aveva dormito poco: doveva esplorare il castello nella zona che Lord Voldemort gli aveva indicato. Quella notte sarebbe stata l'ultima, perchè le precedenti gli erano servite per trovare il nascondiglio dell'oggetto che doveva recuperare e una via di fuga nel caso in cui fosse sopraggiunto qualcuno.
Adesso che Barty sospettava di lui, avrebbe preferito aspettare qualche giorno, ma ormai aveva mandato il messaggio con tanto di luogo e ora dell'appuntamento. Non poteva dare buca, perchè Rabastan non era un tipo paziente.
Mentre camminava, stringendo i pugni nervosamente, rifletté a lungo su cosa potesse fare per evitare che Barty lo aspettasse sveglio. Infine, la soluzione lo illuminò all'improvviso.
Quella sera, dopo cena, gli risultò fin troppo facile versare della pozione soporifera nel bicchiere che Barty teneva sempre sul comodino accanto al proprio letto.
Quando il ragazzo, ignaro, bevve la pozione poco prima di andare a dormire, un istante più tardi iniziò a sbadigliare e fece appena in tempo a infilarsi sotto le coperte prima di cadere in un sonno profondo.
Sicuro che l'effetto del filtro sarebbe durato tutta la notte, Regulus fece finta di coricarsi a sua volta e attese che anche gli altri compagni di dormitorio si fossero addormentati.
Una volta certo che non sarebbe stato disturbato, balzò in piedi, già vestito, ed uscì dal dormitorio con la massima prudenza.
La sala comune era deserta, esattamente come lo spettrale corridoio dei sotterranei, appena fuori dall'ingresso.
Regulus si fermò soltanto un attimo per assicurarsi di essere davvero solo, e gli sembrò di avere udito dei passi fermarsi proprio in quell'istante da qualche parte dietro di lui.
Si voltò, la bacchetta levata, ma nell'oscurità non vide nessuno: probabilmente aveva sentito la sua stessa eco.
Riprese a camminare, continuando a mantenere le orecchie tese a captare il minimo rumore estraneo. La strada che separava la sala di ritrovo di Serpeverde e quella d'ingresso era lunga e, anche se di giorno la conosceva come le sue tasche, di notte c'era sempre il rischio di sbagliare corridoio e perdersi.
Per tutta la durata del tragitto, gli unici rumori che sentì furono i propri palpiti, causati dall'agitazione, e sempre quell'eco che si interrompeva ogni volta pochi secondi dopo di lui.
Alcuni minuti più tardi, svoltato un angolo, intravide in fondo al corridoio il chiarore proveniente dalle finestre della sala d'ingresso.
Sollevato, continuò a camminare, ma all'improvviso accaddero molte cose.
Da qualche parte dietro di lui sentì un cigolio, come quello di una parete che si apriva. Spaventato, provò a raggiungere l'aula di Pozioni ma, prima che potesse anche solo compiere il primo passo, qualcosa di pesante e freddo lo afferrò per la spalla. Una mano.
Regulus non seppe mai che cosa gli impedì di urlare: forse il terrore che gli aveva tolto il respiro.
“Ah-ha! Brava micina, ti sei meritata una colazione doppia. Vediamo chi abbiamo qui” parlò nell'ombra la voce di Argus Gazza.
Il custode accese la propria lanterna e la sollevò, illuminando la porzione di corridoio che li ospitava.
Regulus all'inizio fu abbagliato dalla luce improvvisa ma poi, quando si fu abituato, si ritrovò il viso magro del custode a pochi centimetri dalla faccia, mentre Mrs Purr lo guardava con un'aria di sfida.
Maledetta gatta, pensò, sentendosi annodare le viscere.
Le guance flosce di Gazza tremolarono quando la bocca si incurvò in un sadico ghigno di vittoria.
“Bene bene, vado per cogliere in fallo uno studente del primo anno e mi ritrovo il fratello di quel criminale di Sirius Black!” esclamò, con un'espressione folle che gridava vendetta per tutti gli scherzi subiti in passato. “Ora ce ne andiamo dritti dal Preside e...”
“Lascialo stare, Gazza, lui è con me”.
