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Autore: Mistral    01/03/2010    6 recensioni
YULLEN SAGA - PART 3
Una nuova piccola luce si è accesa, a rischiarare il cuore e illuminare il cammino. Riesce già a diradare le tenebre, ma è ancora debole... deve ancora crescere, e ci vorranno tempo e impegno perché riesca a diventare una luce più calda e sicura. Questa luce dovrà essere custodita, alimentata. E, soprattutto, bisognerà fare molta attenzione che non si spenga. Non sarà un compito facile: un gesto, una parola sbagliata, basterà poco perché il fragile castello di certezze costruito assieme si dissolva nel nulla in un attimo. Se ciò accadrà, però, cerca di fare in modo che la speranza non si spenga con lei.
Come dice il saggio: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”. Riuscirai a rialzarti? Riuscirai a riconquistare quello che hai perso, facendo brillare di nuovo la vostra luce?

[Sequel di Moonlight Midnight Dream e Mirror Mirror, Black and White][Ambientata nella Night 170 e seguenti][Clamorosamente SPOILER sugli ultimi capitoli]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Yullen Saga'
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Nota delle autrici

 

Nota delle autrici:

Dato che l'Angolo di Allen di questa fanfic è strutturato come quello della precedente e ne è la continuazione, tenderà anche qui ad assumere proporzioni chilometriche (perché i pg sono tanti e le recensioni per fortuna pure! ♥)

Se per caso non vi interessasse, potete passare tranquillamente all'inizio del capitolo vero e proprio. Vi assicuriamo che questo non pregiudicherà la completa comprensione della storia.

Grazie e buona lettura!

Lety&Mistral

 


 

L'ANGOLO DI ALLEN

01 Marzo 2010

 

*Ordine Oscuro - corridoi*

 

Niente e nessuno sembra infrangere il silenzio che permea i corridoi bui dell'Ordine. È quasi sera, ormai, e le lampade già accese disegnano ombre affilate sui muri.

Solo due di queste procedono speditamente lungo uno dei passaggi, benché la seconda - più bassa di quella che la precede - ogni tanto si fermi perplessa guardandosi attorno per poi rincorrere nervosamente l'altra.

Un leggerissimo «tsè» riceve in risposta uno sbuffo scocciato.

“Ehi, baKanda, vuoi fermarti o no? Non riconosco questo corridoio, non è che ci siamo persi?”

“Tu non riconosceresti neanche camera tua, moyashi” replica l’altro, senza nemmeno voltarsi “Io so esattamente dove sto andando. E nessuno ti ha detto di seguirmi”

“Il mio nome è Allen... e si può sapere perché te ne sei andato in quel modo? Capisco che quella recensione non ti abbia fatto piacere, ma così tutta la fatica per tenere unito il gruppo finisce nel cestino! Vuoi ricominciare a rispondere pure tu, per caso?”

Sentendo l’ultima frase, Kanda si ferma e volta la testa verso il ragazzo. Avrebbe potuto tranquillamente ignorare tutto il suo sproloquio e andare avanti per la sua strada senza farsi il minimo problema né per questo, né per aver piantato il gruppo senza una parola. Ma effettivamente l’osservazione di Allen lo fa riflettere: ha fatto di tutto per radunare quante più persone possibili per farle lavorare al posto suo (perché a lui recensire proprio non piace!), ha perfin sopportato gente altrimenti insopportabile come la Fay o quel marmocchio che si crede un esorcista… adesso non può permettersi che quell’armata brancaleone si sciolga solo perché lui non è presente.

“Tsè. Per quanto mi scocci ammetterlo hai ragione, moyashi. Se non li guardiamo a vista, quelli spariscono in un attimo. Muoviti, dobbiamo tornare indietro”

“Lo so che dobbiamo tornare indietro, baKanda, è mezz'ora che lo dico…” risponde l'albino girando sui tacchi ma fermandosi subito, giusto in tempo per evitare di ricevere in faccia la porta che si sta aprendo in quel momento.

Dall'uscio socchiuso fa capolino la chioma arruffata del generale Tiedoll.

“Yu-kun, figliolo, che bello vederti! Sei venuto a trovare il tuo paparino? Ma come fai a sapere che sono a appena rientrato da una missione?!”

Al vedere il suo maestro, l’espressione di Kanda per un rapidissimo attimo si approssima ad un qualcosa che, se non fosse che si tratta del giapponese, potrebbe essere definito terrore. In realtà ciò che il suo viso esprime è più in misto tra incredulità, insofferenza e voglia di trovarsi da tutt’altra parte; anche se, nel giro di pochi istanti, lo spadaccino ha recuperato in pieno il suo self control.

Ed è quindi con voce assolutamente piatta ed espressione altrettanto monolitica che risponde all’ampio sorriso del generale. “Non lo sapevo, infatti. È assolutamente un caso che io mi trovi qui”

“Che timidone! Proprio non vuoi ammettere che mi vuoi bene, eh? Mi si spezzerà il cuore un giorno o l'altro... oh, ma guarda un po' chi abbiamo qui! C'è anche Allen-kun! Qual buon vento, figliolo?”

“Ehm... buon pomeriggio, generale!” risponde l'esorcista dai capelli bianchi, arretrando di un passo e lanciando occhiate nervose al giapponese. Il generale Tiedoll è davvero un'ottima persona, ma di solito Kanda non prende molto bene la sua presenza. “Ecco, io e Kanda siamo solo di passaggio, stavamo andando... dal Supervisore Komui, sì, abbiamo delle pratiche da sbrigare!”

“Oh, molto bene! Mi fa piacere che andiate d'amore e d'accordo, quindi non vi trattengo oltre... Anzi, sapete cosa vi dico? Dato che devo consegnare il rapporto di questa missione, credo proprio che verrò con voi!”

Mentre termina la frase, il generale si è già chiuso la porta alle spalle.

E stavolta, l’espressione di Kanda è veramente allucinata. Ok, sta cercando recensori. Ok, è disposto a tollerare la presenza di gente normalmente intollerabile. Ma Tiedoll no. È troppo!

Il problema è che c’è anche il moyashi: e con lui lì presente non può certo mostrarsi sconvolto per la presenza del maestro.

Mastica amaro, molto amaro, lo spadaccino mentre si incammina cupo dietro gli altri due, già intenti in una cordiale dissertazione sui dolci tipici dell’ultimo paese visitato dall’artista.

 

Nel frattempo, nella sala dell'ingresso all'Arca, Komui è sul piede di guerra. Elmetto giallo in testa e trapano tra le mani, è pronto a tutto pur di ritrovare i due esorcisti che gli possono permettere di dedicarsi a qualcosa che non sia il solito lavoro!

“Signorina Fay, la prego di lasciarmi andare! Sono pur sempre il responsabile di quei due ragazzi, è mio compito assicurarmi che stiano bene!”

“È suo compito preoccuparsi dell’amministrazione della Sede Centrale, Supervisore Lee!” rimbecca pronta la segretaria, tenendo saldamente per il colletto uno scalpitante Komui “Quindi ora mi faccia la cortesia di tornare in ufficio! Glielo dica anche lei, Reever!”

“Reever, diglielo anche tu che dobbiamo trovarli subito!” ribatte il Supervisore, subito supportato dal collega asiatico.

“Komui non ha tutti i torti... potrei andare io a cercarli” esclama quindi Bak, farfugliando subito dopo qualcosa che suona sospettosamente come un «...così la dolce Linalee-chan mi acclamerà come suo eroe!»

Reever si mette le mani nei capelli, guardandosi attorno e cercando una soluzione, e vede il resto del gruppo dirigersi con passo deciso verso il corridoio dove sono spariti Allen e Kanda.

