CERTE NOTTI
8 –
Chi si accontenta gode…
così così
Xiao ‘n’ Lili ‘n’Miharu
Lili
era uscita dal suo bagno privato in baby doll rosa di
Cavalli e babbuccette con le orecchiette da coniglio
del medesimo colore. Guardò alzando un sopracciglio fine Miharu
che cantava in playback Single ladies sul letto
imitando la coreografia di Beyonce, mentre Xiao batteva le mani a tempo ridendo. Cercò di farla
smettere con una cuscinata, ma scatenò una battaglia in cui, oltre ai
guanciali, vennero coinvolti peluches, ciabatte e, in
un impeto di follia, la sedia della scrivania.
La lotta venne interrotta da Sebastian che, bussando
educatamente alla porta, gli servì la tisana che avevano richiesto.
E dopo che il maggiordomo uscì dalla porta commosso
dal vedere Madamoiselle Lili
attorniata da così allegre amiche, la padroncina di casa estrasse da un peluche
a forma di coniglio una piccola bottiglia di liquore. “Questa tisana fa schifo,
è meglio correggerla!” ridacchiò, versandone un
po’ nella teiera tra lo sguardo sbalordito di Miharu,
che non aveva mai bevuto alcolici in vita sua, e quello più complice e curioso
di Xiao, più propensa a questo genere di ‘riti’ da
tener segreti tra ragazze.
Il cocktail improvvisato aveva sciolto la lingua alle ragazze.
I pettegolezzi e le indiscrezioni sui vari compagni di scuola avevano dominato
le discussioni della serata, tra una risatina e l’altra, pop corn e poca attenzione verso il film che la tv trasmetteva.
“Ah… pensa a cosa si sta
perdendo Asuka…” sospirò Miharu,
abbandonandosi brilla tra i cuscini sparsi sul pavimento. “Questa si che è
pacchia!”
“Oh, andiamo, Miharu-chan…
sono sicura che lei si stia divertendo molto più di noi.” Appena dopo aver pronunciato
la frase Xiao notò un moto di stizza da parte della
monegasca, che cercò di nasconderlo acciuffando un lecca lecca
e scartandolo nervosamente.
Aggrottò le sopracciglia, voltandosi dalla parte
opposta alla biondina: ne aveva già avuto il presentimento. Lili
si era dimostrata subito scettica a proposito della relazione tra Asuka e Hwoarang, e quando la
loro storia era diventata ufficiale non smetteva di provocare la ragazza con
frecciatine e battutine acide.
Come se fosse invidiosa.
O, peggio ancora, gelosa.
Ling Xiaoyu per certe cose aveva naso. E qualcosa le diceva che
a Lili il ragazzo di Asuka
non era indifferente.
E allora perché aveva accettato la sua proposta di
fare da ‘copertura’ alla loro amica, organizzando quel pigiama party?
Stendendosi morbidamente supina sul letto, facendo dondolare
le lunghe gambe bianche, Lili si infilò il lecca lecca in gola, scoccando alle altre due uno sguardo
complice e ammiccante. “Perché invidiare Asuka-chan…
se potete invidiare me…” ridacchiò.
“Sei uscita con un ragazzo?” domandò Miharu, scattando a sedere curiosa. “Chi era?”
“Lo conosciamo?”
“Oh, certo… Xiao lo conosce. Di vista, però.”
“E’ un nostro compagno di scuola?” domandò la
cinesina, aggrottando la fronte pensierosa.
Atteggiandosi da Lolita, suo lecca lecca
in bocca, Lili scosse la chioma platinata.
“Non mi dire che è del torneo di Tekken!”
esclamò l’altra ragazza facendola annuire. “Indovina chi è…”
Miharu
schioccò le dita, risoluta: “Ci sono. Yoshimitsu!”
“…”
“…”
“No, eh… Un indizio?”
“E’ carino. E viene dall’Europa..”
“LEO???” esclamarono in coro le compagne, allibite.
Lili
gli rispose con uno sguardo quasi disgustato. “Ma siete fuori? Leo è una
femmina. Credo.”
“Steve Fox?”
“Naaah!”
