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Autore: luna89    04/03/2010    4 recensioni
È la prima ff che scrivo su twilight, di solito scrivo altro anche se è anche la prima che pubblico, perciò siate clementi=).In questa storia sono tutti vampiri: Bella sarcastica, bellissima dal passato misterioso.Edward bello e malinconico. Alice la solita pazza. L’incontro avviene su un bus.Cosa centra Bella con i Volturi?Riuscirà Edward a scoprire i segreti della bella vampira? Sarà amore tra i due?...per scoprirlo basta leggere^^
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaooooooooooo gente ^^
Oggi mi sento molto euforica XDXD … cmq ecco il cap nn è niente di eccezionale ma spero cmq che possa piacervi^^
Ringrazio ovviamente tt quelli che hanno aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi.
E un grazie speciale a RenesmeeBlack, Austen95, volpessa22 e Fairy29 per aver recensito lo scorso capitolo^^ (mi dispiace nn poter rispondere alle vostre recensioni ma vado un po’ di fretta… lo farò sicuramente la prossima volta promesso^^)
E un grazie enorme alla mia betina Fairy29 … grazie tesoro sei sempre tr gentile con me ^^


BELLA

Non ci credo. Non posso crederci.
Com’è possibile? Eppure … l’età, l’iniziale, tutto coincide.
Che sia solo una coincidenza? Ma quante probabilità ci sono che sia solo un puro caso e nulla di più?
Osservo ancora il ciondolo che ho tra le mani, un ovale in oro bianco dove incisa in rilievo al suo interno vi è una lettera, questo ciondolo risale al primo decennio nel novecento e mi è stato regalato da mia nonna Marie per il mio diciassettesimo compleanno.

 

Settembre 1918
Odiavo le feste. Ero goffa e tremendamente scoordinata nei movimenti.
Di solito riuscivo sempre a trovare una scappatoia, inventandomi a volte scuse assurde per evitare quell’inferno che per me rappresentavano le feste dell’alta società. Questa volta però, non avrei avuto scampo. Non sarei riuscita a sottrarmi, da quell’incubo, in alcun modo. Partecipare per me sarebbe stato un stato un obbligo. Essendo la festa per i miei diciassette anni, la mia assenza di sarebbe notata e non poco. Accidenti!
Sento un lieve bussare alla porta.
“Avanti”
La porta si apre lentamente e da essa sbuca mia nonna Marie.
“Nonna!”
Le corro in contro e la stritolo in un abbraccio caloroso. Quanto mi è mancata. Nonna Marie l’unica che riesce veramente a capirmi.
“Piccola mia .. guardati come sei diventata bella”
Dice facendomi fare una giravolta su me stessa.
“Grazie”
Sussurro diventando tutta rossa.
“Sono molto contenta che siete riuscita a venire, almeno non sarà l’unica ad odiare questa festa”
Sorrise a quest’ultima mia frase, mentre si accomodava sulla poltrona situata all’angolo della mia camera da letto, vicino alla finestra.
“Vieni. Siediti vicino a me cara …”
Sorridendole prendo lo gabellino della specchiera e mi siedo vicino alla poltrona.
“Ho un regalo per te ..”
Mi porge una scatolina quadrata di velluto rosso.
“Prendi …”
Mi disse sorridendomi come solo lei sapeva fare, con quell’aria tranquilla che ti infonde calore e affetto in tutto il corpo.
“Grazie … ma non dovevate nonna”
“Non dire sciocchezze … piuttosto apri”
Non ero molto incline ai regali. Ammetto però, ero molto curiosa. Nonna Marie non era solita fare regali e quando ciò avveniva, c’era sempre un motivo ben preciso: nascite, fidanzamenti, matrimoni.
Ed era questo ad incuriosirmi , era tutto così strano, i compleanni non rientravano nella categoria eventi particolari o importanti. Un compleanno d i diciassette anni, poi rendeva tutta la faccenda ancora più strana di quanto non fosse già.
Curiosa e impaziente, sotto lo sguardo vigile della nonna, apro la scatoline di velluto e ne estraggo una lunga catenina in oro bianco con appeso un ciondolo ovale.
Guardo la nonna che mi sorride incoraggiante. Prendo il ciondolo nel palmo della mano. È molto bello ma …
“Credo vi siate sbagliata nonna … o quantomeno l’orefice si sarà confuso … questa non è la mia iniziale … “
La nonna mi guarda a lungo negli occhi, senza accennare una qualsiasi spiegazione, né tantomeno controlla l’errore.
Lentamente si alza e si avvia alla porta, una volta davanti a questa si gira e sorride
“No. Non c’è nessuno sbaglio … poi capirai …”
Non rispondo. Non saprei che dirle. Mi limito a fissarla con la bocca spalancata, incredula e confusa più di prima.
“Indossala e scendi, la festa sarà già iniziata Isabella”
Detto questo esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, assieme a tutte le risposte alla mia perplessità.
Osservo il ciondolo. Non capisco.  Poi capirai  cosa? Cosa c’è da capire?
Possibile che non voglia semplicemente ammettere uno sbaglio?
No… Il suo sorriso, le sue parole.
Sapeva che avrei reagito in quel modo.
Sapeva che non averi capito.
Sapeva quello che stava facendo.
Lei sa il significato di questo ciondolo e volutamente ha preferito non dirmi niente.
Indosso il regalo così come mi è stato detto. Mi guardo alla specchiera e osservo ancora il ciondolo. È davvero bellissimo. Semplice e delicato. Anche la catenina è bella, niente di sfarzoso o di elaborato, proprio come piace a me, sembra quasi sia stato fatta su misura per me e non me ne stupirei. I regali di nonna Marie sono così, perfetti, creati appositamente per la persona a cui viene regalato, incline totalmente alla personalità e modo d’essere della persona in questione.
È per questo che guardando l’iniziale incisa in rilievo, sul ciondolo, non esco a comprendere.
Perché?
Perché una “E”?

