Questi personaggi non mi appartengono,
ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun
scopo di lucro.
Eccomi qui con un altro aggiornamento. Credo che molti di voi
aspettassero questo capitolo. Spero che vi piaccia e vi invito a non
tralasciare la reazione di Bella in un determinato momento del capitolo.
Potrebbe essere collegata a ciò che è diventata. Ho già detto troppo, quindi vi
lascio al capitolo. Buona lettura a tutti.
Capitolo 6
Confronto
POV EDWARD
Perdono
è forse la parola più difficile che esista
perché è difficile
chiederlo,
ma soprattutto
darlo.
Se non vorrai perdonarmi,
io lo capirò.
Se
non vorrai più vedermi, comprenderò le tue ragioni.
L'unica
cosa che non riuscirò mai a spiegarmi
è come ho potuto fare del male proprio a te,
la
persona che più di ogni altra nella mia vita
mi ha dimostrato il suo amore.
Se c’era una cosa che non avrei mai potuto credere possibile era
il fatto che un giorno avrei potuto rivedere Bella.
All’inizio mi ero detto che questo era impossibile per via della
mia stupida testa che si ostinava a voler proseguire in quella che era stata
una decisione probabilmente sbagliata fin dall’inizio.
Con il passare del tempo, invece, mi ero reso conto che era
impossibile rivederla perché il tempo era passato e lei come ogni umano era
stata consumata dal tempo fino a spegnersi inesorabilmente.
Ma, quando davvero non avevo più speranze, eccola spuntare di
nuovo nella mia vita.
Ieri davanti ai miei occhi si era presentata la creatura più
incantevole del mondo, quella stessa creatura che era stata capace di rubarmi
il cuore e di farlo battere ancora.
Se fino al giorno prima non ero certo che quella fosse lei, una
volta tornato a casa potei scorgere dai pensieri dei miei fratelli la
chiacchierata tra Alice e quella ragazza, scoprendo con mia grande gioia che
era davvero Bella, la mia Bella.
Mi ero premurato di chiedere scusa a Rosalie per il mio
comportamento e avevamo fatto subito pace, poi mi ero soffermato con Alice per
parlare di Bella e di ciò che si erano detti.
La mia sorellina mi aveva fatto capire quanto Bella fosse convinta
che io l’avessi lasciata perché non la amavo più, piccola sciocca.
Come potevo non amarla?
Lei che era riuscita a fare battere il mio cuore morto da più di
un secolo?
La cosa che, però, mi aveva turbato maggiormente era il fatto di
vedere attraverso i pensieri di Alice la tranquillità che Bella aveva.
Non sembrava serbare odio nei nostri confronti, ma sembrava del
tutto indifferente a ciò che era successo e questo mi preoccupava parecchio
perché se c’era una cosa che avevo capito in due secoli e mezzo di vita era che
non c’era peggior sentimento dell’indifferenza e che questa era decisamente
peggiore dell’odio.
Sperai con tutto me stesso che quella di Bella fosse stata una
recita, un modo per tenerci lontani, un modo per proteggersi e per non farsi
più male.
Una cosa era, però, certa. Qualunque cosa gli passasse in quella
testa io mi sarei fatto perdonare, in qualsiasi modo, anche se ciò che volevo
non era solo il suo perdono, ma anche il suo amore.
Vidi nella mente di Alice anche il modo in cui Bella era sfuggita
alla domanda di Alice sul fatto che lei stesse o meno con quel Nate e la cosa
non mi piaceva per nulla.
Se lei aveva trovato la felicità con lui, che diritto avevo io di
rovinargli ancora la vita?
Se così fosse stato mi sarei dovuto mettere da parte limitandomi
solo a farmi perdonare.
- Non ti azzardare a pensare queste cose – mi disse Alice entrando
con furia nella mia stanza (à il link
della stanza di Edward: http://yfrog.com/3dcameraedwardj
).
- Pensavo di essere io quello che legge il pensiero – le feci
notare.
- Ti ho visto. Ho visto tu che ti arrendevi alla prima difficoltà.
Non importa se quei due stanno insieme. Credi davvero che lei sia riuscita
davvero a dimenticarti? Beh, non credo. L’amore che provava per te era troppo
forte, non può essere scomparso. E’ lì, da qualche parte, devi solo tirarlo
fuori – mi disse sorridendomi mentre mi porgeva la mano per farmi alzare dal
letto in cui mi ero sdraiato.
- Pensi che riuscirà a perdonarci? – le domandai una volta che fui
di fronte a lei.
- Lo spero con tutto il cuore. Il fatto che non riesco a vedere
nulla non ci aiuta per niente – mi disse triste del fatto che il suo potere per
quanto riguardava Bella e il resto della sua famiglia era del tutto inutile.
