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Autore: Annina88    12/03/2010    2 recensioni
“Che c’è?” chiedo nervoso. “Niente è che…i tuoi occhi…hanno un colore particolare, non l’ho mai visto” Dovevo aspettarmi una domanda del genere. Nel mio corpo ci sono troppe stranezze ed è perfettamente normale che Bella, dopo tutte quelle mie domande personali, faccia qualche osservazione sul mio aspetto. Nonostante mi fossi preparato a questa eventualità, ora non so davvero cosa rispondere. Decido di essere vago, di sviare il discorso in modo astuto. “Ti sembrano strani? Brutti…?” Che domanda stupida, Edward! Sono gli occhi di un vampiro, di un mostro. E lei lo ha capito subito. Ha visto che non sono occhi normali, occhi umani. “No, anzi. Sono belli…” E di nuovo, Bella mi sorprende e mi lascia senza parole. Come può pensare che i miei occhi siano belli? Come può essere così tranquilla in mia presenza? In presenza di un assassino, una creatura infernale che potrebbe ucciderla solamente toccandola. Cosa succederebbe se il vampiro Edward incontrasse l'umana Bella all'università? E cosa succederebbe se quella ragazza lo incuriosisse e lo attraesse in modo ossessivo e...pericoloso? Bella non sa nulla di questo splendido e misterioso ragazzo, per il quale dovrebbe nutrire una paura che tuttavia non la sfiora. Cosa si cela dietro a quei suoi occhi ambrati e quel suo alone enigmatico? Tutte le sue domande troveranno una risposta...ma in un modo che non avrebbe mai potuto immaginare: il peggiore.
Genere: Romantico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio tutti quelli che leggono e che commentano la mia ff!

@ Sara Twilighters: per poter caricare le foto, devi procurarti l'HTLM. Puoi andare sul sito www.imageshack.us, caricare la foto e copiare l'HTLM. Un bacione e grazie per il commento!!!

Capitolo IV

Non sono andato a nessuna lezione. Sono troppo sconvolto da quanto è accaduto. Sono salito sulla mia auto, deciso a tornare a casa.

Mi domando per quale motivo Alice non mi abbia detto nulla dell’arrivo di Bella. Eppure sicuramente lo avrà visto…Se me lo avesse detto, mi sarei comportato in modo diverso. Non mi sarei mai avvicinato a Bella in un modo così avventato. E pericoloso per entrambi. Io e la mia curiosità. Io e la mia stupida illusione di poter intrattenere una conversazione con qualcuno, e magari diventare amico di quel qualcuno, come se fossi umano. “Sei così intelligente Edward…” . Esme me lo dice talmente tante volte. Mi spiace deluderti Esme, oggi sono stato solamente molto stupido.

Stringo il volante, attento a non frantumarlo tra le mie mani rabbiose. Devo rilassarmi, devo distrarmi. Prendo un cd a caso e lo inserisco nel lettore. Solo quando le prime note del Notturno numero 8 si perdono all’interno dell’abitacolo della mia Volvo mi rendo conto di aver preso il cd di Chopin. Bene. Il tipo di musica che mi rilassa. Chiudo gli occhi e istintivamente le mie dita iniziano a picchiettare delicatamente sul volante come se fossero i tasti di un pianoforte. Notturno numero 8 è uno dei brani che so suonare meglio. Esme, Carlisle ed Alice lo adorano… E’ tanto tempo che non compongo qualcosa…

E improvvisamente, come se ne sentissi il bisogno, come se fosse una forza ignota a comandarmi, apro gli occhi e la vedo. Vicino all’ingresso della mensa. Sta parlando con un ragazzo. Lo conosco, è Ted Lowen. Frequenta la nostra stessa facoltà. Sta sempre seduto nelle prime file, con un atteggiamento tipicamente ruffiano nei confronti di tutti i professori. Potrebbe apparire come un secchione di prima categoria, ma io posso affermare con assoluta certezza che nei suoi pensieri non ci sono solamente Hegel ed Hemingway. Li guardo. Lui parla in continuazione e Bella sembra rispondere a monosillabi o a volte solo con un cenno del capo. Il suo sguardo è piuttosto eloquente: si sta annoiando. Sorrido perché non capisco come faccia Lowen a non accorgersi del suo effetto soporifero su Bella. Probabilmente sta solo cercando di fare colpo su di lei ostentando la sua ricca conoscenza della dialettica hegeliana. Ammetto di essere un po’ infastidito. Quello che non capisco è perché…Lei è umana ed ha tutti i diritti di relazionarsi con chiunque desideri. Può farlo, e deve farlo. Perché non voglio che si ritrovi sola come lo sono io. E’ un' agonia che non auguro a nessuno. Men che meno a Bella Swan.

