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Autore: niebo    07/03/2010    2 recensioni
Il giovane in smocking tirò fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni un pacchetto di sigarette. Ne sfilò una e l’accese con un accendino, preso dall’altra tasca.
“Cosa vuoi da me?!” ripetè con decisione.
“Cosa voglio da te? Semplice.” soffiò fuori dalla bocca una densa nuvola di fumo “Voglio che uccidi una persona.”
[...]“Cosa ti fa credere che ucciderò una persona per te?!”
“Io non lo credo….” Fece un tiro ed espirò di nuovo il fumo “…io sono sicuro che lo farai.”

La storia di sette persone la cui vita è indissolubilmente legata all’avvento dell’Apocalisse.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Savin' me October & April


Jude entrò nella propria stanza sbattendo la porta.
Come al solito.
Si buttò subito sul letto, ma vi rimase sedi seduto, con le gambe distese che gli ricadevano dal bordo laterale, una incrociata sopra all’altra e le braccia conserte.
Silenzio.
Assoluto silenzio.
Il suo sguardo fissava la finestra che gli stava di fronte.
L’espressione era sempre quella di ragazzo scontroso che il mondo, a furia di botte, gli aveva stampato in faccia.
I suoi occhi chiari fissavano il vuoto, quasi volesse fare a botte col nulla.
I capelli, lisci e perfetti come la seta, gli pendevano sul collo, fino ad accarezzargli il mento.
Erano neri.
Neri come la pece.
Tranne per quella maledetta ciocca bianca….
“Vedo che ti sei divertito.”
Gli occhi di Jude si spostarono lievemente verso sinistra, e incontrarono la figura di un ragazzo, sulla ventina, seduto su uno sgabello al centro della stanza.
“Quando entri senza imprecare vuol dire che è andata bene. In ogni caso…questo è il tuo modo di mostrare che è stato un bel pomeriggio, no? E no, non ti preoccupare…sono abituato al fatto che mi ignori ogni volta che rientri da una giornata passata tra amici.”
“Vaffanculo Grief.”
“Prego Jude, non c’è di che.” Rispose l’altro mentre faceva scivolare prima verso l’alto e poi verso il basso la propria mano destra, in un movimento ampio, fluido, elegante, quasi infinito.
Si voltò e sorrise all’amico semidisteso sul letto poco distante da lui.
Ai lati delle labbra gli si formò quell’adorabile fossetta che faceva intendere a Jude che quello era un sorriso carico d’affetto e non di rimprovero.
Ma l’altro, dal canto suo, non lo calcolò nemmeno di striscio.
Rimase semi disteso, impassibile, sul letto.
Grief si voltò di nuovo verso la propria tela e riprese il movimento della mano, ora più breve e preciso.
I capelli ramati, aperti ai lati del viso come un ventaglio, nascondevano il dipinto che gli si presentava di fronte e che era intento a comporre, come ogni santo giorno.
“Cazzo ma non la smetti mai di dipingere?! Cristo, mi fai venire il nervoso!!!!”Saltò su improvvisamente Jude.
“Hai detto…..Cristo?” rispose Grief sorridendo di nuovo, ma questa volta senza voltarsi.
“….”
Il rumore del pennello che stendeva il colore sulla tela era l’unico suono che aleggiava nella stanza.
“Scusami discepolo di Satana…non volevo mica offenderti.” Riparò Grief.
Questa volta Jude pose il suo sguardo scontroso proprio sull’amico, quasi volesse mitragliarlo a freddo, senza alcuna esclusione di colpi.
“Grief se non ti tappi quella cazzo di bocca io ti….”
Ma Gry si voltò appena in tempo.
I suoi caldi occhi verdi macchiati di un marroncino, finito lì per caso intorno all’iride come una macchia di caffè su una tovaglia pulita, si scontrarono con gli occhi gelidi dell’amico, ora seduto sul letto, incurvato in avanti con le braccia penzolanti tra le gambe.
Ma quello non era uno scontro ad armi pari.
Non lo era mai stato.
