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Autore: Evilcassy    04/03/2010    3 recensioni
I versi di un canzone storica, i cui si intrecciano i mille volti e le mille storie della notte, fanno da cornice ad alcuni momenti vissuti dopo il calar del sole. ***** 10-EPILOGO: Un giorno importante: Il traguardo di una coppia. Ma anche una tregua, una notizia inaspettata e devastante, una telefonata. E un RITORNO.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CERTE NOTTI

 

 

8 – Chi si accontenta gode… così così

 

 

Xiao ‘n’ Lili ‘n’Miharu

 

Lili era uscita dal suo bagno privato in baby doll rosa di Cavalli e babbuccette con le orecchiette da coniglio del medesimo colore. Guardò alzando un sopracciglio fine Miharu che cantava in playback Single ladies sul letto imitando la coreografia di Beyonce, mentre Xiao batteva le mani a tempo ridendo. Cercò di farla smettere con una cuscinata, ma scatenò una battaglia in cui, oltre ai guanciali, vennero coinvolti peluches, ciabatte e, in un impeto di follia, la sedia della scrivania.

La lotta venne interrotta da Sebastian che, bussando educatamente alla porta, gli servì la tisana che avevano richiesto.

E dopo che il maggiordomo uscì dalla porta commosso dal vedere Madamoiselle Lili attorniata da così allegre amiche, la padroncina di casa estrasse da un peluche a forma di coniglio una piccola bottiglia di liquore. “Questa tisana fa schifo, è meglio correggerla!” ridacchiò, versandone un  po’ nella teiera tra lo sguardo sbalordito di Miharu, che non aveva mai bevuto alcolici in vita sua, e quello più complice e curioso di Xiao, più propensa a questo genere di ‘riti’ da tener segreti tra ragazze.

 

Il cocktail improvvisato aveva sciolto la lingua alle ragazze. I pettegolezzi e le indiscrezioni sui vari compagni di scuola avevano dominato le discussioni della serata, tra una risatina e l’altra, pop corn e poca attenzione verso il film che la tv trasmetteva.

Ah… pensa a cosa si sta perdendo Asuka…” sospirò Miharu, abbandonandosi brilla tra i cuscini sparsi sul pavimento. “Questa si che è pacchia!”

“Oh, andiamo, Miharu-chan… sono sicura che lei si stia divertendo molto più di noi.” Appena dopo aver pronunciato la frase Xiao notò un moto di stizza da parte della monegasca, che cercò di nasconderlo acciuffando un lecca lecca e scartandolo nervosamente.

Aggrottò le sopracciglia, voltandosi dalla parte opposta alla biondina: ne aveva già avuto il presentimento. Lili si era dimostrata subito scettica a proposito della relazione tra Asuka e Hwoarang, e quando la loro storia era diventata ufficiale non smetteva di provocare la ragazza con frecciatine e battutine acide.

Come se fosse invidiosa.

O, peggio ancora, gelosa.

Ling Xiaoyu per certe cose aveva naso. E qualcosa le diceva che a Lili il ragazzo di Asuka non era indifferente.

E allora perché aveva accettato la sua proposta di fare da ‘copertura’ alla loro amica, organizzando quel pigiama party?

Stendendosi morbidamente supina sul letto, facendo dondolare le lunghe gambe bianche, Lili si infilò il lecca lecca in gola, scoccando alle altre due uno sguardo complice e ammiccante. “Perché invidiare Asuka-chan… se potete invidiare me…” ridacchiò.

“Sei uscita con un ragazzo?” domandò Miharu, scattando a sedere curiosa. “Chi era?”

“Lo conosciamo?”

“Oh, certo… Xiao lo conosce. Di vista, però.”

“E’ un nostro compagno di scuola?” domandò la cinesina, aggrottando la fronte pensierosa.

Atteggiandosi da Lolita, suo lecca lecca in bocca, Lili scosse la chioma platinata.

“Non mi dire che è del torneo di Tekken!” esclamò l’altra ragazza facendola annuire. “Indovina chi è…

Miharu schioccò le dita, risoluta: “Ci sono. Yoshimitsu!”

“…”

“…”

“No, eh… Un indizio?”

