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Autore: DrCox    12/03/2010    2 recensioni
Una storia di bullismo, amore, sacrificio ed esseri senza scrupoli.
Una storia che se amate Federico Moccia, sconsiglio vivamente di leggere.
KEITA HIGH SCHOOL Vive...
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 3: CRUDELTA’

-Bene ragazzo, siediti.- Sentenziò il professor generale mentre il ragazzo si sedeva al suo posto.
-Studenti, aprite il libro di giapponese antico. Pagina 45, grazie.-
Tutti gli alunni presenti in classe, tra uno sbuffo ed un altro, tirarono fuori i libri della suddetta materia.
Trascorse così un inquietante e noiosissima ora di lezione, tra una minaccia e l’altra, qualche nota ed un paio di quattro rifilati alla cieca.

Arrivò, con somma gioia di Ashura, la seconda ora, quella di matematica.
La professoressa era una bella donna, giovane, venticinque anni al massimo.
Portava i capelli neri, lunghi fino a metà schiena e ricci.
Gli occhi marroni erano contornati da una leggera linea di mascara.
Questa era Ayame Uruzashi, la professoressa di matematica.
-Buongiorno ragazzi.- Cinguettò questa, allegra.
-Buongiorno professoressa.- Salutò in coro la classe.
-Iniziamo subito ad interrogare.- Dichiarò convinta la prof. mentre gli alunni borbottavano insulti di ogni tipo.
-Chi posso chiamare…- rimase un attimo incerta, scrutando il registro da cima a fondo, controllando l’elenco dei nomi, i voti, e quant altro.
-Kawizashi, vuoi venire tu?- Chiese Urazashi, convinta. Il suo tono non ammetteva repliche e tra le righe si poteva scorgere una minaccia del tipo “o vieni su o ti metto 2, vedi te.”.
Si alzò dal posto un ragazzo.
Capelli ricoperti da tonnellate di gel e schiacciati sulla testa.
Pantaloni marroni sorretti da bretelle del medesimo colore che definire ascellari era un eufemismo.
Occhiali spessi almeno almeno quattro centimetri.
Denti sporgenti oltre la bocca.
Questo era Itou Kawizashi, mr. 10 in tutte le materie, tranne matematica.
Il perché? Presto detto.
La prof iniziò subito con le domande più toste, alle quali l’alunno rispose con una semplicità disarmante, al punto da stupire i compagni di classe, ormai abituati a tali imprese, per poi allargare in altri campi dell’algebra grafica e regole e teoremi minimo da quinta classe.
Peccato che la prof. non apprezzo minimamente la sua interrogazione.
-Ti metto 6, per l’impegno.- Si limitò a dichiarare alla fine, rispedendo mr. 10 in tutte le materie, tranne matematica, al suo posto.
Inutile dire che la bocca di Ashura era spalancata.
Pure le api avrebbero potuto costruirci un alveare, da quanto era dilatata.
La prof tornò a puntare gli occhi sul registro, adocchiando un altro studente.
-Toryama, vieni su?- Stessa domanda, con lo stesso tono di prima.
Si alzò dal banco un ragazzo. E quando compì questo gesto apparentemente nullo, tutta la categoria femminile della classe (prof. compresa) iniziò a sbavare.
Inutile dire che Arashi Toryama fosse un bel ragazzo.
Capelli biondi come il sole.
Occhi azzurri come il cielo.
Fisico statuario ed asciutto.
Insomma, quello che ora verrebbe definito un “figo della “CENSORED”.
La prof iniziò l’interrogazione tranquillamente, ponendo allo studente domande basilari.
La mascella di Ashura, credendo di aver raggiunto limiti impossibili da battare, era ritornata alla normale postura. Salvo stracciare letteralmente il record raggiunto pochi minuti prima, quando Uruzashi mandò a posto Toryama con un 8 e mezzo, e concludendo con testuali parole. –Dopo vieni in sala professori, Toryama, devo spiegarti alcune cose.-

Kamizashi intuì subito le intenzioni ben poco caste della prof., visto il sorriso malizioso che le era comparso in volto, e si stupì di vedere Toryama sorridere allo stesso modo.
Era ovvio che tra quei due c’era una tresca.
Ed era altrettanto ovvio che la prof. favorisse i “fighi” per poi ricevere un altro tipo di favori.
Alla faccia della stupida.
Lei ha capito tutto della vita, lei.
L’ora dopo, sempre con la Uruzashi, fu di semplice spiegazione, e mentre i secchioni prendevano appunti, quelli detti “fighi” o dall’aspetto dei duri più duri, stile But Spencer e Terence Hill, chiacchieravano tra loro o ascoltavano musica oppure, addirittura, dormivano. Nell’ultima categoria c’era anche la figura di Toryama, che si era “stravaccato” sul banco sostenendo di essere stato massacrato dalla professoressa e di doversi preparare alle lezioni extra scolastiche.

