Salve
ragazze^^
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un po’ da fare XDXDXD
cercherò di essere più costante promesso ^^
Ringrazio i 29 preferiti e i 51 seguita *.* nn mi sembra
ancora vero … grazie
Ringrazio i lettori silenziosi
E un grazie particolare a Rebussiii;
volpessa22, 1918, Fairy29, Claudia97, micia247 per aver
lasciato una recensione (scusate se non rispondo ma è tardi
è ho un po’ di
sonno dmn mi devo svegliare presto -.-‘)
E come sempre
grazie alla mia beta Fairy29
Ah! quasi dimenticavo, mentre scrivevo questo cap ho scritto una specie di poesia, ma in realta non è una poesia ...non so definire cos'è con esattezza *me scema* ^^ cmq mi farebbe piacere se la leggeste la potete trovare qui
Only you in my mind
Pov
Edward
Ho come l’impressione che se la si preparata molto prima,
e mi abbia incastrato.
Altro che qual cosina per la torta, su questa lista
c’è
di tutto.
Sbuffando, inserisco una moneta nell’apposito congegno
per poter prendere un carrello.
Varcate le porte automatiche del super market, gli occhi
di tutti i presenti si puntano su di me.
Però qui le persone sono veramente curiose, ma è
anche
vero che è normale che tutti, soprattutto le donne si
voltino a guardarmi.
No, dico… sono Edward Cullen, non so se mi spiego.
Già, da quando c’è lui nella mia testa
sto impazzendo. Non
mi da un attimo di tregua, quando penso che se ne sia finalmente andato
lasciandomi in pace, ecco che spunta fuori con una delle sue
stupidaggini.
Sghignazzando (se qualcuno mi vedesse ora mi prenderebbe
per pazzo), continuo il giro per il supermercato aggiungendo le cose nel carrello mano a mano
che vado avanti.
Rettifico questa lista non è lunga è
chilometrica. Il
carrello è stracolmo, pieno di prodotti di vario genere,
meno male che dovevo
comprare solo poche cose, non oso immaginare se mi mandava a fare una
spesa
effettiva. Dopo più di un ora a girare tra gli scaffali ho
finalmente finito e
posso avviarmi alle casse per pagare. Il movimento di una chioma
castana attira
la mia attenzione. Che sia la ragazza dello scontro??
Non so cosa mi
prende all’improvviso, ma lascio il carrello li in mezzo alla
corsia a le corro
dietro. In un battito di ciglia la raggiungo. Sono dietro di lei.
Lascio
scorrere lo sguardo sulla sua figura e mi accorgo che non è
lei, non è la
ragazza con cui mi sono scontrato ieri
all’università. No, questo non è il suo
culetto, ne sono più che sicuro, come sono sicuro che
riuscirei a riconoscerlo
ovunque.
Aspetto una risposta per le rime che … non arriva. Bene
per una volta sono riuscito a zittirlo, me ne compiaccio. Ritorno al
carrello
abbandonato a mi metto in fila per pagare.
Mi sento strano, deluso direi ... Perché?
Pov
Bella
“BELLAAAAAAAAAAAAAA”
No non è uragano è soltanto Alice, che riesco a
riconoscere
solo perché la sento gridare il mio nome. Dopo essermi
ripresa dallo shock
iniziale ricambio il suo caloroso abbraccio stritolatore.
“ALICE”
Ci stacchiamo quanto basta. Ci guardiamo negli occhi. Scoppiamo
a ridere e a piangere per poi riabbracciarci ancora.
Mia piccola dolce follettina. Quanto mi è mancata la tua
presenza in tutti questi anni… Cosa avrei fatto senza le tue
lettere? Senza il
tuo appoggio? senza i tuoi incoraggiamenti? Non mi sembra ancora vero
che
adesso sei qui e
che ti sto finalmente
abbracciando. Sei un piccolo sogno che si avvera ti voglio tanto bene
amica
mia.
Dopo minuti interminabili, sciogliamo definitivamente il
nostro abbraccio.