“E’ carino. E viene dall’Europa..”

“LEO???” esclamarono in coro le compagne, allibite.

Lili gli rispose con uno sguardo quasi disgustato. “Ma siete fuori? Leo è una femmina. Credo.”

“Steve Fox?”

Naaah!”

“Oh Kami… non mi dire… lo spagnolo, Miguel?”

“Brava Xiao, proprio lui!”

Uuaaauuu!”

Compiacendosi dell’ammirazione suscitata, la ragazza raccontò di come lo avesse ingaggiato come finto insegnante di spagnolo, per poi invece coinvolgerlo in sparring match d’allenamento.

“E poi, dopo allenamento… l’ho seguito sotto la doccia e…

Le altre due erano tutt’orecchi “Eeee…..?”

“Beh, è un torero...” Terminò con un sorrisetto sornione, facendosi scivolare tra le labbra il leccalecca.

“Non ci posso credere! Quindi state insieme?”

“Ma no, Miharu, che dici! È già partito per la Spagna. E’ stato… come dire, un addio molto sentito!” Chiodo schiaccia chiodo ripensò. E dallo sguardo che le rivolgeva, Xiao sembrava averle letto nella mente. “Quindi è stata la storiella di una volta?”

“Credo proprio di si, non so se lo incontrerò di nuovo.”

Lei alzò le spalle, coricandosi sul letto. “E allora non ti invidio proprio.”

“Di un po’, ma hai presente di chi stiamo parlando?”

“Si, lo so, me lo ricordo. Davvero notevole. Ma io voglio anche dell’altro da un ragazzo. Se tu ti accontenti di questo…

“Almeno io qualcosa ho avuto. Chi si accontenta gode, Xiaoyu. Dovresti farlo anche tu.”

 La ragazza si irrigidì, saettando gli occhi furiosi fuori dalla finestra. Sembrò mordicchiarsi il labbro inferiore per impedirsi di ribattere. Miharu le scivolò accanto, passandole un braccio intorno alle spalle per confortarla, lanciando occhiatacce alla bionda, che fece spallucce e si coricò sul letto, il lecca lecca in bocca.

Alla fin fine lei era una brava ragazza. Aveva solo bisogno di qualche valvola di sfogo. Cose innocenti, come i combattimenti o il giocare pesante con i ragazzi. Miguel era stato un diversivo fantastico, quel pomeriggio. L’hombre giusto al momento giusto e nel posto giusto. Non l’aveva mai fatto sotto la doccia…

Chiudendo gli occhi, a Lili venne in mente la sigaretta sgualcita che le aveva porto con un sorriso beffardo sotto il casco di capelli ancora bagnati dalla doccia, mentre espirava una boccata di fumo.

E lei, gattina smorfiosa, l’aveva fumata direttamente tra le sue dita, avendo cura di sfiorarle con le labbra.

Oh che delizia!

 

Xiao avrebbe dovuto imparare a guardare avanti, di certo non poteva stagnare in eterno in quel limbo di fantasie irrealizzabili su quell’infame stronzo di Kazama.

Cosa poi ci trovasse in quel musone impazzito era proprio un mistero.

 

Cosa poi ci trovasse lei in quell’idiota di un rosso poi, un mistero ancora più grande.

Eccolo li, di nuovo. Il chiodo Miguel non aveva scacciato l’insulso chiodo Hwoarang.

Aveva un bel coraggio a predicare il libertinaggio scacciapensieri a Xiaoyu, se poi si sentiva bruciare al pensiero di Hwoarang a letto con Asuka. Fondamentalmente aveva fatto bene ad accettare l’idea di un pigiama party tra ragazze, perché la distraeva dal pensiero di quello che stava succedendo a qualche miglia di distanza, in un buco d’appartamento (probabilmente lercio e squallido, a giudicare dal proprietario).

Il Lecca Lecca era finito e lo stecchetto tra i denti non la distraeva più. Forse perché c’era troppo silenzio.

Meglio proporre qualcosa alle altre due.

Si alzò sulle ginocchia, voltandosi verso Xiaoyu e Miharu con la bocca semiaperta per proporre qualche sciocchezza – fare a gara di chi scivolava di più giù dal corrimano dello scalone centrale, per esempio -  per scoprire Xiao ancora nella stessa identica posizione di prima e Miharu addormentata profondamente, le gote rosse dall’ebbrezza.