“Mi spiace per voi ma credo che se ne stiano già occupando”, sospira, per poi far scrocchiare in maniera inquietante le nocche delle mani. “Che ne dite di lavorare un po', mentre li aspettiamo?”

 

L’urlo inquietante di Komui raggiunge i quattro che nel frattempo si sono allontanati. Timothy fa una smorfia a metà tra lo spaventato e il comprensivo e si volta per un istante indietro. “Uh, certo che fare il capo dev’essere proprio un lavoro duro, neh Due Nei?” esclama, rivolto a Link.

Sentendosi chiamare con quel soprannome che tanto detesta, l’ispettore lancia un’occhiata irosa verso Lavi, poi trae un sospiro e sposta la sua attenzione sul ragazzino. “Timothy, ti pregherei di non prendere le brutte abitudini di Bookman Jr., non si addicono ad un membro dell’Ordine Oscuro. Comunque sì, fare il capo è un lavoro duro, ma non credo sia per questo che il Supervisore Lee si lamenta”

“Eh, non ti preoccupare ragazzino!” esclama Lavi, fermandosi un attimo per parlare a quattr'occhi con il più piccolo. “Komui-san si lamenta sempre in modo così melodrammatico quando deve lavorare... ci farai l'abitudine, vedrai! Ora continuiamo, sennò quei due non li becchiamo più”

“Preferisci che io vada avanti, Lavi-kun?” sussurra Linalee avvicinandosi.

“Nah, tranquilla!” risponde lui, per poi fermarsi improvvisamente e far zittire il resto del gruppetto con un cenno della mano. “Sento dei passi in avvicinamento... forse sono loro!”

Proprio come intuito dal rosso, pochi istanti dopo la sagoma di Allen compare in fondo al corridoio. Timothy si slancia subito con i pattini nella sua direzione, salvo poi inchiodare appena vede chi accompagna l’esorcista inglese: finire dritto dritto tra le braccia di Tiedoll, per di più lanciandosi di sua spontanea volontà e con tutta quella foga, non gli sembra una buona idea. Per carità, il generale gli sta pure simpatico, ma è… ecco, un tantinello soffocante nelle sue attenzioni. Peccato che il suddetto esorcista si sia accorto (e abbia frainteso) l’intenzione del ragazzino.

“Timothy-kun, vieni qui e fatti abbracciare!” esclama infatti Tiedoll, spalancando le braccia e partendo in corsa verso di lui. Andare in giro sui pattini conferisce rapidità, ma non certo facilità di manovra: Timothy non fa in tempo a voltarsi per scappare via che si ritrova bloccato nell'amorevole quanto ferrea stretta del generale.

“Che bravi i miei figlioli che vengono a salutare il loro paparino al ritorno dalla missione!” sussurra quindi questi, lasciandolo poi finalmente libero di andare a rifugiarsi dietro Allen, mentre si asciuga una lacrimuccia di commozione.

“Generale, quante volte glielo devo dire che non siamo qui per lei?” interloquisce secco Kanda, rimasto indietro di pochi passi rispetto ai due. “E lasci stare quel ragazzino, lo sta soffocando con le sue attenzioni” continua poi, indicando con un cenno annoiato Timothy.

Allen sta per aggiungere qualcosa, incerto se preoccuparsi delle condizioni del più piccolo o se contestare i modi poco rispettosi di Kanda, quando un nuovo urlo lo blocca sul posto. Il suo sguardo, come quello di tutti i presenti, corre immediatamente nella direzione da cui sono appena arrivati Timothy, Lavi, Linalee, Bookman Sr. e Link.

“Che accidenti è?” chiede Lavi, cercando sovrastare con la voce il tremendo rumore in avvicinamento.

Link tende l’orecchio, le sopracciglia aggrottate e l’aria pensierosa. “Non saprei… ma non credo sia qualcosa di pericoloso, sarebbe suonato l’allarme…”

L’esclamazione a stento trattenuta di Linalee, però, lo mette in allerta. “Questa è la voce di Komui nii-san!” dice la cinesina. Nel suo tono tuttavia, non c’è quell’ansia che ci si aspetterebbe di sentire, quanto piuttosto una vena di impazienza mista a rassegnazione.

“Ritengo sia il Supervisore Lee che cerca di nuovo di sottrarsi ai suoi doveri…” commenta Bookman Sr., un sorrisetto divertito sulle labbra.

A conferma delle sue parole, un altro urlo raggiunge le orecchie del gruppo. Questa volta è la voce della signorina Fay, decisamente inviperita.

“Supervisori Lee e Chan! Fermatevi immediatamente! Comportatevi in modo degno della carica che ricoprite!”

Al sentirla, Link si lascia scappare un sospiro. “Miss Bridget ha tutta la mia comprensione e la mia stima… non dev’essere facile lavorare con loro!”

Preceduti da Timcanpy, Komui e Bak fanno a breve il loro ingresso nel corridoio, inseguiti da segretaria e collaboratore del primo.

“Generale Tiedoll! In quanto Supervisore di questa sede le chiedo ufficialmente protezione per me e per il Supervisore Chan!” urla Komui, andandosi a riparare con il collega dietro la schiena dell’esorcista.

“Ci aiuti! Vogliono ridurci in schiavitù!” esclama Bak.

“Supervisore Chan, dubito che farvi fare il vostro lavoro possa essere considerato «schiavitù»…”, sospira Reever avvicinandosi al gruppo.

“È schiavitù costringere un bambino come me sui libri 6 ore al giorno!” si intromette Timothy, baldanzoso, sperando forse di far leva sulla solidarietà di Lavi e toccare il cuore di Tiedoll.

Ma il suo piano è mandato in fumo da Linalee, che si china verso di lui con un sorriso. “Timothy, lo so che studiare è pesante, ma pensa che ti servirà per il tuo futuro…” lo blandisce, accarezzandogli i capelli. Suo malgrado, il ragazzino arrossisce e si trincera dietro uno «Tsè» imbarazzato; Link notando la somiglianza con il tipico intercalare di Kanda, trattiene a stento una risatina e lancia un’occhiata eloquente al giapponese, il quale risponde con uno sguardo glaciale.

“Mh, io invece sono d'accordo con il fratellino di Kanda! Stare sui libri tutto il giorno senza pause è la vera schiavitù, non firmare carte bollate!” sbuffa Lavi.

“Fratellino? Lavi, che stai dicendo?” chiede Allen, grattandosi la testa.

“Massì, moyashi-chan, non hai sentito? Ha fatto «tsè» pure lui!”

“Baka usagi, taci se non vuoi essere fatto a fette” lo gela il giapponese, portando minacciosamente la mano alla spada.

La vita del rosso viene però salvata paradossalmente dall’intervento del suo stesso maestro che, invece di tirargli il solito scappellotto (evidentemente le minacce di Kanda sono un dissuasore sufficiente, secondo Bookman Sr.), fa una profonda tirata di pipa e, mentre espira, indica un punto in alto. “Penso che ci sia del lavoro in arrivo”

Le faccia atterrita di Komui al sentir nominare il lavoro, si distende subito in un ampio sorriso quando il supervisore nota il luccichio dorato che indica l’avvicinamento di Timcanpy.

“Uh uh uh, che bello, ci sono delle recensioni! Signorina Fay, mi spiace immensamente ma non posso tornare al lavoro in questo momento, devo concentrarmi sulle priorità!” esclama infatti il Supervisore coccolando il piccolo golem che gli ha salvato la vita e che ora, appoggiato sul suo cappello, sta sputando un foglio dopo l'altro.