“Dai vieni entriamo dentro …”
Annuisco mentre
Alice mi prende per mano e mi
trascina verso l’ingrasso dove
c’è una bellissima donna dai capelli
caramellati, che commossa si asciuga le lacrime che le sono rimaste sul
viso.
“Ciao! Io sono Esme la mamma di Alice …
è un piacere
conoscerti finalmente”
“Salve signora Cullen, è un piacere conoscerla
anche per
me”
Rispondo educata porgendo una mano presentandomi, ma lei
sorprendendomi mi abbraccia affettuosa. Rimango per un attimo spiazzata
da
questo gesto, ma mi riprendo subito ricambiando il suo saluto
così cordiale e
caloroso.
“Cara non darmi del lei … chiamami semplicemente
Esme …”
Mi sorride affabile.
“Va bene … Esme”
Le sorrido a mia volta.
“Forza entriamo dentro …”
“Si, si, entriamo … vieni forza …
voglio farti vedere la
mia stanza … uh e poi abbiamo tante cose da dirci
… devo farti vedere tante
cose … e poi dobbiamo rifarti il look … si si
vedrai …”
A questo punto smetto di ascoltarla. Ma quanto parla?
Sembra che non abbia neanche bisogno di riprendere aria.
Accondiscendente mi
lascio ancora trascinare su per le scale, al piano superiore dove penso
si
trovi la sua camera, mentre vedo Esme scuotere la testa ridacchiando
leggermente e lanciandomi uno sguardo sconsolato, di chi la sapeva
lunga.
La stanza di Alice era bellissima oltre che molto
ordinata a differenza della mia che sembrava un campo di battaglia.
Le pareti tinteggiate di lilla chiaro danno un senso di
tranquillità, sembrano non andare d’accordo con
l’esuberanza di Alice. Le tende
sono di un lilla più scuso. L’arredamento
è scelto con cura. Sulla scrivania
c’è un pc portatile rosa. In un angolo della
stanza c’è un piccolo tavolino con
una macchina da cucire con un manichino per modelli a fianco. Ecco il
magico
angolo di Alice. Ecco la sua essenza, la sua passione: la moda.
“Hai una stanza bellissima …”
“Grazie … Sono cosi contenta
…”
Dice incominciando a saltellare sul posto.
“Dai sediamoci sul letto … devo dirti tante di
quelle
cose che non so da dove iniziare …”
Le sorrido comprensiva, anche io vorrei dirle tante di
quelle cose che se aprissi bocca in questo uscirebbero solo parole
ingarbugliate. Sedute sul letto, con le gambe incrociate, una di fronte
all’altra parliamo per quella che mi sembra un
eternità. Parliamo di tutto.
Parliamo di tutto quello che non è stato possibile scrivere
in una lettera,
perché troppe le emozioni di quei momenti per poterle
immortalare, trasmettere
all’altro attraverso l’inchiostro. Parliamo di noi
stesse. Parliamo di noi.
Parliamo delle nostre famiglie. Parliamo, parliamo. Distrattamente
butto un
occhio alla sveglia posta sul comodino di fianco al letto a
baldacchino.
Caspita sono già le undici, è solo adesso
realizzo che un eternità non potrà
bastare per tutto quello che abbiamo da dirci. Ma ormai lei
è qui, con me, non
abbiamo fretta, avremo ancora domani,e dopo domani ancora per
raccontare di
noi. Sorrido a questo pensiero, e mi sento più sollevata.
“Non vedo l’ora di farti conoscere Rose, vedrai
andrete
sicuramente d’accordo, anche lei come te ama la moda e adora
fare shopping …”
“SIIIIIIII SHOPPING … dobbiamo assolutamente
organizzarci
per fare acquisti … mmm … specialmente tu
… ma non ti preoccupare adesso ci
penso io a te …”
Arriccio il naso, non amo molto fare compere, e se poi
devo andare con Rose e adesso anche con questa piccola pazzoide, la
cosa mi
piace ancora meno, e mi sa che non posso in alcun modo tirami indietro
o forse
…
“Se stai pensando a come svignartela sappi che non hai
alcuna via di scampo … chiaro signorinella??”
