Fanfic su attori
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Autore: Sognatrice85    27/02/2010    3 recensioni
"I passi lenti, pesanti, trascinati. Il battito di un cuore impazzito. Impazzito perché l’amore ha bussato alla sua porta. Un amore impossibile. Una sofferenza che nasce con esso. Le lacrime che sanno di sale, amare, com’è amaro il turbamento che scuote il petto e lo dilania, fino a farlo sanguinare. Può l’amore creare dipendenza? Può l’amicizia esser portatrice di liete notizie? A volte basta un niente, uno sguardo e tutto s’accende. A volte, anche solo gli occhi sanno parlare. E i suoi occhi racchiudevano un segreto. Un segreto che la tormentava. Le rubava l’aria. Ma voleva provarci, doveva farlo. Un’amicizia. Quella vera, quella che ti dona se stessa, senza pretendere niente in cambio. Un incontro di anime che danzano allegre e si sfiorano appena, complici. Guidano l’altro verso la meta proibita, sperata, attesa… E quando lei le lasciò la mano, il suo spirito incontrò il suo: bello e maledetto. Come l’amore che la nutriva. Un viaggio alla scoperta di sé stessi, delle proprie emozioni. Quanto può fare il destino? Esiste davvero “l’altra parte di noi”? Sarà lei a scoprirlo…e ne pagherà tutte le conseguenze, sulla sua pelle…" Robert viene in Italia per il Festival del cinema di Roma, insieme a Kristen e Taylor per promuovere "New Moon". Una ragazza e la sua migliore amica vanno a vederli...un intreccio di punti di vista, di narrazioni, di sogni, di desideri, di sentimenti...cos'accadrà?
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 1

So che non è molto, ma spero comunque che possa risultarvi alquanto gradevole.
Sono cresciuta tanto sapete? Intendo nella scrittura, credo che mi sia meravigliata, non della bravura, perché non mi ritengo affatto tale, ma di come certe cose col tempo cambino in modo talmente repentino che non ce ne rendiamo conto. Eppure sono sotto i nostri occhi! Ed io sono davvero un’altra…come persona! E devo ringraziare tutte quelle persone che sono entrate nella mia vita in quest’ultimo anno e mezzo!!! Grazie col cuore!!!

Doddola93: la mia cucciolosissima doddie!!! Ma come farei senza di te, spiegamelo??? Mi riempi la vita di dolcezza!!! Quanto ti adoro! E grazie per essere anche qui, in questa piccola, folle pazzia che ho scritto. Il tuo giudizio è vitale e spero di non deluderti mai, non me lo perdonerei mai!!! Ti voglio bene, scricciola!!! Ma tanto!!!

 

Sophie88: sono davvero contenta che ci sia anche tu a leggermi. Spero continuerai a seguirmi, fammi sapere che pensi del capitolo. Bacio :)

 

_Aislinn_: la pubblico perché sento che è giusto farlo. È parte di me e voglio che chi mi legge, impari a conoscermi un po’ di più. Poi avere la vostra approvazione mi ha spinta maggiormente a prendere coraggio e a barcamenarmi in questa nuova avventura. Spero di uscirne sana e salva :P. Grazie tesoro!!! Di cuore!!!

 

Lady Jadis: tu stai credendo in me talmente tanto, da infondermi una carica che non sentivo da tempo e ti devo tantissimo!!! Io sono tutto quello che hai scritto e mi meraviglio ancora di come tu abbia fatto a capirlo. Le tue poesie, quella scritta per la storia, per me o per farmi comprendere le tue emozioni quando mi leggi, trasudano di me, sai? Sento battere la mia vita in ogni parola! Sei tu quella straordinaria, tu non devi smettere di scrivere, io continuerò a buttar giù quello che sento, fino a quando le mie mani, le mie membra non si saranno stancate e mi auguro che tu ci sia per continuare a leggermi e a infondermi fiducia. Ti voglio bene!!

