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Autore: _montblanc_    03/03/2010    1 recensioni
Il mio cognome è Riddle, primo nome Alexa.
Avevo soltanto 4 anni quando scoprii di essere la figlia del mago oscuro più potente di tutti i tempi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ecco il nuovo capitolo^^
Ringrazio chi mi ha lasciato delle recensioni e chi mi segue(sono di fretta oggi).
Comunque buona lettura, spero che vi piaccia^^

Capitolo 10: Il professor Piton è un grande!
Quando la colazione spari dal tavolo gli studenti iniziarono ad uscire dalla sala grande per andare alla prima lezione dell’anno.
Io ero in mezzo a quel mucchio, spingendo e scalciando per arrivare alla porta.
Fate posto per due ragazze indifese!- deceva daphne fingendo tristezza.
- Ragazza ok, ma l’aggettivo “indifesa” su di me non stava a pennello; infatti metà del corpo studentesco era piegato in due a massaggiarsi le caviglie.
Finalmente!- gridò daphne quando fummo uscite- Non ce la facevo più a stare li dentro: la prossima volta usciamo prima che si formi quell’ingorgo pazzesco!-.
- Ok, come vuoi daphne!- la appoggiai.
-
L’aula di trasfigurazione non era molto distante dalla sala grande, perciò arrivammo in fretta.
Notammo felici che soltanto pochi banchi erano stati occupati.
Noi ci sistemammo nel banco centrale ossia quello dove non sei troppo avanti ne troppo indietro, perciò puoi stare tranquillo.
Guarda!- disse la mia compagna indicando un gatto che stava seduto sulla scrivania.
- Non sapevo per quale motivo ma quel gatto aveva un sguardo troppo severo ed era seduto in un modo molto rigido.
Strano…- mormorammo insieme.
- Ad un tratto le porte dell’aula si chiusero ed io mi guardai in torno.
I miei compagni serpeverde c’erano tutti, ma tra i grifondoro mancava Harry potter.
Sarà per tutti i colpi che gli ho mandato?- mormorai tra me e me.
Mi sbagliavo.
Infatti poco più tardi le porte si spalancarono ed entrarono un potter trafelato ed un suo amico piuttosto sollevato.
- Per fortuna che non c’è la McGranitt!- fece in tempo a dire quest’ultimo prima che il gatto si trasformò proprio nella nostra professoressa.
Mi lasciai sfuggire una risatina quando vidi gli sguardi persi e impauriti di quei due.
- Non riuscivamo a trovare l’aula!- si scusarono.
- Certo…certo…- mormorò daphne ironica.
Mentre la professoressa di trasfigurazione iniziò a sgridarli per bene io non riuscivo a smettere di ghignare.
La prima ora se l’era rovinata da solo senza che dovessi intervenire.

Seconda ora, aula di pozioni.
Il professore entrò poco dopo di noi ed inizio a sbacchettare a destra e a manca chiudendo tutte le tende, circondandoci di un’atmosfera macabra.
Era un’uomo altro, pallido, con capelli corvini ed unticci.
Mentre ci spiegava l’importanza di pozioni il suo sguardo cadde su di me.
Mi studiò in tutti i particolari e mi sentii gelare.
Nonostante tutto io sostenni lo sguardo come mi era stato insegnato a fare.
Questo sembrò funzionare, infatti poco dopo lo spostò su Potter che era impegnato a scrivere qualcosa nella sua pergamena.
Lo guardò stizzito, poi iniziò a tartassarlo di domande, per vedere se era degno della fama che tutti gli attribuivano.
Mentre Potter precipitava sempre di più nel pozzo dell’umiliazione, io guardavo con occhi sognanti il professor piton: non avevo dubbi su chi poteva essere il mio insegnante preferito!
Ad un tratto, però, mi accorsi che le domande che continuava a porgli a raffica, erano cose che mia madre mi aveva già spiegato.
Rendendomi conto che avrei potuto addirittura umiliarlo di più iniziai ad alzare la mano, contemporaneamente ad una grifondoro con la foresta amazzonica al posto dei capelli.

-Sei stata grande!- mi disse daphne.
- No: il professor Piton è un grande, hai visto come ha ridotto potter?- gli chiesi mentre mettevo i libri nello zaino.
- Sono seria. Ma come facevi a sapere tutte quelle cose?Te le ha insegnate tua madre?- domandò.
Io mi limitai ad annuire.
Mentre uscivamo dall’aula ci ritrovammo casualmente(per davvero!) davanti al banco di un potter che non riusciva a mettere la bilancia nella borsa.
- Attento!- gli dissi mentre urtavo lo zaino.
Questo si sfracello al suolo e i libri si sparpagliarono tutt’intorno.
- Scusa!- dissi falsamente- Comunque, complimenti per il tuo primo giorno potter, deve essere abbastanza deprimente...-constatai.
Lui non rispose ma si limitò a guardarmi in cagnesco sorreggendo l’unica cosa che era riuscito a non far cadere: la bilancia.
Mentre me ne andavo sentii il suo amico dire- Che serpe!-.
Credeva che non lo avessi sentito?Si sbagliava.
- E ne sono fiera!- urlai dal corridoio.
Poi sparii tra la folla seguita dalle risate di daphne.
  
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