“Sì… le priorità… certo…” sussurra la segretaria con voce sempre più flebile, finendo per afflosciarsi in ginocchio. Davanti all’entusiasmo degli altri (soprattutto di Tiedoll e Timothy), Link scuote la testa e si china accanto alla donna per aiutarla a rialzarsi e seguire il gruppetto che entusiasticamente si sta dirigendo verso il tavolo più vicino.

 


 

§ Cara Retsu89,

ciao a te! Spero che la settimana sia filata più liscia del previsto, e ti ringrazio per la recensione che sei riuscita in ogni caso a lasciarci ^_^

Sono lieto che il capitolo ti sia piaciuto e sì, è stata una sorpresa anche per me scoprire che Kanda sa giocare a scacchi... mah, magari proverò a chiedergli se gli va di fare una partita, più tardi.

Per quanto riguarda il «fate l'amore e non la guerra», invece... mh, l'idea in teoria è buona, ma in pratica la vedo un po' (tanto) più difficile, eh #O_O#

Vedremo...

Alla prossima!

Allen

 

Moyashi vedi di non dare false speranze alla gente sparando le tue solite stronzate.

E no, non ho intenzione di giocare a scacchi con un maledetto.

*si allontana per andare a meditare*

 

 

§ Carissima Mizukage,

sono davvero lieta che il capitolo ti sia piaciuto e che tu abbia trovato la reazione di Kanda in sintonia con il suo solito modo di fare… *sospira* in effetti lo è. Anche se tutti noi avremmo preferito che non lo fosse.

Ho riferito i tuoi complimenti a Miranda-san… che tenera, è arrossita tutta quando gliel’ho detto e ha iniziato a balbettare nella sua lingua madre. Non ci ho capito molto, a dire il vero, ma credo ti stesse ringraziando *sorride*

Ora ti saluto, lascio scrivere due righe anche al generale Tiedoll, credo voglia parlarti del suo Kanda-kun.

Un abbraccio,

Linalee

 

Mia cara,

chiedo scusa a te e a tutti i lettori per le reazioni di Kanda-kun nella seconda metà di questo capitolo... è sempre stato un pochino permaloso, anche da piccolo, e benché il signor fantasma sia stato poco cortese, il mio figliolo avrebbe dovuto comunque mantenere la calma.

Sono sicuro che se n'è reso conto, e che adesso ne è immensamente dispiaciuto; purtroppo però Kanda-kun ha anche... diciamo... un orgoglio abbastanza smisurato. Dubito quindi lo ammetterà mai! *sigh* Quanta pazienza che ci vuole, a volte! Per fortuna c'è qui il suo paparino che ci mette una buona parola...

Un abbraccio stretto stretto anche a te,

Froi Tiedoll

 

 

§ Cara Genesis,

ho sentito i colleghi, se non siamo di troppo disturbo approfittiamo molto volentieri dell'ospitalità! Non ti preoccupare, chiuderemo Komui e Komurin annessi nel magazzino sotterraneo... questo ci darà il tempo necessario per allontanarci senza essere seguiti.

Intanto che ci aspetti eccoti il nuovo capitolo!

Ti ringraziamo tutti per essere riuscita nuovamente a commentare: pur di leggere i vostri commenti val bene un litigio in più con i pc del laboratorio, sai?

Ci uniamo a te nel tifo perché quelle due teste dure si decidano una buona volta ad andare d'accordo, anche perché se continuassero così non servirebbe a nulla liberarsi dei Komurin.. la sede finirebbe comunque per essere devastata!

Mh...

Visto che tu sai come farti ubbidire... ti andrebbe di diventare il nostro nuovo Supervisore?

*evilgrin di tutta la Scientifica*

A presto,

Reever

 

Ehi Gen-chan! Qui è Timothy che scrive, l’esorcista più figo di tutta la Sede.

Non è che ci sarebbe un posticino anche per me? Sono piccolo non occupo molto spazio… *occhioni dolci*

Comunque grazie per il tuo commentone. A ‘sto giro eravate meno del solito e noi stiamo diventando tanti (anche se fratellone samurai brontola ancora… vallo a  capire!), ma come vedi ho avuto l’idea geniale di lavorare a coppie. Ma chissà perché di nuovo Kanda non era contento di esser finito con Allen… eppure Lavi dice che stanno così bene assieme!

Vabbè, alla prossima!

Timothy Hearst, 13 anni - esorcista

 

 

§ Cara Yvaine,

*allontana i pacchetti per farla avvicinare senza che se ne accorga*

grazie per i suggerimenti per il funzionamento dei Komurin *prende nota*.

Non ti preoccupare, non lavorerai da sola... ci sarà sempre Reever a darti una mano!

Sono contento che il capitolo ti sia piaciuto, quasi quanto è piaciuto al fantasma prendere per i fondelli Kanda-kun *sorseggia il caffè*

Komui Lee - Supervisore

 

Mi accodo al collega per farti i complimenti per la scheda di valutazione. Posso usarla anche alla Sede Asia?

Comunque ci tengo a sottolineare che stuzzicare Kanda-kun non è mai una buona idea, a meno che non si voglia finire con un piede nella fossa... o li si abbia già entrambi!

Quindi, bambini... non fatelo a casa, e se proprio volete fatelo sotto la supervisione di un adulto!

Alla prossima,

Bak Chan - Supervisore Sede Asia

 

 

§ Cara Flowermoon,

la ringrazio per il sostegno e la comprensione dimostrata! Come ha avuto modo di vedere, sembra che Walker e Kanda col passare del tempo invece che migliorare non facciano altro che intestardirsi sempre più nelle loro posizioni… le garantisco che è una situazione stressante.

Anche se devo ammettere di non dovermi troppo lamentare. La gentile signorina Bridget che oggi recensisce con me ha esperienze altrettanto traumatiche ogni giorno con il Supervisore Lee *scuote la testa* Che ci dobbiamo fare?

Passando al capitolo, ben comprendo la sua sorpresa di fronte allo scatto d’ira di Kanda. S’immagini il mio sconcerto quando ho assistito a quel gesto sconsiderato con i miei stessi occhi. E il comportamento del fu signor Martin, per quanto esecrabile, non è certo una scusante. Vedremo come si ricucirà la situazione… non sarà facile uscirne, soprattutto dal punto di vista disciplinare.

Inoltre concordo con lei sulla provvidenzialità della presenza della signorina Lotto in quel frangente. Senza di lei certo giungere alla conclusione della vicenda sarebbe stato molto complesso - se ne renderà conto in seguito.

Concludo porgendole i più cordiali saluti a nome mio e della signorina Fay.

I nostri rispetti.

Howard Link

Bridget Fay - Segretaria (perennemente sull’orlo di una crisi di nervi) del Supervisore

 

 

§ Gentile Bloodberry Jam,

non si preoccupi, non è pesante per me rispondere alle sue recensioni. Tutt’altro, le trovo sempre molto acute e interessanti.

Passando al capitolo, mi permetta di dissentire con lei circa il giudizio che esprime sul comportamento di Kanda. Io non giudico adulto colui che cede all’ira per una provocazione certo inopportuna e completamente gratuita. Soprattutto in quella circostanza complessa, ritengo che Kanda avrebbe dovuto saper mantenere un po’ più di quel sangue freddo che l’ha sempre così lodevolmente caratterizzato.

Quanto alla signorina Miranda, si è effettivamente dimostrata molto empatica e ciò depone di gran lunga a suo favore; anche se, a mio giudizio, ella dispone di notevoli potenzialità, mancando solo di occasioni per esprimerle.

Con questo mi congedo e passo la parola al mio stupido allievo che scalpita per porgerle un saluto.