 

 

Vi lascio al capitolo, ricordandovi di ascoltare questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=vDiEmJeuyvk , nei vari capitoli troverete le diverse strofe, oltre che le citazioni di “Brida” di Coelho.  Aspetto le vostre recensioni…

Ps: capitolo dedicato alla mia Dalia…anzi tutta la fan fiction in realtà. Ti adoro, indiscutibilmente!

Capitolo 1

 

 

<< "Noi siamo eterni, perché siamo manifestazione di Dio" (...) "Ecco perché

attraversiamo molte vite e molte morti, uscendo da un punto che nessuno conosce

e dirigendoci verso un'altro parimenti ignoto(... )" (...)

"In alcune reincarnazioni noi ci dividiamo. Proprio come i cristalli e le stelle,

le cellule e le piante, anche le nostre anime di dividono".

"La nostra anima si scinde in due, e ciascuna di queste nuove entità di divide in

altre due... E cosi nel giro di poche generazioni, ognuno di noi si trova ad abitare

gran parte della Terra" (...)

"Noi facciamo parte di ciò che gli alchimisti chiamano Anima Mundi, l'Anima del mondo".

"In realtà se l'anima Mundi dovesse soltanto suddividersi, si indebolirebbe sempre di più,

 nonostante la diffusione e l'accrescimento. Ecco perché mentre la nostra anima si divide,

contemporaneamente di ritrova. E questo incontro si chiama Amore. Allorché si scinde, l'

anima origina sempre una parte maschile e una parte femminile. "(...)

"In ogni vita abbiamo il misterioso obbligo di ritrovarci con almeno una di queste Altre

 Parti. L'amore sommo, quello che le ha separate, si rallegra per l'amore che le unisce

di nuovo."

"E come posso sapere chi è l'Altra Parte di me? "(...)

"Correndo dei rischi" "Correndo il rischio del fallimento, delle delusioni, delle disillusioni, ma non cessando mai di cercare l'Amore. Chi persevererà nella ricerca trionferà" (...)

"Esiste una sola essenza della Creazione""E si chiama Amore. L'Amore è la forza che ci ù

permette di ricongiungerci, per condannare l'esperienza sparsa in molte vite e in molti

luoghi del mondo". >>

“Brida” Paulo Coelho

 

 

 

 

Il pullman sfrecciava veloce sulla A1, la sveglia alle cinque l’aveva rintontita parecchio, ma Marghe, una timida ventiquattrenne napoletana, s’era ripresa quasi subito, quando accomodandosi sui comodi sedili del Marozzi, aveva compreso le vere ragioni per cui stava intraprendendo quel viaggio…
Sorrise tra sé felice.
Fondamentalmente due le ragioni.

Vitali ragioni: la sua amica Dalia e Robert, la sua più grande ossessione da mesi. Una stupidata per molti, ma Marghe aveva imparato a fregarsene del giudizio della gente, poteva ucciderla dentro, ma era brava a nasconderlo. La sua corazza era forte, messa a dura prova troppe volte…ma lei aveva imparato che voleva vivere e lo voleva fare a 360 gradi, qualsiasi fosse il costo da pagare…
Dalia…lei poi era stato il motore di tutto, una folata di vita arrivata inaspettatamente nel destino di Marghe, le loro strade s’erano intrecciate un giorno qualunque, innescando un meccanismo ormai logorato e arrugginito per entrambe: l’amicizia, un sentimento che spesso, troppo, ci induce a voler bene per poi restare scottati. Ed era quello che solo da poco, Marghe aveva vissuto; proprio per questo c’era voluto tempo, soprattutto perché per entrambe era difficile aprirsi, eppure quel qualcuno che sosteneva che la vita regalava sempre persone speciali, non aveva tutti i torti.
Dalia e Robert erano i doni migliori che Marghe avesse mai potuto ricevere…entrambi speciali, entrambi vitali per lei…entrambi l’ avevano cambiata dentro, strappando via con forza, quella maschera che a fatica, si era costruita, allontanando tutto ciò che potesse anche solo lontanamente scalfirla…peccato che solo Dalia fosse realmente presente nella sua vita. Lui…beh lui era il sogno più bello che Marghe potesse avere. Sognarlo era facile, amarlo ancora di più: un’anima pura, vera come la sua era una rarità e quella rarità era atterrata come un meteorite, nella sua vita, cambiando le carte in tavola, capovolgendola totalmente.
Un fulmine a ciel sereno.

