Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Hinata_Dincht     12/03/2010    7 recensioni
Secondo sclero sui Beatles, siate sempre clementi!
- A proposito di Ringo.- continuò Paul, porgendo la tazza fumante ad un George bisognoso di caffeina. - Dove diamine è?-. George afferrò un biscotto al cioccolato e, sgranocchiandolo pensieroso, disse: - Mah, prima di scendere l'ho buttato giù dal letto. Letteralmente.- aggiunse alla fine, ridacchiando.
Genere: Generale, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.L'elefantino azzurro.

L'orologio ticchettava nel silenzio della stanza, facendo fremere di impazienza la mano di Ringo. Era dalla mattina che se ne stava da solo in camera, e per tutto il giorno non aveva visto nessuno; nemmeno l'ombra di uno stramaledettissimo cameriere con qualcosa da sgranocchiare.

Senza nemmeno voltarsi, tese una mano verso il comodino e, tastando, trovò il pacchetto di sigarette.

Ne sfilò febbrilmente una e riuscì ad accendersela con non poca difficoltà. Aspirò una volta, e la nicotina entrò in circolo riempiendo i polmoni; la testa prese a pulsare terribilmente, tanto che un senso di nausea lo prese allo stomaco, costringendolo ad alzarsi a sedere.

Si sentiva sudaticcio, e di certo non aveva un buon odore: storse il suo "enorme" naso, aspirando ancora con difficoltà. Fissò lo sguardo al muro; una macchia blu a forma di elefantino galleggiava come nell'aria, muovendosi a ritmo con le lancette.

Ringo strabuzzò gli occhi, per poi tornare a fissare la figura che muoveva la proboscide lentamente.

Era... ipnotizzante.

L'improvviso aprirsi della porta non lo scosse nemmeno un po'. C'era il suo elefantino azzurro e niente altro. Che altro si può volere quando si ha un elefantino che ti saluta con la sua proboscide?

- Che stai fissando?-

La voce di George lo scosse, e lo spinse a guardarlo negli occhi neri e preoccupati.

- L'elefantino azzurro.- mormorò come sovrappensiero Ringo, volgendosi verso il muro.

George sgranò gli occhi e avanzò nella stanza dove fu travolto dall'odore stagnante di fumo. Iniziò a tossicchiare, sebbene fosse abituato all'odore

Scosso da tremiti, si avvicinò al letto di Ringo tanto da riuscire a fregargli la sigaretta, buttarla a terra e pestarla col piede.

- Hai bruciato la moquette!- esclamò sconvolto Ringo, gettando lo sguardo alla macchia nera.

George mugugnò qualcosa, come era abituato a fare quando si arrabbiava.

- Non capisco perché cazzo tu ti debba sempre comportare da superiore! Hai tre anni in meno di me!- protestò Ringo, strepitando fra le coperte.

Si zittì quando un'occhiata gelata lo investì.

- Copriti.- disse statuario l'altro.

- Sono già coperto.- borbottò Ringo, senza riuscire a guardarlo.

Ben presto si ritrovò sommerso da coperte.

Iniziò a battere i denti, quando l'aria fredda - ma pulita - entrò dalla finestra.

- Woooo! Che cos'è tutto 'sto freddo?-. Quella era sicuramente la voce di Paul. - George stai per caso tentando di ammazzare Ringo?!-.

- Avrei modi di certo più veloci.- borbottò l'altro.

- Come mai quel muso lungo, Georgino?-. Oh, c'era anche John.

- Ringo non ha fatto altro che fumare!- scattò allora il chitarrista. - E' un masochista! Tutti sanno che non si deve fumare se si sta male.-

Ringo, sentendosi chiamato in causa, lottò per riaffiorare da sotto le coperte e quando riuscì a spuntarla, sbottò: - Beh, mi annoiavo! Avete idea di quanto sia rimasto qui da solo?!-

Gli altri tre Beatles si scambiarono uno sguardo. Ringo notò una sfumatura di intento suicida negli occhi di Paul, la noia in quelli di John ed infine una sorta di risentimento in quelli di George.