Per un attimo Regulus credette che la voce che si era appena levata alla loro sinistra fosse solo frutto della propria immaginazione. Era talmente spaventato che riusciva a stento a reggersi in piedi. Fantastico: era la sua prima missione seria e si era già fatto cogliere in flagrante. E non aveva ancora visto il peggio.
“Chi ha parlato? Un altro studente in giro!” sbraitò Gazza, alzando la lanterna e socchiudendo gli occhi.
“Sono un Caposcuola” rispose Barty, avvicinandosi e indicando la propria spilla.
“Ah, Crouch...” bofonchiò il custode, deluso. “Che significa che Black ha il permesso? Non è...”
“Doveva scontare una punizione da Hagrid e io ho il compito di riaccompagnarlo nella sala comune. Era rimasto indietro e sono tornato a riprenderlo” mentì Barty, senza riuscire a nascondere una certa ansia.
“Stava andando dalla parte opposta!” protestò Gazza.
“Mi ero perso...” disse Regulus, riuscendo finalmente a parlare.
“Esatto. Ah, mi era sembrato di sentire Pix che faceva rotolare qualcosa sul pavimento del piano di sopra” aggiunse Barty. “Non vorrei che avesse smontato un'armatura”.
Imprecando parecchie volte contro il Poltergeist, Gazza li lasciò, seppur con riluttanza.
Anche se il custode se ne era andato, Regulus era ben lungi dal sentirsi tranquillo. Come aveva fatto Barty a svegliarsi così presto? E ora che cosa si sarebbe potuto inventare per giustificare la sua uscita notturna?
Barty lo afferrò per un braccio e lo spinse dentro l'aula di Pozioni, chiudendosi poi la porta alle spalle e accendendo qualche torcia.
Per alcuni minuti, che sembrarono ore di agonia, rimasero in silenzio, immobili uno di fronte all'altro.
Regulus stringeva spasmodicamente la bacchetta, incerto se la avrebbe dovuta usare oppure no. Il sangue nelle vene gli si era del tutto ghiacciato.
“Come...?” esordì, cercando di parlare per capire fino a che punto Barty avesse capito.
Quello estrasse dalla tasca una boccetta vuota.
“Antidoto contro le pozioni soporifere” spiegò con una poco dissimulata nota di trionfo. “L'ho preso prima che mi facessi bere la pozione. Sapevo che avresti cercato di rendermi innocuo, non sono mica un idiota. A dirla tutta, ho preso anche un bezoar, sai, nel malaugurato caso in cui avessi deciso di avvelenarmi”.
Il cervello di Regulus lavorava febbrilmente, cercando una soluzione, mentre Barty lo raggiungeva.
“Andiamo, smettila di guardarmi come se fossi un Dissennatore. Non ti ho appena salvato da una punizione e da un interrogatorio che sarebbe stato di certo molto imbarazzante?”
“Sì...” rispose Regulus, riacquistando un po' di lucidità, quanto bastava perchè riuscisse a mostrarsi freddo. Il ghiaccio che sentiva dentro si manifestava anche all'esterno.
Tuttavia lo sguardo di Barty non gli piaceva per niente.
“Credo di aver capito perchè ultimamente mi hai allontanato” disse.
“Ma davvero?” replicò lui, ostentando una finta indifferenza.
“Sì. In fondo era anche piuttosto ovvio. Tu sei stato bravo ma io sono più furbo. Ormai l'ho capito”.
“Capito cosa?” sussurrò Regulus con voce rauca, anche se non era tanto sicuro di voler sentire la risposta.
“Che il tuo strano comportamento è dovuto solamente a quella cosa che hai incisa sul polso sinistro...”
Regulus non aspettò nemmeno che Barty finisse la frase e gli scagliò contro un incantesimo, mandandolo a cozzare contro la cattedra di Lumacorno.
Mentre l'orrore e il panico crescevano a dismisura, faticò anche a tenere ferma la bacchetta, puntata sul ragazzo.
Stava cercando di decidere che cosa dovesse fare. Le regole erano chiare: se qualcuno ti scopre, uccidilo, gli avevano detto. Ma conosceva Barty da anni, ormai. Come avrebbe avuto il coraggio di ucciderlo davvero?