Perché Jude sapeva che di lì a poco, gli occhi di Grief (o Gry come a volte lo chiamava) si sarebbero a poco a poco socchiusi, mentre nello stesso momento le sue labbra si sarebbero distese, scavando ai lati della bocca le due fossette che caratterizzavano il suo sorriso. E ogni volta che succedeva questo….Jude perdeva il coraggio di ferirlo. Si sentiva impotente.
Ed era strano perché….gli capitava solo con Gry.
Solo con lui…non riusciva a fare lo stronzo…
Provava a nasconderlo…ma non ci riusciva mai…
Beh in realtà ci riusciva…Jude era piuttosto bravo a fingere…ma Grief era ancora più bravo nel comprenderlo.
Ma d’altronde…
Perché avrebbe dovuto fare lo stronzo con lui, quando era stato proprio Gry a raccoglierlo dalla strada….a tendergli la mano quando era accasciato a terra…a  sorridergli quando l’unico rifugio che gli era rimasto erano state le lacrime…
Jude si ammutolì.
Non finì mai quella frase.
Perché in quel momento, proprio in quel preciso momento Gry gli stava sorridendo.
“Sì?” fece Grief dopo una breve pausa.
“Cosa…?” rispose l’altro non capendo l’affermazione.
“…tu mi..?”
“Eh?”
“Niente, lascia perdere…non importa…. Sai che pensavo invece?”
“Che cosa.” fece Jude con i bollenti spiriti un po’ più acquietati.
“Quand’è che….ti trovi una ragazza?” gli chiese con calma diretta alzandosi dallo sgabello.
“Scusa?!?!”
Massì….hai capito no…”
“Vaffanculo Grief. Se questo è un modo per prendermi in giro non è affatto divertente.” Disse Jude aggiungendo poi sottovoce “…a fare il gentile con te non si ricava un cazzo..”
Grief prese in mano il quadro, togliendolo delicatamente dal cavalletto rivolto verso la finestra, e si diresse, imbracciando la tela, verso un piccolo armadio che si trovava nell’angolo più remoto a sinistra della stanza. Non che quella camera fosse chissà quanto spaziosa….anzi…
“Non volevo insultarti. Dicevo sul serio…”
Si interruppe un attimo, dovevo aprire l’armadio in legno verso cui si era diretto, e ponendovi con cura dentro il quadro che aveva appena finito di dipingere.
Era uno dei tanti…quel mobile in legno scuro ne era pieno.
Calcolando che Grief dipingeva almeno un quadro al giorno…
Non usciva mai di casa….passava le ore, anzi le giornate per l’appunto, seduto su quello sgabello rivolto verso la finestra a dipingere, dipingere e dipingere….
“Sai, quest’armadio ormai è quasi pieno…spero che me ne regalerai un altro prima o poi!” disse rivolgendosi a Jude sorridendogli con simpatia.
In effetti quell’armadio prima conteneva tutto il guardaroba di Jude, ma poi, un bel giorno, quest’ultimo aveva deciso di offrirlo a Gry come “ripostiglio” per tutte le sue creazioni.
Gesto, devo dire, molto apprezzato dall’amico-artista.
“Non cambiare discorso…” rispose Jude ringhiando le parole tra i denti stretti.
“Ok..ok…Ma….Semplicemente…Insomma…non ho mai dipinto l’amore…tu…non me ne parli mai…Mi piacerebbe provare a dipingerlo…” disse Grief prendendo una tela pulita e dirigendosi verso la sua postazione da pittore.
“Ma che mischia di spiegazioni sono queste?!?!Stronzate!!!!!! Tutte stronzate!!!!!” si fermò un secondo, ma aggiunse subito in modo più composto ma comunque arrogante “E poi….io non ho bisogno di una ragazza. Trovatela tu se ci tieni tanto.”
Gry si sedette silenzioso sullo sgabello, appoggiando la nuova tela sul cavalletto.
“Non fare affermazioni di cui sai già la risposta.” Gli rispose serio prendendo in mano la tavolozza.
“Eh?!”
“Sai che non posso…”
Jude si ammutolì.
Di nuovo.
Capì che aveva appena detto una cattiveria all’amico, ed era stata una bassezza che avrebbe anche potuto evitare. Ma a volte non si controllava…fare lo stronzo con tutti era la sua prerogativa numero uno. In un mondo di merda come quello, in cui tutti facevano solo i proprio interessi, in un menefreghismo e un egoismo più taglianti di una lama, non c’era nessuno che si meritasse di essere trattato bene.