A presto.

Bookman Sr.

 

Yo, BBJ! Finalmente il vecchio Panda lascia scrivere un po' anche me, mi stavo annoiando a guardare e basta!

Sono d'accordo con le vostre opinioni su Miranda-chan, ma preferisco non sbilanciarmi sul comportamento di Yu-chan. Lo osservo bene da un pezzo, e in effetti che non ci sia scappato il morto è una cosa molto strana... quindi tendo a essere d'accordo con te, sai?

Mh, Panda mi sta guardando storto, meglio se chiudo qui. Solo una cosa...

Hai da fare domani sera?

Lavi

 


 

“Bene, anche questa volta siamo riusciti a rispondere a tutte le recensioni!” commenta Allen, ripiegando una per una le risposte e facendole «mangiare» a Timcanpy. “Che ne dici, Timothy? Non lo trovi divertente anche tu?”

“Cavolo! È una vera figata fratellone!” esclama il piccolo, stringendo il pugno, entusiasta.

Linalee sorride. “Sono contenta che ti piaccia, Timothy”

“Già! Vorrà dire che ci aiuterai anche le prossime volte, contento?” gli fa l'occhiolino Lavi.

Lo «tsè» scocciato di Kanda, rimasto in piedi un po’ discostato dal gruppo, si perde nello «yahoo!» elettrizzato del ragazzino.

“Bene. Ora che le recensioni sono fatte, vorrebbe farmi la cortesia di tornare al suo lavoro Supervisore?” si intromette la Fay, sperando di approfittare del momento di stanca per portar via Komui.

“Eh? Non capisco di cosa stia parlando, signorina…” inizia a sudare freddo lui. “Reever, diglielo pure tu!”

“Komui-san, sai benissimo che ha ragione. Su, torniamo in ufficio. E lei, Supervisore Chan, mi faccia la cortesia di seguirci. Avevamo una riunione in programma, avrete sicuramente delle cose importanti da dirvi”

L'espressione implacabile di Reever non lascia scampo ai due scienziati, che cercano con lo sguardo Linalee in cerca di sostegno.

La ragazza si sente un po’ presa tra due fuochi - o forse anche tre o quattro. Da una parte la signorina Fay, supportata da Link (certo che sono proprio carini assieme!, si concede di pensare la cinese), con la sua espressione tra il severo e il disperato. Dall’altra il fratello e Bak che la osservano supplici. Poi c’è Kanda - che non parla né la guarda, ma lei non ha bisogno di incrociare i suoi occhi. Basta la tensione delle spalle e della presa su Mugen per farle capire cosa pensa al riguardo. E infine ci sono Allen, Lavi, Tiedoll (?!) e Timothy che si sforzano di essere neutrali, ma è chiaro che non vorrebbero vedere il gruppo sfaldarsi.

La maggioranza vince. Quindi Linalee con un sorriso si schiera. “Beh, potremmo accompagnarvi… che ne dite? Così Komui nii-san e Bak-san faranno il loro lavoro in compagnia e quando arriveranno le prossime recensioni ce ne occuperemo tutti assieme. Che ne dite?”

Sì, savoir-faire e compromesso sono sempre stati l’altro nome e cognome di Linalee Lee…

“Bene, se così è deciso avviamoci dunque verso l’ufficio del Supervisore” conclude Bookman Sr., prima che chiunque abbia il tempo di replicare.

 

 

 

Anata ga Koko ni Iru Riyuu

(La ragione per cui sei qui)

 


 

Naimono ne dari

Watashi ni wa naimono o

Anata ga motteiru hazu

(Se mi chiedi questo

È come se mi stessi chiedendo la luna

Mi sembra che tu pretenda troppo da me)

 

 

Capitolo 6

Tra buio e polvere, una decisione presa in quattro mosse

 

“Il signor Martin vuole sapere chi sarà il suo prossimo avversario”

 

Un silenzio quasi assoluto segue le timide parole pronunciate da Miranda-san.

A quanto pare è tranquillo, il fantasma del signor Martin, al contrario di noi che stiamo viaggiando in uno stato di ansia e tensione che non accenna a diminuire... Eppure dobbiamo andare avanti, non possiamo fermarci proprio adesso!

Mi guardo attorno: Miranda-san ha le mani occupate, quindi è fuori dai giochi. Link invece sta ancora fissando Kanda (non voglio sapere cosa sta pensando [né cosa intende fare di tutta questa faccenda]), ed è talmente sovrappensiero che credo non abbia nemmeno sentito la traduzione.

Ok, a quanto pare tocca a me... Con un sospiro mi siedo a gambe incrociate davanti alla scacchiera, giusto in tempo per prendere al volo il re bianco che il signor Martin mi ha appena lanciato. Lo guardo un po' perplesso, poi capisco: stavolta vuole tenere i neri. Chino la testa in un cenno d'intesa, quindi porto dalla mia parte i pezzi bianchi e inizio a disporli sulla scacchiera.

Sorrido, fingendo di essere sicuro di me, e faccio l'occhiolino a Tim, che si è appollaiato sul marmo lucido della lapide. Non so cosa riuscirò a fare: sono anni che non gioco, ma bluffare un pochino anche qui non farà certo male... 

 

Ascolto vagamente i discorsi che gli altri tre stanno facendo con la vecchia. Ma, quando vedo il moyashi sedersi per giocare (a quanto pare il fantasma si è degnato di riapparire), la curiosità di vederlo alle prese con gli scacchi ha il sopravvento e mi alzo in piedi, pur non avvicinandomi nemmeno di un passo. Link mi trapassa con lo sguardo e io ricambio con fermezza: so benissimo di essere nel torto, ma non per questo ho intenzione di umiliarmi davanti a lui per convincerlo a non fare rapporto su quanto successo.

Lo ignoro quasi subito e osservo Walker con discrezione. Ha già messo su quel suo sorriso pulito che usa sempre quando gioca (bara) a carte… voglio proprio vedere se è capace di barare anche qui…

 

Guardo per un po' la scacchiera, cercando di ricordarmi qualche trucchetto (sto parlando di tecnica, eh... anche perché barare a questo gioco è praticamente impossibile... non posso certo nascondermi una pedina nella manica!) per vincere in modo rapido e pulito. Non vedo l'ora di andarmene (non vedo l'ora di tornare a Casa).

All'improvviso, l'illuminazione. Una volta Mana mi aveva spiegato una tecnica particolare (si chiamava «Matto dello Scolaro», o qualcosa del genere...), che consentiva di chiudere il gioco in sole quattro mosse. L'avevo subito imparata a memoria, come sistema per concludere in fretta le partite che non avevo voglia di continuare...

Mantenendo il mio solito sorriso, allungo quindi la mano e prendo uno dei pedoni, spostandolo in avanti di due caselle. Non so se il signor Martin conosce questa mossa... staremo a vedere!

 

Non ho voglia di mettermi a seguire la partita (mi viene il nervoso per quel che è successo dopo la mia [non mi va di concentrarmi sul moyashi, mi fa perdere tranquillità]), quindi decido di fare un piccolo giro di perlustrazione dei dintorni. Non è ancora comparso nessun Akuma e la cosa mi insospettisce un po’… (ho voglia di combattere, ma non a scacchi! [Spaccare quella dannata scacchiera non è bastato a sfogare tutto il nervoso della giornata]).

Appena i finder mi vedono dirigersi verso di loro mi salutano con un sorriso, poi fanno per continuare nella loro piacevole conversazione. Sì, decisamente sono due novellini (si vede che non mi conoscono)… ma dove pensano di essere? Al parco per una scampagnata?! Li fulmino con un’occhiataccia e loro (finalmente!) capiscono che forse non è il caso di starsene svaccati sul prato come se nulla fosse. Siamo in mezzo ad una missione, cazzo!

