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Autore: luna89    12/03/2010    5 recensioni
Sono tutti umani. Bella e Alcie sono amiche dall'età di 10 anni, ma vivono in città differenti.Cosa succederà quando Alice e, tutto il resto della sua famiglia, si trasferirà nella stessa città di Bella??
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve ragazze^^
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un po’ da fare XDXDXD cercherò di essere più costante promesso ^^
Ringrazio i 29 preferiti e i 51 seguita *.* nn mi sembra ancora vero … grazie
Ringrazio i lettori silenziosi
E un grazie particolare a Rebussiii; volpessa22, 1918, Fairy29, Claudia97, micia247 per aver lasciato una recensione (scusate se non rispondo ma è tardi è ho un po’ di sonno dmn mi devo svegliare presto -.-‘)
E come sempre grazie alla mia beta Fairy29

Ah! quasi dimenticavo, mentre scrivevo questo cap ho scritto una specie di poesia, ma in realta non è una poesia ...non so definire cos'è con esattezza  *me scema* ^^ cmq mi farebbe piacere se la leggeste la potete trovare qui

Voglio dedicare questo cap alla mia piccola sister … ti lovvo tantissimo sister ^^

 

 

Only you in my mind

              

 

Pov Edward

Certo che lista che mi ha dato mia madre è davvero lunga.
Ho come l’impressione che se la si preparata molto prima, e mi abbia incastrato.
Altro che qual cosina per la torta, su questa lista c’è di tutto.
Sbuffando, inserisco una moneta nell’apposito congegno per poter prendere un carrello.
Varcate le porte automatiche del super market, gli occhi di tutti i presenti si puntano su di me.
Però qui le persone sono veramente curiose, ma è anche vero che è normale che tutti, soprattutto le donne si voltino a guardarmi.
No, dico… sono Edward Cullen, non so se mi spiego.

Però come siamo modesti … di’ la verità di secondo nome fai Modestino, vero??
Beh! Cos’è tutta questa ironia? Ho semplicemente esposto la realtà dei fatti. Sono bello che c’è di male?!
Assolutamente niente... se non te la tiri
Non me la sto tirando. Il mio è solo un parere obiettivo.
Ceeerto … e io sono un vampiro ..tsè
Comunque dacci un taglio. Vedi di non distrarmi e farmi perdere tempo come tuo solito, vado di fretta mi devo preparare per l’incontro con Lei di oggi pomeriggio, per cui mi devo dare una mossa a tornare a casa.
Cosa?? … è ancora mattina. Non ti serve tutto questo tempo per prepararti.
Hai ragione. Vado bene anche così. Nessuno può resistere al mio fascino. Vedrai mi basterà fare un accenno di sorriso, passarmi la mano tra i capelli… e il gioco è fatto, cadrà ai miei piedi come se nulla fosse.
Certo che narciso ti fa un baffo

Ma la vuoi smettere?
Ma lo senti quello che dici?
Allora?
Allora? Sei assurdo quando fai certi discorsi
Ma se dico solo la verità?! Non hai visto gli sguardi che mi hanno lanciato tutte appena sono entrato?
Va beh… lascia stare, ci rinuncio … sei un caso perso ormai … sono arrivo troppo tardi
Bravo smettila. E poi, altro che troppo tardi, era meglio se non arrivavi proprio.
Già, da quando c’è lui nella mia testa sto impazzendo. Non mi da un attimo di tregua, quando penso che se ne sia finalmente andato lasciandomi in pace, ecco che spunta fuori con una delle sue stupidaggini.

Hey!
Senza offesa.
Sghignazzando (se qualcuno mi vedesse ora mi prenderebbe per pazzo), continuo il giro per il supermercato aggiungendo le cose  nel carrello mano a mano che vado avanti.
Rettifico questa lista non è lunga è chilometrica. Il carrello è stracolmo, pieno di prodotti di vario genere, meno male che dovevo comprare solo poche cose, non oso immaginare se mi mandava a fare una spesa effettiva. Dopo più di un ora a girare tra gli scaffali ho finalmente finito e posso avviarmi alle casse per pagare. Il movimento di una chioma castana attira la mia attenzione. Che sia la ragazza dello scontro??
Non so cosa  mi prende all’improvviso, ma lascio il carrello li in mezzo alla corsia a le corro dietro. In un battito di ciglia la raggiungo. Sono dietro di lei. Lascio scorrere lo sguardo sulla sua figura e mi accorgo che non è lei, non è la ragazza con cui mi sono scontrato ieri all’università. No, questo non è il suo culetto, ne sono più che sicuro, come sono sicuro che riuscirei a riconoscerlo ovunque.