Nessuno.
Però…
Ora…
Si sentiva in colpa…
Ma…
L’avrebbe nascosto…
Come al solito.
“Beh allora aspetta e spera.” Ribattè per finire definitivamente quel discorso.
E infatti così si concluse.
Grief si sfilò il pennello che teneva sempre dietro all’orecchio destro. Era una delle sue manie portarlo sempre lì. Così l’avrebbe avuto sempre a portata di mano.
Un altro tick che aveva era quello di rigirarsi i capelli dietro l’orecchio destro. Questo perché gli dava fastidio dipinger con i capelli sul viso e, a furia di tirarli dietro l’orecchio, l’abitudine era diventata una vera e propria fissazione.
Anche i suoi capelli infatti non propriamente corti…Erano lunghi fino a metà collo, come quelli di Jude. Quindi erano parecchio fastidiosi se non li scostavi…
Poi Gry al collo portava sempre una sciarpa. Beh in realtà…più di una….ogni giorno ne indossava una diversa. Erano tutte  di colori diversi ma rigorosamente tinta unita. Le cambiava a seconda del giorno….o delle voglie…boh…nemmeno Jude sapeva bene secondo quale criterio le indossasse. Si ricordava solo che sin dal primo momento in cui si erano incontrati, Gry aveva sempre portato al collo una sciarpa.
E forse le sciarpe erano l’unica cosa che avesse voglia di sostituire giorno per giorno…
Il maglione che indossava era quasi sempre lo stesso. Tutto sfilacciato,largo, di un colore verde oliva, quasi vecchio a vedersi. I pantaloni erano dei jeans sbiaditi, azzurro bianchi per i continui lavaggi. Però erano sempre sporchi. Sporchi delle macchie di tempera. E Grief non si degnava nemmeno di lavar via una macchia non appena se li sporcava. Lasciava che diventassero sudici fino alla fine per poi lavarli dopo che era trascorso un sacco di tempo dall’ultima volta che l’aveva fatto. Quindi, in sostanza, lo vedevi sempre circolare con i pantaloni tutti colorati, peggio di un Arlecchino.
“Perché lavarli ora se poi so che mi sporcherò di nuovo?” così aveva risposto a Jude quando gli aveva domandato perché non si togliesse quelle dannate macchie dai pantaloni.
Ma anche quello…era il bello di Gry…così distratto…così silenzioso…così lontano…ma nello stesso tempo così vicino….lui che con così poco gli sapeva dare tanto…
Se solo….
Jude vide Grief sorridere di nuovo lievemente, ma questa volta tra sé e sé, mentre intingeva il pennello nella tempera nera.
In realtà stava sorridendo di fronte a quell’infantile rigetto dell’amore da parte dell’amico.
Ma Jude non poteva saperlo.
Vederlo così però, mentre iniziava un nuovo dipinto, accarezzato dai raggi del sole del tramonto che penetravano dalla finestra, lo faceva stare bene.
Gli dava una sensazione…di pace interiore.
Averlo lì, vicino a sé.
Nonostante tutto…
Lo faceva sentire sicuro…
E…
forse..
anche amato…
Ma non l’avrebbe mai ammesso.
“Pensi di rimanere qui stasera?” domandò in tono apatico Jude mentre si alzava dal letto.
Doveva sgranchirsi un po’ le gambe…
“Sì. Lo sai…ma…non capisco perché ti ostini a chiedermelo tutte le sere.”
In effetti Gry ormai rimaneva ogni giorno a dormire a casa di Jude da anni. Eppure lui si ostinava sempre a domandarglielo ogni sera, quasi volesse assicurarsi che non se ne andasse più…E non lo lasciasse mai solo…
Jude si avvicinò al comodino che si trovava a fianco al proprio letto. Aprì uno dei due cassetti e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette.
Non fumava mai…ma ogni tanto gli capitava di volerlo fare. Non era un vizio….stava benissimo anche senza fumare…però se gli andava ne prendeva tranquillamente una. Senza impegno. Né dipendenza. Come quando vai dal medico o in qualche altro posto dove c’è una sala da aspetto e rubacchi una di quelle caramelline alla frutta che ci sono sulla scrivania o sul bancone.