Quando terminò di parlare si buttò tra le mie braccia e io la
strinsi a me cercando di trasmetterle tutta la positività che potevo, anche se
ne avevo davvero poca.
Quando ci staccammo scendemmo entrambi sotto e trovammo tutti in
salotto pronti ad andare a scuola.
- Pronti? – ci chiese Rosalie.
- Prontissimi – le rispose Alice per entrambi mentre si diresse
fuori seguita dagli altri.
- Edward – mi chiamò Esme che era alle mie spalle.
- Dimmi mamma – le dissi.
- Ti prego tesoro, riportacela a casa – si limitò a dire cercando
di sorridermi anche se potevo notare tutta la sua tristezza.
Non era necessario che specificasse chi era il soggetto della
frase, era tutto troppo chiaro.
Lei e papà quando avevano saputo la notizia erano esplosi di
felicità, un po’ meno quando Alice gli aveva raccontato della loro
chiacchierata.
Esme e Carlisle consideravano Bella una figlia e la rivolevano con
loro. Era una cosa del tutto normale il fatto che fossero tristi e preoccuparti
per le sorti dei prossimi avvenimenti futuri e a dire il vero lo ero anche io.
Non gli risposi, mi limitai a fargli un mezzo sorriso prima che
lei si buttasse tra le mie braccia per abbracciarmi.
Ricambiai la stretta e quando si staccammo mi diressi fuori dove
ad attendermi già sulla mia macchina trovai sia Alice che Jasper, mentre Emmett
e Rose erano nella macchina di quest’ultima.
Salì in macchina e in poco tempo arrivammo a scuola senza nemmeno
fiatare.
Nessuno ebbe il coraggio di dire nulla e Jasper cercava di
controllare le emozioni sia mie che di Alice.
Potevo leggere nella loro mente paura, ma allo stesso tempo voglia
di rivedere Bella anche se le cose sarebbero andate male.
Lo stesso valeva per me.
Non appena arrivammo a scuola posteggiai la mia macchina e
scendemmo.
Mi guardai attorno e vidi che la macchina del giorno prima, quella
che apparteneva ai nuovi arrivati era già posteggiata e che proprio lì vicino
c’era la famiglia di Bella ad esclusione di lei e della ragazza bionda.
Notai che stavano aspettando qualcuno, di sicuro loro due, ma non
appena ci videro assunsero tutti un’espressione diversa.
Una delle gemelle sbuffò e iniziò a lanciarmi sguardi di fuoco, il
che voleva dire che era Jenny, la sua gemella che avevo scoperto da Alice si
chiamasse Blair, invece, ci sorrise sinceramente contenta, mentre i due ragazzi
ci guardavano senza espressione, sembrava come se nemmeno loro sapessero come
comportarsi.
Nemmeno il tempo di dire o fare qualcosa che una moto, una
Kawasaki ninja nera con le rifiniture bronzo (à il link
della moto: http://yfrog.com/4okawasakininjaj
) entrò a tutta velocità nel cortile della scuola e si era posteggiata
esattamente vicino ai ragazzi.
Erano due ragazze considerato che dal casco uscivano i capelli e
che entrambe possedevano delle scarpe dal tacco a dir poco vertiginoso.
Quella che guidava doveva essere Bella considerato che i capelli
erano castani, mentre la ragazza dietro doveva essere la ragazza di ieri visto
che aveva i capelli biondi.
- Non ditemi che una di quelle due è Bella? – ci chiese Emmett
indicando con lo sguardo le ragazze sulla moto.
- Se vuoi non te lo diciamo – gli rispose Jasper che nonostante la
battuta era stupito esattamente come tutti noi.
Io non riuscivo a proferire parola perché ero troppo sorpreso da
quello che vedevo.
La mia Bella, quella che non riusciva a fare più di un metro di
strada senza rischiare di cadere, quella che trovava difficoltà a camminare su
una strada piana adesso era in sella a quella moto e sembrava essere
completamente a suo agio, difatti era entrata ad una velocità sconsiderevole
considerato che se c’era qualcuno con molta probabilità se lo sarebbe messo di
sotto.
Osservai le due ragazze sfilarsi il casco, ma la mia attenzione si
concentrò solo su Bella.
Non appena se lo tolse, si sistemò i capelli che iniziarono a
fluttuare nell’aria in un gesto che era tremendamente sexy.
Quando scese diede il casco a una delle gemelle che insieme a
quello dell’altra ragazza vennero posati in macchina e in cambio ricevettero
dalla ragazza le loro borse.
Quella di Bella era in pelle nera.
Mi soffermai ad osservare il suo abbigliamento ed era proprio un
abbigliamento che sapeva molto di motociclista anche se addosso a lei gli stava
d’incanto.
