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Autore: adry91    11/03/2010    15 recensioni
Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

 

Eccomi qui con un altro aggiornamento. Credo che molti di voi aspettassero questo capitolo. Spero che vi piaccia e vi invito a non tralasciare la reazione di Bella in un determinato momento del capitolo. Potrebbe essere collegata a ciò che è diventata. Ho già detto troppo, quindi vi lascio al capitolo. Buona lettura a tutti.

 

 

Capitolo 6

Confronto

 

POV EDWARD

 

Perdono è forse la parola più difficile che esista

 perché è difficile chiederlo,

ma soprattutto darlo.

 Se non vorrai perdonarmi, io lo capirò.

Se non vorrai più vedermi, comprenderò le tue ragioni.

L'unica cosa che non riuscirò mai a spiegarmi

 è come ho potuto fare del male proprio a te,

la persona che più di ogni altra nella mia vita

 mi ha dimostrato il suo amore.

 

 

 

Se c’era una cosa che non avrei mai potuto credere possibile era il fatto che un giorno avrei potuto rivedere Bella.

All’inizio mi ero detto che questo era impossibile per via della mia stupida testa che si ostinava a voler proseguire in quella che era stata una decisione probabilmente sbagliata fin dall’inizio.

Con il passare del tempo, invece, mi ero reso conto che era impossibile rivederla perché il tempo era passato e lei come ogni umano era stata consumata dal tempo fino a spegnersi inesorabilmente.

Ma, quando davvero non avevo più speranze, eccola spuntare di nuovo nella mia vita.

Ieri davanti ai miei occhi si era presentata la creatura più incantevole del mondo, quella stessa creatura che era stata capace di rubarmi il cuore e di farlo battere ancora.

Se fino al giorno prima non ero certo che quella fosse lei, una volta tornato a casa potei scorgere dai pensieri dei miei fratelli la chiacchierata tra Alice e quella ragazza, scoprendo con mia grande gioia che era davvero Bella, la mia Bella.

Mi ero premurato di chiedere scusa a Rosalie per il mio comportamento e avevamo fatto subito pace, poi mi ero soffermato con Alice per parlare di Bella e di ciò che si erano detti.

La mia sorellina mi aveva fatto capire quanto Bella fosse convinta che io l’avessi lasciata perché non la amavo più, piccola sciocca.

Come potevo non amarla?

Lei che era riuscita a fare battere il mio cuore morto da più di un secolo?

La cosa che, però, mi aveva turbato maggiormente era il fatto di vedere attraverso i pensieri di Alice la tranquillità che Bella aveva.

Non sembrava serbare odio nei nostri confronti, ma sembrava del tutto indifferente a ciò che era successo e questo mi preoccupava parecchio perché se c’era una cosa che avevo capito in due secoli e mezzo di vita era che non c’era peggior sentimento dell’indifferenza e che questa era decisamente peggiore dell’odio.

Sperai con tutto me stesso che quella di Bella fosse stata una recita, un modo per tenerci lontani, un modo per proteggersi e per non farsi più male.

Una cosa era, però, certa. Qualunque cosa gli passasse in quella testa io mi sarei fatto perdonare, in qualsiasi modo, anche se ciò che volevo non era solo il suo perdono, ma anche il suo amore.

Vidi nella mente di Alice anche il modo in cui Bella era sfuggita alla domanda di Alice sul fatto che lei stesse o meno con quel Nate e la cosa non mi piaceva per nulla.

Se lei aveva trovato la felicità con lui, che diritto avevo io di rovinargli ancora la vita?

Se così fosse stato mi sarei dovuto mettere da parte limitandomi solo a farmi perdonare.

- Non ti azzardare a pensare queste cose – mi disse Alice entrando con furia nella mia stanza (à il link della stanza di Edward: http://yfrog.com/3dcameraedwardj ).

- Pensavo di essere io quello che legge il pensiero – le feci notare.

- Ti ho visto. Ho visto tu che ti arrendevi alla prima difficoltà. Non importa se quei due stanno insieme. Credi davvero che lei sia riuscita davvero a dimenticarti? Beh, non credo. L’amore che provava per te era troppo forte, non può essere scomparso. E’ lì, da qualche parte, devi solo tirarlo fuori – mi disse sorridendomi mentre mi porgeva la mano per farmi alzare dal letto in cui mi ero sdraiato.

- Pensi che riuscirà a perdonarci? – le domandai una volta che fui di fronte a lei.

- Lo spero con tutto il cuore. Il fatto che non riesco a vedere nulla non ci aiuta per niente – mi disse triste del fatto che il suo potere per quanto riguardava Bella e il resto della sua famiglia era del tutto inutile.