“Caspita. Lo regge davvero poco l’alcool.”

Senza rivolgerle lo sguardo la cinesina annuì. Fece scivolare l’amica a terra, appoggiandole la testa su un cuscino, e coprendola con una delle coperte.

“Credo sia ora di dormire” annunciò, tetra.

“Io non ne ho voglia, sinceramente.” Cantilenò Lili, frugando all’interno di un pupazzo di Hello Kitty, per estrarne poi un porta sigarette argentato. Si avviò verso la portafinestra del terrazzino, aprendola ed invitando l’altra a seguirla, cosa che fece con aria reclutante.

Si sedettero per terra, tra i vasi di fiori che ornavano la balaustra, coperte dal verde e dalla notte.

Lili si accese una sigarette e ne offrì un’altra all’amica, che però scosse la testa. “Non fumo, grazie.”

Dopo un attimo di silenzio, Lili si decise a parlare seriamente. “Ci sei rimasta così male per Kazama?” domandò a bruciapelo. Xiao si portò le ginocchia al petto, cingendole con le braccia. Lentamente, annuì. “E’ normale che nessuno riesca a capirlo. Per tutti quanti Jin altro non era che un demone maledetto che ha causato solo morte e distruzione al mondo. Ma io so che non era così.”

La ragazza fece un sospiro, gettando indietro i codini neri. “Non era colpa sua. Non l’ha chiesto lui di nascere con il Gene del Diavolo. Lui ha fatto quello che poteva per combatterlo ma… evidentemente non è bastata la sua forza di volontà.”

“Cosa c’era tra voi due…?”

“Beh, inizialmente amicizia. Vivevamo praticamente sotto lo stesso tetto. Ci allenavamo insieme. Frequentavamo la stessa scuola. A me è piaciuto sin da subito. Era carino, gentile, timido. Ero sicura di piacergli – almeno un pochino- perché ogni tanto riuscivo a farlo sorridere.

Un giorno, mentre eravamo a scuola, mi ha baciata. Era pomeriggio, in un’aula vuota. Lo prendevo in giro facendo la sua caricatura alla lavagna. E poi lui mi ha baciata. Poi mi ha chiesto scusa ed è uscito.

Il giorno dopo ha lasciato la scuola. Mi ha salutato, dicendomi che sarebbe tornato, ed è partito.”

“Così, di punto in bianco?”

Xiao annuì. “Non sapevo cosa pensare, ero confusa. Ora so che sentiva il Gene del Diavolo dentro di sé, e che se ne è andato per proteggermi. Ne sono sicura. Magari tornerà davvero un giorno…

Xiao… Jin è…

“Morto? Nessuno ha trovato il corpo. Lui è semplicemente scomparso. Io sono sicura che sia ancora vivo. Non so come, ma lo sento.” Le sue labbra sottili si piegarono in un sorriso dolce e ottimista.

Povera, piccola Ling Xiaoyu. Speranzosa Penelope in attesa di un visionario, imprevedibile e pericoloso Ulisse demoniaco.

“Beh, è meglio andare a letto, non credi?” propose, schiacciando la cicca della sigaretta e nascondendola nel terriccio del vaso più vicino a lei.

Spostarono Miharu in una posizione più comoda, sopra il futon. Lili si addormentò appena ebbe toccato il letto.

Gli occhi di Xiaoyu rimasero aperti e umidi nell’oscurità. Aveva fatto bene a proporre quel pigiama party tra ragazze. La distraeva dall’invidia che provava nei confronti di Asuka.

Anche se la tristezza, a quella no, non si poteva proprio essere indifferenti.

Nascondere bene agli occhi della gente si.

Ma ignorare mai.

 

Hey!!! C’è più vuoto qua dentro che nel frigo di Dragunov…. Dove siete finite tutte???????

Grazie Benny (Miss Trent) per la recensione.

Ormai questa raccolta stà volgendo alla fine, devo solo decidere bene come portarla a termine…

Buona giornata, signorine restanti!!!!

EC

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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