Yukino lo guardò interdetta."E allora?"
Sesshomaru la guardò come fosse la più disgustosa delle creature. Poi, visto che aveva perso fin troppo tempo, si voltò per andarsene definitivamente.
"Eh no, carino! Ci manca solo che scappi via!" gli gridò la ragazza, cercando di alzarsi "Qualcuno mi deve spiegare ancora 'sta faccenda dei demoni!"
L'uomo non ci fece neppure caso, continuando a camminare; anche se..
"Chi sei?" decise, infine, di chiederle, fermandosi, ma dandole sempre le spalle. Potè sentire sulla schiena il suo sorriso soddisfatto.
"Yukino Ishizawa, signor Demone, di anni 22. Vivo a Tokyo, ma pare che al momento non esista, ho apppena perso il lavoro, porto gli occhiali perchè non vedo quasi nulla, mi piacciono i romanzi storici, sono cintura nera di 2° dan anche se fuori dal tatami sono una frana, mi piace la cioccolata e vorrei potermi dare una ripulita. Tutto, credo"
Se avesse potuto, sarebbe volentieri tornato indietro nel tempo per fermarsi prima di fare un' enorme stupidaggine come quella di chiederle chi era. Ora aveva mal di testa.
"Adesso a te: chi sei?" chiese Yukino, avvicinandosi zoppicando.
Per tutta risposta, il demone riprese a camminare. Non c'è bisogno di dire come rimase Yukino. "Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Ma ti pare? Ti sto chiedendo aiuto, e nemmeno tanto tra le righe, e tu che fai? Mi ci fai credere e poi te ne vai? Bel cavaliere!" gli urlò.
Poi il suono di una venetta che scoppia. In un battito di ciglia se lo trovò di fronte, sguardo feroce e ghigno funesto: la perfetta immagine di un gatto che ha puntato la sua preda. Yukino alzò piano la testa, per incontrare i suoi occhi e rimase a bocca aperta: come potevano due occhi di un colore così caldo gelarle il sangue in quel modo?
"Cavaliere? Non sai di cosa parli, donna. Dovresti ringraziarmi perchè ti lascio ancora in vita." le soffiò crudelmente, allargando ancora di più quel suo ghigno.
"Allora è questo che fanno i demoni? Uccidono?" chiese piano, fissandolo sempre negli occhi, perchè non riusciva a distogliere lo sguardo.
"Sì, stupidi essere umani come te."
"Il fatto è che io non sono stupida: non conosco questa realtà, ma ciò non fa di me una sciocca, o qualcuno da uccidere" gli rispose, avvicinandosi a lui a sua volta.
Sesshomaru riflettè su quelle parole, ripensando anche al fatto che quella ragazza aveva appena nominato una città, o almeno così credeva, di cui non aveva mai sentito il nome. In un lampo rivide la miko umana che viaggiava con il fratello.
"Nella tua città c'è un pozzo?"
Yukino rimase interdetta, di nuovo. "Beh, dipende da che pozzo intendi.."
"Dovrebbe essere in un tempio"
"Beh, la mia amica Kagome vive in un tempio con un pozzo, ma..Tu come lo sai?"
Amica? Sesshomaru indietreggiò di qualche passo, cercando di rimettere insieme i tasselli. Così questa donna e la miko si conoscevano, e con questo? Non capiva.
Yukino, allo stesso modo, cercava di capire chi fosse quel tizio e perchè sapesse di Kagome. Ma nessuno dei due riusciva a giungere ad una conclusione.
"Perchè sai di Kagome? Lei è di Tokyo come me, ma pare che nessuno conosca questa città, eppure tu conosci Kagome. Sai spiegarmelo?"
Il demone decise che quello era un discorso da approfondire, ma non in quel momento.
"Seguimi" le ordinò perentorio, girandosi e riprendendo a camminare; doveva ritrovare Rin e Jaken e far fare un bagno a quell' umana: non sopportava più quell' odore di sangue.
Yukino, stanca morta, ma decisa a tornare a casa a qualunque costo e , soprattutto, a saperne di più su tutta quella storia, lo seguì senza fiatare.
Camminarono in silenzio per un bel pezzetto, Sesshomaru con la sua solita andatura, Yukino dietro zoppicando, stringendo i denti pur di stargli dietro.



"Sesshomaru-sama!!!!" urlò Rin, correndogli incontro.
"Sesshomaru-sama, finalmente siete tornato!" esclamò Jaken, contento di non dover più badare a Rin.
