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Autore: MaryFangirl    01/03/2010    4 recensioni
“Ryu...zaki...” Le sue pupille verso l'artefice di quel sussurro.
Gli occhi larghi. “Light-kun...”
Strinse le mani sui gomiti.
Light riusciva a distinguere quella magra immagine sotto la pioggia fitta e rumorosa.
A L sembrò la creatura più bella del mondo.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“E' meglio lavarsi con acqua calda...dopo essere rimasti così tanto sotto la pioggia”
L lo studiò, lui e il suo corpo nudo perfetto, la sua espressione ansiosa.
Voleva entrare nella doccia con lui...?
Light lo attirò a sé e lo baciò con dolcezza. Incontrò i suoi palmi, intrecciò le dita alle sue, continuando a baciarlo, muovendo la lingua. La mente di Ryuzaki si offuscò e lo spinse sotto l'acqua, contro la parete e chiuse lo sportello della doccia.
Light quasi si smarrì nelle sue labbra che non gli lasciavano fiato, era così impegnato a baciarlo da dimenticarsi tutto il resto.
Ryuzaki adorava baciarlo, in quel momento era diventato un bisogno più impellente della sua consueta necessità di ingurgitare dolciumi.
Di nuovo bagnati, ma stavolta l'acqua era calda, il vapore usciva dalla cabina, le mani intrecciate, si accarezzavano, le labbra incollate, i capelli fradici.
Light posò le mani sull'orlo dei boxer ormai zuppi di Ryuzaki, li allentò, prima di toglierli e gettarli fuori. Lo abbracciò beandosi di quel contatto scivoloso, tiepido, i capelli nerissimi di L attaccati alle guance lo rendevano sensuale da morire; lo baciò sul collo, riscoprendo i suoi punti più sensibili.
“Ti desidero, Ryuzaki...” lo mormorò ancora sulla sua pelle, non osava guardarlo in faccia. Ma lo desiderava tanto. Ryuzaki fremette, ma non disse nulla.
Le sue labbra sul collo. Gli accarezzò i capelli sulla nuca. Quel gesto trasmise in Light un grande senso di calma.
“A-anche io, Light-kun...ma...” sentiva un nodo in gola. Light lo osservò curioso di sapere cosa lo bloccasse, cosa temessa. L fu colpito dall'assoluta sincerità dei suoi occhi, dolci e caldi. “I-io...non so come si faccia...tutto questo...”
Light quasi si commosse. “Ryuzaki...lasciati andare...segui solo quello che senti, qui”
Posò una mano sul suo petto. Ancora una volta, l'acqua scrosciava.
“Non avere paura...” sussurrò pianissimo al suo orecchio. Lievi baci.
L tremò e lo strinse. Light suggellò le sue labbra, baciandole più volte, felice, mentre le sue mani ripartivano alla ricerca del suo corpo magro, bianco, caldo.
L lo baciò di nuovo, mentre tutto il resto spariva.
L'unica cosa che voleva era baciare Light, sentirlo suo. Aveva timore a concedersi, ma lo voleva tanto.
Light scese sul collo, lo tampinò di baci, L gettava la testa all'indietro sospirando, stringendogli le spalle.
Dietro l'orecchio. Poi, la sua lingua sul padiglione, a succhiare il lobo, a farlo sciogliere in gemiti bollenti, chiudendo gli occhi. Il cuore di Light scoppiava.
Ancora sulle labbra. Un bacio carico di tutto ciò che riempiva le loro viscere e non poteva certo essere descritto con mere parole.
Le mani di Light, sottili, sul petto, i palmi aperti sull'addome, la lingua impegnata ad attorcigliarsi con la sua, l'eccitazione ormai evidente. L lo sentì sfiorargli la coscia e gemette. Abbracciati, stretti come calamite. Un polo negativo e uno positivo.
Light notò la sua espressione e sorrise con malizia, la mano birichina lo sfiorò proprio lì. L lo guardò con gli occhi sbarrati, il sorriso di Light non svanì. Ardito, ubriaco di desiderio, lo avvolse con la mano, cominciando poi a muoverla mentre gli riempiva il collo di baci dolci e sensuali.
Lo sapeva toccare così bene, stuzzicando con precisione i suoi punti più delicati.
L gemeva con passione, moriva sulla sua lingua e lo baciava con più foga, leccando la sua cavità mentre sfogava il piacere che l'altro gli procurava.
“Light...” ansimò, quel nome provenne dallo stomaco ingarbugliato, l'altra mano di Light sul ventre, poi sulla sua nuca, spingendolo in quel bacio terribilmente erotico.
“Ti voglio...ti voglio...” gli disse in bocca, ormai sull'orlo di non resistere più.
L lo incollò contro la parete, la mano di Light ancora sulla sua erezione colante, pulita dall'acqua calda; Light scivolò e cadde sul piatto doccia, lo trascinò con sé avvolgendogli la schiena con le braccia. L seduto su Light con le gambe attorno ai suoi fianchi, gli occhi ancora chiusi così come le labbra dell'uno su quelle dell'altro.
“Mi piace troppo baciarti...” confessò Light sorridendo. “Anche a me...” appoggiò la fronte sulla sua spalla. Le mani di Light viaggiavano leggere sulla schiena.
“Girati...” L era un po' sorpreso ma obbedì.
Quando avvertì il sesso di Light sul suo interno coscia rabbrividì. Light tracciò linee immaginarie sulla sua schiena, studiò la sua pelle bagnata, diafana; baci sulla nuca.
Light era inebriato, drogato da quel piccolo pezzo di pelle così soave, tenero, una zona stupenda, segreta, riservata a lui. Sentiva Ryuzaki tremolare, fingere indifferenza, ma udiva i suoi sospiri muti, vedeva la lingua passarsi sulla labbra, e allora per costringerlo a gemere più forte prese a masturbarlo, con più frenesia di alcuni minuti prima.
Succhiò la pelle della sua nuca e della schiena, la leccò, mordicchiò e finalmente udì i suoi rantoli gravi.
“Ryuzaki...” gemette lui stesso, l'erezione pulsante nella mano, le mani di L sulle sue cosce, i suoi capelli sulle spalle.
Disegnò un'altra linea, la colonna vertebrale, arrivando all'osso sacro. Era spaventosamente vicino. Solleticò. Ryuzaki si irrigidì. La testa all'indietro.
“Light...” gli sfuggì, e sentì la sua lingua nell'orecchio, sulla guancia.
“Tranquillo...sono qui...” E Light era davvero calmo.
L sentiva la bocca secca. Sì, secca, anche se la “speciale” doccia ancora non era finita. Sentì il suo dito premere. Entrare. Digrignò i denti prima di aprire la bocca e lasciare un gemito acuto contro le pareti. Lo mosse su e giù. L pensò a quello che sarebbe accaduto. Un dito gli provocava tutto quello...avere Light, dentro di sé, come sarebbe stato?
La bocca ancora aperta. “Ryuzaki...mi vuoi?”
La sua voce, così ardente, acquosa, raggiungeva le sue orecchie e il suo cuore veloce come un missile e al contempo sinuosa come una serpe. Continuava a toccarlo fra le natiche. Girò la testa e cercò la sua lingua. Un incontro di rosee umidità, farfalle danzanti, lisci serpenti vogliosi.
“Mi vuoi? Dimmi che mi vuoi...ti prego...” supplicò, voleva il suo consenso, perchè anche se lo bramava più di quanto volesse l'ossigeno per respirare, non sarebbe andato oltre se lui non avesse voluto.

