Sorry
Perchè tu,
io lo so, sei
migliore di me...
Perchè tu
le darai tutto
quello che hai...
Perchè
finchè vivrai,
amerai solo lei...
Non farò
niente per
riportarla da me...
Riderà...riderà...riderà...
Tu falla
ridere perchè...
Riderà...riderà...riderà...
Ha pianto
troppo insieme a
me...
Riderà- Little Tony
Allison
POV:
Entro in casa tra
l’intimorito
e il curioso. Nemmeno un’ora fa Santi mi ha chiesto di lasciargli le
chiavi
perchè doveva prepararmi una sorpresa, e ora mi è arrivato un suo sms
che mi
dice di incontrarci proprio qui, a casa mia. Sinceramente non so che
aspettarmi.
-...Santi...ci
sei?- chiamo, aggirandomi per le varie stanze. Non
vedo niente di diverso.
-In
camera tua- risponde. Salgo in fretta le scale e lo trovo
seduto
sul mio letto, a gambe incrociate. Faccio vagare il mio sguardo per la
stanza,
non c’è niente di diverso...tranne una grossa scatola quadrata di legno
ai
piedi del mio letto
-Cosa...?-
comincio
-Apri.-
risponde lui sorridente, indicando la scatola.
Mi avvicino
incuriosita. Prima
di aprirla la valuto. È più grossa di una scatola di scarpe, e
decisamente più
pesante. Che diamine può essere? Sollevo in coperchio e guardo
all’interno
-È
uno scherzo?- chiedo. all’interno della scatola ce n’è
un’altra
leggermente più piccola
-Apri-
ripete Santi, sempre sorridendo. Io sbuffo ed apro la
scatola. Poi un’altra. Poi un’altra ancora. Comincio a chiedermi se
queste
scatole avranno mai fine.
Tolgo l’ennesimo
coperchio e
trovo, invece della solita scatola, un portagioie di velluto blu. Lo
sollevo e
lo guardo, senza aprirlo
-Apri-
dice Santiago per la terza volta. Apro la scatolina con mano
tremanti, e per poco non mi prende un colpo quando vedo cosa contiene:
uno
stupendo anello
di oro bianco e brillanti, con un solitario a forma di cuore.
-Santi...cosa...-
farfuglio confusa. lui si alza dal mio letto e
inginocchia a terra, accanto a me. Io continuo a guardarlo confusa, ma
se non
fossi seduta credo che starei per svenire.
-Principessa
mia, ti amo con tutto me stesso. E voglio mostrarlo al
mondo- dice, convinto. Oh.Mio.Dio.
-Santi...mi
stai chiedendo di sposarti?- chiedo, con voce tremante.
Ma è matto? Ho appena sedici anni, non è neanche legale! E non sono pronta per sposarmi!!!
-Si
amore mio, ma non ora. Tra qualche anno, quando sarai maggiorenne e
ti sentirai pronta, rinnoverò la mia proposta. Intanto quest’anello è
la
promessa che io ti aspetterò finchè vorrai.- dice felice.
Oh.Mio.Dio. Che
dico?? Che faccio???? Oh.Mio.Dio.
-
Ma tu...tu mi vorrai, prima o poi? - chiede, incupendosi per
il
mio silenzio. Devo dire qualcosa...ma cosa??
-Santi...-
alza lo sguardo, vedo una scintilla speranzosa nei suoi
occhi –io...non so che dire...-
-Di
che mi vuoi aspettare anche tu, che tra qualche anno saremo ancora
insieme e potrò rinnovare la mia proposta- suggerisce con
enfasi. Come
diamine faccio a dirti che ti vorrò ancora tra cinque anni se non so
nemmeno che
mangerò stasera a cena??? Dannazione!!
-Santi...in
cinque anni potrebbero succedere tante di quelle cose...-
comincio –fammici pensare, ok?-
propongo, sperando di non illuderlo troppo
-Tutto
il tempo che vuoi- sorride, posandomi un bacio sulla fronte.
Ma è un sorriso triste, temo abbia capito quanto poco sono convinta
della mia
risposta.
-Hey
piccola, ora devo andare. Ci sentiamo stasera, ok? Pensaci, mi
raccomando- mi saluta con un altro bacio sulla fronte ed esce
dalla stanza.
Rimango seduta a terra, la schiena poggiata contro il letto. Faccio
vagare lo
sguardo in tutta la stanza, evitando cautamente di inserire l’anello
nel mio
campo visivo. Gli occhi mi cadono sulla parete dietro alla testata del
letto.