Quando terminò di parlare si buttò tra le mie braccia e io la strinsi a me cercando di trasmetterle tutta la positività che potevo, anche se ne avevo davvero poca.

Quando ci staccammo scendemmo entrambi sotto e trovammo tutti in salotto pronti ad andare a scuola.

- Pronti? – ci chiese Rosalie.

- Prontissimi – le rispose Alice per entrambi mentre si diresse fuori seguita dagli altri.

- Edward – mi chiamò Esme che era alle mie spalle.

- Dimmi mamma – le dissi.

- Ti prego tesoro, riportacela a casa – si limitò a dire cercando di sorridermi anche se potevo notare tutta la sua tristezza.

Non era necessario che specificasse chi era il soggetto della frase, era tutto troppo chiaro.

Lei e papà quando avevano saputo la notizia erano esplosi di felicità, un po’ meno quando Alice gli aveva raccontato della loro chiacchierata.

Esme e Carlisle consideravano Bella una figlia e la rivolevano con loro. Era una cosa del tutto normale il fatto che fossero tristi e preoccuparti per le sorti dei prossimi avvenimenti futuri e a dire il vero lo ero anche io.

Non gli risposi, mi limitai a fargli un mezzo sorriso prima che lei si buttasse tra le mie braccia per abbracciarmi.

Ricambiai la stretta e quando si staccammo mi diressi fuori dove ad attendermi già sulla mia macchina trovai sia Alice che Jasper, mentre Emmett e Rose erano nella macchina di quest’ultima.

Salì in macchina e in poco tempo arrivammo a scuola senza nemmeno fiatare.

Nessuno ebbe il coraggio di dire nulla e Jasper cercava di controllare le emozioni sia mie che di Alice.

Potevo leggere nella loro mente paura, ma allo stesso tempo voglia di rivedere Bella anche se le cose sarebbero andate male.

Lo stesso valeva per me.

Non appena arrivammo a scuola posteggiai la mia macchina e scendemmo.

Mi guardai attorno e vidi che la macchina del giorno prima, quella che apparteneva ai nuovi arrivati era già posteggiata e che proprio lì vicino c’era la famiglia di Bella ad esclusione di lei e della ragazza bionda.

Notai che stavano aspettando qualcuno, di sicuro loro due, ma non appena ci videro assunsero tutti un’espressione diversa.

Una delle gemelle sbuffò e iniziò a lanciarmi sguardi di fuoco, il che voleva dire che era Jenny, la sua gemella che avevo scoperto da Alice si chiamasse Blair, invece, ci sorrise sinceramente contenta, mentre i due ragazzi ci guardavano senza espressione, sembrava come se nemmeno loro sapessero come comportarsi.

Nemmeno il tempo di dire o fare qualcosa che una moto, una Kawasaki ninja nera con le rifiniture bronzo (à il link della moto: http://yfrog.com/4okawasakininjaj ) entrò a tutta velocità nel cortile della scuola e si era posteggiata esattamente vicino ai ragazzi.

Erano due ragazze considerato che dal casco uscivano i capelli e che entrambe possedevano delle scarpe dal tacco a dir poco vertiginoso.

Quella che guidava doveva essere Bella considerato che i capelli erano castani, mentre la ragazza dietro doveva essere la ragazza di ieri visto che aveva i capelli biondi.

- Non ditemi che una di quelle due è Bella? – ci chiese Emmett indicando con lo sguardo le ragazze sulla moto.

- Se vuoi non te lo diciamo – gli rispose Jasper che nonostante la battuta era stupito esattamente come tutti noi.

Io non riuscivo a proferire parola perché ero troppo sorpreso da quello che vedevo.

La mia Bella, quella che non riusciva a fare più di un metro di strada senza rischiare di cadere, quella che trovava difficoltà a camminare su una strada piana adesso era in sella a quella moto e sembrava essere completamente a suo agio, difatti era entrata ad una velocità sconsiderevole considerato che se c’era qualcuno con molta probabilità se lo sarebbe messo di sotto.

Osservai le due ragazze sfilarsi il casco, ma la mia attenzione si concentrò solo su Bella.

Non appena se lo tolse, si sistemò i capelli che iniziarono a fluttuare nell’aria in un gesto che era tremendamente sexy.

Quando scese diede il casco a una delle gemelle che insieme a quello dell’altra ragazza vennero posati in macchina e in cambio ricevettero dalla ragazza le loro borse.

Quella di Bella era in pelle nera.