Non c’è che dire, la parte del maniaco ti riesce benissimo.
Sta zitto tanto lo so che piace anche a te, perciò non fare tanto il puritano adesso.
Aspetto una risposta per le rime che … non arriva. Bene per una volta sono riuscito a zittirlo, me ne compiaccio. Ritorno al carrello abbandonato a mi metto in fila per pagare.
Mi sento strano, deluso direi ... Perché?

Perché volevi rivedere la ragazza di ieri
Già. Mi sarebbe veramente piaciuto.
Anche a me

 

 

 

 

Pov Bella

Eccomi di fronte villa Cullen. Parcheggio nel vialetto di ghisa. Neanche il tempo di scendere e chiudere lo sportello della macchina che vengo travolta da un uragano.
“BELLAAAAAAAAAAAAAA”
No non è uragano è soltanto Alice, che riesco a riconoscere solo perché la sento gridare il mio nome. Dopo essermi ripresa dallo shock iniziale ricambio il suo caloroso abbraccio stritolatore.
“ALICE”
Ci stacchiamo quanto basta. Ci guardiamo negli occhi. Scoppiamo a ridere e a piangere per poi riabbracciarci ancora.
Mia piccola dolce follettina. Quanto mi è mancata la tua presenza in tutti questi anni… Cosa avrei fatto senza le tue lettere? Senza il tuo appoggio? senza i tuoi incoraggiamenti? Non mi sembra ancora vero che adesso sei qui  e che ti sto finalmente abbracciando. Sei un piccolo sogno che si avvera ti voglio tanto bene amica mia.
Dopo minuti interminabili, sciogliamo definitivamente il nostro abbraccio.
“Dai vieni entriamo dentro …”
Annuisco mentre  Alice mi prende per mano e mi  trascina verso l’ingrasso dove c’è una bellissima donna dai capelli caramellati, che commossa si asciuga le lacrime che le sono rimaste sul viso.
“Ciao! Io sono Esme la mamma di Alice … è un piacere conoscerti finalmente”
“Salve signora Cullen, è un piacere conoscerla anche per me”
Rispondo educata porgendo una mano presentandomi, ma lei sorprendendomi mi abbraccia affettuosa. Rimango per un attimo spiazzata da questo gesto, ma mi riprendo subito ricambiando il suo saluto così cordiale e caloroso.
“Cara non darmi del lei … chiamami semplicemente Esme …”
Mi sorride affabile.
“Va bene … Esme”
Le sorrido a mia volta.
“Forza entriamo dentro …”
“Si, si, entriamo … vieni forza … voglio farti vedere la mia stanza … uh e poi abbiamo tante cose da dirci … devo farti vedere tante cose … e poi dobbiamo rifarti il look … si si vedrai …”
A questo punto smetto di ascoltarla. Ma quanto parla? Sembra che non abbia neanche bisogno di riprendere aria. Accondiscendente mi lascio ancora trascinare su per le scale, al piano superiore dove penso si trovi la sua camera, mentre vedo Esme scuotere la testa ridacchiando leggermente e lanciandomi uno sguardo sconsolato, di chi la sapeva lunga.
La stanza di Alice era bellissima oltre che molto ordinata a differenza della mia che sembrava un campo di battaglia.
Le pareti tinteggiate di lilla chiaro danno un senso di tranquillità, sembrano non andare d’accordo con l’esuberanza di Alice. Le tende sono di un lilla più scuso. L’arredamento è scelto con cura. Sulla scrivania c’è un pc portatile rosa. In un angolo della stanza c’è un piccolo tavolino con una macchina da cucire con un manichino per modelli a fianco. Ecco il magico angolo di Alice. Ecco la sua essenza, la sua passione: la moda.
“Hai una stanza bellissima …”
“Grazie … Sono cosi contenta …”
Dice incominciando a saltellare sul posto.
“Dai sediamoci sul letto … devo dirti tante di quelle cose che non so da dove iniziare …”
Le sorrido comprensiva, anche io vorrei dirle tante di quelle cose che se aprissi bocca in questo uscirebbero solo parole ingarbugliate. Sedute sul letto, con le gambe incrociate, una di fronte all’altra parliamo per quella che mi sembra un eternità. Parliamo di tutto. Parliamo di tutto quello che non è stato possibile scrivere in una lettera, perché troppe le emozioni di quei momenti per poterle immortalare, trasmettere all’altro attraverso l’inchiostro. Parliamo di noi stesse. Parliamo di noi. Parliamo delle nostre famiglie. Parliamo, parliamo. Distrattamente butto un occhio alla sveglia posta sul comodino di fianco al letto a baldacchino. Caspita sono già le undici, è solo adesso realizzo che un eternità non potrà bastare per tutto quello che abbiamo da dirci. Ma ormai lei è qui, con me, non abbiamo fretta, avremo ancora domani,e dopo domani ancora per raccontare di noi. Sorrido a questo pensiero, e mi sento più sollevata.