Indossava un paio di pantaloni neri di pelle molto aderenti, una
maglietta color oro, una cintura nera e dorata e un giubbotto sempre nero di
pelle che gli arrivava leggiarmente sotto il seno.
Portava un paio di tronchetti neri in pelle con delle fibbie
dorate. Abbinati al tutto aveva dei bracciali e aveva gli occhi coperti da un
paio di occhiali da sole anche se a Forks il sole era un elemento inesistente,
ma anch’io come lei li indossavo (à il link con
i vestiti di Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=16294293
).
Più che altro, ormai, metterli era diventata per me un’abitudine.
Indossava quei vestiti con uno stile davvero impeccabile ed era di
una bellezza eterea.
Notai che voltò il suo sguardo verso di noi e soprattutto verso di
me, ma si girò subito dopo dandoci le spalle.
Grazie al nostro udito vampiresco, sia io che i miei fratelli,
potevamo sentire cosa si stessero dicendo.
- Si può sapere dove siete finite? – chiese il ragazzo moro alle
due.
- Siamo passate a comprare questi – gli rispose Bella mostrandogli
un sacchetto mentre la bionda si diresse verso il moro e gli diede un bacio a
fior di labbra.
Non c’erano dubbi, ormai, che quei due stessero insieme.
Fui contento, invece, che Bella non fece nessun gesto del genere
con l’altro ragazzo.
Forse, non era detto che fosse il suo nuovo compagno.
- E cosa sarebbero? – le domandò quello che doveva chiamarsi Nate,
o almeno così l’aveva chiamato Bella mentre ieri stava parlando con Alice.
- Cornetti caldi caldi – gli rispose la
bionda.
- Cornetti? Ma se abbiamo finito di fare colazione esattamente
ventidue minuti e trentacinque secondi fa – le fece notare Jenny.
Avevano una percezione del tempo perfetto esattamente come noi, ma
non riuscivo a capire cosa davvero fossero visto che di certo non erano vampiri
e non tanto perché mangiassero, ma più che altro per il colore dei loro occhi e
per il fatto che il loro cuore battesse.
- E allora? Noi avevamo ancora fame – si giustificò Bella.
- Ma se tutte e due vi siete mangiate praticamente tutta la
colazione preparata da mamma – le rispose Nate.
- Kyra hai sentito? Mi sembra di capire che qui non hanno fame,
conviene che ci mettiamo a mangiarli noi – disse Bella alla bionda.
- Concordo sister – le rispose lei avvicinandosi a Bella e
prendendo un cornetto dalla busta.
- Anche io ne voglio uno – disse Blair anche lei prendendone uno
seguita a ruota da Jenny che per il momento sembrava essersi scordata che noi
stavamo assistendo a tutta la scena e che nonostante la distanza eravamo in
grado di sentirli.
- E noi? – chiese il moro.
- Ma come Jason prima ci prendete in giro e poi ne volete uno
anche voi? – lo beffeggiò Bella.
Bene, adesso sapevo il nome di tutti loro, anche se questo
dettaglio non avrebbe aiutato per nulla.
Blair era la gemella allegra, Jenny quella che mi odiava, Kyra la
ragazza bionda fidanzata con il moro che di nome faceva Jason e poi c’era
l’ipotetico nuovo compagno di Bella, Nate.
- Ma veramente noi stavamo solo costatando i dati di fatto, non
volevamo prendervi in giro – si giustificò lui con tono da bambino.
- Non attacca amore – gli rispose la sua ragazza.
- Ok, cosa volete in cambio per un piccolo cornetto? – chiese
rassegnato Nate ad entrambe.
- Direi che un giro al centro commerciale di Port Angeles possa
bastare – gli rispose Bella.
Questo era troppo. Bella che voleva andare al centro commerciale?
Era roba da non credere.
Così
si fa sorella… stava
pensando Alice mentre io non potei fare a meno che sorridere di tale pensiero.
- Ricattatrici – si limitò a rispondere lo stesso ragazzo mentre
si avvicinava per prendersi il cornetto.
- Eh no, non avete ancora dato la vostra parola – lo rimproverò
Kyra coprendo con la mano il sacchetto che era nelle mani di Bella.
- Anche se non la diamo, pensi davvero che alla fine riusciremo a
evitare questo supplizio? – chiese Jason.
- Bravo l’amore mio, così si fa – gli rispose Kyra dandogli un
bacio sulle labbra.
I due ragazzi si presero il cornetto e ripresero a parlare visto
che la campana non era ancora suonata.
- Io non riesco a credere che sia cambiata così tanto – disse
Rosalie quando si accorse che avevamo smesso di origliare la loro
conversazione.