Mi soffermai ad osservare il suo abbigliamento ed era proprio un abbigliamento che sapeva molto di motociclista anche se addosso a lei gli stava d’incanto.

Indossava un paio di pantaloni neri di pelle molto aderenti, una maglietta color oro, una cintura nera e dorata e un giubbotto sempre nero di pelle che gli arrivava leggiarmente sotto il seno.

Portava un paio di tronchetti neri in pelle con delle fibbie dorate. Abbinati al tutto aveva dei bracciali e aveva gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole anche se a Forks il sole era un elemento inesistente, ma anch’io come lei li indossavo (à il link con i vestiti di Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=16294293 ).

Più che altro, ormai, metterli era diventata per me un’abitudine.

Indossava quei vestiti con uno stile davvero impeccabile ed era di una bellezza eterea.

Notai che voltò il suo sguardo verso di noi e soprattutto verso di me, ma si girò subito dopo dandoci le spalle.

Grazie al nostro udito vampiresco, sia io che i miei fratelli, potevamo sentire cosa si stessero dicendo.

- Si può sapere dove siete finite? – chiese il ragazzo moro alle due.

- Siamo passate a comprare questi – gli rispose Bella mostrandogli un sacchetto mentre la bionda si diresse verso il moro e gli diede un bacio a fior di labbra.

Non c’erano dubbi, ormai, che quei due stessero insieme.

Fui contento, invece, che Bella non fece nessun gesto del genere con l’altro ragazzo.

Forse, non era detto che fosse il suo nuovo compagno.

- E cosa sarebbero? – le domandò quello che doveva chiamarsi Nate, o almeno così l’aveva chiamato Bella mentre ieri stava parlando con Alice.

- Cornetti caldi caldi – gli rispose la bionda.

- Cornetti? Ma se abbiamo finito di fare colazione esattamente ventidue minuti e trentacinque secondi fa – le fece notare Jenny.

Avevano una percezione del tempo perfetto esattamente come noi, ma non riuscivo a capire cosa davvero fossero visto che di certo non erano vampiri e non tanto perché mangiassero, ma più che altro per il colore dei loro occhi e per il fatto che il loro cuore battesse.

- E allora? Noi avevamo ancora fame – si giustificò Bella.

- Ma se tutte e due vi siete mangiate praticamente tutta la colazione preparata da mamma – le rispose Nate.

- Kyra hai sentito? Mi sembra di capire che qui non hanno fame, conviene che ci mettiamo a mangiarli noi – disse Bella alla bionda.

- Concordo sister – le rispose lei avvicinandosi a Bella e prendendo un cornetto dalla busta.

- Anche io ne voglio uno – disse Blair anche lei prendendone uno seguita a ruota da Jenny che per il momento sembrava essersi scordata che noi stavamo assistendo a tutta la scena e che nonostante la distanza eravamo in grado di sentirli.

- E noi? – chiese il moro.

- Ma come Jason prima ci prendete in giro e poi ne volete uno anche voi? – lo beffeggiò Bella.

Bene, adesso sapevo il nome di tutti loro, anche se questo dettaglio non avrebbe aiutato per nulla.

Blair era la gemella allegra, Jenny quella che mi odiava, Kyra la ragazza bionda fidanzata con il moro che di nome faceva Jason e poi c’era l’ipotetico nuovo compagno di Bella, Nate.

- Ma veramente noi stavamo solo costatando i dati di fatto, non volevamo prendervi in giro – si giustificò lui con tono da bambino.

- Non attacca amore – gli rispose la sua ragazza.

- Ok, cosa volete in cambio per un piccolo cornetto? – chiese rassegnato Nate ad entrambe.

- Direi che un giro al centro commerciale di Port Angeles possa bastare – gli rispose Bella.

Questo era troppo. Bella che voleva andare al centro commerciale? Era roba da non credere.

Così si fa sorella stava pensando Alice mentre io non potei fare a meno che sorridere di tale pensiero.

- Ricattatrici – si limitò a rispondere lo stesso ragazzo mentre si avvicinava per prendersi il cornetto.

- Eh no, non avete ancora dato la vostra parola – lo rimproverò Kyra coprendo con la mano il sacchetto che era nelle mani di Bella.

- Anche se non la diamo, pensi davvero che alla fine riusciremo a evitare questo supplizio? – chiese Jason.

- Bravo l’amore mio, così si fa – gli rispose Kyra dandogli un bacio sulle labbra.

I due ragazzi si presero il cornetto e ripresero a parlare visto che la campana non era ancora suonata.