“Si avvisano i gentili passeggeri che siamo arrivati alla stazione Termini di Roma” quelle parole ridestarono la ragazza, la quale si alzò dal sedile, sistemò la borsa a tracolla, chiuse la zip del giubbino e scese dall’ autobus. Recuperata la valigia, si guardò attorno smarrita sperando di incontrare un volto amico. Il cellulare d’improvviso le vibrò nella borsa, l’afferrò con veemenza e lesse il contenuto del messaggio:”Sei proprio dolce come ti immaginavo…” di scatto alzò la testa e a qualche metro distante da lei, c’era una ragazza castana, due occhi verdi profondi e un sorriso delizioso aleggiava sul suo volto. Marghe sorrise a sua volta e le corse incontro, fermandosi quando fu a poche spanne da lei; ansimava, con una rapida mossa, lasciò andare la valigia e le lanciò le braccia al collo, felice di sentirsi finalmente nel posto giusto, con la persona giusta “Dalia, la mia adorata Dalia!” mormorò felice tra le lacrime. Finalmente e realmente felice…
Giunsero a destinazione dopo qualche minuto di viaggio, c’erano già milioni di persone in trepidante attesa. Marghe sbuffò contrariata, allora Dalia le prese la mano e la strinse forte nella sua “Lo vedrai, dovessi lottare con i bodyguard” disse facendola ridere con un’espressione così buffa che un timido sorriso fece comparsa sul viso di Marghe “Oh si dai, viva la violenza” rispose lei sarcastica, suscitando ilarità sul volto dell’amica. Arrivarono all’ingresso della struttura dedita all’evento: un lungo tappeto rosso si stagliava sul selciato e il cuore cominciò a battere fortissimo nel petto di Marghe. Di lì a poco, lui sarebbe passato proprio là, così vicino a lei, ma allo stesso tempo così distante e irraggiungibile. Dalia l’afferrò per il braccio e infilandosi tra la folla, la trascinò di peso proprio dinanzi alle transenne “Eccoci qui!” esclamò soddisfatta, indicandole il posto in cui si trovavano, Marghe rimase incredula, guardò l’amica e poi spostò lo sguardo davanti a se: proprio di fronte a loro, un gruppo indefinibile di giornalisti, era intento a pulire le proprie macchine fotografiche, sistemare gli obiettivi, pronti a cogliere ogni singola mossa dei vip che sarebbero passati sul red carpet.
Marghe sospirò e un brivido le percosse il corpo dalla testa ai piedi, Dalia le accarezzò una guancia, sussurrandole dolce: “Tranquilla, andrà tutto bene” la ragazza annuì, incapace di proferire parola. Erano mesi che aspettava quel giorno: quanti pomeriggi passati a chattare con Dalia programmando alla perfezione quell’evento, ma Marghe non si sarebbe mai aspettata di sentirsi realmente in quel modo. Era la prima volta in assoluto che una persona che non aveva mai conosciuto, le suscitava certe reazioni e questo la spaventava, perché temeva di diventarne dipendente. Probabilmente, però, era già troppo tardi…
Passarono interminabili le ore, ogni tanto Marghe e Dalia parlavamo con le ragazze che s’erano accalcate come loro, lì in prima fila, ma la testa di Marghe era altrove e non riusciva, non voleva smetterla di pensare. Scrutava distrattamente tutto quello che cadeva nel suo spazio ottico, dando poco peso all’eccessivo movimento che si stava concentrando tutt’un tratto, alla sua sinistra. Poi non si sa come, né tanto meno perché, avvertì un dolore opprimente al petto, prima debole, poi via, via sempre più forte, fino a scoppiare in un accentuato battito cardiaco; il suo pulsare era talmente forte che le rimbombava nelle orecchie, ogni altro suono le giungeva ovattato, lontano. Spaventata Marghe fissò Dalia e il suo sguardo dolce le confermò qualcosa che nel profondo, sapeva già. Velocemente voltò verso destra la sua testa e vide una limousine nera farsi strada tra la folla, annullando tutto il resto. L’auto si fermò, la porta si aprì, comparve prima un piede, poi l’altro: scarpe nere maschili, leggermente appuntite. Marghe deglutì. Di nuovo tornò a posare la sua attenzione sulla figura che ora si era completamente rivelata, scatenando le urla di tutte le ragazzine presenti.
Era lui ed era a Roma, in Italia. Vicino…troppo…