“Non vedo l’ora di farti conoscere Rose, vedrai andrete sicuramente d’accordo, anche lei come te ama la moda e adora fare shopping …”
“SIIIIIIII SHOPPING … dobbiamo assolutamente organizzarci per fare acquisti … mmm … specialmente tu … ma non ti preoccupare adesso ci penso io a te …”
Arriccio il naso, non amo molto fare compere, e se poi devo andare con Rose e adesso anche con questa piccola pazzoide, la cosa mi piace ancora meno, e mi sa che non posso in alcun modo tirami indietro o forse …
“Se stai pensando a come svignartela sappi che non hai alcuna via di scampo … chiaro signorinella??”
Come non detto. Meglio assecondarla non mi piace molto quello sguardo assassino che ha messo su.
Alzo le mani in segno di resa e ricavo in cambio un sorriso.
“Ok ok … farò tutto ciò che vuoi”
Il suo sorriso si allarga a dismisura. Oh oh… mi sa che ho appena gettato benzina sul fuoco.
“Rimani per pranzo?”
“Mi piacerebbe molto ma tra un po’ ho un incontro con un editore, mag ….”
Non mi lascia finire che si getta su di me.
“AAAAAAAAHHHH MA E’ FANTASTICO … cosa aspettavi a dirmelo??”
Credo che il suo urlo mi abbia perforato un timpano.
“Alice mi stai soffocando …”
Mi libera del suo abbraccio omicida e ritorna a sedersi composta.
“Non so perché non te ne ho parlato subito … ho un po’ di paura…”
Ammetto a bassa voce.
“Non devi … hai scritto una storia bellissima. Vedrai questo incontro andrà alla grande me lo sento …”
“Speriamo … beh allora io vado … senti questa sera ti va di fare un pigiama party cosi ti presento anche Rose??”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII è un idea grandiosa …”
“Bene allora ti chiamo più tardi per metterci d’accordo a che ora ti devo passare a prendere … ok?
“Si si”
Usciamo dalla stanza. Sulle scale incontriamo un ragazzo che sembra un armadio. Ci vede e mi sorride raggiante.
“Non ci credo … allora esisti davvero … e io che pensavo che fossi solo frutto del’immaginazione della nana”
Ridacchio divertita. Deve essere sicuramente Emmett il burlone della famiglia.
“Piacere Bella … tu devi essere Emmett giusto”
“Si come lo sai?”
“Oh Alice mi ha parlato molto di voi … e come se vi conoscessi da sempre” spiego sorridendo.
“Dove state andando???”
“Accompagno Bella alla porta sta andando via ….”
“ Il rosso petulante sa che Bellina è qui?”
Bellina??? Sorrido. Mi piace. Rosso petulante??? Molto probabilmente deve essere l’altro fratello. Chissà perché rosso petulante.
“No non credo …”
“Ahahahah … allora non posso perdermi la sua faccia quando lo verrà a sapere … ahahahah”
Credo di essermi persa un passaggio.
“ahahah … beh allora ciao Bellina … torna presto a trovarci …ahahah”
“Ma si può sapere che hai da ridere scemo di un orso ???”
Gli sbraita contro Alice che si sta un tantino alterando.
“Vedrai, vedrai ….. hahahahah … chiamami quando torna voglio dirglielo io…aahahahaha … già mi immagino la scena … aahahahahah”
“Stupido orso”
Sento borbottare Alice mentre mi trascina giù per le scale. Credo ormai ci abbia preso gusto a trascinarmi via. Volto il capo all’indietro ed Emmett è ancora li che se la ride come un matto, con una mano poggiata sulla pancia e una sulla ringhiera per sorreggersi.
La dolcezza di mamma Esme, la simpatia di Emmett è tutto come me lo ha descritto nelle lettere. Mi è tutto cosi famigliare che non provo imbarazzo o timidezza. Mi sento come se facessi un po’ parte anche io della loro famiglia.
Non vedo l’ora di poter incontrare anche gli altri due.