“Oh Kami… non mi dire… lo spagnolo, Miguel?”
“Brava Xiao, proprio lui!”
“Uuaaauuu!”
Compiacendosi dell’ammirazione suscitata, la ragazza
raccontò di come lo avesse ingaggiato come finto insegnante di spagnolo, per
poi invece coinvolgerlo in sparring match d’allenamento.
“E poi, dopo allenamento…
l’ho seguito sotto la doccia e…”
Le altre due erano tutt’orecchi “Eeee…..?”
“Beh, è un torero...” Terminò con un sorrisetto
sornione, facendosi scivolare tra le labbra il leccalecca.
“Non ci posso credere! Quindi state insieme?”
“Ma no, Miharu, che dici! È
già partito per la Spagna. E’ stato… come dire, un
addio molto sentito!” Chiodo schiaccia
chiodo ripensò. E dallo sguardo che le rivolgeva, Xiao
sembrava averle letto nella mente. “Quindi è stata la storiella di una volta?”
“Credo proprio di si, non so se lo incontrerò di
nuovo.”
Lei alzò le spalle, coricandosi sul letto. “E allora
non ti invidio proprio.”
“Di un po’, ma hai presente di chi stiamo parlando?”
“Si, lo so, me lo ricordo. Davvero notevole. Ma io
voglio anche dell’altro da un ragazzo. Se tu ti accontenti di questo…”
“Almeno io qualcosa
ho avuto. Chi si accontenta gode, Xiaoyu. Dovresti farlo anche tu.”
La ragazza si
irrigidì, saettando gli occhi furiosi fuori dalla finestra. Sembrò mordicchiarsi
il labbro inferiore per impedirsi di ribattere. Miharu
le scivolò accanto, passandole un braccio intorno alle spalle per confortarla,
lanciando occhiatacce alla bionda, che fece spallucce e si coricò sul letto, il
lecca lecca in bocca.
Alla fin fine lei era una brava ragazza. Aveva solo
bisogno di qualche valvola di sfogo. Cose innocenti, come i combattimenti o il
giocare pesante con i ragazzi. Miguel era stato un diversivo fantastico, quel
pomeriggio. L’hombre
giusto al momento giusto e nel posto giusto. Non l’aveva mai fatto sotto la doccia…
Chiudendo gli occhi, a Lili
venne in mente la sigaretta sgualcita che le aveva porto con un sorriso
beffardo sotto il casco di capelli ancora bagnati dalla doccia, mentre espirava
una boccata di fumo.
E lei, gattina smorfiosa, l’aveva fumata direttamente
tra le sue dita, avendo cura di sfiorarle con le labbra.
Oh che delizia!
Xiao
avrebbe dovuto imparare a guardare avanti, di certo non poteva stagnare in
eterno in quel limbo di fantasie irrealizzabili su quell’infame stronzo di Kazama.
Cosa poi ci trovasse in quel musone impazzito era
proprio un mistero.
Cosa poi ci trovasse
lei in quell’idiota di un rosso poi, un mistero ancora più grande.
Eccolo li, di nuovo. Il chiodo Miguel non aveva
scacciato l’insulso chiodo Hwoarang.
Aveva un bel coraggio a predicare il libertinaggio
scacciapensieri a Xiaoyu, se poi si sentiva bruciare
al pensiero di Hwoarang a letto con Asuka. Fondamentalmente aveva fatto bene ad accettare l’idea
di un pigiama party tra ragazze, perché la distraeva dal pensiero di quello che
stava succedendo a qualche miglia di distanza, in un buco d’appartamento
(probabilmente lercio e squallido, a giudicare dal proprietario).
Il Lecca Lecca era finito e
lo stecchetto tra i denti non la distraeva più. Forse perché c’era troppo
silenzio.
Meglio proporre qualcosa alle altre due.
Si alzò sulle ginocchia, voltandosi verso Xiaoyu e Miharu con la bocca
semiaperta per proporre qualche sciocchezza – fare a gara di chi scivolava di
più giù dal corrimano dello scalone centrale, per esempio - per scoprire Xiao
ancora nella stessa identica posizione di prima e Miharu
addormentata profondamente, le gote rosse dall’ebbrezza.