- Non sei l’unica. Direi che ora come ora andremmo molto più
d’accordo. Almeno non devo costringerla con i ricatti a farla venire a fare
shopping – le rispose Alice.
- Parli come se tutto fosse semplice, come se lei ci avesse già
perdonato – le feci notare.
- Lo farà. Non posso e non voglio credere che non sia così – mi
rispose.
- Cos’hai intenzione di fare? – mi chiese all’improvviso Emmett
notando che Bella e gli altri si erano diretti verso l’ingresso considerato che
era appena suonata la campana.
- Parlerò con lei – mi limitai a rispondergli mentre ci
incamminavamo anche noi verso l’ingresso della scuola.
Una volta entrati ci separammo dirigendoci ognuno nella rispettiva
classe.
Io mi diressi verso l’aula di biologia e non appena varcai la
soglia mi resi conto che a fianco al mio posto c’era seduta Bella.
Ironia della sorte il banco era esattamente quello di centocinquant’anni
prima, quella che ci aveva visti presentarci e poi innamorarci.
Avrei voluto tanto che si fosse messa lì per un motivo specifico,
così come un mese prima avevo fatto io, ma purtroppo sapevo che non era così.
Sapevo che si era seduta lì perché era l’unico posto libero.
Non appena mi vide entrare alzò lo sguardo verso di me, ma lo
riabbassò subito.
Mi sedetti al mio posto passando dietro di lei e potendo
inebriarmi del suo profumo.
Avevo voglia di stringerla a me, di abbracciarla, di baciarla, ma
non mi era permesso, non più adesso.
- Ciao Bella – le dissi guardandola non appena presi posto.
Banale, terribilmente banale, ma la situazione non era per nulla
semplice.
- Ciao Edward – si limitò a rispondermi lei girando lo sguardo
verso di me per poi spostarlo subito dopo.
- Non riesco a credere che tu sia ancora qui in carne ed ossa – le
spiegai.
- Fai conto che non ci sia – mi rispose lei tranquilla.
- E pensi che ci riuscirei? – le domandai.
- Se c’è l’hai fatta per un secolo e mezzo credo che tu possa
continuare a farcela – mi rispose.
- Tu non hai idea di che inferno io abbia passato in tutto questo
tempo – le dissi serio.
Sapevo che stavamo entrando nel vivo del discorso, ma lei sembrava
troppo tranquilla, come se stessimo parlando di qualcosa che non apparteneva a
lei, come se stessimo parlando di una vita non sua.
- Non ne vedo i motivi – mi rispose breve e concisa.
- Sai una cosa? Mi sono accorto di essere davvero un bravo attore
e soprattutto un perfetto bugiardo – le dissi mentre lei si voltò per la prima
volta e mi fissò con interesse.
- Cosa c’entra questo? E poi questo lo sapevo già. Sei stato molto
bravo a far credere a una ragazza di essere pazzamente innamorato di lei – mi
disse sputandomi addosso la sua rabbia.
Preferivo questo comportamento che la tranquillità di prima.
- Come fai a non capire? – le chiesi.
- Capire cosa Edward? Capire che sono stata solo un’illusa, che ho
creduto alle tue belle parole? Si l’ho capito, tardi, ma l’ho capito, sta
tranquillo – mi rispose.
- Sei sempre la solita cocciuta testarda. Se mi lasciassi finire
di parlare capiresti cosa volevo dire – le dissi.
- Non voglio sentire niente. È passato molto tempo. Bella e Edward
sono un capitolo passato, un capitolo vecchio e antiquato. Lascia perdere. Non
ti porto rancore per quello che hai fatto. Non mi amavi e hai preso la
decisione giusta, talmente giusta che oggi posso finalmente ammetterlo anche
con me stessa – mi disse con sguardo sincero.
Noi due non potevamo essere un capitolo vecchio, noi rappresentavamo
il futuro e glielo avrei fatto capire a tutti i costi.
Stavo per rispondergli, ma poi notai che il professore era appena
entrato in classe e aveva già imposto il silenzio a tutti i presenti.
Iniziò a spiegare e Bella sembrava poco interessata, ma non per
questo evitò di prendere i suoi appunti e si mostrò impeccabile.
Dovevo dirglielo, lei doveva sapere.
- Ho mentito è vero, ma non l’ho fatto quando stavamo insieme. Ho
mentito quel pomeriggio nel bosco e dopo tutti questi anni non riesco a credere
come tu mi abbia potuto credere subito. Dovevo essere un bravo attore, ma tu mi
hai reso il compito troppo semplice. Io ti amavo davvero, volevo solo
proteggerti dalla mia natura dannata – le dissi avvicinandomi al suo orecchio
talmente tanto che lei poteva sentire il mio respiro sulla pelle.
