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Autore: Lady_Firiel    05/03/2010    2 recensioni
Questa raccolta non ha grandi pretese, vuole raccontare solo storie di vampiri
Quando la Lussuria ti travolge, oh, non hai più scampo:
ti sballotterà da una parte all’altra senza darti il tempo di realizzarlo, di stenderà a terra con la sua prorompente energia e non ti farà rialzare finché non avrà finito.
E, quando meno te lo aspetterai, ti balzerà sulle spalle, aggrappandosi a te come fossi tutto ciò che le resta, e, puoi scommetterci, farà di tutto per non lasciarti andare.
È testarda, la Lussuria, oh sì.
Ma a te piace così, no?
Ti piace perché, quando esaurisce le energie, diventa come un cucciolo, come un bambino sperduto caduto dalla carrozzina a Kensington che aspetta Peter Pan a mostrargli la via per l’Isola che non c’è.
Non c’è alcuna strada che tu possa indicarle, ma sarai pronto a seguirla ovunque vada.
Perché?
Ma perché la ami.
E sì, non c’è ragione più stupida di questa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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La morte dell'immortale
La morte dell’immortale

Gli occhi cerulei di Andrew erano ancora chiusi, nonostante il sole fosse tramontato da un po’.
Però, il biondino non stava dormendo, le vigili orecchie pronte a captare ogni fruscio. Aveva sentito Matt uscire di casa da qualche minuto –sapeva che era lui perché aveva imparato a riconoscere il suo passo, sensuale e leggero, felpato-.
Ma l’ostile presenza di Lady Cassandra, lo teneva perennemente sul chi vive, impedendo al suo corpo, che pure non sentiva la stanchezza, di abbandonarsi completamente.
Cassandra era avida. Oh, sì.
Ma non lo era solo di soldi e di oggetti.
Da un po’ di tempo, infatti, aveva iniziato a manifestare pericolose mire su Andrew, cosa che il biondino non aveva particolarmente gradito.
Per quanto non sopportasse la sua nuova, imposta condizione di non-morto, doveva ammettere almeno a se stesso che Matt si era sempre mostrato rispettoso della sua persona.
Ma lei, quella vampira, non si curava minimamente dei sui bisogni o desideri, e Drew finiva sempre per ritrovarsi una scomoda presenza a mozzargli un fiato inesistente.
Lady Cupidité, non amava aspettare, né essere rifiutata. Così, dopo che una volta Andrew le aveva detto « No, grazie », visto che Matt non sembrava incline ad ottemperare alla sua richiesta, aveva decretato che avrebbe preteso dal biondino quel che le era stato promesso.

Quando anche quella notte, un qualcosa di umido e caldo gli sfiorò la guancia, per un attimo Andrew si ritrovò a fantasticare che fosse Matt. Ma poi si riscosse da quegli arditi pensieri, realizzando, suo malgrado, chi realmente fosse. Aprì gli occhi.
« Lady Cassandra… » sussurrò, ritrovandosi gli occhi grigi e gelidi di lei a pochi centimetri, la lingua che saliva e scendeva lungo lo zigomo.
« Sh… » intimò lei « Sta’ zitto e assecondami… »
Gelido. Tutto di lei era gelido.
Neppure i suoi baci e le sue lappate, che qualunque uomo avrebbe trovato brucianti, riuscivano a cancellare quella scia di gelo che il biondino sentiva dentro, e fuori, a quell’indesiderato contatto.
Mugolò, quando gli affilati canini di lei gli stuzzicarono il lobo dell’orecchio, e per un istante chiuse gli occhi, immaginando le mani abili e passionali di Matt scorrergli la pelle.
E credendo, chissà come, di trovarsi sotto al corpo del castano, Drew acquistò foga, iniziando a baciare l’odiata vampira con passione.

Matt aveva sempre sospettato che Andrew, un giorno, avrebbe preferito Cassandra a lui, ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe potuto essere così doloroso, vedere con i suoi occhi il suo amato baciare appassionatamente una donna donatagli da lui.
Era rabbia, quella?
Era tristezza?
Forse. O forse, solo una grande, enorme delusione.
Quando il tuo cuore non batte più, non può spezzarsi per il dolore, ma ciò non significa che non se ne provi.
Matthew poteva sentire i frammenti del suo cuore sgretolarsi contro il pavimento del suo corpo vuoto come schegge di prezioso cristallo.
Come è delicato l’amore, non è vero Matt?