- Io non riesco a credere che sia cambiata così tanto – disse Rosalie quando si accorse che avevamo smesso di origliare la loro conversazione.

- Non sei l’unica. Direi che ora come ora andremmo molto più d’accordo. Almeno non devo costringerla con i ricatti a farla venire a fare shopping – le rispose Alice.

- Parli come se tutto fosse semplice, come se lei ci avesse già perdonato – le feci notare.

- Lo farà. Non posso e non voglio credere che non sia così – mi rispose.

- Cos’hai intenzione di fare? – mi chiese all’improvviso Emmett notando che Bella e gli altri si erano diretti verso l’ingresso considerato che era appena suonata la campana.

- Parlerò con lei – mi limitai a rispondergli mentre ci incamminavamo anche noi verso l’ingresso della scuola.

Una volta entrati ci separammo dirigendoci ognuno nella rispettiva classe.

Io mi diressi verso l’aula di biologia e non appena varcai la soglia mi resi conto che a fianco al mio posto c’era seduta Bella.

Ironia della sorte il banco era esattamente quello di centocinquant’anni prima, quella che ci aveva visti presentarci e poi innamorarci.

Avrei voluto tanto che si fosse messa lì per un motivo specifico, così come un mese prima avevo fatto io, ma purtroppo sapevo che non era così.

Sapevo che si era seduta lì perché era l’unico posto libero.

Non appena mi vide entrare alzò lo sguardo verso di me, ma lo riabbassò subito.

Mi sedetti al mio posto passando dietro di lei e potendo inebriarmi del suo profumo.

Avevo voglia di stringerla a me, di abbracciarla, di baciarla, ma non mi era permesso, non più adesso.

- Ciao Bella – le dissi guardandola non appena presi posto.

Banale, terribilmente banale, ma la situazione non era per nulla semplice.

- Ciao Edward – si limitò a rispondermi lei girando lo sguardo verso di me per poi spostarlo subito dopo.

- Non riesco a credere che tu sia ancora qui in carne ed ossa – le spiegai.

- Fai conto che non ci sia – mi rispose lei tranquilla.

- E pensi che ci riuscirei? – le domandai.

- Se c’è l’hai fatta per un secolo e mezzo credo che tu possa continuare a farcela – mi rispose.

- Tu non hai idea di che inferno io abbia passato in tutto questo tempo – le dissi serio.

Sapevo che stavamo entrando nel vivo del discorso, ma lei sembrava troppo tranquilla, come se stessimo parlando di qualcosa che non apparteneva a lei, come se stessimo parlando di una vita non sua.

- Non ne vedo i motivi – mi rispose breve e concisa.

- Sai una cosa? Mi sono accorto di essere davvero un bravo attore e soprattutto un perfetto bugiardo – le dissi mentre lei si voltò per la prima volta e mi fissò con interesse.

- Cosa c’entra questo? E poi questo lo sapevo già. Sei stato molto bravo a far credere a una ragazza di essere pazzamente innamorato di lei – mi disse sputandomi addosso la sua rabbia.

Preferivo questo comportamento che la tranquillità di prima.

- Come fai a non capire? – le chiesi.

- Capire cosa Edward? Capire che sono stata solo un’illusa, che ho creduto alle tue belle parole? Si l’ho capito, tardi, ma l’ho capito, sta tranquillo – mi rispose.

- Sei sempre la solita cocciuta testarda. Se mi lasciassi finire di parlare capiresti cosa volevo dire – le dissi.

- Non voglio sentire niente. È passato molto tempo. Bella e Edward sono un capitolo passato, un capitolo vecchio e antiquato. Lascia perdere. Non ti porto rancore per quello che hai fatto. Non mi amavi e hai preso la decisione giusta, talmente giusta che oggi posso finalmente ammetterlo anche con me stessa – mi disse con sguardo sincero.

Noi due non potevamo essere un capitolo vecchio, noi rappresentavamo il futuro e glielo avrei fatto capire a tutti i costi.

Stavo per rispondergli, ma poi notai che il professore era appena entrato in classe e aveva già imposto il silenzio a tutti i presenti.

Iniziò a spiegare e Bella sembrava poco interessata, ma non per questo evitò di prendere i suoi appunti e si mostrò impeccabile.

Dovevo dirglielo, lei doveva sapere.

- Ho mentito è vero, ma non l’ho fatto quando stavamo insieme. Ho mentito quel pomeriggio nel bosco e dopo tutti questi anni non riesco a credere come tu mi abbia potuto credere subito. Dovevo essere un bravo attore, ma tu mi hai reso il compito troppo semplice. Io ti amavo davvero, volevo solo proteggerti dalla mia natura dannata – le dissi avvicinandomi al suo orecchio talmente tanto che lei poteva sentire il mio respiro sulla pelle.