Sbuffo spazientito, ma l’improvvisa aura aggressiva che percepisco nell’aria mi tronca sul nascere l’insulto che stavo per indirizzare contro i due scansafatiche.

 

“Idioti, muovetevi! Abbiamo visite!”

 

Esclamo, cercando di trattenere la soddisfazione per la comparsa degli Akuma, e subito mi metto in guardia, parando l’affondo di un massiccio Livello 2 che sembra il classico tipo grosso e stupido.

Dietro di me, i finder rimangono spauriti per qualche istante, poi sembrano ricordarsi cosa accidenti sono qui a fare, perché corrono verso la tomba e circondano gli altri con la loro barriera.

Ribatto indietro l’Akuma con un paio di fendenti, giusto il tempo di lanciare un’occhiata alle mie spalle, per accertarmi che gli altri siano tutti al sicuro e non mi finiscano in mezzo ai piedi durante il combattimento. Walker è ancora impegnato a giocare (e guai a lui se gli viene in mente di piantare lì la partita per venire ad aiutarmi! Me la cavo benissimo da solo!), mentre Link si è intelligentemente messo alle sue spalle, a fornire un’ulteriore protezione a lui e alle donne. Ok, la situazione è sotto controllo, posso occuparmi in tutta calma dell’Akuma… e dei sue due amichetti…

Un sorriso cattivo mi su allarga sulle labbra mentre faccio scivolare le dita sulla lama della spada.

 

“Mugen, attivazione! Andiamo a portare l’Apocalisse nel mondo!”

 

Dopo che il signor Martin muove in avanti il pedone, a fronteggiare il mio, sposto la regina in diagonale per quattro caselle. Sta andando tutto come previsto, ancora due mosse e l'Innocence sarà nostra (e questa missione avrà termine [finalmente, non ne posso più])!

Il mio attimo di auto-compiacimento, però, viene bruscamente interrotto. Sento che dietro di me c'è gran confusione e con la coda dell'occhio vedo Link spostarsi rapidamente, mentre Miranda-san lancia un grido di sorpresa e la signora Martin si copre gli occhi con le mani. Ma che cavolo...?

Approfitto dell'attimo di riflessione del fantasma per girarmi a controllare.

Kanda si è allontanato dalla zona dove ci troviamo, Mugen già attivata in mano, e ora sta fronteggiando un Akuma che si stava pericolosamente dirigendo verso di noi.

L'Akuma, bello grosso e decisamente incattivito, è stato di sicuro attirato dalle nostre Innocence e da quella del signor Martin. Per fortuna, però, si tratta di un Livello 2... una passeggiata per Kanda, che infatti non sembra preoccupato. In più i finder che ci hanno accompagnati stanno già montando i talismani per dargli una mano, mentre Link si è avvicinato a Miranda-san e alla signora Martin, pronto a ogni evenienza.

E allora perché mi sento inquieto?

Quando sento il fantasma muovere la sua pedina (per fortuna ha spostato il cavallo in avanti, secondo i piani) cerco di concentrarmi di nuovo sulla partita, ma il mio sorriso comincia a vacillare.

 

Come immaginavo, il primo Akuma sopraggiunto è grosso e stupido, ma come l’erba cattiva ha la fastidiosa tendenza ad essere particolarmente coriaceo da estirpare. A complicare le cose poi ci si mettono gli altri due che si stanno avvicinando (devo riuscire a farne fuori uno subito, non posso controllarne tre in una volta sola…).

 

“Ehi, voi! Bloccatene almeno uno, agli altri ci penso io!”

 

Urlo all’indirizzo dei finder. Quelli si guardano perplessi, poi uno di loro stacca il suo talismano dalla barriera con cui sta proteggendo gli altri e lo punta contro uno degli Akuma. Idiota, devi aspettare anche il tuo collega! Uno da solo non riuscirà mai a formare una barriera… (ma dove li hanno pescati questi?) Alla fine anche il secondo si dà una svegliata e lo raggiunge e i due iniziano ad attivare l’incantesimo di contenimento. Ora però gli altri sono senza protezione… beh, spero che la tedesca sia in grado di sostenere due evocazioni e creare con la sua Innocence anche una barriera… altrimenti si arrangino, resteranno indifesi (non ho intenzione di occuparmi pure di loro!).

Mentre continuo a combattere contro l’altro Livello 2, tengo sotto controllo i finder con la coda dell’occhio - e faccio bene, perché qualcosa va storto e l’Akuma riesce ad infrangere la barriera prima che questa sia completa, facendo scoppiare anche i talismani.

Per non essere coinvolto nella piccola esplosione (che fa volare per terra i due idioti), sono costretto a scartare di lato con una capriola, finendo chiuso contro una cappella. Per mia fortuna, l’Akuma che sto affrontando è abbastanza stupido da non cogliere il vantaggio (l’anima da cui è stato plasmato non doveva essere di una persona molto sveglia) e si limita a colpire con un pugno il muro in pietra, sfondandolo. Nel fare ciò, il bestione si sbilancia, permettendomi di liberarmi da quell’angolo cieco e poi finirlo con due rapidi fendenti.

Meno uno.

 

Allungo la mano e prendo l'alfiere per spostarlo in diagonale e finire la mia mossa (la penultima, poi la vittoria sarà mia [e con essa quel dannato anello!]), quando l'urlo di Kanda mi distrae facendomi cadere il pezzo. Lo raccolgo subito ma non resisto, devo girarmi per controllare che anche lì stia proseguendo tutto come dovrebbe.

La scena che mi trovo davanti, invece, mi gela il sangue nelle vene. Spalanco gli occhi: mentre Kanda è ancora alle prese con il primo Akuma ne sono arrivati altri due (sempre di Livello 2, grazie al cielo [potremmo chiamarlo «colpo di fortuna», fossimo entrambi in grado di combattere])! Il primo sembra stia osservando lo scontro tra il giapponese e l'altra creatura, in attesa di sostituirla per divertirsi un po', il secondo invece ha individuato l'Innocence che stiamo cercando di recuperare e si sta dirigendo con passo pesante verso di noi.

Mentre la signora Martin si stringe impaurita a Miranda-san e a Link, vedo i due finder posizionarsi tra noi e l'Akuma, attivando la barriera per tenerlo alla larga. Purtroppo però, dopo aver esaurito l'energia sufficiente per trattenere la creatura al suo posto, i loro talismani cessano di funzionare e vanno in corto circuito coinvolgendo i poveri finder nell'esplosione.

Siamo davvero nei guai, adesso, e io che dovrei essere lì a dare una mano sono bloccato con questa stupida partita a scacchi!

Per fortuna, a quanto pare Miranda-san ha fatto pratica con il Time Record. Noto con sollievo che ora è in grado di compiere una doppia evocazione perché la vedo attivare l’Innocence una seconda volta, creando una bolla protettiva con l'Out of Time e mantenendo al contempo il Time Reverse attivo per tenere assieme la scacchiera.

Tuttavia non so per quanto riuscirà a resistere al doppio sforzo: devo concludere, e al più presto! Mi giro nuovamente verso il fantasma, cercando di recuperare la concentrazione e posizionando l'alfiere bianco (che fino a questo momento avevo tenuto chiuso nella stretta spasmodica della mia mano) sulla casella corretta.

Incrocio le braccia, in attesa della mossa del mio avversario, ma la mia calma di poco fa si è come dissolta. Continuo a voltarmi verso la zona del combattimento e quindi verso la scacchiera, dando occhiate nervose prima agli Akuma e poi al fantasma.