Notai che restò paralizzata dalla sorpresa per ciò che gli avevo
appena confessato.
La punta della matita con la quale stava scrivendo si ruppe
lasciando una traccia molto marcata sul foglio mentre sentì un forte calore
provenire da Bella, un calore così forte che dovetti scostarmi leggiarmente da
lei tornando alla mia posizione sulla sedia, un calore così forte che sembrava
come se Bella stesse diventando di fuoco.
Notai che si scostò dal banco di legno restando seduta immobile
sulla sedia di ferro.
Non riuscivo a capire cosa stava succedendo e non sapevo se
preoccuparmi o meno.
Nonostante la difficoltà nello stargli vicino a causa del calore
troppo eccessivo, del resto il fuoco era la sola cosa che avrebbe potuto uccidermi,
provai ad avvicinarmi a lei e cercai di prendere la sua mano nella mia, ma
notai che lei si scostò bruscamente.
- Bella che succede? – le chiesi preoccupato avvicinandomi ancora
di più a lei.
- Stammi lontano – mi rispose senza nemmeno guardarmi.
- Non essere ridicola, non potrei starti lontano nemmeno se lo
volessi – le risposi sincera.
- Ti prego Edward, allontanati e non toccarmi – mi disse quasi
supplichevole.
Sembrava come se volesse proteggermi, ma non capivo davvero che
cosa diavolo succedeva.
Poteva essere qualcosa che aveva a che fare con la sua natura?
Potevo essere stato io a scatenare una reazione tanto strana?
- Signorina Callaway si sente bene? – le chiese il professore
guardando verso il nostro banco.
Notai che tutti gli altri posarono il loro sguardo su Bella e la
cosa mi infastidiva anche perché se davvero in lei si era innescato un
meccanismo tanto strano non serviva certo che tutti si mettessero a fissarla.
- Si, va tutto bene – gli rispose lei anche se dal suo tono di
voce non sembrava per nulla convinta.
- Non sembrerebbe – continuò il professore.
- Forse è meglio portarla in infermeria. Se permette andrei io con
lei – dissi al professore il quale abbassò il capo in senso di assenso.
- Credo sia la cosa migliore – rispose poi per dare voce al suo
gesto.
Mi alzai e insieme a Bella ci dirigemmo verso l’uscita della
classe e, solo dopo esserci chiusi la porta alle spalle, Bella sembrò
riprendersi e notai che il calore del suo corpo sembrò lentamente tornare alla
giusta temperatura.
La guardai negli occhi e vidi in lei uno sguardo che non avevo mai
visto, uno sguardo di una Bella che non conoscevo.
- Non vedo il motivo per cui mi hai fatto uscire dalla classe – mi
disse dirigendosi verso gli armadietti della scuola.
- Vorrei solo capire cosa ti è preso – le spiegai.
- Cosa vuoi che mi sia preso? Andava tutto bene – mi rispose
tranquilla.
- Sembravi avere la temperatura del fuoco e dici che andava tutto
bene? – le domandai stupito del fatto che per lei una cosa come quella che era appena
successo fosse normale.
- Riesco a controllarmi benissimo e poi è normale, non è successo
nulla di strano. Comunque non ne voglio parlare, anzi a dire il vero non voglio
proprio parlare con te. Non ho nulla da dirti – mi rispose aprendo il suo armadietto
e bevendo un sorso d’acqua.
- Non credo di chiederti chissà cosa, vorrei solo sapere cosa sei
diventata, ma capisco se non ne vuoi parlarne con me. Hai tutte le buone
ragioni per non volerlo fare, ma credo che comunque noi due necessitiamo di
parlare – le spiegai.
- Ribadisco il concetto, non ho nulla darti – mi rispose.
- Hai sentito quello che ti ho detto prima? – le chiesi ignorando
quello che mi aveva appena detto.
- Avrei tanto voluto non sentirlo – si limitò a comunicarmi.
- Potrei capire il perché? – le chiesi stupito della sua risposta.
- Perché a volte la verità ferisce più di una bugia – mi rispose.
- Sei diventata troppo enigmatica e io non riesco a capire cosa ti
passa per la testa – le spiegai sincero.
Sembrava come se fossimo tornati a quando ci eravamo conosciuti, a
quando mi era così difficile capire quali fossero i suoi pensieri.
Con l’andare del tempo le cose erano migliorate perché pur non
riuscendo a leggerle la mente ero in grado di riuscire a leggerle gli occhi, ma
adesso era tutto diverso.