 
“Hey! Erano più di cinquant’anni che non guardavi quel ciondolo”
La voce di Alice, dalla uscio della porta, mi riporta al presente.
“Nostalgia di nonna Marie” Mormoro.
Ripongo la collana nella sua scatola di velluto rosso, nella cassaforte in camera mia. Una volta rinchiusa mi volto verso Alice, che nel frattempo si è seduta sul piccolo divanetto vicino alla libreria.
“Non mi pare di averti invitata ad entrare”
“Lo avresti fatto …”
Dice con tono furbo picchiettandosi la fronte con un dito.
Sempre la solita. Ridacchiando mi siedo a gambe incrociate sul letto.
“Sai … me la ricordi molto”
“Chi?”
“Nonna Marie … avete lo stesso sorriso furbo e lo stesso atteggiamento enigmatico … quanto sai di questa storia Alice?”
La guardo seria. Ho bisogno di capire. Ho bisogno di risposte. Non so perché dopo così tanto tempo che non ci pensavo più, che avevo rinunciato a capirci qualcosa. Non so. Troppe coincidenze. Voglio capire.
“Parli del ciondolo?”
“Si!”
“Ne so esattamente quanto te … eravamo insieme quel giorno ricordi?”

 

New York 1921
Un campanello annuncia il nostro ingresso nella più famosa gioiellerie di New York. Un uomo sulla sessantina ci viene incontro sorridendo.
“Buon giorno signorine  in cosa posso esservi utile?”
“Salve … potrebbe essere così gentile da dirmi se questa collana è stata acquistata in questo negozio cortesemente?”
“Certo! Faccia vedere”
Gli porgo la scatolina rossa. Con cura l’uomo ne tira fuori la collanina e la esamina attentamente.
“Si … questo ciondolo è una mia creazione … è un ciondolo gemello, lo sapeva??”
Cosa? Un ciondolo gemello??
“No! Non ne sapevo nulla … cosa significa?”
“Che esiste un altro ciondolo identico a questo … il suo gemello appunto …”
Sorrise l’uomo.
Certo il suo gemello. Adesso si che mi è tutto più chiaro stupido vecchiaccio.
Mi imposi calme e controllo.
“Quindi esiste un altro ciondolo come questo …”
Il vecchietto annuisce.
“E si ricorda a chi è stato venduto l’altro ??”
Il vecchio mi guarda perplesso
“Cara … questi sono ciondoli che Vengo fatti solo su espressa ordinazione e, non si vendono separatamente … “
“ Io ne possiedo solo uno però …” Mormoro a voce talmente bassa, da non essere comprensibile per il vecchietto.
“La ringrazio per l’aiuto … buona giornata e arrivederci”
Cosi dicendo io e Alice  usciamo dalla gioielleria.
Alice come al solito sempre contenta.
Io demoralizzata, confusa e triste.

 

Mi sento esattamente come quel giorno del  lontano 1921.
Confusa. Tanto confusa.
Alice si limita a guardarmi mentre io mi perdo ancora nei ricordi. Rivivo nella mente, il giorno della morte della nonna ,quando mi lasciò quella lettera che ancora conservo gelosamente nella scatola in fondo all’armadio. Lettera che racchiude tutto il suo affetto, la sua dolcezza, la sua ironia, tutto il suo mistero. Quella lettera che mi ha confuso ancora di più le idee. Che mi ha fatto nascere ancora più domande, più dubbi. “cerca l’altro ciondolo in modo da compiere il tuo destino, non sottrarti ad esso e conoscerai il vero significato della felicità”.
L’altro ciondolo l’ho cercato nonna ma non sono riuscita a trovarlo.
Quale destino?
Che significa nonna. Non capisco.
Cosa devo fare?
E ancora tutto troppo confuso.
La mano gentile di Alice sulla mia spalla mi riporta ancora una volta al presente
“Smettila di tormentarti con domande a cui non sai rispondere , prima o poi capirai … piuttosto concentrati sul presente bisogna preparasi per la scuola. Devi essere super favolosa per far colpo su chi sia tu … hihihi … su! Su! Muoversi!”
Detto questo sparisce nell’armadio e inizia la ricerca dei vestiti che devo indossare. Santa pazienza.
Dopo pochi secondi esce tutta soddisfatta e mi porge dei panni. Li afferro e non dico niente, tanto sarebbe tutto tempo e fiato sprecato. Di fronte alla mia arrendevolezza il sorriso della pazza malefica si accentua a dismisura, ho quasi paura che gli  venga una paralisi facciale.
Saltellando come una ninfa dei boschi esce dalla mia camera, mentre io mi dirigo in bagno per prepararmi ad un'altra giornata di scuola alla Forks High
School.

 

 

 _________________________
Beh che dire … spero che il cap vi abbia incuriosito.
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando ;)
Alla prossima
Baci luna^^

 

  
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