Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Zoa    04/03/2010    0 recensioni
un amore oltre il tempo...un amore snza limiti...buio...luce...oscurità...tramonti...violenza...terrore...e ancora amore...sentimenti indivisibili e incomprensibili...un amore impossibile...
Genere: Romantico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 2

secondo capitolo..anke senza le vostre così ambite recensioni, continuo a postare...a presto ^_^

CAPITOLO 2 – IL MORSO DELLA TARANTOLA

Sapore… Calore… Odore… Sapori finalmente umani… Desiderio umano, di un contatto, non di nutrimento. Desiderio di qualcosa di più profondo. Desiderio di qualcosa di vero e tangibile. Non solo vane fantasie. E ritrovarsi a pensare a lei. Pensare ad una donna non per il suo sangue, ma per quel cuore che batte un po’ anche per te.

Damon era rimasto fermo in quella stanza per ore. Ore che per lui non erano altro che secondi di fronte all’eternità che lo aspettava. Ma finalmente quell’eternità gli sembrò meno vuota, più vera e utile a qualcosa.
Continuava a toccarsi le labbra che poche ore prima avevano danzato con quelle di una misteriosa ragazza che non lo temeva nonostante il pericolo, nonostante il fatto che lui avrebbe potuto ucciderla senza battere ciglio.
Sentiva ancora il calore avvolgente di lei, il sapore del suo alito caldo mischiato al suo soffio freddo. Due metà che insieme raggiungevano la mela perfetta. Una mela così bella da non aver il coraggio di assaporare. Di addentare.
Ancora non capiva come potesse essere successo. Come poteva non provare nessun istinto primordiale verso quell’odore incredibile, verso quel sapore struggente, verso quel collo candido e vellutato.
Ci aveva provato. Aveva poggiato le sue labbra sul suo collo, Ma qualcosa lo aveva frenato come gli era successo tanti anni fa, la notte in cui era rimasto solo. La notte in cui aveva ucciso quello che credeva sarebbe sempre stato il suo unico grande amore. E poi ricordò.
-Sei quel vampiro…-

New York, 10 anni prima

 

Il collo forte di quello sconosciuto lo stava saziando, ma riusciva a sentire nitidamente un altro odore in quella casa. Un odore dolce, mieloso ma che non lo stuzzicava. Non voleva berlo, ma godeva solo nel sentirlo. Voleva avvicinarsi alla fonte di quell’odore, ma era l’odore ad avvicinarsi a lui. Passi tentennanti, terrore e paura nell’aria. Era concentrato su tutti i rumori della casa. Dalila che succhiava il sangue ad una sconosciuta, il cuore dell’uomo che aveva morso che esalava gli ultimi battiti. Poi il cigolio sommesso della porta e il ringhio soddisfatto della sua compagna. Gli occhi verdi di quella bambina, il balzo di Dalila, la fame risvegliata in lei da quell’odore, da quel profumo giovane e mielato. Qualcosa di primordiale lo invase. Un istinto di conservazione e protezione verso quell’esserino indifeso. Credeva che fosse una scintilla di umanità che non era stata sopita dopo secoli di caccia e uccisioni impunite. Ma non era niente di quello che ricordava di aver provato durante la sua sconsiderata vita umana, la vita di un conte dedito al sesso e al divertimento. Provò un sentimento che non aveva niente a che fare con quello che aveva provato per Dalila in vita. La lite furibonda sotto gli occhi agghiacciati della bambina, di quell’angelo perfetto in camicia da notte e piedi nudi. La confessione di Dalila. Il suo finto amore. La rabbia per ciò che aveva perduto per sempre e per ciò che gli aveva dato. L’odio. E la vendetta.
Dopo aver ucciso Dalila, si era accorto che la bambina era svenuta per terra esanime e aveva urlato di dolore. Poi la corsa nella notte verso l’ospedale dove l’aveva lasciata. E il buio.

 

 Aveva pensato a quella bambina per mesi, aveva pianto per Dalila per anni. E poi si era finalmente reso conto che la sua non vita poteva avere un senso. Aveva cominciato a nutrirsi di sangue animale, ricorrendo a quello umano solo per necessità. Aveva punito con la morte chi commetteva orribili crimini, ma non aveva mai dimenticato quegli occhi che gli avevano cambiato la vita.
-Eccoti, angelo mio…-

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Zoa