- Edward c’è poco da capire. Mi hai appena detto di avermi mentito
perché in realtà mi hai sempre amata, ma ciò non cambia le cose. Hai idea di
cosa io abbia passato? Ho sofferto per una bugia. Hai idea di quante volte mi
sono chiesta cosa ci fosse che non andasse in me? Per anni, per decenni mi sono
sentita sbagliata e inadeguata e ho cercato sempre di capire cosa c’era che non
andasse in me, ma poi ho lasciato perdere. Oggi ho capito che non c’era niente
di sbagliato in me. Eri tu quello ad essere sbagliato, eri tu che te ne sei
andato solo per proteggermi, ma per proteggermi da cosa? Dall’amore? Beh non ci
sei riuscito. L’unica cosa che hai fatto è stata allontanarmi dall’amore e
l’hai fatto diventare un sentimento a cui non credo più – mi disse buttandomi
addosso rabbia e frustrazione.
- Volevo solo proteggerti, farti vivere una vita normale, la vita
che meritavi – mi giustificai.
- Guardami. Credi davvero che io abbia avuto una vita normale? Non
c’è niente di normale in me e quando mi sono resa conto di questo tu non c’eri.
Non c’eri quando nella mia stanza piangevo gridando il tuo nome, non c’eri
quando fissavo la finestra aspettando il tuo ritorno, non c’eri quando ho
scoperto ciò che il destino aveva in serbo per me, non c’eri quando sono diventata
l’essere che sono adesso – mi disse tornando stranamente tranquilla come se
tutto ciò l’avesse superato davvero.
- Lo so, ho sbagliato. Ho fatto una scelta credendo che fosse
quelle giusta e probabilmente lo era, ma ho capito che a volte la cosa giusta
non è sempre la migliore. Io ti amavo, credimi, ti amavo incondizionatamente –
le risposi.
- Non abbastanza da restare – mi disse guardandomi per la prima
volta dritto negli occhi.
- Non… – stavo provando a dire.
- Anche io ti amavo, non puoi nemmeno immaginare quanto – mi
interruppe lei.
- Non abbastanza da perdonarmi – le risposi usando più o meno le
sue stesse parole.
- Non si tratta di perdono qui. Noi abbiamo un passato comune, un
passato che ci ha legato, un passato che nonostante tutto non potrò mai
dimenticare, ma non sono più la persona che ero un tempo, quella Bella non
esiste più e con lei è scomparso anche il sentimento che mi teneva legata a te
– mi rispose mentre iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli.
- Non ci credo, non posso e non voglio credere che l’amore che ci
teneva uniti non esista più. Il mio è ancora forte come un tempo, anzi è
aumentato a dismisura. Io ti amo e non smetterò mai di amarti, non ne sarei
capace – le confessai sincero.
- E’ tardi Edward, troppo tardi – si limitò a rispondermi lei.
- Non è mai troppo tardi per l’amore, non è mai troppo tardi per
noi due – le dissi.
- In me non c’è più nulla della vecchia Bella. Guardami? Scrutami
quanto vuoi, te ne accorgerai tu stesso. La diciassettenne innamorata che hai conosciuto
non fa più parte di me, sono una persona diversa ora e come ho già detto a tua
sorella adesso ho una vita nuova e in questa vita non c’è spazio per il passato
– mi spiegò con calma, talmente tanta calma che sembrava crederci davvero alle
sue parole.
La cosa mi metteva paura, terribilmente paura.
- Credi davvero che io sia solo il tuo passato? – le domandai.
- Si Edward, lo sei – mi disse senza nemmeno rifletterci.
Sentì uno spostamento d’aria dietro di me e dei passi avvicinarsi
il che significava solo che c’era qualcuno alle mie spalle e il fatto che non
potessi sentirne i pensieri mi fece indurre che potesse essere solo qualche
componente della nuova famiglia di Bella.
- Hey scheggia che cavolo è successo? – disse una voce alle mie spalle
che scoprì essere quella di Nate.
Scheggia? Cioè quell’essere aveva osato dare un soprannome alla
mia Bella, roba da non credere.
Avrei tanto voluto prenderlo a sberle, talmente tanto forte da fargli
male.
Di sicuro con la sua domanda si stava riferendo a quello che era
successo in aula a Bella anche se non riuscivo a capire come lui ne fosse già a
conoscenza.
- Ti ho detto che andava tutto alla grande. E’ stato solo un
momento – gli rispose Bella incurante del fatto che io fossi con loro.
Come faceva ad avergli detto che andava tutto bene se non si era
mai allontanata da me?
Che anche lei fosse in grado di comunicare telepaticamente come
gli altri suoi familiari?
E possibile che il loro potere fosse talmente forte da funzionare
anche a così grandi distanze?
Nonostante tutto, questa era l’unica soluzione plausibile.