Senza nemmeno rendermene conto comincio a sudare, l'ansia che mi sta pian piano logorando. Cerco di calmarmi un po', ripetendomi che ora il caro fantasma sposterà il cavallo come da copione e che io lo fregherò facendogli scacco matto con la regina, così potrò finalmente alzarmi da questa cavolo di tomba - ma fallisco miseramente.

Al mio nervosismo si aggiunge pure un piccolo tic alla mano sinistra... anche la mia Innocence sembra aver voglia quanto me di partecipare alla battaglia, a quanto pare...

Mentre aspetto che il signor Martin faccia la sua mossa mi giro nuovamente per tenere d'occhio la situazione, e questa volta un paio di parolacce poco educate quasi mi sfuggono dalle labbra quando noto che Kanda si è spostato di nuovo, Akuma alle calcagna, e ora è finito nella zona riservata alle tombe più ricche ed eleganti. Uno dei muri di una graziosa cappella frana sotto i colpi dell'Akuma, e io reprimo a stento l'intenzione di alzarmi da qui per andare a dare una mano a Kanda. Mi odierebbe, lo so,

 

(immagino l'occhiataccia che mi ha lanciato

quando è apparso il primo Akuma.

Scommetto che diceva a chiare lettere:

«Prova a spostarti di lì che dopo questo ammazzo te!»

[È sempre il solito...

Non imparerà proprio mai

a farsi aiutare, in caso di bisogno?])

 

ma sinceramente non me ne preoccupo affatto. Ha fatto fuori il primo Akuma, ok, ma ne restano ancora due, anche se grazie al cielo l'ultimo arrivato non sembra affatto interessato al combattimento. Infatti si sta limitando a stare fermo davanti alla barriera di Miranda-san, cercando di infrangerla a suon di pugni. Inarco un sopracciglio quando lo sento rivolgersi a lei con parole offensive... Non si trattano così le signore, che diamine! Fremo dalla voglia di dargli una lezione, ma sono costretto, mio malgrado, a rimanere seduto al mio posto. La partita non è ancora finita. Il signor Martin sta tamburellando con le dita sul marmo della tomba, indeciso sulla mossa da fare.

Comincio a tamburellare pure io con impazienza e incrocio le dita della sinistra, sperando che il fantasma si decida a muovere prima che Miranda-san si trovi costretta a interrompere l'evocazione.

 

Non ho nemmeno il tempo di pulire la lama di Mugen dal sangue dell’Akuma che ho appena fatto fuori che subito l’altro, che finora se n’era stato buono buono a guardare, mi attacca, costringendomi a saltare all’indietro (hai proprio tanta voglia di morire, eh schifoso?). Sembra che questo sia un po’ più sveglio del primo, di sicuro è più veloce.

Cerco di spostarmi in un campo più aperto per non essere impedito nei movimenti e, nel far ciò, noto una cosa che non mi piace per niente: sta arrivando un quarto Akuma…

Pensavo di aver risolto la metà dei problemi facendo fuori quello di prima e invece adesso sono punto e a capo…

 

“…’fanculo!”

 

Non riesco a trattenere un’esclamazione di stizza. Lancio un’occhiata veloce verso la tomba di Martin: la partita sta continuando, ma Link e le due donne hanno visto sopraggiungere il nuovo avversario. Walker invece a quanto pare non se n’è accorto… beh spero solo che quei tre se ne stiano zitti e non glielo facciano notare, altrimenti quell’idiota sarebbe capacissimo di mollare tutto ad un passo dalla vittoria solo perché crede di farmi un favore…

Faccio un altro balzo all’indietro per guadagnare qualche metro e avere il tempo di inquadrare la situazione sul campo di battaglia. Oltre all’Akuma che sto affrontando, c’è l’altro in avvicinamento (che sembra intenzionato a venire a darmi fastidio senza aspettare che faccia fuori il suo amichetto [beh, indubbiamente è più sveglio degli altri, ha capito il concetto di superiorità numerica…]) e poi un terzo che perde tempo a prendere a pugni una barriera che non potrà mai abbattere, insultando quelli all’interno (che intelligenza sopraffina…). Bene, se riesco a liberarmi di questi due il grosso del lavoro è fatto.

Mi lancio all’attacco. Il mio obbiettivo è finire questo scontro al più presto, quindi è inutile che stia ad andarci con i piedi di piombo. Metto a segno un paio di affondi e, ricadendo dopo un salto, finisco per arrivare su quel che resta del muro abbattuto poco prima. Le pietre instabili non reggono il mio peso, scivolando giù e facendomi perdere l’equilibrio. Non ho quasi il tempo di accorgermi di quel che sta succedendo e ancor meno di scansarmi, che l’Akuma abbatte con un solo colpo il resto della cappella.

Poi attorno a me vedo solo buio e polvere.

 

Il signor Martin non ha ancora fatto la sua mossa, e sta spostando la mano alternativamente tra il cavallo e il pedone, incerto. Fisso lo sguardo sulla scacchiera, concentrandomi sui suoi movimenti per non pensare né al caos che sta succedendo dietro di me, né alla pessima piega che ha preso questa dannata missione negli ultimi minuti, quando un quarto Akuma ha avuto la brillante idea di raggiungere i suoi simili nella ricerca dell’Innocence. Mi strofino l’occhio sinistro con il dorso della mano, cercando di focalizzare la mia attenzione sul gioco, ma l’urlo terrorizzato della signora Martin mi fa girare la testa verso di lei.

La vecchina è in piedi, abbracciata a Miranda-san, e sta gridando mentre punta il dito verso il campo di battaglia.

 

“Oh Signore aiutaci, non esce più!”

 

Mi volto di scatto verso la direzione indicata, Link che mi si avvicina imprecando.

 

“Cosa…?”

“Kanda è rimasto sotto a un cumulo di macerie… Walker, la situazione si sta facendo critica, quanto manca alla vittoria?”

 

Guardo la mano fantasma che continua a dondolare avanti e indietro, e stringo i pugni. Ma quanto ci mette quest’idiota?! Mi basta però vedere con la coda dell’occhio l’Akuma avvicinarsi al mucchio di pietre sotto al quale dovrebbe esserci Kanda, iniziando a sbriciolarlo a pugni, che subito so cosa devo fare.

Mi urlerà dietro, lo so. Mi odierà ancora di più. Beh, chissenenfrega.

Mi alzo di scatto, ribaltando la scacchiera, afferrando Link per il colletto e forzandolo a sedersi al mio posto.

 

“Link, sai giocare a scacchi, vero?!”

 

Urlo per sovrastare la confusione che quegli accidenti di Akuma stanno causando. Mi aspetto che mi fermi, o che più probabilmente trovi qualcosa da obiettare alla mia azione improvvisa, invece mi sorprende una volta di più: tranquillamente si libera dalla mia stretta, sedendosi comodo dopo essersi tolto il cappotto. Lo vedo sciogliersi le dita con un sorriso inquietante sul volto (somiglia quasi a Kanda quando attacca… o forse più a me quando baro a poker?), prima di risistemare le pedine sulla scacchiera.

 

“Mi chiedevo quanto ci avresti messo a prendere questa decisione, Walker! Vai a fare quello che devi”

 

Gli sorrido, poi mi metto a correre verso la cappella distrutta, Timcanpy alle calcagna e Crown Clown che si attiva istantaneamente al mio comando. Arrivato a pochi metri dall’Akuma, uso Clown Belt per limitare i suoi movimenti e impedirgli di infierire ancora di più.

 

“Ehi tu, sta' fermo!”

