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Autore: BaBa88    02/03/2010    6 recensioni
Può un amore superare la barriera tra la vita e la morte? Edward ama Bella più di ogni altra cosa. Proprio per questo, prima di morire, le promette che non l'avrebbe abbandonata...p.s. niente vampiri in questa storia, ma solo un amore che supera ogni confine!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

CAPITOLO 4

 

Testo betato da Air_Chaos

 

I pochi giorni trascorsi a casa dei suoi genitori erano stati tranquillizzanti.

Bella ritornò indietro nel passato, rivivendo la felicità di una famiglia unita e questo la aiutò a riordinare il groviglio di pensieri che la scombussolava da qualche tempo. Era più serena, nonostante la sua pace fosse scaturita dal messaggio di Edward.

Quel lasso di tempo, trascorso nella sua vecchia casa d’infanzia, la portò a riordinare la sua vita, se così si poteva ancora definire, dato che non era del tutto certa delle decisioni prese.

Tuttavia l’incoraggiamento di suo marito era molto chiaro: costruire nuovi ricordi.

Il compito di questo mese era trascorrere una fantastica vacanza a Galway, una città situata nella parte nord-orientale dell’Irlanda.

In un primo momento Bella rimase sbigottita nel ritrovarsi un piccolissimo bigliettino con scritto “Buona vacanza, piccola Monkey”. Non capiva cosa potesse significare, ma poi si accorse che dentro la busta c’era una brochure: Edward le aveva organizzato una favolosa vacanza di un mese nel posto in cui lei aveva tanto sperato di andare.

Galway era la città natale di Edward, ma per problemi di distanza e vari impegni lavorativi non avevano mai avuto la possibilità di visitarla. Bella era affascinata da quel posto, visto soltanto nelle poche foto che il marito aveva con sé, ed essendo un’amante della natura, desiderava intensamente visitare quel paradiso circondato da maestosi paesaggi e rovine.

Chi rimase estasiata dal bellissimo regalo furono Alice e Rosalie: Edward aveva prenotato anche per loro la vacanza.

Purtroppo restarono a bocca asciutta Emmett e Jasper, che non erano molto favorevoli nello stare un mese lontano dalle loro corrispettive fidanzate, ma per la felicità delle donzelle non fecero storie e acconsentirono alla volontà del loro amico defunto.

 

<Wow! Questo posto è magnifico!> esultò Alice.

Le tre ragazze erano arrivate da poco a Galway ed erano rimaste incantate ad ammirare l’hotel che le avrebbe ospitate per un mese.

L’albergo era sconvolgente, sembrava un castello!

Era immerso nella natura e nelle immediate vicinanze riposavano incantevoli laghetti che preannunciavano la fitta foresta dietro la struttura alberghiera. Un vero paradiso!

<Edward avrà speso fior fior di quattrini!> disse Rosalie sconvolta.

La sua ipotesi era assolutamente corretta. Edward non aveva badato a spese, ma per lui non era mai stato un problema, aveva sempre navigato nell’oro. D’altronde era figlio dei più importanti imprenditori del paese, per non parlare del suo lavoro: era un agente sportivo e portò al successo moltissimi giocatori di basket.

<Dai, ragazze! Posiamo le valigie e usciamo!> esultò euforica Bella.

Era elettrizzata da questo folle piano di Edward e non vedeva l’ora di assaporare tutte le bellezze del posto. Si era promessa che questo mese dovesse essere solo di pensieri felici, perché era stanca di buttare la sua vita, anche se il pensiero del marito non la abbandonava mai.

 

Le tre ragazze, dopo aver sistemato i bagagli nella loro lussuosissima camera, presero un taxi e andarono a visitare il centro. La città era affollata di gente e le diverse musiche che echeggiavano nei locali si mischiavano nell’aria, formando un suono a dir poco assordante.  Tutte e tre rimasero scombussolate nel vedere quanta vita ci fosse là fuori e quasi si sentirono vecchie nel vedere quante persone della loro età si divertivano ancora. Non che loro non lo facessero, ma erano sicuramente meno “attive” rispetto alla gente del posto.

Purtroppo i loro lavori occupavano parecchio tempo e spesso capitava che non uscissero per intere settimane a causa della troppa stanchezza.

Certo, per Bella non era un grande problema. Lei poteva uscire anche tutte le sere, visto che il suo lavoro non richiedeva tanto impegno, d'altronde essere proprietaria di una libreria le permetteva di addossare i propri incarichi ai suoi dipendenti. Ma a lei non piaceva comportarsi così, certe volte pensava che non fosse adatta a fare il capo, perché proprio non riusciva a imporre orari extra e quindi si occupava costantemente dell’attività, dopotutto la aprì proprio perché aveva sempre desiderato lavorare in mezzo ai libri e non si era mai dimostrato un impegno gravoso.

<Andiamo a bere qualcosa.> disse Alice, riportando alla realtà le sue amiche.

Rosalie si fermò e passò in rassegna i bar, per poi adocchiare quello più interessante.

<Lì c’è un pub carino. Sul cartellone c’è scritto che fanno musica irlandese dal vivo. Entriamo!>

Aprirono la porta del locale indicato da Rosalie, ma un buttafuori posto all’entrata chiese loro i documenti. Quasi scoppiarono a ridergli in faccia: probabilmente a causa della loro statura potevano sembrare più piccole dell’età che avevano, ma certamente il loro aspetto non era più quello di tre diciassettenni.

Quando mostrarono i documenti, l’uomo-armadio guardò con fare interrogativo la carta d’identità di Bella.

<Swan?! Beh, questa sì che è una sorpresa! Entrate pure.>

Bella non capì cosa volesse dire, ma senza aggiungere altro avanzò insieme alle sue amiche, rimaste anche loro sbalordite dalla frase del ragazzone.

