So
che non è molto, ma spero comunque che possa risultarvi alquanto gradevole.
Sono
cresciuta tanto sapete? Intendo nella scrittura, credo che mi sia meravigliata,
non della bravura, perché non mi ritengo affatto tale, ma di come certe cose col
tempo cambino in modo talmente repentino che non ce ne rendiamo conto. Eppure sono
sotto i nostri occhi! Ed io sono davvero un’altra…come persona! E devo
ringraziare tutte quelle persone che sono entrate nella mia vita in quest’ultimo
anno e mezzo!!! Grazie col cuore!!!
Doddola93: la mia cucciolosissima doddie!!! Ma come
farei senza di te, spiegamelo??? Mi riempi la vita di dolcezza!!! Quanto ti
adoro! E grazie per essere anche qui, in questa piccola, folle pazzia che ho
scritto. Il tuo giudizio è vitale e spero di non deluderti mai, non me lo
perdonerei mai!!! Ti voglio bene, scricciola!!! Ma tanto!!!
Sophie88: sono davvero contenta che ci sia anche tu a
leggermi. Spero continuerai a seguirmi, fammi sapere che pensi del capitolo. Bacio
:)
_Aislinn_: la pubblico perché sento che è giusto farlo.
È parte di me e voglio che chi mi legge, impari a conoscermi un po’ di più. Poi
avere la vostra approvazione mi ha spinta maggiormente a prendere coraggio e a
barcamenarmi in questa nuova avventura. Spero di uscirne sana e salva :P. Grazie
tesoro!!! Di cuore!!!
Lady Jadis: tu stai credendo in me talmente tanto, da
infondermi una carica che non sentivo da tempo e ti devo tantissimo!!! Io sono
tutto quello che hai scritto e mi meraviglio ancora di come tu abbia fatto a
capirlo. Le tue poesie, quella scritta per la storia, per me o per farmi
comprendere le tue emozioni quando mi leggi, trasudano di me, sai? Sento battere
la mia vita in ogni parola! Sei tu quella straordinaria, tu non devi smettere
di scrivere, io continuerò a buttar giù quello che sento, fino a quando le mie
mani, le mie membra non si saranno stancate e mi auguro che tu ci sia per
continuare a leggermi e a infondermi fiducia. Ti voglio bene!!
Vi lascio al capitolo, ricordandovi di ascoltare questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=vDiEmJeuyvk , nei vari capitoli troverete le diverse strofe, oltre che le citazioni di “Brida” di Coelho. Aspetto le vostre recensioni…
Ps:
capitolo dedicato alla mia Dalia…anzi tutta la fan fiction in realtà. Ti adoro,
indiscutibilmente!
Capitolo 1
<< "Noi siamo
eterni, perché siamo manifestazione di Dio" (...) "Ecco perché
attraversiamo molte vite e
molte morti, uscendo da un punto che nessuno conosce
e dirigendoci verso un'altro
parimenti ignoto(... )" (...)
"In alcune reincarnazioni
noi ci dividiamo. Proprio come i cristalli e le stelle,
le cellule e le piante, anche
le nostre anime di dividono".
"La nostra anima si
scinde in due, e ciascuna di queste nuove entità di divide in
altre due... E cosi nel giro
di poche generazioni, ognuno di noi si trova ad abitare
gran parte della Terra"
(...)
"Noi facciamo parte di
ciò che gli alchimisti chiamano Anima Mundi, l'Anima del mondo".
"In realtà se l'anima
Mundi dovesse soltanto suddividersi, si indebolirebbe sempre di più,
nonostante la diffusione e l'accrescimento.
Ecco perché mentre la nostra anima si divide,
contemporaneamente di ritrova.
E questo incontro si chiama Amore. Allorché si scinde, l'
anima origina sempre una parte
maschile e una parte femminile. "(...)
"In ogni vita abbiamo il
misterioso obbligo di ritrovarci con almeno una di queste Altre
Parti. L'amore sommo, quello che le ha
separate, si rallegra per l'amore che le unisce
di nuovo."
"E come posso sapere chi
è l'Altra Parte di me? "(...)
"Correndo dei
rischi" "Correndo il rischio del fallimento, delle delusioni, delle
disillusioni, ma non cessando mai di cercare l'Amore. Chi persevererà nella
ricerca trionferà" (...)
"Esiste una sola essenza
della Creazione""E si chiama Amore. L'Amore è la forza che ci ù
permette di ricongiungerci,
per condannare l'esperienza sparsa in molte vite e in molti
luoghi del mondo".
>>
“Brida” Paulo Coelho
Il
pullman sfrecciava veloce sulla A1, la sveglia alle cinque l’aveva rintontita
parecchio, ma Marghe, una timida ventiquattrenne napoletana, s’era ripresa quasi
subito, quando accomodandosi sui comodi sedili del Marozzi, aveva compreso le
vere ragioni per cui stava intraprendendo quel viaggio…
Sorrise
tra sé felice.