 

Pov Edward

“Sono tornato” Urlo appena varcata la porta di casa.
Sento un rumore assordante provenire dalla scale.

Oddio il terremoto
Ma no tranquillo e solo Emmett che sta scendendo le scale di corsa.
“Edward …”
Si ferma davanti a me mettendomi le mani sulle spalle. Riprende un po’ di fiato per poi scoppiare a ridere sguaiatamente. Aspetto un minuto. Due minuti. Tre minuti.
“Che cazzo ti ridi si può sapere?”
Sbotto infastidito.
“Ahahahah …. Eddy …ahahahah”
“Non chiamarmi Eddy”
“Ahahahahah …. indovina chi ci è venuta a trovare e se ne appena andata?”
“Chi?”
“Indovina ….ahahahah”
“Emm smettila di fare il coglione e dimmi chi è…”
Ormai sono incazzato nero.
“L’amica di penna della nana … ahahahah … tu non c’eri …ahahaha …. E no se ne già andata …ahahahah”
Cosa????
“Oddio Edward devi vedere la tua faccia … hahahahaahahah… sei troppo divertente ….”
Cosa???
“ Non è vero. Deve venire oggi pomeriggio … smettila di prendermi in giro”
“Ti sto dicendo la verità … chiedilo alla mamma se non mi credi”
Senza farmelo ripetere due volte, a passo di carica mi dirigo in cucina entrando come una furia
“Che sarebbe questa storia che l’amica della nana è già venuta??”
“Si … è appena andata via aveva un impegno importante … oh Edward dovevi vederla che cara ragazza … si vede lontano un miglio che vuole un bene dell’anima a vostra sorella. È cosi dolce, carina, educata …”
Smetto di ascoltarla, la mia mente è andata in black out appena ha sentito pronunciare le parole è andata via. Non ci posso credere. Ditemi che non è vero.

È tutto vero invece
Grazie tante.

Beh prego
Ma va … lasciamo perdere. In questo preciso momento non so se scontento o incazzato. Lentamente, mi trascino per le scale verso la mia camera.
Dai non fare così … ormai vivete nella stessa città, mica non la incontrerai più, e poi verrà sicuramente ancora qui a casa.
Hai ragione … adesso che lei e la pazza abitano vicine staranno sempre insieme. Dove sarà la nana ci sarà anche Lei.
Molto più contento e sollevato mi siedo alla scrivania e decido di studiare un po’.
Hey!?

Dimmi …
Grazie piccola vocina arrogante.
Tu sarai arrogante non io … comunque prego

Non sono arrogante, e poi ti ho appena ringraziato potresti essere anche più gentile non credi?!

Si  ma mi hai dato dell’arrogante
Perchè lo sei e pensi di avere sempre ragione
Io ho sempre ragione … e poi bello ti  voglio ricorda che io sono una parte di te … quindi … fai due più due …
In ogni caso io sono molto meglio.
Non …
Adesso basta sto cercando di studiare, esci dalla mia testa.
Un respiro profondo. Due respiri profondi. Ok adesso sono più calmo. Apro il libro di anatomia e inizio a leggere ad alta voce le prime righe, ma la concentrazione dura poco.
La mia mente  si perde ad immaginare l’incontro con Lei, ed io la lascio fare e mi perdo in quelle rappresentazioni che prendono vita nella mia testa.
Do libero sfogo alla fantasia immaginando Lei.
I suoi occhi. I suoi capelli. La sua bocca. Il suo corpo. La sua voce.
Io e Lei in salone. Seduti, uno di fianco all’altro, sul divano bianco a parlare,a ridere a scherzare. E per tutto il resto della giornata mi lascio cullare da queste dolci fantasie.

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Spero che il cap vi sia piaciuto … sinceramente a me nn piace tanto, ma mi farebbe cmq piacere leggere cosa ne pensate quindi  … xfavore mi lasciate un piccolo commentino??? *me in ginicchio*  Grazie^^
Alla proxima
Bacibaci luna^^

 

 

 

  
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