“Guarda che non è saggio da parte tua farmi fuori” gli disse Barty, senza nascondere un tono a sua volta spaventato. “Succederebbe il finimondo se mi trovassero morto stecchito dentro Hogwarts. E Gazza sa che tu sei con me adesso, quindi mio padre non ci metterebbe molto a trovarti”.
“Allora dovrei risparmiarti la vita, così avrai tutto il tempo che vuoi per denunciarmi e spedirmi ad Azkaban?” ribatté Regulus, che non sapeva neanche dove volesse arrivare.
Barty fece finta di riflettere, curvandosi su se stesso, ma Regulus non capì cosa voleva fare almeno finché non lo vide estrarre velocemente la bacchetta e puntarla su di lui.
Stupef...” provò ad anticiparlo.
Expelliarmus!”
Regulus sentì la propria bacchetta sfuggirgli di mano e volare dritta in quella dell'avversario.
I ruoli adesso si erano invertiti.
Regulus non vide l'espressione indecisa sul volto di Barty, perchè aveva il viso chino e strizzava gli occhi, in attesa di uno Schiantesimo che, ne era certo, sarebbe arrivato a momenti.
La disperazione lo assalì quando si rese conto che probabilmente si sarebbe risvegliato ad Azkaban. Era tutto finito, pensava.
Ma si sbagliava, perchè in quel momento Barty parlò e disse l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettato.
“Guarda che non lo dico a nessuno”.
Strano, non ricordava di aver preso una botta in testa, fino a quel momento. Ma non poteva aver sentito sul serio una cosa del genere.
Regulus alzò lo sguardo sull'altro e, con grande meraviglia, si rese conto che gli stava restituendo la bacchetta.
“Avanti, riprenditela, non posso stare tutta la notte così!” sbuffò Barty, nervoso.
Regulus la afferrò, ma continuò a guardarlo senza riuscire a dire una parola.
Non aveva senso. Perchè il figlio di Crouch senior lo voleva coprire? Quella poteva essere la sua occasione: se avesse catturato un Mangiamorte, suo padre non sarebbe stato solo fiero di lui; probabilmente lo avrebbe venerato.
“Perchè...?” fu l'unica cosa che riuscì a dire.
“Credevi davvero che ti avrei denunciato agli Auror?” replicò Barty, leggermente indispettito. “Spiegami perchè mai dovrei vendere un amico a mio padre. Secondo te se lo merita? Consegnandogli l'ultimo discendente della più importante famiglia Purosangue che esista, gli servirei su un piatto d'argento la possibilità di prendersi tutto il merito e di riuscire a diventare Ministro della Magia. Non ti sacrificherei mai per la sua ambizione”.
Regulus dovette appoggiarsi ad un banco per non crollare a causa dello shock. Non era ancora del tutto sicuro che Barty dicesse la verità: e se la sua fosse stata tutta una strategia per fargli abbassare la guardia?
“Non ti fidi, eh? Ma scusa, se avessi voluto fregarti avrei lasciato che Gazza ti portasse da Silente” disse Barty. Esitò alcuni istanti, mordicchiandosi nervosamente le labbra, incerto. Alla fine aggiunse, con un'espressione ansiosa. “Lui com'è?”
“Lui chi?” domandò Regulus, inquieto.
“Lo sai! L'hai conosciuto, no? È vero quello che raccontano su di lui? Che nessuno può ucciderlo? Che è il mago più potente di tutti i tempi?”
“Ehm...”
Regulus non sapeva cosa rispondere. C'era qualcosa che non andava. A meno di non sbagliarsi di grosso, Barty non avrebbe dovuto avere quel tono così entusiasta, o sì?
“Sei sicuro di stare bene?” gli chiese, dubbioso.
“Chissà quante cose ti avrà insegnato! Mica queste sciocchezze che ci spiegano a lezione...”
Adesso iniziava a fargli paura. Non ci capiva più niente. Perchè aveva quella luce esaltata negli occhi? Forse era impazzito.
Sì, non c'è altra spiegazione. È uscito fuori di testa.
“Non sono pazzo!” sbottò Barty, leggendogli negli occhi quello stesso pensiero. “A te lo posso dire... Io sto cominciando a pensare che le cose che Lui dice non siano affatto illogiche...”
“Ma che diamine stai dicendo?” chiese Regulus, rifiutandosi di accettare quello che Barty voleva fargli capire.
