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Autore: StraGE_Bibi_ich_lebe_dich    09/03/2010    1 recensioni
In questo capitolo la protagonista, Emy, lascia una lettera alla madre dove le dice che non tornerà mai più a casa. Poi va a salutare la sua migliore amica..
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono addormentata, non so per quanto tempo, forse per una o due ore. Mi sveglio e vedo un bambino con delle piccole forbici in mano che tagliuzza pezzetti di carta spargendoli come coriandoli per tutto il treno. Viene verso di me -Ciao! Hai un pezzo di carta?- chiede, io un po' addormentata rispondo poco gentilmente- NOO!- Il bimbo scoppia in lacrime e se ne va. “Comincia bene la mia fuga.” penso, “Ho appena fatto piangere un bambino!” Mentre sto per riaddormentarmi vedo un uomo davanti a me con il bambino di poco fa. -Tu, hai fatto piangere mio figlio! Io odio vedere mio figlio piangere!-dice l'uomo con aria minacciosa. -Lo so, mi scuso, ma sono molto nervosa. Non era mia intenzione. -E per quale motivo saresti così nervosa da fare piangere un bambino di 5 anni? “Se gli dico che sono scappata potrà rintracciare mi madre. No! Ma se però non gli do una spiegazione potrebbe finire male.” penso. -Ehm.. ehm.. è dura per me parlarne. -Se non mi dai una motivazione valida per te finisce male ragazzina “Ehy questo tipo mi ha minacciato!” rifletto. “Potrei denunciarlo. Okay ma non adesso. Idea!” Mi viene in mente la trama di un libro che avevo finito di leggere qualche giorno fa. Tiro fuori tutte le mie doti di attrice che usavo per stare a casa da scuola e dai miei occhi iniziano a scendere lacrime a non finire. -Sa.. Tempo fa andai in vacanza a Milano con la mia famiglia e conobbi un ragazzo. Diventammo buoni amici e proprio l'ultima sera scattò una scintilla e dopo qualche bacio ci fu una notte di passione. Quando venne a salutarmi mi regalò questo cuore- indico il cuore che mi aveva ragalato la mia migliore amica poco fa, nascondendo le lettere per formare la parola “best friends” e mostrando la scritta “Ro”- si chiamava Roberto e mi promise che sarebbe venuto a trovarmi a Lecce. L'estate dopo mi arrvò un' e-mail che diceva che sarebbe venuto in vacanza a Lecce con la sua famiglia. Quando venne, passammo ogni giorno insieme, e ci fidanzammo. Decidemmo di provare a mantenere una relazione a distanaza. Ero davvero innamorata di lui e la nostra relazione a distanza andava a gonfie vele, quando, ieri mi è arrivata una telefonata da sua sorella e mi ha detto che Roberto è morto per colpa di un ubriaco che lo ha investito. Così adesso sto andando a Milano al suo funerale. -Che storia commuovente. Va bene ragazzina, per questa volta passa.-dice l'uomo andandosene. -Ah, condoglianze per il tuo ragazzo. Aspetto che se ne siano andati e scoppio a ridere come una assatanate.. -AHAHA! Questa è stata la mia migliore performance! Che improvvisazione! Sono proprio una grande attrice! Brava Emy, Hollywood ti aspetta!- dico divertita a me stessa. Dopo la mia super recitazione mi accorgo che fuori ha iniziato a piovere. Qualche goccia, ma buone per far calare in me un velo di tristezza. Con “Ich bin da” al massimo sull'i-pod ripenso alla mia migliore amica, a come cantavamo questa canzone insieme, al nostro sogno. Quel sogno che tra qualche giorno realizzarò io, anche per lei. Solo in quel momento penso a mia madre e a mia sorella, che sicuramente sarà preoccupata per me. Voglio scriverle, ma non con il mio cellulare, mi rintraccerebbero con la tecnologia di oggi. Decido di chiamarla non appena arriverò a Milano da una cabina. In quel momento vedo che sono le 17.45 e una voce annuncia- Passeggeri siamo a Roma, tra qualche minuto arriveremo alla stazione principale. Chi è diretto a Milano può pure restare al proprio posto.” Dopo qualche minuto la stessa voce si risente - A tutti i passeggeri diretti a Milano, c'è un cambio di programma, scenderete a Roma. Alle 20.00 ci sarà un treno che vi porterà a Milano, il biglietto è sempre lo stesso, non serve cambiarlo! Grazie e arrivederci.” “Cavolo! Roma non la conosco! E dove sto io per due ore?”Penso. Il treno si ferma, prendo la mia tracolla e scendo dal treno. La stazione è enorme, straipiena di gente , barboni che dormono sulle panchine, luci ovunque, decine di rotaie. Cambio canzone, metto “Scream” in modo che mi dia coraggio. “Spero solo di non perdermi.” penso mentre mi avvio verso un piccolo bar.
  
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