Notai che restò paralizzata dalla sorpresa per ciò che gli avevo appena confessato.

La punta della matita con la quale stava scrivendo si ruppe lasciando una traccia molto marcata sul foglio mentre sentì un forte calore provenire da Bella, un calore così forte che dovetti scostarmi leggiarmente da lei tornando alla mia posizione sulla sedia, un calore così forte che sembrava come se Bella stesse diventando di fuoco.

Notai che si scostò dal banco di legno restando seduta immobile sulla sedia di ferro.

Non riuscivo a capire cosa stava succedendo e non sapevo se preoccuparmi o meno.

Nonostante la difficoltà nello stargli vicino a causa del calore troppo eccessivo, del resto il fuoco era la sola cosa che avrebbe potuto uccidermi, provai ad avvicinarmi a lei e cercai di prendere la sua mano nella mia, ma notai che lei si scostò bruscamente.

- Bella che succede? – le chiesi preoccupato avvicinandomi ancora di più a lei.

- Stammi lontano – mi rispose senza nemmeno guardarmi.

- Non essere ridicola, non potrei starti lontano nemmeno se lo volessi – le risposi sincera.

- Ti prego Edward, allontanati e non toccarmi – mi disse quasi supplichevole.

Sembrava come se volesse proteggermi, ma non capivo davvero che cosa diavolo succedeva.

Poteva essere qualcosa che aveva a che fare con la sua natura?

Potevo essere stato io a scatenare una reazione tanto strana?

- Signorina Callaway si sente bene? – le chiese il professore guardando verso il nostro banco.

Notai che tutti gli altri posarono il loro sguardo su Bella e la cosa mi infastidiva anche perché se davvero in lei si era innescato un meccanismo tanto strano non serviva certo che tutti si mettessero a fissarla.

- Si, va tutto bene – gli rispose lei anche se dal suo tono di voce non sembrava per nulla convinta.

- Non sembrerebbe – continuò il professore.

- Forse è meglio portarla in infermeria. Se permette andrei io con lei – dissi al professore il quale abbassò il capo in senso di assenso.

- Credo sia la cosa migliore – rispose poi per dare voce al suo gesto.

Mi alzai e insieme a Bella ci dirigemmo verso l’uscita della classe e, solo dopo esserci chiusi la porta alle spalle, Bella sembrò riprendersi e notai che il calore del suo corpo sembrò lentamente tornare alla giusta temperatura.

La guardai negli occhi e vidi in lei uno sguardo che non avevo mai visto, uno sguardo di una Bella che non conoscevo.

- Non vedo il motivo per cui mi hai fatto uscire dalla classe – mi disse dirigendosi verso gli armadietti della scuola.

- Vorrei solo capire cosa ti è preso – le spiegai.

- Cosa vuoi che mi sia preso? Andava tutto bene – mi rispose tranquilla.

- Sembravi avere la temperatura del fuoco e dici che andava tutto bene? – le domandai stupito del fatto che per lei una cosa come quella che era appena successo fosse normale.

- Riesco a controllarmi benissimo e poi è normale, non è successo nulla di strano. Comunque non ne voglio parlare, anzi a dire il vero non voglio proprio parlare con te. Non ho nulla da dirti – mi rispose aprendo il suo armadietto e bevendo un sorso d’acqua.

- Non credo di chiederti chissà cosa, vorrei solo sapere cosa sei diventata, ma capisco se non ne vuoi parlarne con me. Hai tutte le buone ragioni per non volerlo fare, ma credo che comunque noi due necessitiamo di parlare – le spiegai.

- Ribadisco il concetto, non ho nulla darti – mi rispose.

- Hai sentito quello che ti ho detto prima? – le chiesi ignorando quello che mi aveva appena detto.

- Avrei tanto voluto non sentirlo – si limitò a comunicarmi.

- Potrei capire il perché? – le chiesi stupito della sua risposta.

- Perché a volte la verità ferisce più di una bugia – mi rispose.

- Sei diventata troppo enigmatica e io non riesco a capire cosa ti passa per la testa – le spiegai sincero.

Sembrava come se fossimo tornati a quando ci eravamo conosciuti, a quando mi era così difficile capire quali fossero i suoi pensieri.

Con l’andare del tempo le cose erano migliorate perché pur non riuscendo a leggerle la mente ero in grado di riuscire a leggerle gli occhi, ma adesso era tutto diverso.