Vedo tutte le cartoline che mi ha spedito Joe di nascosto da tutti, una
per
ogni tappa del tour, come aveva promesso. Leggo tutte quelle date
scritte sul muro
col pennarello indelebile.
A novembre in Italia,
poi in
Svizzera, Spagna, Inghilterra, Irlanda... tutti posti che avremmo
dovuto
visitare insieme...
Mi perdo tra i
pensieri e le
cartoline, conscia che quando tornerò alla realtà avrò ancora un
problema da
risolvere.
POV
esterno:
Pochi passi di
distanza tra un
portone e l’altro. Circa un centinaio, ha detto una volta lei.
Meno di un minuto ed
è già
davanti casa Jonas. Ha deciso.
A lei non l’ha detto,
ma deve dirlo a lui. Come si
dice...tolto
il dente, tolto il dolore.
Si aspettava una
reazione
diversa, ed ha capito perchè non è arrivata. Ha detto che le avrebbe
lasciato
tempo, ma sa che col tempo non sarebbe cambiato niente.
Lei ha già scelto,
anche se non
se ne è resa conto. E non ha scelto lui.
-Ciao
Santiago- lo accoglie Joe –se
cerchi Allison, credo sia a casa sua-
-No,
veramente cerco Nick. È in casa?- chiede, senza far trapelare
il nervosismo
-Certo...vieni,
ti faccio strada- uno stupito Joe lo accompagna fino
alla porta della stanza di Nick, poi bussa –Nick,
hai visite-
-Avanti-
risponde la voce di Nick da oltre la porta.
Santiago prende un
respiro
profondo ed entra, mentre Joe si allontana discretamente.
-Ciao
Santiago. Come mai qui?- lo saluta Nick, cordialmente stupito.
-Ciao...volevo
parlarti. Hai un minuto?-
-Certo.
Accomodati.- il riccio fa un cenno vago verso l’interno
della stanza, come ad indicare al contempo la sedia alla scrivania e il
divano
accanto alla finestra.
-Oh,
non ce n’è bisogno...sarà una cosa veloce.- sorride
nervosamente l’argentino, mentre l’altro annuisce curioso.
-Volevo
parlarti...di Allison- dice Santiago. –Cioè,
di quello che provi per lei.-
-Quello
che provo cosa? È una mia amica...solo una mia amica.-
risponde velocemente Nick, forse troppo velocemente, mentre i
fotogrammi del
loro bacio infuocato si affastellano nella sua mente. Santiago sorride.
-Hey,
tranquillo. Non voglio farti alcuna scenata di gelosia.- lo
tranquillizza –anzi, volevo chiederti
perchè in tutto questo tempo non ti sei ancora fatto avanti-
-Fatto
avanti...io? No...perchè avrei dovuto...non provo niente, niente
per Allison...- farfuglia Nick arrossendo
-Si,
vallo a dire al gatto.- ridacchia Santiago. Adesso si sente
tranquillo. Chissà perchè era così nervoso prima.
-Senti,
ho visto come la guardi, come le parli, quanto sei protettivo
nei suoi confronti... le compreresti la luna se te lo chiedesse,
ammettilo.-
afferma facendo arrossire Nick –e
soprattutto- continua, prima che il riccio abbia modo di
rispondere –Ho...diciamo “percepito” l’aura di
astio nei
miei confronti. E non dire di no, è evidente che non mi sopporti più di
tanto.
E visto che non ci conosciamo, l’unico motivo è che sei geloso-
-No,
ma che dici!!! Io ti sopporto, sei simpatico...- comincia a
scusarsi Nick, pensando invece che l’altro ha ragione. Dannatamente
ragione.
-Ti
sto simpatico, ma non vedi l’ora che faccia le valige. Guarda che
non hai niente di cui scusarti. All’inizio provavo le stesse cose nei
tuoi
confronti. Però poi ragionandoci, ho capito che qui...l’unico a
perderci sono
io.- ammette Santiago, appoggiandosi alla finestra.
-Sai,
non ti farei nemmeno questo discorso se non avessi un aereo tra un
paio d’ore. O se non fossi sicuro che tu sei la cosa migliore che le
potrebbe
capitare.- dice, voltandosi verso Nick, che lo guardava
immobile.