Dovrei andarmene, o quantomeno smettere di guardarla, anzi di spiarla. La sua vita non è e nemmeno dev’essere affar mio…Eppure non riesco a distogliere lo sguardo da quei due. Saprai capirla meglio di me, Ted? Saprai leggere in quei suoi occhi al cioccolato? Forse un giorno potrai starle accanto, tenerla per mano. Potrai assaporare il profumo della sua pelle e dei suoi capelli senza avere la tentazione di morderla. Potrai toccarla senza immaginare quanto possa essere dolce e delizioso il sapore del suo sangue. Potrai anche baciarla senza il timore di ucciderla. E se non sarà Bella, sarà qualcun’altra. In qualunque caso, mio caro Ted, io ti invidio. Perché a te è concesso tutto ciò che a me è proibito.

Di nuovo guardo Bella. Ted deve averle chiesto qualcosa, perché la vedo fare un cenno negativo con il capo e poi dare una sorta di spiegazione. Scambiano ancora poche parole e poi Bella si allontana. Ted rimane fermo qualche secondo a guardarla. La sua espressione è a dir poco dispiaciuta. Probabilmente l’ha invitata a pranzo, o a bere un caffè…E lei ha rifiutato. E non so perché, ma mi ritrovo a mettere in moto la macchina, e a sorridere compiaciuto.

“Alice, perché non me lo hai detto?” le domando appena entrato in casa. Il mio tono, più che arrabbiato, è disperato.

Mia sorella mi guarda, con quella dolce espressione da bambina. Non c’è bisogno che aggiunga altro alla mia domanda, perché lei sa benissimo a cosa mi riferisco.

“Ma detto cosa?” chiede Carlisle.

“Della ragazza…”

“Quale ragazza?”

Tutta la famiglia si ritrova riunita in soggiorno. Siamo molto uniti. Ogni volta che c’è un problema, se ne parla tutti insieme. Perché nella nostra a dir poco “particolare” situazione, se uno solo ha un problema, allora lo hanno anche tutti gli altri.

“Oggi ho…incontrato una ragazza…e le ho parlato”

“Oh…e come mai, tesoro?” mi chiede Esme, curiosa e premurosa come sempre.

“Perché è la prima volta che non riesco a leggere nella mente di qualcuno e questa cosa mi ha incuriosito… Diciamo anche che lei mi ha incuriosito…”

Tutti mi guardano con espressioni che vanno dalla meraviglia di Carlisle ed Esme all’incomprensione di Jasper, fino alla totale disapprovazione da parte di Rosalie ed Emmet.

“Quello che non capisco è perché Alice non mi abbia detto nulla…”

“Edward, non possiamo vivere sempre basandoci sulle mie visioni, anche perché lo sai che non sempre sono affidabili…”

“Si, ma questa volta io avevo bisogno che tu mi mettessi almeno in guardia!”

Dall’espressione mortificata di Alice, mi rendo conto che forse ho esagerato. Allora, cerco di ammorbidire il mio tono.

“Alice, se tu me lo avessi detto, io mi sarei comportato in maniera meno stupida. Non avrei mai…”

“Edward, vorresti farmi credere che se io ti avessi detto che oggi una ragazza avrebbe attirato la tua attenzione, tu non ti saresti incuriosito? Edward…saresti stato comunque interessato, probabilmente anche di più”

E con quella risposta, Alice abbatte tutte le mie convinzioni. Perché non posso fare a meno di ammettere la verità di quelle parole. Che lei me lo dicesse o no, a quanto pare ero destinato a provare interesse nei confronti di Bella Swan.

Cosa farai ora Edward? E’ il pensiero di Esme, di Carlisle. Di tutti.

“Non lo so…” sono le uniche parole che riesco a pronunciare, immerso come sono nella mia totale confusione.

E’ pericoloso, Edward. Per tutti. E lo sai. Le parole fastidiosamente corrette di Rosalie irrompono prepotentemente nella mia testa.

“Riuscirai ad evitarla?” mi domanda Carlisle, ma la sua non è una richiesta. Sembra solo una semplice domanda. La fiducia che i miei genitori nutrono nei miei confronti è inspiegabilmente grande. Ma il dubbio di mio padre è totalmente fondato. Ed è una domanda alla quale sinceramente non saprei cosa rispondere. Perché oggi non sono riuscito a resistere alla tentazione di parlarle per svelare quei segreti che mi vengono celati dalle sue barriere. E allora, terribilmente insicuro delle mie stesse parole, mi affido all’unica risposta sensata, l’unica risposta che mi è permesso dare. E l’unica risposta che più si avvicina al mio stato d’animo.

“Devo”

E senza aggiungere altro, senza nemmeno guardare nessuno della mia famiglia, salgo le scale e mi chiudo in camera. Ho bisogno di stare da solo. Di riflettere senza essere influenzato dalle parole e dai pensieri di nessuno. “Riuscirai ad evitarla?” e la mia risposta “Devo”. Cosa significa, Edward? Che ti sei cacciato in una situazione pericolosa? Si. Che dovrai sforzarti per fare in modo che quello che è accaduto oggi non accada mai più? Si. Che devi, ma non vuoi? Assolutamente s

  
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