- Edward c’è poco da capire. Mi hai appena detto di avermi mentito perché in realtà mi hai sempre amata, ma ciò non cambia le cose. Hai idea di cosa io abbia passato? Ho sofferto per una bugia. Hai idea di quante volte mi sono chiesta cosa ci fosse che non andasse in me? Per anni, per decenni mi sono sentita sbagliata e inadeguata e ho cercato sempre di capire cosa c’era che non andasse in me, ma poi ho lasciato perdere. Oggi ho capito che non c’era niente di sbagliato in me. Eri tu quello ad essere sbagliato, eri tu che te ne sei andato solo per proteggermi, ma per proteggermi da cosa? Dall’amore? Beh non ci sei riuscito. L’unica cosa che hai fatto è stata allontanarmi dall’amore e l’hai fatto diventare un sentimento a cui non credo più – mi disse buttandomi addosso rabbia e frustrazione.

- Volevo solo proteggerti, farti vivere una vita normale, la vita che meritavi – mi giustificai.

- Guardami. Credi davvero che io abbia avuto una vita normale? Non c’è niente di normale in me e quando mi sono resa conto di questo tu non c’eri. Non c’eri quando nella mia stanza piangevo gridando il tuo nome, non c’eri quando fissavo la finestra aspettando il tuo ritorno, non c’eri quando ho scoperto ciò che il destino aveva in serbo per me, non c’eri quando sono diventata l’essere che sono adesso – mi disse tornando stranamente tranquilla come se tutto ciò l’avesse superato davvero.

- Lo so, ho sbagliato. Ho fatto una scelta credendo che fosse quelle giusta e probabilmente lo era, ma ho capito che a volte la cosa giusta non è sempre la migliore. Io ti amavo, credimi, ti amavo incondizionatamente – le risposi.

- Non abbastanza da restare – mi disse guardandomi per la prima volta dritto negli occhi.

- Non… – stavo provando a dire.

- Anche io ti amavo, non puoi nemmeno immaginare quanto – mi interruppe lei.

- Non abbastanza da perdonarmi – le risposi usando più o meno le sue stesse parole.

- Non si tratta di perdono qui. Noi abbiamo un passato comune, un passato che ci ha legato, un passato che nonostante tutto non potrò mai dimenticare, ma non sono più la persona che ero un tempo, quella Bella non esiste più e con lei è scomparso anche il sentimento che mi teneva legata a te – mi rispose mentre iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli.

- Non ci credo, non posso e non voglio credere che l’amore che ci teneva uniti non esista più. Il mio è ancora forte come un tempo, anzi è aumentato a dismisura. Io ti amo e non smetterò mai di amarti, non ne sarei capace – le confessai sincero.

- E’ tardi Edward, troppo tardi – si limitò a rispondermi lei.

- Non è mai troppo tardi per l’amore, non è mai troppo tardi per noi due – le dissi.

- In me non c’è più nulla della vecchia Bella. Guardami? Scrutami quanto vuoi, te ne accorgerai tu stesso. La diciassettenne innamorata che hai conosciuto non fa più parte di me, sono una persona diversa ora e come ho già detto a tua sorella adesso ho una vita nuova e in questa vita non c’è spazio per il passato – mi spiegò con calma, talmente tanta calma che sembrava crederci davvero alle sue parole.

La cosa mi metteva paura, terribilmente paura.

- Credi davvero che io sia solo il tuo passato? – le domandai.

- Si Edward, lo sei – mi disse senza nemmeno rifletterci.

Sentì uno spostamento d’aria dietro di me e dei passi avvicinarsi il che significava solo che c’era qualcuno alle mie spalle e il fatto che non potessi sentirne i pensieri mi fece indurre che potesse essere solo qualche componente della nuova famiglia di Bella.

- Hey scheggia che cavolo è successo? – disse una voce alle mie spalle che scoprì essere quella di Nate.

Scheggia? Cioè quell’essere aveva osato dare un soprannome alla mia Bella, roba da non credere.

Avrei tanto voluto prenderlo a sberle, talmente tanto forte da fargli male.

Di sicuro con la sua domanda si stava riferendo a quello che era successo in aula a Bella anche se non riuscivo a capire come lui ne fosse già a conoscenza.

- Ti ho detto che andava tutto alla grande. E’ stato solo un momento – gli rispose Bella incurante del fatto che io fossi con loro.

Come faceva ad avergli detto che andava tutto bene se non si era mai allontanata da me?

Che anche lei fosse in grado di comunicare telepaticamente come gli altri suoi familiari?