Poco dopo, dallo stesso cespuglio da cui era sbucato il demone, uscì fuori una ragazza, completamente mal ridotta, che cadde a terra con un sospiro e qualche gemito di dolore.
"Signorina!" esclamò la bimba, correndole incontro "Vi sentite bene?"
"Per niente, piccola." sorrise Yukino, sentendosi salire la febbre."Credo mi si sia infettata qualche ferita.."
Sesshomaru si limitò a guardarla un attimo."Rin, accompagnala al fiume a darsi una ripulita."
Rin fece un enorme cenno d'assenso, poi aiutò la ragazza ad alzarsi, cominciando a riempirla di domande.
" Allora, signorina, come vi chiamate?"
" Yukino. Puoi darmi del tu, Rin."
" Va bene!" esclamò contenta la piccola. Era da tanto che non parlava con una ragazza ed era estremamente felice; non che non fosse felice con Sesshomaru-sama e Jaken-san, ma stare con una ragazza era tutta un' altra storia.
Arrivarono a quello che, in teoria, era il fiume, ora ridotto a poco più di uno stagno. Yukino si immerse in acqua senza nemmeno spogliarsi, rabbrividendo al contatto con l'acqua gelida. Si guardò intorno, osservando tutti quegli alberi, i piccoli fiori, ascoltando i suoni degli uccelli e godendosi il più bel cielo della sua vita. Nonostante le ferite, il senso di smarrimento, l'ansia di trovarsi in un luogo sconosciuto, lei avrebbe pagato tutto l'oro del mondo per poter restare ancora lì, immersa in un' acqua cristallina a godersi la natura più incontaminata.
" Rin-chan," chiese, ricordandosi all' improvviso di una cosa " cos'è un demone?"
La bambina rimase un po' spiazzata, tanto che le cadde la stoffa che aveva preso per lavare le ferite di Yukino. " Non lo sai, Yukino-nee?"
" Veramente no."
" Beh, un demone...Ah! Un demone vive tantissimo, molto più di un essere umano, qualche volta sono un po' cattivi, ma ce ne sono di molto gentili, come Sesshomaru-sama. Però i demoni dall' aspetto umano sono i più pericolosi, anche se sono molto belli; Sesshomaru-sama è bellissimo, vero?"
Yukino non trovò molto chiara la spiegazione, ma capì che su un punto aveva ragione, anzi, su due: più sono vicini, per aspetto, ad un essere umano e più sono sia pericolosi ( basta vedere la differenza tra il ghiacciolino e la ranocchia) e più sono belli; ma sulla gentilezza di quell' uomo non era molto d'accordo. " Sì, hai ragione. Non credo di aver mai visto un uomo più bello." - E più pericoloso- concluse tra sé.
Rin sorrise soddisfatta, e cominciò a pulirle le ferite. Yukino soffriva leggermente, ma stringeva i denti e tirava avanti, guardando il rosso del suo sangue diluirsi in acqua fino a sparire.
" Yukino-nee, ho messo i tuoi abiti ad asciugare."
" Adesso dovrei uscire, altrimenti mi ammalo. Hai un qualcosa con cui possa coprirmi?"
" Ecco, tieni" e le porse un telo di stoffa un po' piccolo, ma forse era lo stesso con cui lei si asciugava." Adesso vado a cercare qualcosa da mangiare, va bene?"
Yukino fece un cenno con la testa e guardò quella piccolabimba, così tenera e gentile, sparire tra i cespugli. Si chiese come faceva una bimba così piccola a non avere paura di un uomo così ( la lucertola non era nemmeno da considerarsi pericolosa) e come faceva, tale uomo in questione, a crescere una bimba, dato il suo manifesto disprezzo per gli esseri umani.
Sospirò, ripensando a se stessa. Infondo, anche lei era cresciuta senza i genitori, vivendo sulla strada, formandosi da sé; pensò che, tutto sommato, a Rin era andata molto meglio.
Raccolse i suoi vestiti tutti strappati e ancora umidi e si rivestì con cautela. Guardò di nuovo quel luogo surreale e si chiese, per l'ennesima volta, se quello non fosse soltanto un sogno.





Oooooook, sono pessima. Come al solito faccio una cosa e poi la lascio, è un mio piccolo viziaccio. Va beh, taglio corto che è meglio. _NeMeSiS_ : grazie per aver commentato, sono contenta che ti piaccia la nostra protagonista (anche se è decisamente una frana..XD). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, in caso contrario la sezione "Recensioni" diverrà la sezione "Reclami".
A presto ( spero).