Fu quando sentì il lieve e rammaricato sospiro di Matt, che Drew realizzò quel che stava facendo: stava baciando Cassandra!
La scostò, bruscamente.
« Matt, io… »
Ma lui scosse la testa, sorridendo mesto.
« Non fa nulla, scusate se vi ho interrotti. Dopotutto, era questo che volevo, no? » e se ne andò, in silenzio, senza neppure sbattere la porta.
Non aveva pianto, i vampiri non possono farlo.
Eppure, il tremito leggere che il biondino aveva percepito nella sua voce, era risuonato nella sua mente come un singhiozzo disperato.
Era davvero capace di calpestare a quel modo i sentimenti di qualcuno?
Foss’anche un vampiro, una creatura che l’aveva strappato ad una vita mediocre per amore, avrebbe davvero potuto giocare a quel modo con i suoi sentimenti?
Si faceva schifo.
Si voltò verso Cassandra, che sorrideva compiaciuta.
Sì, anche lei gli faceva schifo.
« Hai rovinato tutto… » le sibilò.
« Finiscila. Cosa posso aver rovinato, se non avevate nulla? »
Non seppe cosa ribattere: era vero, loro –ammesso poi che avesse senso parlare al plurale-, non avevano nulla.
« Senza contare » aggiunse « che è per questo che mi ha reso vampira, non ricordi? »
Un tremito.
Sì, eccome se lo ricordava. E la cosa, all’improvviso, lo infastidì oltremisura.
« Vattene » sibilò alla vampira, languidamente stesa sul letto.
Lei dilatò le pupille, sorpresa, senza tuttavia abbandonare il sorriso sbarazzino.
« Come, scusa? » sbatté le lunghe ciglia.
« Ho detto vattene. Non m’importa quanto costerà, prendi i soldi che vuoi, prenditi tutta il mobilio, se credi, ma vattene. E non tornare più… »
« Non puoi farlo. Non ne hai il diritto »
« COSA TE LO FA CREDERE! » le urlò. Cassandra indietreggiò, spaventata dalla sua ira disperata.
« Cosa ti fa credere che non abbia il diritto di rivendicare qualcosa dalla mia vita? Vita, se così la posso chiamare… Tu, tu non sei nessuno, hai capito? NESSUNO! Io… Io ho capito una cosa, sai? E che voglio stare con Matt. Perché lui mi ama, lui mi rispetta, e voglio condividere ciò che ho con lui. Non so se questa sia una forma d’amore, ma so per certo che con te non potremmo viverla. Per un anno intero hai avvelenato la mia esistenza, ed ora non ti chiedo di andartene, no. Io lo pretendo »
Era scioccata da quel discorso: davvero in un solo anno era cambiato tanto?
« Prendi i soldi che vuoi e vattene, più lontano che puoi. E non tornare. Questa è l’unica cosa che ti imploro di fare… »
E per quanto la vampira non avesse nulla, in sé, dei vecchi sentimenti umani, la disperazione del biondino la convinse. Sì, con i loro soldi sarebbe andata in Egitto, sognava da sempre di andarci, e non si sarebbe più fatta viva. Forse, così, avrebbe finalmente ripagato qualcuno dei suoi debiti col mondo.
Un gran peccato essere avari, vero Lady Cupidité?

Quando la porta si chiuse definitivamente alle spalle di Cassandra, anche Andrew, il cui cuore non batteva più da un anno, ormai, lo sentì frantumarsi.
E fu come morire.
Una morte dolorosa, una morte che non si augurerebbe neppure al proprio peggior nemico.
E non solo perché tra le più dolorose –una morte che l’avrebbe allontanato per sempre da ciò che era da uomo-, no.
Ma perché ogni giorno, per l’eternità, sarebbe morto un po’ di più.
E per quella malattia che, ormai, l’aveva infetto, non v’era cura alcuna che non fosse l’accettazione.

Anche se non hanno voce, i morti vivono. Non esiste la morte di un individuo. La morte è una cosa universale. Anche dopo morti dobbiamo sempre rimanere desti, dobbiamo giorno per giorno prendere le nostre decisioni.
 
Shôhei Ôoka



Kon'nichiwa, gente!
Uno dei capitoli più attesi della raccolta, suppongo.
E con tanto di finale a sorpresa.
Sì, mi ero ripromessa di far morire Cassandra, era il mio obiettivo principale, ma poi...
Ho pensato (Urca! Nd Les)(Sta' zitta Nda): perché morisse, ovviamente, doveva essere uccisa. E nè Matt nè Drew ne sarebbero stati capaci, per quanto motivati.
Per cui, alla fine se n'è semplicemente andata.
Ma ciancio alle bande, passiamo a cose serie: il titolo, è ipirato a quello dell'episodio 19, per l'appunto, della serie Fullmetal Alchemist: Brotherhood, che io amo particolarmente (sia la serie che l'episodio, qualcuno ormai lo sa ^^). Però, lì il significato era più letterale.
Benché l'idea iniziale fosse quella di far morire Lady Cupidité, ho infine deciso di far morire, in senso metaforico, un altro immortale.
Esatto, a morire è una parte importante di Drew, quella che poi, una volta "morta in modo più definotivo", lo spingerà ad uccidre il bambino nel "famigerato" capitolo dieci (Ora hai capito da dove è nato quel bisogno, LoveInkheart90? Da questa "morte"... Perdonalo, dai ^^).
La frase finale: ah, quella che leggete è stata un colpo di fortuna, non mi aspettavo qualcosa di così... perfetto.
Perché i nostri vampiri, sono così come dice la citazione. E Direi che la cosa parla da sè. ^^
Beh, che dire? Spero di non aver deluso chi si aspettava una morte sanguinolenta e cruenta, ma la storia ha richiesto questo. Ed io non ho potuto che assecondarla ^^
Alla prossima, gente!
Kiss ^^

Lady_Firiel
   
 
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