E possibile che il loro potere fosse talmente forte da funzionare anche a così grandi distanze?

Nonostante tutto, questa era l’unica soluzione plausibile.

- Si lo so, ma mi stavo scocciando a sentire per l’ennesima volta la spiegazione delle funzioni trigonometriche inverse – le rispose lui tranquillo.

- Sei sempre il solito – gli fece notare lei sorridendogli sincera.

Fui enormemente geloso di quel sorriso e allo stesso tempo provai invidia per quel ragazzo che aveva potuto riceverlo.

Un tempo quei sorrisi così veri e sinceri erano dedicati solo a me.

- Che sbadato. Non mi sono nemmeno presentato. Io sono Nate, tu devi essere Edward Cullen giusto? – mi chiese il ragazzo con fare gentile porgendomi la mano.

Perché il mio rivale doveva essere tanto gentile?

Anche in questo ero stato sfortunato.

Mi sarebbe dispiaciuto rubargli la ragazza, ma Bella era mia e questo era un dato di fatto che nessuno avrebbe potuto cambiare.

- Non credevo di essere così famoso – gli risposi porgendogli anche io la mano e chiudendola in una stretta decisa.

- Lo sei più di quanto immagini – si lasciò scappare lui sorridendomi sincero.

Se non fosse stato il mio rivale non sarebbe stato per nulla male quel ragazzo.

- Bene, è meglio tornare in classe – intervenne Bella rivolgendosi a Nate.

- Impossibile. Adesso noi due c’è la svigniamo. Tu non stavi male? Eccoci due permessi firmati per tornare a casa – le comunicò lui.

- Io non stavo male – puntualizzò Bella.

- Appunto, ma questo lo sappiamo solo noi – continuò il ragazzo.

- Non ti sto seguendo – gli disse lei.

Io invece seguivo tutto alla perfezione. Nate si era fatto firmare due permessi per uscire di scuola con la scusa che Bella stava male, magari per portarla da qualche parte e la cosa mi infastidiva più del lecito.

- Adesso io e te c’è ne andiamo a fare un giro in moto. Mi scoccio a stare a scuola oggi – le spiegò sintetico.

- Solo se guido io – gli rispose lei.

- Affare fatto. Vamos – le disse – è stato un vero piacere conoscerti – continuò poi rivolgendosi a me sorridendomi sincero.

Non feci in tempo a dire nulla che lui si era già allontanato mentre Bella prese la borsa e gli occhiali da sole nell’armadietto dove poco prima aveva bevuto e lo seguì.

Non le feci fare più di due passi che la fermai per un polso.

Quel semplice contatto dopo un secolo e mezzo mi bastò a mandarmi in estasi, ma non potevo permettermi debolezze, dovevo essere lucido.

- Non sono solo il tuo passato. Adesso sono anche il presente e sarò anche il tuo futuro – le dissi non appena lei si voltò per guardarmi.

- Lasciami, devo andare – mi rispose ignorando bellamente ciò che gli avevo detto.

- Scappare non risolverà le cose. Ho sbagliato, ho fatto l’errore più grande della mia intera esistenza con te, ma sappi che non ho intenzione di arrendermi, non con te, non anche questa volta. Riuscirai a perdonarmi. Non mi arrenderò fino a quando non ci riuscirò, ti amo troppo per permetterlo – le dissi guardandola intensamente negli occhi.

- Allora credo che ti ci vorrà molto, molto tempo – mi informò.

- Il tempo non è un mio problema. Ho tutta l’eternità a mia disposizione – le dissi sorridendole sghembo prima di allentare la presa dal suo braccio.

- Non sono sicura che tutta l’eternità sarà sufficiente – mi rispose allontanandosi da me e dirigendosi verso Nate che si era bloccato poco più in là per aspettarla.

Lo guardai e non vidi in lui nessuno sguardo geloso, il che mi fece supporre solo due possibili soluzioni.

La prima era che era talmente sicuro dell’amore di Bella che non mi temeva assolutamente, mentre la seconda era che quel ragazzo non era il nuovo compagno di Bella.

Sperai ardentemente che la soluzione fosse la seconda, anche perché se fosse stata la prima faceva davvero male a non temermi.

Bella era stata chiara. Non voleva più avere nulla a che fare con me, ma se c’era una cosa che non aveva considerato era la mia ostinazione.

La amavo e avrei fatto tutto quanto in mio potere per riconquistarla.

Sarebbe stata di nuovo mia a qualunque costo perché la mia vita non aveva senso senza di lei, ma soprattutto perché le nostre vite erano legate in modo indissolubile.