Cos'era...cos'era quello? Più importante del cielo e della pioggia. Più del dolore, delle lacrime.

“Light...” sentiva di riuscire a vivere solo esalando il suo nome. Light lo pregava discreto, come un bambino che domanda smanioso qualche moneta per la coppa di gelato più grande e deliziosa.
“Sì...sì...” buttò fuori, nemmeno lui poteva più attendere.
Light strofinò la sua punta sul suo foro stretto, bruciante.
Entrò con una poderosa spinta, Ryuzaki ululò per il dolore.
La mano raggiunse il suo sesso, per compensare la sofferenza col piacere.
Spinte lente, e L fu interamente invaso dalla voluttà. Le mani di Light sui suoi glutei, stringendoli e palpandoli, Ryuzaki invece alzò le braccio e lo avvicinò afferrandogli la nuca, Light continuò a baciare ogni pezzo di pelle esposto, mentre sentiva il proprio rigonfiamento nel corpo dell'altro, ansimava e talvolta rimaneva fermo con le labbra socchiuse sulla scapola o sulla schiena a godersi il calore umido e scivoloso di Ryuzaki.
L prese a muoversi su di lui, le mani di Light continuavano a spostarsi dai suoi fianchi alla pancia, o torturavano i capezzoli. L portò una sua mano alle labbra e la leccò, mordendogli le dita, lappando l'epidermide raggrinzita e fremente.
“Ryuzaki...Ryuzaki...” ripeteva il suo nome come una cantilena, il volto deformato di un piacere senza limite, la voce rauca, e tornò con le labbra sul viso e sul collo di L.
Light venne con un grido spezzato, e Ryuzaki quasi morò ancora con le dita di Light in bocca. “Light...”
Sorrise appena, quasi vergognandosi della propria felicità.
Si alzò e aiutò Light a fare lo stesso.
Chiuse le manopole.


“Si è fatto...tardi”
Tutti e due in pigiama, asciutti, solo i capelli bagnati.
Il letto. Dopo tutto ciò che avevano fatto, Ryuzaki si sentiva comunque imbarazzato.
Light si mosse per primo, si sdraiò.
“Vieni...” lo invitò sorridente accanto a lui. L arrancò titubante e si coricò.
Light gli rivolgeva un sorriso sereno. Gli accarezzò il viso con delicatezza.
“La doccia più appagante della mia vita...”
Lo abbracciò, perchè si sentiva un puzzle incompleto senza di lui.
L osò baciarlo sulle labbra e sul collo.
Non disse nulla, si limitò a respirare il suo profumo e tenere stretti i lembi della sua maglia.
Light si spostò per guardarlo negli occhi, sempre tranquillo.
Sorrise ancora.


Adoro il profumo della pioggia; si fonde con la terra, il cemento, il metallo.
Adoro la pioggia fresca. Doccia che scruta, spoglia, in silenzio.
Adoro il rumore dell'acqua: sinonimo di vita, abbondanza.


Adoro il suo odore su di te.
Adoro le tue mani fresche.
Adoro il suono della tua voce.

Adoro volerti.
Adoro amarti.


FINE

Grazie mille a Clara111294 e Nirain per i commenti *__*

  
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