- Si lo so, ma mi stavo scocciando a sentire per l’ennesima volta
la spiegazione delle funzioni trigonometriche inverse – le rispose lui
tranquillo.
- Sei sempre il solito – gli fece notare lei sorridendogli
sincera.
Fui enormemente geloso di quel sorriso e allo stesso tempo provai
invidia per quel ragazzo che aveva potuto riceverlo.
Un tempo quei sorrisi così veri e sinceri erano dedicati solo a
me.
- Che sbadato. Non mi sono nemmeno presentato. Io sono Nate, tu
devi essere Edward Cullen giusto? – mi chiese il ragazzo con fare gentile
porgendomi la mano.
Perché il mio rivale doveva essere tanto gentile?
Anche in questo ero stato sfortunato.
Mi sarebbe dispiaciuto rubargli la ragazza, ma Bella era mia e
questo era un dato di fatto che nessuno avrebbe potuto cambiare.
- Non credevo di essere così famoso – gli risposi porgendogli
anche io la mano e chiudendola in una stretta decisa.
- Lo sei più di quanto immagini – si lasciò scappare lui
sorridendomi sincero.
Se non fosse stato il mio rivale non sarebbe stato per nulla male
quel ragazzo.
- Bene, è meglio tornare in classe – intervenne Bella rivolgendosi
a Nate.
- Impossibile. Adesso noi due c’è la svigniamo. Tu non stavi male?
Eccoci due permessi firmati per tornare a casa – le comunicò lui.
- Io non stavo male – puntualizzò Bella.
- Appunto, ma questo lo sappiamo solo noi – continuò il ragazzo.
- Non ti sto seguendo – gli disse lei.
Io invece seguivo tutto alla perfezione. Nate si era fatto firmare
due permessi per uscire di scuola con la scusa che Bella stava male, magari per
portarla da qualche parte e la cosa mi infastidiva più del lecito.
- Adesso io e te c’è ne andiamo a fare un giro in moto. Mi scoccio
a stare a scuola oggi – le spiegò sintetico.
- Solo se guido io – gli rispose lei.
- Affare fatto. Vamos – le disse – è stato un vero piacere
conoscerti – continuò poi rivolgendosi a me sorridendomi sincero.
Non feci in tempo a dire nulla che lui si era già allontanato
mentre Bella prese la borsa e gli occhiali da sole nell’armadietto dove poco
prima aveva bevuto e lo seguì.
Non le feci fare più di due passi che la fermai per un polso.
Quel semplice contatto dopo un secolo e mezzo mi bastò a mandarmi
in estasi, ma non potevo permettermi debolezze, dovevo essere lucido.
- Non sono solo il tuo passato. Adesso sono anche il presente e
sarò anche il tuo futuro – le dissi non appena lei si voltò per guardarmi.
- Lasciami, devo andare – mi rispose ignorando bellamente ciò che
gli avevo detto.
- Scappare non risolverà le cose. Ho sbagliato, ho fatto l’errore
più grande della mia intera esistenza con te, ma sappi che non ho intenzione di
arrendermi, non con te, non anche questa volta. Riuscirai a perdonarmi. Non mi
arrenderò fino a quando non ci riuscirò, ti amo troppo per permetterlo – le
dissi guardandola intensamente negli occhi.
- Allora credo che ti ci vorrà molto, molto tempo – mi informò.
- Il tempo non è un mio problema. Ho tutta l’eternità a mia
disposizione – le dissi sorridendole sghembo prima di allentare la presa dal
suo braccio.
- Non sono sicura che tutta l’eternità sarà sufficiente – mi
rispose allontanandosi da me e dirigendosi verso Nate che si era bloccato poco
più in là per aspettarla.
Lo guardai e non vidi in lui nessuno sguardo geloso, il che mi
fece supporre solo due possibili soluzioni.
La prima era che era talmente sicuro dell’amore di Bella che non
mi temeva assolutamente, mentre la seconda era che quel ragazzo non era il
nuovo compagno di Bella.
Sperai ardentemente che la soluzione fosse la seconda, anche
perché se fosse stata la prima faceva davvero male a non temermi.
Bella era stata chiara. Non voleva più avere nulla a che fare con
me, ma se c’era una cosa che non aveva considerato era la mia ostinazione.
La amavo e avrei fatto tutto quanto in mio potere per
riconquistarla.
Sarebbe stata di nuovo mia a qualunque costo perché la mia vita
non aveva senso senza di lei, ma soprattutto perché le nostre vite erano legate
in modo indissolubile.
Un amore come il nostro era qualcosa di unico, qualcosa che non
sarebbe esistito mai più, né nel tempo, né nello spazio.