Un amore come il nostro era qualcosa di unico, qualcosa che non sarebbe esistito mai più, né nel tempo, né nello spazio.

Sarei riuscito a farmi perdonare e a riconquistarla, anche se non mi sarei mai potuto perdonare il fatto di aver fatto del male proprio alla persona che mi aveva amato come solo Bella era stata capace di fare, proprio all’unica persona che nella mia vita dannata avrei potuto amare.

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- vanderbit: Non posso dirti cosa pensa davvero Bella, lo capirai in seguito, comunque ti posso dire che è abbastanza confusa. Il passato di Bella man mano si scoprirà, fra qualche capitolo sapremo cosa è diventata, ma per sapere davvero tutto tutto bisogna aspettare. Fino alla fine della storia ci saranno cose da scoprire. La nuova natura di Bella non è l’unica cosa che deve venire alla luce.

 

- Luisa98: Non posso dirti se Bella e Nate stanno insieme, ti rovinerei la sorpresa. Comunque lo saprai presto. Non posso rispondere a nessuna delle tue domande su Bella, altrimenti svelerei la storia. Abbi pazienza e tutto sarà chiaro.

 

- amanecar: Eccoti un nuovo capitolo in cui c’è l’incontro tra Bella e Edward. Comunque il sentimento di Bella non è proprio rabbia, quella l’ha provata in passato, ma adesso non più. Diciamo che, per adesso, si mostra indifferente.

 

- Aly_Cullen: Non ti posso dire se Bella a mentito o meno a Alice, per adesso dovrai credere che sia la verità, se poi non lo sarà si scoprirà.

 

- TanyaCullen: Tesoro sono contenta di sapere che la storia ti piace e ancora di più di sapere che sei la mia Beta e che, quindi, mi spalleggerai. Mi fa piacere che i nuovi personaggi siano di tuo gradimento, è importante sapere questo. Quanto alla macchina ti assicuro che anche io ne vorrei una uguale, ma purtroppo i sogni sono sogni, quindi pazienza. Torniamo con i piedi per terra. Comunque fossi in te non mi lamenterei della tua altezza. Forse è meglio non incontrarci, perché se li facessimo mi sentirei davvero una nana. Tu a 15 anni alta 1.85, io a 18 anni alta 1.67, guarda tu che differenza.

 

- Sognatrice85: Diciamo che Alice si aspettava un rifiuto da parte di Bella, ma non si aspettava una reazione del genere. Immaginava di vederla urlargli tutta la sua rabbia, tutto il suo dolore, invece l’ha trovata tranquilla, rassegnata, quasi indifferente.

 

- ClaudiaSv16: Beh diciamo che il capitolo in cui Edward gli rivela la verità è arrivato, ma tutto ciò in Bella sembra non aver sortito l’effetto sperato. Sarà davvero così?

 

- Ed4e: Beh, in effetti Bella è molto cambiata. Sicuramente è molto più razionale e matura. Nessuno può biasimarla, ha sofferto troppo a causa loro. Credo che solo lei possa cambiare la situazione e com’è che si dice? Se sono rose fioriranno.

 

- eliza1755: Si, in effetti Alice quando si mette in testa qualcosa riesce sempre a portarla a termine. Chissà se ci riuscirà anche stavolta. Quanto a sapere ciò che è diventata Bella ti assicuro che non dovrai aspettare molto. Ti anticipo comunque che ci sono tante cose da scoprire e sapere cosa sia diventata Bella è solo la prima di una serie di scoperte che devono essere fatte nella storia.

 

- BlackDeath90: Grazie per la tua comprensione. E’ importante sapere che chi legge possa capire i problemi e gli impegni di chi scrive. Quando non posto non lo faccio per male, ma solo per mancanza di tempo nello scrivere o nel postare. Comunque per scoprire tutto ciò che vorresti scoprire dovrai aspettare un po’. Prima o poi tutti i nodi verranno al pettine.

 

- Saretta   Trilly: Felice di avere una nuova fan. Sono contenta di sapere che i pov di Edward ti piacciono, mi fa capire che riesco a spiegare bene i suoi pensieri e ciò che prova. Se Nate sia o meno il fidanzato di Bella lo scoprirai presto.

 

UN GRAZIE SPECIALE VORREI FARLO A TanyaCullen, LA MIA BETA CHE MI SOSTIENE E MI APPOGGIA. TESORO SEI UN TESORO. SPERO CHE IL CAPITOLO SIA DI TUO GRADIMENTO.

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

 

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