- Ok, che mi sono perso?- domandò infine curioso.

- Vado a prenderti qualcosa da mangiare.- disse George, spezzando il silenzio e uscì.

Se non fosse stata una scusa palese per andarsene immediatamente dalla stanza, Ringo gli avrebbe urlato dietro: "Oh, mio salvatore!".

John si sedette su una sedia, imbracciando la chitarra di George, e Paul si accomodò ai piedi del letto.

- John, ti sconsiglio di prendere quella chitarra.- lo avvertì Ringo. - George andrà su tutte le furie.-.

- Beh, tanto peggio di così...- borbottò quello, assorto.

- Allora?- chiese sempre più curioso il batterista. Cercò nuovamente il pacchetto e ne sfilò l'ultima sigaretta. - Non lo direte a George, vero?-.

- Macché, fai pure.- rispose John, alzando le spalle. - Anche se ha ragione.- precisò Paul.

John gli fece il verso, ma si zittì quando gli occhi verdi del bassista si assottigliarono in sua direzione.

- Quindi.- iniziò Paul, soddisfatto. - Tutto è andato bene. Beh per la prima ora, magari. Poi una giornalista ha chiesto a John: "Come va' la sua vita sentimentale?".-.

Paul scosse la testa, sconfortato; Ringo si limitò a deglutire rumorosamente, aspettandosi il peggio.

- Non l'avesse mai fatto. La risposta di John è stata: " Mah, tutto bene, scopo come un tricheco!"-.

La bocca di Ringo si spalancò.

- E non è finita. La giornalista, per la sorpresa, si è fatta sfuggire di mano il microfono, che è caduto giusto sul piede di George. E George ha lanciato un bestemmione assurdo fra gli "Ohhhh!" generali. Ma aspetta! Ancora non ho finito. John si è messo a sghignazzare, e si sa che non è mai un buon segno quando si mette a sghignazzare. Così, prendendo il microfono, ha dichiarato testualmente: " E questo uomo, questo che ha appena imprecato allegramente... Io me lo porto a letto!"-.

Ringo iniziò a tossire spasmodicamente, tanto che Paul fu costretto a dargli qualche pacca sulla schiena per farlo rinsavire.

- Mi divertiva l'idea.- si giustificò John con un'alzata di spalle.

- Ti divertiva l'idea di farti George?!- sbottò Ringo con voce stridula.

- Posso continuare?- chiese Paul, imbronciato per essere stato tagliato fuori. - Io, ovviamente, ho tentato di calmare le acque, ma, ovviamente, questo - e puntò il dito contrò John, - questo cretino patentato ha inziato a dire: "Beh, non dategli ascolto, tanto lui è morto. E poi è solo geloso perchè vorrebbe essere al posto di George."- finì di raccontare, urlando istericamente. Incrociò le braccia, il viso rosso di vergogna.

Il silenzio calò nella stanza. Piano piano, Ringo riuscì a trovare il lato comico della situazione e cominciò a ridacchiare, trascinandosi dietro John ed, infine, pure Paul.

- E dopo l'ennesima figura da idioti perché non siete tornati qui?- chiese Ringo, asciugandosi le lacrime.

John sbuffò. - Non capisco perché se la siano presa così tanto.-.

In quel momento la porta si aprì, rivelando un George funereo con in mano un vassoio.

- Perché, ti chiedi John?-. La sua voce era incredibilmente bassa. - Perché ora tutti crederanno che mi faccio scopare da un cretino!-. sibilò, lasciando cadere il vassoio sulle gambe di Ringo.

- Avanti, avresti avuto la stessa reazione se l'avesse detto Paul.- controbatté John. - O forse no?- insinuò divertito.