“Caspita. Lo regge davvero poco l’alcool.”
Senza rivolgerle lo sguardo la cinesina annuì. Fece
scivolare l’amica a terra, appoggiandole la testa su un cuscino, e coprendola
con una delle coperte.
“Credo sia ora di dormire” annunciò, tetra.
“Io non ne ho voglia, sinceramente.” Cantilenò Lili, frugando all’interno di un pupazzo di Hello Kitty, per estrarne poi un
porta sigarette argentato. Si avviò verso la portafinestra del terrazzino,
aprendola ed invitando l’altra a seguirla, cosa che fece con aria reclutante.
Si sedettero per terra, tra i vasi di fiori che
ornavano la balaustra, coperte dal verde e dalla notte.
Lili si
accese una sigarette e ne offrì un’altra all’amica, che però scosse la testa. “Non
fumo, grazie.”
Dopo un attimo di silenzio, Lili
si decise a parlare seriamente. “Ci sei rimasta così male per Kazama?” domandò a bruciapelo. Xiao
si portò le ginocchia al petto, cingendole con le braccia. Lentamente, annuì. “E’
normale che nessuno riesca a capirlo. Per tutti quanti Jin
altro non era che un demone maledetto che ha causato solo morte e distruzione
al mondo. Ma io so che non era così.”
La ragazza fece un sospiro, gettando indietro i codini
neri. “Non era colpa sua. Non l’ha chiesto lui di nascere con il Gene del
Diavolo. Lui ha fatto quello che poteva per combatterlo ma…
evidentemente non è bastata la sua forza di volontà.”
“Cosa c’era tra voi due…?”
“Beh, inizialmente amicizia. Vivevamo praticamente
sotto lo stesso tetto. Ci allenavamo insieme. Frequentavamo la stessa scuola. A
me è piaciuto sin da subito. Era carino, gentile, timido. Ero sicura di
piacergli – almeno un pochino- perché ogni tanto riuscivo a farlo sorridere.
Un giorno, mentre eravamo a scuola, mi ha baciata. Era
pomeriggio, in un’aula vuota. Lo prendevo in giro facendo la sua caricatura
alla lavagna. E poi lui mi ha baciata. Poi mi ha chiesto scusa ed è uscito.
Il giorno dopo ha lasciato la scuola. Mi ha salutato,
dicendomi che sarebbe tornato, ed è partito.”
“Così, di punto in bianco?”
Xiao
annuì. “Non sapevo cosa pensare, ero confusa. Ora so che sentiva il Gene del
Diavolo dentro di sé, e che se ne è andato per proteggermi. Ne sono sicura.
Magari tornerà davvero un giorno…”
“Xiao… Jin
è…”
“Morto? Nessuno ha trovato il corpo. Lui è
semplicemente scomparso. Io sono sicura che sia ancora vivo. Non so come, ma lo
sento.” Le sue labbra sottili si
piegarono in un sorriso dolce e ottimista.
Povera, piccola Ling Xiaoyu. Speranzosa Penelope in attesa di un visionario,
imprevedibile e pericoloso Ulisse demoniaco.
“Beh, è meglio andare a letto, non credi?” propose,
schiacciando la cicca della sigaretta e nascondendola nel terriccio del vaso
più vicino a lei.
Spostarono Miharu in una
posizione più comoda, sopra il futon. Lili si
addormentò appena ebbe toccato il letto.
Gli occhi di Xiaoyu rimasero
aperti e umidi nell’oscurità. Aveva fatto bene a proporre quel pigiama party
tra ragazze. La distraeva dall’invidia che provava nei confronti di Asuka.
Anche se la tristezza, a quella no, non si poteva
proprio essere indifferenti.
Nascondere bene agli occhi della gente si.
Ma ignorare mai.
Hey!!! C’è più vuoto qua
dentro che nel frigo di Dragunov…. Dove siete finite
tutte???????
Grazie Benny (Miss Trent) per la recensione.
Ormai questa raccolta
stà volgendo alla fine, devo solo decidere bene come
portarla a termine…
Buona giornata,
signorine restanti!!!!
EC