Fondamentalmente
due le ragioni.
Vitali ragioni: la sua amica Dalia e Robert, la sua più
grande ossessione da mesi. Una stupidata per molti, ma Marghe aveva imparato a
fregarsene del giudizio della gente, poteva ucciderla dentro, ma era brava a
nasconderlo. La sua corazza era forte, messa a dura prova troppe volte…ma lei
aveva imparato che voleva vivere e lo voleva fare a 360 gradi, qualsiasi fosse
il costo da pagare…
Dalia…lei
poi era stato il motore di tutto, una folata di vita arrivata inaspettatamente
nel destino di Marghe, le loro strade s’erano intrecciate un giorno qualunque,
innescando un meccanismo ormai logorato e arrugginito per entrambe: l’amicizia,
un sentimento che spesso, troppo, ci induce a voler bene per poi restare
scottati. Ed era quello che solo da poco, Marghe aveva vissuto; proprio per
questo c’era voluto tempo, soprattutto perché per entrambe era difficile
aprirsi, eppure quel qualcuno che sosteneva che la vita regalava sempre persone
speciali, non aveva tutti i torti.
Dalia
e Robert erano i doni migliori che Marghe avesse mai potuto ricevere…entrambi
speciali, entrambi vitali per lei…entrambi l’ avevano cambiata dentro,
strappando via con forza, quella maschera che a fatica, si era costruita,
allontanando tutto ciò che potesse anche solo lontanamente scalfirla…peccato che
solo Dalia fosse realmente presente nella sua vita. Lui…beh lui era il sogno
più bello che Marghe potesse avere. Sognarlo era facile, amarlo ancora di più:
un’anima pura, vera come la sua era una rarità e quella rarità era atterrata
come un meteorite, nella sua vita, cambiando le carte in tavola, capovolgendola
totalmente.
Un
fulmine a ciel sereno.
“Si avvisano i gentili
passeggeri che siamo arrivati alla stazione Termini di Roma” quelle parole ridestarono la ragazza, la
quale si alzò dal sedile, sistemò la borsa a tracolla, chiuse la zip del
giubbino e scese dall’ autobus. Recuperata la valigia, si guardò attorno
smarrita sperando di incontrare un volto amico. Il cellulare d’improvviso le
vibrò nella borsa, l’afferrò con veemenza e lesse il contenuto del messaggio:”Sei
proprio dolce come ti immaginavo…” di scatto alzò la testa e a qualche metro
distante da lei, c’era una ragazza castana, due occhi verdi profondi e un
sorriso delizioso aleggiava sul suo volto. Marghe sorrise a sua volta e le
corse incontro, fermandosi quando fu a poche spanne da lei; ansimava, con una
rapida mossa, lasciò andare la valigia e le lanciò le braccia al collo, felice
di sentirsi finalmente nel posto giusto, con la persona giusta “Dalia, la mia
adorata Dalia!” mormorò felice tra le lacrime. Finalmente e realmente felice…
Giunsero
a destinazione dopo qualche minuto di viaggio, c’erano già milioni di persone
in trepidante attesa. Marghe sbuffò contrariata, allora Dalia le prese la mano
e la strinse forte nella sua “Lo vedrai, dovessi lottare con i bodyguard” disse
facendola ridere con un’espressione così buffa che un timido sorriso fece
comparsa sul viso di Marghe “Oh si dai, viva la violenza” rispose lei
sarcastica, suscitando ilarità sul volto dell’amica. Arrivarono all’ingresso della
struttura dedita all’evento: un lungo tappeto rosso si stagliava sul selciato e
il cuore cominciò a battere fortissimo nel petto di Marghe. Di lì a poco, lui
sarebbe passato proprio là, così vicino a lei, ma allo stesso tempo così
distante e irraggiungibile. Dalia l’afferrò per il braccio e infilandosi tra la
folla, la trascinò di peso proprio dinanzi alle transenne “Eccoci qui!” esclamò
soddisfatta, indicandole il posto in cui si trovavano, Marghe rimase incredula,
guardò l’amica e poi spostò lo sguardo davanti a se: proprio di fronte a loro,
un gruppo indefinibile di giornalisti, era intento a pulire le proprie macchine
fotografiche, sistemare gli obiettivi, pronti a cogliere ogni singola mossa dei
vip che sarebbero passati sul red carpet.