 

Rimasero per lungo tempo a sorseggiare uno squisito drink chiamato “Irish mist”, bevanda tipica del posto: un concentrato di quattro alcolici molto forti e di quattro erbe aromatiche. Una bella botta di vita, dato l’elevato grado alcolico: ben 36°. Tuttavia non bastò a farle ubriacare. Forse la lucidità era dovuta all’allenamento degli ultimi mesi.

Nel frattempo nel locale echeggiò una nuova melodia: un altro musicista aveva fatto il suo ingresso. L’armonia che rimbombava nella sala era meno rumorosa rispetto alle altre appena sentite e questo catturò l’attenzione delle tre ragazze americane.

Sul palco c’era un ragazzo dai lineamenti marcati e famigliari che cantava e suonava una chitarra. Rimasero stupite nel sentire come fosse melodiosa quella voce, in più l’artista era notevolmente divino, sembrava assomigliasse vagamente a Edward, tanta era la sua bellezza, e questo scosse molto Bella, la quale pensò seriamente che la bevanda stesse iniziando a fare il suo dovuto effetto: era decisamente impossibile vedere una tale somiglianza in quel tizio. Tuttavia capì di non essere l’unica ad aver avuto la stessa impressione, perché anche le sue amiche la guardarono sbalordite: forse anche loro erano ubriache.

<Bella, hai più sentito i tuoi suoceri?> esordì Alice ad un tratto.

La visione di quel ragazzo ricordò al piccolo elfo dai capelli corvini di non aver più sentito nominare da Bella i genitori di Edward.

<No. Non li ho più sentiti dopo il funerale.> rispose Bella rabbuiandosi.

Non era molto legata alla famiglia di Edward, più che altro non era mai riuscita ad avere l’occasione di rafforzare il rapporto con loro. Erano sempre in viaggio per affari e a stento li andavano a trovare. Certamente non capiva come mai non si fossero fatti più sentire.

Per quanto li vedesse di rado, il loro legame era molto solido. Ai genitori di suo marito era sempre piaciuta e rimasero molto contenti quando seppero del grande evento. Adoravano Bella, praticamente.

<Ti mancano?> domandò Rosalie, vedendo il cambiamento della sua amica.

L’interlocutrice non sapeva quale fosse il legame che li univa, in fin dei conti li aveva visti solo in due circostanze -al matrimonio e al funerale-, quindi non avrebbe potuto capire il rapporto che c’era tra Bella e i suoceri, anche se questi ultimi si erano sempre mostrati cordiali con la nuora.

<Onestamente… molto, non l’avrei mai creduto. Però capisco il loro comportamento: in fin dei conti, ora che Edward non c’è più, niente mi lega a loro. Perché dovrebbero farsi sentire?!> rispose Bella.

<Finiscila di dire assurdità! Sei stata sposata con il loro unico figlio. È considerabile sicuramente un legame forte e poi ti hanno sempre amata.> rispose Alice innervosendosi.

<Bah, sarà…> rispose Bella, terminando il discorso.

Non voleva rimuginare sulle ferite ancora aperte: era in vacanza e voleva distrarsi, diamine!

Girò la testa da un'altra parte e si scontrò con due occhi color del mare che la fissavano insistentemente. Erano bellissimi e quasi si perse in tutto quell’azzurro.

<Oddio, Bella! Sei stata adocchiata!> disse Alice tutta elettrizzata.

Quest’ultima capì di dover abbandonare l’argomento “suoceri” e approfittò di questa nuova occasione per distrarre la sua amica, ma non ci riuscì, accorgendosi infine che Bella stava guardando il ragazzo a sua volta, persa in chissà quali pensieri.

<Devi andarli a trovare. Hai detto che Edward era di queste parti, no?! Non puoi non andarli a salutare.> decretò Rosalie, ritornando al discorso precedente.

Bella si scostò da quella visione e ritornò alla realtà. La sua amica non aveva tutti i torti.

<Sì, hai ragione.> rispose, ritornando a guardare il musicista dagli occhi color del mare.

Non riusciva a farne a meno, quel ragazzo assomigliava troppo al suo Edward e non riusciva a capire per quale motivo ci fosse questa strana somiglianza.

 

 

Prima di parlare del capitolo vorrei ringraziare le quattro persone che hanno recensito lo scorso capitolo: Alexia___18, ChiaraBella, chiarottina e Air_Chaos.

Un ringraziamento anche ai seguiti e ai preferiti.

In fine devo assolutamente ringraziare la mia stupenda beta: senza di lei il capitolo sarebbe stato un disastro!!! Grazie per il tuo lavoro sempre eccellente!!

 

Ok, ho finito. Ora parliamo un po’ di questo capitoletto xD

 

Dunque Bella trascorrerà un mese a Galway, città natale di Edward, passerà momenti di pura felicità ma anche di solitudine, perché si renderà pienamente conto di dover affrontare la sua vita da sola, senza il suo amato maritino. Per fortuna con lei ci saranno anche Rosalie e Alice che la aiuteranno a “svagarsi” e qui viene il bello….  Che cosa succederà in questo lungo mese?

Ma la domanda fondamentale non è questa.

Innanzi tutto perché l’uomo-armadio dice quella frase? Che cosa voleva intendere?

E questo fantomatico musicista? Perché sia Bella, sia le sue amiche notano una certa somiglianza con Edward? È solo frutto della loro immaginazione o per il troppo alcool che hanno in circolo?

Al momento l’unica certezza è che Bella presto rivedrà i suoi suoceri…

 

L’unica cosa che posso anticipare è che questa vacanza sarà piena di sorprese xD

 

Grazie a tutti!! Un bacio, alla prossima ^^

Recensite!!!

  
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