“Senti, qualche anno fa non mi interessava, ma quest'estate ho voluto scoprire perchè Tu-Sai-Chi sta riscuotendo tutto questo successo e perchè ha l'appoggio di molte famiglie magiche. Quando l'ho chiesto a mio padre, lui mi ha risposto che è solo un criminale a cui piace uccidere la gente, ma non mi ha convinto. Ho provato a domandare ad altre persone, e ho capito che invece sta combattendo per liberarci dalla clandestinità. Non è giusto che i Babbani siano i padroni del mondo... Vi ammiro, davvero. State cercando di cambiare le cose... e vorrei farlo anche io”.
Regulus si guardò intorno, come se fosse convinto di cogliere degli indizi che gli rivelassero la sua presenza in un mondo parallelo e opposto a quello reale. Barty era cambiato parecchio negli ultimi anni, ma non aveva mai creduto che potesse arrivare addirittura a... quello.
Anche se, adesso che ci pensava, nell'ultimo periodo Barty aveva iniziato a fare dei discorsi strani, molto più simili ai suoi che a quelli che il figlio di un Auror avrebbe dovuto esprimere.
Ma credeva che si adeguasse alle convinzioni maggioritarie tra i Serpeverde Purosangue solo per non esserne escluso.
Forse essere stato smistato a Serpeverde, inducendolo a frequentare quelli come Regulus, aveva provocato degli effetti imprevedibili su di lui.
“Era questo che intendevi qualche giorno fa quando hai detto di voler fare qualcosa di utile per la comunità magica?”
Barty annuì.
“È da un po' che ci penso seriamente e mi sono convinto che i vostri metodi siano gli unici davvero efficaci”.
“Senti” lo interruppe Regulus, “se pensi che questo sia un altro modo per fare i dispetti a tuo padre...”
“No che non lo è! Non sono un bambino capriccioso, ci ho riflettuto parecchio” rispose Barty, poi sospirò, irritato. “So che non è uno scherzo”.
Regulus si chiuse in un silenzio meditabondo: non riusciva a convincersi di quello che stava succedendo.
“Devi fare qualcosa per Lui, vero? È per questo che sei uscito queste ultime notti” continuò l'altro. Poi, nonostante il suo silenzio ostinato, domandò: “Posso aiutarti? Voglio vedere com'è essere... uno di voi”.
“Scordatelo” ribatté Regulus.
L'altro sbuffò.
“Ascolta, prendila come dimostrazione della mia buona fede. Se sarò tuo complice in questa impresa, avrai la garanzia del mio silenzio assoluto. Se ti denunciassi, accuserei anche me stesso”.
“Certo, perchè se dicessi che mi hai aiutato, qualcuno mi crederebbe” fece lui, ironico.
“Ma io voglio essere come te! E poi un Caposcuola ti potrà sempre essere utile, nel caso in cui Gazza ti trovasse di nuovo”.
Regulus esitò. Il discorso di Barty aveva una sua logica, in effetti. D'altra parte, non aveva scelta. Metterselo contro non sarebbe stata una mossa saggia.
“Guarda che non devo fare nulla di speciale. È solo un furto”.
“Mi va bene lo stesso”.
“Non è una trappola, vero?”
“Ti do la mia parola d'onore. Sono anche disposto a stringere un Voto Infrangibile”.
“No, lascia stare... D'accordo” disse alla fine, e Barty ne sembrò entusiasta, “ma non crearmi problemi. E non fare scherzi... non sono solo questa sera. Capisci cosa intendo?”
“Messaggio recepito. Allora, che cosa facciamo?”


“Sicuro che sia proprio qui?”chiese Barty, un quarto d'ora dopo, guardandosi intorno con aria dubbiosa.
Erano riusciti a raggiungere la Sala dei Trofei e Regulus stava ispezionando la parete in fondo a suon di incantesimi rivelatori.
“Me l'ha detto Lui. Ha nascosto questa cosa prima di finire il suo settimo anno a Hogwarts, ma ora vorrebbe custodirla in un posto più sicuro”.
“Deve essere molto importate, allora...”
“Trovato” disse Regulus, una volta rintracciato il punto esatto in cui aveva avvertito un tipo di magia molto diverso da quello che permeava la scuola. “Muffliato!”