Marghe
sospirò e un brivido le percosse il corpo dalla testa ai piedi, Dalia le
accarezzò una guancia, sussurrandole dolce: “Tranquilla, andrà tutto bene” la
ragazza annuì, incapace di proferire parola. Erano mesi che aspettava quel
giorno: quanti pomeriggi passati a chattare con Dalia programmando alla
perfezione quell’evento, ma Marghe non si sarebbe mai aspettata di sentirsi
realmente in quel modo. Era la prima volta in assoluto che una persona che non
aveva mai conosciuto, le suscitava certe reazioni e questo la spaventava,
perché temeva di diventarne dipendente. Probabilmente, però, era già troppo
tardi…
Passarono
interminabili le ore, ogni tanto Marghe e Dalia parlavamo con le ragazze che s’erano
accalcate come loro, lì in prima fila, ma la testa di Marghe era altrove e non
riusciva, non voleva smetterla di pensare. Scrutava distrattamente tutto quello
che cadeva nel suo spazio ottico, dando poco peso all’eccessivo movimento che
si stava concentrando tutt’un tratto, alla sua sinistra. Poi non si sa come, né
tanto meno perché, avvertì un dolore opprimente al petto, prima debole, poi via,
via sempre più forte, fino a scoppiare in un accentuato battito cardiaco; il
suo pulsare era talmente forte che le rimbombava nelle orecchie, ogni altro
suono le giungeva ovattato, lontano. Spaventata Marghe fissò Dalia e il suo
sguardo dolce le confermò qualcosa che nel profondo, sapeva già. Velocemente
voltò verso destra la sua testa e vide una limousine nera farsi strada tra la
folla, annullando tutto il resto. L’auto si fermò, la porta si aprì, comparve
prima un piede, poi l’altro: scarpe nere maschili, leggermente appuntite.
Marghe deglutì. Di nuovo tornò a posare la sua attenzione sulla figura che ora
si era completamente rivelata, scatenando le urla di tutte le ragazzine presenti.
Era
lui ed era a Roma, in Italia. Vicino…troppo…
“Sei un continente ancora da
scoprire
un'occasione che deve arrivare
la medicina che ci può salvare
la casa nuova che vorrei comprare
sei una catena che si può spezzare
l'incomprensione che si può chiarire
un viaggio intercontinentale
un'abitudine da disegnare
se solo io potessi inventarti
un giorno
se solo tu potessi innamorarti di me
è il tuo cammino a volte che ti viene incontro
in quelle cose già decise dove io mi aspetto te”
Robert
si portò una mano tra i capelli imbarazzato per tutto quel putiferio; dentro di
sé ancora non si spiegava come un tipo normale e poco interessante come lui, a
suo avviso, potesse provocare quelle reazioni. Era in un paese non suo, come
sempre in quell’ultimo anno e ogni volta, si trovava circondato da milioni di
ragazze, persino donne adulte che urlavano, scalpitavano, per cosa poi? Un
autografo, una foto…suoi per giunta! Cosa ci trovavano in lui? Amava il suo
lavoro, recitare era la sua vocazione, si sentiva nato per quello, avrebbe
passato tutta la vita su un set, ma il suo timore più grande era quello di
essere ricordato solo ed esclusivamente per aver interpretato il vampiro centenario
che sbrilluccicava alla luce del sole: Edward Cullen, quello che faceva impazzire
mezzo mondo femminile. Si, era di certo questo che amavano di lui le ragazzine,
nessuno realmente lo conosceva, nessuna di loro si agitava per Robert, bensì
per Edward. O se qualcuna si diceva interessata a lui, era solo per il suo
aspetto fisico che lui poi non trovava per nulla attraente. Nella vita reale,
nessuna lo avrebbe mai conosciuto davvero o amato per ciò che era:
semplicemente Robert.
“Ma
quanto urlano queste?!? Non si stancano mai?” mormorò infastidita una vocina
femminile al suo fianco. Quando si voltò, Robert si trovò vicino la sua
collega, nonché amante di quell’ultimo anno: Kristen Stewart. Il gossip
sguazzava nella loro “ipotetica storia”, ma loro non avevano mai né smentito,
né confermato, si limitavano a glissare il discorso da bravi attori quali
eravamo.
“Ma
dai Kris! Sono così calorose!” scherzò lui sghignazzando e alzando una mano per
salutare le fan “E rumorose, aggiungerei” disse lei, muovendo la testa in segno
di dissenso “Sono venuti in molti” aggiunse poi Taylor, altro protagonista del
film “Non ti abituerai mai?” chiese curioso Robert “Non so” rispose lui con
un’alzata di spalle. “Ragazzi siete pronti per conquistare Roma?” disse
divertito il regista, Chris Weitz “Eh!!!” risposero tutti e tre all’unisono,
prima di gettarsi nella mischia che li avrebbe visti coinvolti in foto,
autografi e bizzarre richieste. Una routine alla quale erano sottoposti da un
bel po’ di tempo.