-Però
sappi- aggiunge, lo sguardo fermo in quello del cantante –che lei ha sofferto molto per te, quando
ancora non sapeva di amarti. Ha sofferto più di quello che ad una
persona è
dato di soffrire. Non hai idea delle sue...condizioni, quando l’ho
conosciuta.
Io resterò in contatto con lei, glie l’ho promesso. E se vengo a sapere
che ha
versato una sola lacrima a causa tua, giuro quant’è vero Iddio che
salto sul
primo aereo e ti vengo a cercare. E a quel punto, rimpiangerai di aver
incrociato la mia strada. Intesi?- chiede l’argentino con
voce ferma, lo
sguardo cattivo, minaccioso
-Cos’è,
una minaccia?- chiede Nick, nascondendo il timore dietro la
spavalderia
-No
rockstar, è una promessa.- risponde Santiago.
Santiago
POV:
Faccio un salto da
zia a
prendere le mie cose, le spiego velocemente che voglio tornare a casa,
e non
faccio in tempo ad uscire dalla porta che è già al telefono con mia
madre.
Frega niente, la chiamerò dall’aereoporto. Eccomi di nuovo davanti casa
di
Allison. Non credevo che avrei davvero avuto il coraggio di farlo, ma
sono qui.
Valige in mano, un biglietto last minute di sola andata per Buenos
Aires in
tasca e l’egoistica speranza di avere torto in fondo al cuore.
Suono il campanello.
La sento
gridare arrivo dalla finestra
aperta
del piano di sopra. Mi provoca una fitta al cuore sapere che questa
sarà
l’ultima volta che la vedrò.
-Santi,
ciao!- mi saluta sorpresa, con un bacio veloce –come
mai sei tornato?- chiede, spostandosi
per farmi entrare. Indugio sulla soglia
-Sono
un ospite sgradito?- ridacchio. Mi guarda, nota le valige
posate a terra
-Santi...cosa...?-
chiede
-Parto.
Me ne torno in Argentina.- rispondo semplicemente. Sgrana
gli occhi. È sorpresa, delusa. Ma non dispiaciuta. Non quanto vorrei,
almeno.
-È
uno scherzo?- mi verrebbe da sorridere ricordando che mi fece
la
stessa domanda a giugno, quando sono partito per la prima volta.
-No,
non è uno scherzo. Ho prenotato un volo last-minute. Devo essere
all’aereoporto tra un’ora-
-Ma...l’anello...-
comincia
-Ally,
suvvia, avevi davvero intenzione di dirmi si?- chiedo. Dimmi
di si, ti prego!!!!
Abbassa lo sguardo, a
disagio –Io...-
-Piccola,
non prendiamoci in giro. Io sono stato troppo avventato e
tu...beh tu non venirmi a dire che avresti accettato la mia proposta!-
ridacchio falsamente, mentre le mie speranze svaniscono, vedendo che
del mio
anello, sull’anulare di Allison, non c’è traccia.
-Santi,
mi dispiace...- mormora, sempre con lo sguardo basso
-Dai
piccola, non ti preoccupare. Ora ti saluto, devo prendere un aereo.-
vorrei darle un ultimo bacio, ma mi trattengo. Non è più mia. Ha smesso
di
esserlo da quando ho parlato con Nick.
-Santi,
aspetta!- mi chiama. Mi volto. sembra pensarci un attimo,
poi mi corre incontro.
-L’anello...-
comincia, prendendo la scatolina dalla tasca della
tuta. Chissà perchè lo teneva li. Magari...magari...
-Tienilo
tu. È pur sempre un regalo.- sorrido. Mi allontano, stavolta
sul serio. Giurerei di aver visto con la coda dell’occhio un cespuglio
di
capelli ricci sparire oltre la finestra di casa Jonas, ma non m’importa.
Ora è sua, è un suo
diritto
sorvegliarla.
Allison
POV:
Vedo Santiago
allontanarsi,
vorrei corrergli dietro, fermarlo e... E cosa? Dirgli che accetto la
sua
proposta? Che voglio stare con lui per sempre? Non posso, non ci
riesco. E mi
sento male per questo. Io... Io lo amavo, ero sicura
di amarlo... Ora non lo so più.