Grazie all'incantesimo silenziatore, l'esplosione della porzione di parete non fu udita al di fuori di quelle quattro mura.
Tossendo, mentre la polvere si diradava, Regulus si chinò, infilò la mano nella rientranza del muro cavo e ne estrasse qualcosa.
“È un libro?” chiese Barty, guardando la rilegatura in pelle nera.
“Sembra più un'agenda, o un diario” lo corresse Regulus, perplesso.
L'altro indicò una scritta dorata sul fronte.
“Chi è T.O. Riddle? È...”
“Non penso. Non ce lo vedo a scrivere su un diario”.
“Ma infatti le pagine non sono scritte. Forse ha usato dell'Inchiostro Simpatico. Magari contiene le istruzioni per qualche magia potentissima...”
“In ogni caso non sono affari nostri, e non dobbiamo occuparcene” tagliò corto Regulus, che si era già calato con piacere nella parte del Mangiamorte esperto alle prese con un novellino. “Dobbiamo muoverci. Uno dei nostri ci aspetta al cancello”.
Si alzò in piedi e, aiutato dall'altro, fece tornare tutto a posto con un Reparo combinato.
I due ragazzi uscirono indisturbati nel parco immerso nell'oscurità. Il cielo, con il novilunio, sembrava un'immensa macchia di inchiostro nero.
“Tu resta qui” ordinò Regulus ad un certo punto. “Non devi farti vedere”.
“Cosa? Ti sei dimenticato che siamo complici?”
“Se Rabastan capisce chi sei, ti fa a pezzi senza neanche darti il tempo di battere le palpebre”.
“Sì, come no. Non vuoi dividere il merito con qualcun altro, è questo il vero motivo” bofonchiò Barty.
“Cerca di ragionare! Non sei neanche uno di noi...”
“Per ora”.
Regulus ammutolì, incerto.
“E va bene” disse alla fine. “Ma non dire nulla. Fai parlare me e basta”.
Quando raggiunsero il cancello, dall'altra parte non videro nessuno, tanto il buio era fitto. Regulus, nel dubbio, si schiarì la voce.
“Black, chi è quello?” esordì Rabastan Lestrange, avvicinandosi al cancello e guardando Barty con sospetto.
“Gli ho fatto una Imperius” rispose Regulus, e gli parve di sentire che il ragazzo gli avesse ringhiato contro, nonostante cercasse di apparire sotto effetto della maledizione.
“Uhm... poi cancellagli tutti i ricordi, non vogliamo correre rischi. Allora, ce l'hai?” chiese l'uomo.
Regulus gli passò il diario attraverso le sbarre, e Rabastan si affrettò a coprirlo sotto il mantello.
“Bè, ottimo lavoro. Il Signore Oscuro sarà soddisfatto”.
Regulus non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto mentre Rabastan lo salutava con un cenno, per poi Smaterializzarsi.
“Lo sapevo che ti saresti preso tutto il merito!” protestò Barty quando fu sicuro di poter parlare.
“Non potevo dirgli di essermi fatto aiutare dal figlio di Crouch”.
“Piuttosto non volevi dirgli di essere stato scoperto dal figlio di Crouch” lo corresse l'altro, sarcastico.
“Prova solo a ripeterlo e ti uccido sul serio” replicò Regulus, ferito nel profondo.
“Me lo immagino. Non lo dirò a nessuno, te l'ho già detto. E poi, il ruolo del cattivo comincia a piacermi” concluse con un ghigno.


01. Addio. 02. Ricordi. 03. Speranza. 04. Bellezza. 05. Fotografia.
06. Gatto. 07. Cane. 08. Musica. 09. Fuochi d'artificio. 10. Cioccolato.
11. Carta. 12. Paura. 13. Sole. 14. Sangue. 15. Bambola.
16. Ali. 17. Cuscino. 18. Candela. 19. Dolce. 20. Amaro.
21. Pelle. 22. Ghiaccio. 23. Sogno. 24. Incubo. 25. Risveglio.
26. Incontro. 27. Vertigine. 28. Lacrime. 29. Attesa. 30. Noia.
31. Felicità. 32. Dolore. 33. Solitudine. 34. Silenzio. 35. Campanello.
36. Nascosto. 37. Gelosia. 38. Nodo. 39. Caldo. 40. Freddo.
41. Tempo. 42. Bacio. 43. Sorriso. 44. Desiderio. 45. Illusione.
46. Specchio. 47. Latte. 48. Caffè. 49. Potere. 50. Strada.

*Angolo autrice*
Allora, premetto che Barty non è ancora un Mangiamorte vero e proprio: per il momento è soltanto preso dall'entusiasmo. Deve ancora diventare veramente convinto di quello che fa.