 

Ma dove cavolo sei finito, Kanda? Ti muovi o no ad uscire da lì?

 

Bloccato dai detriti (che non mi hanno sepolto solo perché ho avuto la fortuna di riuscire a ripararmi sotto il massiccio architrave, crollato ma rimasto intero), non ho assolutamente spazio per poter schivare, anche volendo, i pugni che quel maledetto Akuma sferra a caso nel tentativo di finire il lavoro (no, decisamente questo è molto più sveglio dei suoi compari). Posso solo sperare che non colpisca il punto in cui mi trovo, altrimenti la mia salvezza diventerebbe la mia condanna: nemmeno io riuscirei a sopravvivere schiacciato da questo pietrone che mi ha protetto dal collasso della cappella.

Un pestone particolarmente violento si schianta proprio a fianco a me, mancando l’architrave di un soffio; in compenso però, il colpo sbriciola le pietre che mi ostruivano il passaggio. Volendo adesso potrei anche uscire, ma non avrei nessuna garanzia di non finire travolto dai pugni dell’Akuma.

Maledizione… si sta mettendo decisamente male. Essere costretto qua sotto mi irrita terribilmente, ma almeno il tatuaggio può curare le piccole ferite che ho riportato nel crollo.

All’improvviso, l’Akuma smette di tempestare di colpi le macerie. Non faccio nemmeno in tempo a chiedermene il motivo che la risposta mi si palesa davanti quando sento la voce di Walker. Cosa cazzo ci fa lui qui?! Non dovrebbe essere a giocare quella dannata partita?

Rotolo fuori dal mio riparo e davanti agli occhi mi si presenta esattamente la scena che avevo immaginato: il moyashi è in piedi sulle spalle dell’Akuma e ne blocca i movimenti con i lacci della sua Innocence.

Lo fulmino con lo sguardo, ma non posso mettermi adesso ad insultarlo come vorrei (prima la missione, abbiamo già perso fin troppo tempo), per cui spicco un salto con Mugen sguainata, arrivando all’altezza del collo del bestione e, nel ricadere, lo taglio in due.

Mentre l’Akuma cade rumorosamente a terra, non riesco a trattenermi e urlo all’indirizzo della mammoletta.

 

“Comunque questa te la faccio pagare cara, teme moyashi! Cosa ti ho sempre detto fin da quella volta a Matera?! Prima l’Innocence, poi i tuoi compagni! Idiota!”

“Sì, sì, me la ricordo, tutta la storia del «Se anche il nemico stesse per ucciderti, ma io giudicassi il tuo salvataggio un ostacolo per la missione ti lascerei morire»... non sono un idiota, ho capito il concetto, ma non l'ho accettato quella volta e non intendo accettarlo adesso! Se ti può far star meglio vederla da un altro punto di vista, in due faremo prima a far fuori questi Akuma... poi potremo dedicarci con calma all'Innocence, ok?!”

 

Urlo di rimando, saltando giù dall'Akuma mentre questo esplode.

Dannazione, è proprio duro di comprendonio... Eppure dovrebbe sapere come la penso a riguardo! Non posso lasciarlo indietro, non voglio! Ho promesso di essere un distruttore che salva le persone (e Kanda è una persona [anche se fa di tutto per dimostrare il contrario]), giusto? Intendo mantenere quella promessa, fino a che mi sarà possibile, evitando tutti i sacrifici non indispensabili alla causa... che gli piaccia o no!

 

Non perdo tempo a rispondergli, ma rivolgo immediatamente tutta la mia attenzione all’altro Akuma con cui stavo combattendo prima di finire coinvolto nel crollo della cappella. Il nemico è ancora distante qualche metro (e sembra poco reattivo) per cui mentre mi getto all’attacco, mi concedo un’occhiata di sottecchi per spiare la reazione di Walker al mio silenzio (perché mi interessa?).

È rimasto immobile per un istante, poi sul suo viso si è disegnata un’espressione cupa che non riesco ad interpretare… beh, affari suoi. Se ha qualcosa da dirmi, aspetterà fin quando avremo finito qui.

Smetto di interessarmi a lui e scateno contro l’Akuma la Prima Illusione. Il bestione però riesce a far fuori i miei insetti senza troppa difficoltà e poi mi si rivolge con espressione minacciosa (almeno, forse queste erano le sue intenzioni… ma non gli è riuscito troppo bene…).

 

“Spaccherò quella fragile spada in mille pezzi!”

“Spaccare Mugen? Provaci…”

 

Provaci schifoso…

Un ghigno sadico mi si disegna sulle labbra mentre schivo il suo pugno e lo faccio a pezzi con due soli fendenti.

 

Mi aspetto una risposta, magari acida e cattiva (come quelle che mi davi a Matera, te le ricordi, Kanda? [Pur di parlare con te mi andrebbero bene pure quelle...]), ma è il silenzio a rispondere.

Non ha ascoltato nulla di quello che gli ho detto, neh? Nonostante comprenda che al momento mi sta ignorando perché ha cose molto più importanti a cui pensare (o almeno cerco di convincermene [anche se so che non è solo per quello]), non posso fare a meno di restarci un po' male. Gli lancio un'ultima occhiata, poi mi volto verso la tomba del signor Martin.

La barriera di Miranda-san è ancora in piedi, ma mi rendo conto che non durerà molto. L'esorcista tedesca è visibilmente stanca, e in più è sottoposta a uno sforzo emotivo piuttosto pesante: da una parte la signora Martin che non smette di gridare nascondendosi dietro di lei, dall'altra l'Akuma che continua a urlarle contro fiumi di insulti e minacce, cercando di abbattere la barriera con la forza.

Alle loro spalle individuo Link che, protetto dai due finder, sta giocando a scacchi contro il fantasma. Sembra tranquillo e concentrato, e subito capisco che siamo in buone mani.

Mi metto a correre verso di loro, mentre Crown Clown mi avvolge come un mantello. In pochi attimi preparo la spada e salto oltre l'Akuma, atterrando esattamente tra la creatura e la barriera di Miranda-san.

Ora che gli dò la schiena potrebbe attaccarmi tranquillamente, ma non si muove di un millimetro, troppo sconcertato dalla mia apparizione per fare alcunché. Tutto preso a insultare e picchiare, l'intelligentone non si era nemmeno reso conto del mio arrivo!

 

“Non si parla così a una signora. È da maleducati”

 

Gli dico, prima di voltarmi verso di lui e, con un gesto fluido, tranciargli di netto il braccio sinistro e la parte superiore del busto. L'arto cade a terra con un tonfo, seguito subito dopo dal resto dell'Akuma.

 

Liberatomi dell’Akuma, pulisco Mugen e me la metto in spalla, dirigendomi verso la tomba per vedere come sta procedendo la partita. Ora sono più calmo, combattendo ho sfogato tutta la tensione (e la frustrazione [perché ne provavo?]) accumulata da questa mattina. L’adrenalina della battaglia per me è sempre stata una panacea per qualsiasi cosa intaccasse il mio equilibrio interiore…

Appena mi avvicino, i finder si guardano incerti per un istante, poi si fanno un passo indietro (sembra abbiano finalmente capito anche loro come giudico quelli della loro categoria) mentre Miranda mi accoglie con un sorriso che dice quanto è sollevata dal vedere che sto bene. La ignoro e mi concentro sulla scacchiera, senza riuscire a reprimere un’espressione tra il perplesso e il soddisfatto sentendo la vecchia che non la smette un istante di rimbrottare a mezza voce il fratello per come si è comportato quest’oggi.

Mi chino accanto a Link, cercando di interpretare la situazione del gioco. Fortunatamente sembra che stia vincendo (lo spero per lui, non sopporterei di dover giocare un’altra partita…), ma meglio accertarsene.