Andò verso la finestra sfilandosi l’accendino dalla tasca dei pantaloni.
“Ti dà fastidio?” disse sempre in tono piuttosto vuoto voltandosi verso Grief.
“No tranquillo.” Sentì rispondere da dietro la tela.
Gry era abituato a questa scena.
Ora Jude avrebbe spalancato la finestra, avrebbe acceso la sigaretta e si sarebbe sporto a braccia conserte verso il mondo fuori da quella stanza. E sarebbe rimasto così, immobile, perso tra i suoi pensieri fino a che non avesse finito la sigaretta, che poi avrebbe buttato giù dal quinto pianto di quel palazzo facendola guizzare tenendola tra il pollice e l’indice della propria mano.
E così infatti fu.
Si mise in quella posizione e regalò alla città qualche grigia nuvola di fumo proveniente dalla propria bocca.
Ogni tanto Gry lo sbirciava da dietro il proprio quadro.
Gli sembrava un ombra.
Jude si vestiva sempre di nero, e il contrasto del sole controluce, scuriva ancora di più la sua figura.
Era incurvato, perché sporto in avanti, ma teneva anche la gamba destra incrociata dietro quella sinistra.
Ai piedi portava delle scarpe assurde. Erano estremamente massicce e pesanti, in quanto avevano un tacco compatto lungo tutta la suola e alto almeno tre centimetri. Erano quei tipi di scarpe da darkettone che in quel periodo andavano molto di moda tra i giovani.
Beh, comunque almeno lo alzavano di qualche centimetro…
Non che Jude fosse basso però era meno alto degli altri. Non so se mi spiego…Per intenderci, con quelle scarpe addosso, arrivava quasi all’altezza di Gry, che era alto circa 1.77 m…
Finita la sigaretta, buttò via il mozzicone con quel gesto solito utilizzando indice e pollice che aveva ricordato prima Gry, e richiuse la finestra.
Ritornò poi verso il letto e ci si sedette ancora sopra.
Ci fu qualche minuto di silenzio mentre Grief dipingeva e Jude rifletteva su qualcosa. O forse sarebbe meglio dire vagava…
Però lui non si perdeva mai con la mente. Questo era sicuro. Jude era molto razionale. Forse anche troppo. Aveva i piedi per terra. Ma proprio saldati. Pochi sogni, poche speranze, pochi desideri. Ma tanto tanto realismo. Forse era anche per questo che disprezzava ogni essere umano presente su questo pianeta…
Poi, improvvisamente, Gry ruppe il silenzio:
“Cos’è successo Jude…? Hanno riso ancora di te? Di me? Di noi..?”
Jude si voltò di scatto e lo guardò con immensa rabbia, spalancando gli occhi e stringendo i denti nascosti dietro le labbra serrate.
Si alzò in collera dal letto e, dopo aver spalancato la porta della camera, uscì, sbattendola con l’intera forza che aveva.
Il tutto…
…..senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.




Nota dell'autrice:

Ciao a tutti di nuovo! ^-^
Sono sempre io, niebo...
questo è  il solito spazio ringraziamenti verso tutti quelli che mi sostengono e che leggono ciò che scrivo ^-^

In particolare mi rivolgo ancora a Ms Murdes ringraziandoti ancora tantissimo per il commento! Mi fa sempre piacere risentirti! ;)
E grazie mille per avermi messo tra i preferiti!!!!!  *___*   ^-^
Comunque hai proprio ragione, Panda è un amore, mi sa che mi prenderò un peluche proprio come lui ^-^
E beh ovviamente sono contenta che ti piacciano anche tutti gli altri personaggi, spero di mantenere vivo il tuo interesse e di stupirti sempre più man mano che la storia continua! :D
Ed è anche un grandissimo complimento il fatto che ti piaccia come scrivo e descrivo, ci tengo davvero moltissimo ^-^

Bene, ora fuggo di nuovo che tra qualche ora parto! XP

baxbax

niebo




  
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