 
 

“Sei un continente ancora da scoprire
un'occasione che deve arrivare
la medicina che ci può salvare
la casa nuova che vorrei comprare
sei una catena che si può spezzare
l'incomprensione che si può chiarire
un viaggio intercontinentale
un'abitudine da disegnare
se solo io potessi inventarti un giorno
se solo tu potessi innamorarti di me
è il tuo cammino a volte che ti viene incontro
in quelle cose già decise dove io mi aspetto te”

Robert si portò una mano tra i capelli imbarazzato per tutto quel putiferio; dentro di sé ancora non si spiegava come un tipo normale e poco interessante come lui, a suo avviso, potesse provocare quelle reazioni. Era in un paese non suo, come sempre in quell’ultimo anno e ogni volta, si trovava circondato da milioni di ragazze, persino donne adulte che urlavano, scalpitavano, per cosa poi? Un autografo, una foto…suoi per giunta! Cosa ci trovavano in lui? Amava il suo lavoro, recitare era la sua vocazione, si sentiva nato per quello, avrebbe passato tutta la vita su un set, ma il suo timore più grande era quello di essere ricordato solo ed esclusivamente per aver interpretato il vampiro centenario che sbrilluccicava alla luce del sole: Edward Cullen, quello che faceva impazzire mezzo mondo femminile. Si, era di certo questo che amavano di lui le ragazzine, nessuno realmente lo conosceva, nessuna di loro si agitava per Robert, bensì per Edward. O se qualcuna si diceva interessata a lui, era solo per il suo aspetto fisico che lui poi non trovava per nulla attraente. Nella vita reale, nessuna lo avrebbe mai conosciuto davvero o amato per ciò che era: semplicemente Robert.
“Ma quanto urlano queste?!? Non si stancano mai?” mormorò infastidita una vocina femminile al suo fianco. Quando si voltò, Robert si trovò vicino la sua collega, nonché amante di quell’ultimo anno: Kristen Stewart. Il gossip sguazzava nella loro “ipotetica storia”, ma loro non avevano mai né smentito, né confermato, si limitavano a glissare il discorso da bravi attori quali eravamo.
“Ma dai Kris! Sono così calorose!” scherzò lui sghignazzando e alzando una mano per salutare le fan “E rumorose, aggiungerei” disse lei, muovendo la testa in segno di dissenso “Sono venuti in molti” aggiunse poi Taylor, altro protagonista del film “Non ti abituerai mai?” chiese curioso Robert “Non so” rispose lui con un’alzata di spalle. “Ragazzi siete pronti per conquistare Roma?” disse divertito il regista, Chris Weitz “Eh!!!” risposero tutti e tre all’unisono, prima di gettarsi nella mischia che li avrebbe visti coinvolti in foto, autografi e bizzarre richieste. Una routine alla quale erano sottoposti da un bel po’ di tempo.

   
 
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