-Arrivo!-
sento gridare da oltre la porta. Frankie mi apre la porta
sorridendo, ma non so se sia felice di vedere me o la pizza gigante che
ho tra
le mani
-Ciao
cucciolo, c’è Nico?- lo saluto entrando
-Lo
sai che c’è. Che pizza è??- risponde guardando interessato la
scatola di Panucci’s Pizza
-La
solita quattro stagioni. Denise, Joy e Paul non ci sono?-
chiedo
-Mamma
è in cucina, papà in salotto e Joe da Nick. Posso averne un
pezzo?-
-Se
ne avanza si- rido, avviandomi verso le scale
-Quindi
no- decide imbronciato, sgattaiolando via. Passando davanti
a cucina e salotto saluto i signori Jonas, che non sono nemmeno
sorpresi di
vedermi. Oggi è sabato sera ed è un giorno dispari, quindi Nick “offre”
la casa
e io il cibo. Come sempre. Busso alla porta di Nico e il
chiacchiericcio
all’interno si interrompe
-Frankie,
ti ho detto di non rompere, dobbiamo parlare di cose
importanti!!- risponde Nick scocciato.
-Buonasera
a te raggio di sole- sorrido entrando. Nick, che è seduto
per terra alza la testa sorpreso, Joe invece si tira su velocemente dal
pavimento
-Ciao
bimba! Oh, non insistete così tanto, devo andare per forza! No
davvero, scappo ho un impegno.- ci saluta velocemente, dando
una pacca
sulla spalla di Nick e un bacio sulla guancia a me. Ho l’impressione
stessero
parlando di qualcosa di davvero, davvero
serio.
-Ciao.
Che ci fai qui??- sorride Nick stupito
-È
un sabato sera dispari, tu offri la casa e io il cibo, no?-
chiedo
-Io...si
certo, ma non mi aspettavo che venissi!- sorride più
ampiamente
-Visto
che la pizza si sta velocemente raffreddando, se me ne devo
andare dimmelo subito, altrimenti mangiamo. Perchè non sarei dovuta
venire?-
-Beh,
il tuo ragazzo è appena partito...- comincia
-Non...
Non è più il mio ragazzo.- lo interrompo abbassando lo
sguardo –decisione comune.- rispondo
alla sua espressione interrogativa. Nick annuisce e allarga le braccia,
con
fare impotente
-Posso
fare qualcosa?- si, restami vicino
-Si,
fa partire un film-
Ci stravacchiamo sul
divano e
facciamo partire Neverland: Un sogno per
la vita. A circa metà pizza comincio a distrarmi, ripensando
a oggi
pomeriggio.
Gli ho detto di no.
Cioè, ha
capito da solo che non sarei mai riuscita a dirgli di si. Ma ho fatto
la scelta
giusta? Non sono quasi riuscita a guardarlo l’anello, oggi pomeriggio,
e invece
dopo che Santi se n’è andato l’ho tolto dalla scatolina e ancora lo
porto,
anche se l’ho messo a destra. Sto giocando nervosamente con la pietra
quando
Nick abbassa lo sguardo e lo vede
-Hey,
dove hai preso quell’anello?- chiede curioso
-Questo?-
questo è l’anello che mi ha regalato Santiago prima di
partire. Si mi ha chiesto di sposarlo, ma figurati che non sono nemmeno
riuscita a dargli una risposta. L’ha comprato da Tiffany, quindi gli
sarà
costato una fortuna, e non è neanche l’anello di fidanzamento vero e
proprio,
non voglio sapere dove abbia rimediato i soldi... Vedi quanto
dev’essere stato
innamorato? E io neanche sono riuscita a dargli una risposta decente!!
Ha
capito da solo che non sarei riuscita a dirgli di si, mica glie l’ho
detto
io!!!
-L’ho
trovato mettendo a posto i cassetti, è una pietra di vetro. Però sembra
quasi vero, no?- rispondo con nonchalance
-Si,
è molto bello- annuisce, e io torno ai miei dubbi. Ho fatto
la
scelta giusta?
Stiracchiandosi Nick
fa passare
un braccio attorno alle mie spalle.
Si, ho fatto la
scelta giusta.
Decido, poggiandomi al suo petto.
Angolo della testa di
Pigna
Saaaaalve, scusate se
non vi
ringrazio ma sono in un ritardo tremendo, e devo ancora organizzare
TUTTO per
la festa di domani (è il mio compleanno u.u) quindi non posso
ringraziarvi una
ad una... Però vi adoro!!!
COMUNICAZIONE DI
SERVIZIO: Mancano due
capitoli alla fine
(il prossimo è l’epilogo) e ci sarà un seguito di questa
storia, di cui
ancora non so il titolo.