Non ho descritto perfettamente tutto il processo mentale che lo ha portato a cambiare idea su Voldemort, ma nel corso dei capitoli ho cercato di seminare qualche traccia, come quando anche lui inizia a considerare superiori i Purosangue (cap. 33), o quando cerca di trasgredire per ripicca (cap. 29 e 31), o quando appare incline a scatenare duelli, ecc.) perciò spero di essere riuscita a portarvi fin qui gradualmente.
Seconda cosa: il diario di Tom Riddle. Ho pensato che quando, nella prossima storia, Regulus e Silente uniranno i cervelli (insolito, eh?) per scoprire quali siano gli altri Horcrux, li potranno indovinare tutti, ma non il diario, a meno che qualcuno non ci abbia già avuto a che fare. Quindi non l'ho inserito per bellezza, è stata una scelta a lungo termine che si rivelerà utile. Credo che nemmeno Silente ci sarebbe mai arrivato se nel canon Lucius Malfoy non avesse messo quel diario nel calderone di Ginny!
E, riguardo al fatto che Voldemort affidi il recupero di un oggetto così importante ad un nuovo arrivato, ve l'ha già spiegato abbastanza la Rowling: se ha abbandonato il diadema di Corvonero in un posto che prima o poi qualcuno avrebbe scoperto, si sentiva talmente sicuro di sé da essere certo che nessuno avrebbe capito... pessima idea!

A parte questo, sono felice che l'idea del seguito vi sia piaciuta! Non so se la pubblicherò appena finita questa, perchè ci devo lavorare su, ma si vedrà. Sarà complicato, perchè ancora devo decidere come far sopravvivere Regulus e come si svolgerà la caccia agli Horcrux (che per fortuna saranno meno di 7), ma forse il divertimento sta tutto nella difficoltà (adoro complicarmi la vita!)

Prossimo aggiornamento: se va tutto bene, il 6 marzo. Purtroppo stavolta non è certo al 200% come le altre volte, perchè a causa degli esami -che per fortuna ho finito!- ho esaurito i capitoli di scorta, ma in una settimana dovrei farcela ad aggiustare il prossimo...

979: ciao! Grazie per aver continuato a leggere, non importa se non recensisci. Anzi, è da un po' che mi sono messa in testa di leggere le tue storie su Bellatrix. Infatti ti ho aggiunta agli autori preferiti per tenere d'occhio "La strega più potente"; finora sono stata impegnatissima, ma spero di riuscire finalmente a leggere prima quella e poi "Sgàth..." perchè mi incuriosiscono molto!
Alohomora: Orion è anche lui al suo ultimo anno di vita, quindi credo che questo pensiero sia riuscito a renderlo un po' meno severo del normale, anche se di carattere resta sempre il solito! Nemmeno io riesco a convincermi del fatto che Regulus abbia già preso il Marchio, forse perchè sta ancora a Hogwarts, al sicuro; invece quando finirà questo settimo anno, entreremo davvero nel vivo della sua breve carriera da Mangiamorte. Mi dispiace di averti scossa con Greyback: quello che fa è orrendo, ma servirà a scuotere anche Regulus quando se lo ritroverà in mezzo agli altri Mangiamorte. Adesso la tua curiosità sull'oggetto misterioso si è risolta! Grazie per l'aiuto e il consiglio!
malandrina4ever: bene, spero di riuscire a soddisfarti! E poi, te l'ho già detto, James comparirà molto di più, così sarai ancora più contenta! XD Ho pensato anche io che Voldemort ha appena fatto due pessimi affari, accogliendo Regulus e Severus tra i suoi seguaci perchè tutti e due lo fregheranno proprio sotto il naso! Ah sì, Walburga non merita alcuna compassione. In fondo lei sopravvive a tutti (per la serie: certa gente chi l'ammazza?).