Tra un clamore e l’altro, tra voli di aereoplanini, bestemmie, scenate, alcuni studenti che mimavano di suonare la chitarra in piedi sul banco, altri che cantavano a squarciagola le canzone degli asian kung fu generation ed altri ancora che pigliavano per il culo gli intellettuali, infamandoli oppure andandoci pesante con i coppini( schiaffi sulla coppa, parte del corpo posta tra la testa e la schiena, il retro del collo, insomma) e frontini (schiaffi sulla fronte) oppure combo (entrambe le mosse sopraccitate in contemporanea), arrivò l’intervallo.

Ashura era incerto sul da farsi.
Effettivamente non aveva nulla da fare.
Decise, intelligentemente, di fare un tour generale della scuola, tanto per farsi un idea effettiva degli ambienti, e non basarsi su quel tabellone (capitolo 2).
Iniziò a girovagare all’interno della scuola, visitando tutto il secondo piano.
Poi accese al primo.
Ma non fece in tempo a guardarsi intorno, che una mano gli afferrò il braccio.
-Ma che cazz…???- Si voltò di scatto, vedendo colui che lo aveva bloccato.
Era un ragazzo alto e dalla carnagione scura.
Capelli neri a mo’ di casco ed occhi neri profondissimi.
Corporatura muscolosa.
Alto almeno un metro e ottantacinque.
Era un suo compagno di classe.
Lo aveva visto farsi i cazzi suoi in classe parlando con gli altri e fumandosi una sigaretta.
Gli pare si chiamasse…
-Io sono Hitoshi Iraki. Vengo in classe con te.- Lo disse con un tono tanto calmo quanto piatto che spaventò Ashura.
-Ehm, si… piacere, Ashura Kamizashi.- Si presentò con lo stesso tono usato per il professore di giapponese antico.
-Vieni con me.- Stessa voce, fredda e rude.
Ashura si limitò ad obbedire.
-Dove stiamo andando?- Chiese un incuriosito Ashura alla sua guida.
-Lo vedrai molto presto.- Rispose questo con noncuranza.
Il ragazzo venne portato all’esterno del edificio, nel parco nel retro della scuola.
Appena svoltato l’angolo, Ashura vide molti dei suoi compagni di classe.
Erano in cinque.
C’era il bonzo, un gigante pelato alto due metri e dieci; un nanetto armato di catena; un ragazzo armato di tubo in metallo, la fotocopia di Toryama, forse il gemello, si ritrovo a pensare Kamizashi, ed infine c’era Butt Spencer 2, il ritorno.
E per ultimo Hitoshi.
Cinque titani armati fino ai denti.
-Sono nella merda…- si ritrovò a pensare Ashura.
-Cosa volete?- Chiese Ashura, con quel poco di coraggio che possedeva.
-Non avere paura ragazzino…- Disse il fac-simile di Toryama -…vogliamo solo darti il benvenuto alla Keita…- proseguì.
E senza preavviso, lo stesso ragazzo che aveva parlato brandì il tubo, lanciandosi contro Ashura.

Angolo della sclero

Capitolo 3, postato.

Devo dire che è stato un capitolo estremamente duro da scrivere.
Sia per complessità dei personaggi, sia per intreccio della storia.
Il primo punto chiave è questo capitolo, e vi consiglio di memorizzarlo per bene, assieme al prossimo.
Che dire, i professori che ho scelto per questa fic sono sempre più bizzarri.
Siamo passati dal generale di giapponese antico alla troia di matematica.
Chi sarà il prossimo?
Cosa succederà ad Ashura?
Smetterò di fare domande alla “narratore di dragon ball”, che personalmente io odio?
Smetterò di “spoilerare”?
Per quello basta l’angolo delle anticipazioni.
Ed è con quello che concludo.
Tanti saluti a tutti.
Reds92

Anticipazioni.
Capitolo quarto:
Quanto può essere profondo l’inferno?

Ashura, per l’ennesima volta, si sorprese.


Risposta alle recensioni:
Tokidoki: tranquilla, sono bastardo, ma so fare di peggio. Vedrai cosa intendo... muahahahahahaha... ok sono partito fuori de capa xD. Dai alla prossima, sperando che ci sei. Bye!!!
Darkshin: fa sempre piacere rileggere le vecchie cose, vero? spero continuerai a seguirmi anche qua.. ciao bel
  
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