 

“Ehi, come vanno le cose qui? Guarda che se perdi ti uccido”

“N-non dire così, Kanda-kun… Abbiamo perso tutti, ad eccezione del signor Howard…”

 

Miranda parla con una vocina tremante che forse nemmeno un bambino potrebbe prendere sul serio. La fulmino con un’occhiataccia e poi riporto gli occhi sulla scacchiera, giusto in tempo per vedere l’ispettore spostare la regina e annunciare al fantasma che è fottuto.

 

“Scacco matto. Abbiamo vinto noi signor Martin”

 

Annuisco soddisfatto e mi allontano per comunicare al Quartier Generale che finalmente questa dannatissima missione è conclusa.

 

Mentre Kanda elimina l'ultimo Akuma, la tensione nervosa che mi ha tenuto in piedi finora cala improvvisamente. Mi sento stanco e svuotato, le gambe molli come gelatina.

Rimango fermo davanti alla carcassa fumante dell'Akuma per qualche attimo, rimuginando sull'intera giornata, e sento Kanda passare alle mie spalle con passo veloce e senza dire nulla. Continua a ignorarmi, come a Matera (non è vero, a Matera non mi ignorava [non mi sopportava... ma meglio quello dell'indifferenza più assoluta]).

Sospiro. A questo punto dovrei re-indossare la maschera senza emozioni che ho creato alla stazione di Charing Cross, ma è andata in frantumi quando ho deciso di abbandonare la partita per intervenire in battaglia (ad aiutare Kanda [non ne sono pentito])... e se anche così non fosse, adesso non avrei la forza necessaria per tenerne assieme i pezzi. Un vento gelido sferza il cimitero, sollevando e muovendo le foglie secche, ma quasi non ci faccio caso. Sospiro di nuovo, gli angoli della bocca che si piegano verso il basso in una smorfia rassegnata.

Timcanpy si accorge subito che qualcosa non va (è difficile che io mi lasci andare a espressioni del genere in pubblico), e inizia a svolazzarmi attorno, spronandomi a raggiungere gli altri.

Sforzandomi al massimo riesco a distendere le labbra in un mezzo sorriso. Niente di che, eh, lo stretto indispensabile per non stuzzicare la curiosità (anche se in buona fede) dei miei compagni di viaggio.

Mi avvicino quindi a Link, che sta ancora giocando a scacchi, sbirciando la scacchiera. A quanto pare la partita è alle battute finali, per fortuna, e infatti alla mossa successiva ottiene la vittoria.

Nonostante la concentrazione si è accorto del mio arrivo, perché subito dopo aver dichiarato scacco matto, si rivolge a me sbuffando.

 

“Qualcuno mi spiega perché devo fare cose del genere?”

“Consideralo come una parte dei tuoi doveri di sorveglianza”

 

Gli rispondo cercando di apparire il più naturale possibile. Ogni ulteriore domanda viene evitata grazie alla signora Martin, che subito prende a discutere con il fratello. La mano fantasma è ancora lì, sulla scacchiera, e non sembra intenzionata a lasciarci l'Innocence.

 

“Oh, santo cielo! Anche da morto sei un piantagrane, fratello! Che razza di campione infesterebbe ogni notte un cimitero solo per trovare degli sfidanti? Su, dammi quell'anello! Hai perso, no? Basta così, dai!”

 

Il fantasma sembra ponderare per qualche secondo sulle parole della vecchina, poi la mano si appoggia alla scacchiera e diventa polvere che in un attimo viene dispersa dal vento.

Mentre Link prende l'anello con l'Innocence e lo ripone nella tasca interna del cappotto, sento Kanda trasmettere la situazione all'Ordine. Subito ci viene ordinato di rientrare alla base (non vedo l'ora [ho bisogno di stare solo]).

Salutata la signora Martin ci dirigiamo di nuovo verso le carrozze che ci condurranno al gate per il Quartier Generale.

 


 

PREVIEW

Capitolo 7 – Cause che producono reazioni dentro una vuota solitudine

Deve mettersi in quella testa dura che tutto quel che è successo tra noi nelle ultime due settimane è stato solo un dannatissimo incidente di percorso (non è vero!) che intendo risolvere e dimenticare al più presto (non è vero!), soprattutto per il mio bene. Se l'avere quel tipo di rapporto con lui mi porta a perdere la mia tranquillità interiore (come questa giornata ha ampiamente dimostrato [non è vero!]), la logica conseguenza è che tra noi non deve più esserci alcun tipo di rapporto.

[…]

(Sono una causa che ha portato a una reazione [e ciò non deve più accadere].

Sono il motivo del suo strano comportamento [e per evitare quello deve evitare me].

È questo che si ottiene a cercare di fare del bene? [Bel risultato... tanto vale non provarci più])

 


 

IL POST-IT DELLE AUTRICI

Piccola premessa: dato che questa fic è piena zeppa di citazioni e ispirazioni della più disparata origine (la maggior parte delle quali logiche solo per le nostre menti malate XD), d’ora in poi useremo questo spazio per dare i giusti credit a persone e cose che se li meritano e per ogni altra spiegazione relativa al capitolo che avete appena letto.

Dunque iniziamo…

 

-                La partita di Allen: le mosse descritte ricalcano un particolare schema di gioco che consente di fare scacco matto in soli 4 turni. Tale tecnica è detta in Italia “Matto del barbiere” (http://it.wikipedia.org/wiki/Matto_del_barbiere). Nei Paesi anglosassoni (non chiedeteci perché!) si chiama invece “Scholar’s Mate”

         Il difetto di questo schema è che può essere rotto dal Nero alla terza mossa, cosa che in effetti il signor Martin minacciava di fare prima che Allen rovesciasse la scacchiera ^^

-                 “Spaccherò quella fragile spada in mille pezzi!”

         “Spaccare Mugen? Provaci…”

         Cap. 169, pag. 10

-                “Non si parla così ad una signora. È da maleducati”

         Cap. 169, pag. 13

-                “Ehi, come vanno le cose qui? Guarda che se perdi ti uccido”

         “Non dire così’, Kanda-kun… Abbiamo perso tutti, ad eccezione del signor Howard…”

         Cap. 169, pag. 15

-                “Scacco matto. Abbiamo vinto noi signor Martin”

         “Qualcuno mi spiega perché devo fare cose del genere?”

         “Consideralo come una parte dei tuoi doveri di sorveglianza”

         “Oh, santo cielo! Anche da morto sei un piantagrane, fratello! Che razza di campione infesterebbe ogni notte un cimitero solo per trovare degli sfidanti? Su, dammi quell'anello! Hai perso, no? Basta così, dai!”

         Cap. 169. pag. 16

 

         Le battute riportate sono nostre traduzioni dalle scan inglesi su Onemanga, da cui abbiamo tratto anche i riferimenti di pagina.

         Per quanto riguarda la traduzione dei versi della canzone posti all’inizio, un grazie specialissimo a Dkappino che ci ha dato una mano!

 

Prima di salutarvi, vogliamo proporvi un piccolo quesito riguardante l’Angolo di Allen. Come avrete ormai capito, ci stiamo divertendo a far entrare in scena ad ogni capitolo un pg nuovo. Secondo voi, chi sarà il/la prossimo/a? Si accettano scommesse! XD

 

Per questo capitolo è tutto! Se avete un qualsiasi dubbio, chiedete pure!

E ricordate… in missing moments we trust!

Alla prossima!

Lety&Mistral

 

 

 

NEXT SHOT ON MAR. 16th, 2010

Don’t miss it!

 

 

   
 
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