Mirwen: ti credo, i brividi li avevo anche io mentre scrivevo! Sono secoli che penso ad un seguito, ora finalmente le idee iniziano a delinearsi nella mia testa.
_Mary: anche io quando mi affeziono ai personaggi gli dico sempre "Ma perchè hai fatto questo e non quell'altro?" e ogni volta mi vengono le crisi perchè non posso farci niente... a meno che non mi metta a scrivere fanfiction! Riguardo al seguito, non ho ancora ben deciso chi morirà e chi no. Di sicuro, cercherò di far sopravvivere anche Lily e James, forse facendo in modo che Minus sia scoperto prima che sveli il loro nascondiglio. Sui Paciock ancora non ho preso una decisione. Non sopravvivranno tutti, anche perchè saremo sempre in guerra, ma cercherò di salvare il salvabile! Sulla profezia anche, non mi sono ancora decisa. Diciamo che finora ho in mente solo i capitoli iniziali, che già cominciano a diventare parecchi! Ne avrò di tempo, quindi.
Mizar: eheh, mi sono fatta contagiare dalla mania di resuscitare le persone! E poi avevo voglia di scrivere una storia con un lieto fine finalmente! E' ovvio che Rachel non mancherà, figurati, ormai non riesco a scrivere nulla se non ce la metto da qualche parte!
vulneraria: sì, probabilmente non avere più nessuno che gli dice cosa fare deve essere terrificante per Regulus... Nel canon ho sempre pensato che Oron morisse poco dopo di lui, ma adesso che ho in mente la what if, dovrò affrontare anche questo argomento. Ma ci saranno anche parti allegre, non ti spaventare! XD Anzi, ce ne saranno parecchie!
lyrapotter: finché sogna, lascialo sognare (Piton, intendo)... E' quando agisce che bisogna cominciare a preoccuparsi. Sì, Malocchio è comparso anche lui per la prima volta, anche se in effetti, lo ammetto, l'ho aggiunto solo con l'intenzione di spaventare Regulus ancora di più! XD Emmeline effettivamente l'ho un po' abbandonata, ma tra qualche capitolo riapparirà. Comunque, nel seguito avrà molto più spazio... ho già in mente qualcosa per lei, ma non ne sono ancora del tutto convinta... Bè, lo saprai a tempo debito! Ecco, non so se con questo capitolo avrò soddisfatto la tua curiosità su Barty, ma non ho molto spazio per descrivere tutti i suoi complicati processi mentali. Forse nel prossimo riuscirò ad approfondire di più.
DubheBlack: Voldemort conosce i suoi polli! Se nella Pietra Filosofale ha cercato di convincere Harry a dargli la pietra dicendo che in cambio avrebbe fatto tornare in vita i suoi genitori, può benissimo aver detto a Piton di essere capace di fargli conquistare la donna che voleva. Bisogna aspettarsi di tutto dai tipi come lui U_U Sirius ci ha provato a convincere Regulus per l'ultimissima volta, ma il ragazzo non ci crede finché non ci sbatte la testa, è "leggermente" cocciuto! XD
Gemella Dramioncella: eh purtroppo di capitoli drammatici ne pubblicherò parecchi. Comunque sì, il seguito ci sarà! Tranquilla, non credo proprio che tu sia tarda: sono io che, visto che di solito sono di poche parole, quando parlo tanto è così insolito che alla fine non si capisce il punto fondamentale! XD Dovrò esercitarmi! Grazie per i complimenti, e spero che il tuo castigo finisca presto :-(
Pervinca Potter 97: quando ho cliccato su "gestisci le recensioni" per un attimo sono rimasta un po' spaesata... possibile che in 24 ore fossero aumentate così tanto?? Grazie per essere tornata a leggere! E' un piacere riaverti, e spero che riprenderai a pubblicare come prima, tempo permettendo! Le tue storie su Severus mi piacciono tantissimo! Sono felice che ti piaccia Alphard: in questa storia non avrà un ruolo troppo marginale, anzi, ho cercato di inserirlo ogni volta che potevo, e comparirà ancora una volta.

  
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