George si lanciò verso di lui urlando, iniziando a prenderlo a cazzotti. Paul tentò di separarli, ma ricevette solo due sberle che lo scioccarono di sdegno.

- Ma come?- si lagnò il batterista, ancora intento a fissare il suo piatto. - Minestra?!-

George lo fulminò, fermandosi con il pugno alzato.

John ne approffittò per buttarlo a terra, e sistemarsi di nuovo sulla sedia.

Paul si riprese dallo shock temporaneo, e borbottò la fine della storia.

- Neanche a dirlo, dopo due secondi ci hanno travolti di domande. E, non si sa come, ci siamo ritrovati dentro ad un taxi. E' stato orribile. Non sapevo se avere più paura di George o di Brian.- rabbrividì. - Ci hanno portati ad Abbey Road, e siamo rimasti in silenzio per un'ora. Poi Brian ce ne ha dette tante, ma tante... Non ce la facevo più!-

- Non appena ci hanno lasciati andare, siamo tornati a casa.- borbottò a mo' di scuse George.

Ringo passò lo sguardo da un membro all'altro, poi lo abbassò mestamente sulla minestra. - It's been a hard day's night.- mormorò.

La camera si riempì di borbottii d'assenso.

- Sentite...- cominciò, guardandoli uno ad uno. - Stasera uscirete, ok? Vi coprirò io. Dirò che siete andati a prendermi qualche medicinale, o che so io.-.

Gli occhi di John si illuminarono. - Ti amo, Ringo.-

Paul sbuffò infastidito. - Direi che per oggi bastano le dichiarazioni d'amore.-

John gli mise un braccio intorno alle spalle con fare complice. - Su, non essere geloso, Paulie.-

Il bassista si scostò leggermente, tutto impettito. - Grazie, Ringo.- rispose infine.

- George?- lo chiamò Ringo. Certo, non gli andava di rimanere da solo per altre ore, ma capiva il bisogno degli altri di uscire.

L'ultimo dei Beatles rimaneva nel centro della stanza a fissare il pavimento.

- No.- mormorò infine. - Io rimarrò qui. Ci deve essere qualcuno nel caso tu stia male.-.

- Chiamerò Brian, non c'è problema.- lo rassicurò il batterista, sorridendo.

George mugugnò stanco. - No, non mi sembra il caso di uscire. Sono distrutto. Mi farò una doccia e poi andrò a letto.-.

Di nuovo il silenzio.

- Oooook. Noi andiamo allora! Ciao!- e detto questo, John trascinò via Paul che tentò di protestare, invano.

Nessuno riusciva a vincere contro John Lennon in uscita.

Ringo ridacchiò, mentre George si lasciò sfuggire un sospiro.

Sarebbe stata una lunga serata.

°°°

Ok, gente... scusate per il capitolo mi rendo ampiamente conto che sia totalmente inutile. Inutilissimo, direi! Beh, comunque mi serviva. Perché mi sto preparando a John e Paul in uscita. *.* (muhahahahahahahah!) Ok, devo smetterla di farmi i trip mentali mentre scrivo.

Volevo dire qualche cosuccia (come sempre!) tipo:

La storia dell'elefantino azzurro è mia. Nel senso che è successo a me, mentre stavo male. Più che male, ripensandoci. Beh, comunque capisco Ringo quando dice che è felice perché l'elefantino lo saluta.

Poi, non spaventatevi per il temporaneo burberismo di Georgino: è momentaneamente mestruato. No, scherzo, non linciatemi! Tutto si spiegherà, ovviamente! u.u

Ultima cosa: ora si spiegherà lo schifo di questo capitolo. Bye bye, gente. Farewell. Adios. Hasta pronto. Au revoir. Me ne vado in Inghilterra per una settimana! (Inizia a ballare per la stanza come una scimmia complessata) ( ?? ma che ca...??) Esatto! Me ne vado via per una settimana proprio nella patria dei Beatles ( lo schifo di questo capitolo è quindi dovuto a: il neurone rimastomi è già partito, lasciandomi qui senza un briciolo di intelligenza)! La scuola serve a qualcosa allora... XD.