Sarei riuscito a farmi perdonare e a riconquistarla, anche se non
mi sarei mai potuto perdonare il fatto di aver fatto del male proprio alla
persona che mi aveva amato come solo Bella era stata capace di fare, proprio
all’unica persona che nella mia vita dannata avrei potuto amare.
Risposte alle vostre recensioni:
- vanderbit: Non posso dirti
cosa pensa davvero Bella, lo capirai in seguito, comunque ti posso dire che è
abbastanza confusa. Il passato di Bella man mano si scoprirà, fra qualche
capitolo sapremo cosa è diventata, ma per sapere davvero tutto tutto bisogna aspettare. Fino alla fine della storia ci
saranno cose da scoprire. La nuova natura di Bella non è l’unica cosa che deve
venire alla luce.
- Luisa98: Non posso dirti se
Bella e Nate stanno insieme, ti rovinerei la sorpresa. Comunque lo saprai
presto. Non posso rispondere a nessuna delle tue domande su Bella, altrimenti
svelerei la storia. Abbi pazienza e tutto sarà chiaro.
- amanecar: Eccoti un nuovo
capitolo in cui c’è l’incontro tra Bella e Edward. Comunque il sentimento di
Bella non è proprio rabbia, quella l’ha provata in passato, ma adesso non più.
Diciamo che, per adesso, si mostra indifferente.
- Aly_Cullen: Non ti posso dire
se Bella a mentito o meno a Alice, per adesso dovrai
credere che sia la verità, se poi non lo sarà si scoprirà.
- TanyaCullen: Tesoro sono
contenta di sapere che la storia ti piace e ancora di più di sapere che sei la
mia Beta e che, quindi, mi spalleggerai. Mi fa piacere che i nuovi personaggi
siano di tuo gradimento, è importante sapere questo. Quanto alla macchina ti
assicuro che anche io ne vorrei una uguale, ma
purtroppo i sogni sono sogni, quindi pazienza. Torniamo con i piedi per terra.
Comunque fossi in te non mi lamenterei della tua altezza. Forse è meglio non
incontrarci, perché se li facessimo mi sentirei davvero una nana. Tu a 15 anni
alta 1.85, io a 18 anni alta 1.67, guarda tu che differenza.
- Sognatrice85: Diciamo che Alice
si aspettava un rifiuto da parte di Bella, ma non si aspettava una reazione del
genere. Immaginava di vederla urlargli tutta la sua rabbia, tutto il suo
dolore, invece l’ha trovata tranquilla, rassegnata, quasi indifferente.
- ClaudiaSv16: Beh diciamo che il
capitolo in cui Edward gli rivela la verità è arrivato, ma tutto ciò in Bella
sembra non aver sortito l’effetto sperato. Sarà davvero così?
- Ed4e: Beh, in effetti Bella è molto cambiata. Sicuramente è molto più
razionale e matura. Nessuno può biasimarla, ha sofferto troppo a causa loro.
Credo che solo lei possa cambiare la situazione e com’è che si dice? Se sono
rose fioriranno.
- eliza1755: Si,
in effetti Alice quando si mette in testa qualcosa riesce sempre a portarla a
termine. Chissà se ci riuscirà anche stavolta. Quanto a sapere ciò che è
diventata Bella ti assicuro che non dovrai aspettare molto. Ti anticipo
comunque che ci sono tante cose da scoprire e sapere cosa sia diventata Bella è
solo la prima di una serie di scoperte che devono essere fatte nella storia.
- BlackDeath90: Grazie per la tua
comprensione. E’ importante sapere che chi legge possa capire i problemi e gli
impegni di chi scrive. Quando non posto non lo faccio per male, ma solo per
mancanza di tempo nello scrivere o nel postare. Comunque per scoprire tutto ciò
che vorresti scoprire dovrai aspettare un po’. Prima o poi tutti i nodi
verranno al pettine.
- Saretta Trilly: Felice di avere
una nuova fan. Sono contenta di sapere che i pov di
Edward ti piacciono, mi fa capire che riesco a spiegare bene i suoi pensieri e
ciò che prova. Se Nate sia o meno il fidanzato di
Bella lo scoprirai presto.
UN GRAZIE SPECIALE
VORREI FARLO A TanyaCullen, LA MIA BETA CHE MI SOSTIENE E MI APPOGGIA. TESORO
SEI UN TESORO. SPERO CHE IL CAPITOLO SIA DI TUO
GRADIMENTO.
Un grazie di tutto
cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia
tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi
hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di
vostro gradimento e recensite. Un bacio.
!?...Quando l’amore ti cambia la vita…!?
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=394174&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=393144&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=392921&i=1
L’odio è amore
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=422379&i=1
Bisogna sbagliare per conoscere la verità
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=453783&i=1
Uniti dal destino
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=465990&i=1