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Autore: Sammael    12/03/2010    2 recensioni
Li attraggo, li affascino, li attiro intorno a me come se fossero insetti, e io il fiore. Un fiore che non ha spine, è appena nato, ma crescerà. Obbediscono a tutto ciò che dico, fanno ciò che desidero. Mi seguono correndo nel mercato, ma le mie gambe sono più lunghe, più svelte, più bianche delle loro. Li semino e li riprendo, li scaccio e li accolgo, a mio piacimento.
Ho sette anni, e mi sento il padrone del mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Amore e Morte

Sto già sospirando e la mia schiena è inarcata per il piacere crescente che mi invade le viscere, quando il Kiyan si ferma. Riapro gli occhi e lo guardo sorridendo, prima di accorgermi che nella sua espressione c’è qualcosa che non va.
«Tutto bene?» domando, osservandolo.
Senza un minimo di preavviso, mi afferra un braccio e me lo porta davanti agli occhi. Dei, c’è un livido. Voglio morire. «Non è niente. Sono cadu...».
«Kamal». Non è un rimprovero, non è una frase segnata dal disprezzo e dalla delusione, non è rabbia. È solo il mio nome, ma mi basta per tremare.
«Chi è stato?» domanda lui. Adesso l’ira la avverto eccome, è un sibilo sulle sue labbra. «Non sei caduto. Parla».
Scuoto la testa e serro gli occhi. Non voglio guardarlo, mi fa sentire in colpa. Con la mano libera mi prende il mento fra pollice e indice e mi costringe a fermare quel gesto di disperato rifiuto. Sono obbligato a guardarlo. Deglutisco. «Non... non l’ha fatto apposta. Non voleva» dico, abbassando gli occhi.
«Adel» mormora. E il suono di quel nome tanto amato viene deformato dalla voce del sovrano, da qualcosa nel suo tono che mi rende disperato. Lascia il mio braccio.
«Non voleva, mio signore, non voleva... vi prego, vi pre...». Scosta con facilità la mia mano posata sulla sua spalla, e si allontana. Mi da le spalle, seduto sulla stuoia. Mi alzo in ginocchio, ma non oso toccarlo. Ho la gola improvvisamente secca, e inumidirmi le labbra non serve a nulla.
«Ti ha toccato» dice, e vedo le sue spalle ampie e scure tremare lievemente. Si volta a guardarmi. Non ho mai visto i suoi occhi in quello stato. Non c’è nulla di calmo e gentile e amorevole, in loro. «Ti ha toccato!» ripete, quasi urlando.
Ho paura.
«Io amo solo voi, mio signore» mormoro. Mi avvicino e accolgo con stupore e felicità il fatto che non si ritragga. «Siete il mio re e...».
«Ti sei concesso a lui».
«No!». Stavolta sono io a urlare. È un’esclamazione disperata, la mia, perché lo vedo alzarsi e raccogliere la sua veste. E so cosa ha intenzione di fare. «No, mio signore. Mai. Mai. Io sono solo vostro...».
«NON MENTIRMI!».
Taccio e abbasso lo sguardo e la testa. Deglutisco, mentre i miei occhi si muovono sulla coperta scomposta, come se tra le sue pieghe potessi trovare una soluzione a questa situazione straziante.
«Tu e quel tuo sguardo da ragazzino! Sei un demone, ecco cosa sei! Attrai gli uomini a tuo piacere e rubi la loro anima!» urla, fuori di sé dalla rabbia. «Avrei dovuto farti ammazzare anni fa! Quando ne ho avuto l’occasione! E invece sei riuscito a ingannarmi con il tuo aspetto fin dal primo...».
«Non vi sto ingannando! Lo giuro, ve lo giuro... Adel non mi ha mai avuto! Io amo solo voi, mio signore... solo voi...». I singhiozzi mi impediscono di parlare. Voglio morire. Voglio morire. Se Adel verrà ucciso per colpa mia, morirò. Lo so. Me lo sento. Non posso vivere con la consapevolezza che la mia stupidità l’abbia mandato a morte. Mi copro il viso con le mani, piangendo disperatamente.
Il Kiyan si placa. Come se le lacrime che mi sento scorrere tra le dita abbiano portato via la sua ira. Lo sento lasciarsi cadere in ginocchio davanti a me, ma non ho la forza di guardarlo. Mi sento più piccolo di com’ero tre anni fa, più impotente di allora, più debole di quanto sarei mai stato in tutta la mia esistenza.
Inaspettatamente, mi abbraccia e mi stringe al suo petto nudo e caldo. «Vi prego, mio signore... vi prego...» continuo a mormorare. E non m’importa di implorare, non m’importa di pregare, di prostrarmi, umiliarmi, annullarmi, se servirà a convincerlo.
«Lui deve morire».
«NO!» urlo, scostandomi. «Non potete! Non potete farlo! Mio signore, vi prego...».
«Tu lo ami».
Un singhiozzo mi si strozza in gola.
«Lo ami».
«No, io...».
Lo schiaffo che mi colpisce una guancia è forte e secco, mi fa voltare la testa. Non riesco a muovermi. I miei occhi sono spalancati e confusi, atterriti, ma immobili.
«Lui deve morire» ripete il Kiyan, il re, il sovrano di Persia. Colui che fino ad ora è stato il mio signore e maestro, il mio unico dio.
Non riesco a smettere di tremare. C’è qualcosa dentro di me che mi scuote le membra, e non ho la forza necessaria nemmeno per tentare di placarlo. Quel qualcosa mi fa avvizzire il cuore nel petto, mi annebbia il cervello, mi causa un dolore che è anche fisico. Mi porto inconsciamente una mano al petto, su quel cuore morente, e senza accorgermene graffio la pelle, stringendo le dita in un pugno tremante, come tutto il resto del mio candido, perfetto e inutile corpo.
La porta della stanza si chiude con un duro colpo di legno contro legno. Non sussulto, continuo a tremare. Continuo a versare lacrime silenziose e terribili. Continuo a piangere. Continuo a maledire quella perfezione che porto addosso e che ha sempre irrimediabilmente condizionato la mia vita. L’ha distrutta. L’ha devastata. L’ha uccisa.
E ora Adel sarà la sua ennesima vittima.
E io con lui.
Io con lui.
Con lui.
Adel.

Alors.
MatyXV: innanzi tutto, grazie per aver commentato. *si inchina* La questione della carnagione chiara di Kamal è molto semplice: è stato trovato. ^.^ (pensavo si intuisse dal primo capitolo...) Non è persiano. ^.^ Comunque son contento che la storia ti sia piaciuta.
NemuChan: carissima commentatrice assidua! ^.^ Parsa nell'antica lingua significa "casto, puro". (e, ovviamente, nel caso di Kamal va inteso in senso ironico. XD) Comunque non l'ho scritto nelle note di fine capitolo perchè lo dirà Kamal stesso prossimamente. ^.^ Mmm. ...sei davvero sicura di amare il Kiyan, adesso? *ride*
Per tutti gli altri lettori anonimi, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento. (So che ci siete! Tremate! XD)
Alla prossima! ^.^ *si inchina*
  
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