Ringrazio chi ha letto, ma anche chi ha recensito (mi scuso già per le risposte, oggi sono sclerata!), ovvero:

Zazar90: Mi sa che Ringo verrà trattato male ancora per molto. E' più forte di me. Io devo trattare male le persone che amo! XD Veramente. Sono contenta che ti piaccia lo vecchio zio Paul, ma soprattutto John. Povero uomo. Sarà costretto a sclerare ancora per molto. Per fortuna che c'è George di sano (??). ... Già. I Beatles sono proprio nella merda. XD Alla prossima!

xSakuChanx: Sono contenta che a qualcun altro faccia pena il povero Rings. Pensa che io, dopo averlo trattato malissimo, mi sento in colpa! ( Sono proprio pessima, eh?) E Paul... Paul... No, scusa, stanno riniziando i trip mentali, meglio se non continuo la frase! XD Spero continuerai a seguire! Kiss

The :D: Certo, tutte le superfici lisce sono perfette per specchiarsi. Quando hai scritto la recensione mi è venuto in mente Paul che si specchia nella pelata di Turk (Scrubs). XD Ma dico io... -.-" Ah, e George è stato nominato "bullo dell'anno" per aver buttato giù dal letto Ringo! Beh, spero che continuerai a seguire, alla prossima! :)

The Thief__: Donnie Darko?? *-* Se inizi a parlarmene non finisco più. E' il mio film preferito in assoluto. Pensa che ho chiamato il mio amico immaginario Frank, in onore di quel film (sembro una sociopatica, ma sono più normale di quello che sembro! XD). Comunque sono contenta che ti piacciano le perifrasi, credo che ne userò molte! E grazie davvero, mi ricopri sempre di complimenti. Poi me la tiro, eh! XD Spero di risentirti, bye!

Clafi: Ohohoh! Un'altra amante delle perifrasi diaboliche... >:) Se ne hai qualcuna da consigliare, è ben accetta! Volevo metterne qualcuna nel discorso di John alle interviste, ma alla fine ci ho rinunciato per colpa della partenza del mio unico neurone ( vedi sopra). Ok, mi sento una guida turistica. Spero che l'aria dell'Inghilterra faccia bene per la mia salute mentale. Ripensandoci però, vedendo i quattro tizi che ne sono venuti fuori negli anni Sessanta... XD Grazie per la recensione, spero seguirai ancora, anche perché arriva la parte interessante ;)! Kiss.

Marty_youchy: Le "y" nel tuo nick name mi mandano in crisi! XD (sì, sono estremamente rincretinita!). Grazie per l'incoraggiamento nelle slash, ora sono molto più decisa (faccia convinta). Solo che la GeorgexPaul mi sta tentando. No, devo pensare a John e a Paul. E a Ringo e George. ... Wahhhh! La coppia GeorgexPaul mi perseguita! ç.ç Ok, la finisco di sclerare. Grazie ancora! Alla prossima, kiss!

Andry Black: Fondiamo il club "scompigliamo i capelli a Paul" ? >:) Sono felice che qualcuno abbia capito il mio intento di mostrare John come un pidocchioso bambino ( I love you John!). Alla fine, il suo animo era come quello di un bambino. Comunque sono stata veramente contenta per la tua recensione! *.* Forse perché adoro le recensioni lunghe, o per qualche altro oscuro motivo. Ah, e ho preso la descrizione del risveglio di George dalla mia mattinata-tipo. Caffè è l'unica parola che capisco alle 6 e mezza. XD Spero che seguirai ancora! Kiss!

Beh, posso solo salutarvi con un grosso (metaforico) abbraccio! Kiss!
Vostra Beatlemaniaca (in partenza)

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Hinata_Dincht