Come non detto. Meglio assecondarla non mi piace molto
quello sguardo assassino che ha messo su.
Alzo le mani in segno di resa e ricavo in cambio un
sorriso.
“Ok ok … farò tutto ciò che
vuoi”
Il suo sorriso si allarga a dismisura. Oh oh… mi sa che
ho appena gettato benzina sul fuoco.
“Rimani per pranzo?”
“Mi piacerebbe molto ma tra un po’ ho un incontro
con un
editore, mag ….”
Non mi lascia finire che si getta su di me.
“AAAAAAAAHHHH MA E’ FANTASTICO … cosa
aspettavi a
dirmelo??”
Credo che il suo urlo mi abbia perforato un timpano.
“Alice mi stai soffocando …”
Mi libera del suo abbraccio omicida e ritorna a sedersi
composta.
“Non so perché non te ne ho parlato subito
… ho un po’ di
paura…”
Ammetto a bassa voce.
“Non devi … hai scritto una storia bellissima.
Vedrai
questo incontro andrà alla grande me lo sento
…”
“Speriamo … beh allora io vado … senti
questa sera ti va
di fare un pigiama party cosi ti presento anche Rose??”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII è un idea grandiosa
…”
“Bene allora ti chiamo più tardi per metterci
d’accordo a
che ora ti devo passare a prendere … ok?
“Si si”
Usciamo dalla stanza. Sulle scale incontriamo un ragazzo
che sembra un armadio. Ci vede e mi sorride raggiante.
“Non ci credo … allora esisti davvero …
e io che pensavo
che fossi solo frutto del’immaginazione della nana”
Ridacchio divertita. Deve essere sicuramente Emmett il
burlone della famiglia.
“Piacere Bella … tu devi essere Emmett
giusto”
“Si come lo sai?”
“Oh Alice mi ha parlato molto di voi … e come se
vi conoscessi
da sempre” spiego sorridendo.
“Dove state andando???”
“Accompagno Bella alla porta sta andando via
….”
“ Il rosso petulante sa che Bellina è
qui?”
Bellina??? Sorrido. Mi piace. Rosso petulante??? Molto
probabilmente deve essere l’altro fratello. Chissà
perché rosso petulante.
“No non credo …”
“Ahahahah … allora non posso perdermi la sua
faccia
quando lo verrà a sapere … ahahahah”
Credo di essermi persa un passaggio.
“ahahah … beh allora ciao Bellina …
torna presto a
trovarci …ahahah”
“Ma si può sapere che hai da ridere scemo di un
orso ???”
Gli sbraita contro Alice che si sta un tantino alterando.
“Vedrai, vedrai ….. hahahahah …
chiamami quando torna
voglio dirglielo io…aahahahaha … già
mi immagino la scena … aahahahahah”
“Stupido orso”
Sento borbottare Alice mentre mi trascina giù per le
scale. Credo ormai ci abbia preso gusto a trascinarmi via. Volto il
capo
all’indietro ed Emmett è ancora li che se la ride
come un matto, con una mano
poggiata sulla pancia e una sulla ringhiera per sorreggersi.
La dolcezza di mamma Esme, la simpatia di Emmett è tutto
come me lo ha descritto nelle lettere. Mi è tutto cosi
famigliare che non provo
imbarazzo o timidezza. Mi sento come se facessi un po’ parte
anche io della
loro famiglia.
Non vedo l’ora di poter incontrare anche gli altri due.
“Sono
tornato” Urlo appena varcata la porta di casa.
Sento un rumore assordante provenire dalla scale.
“Edward …”
Si ferma davanti a me mettendomi le mani sulle spalle.
Riprende un po’ di fiato per poi scoppiare a ridere
sguaiatamente. Aspetto un
minuto. Due minuti. Tre minuti.
“Che cazzo ti ridi si può sapere?”
Sbotto infastidito.
“Ahahahah …. Eddy …ahahahah”
“Non chiamarmi Eddy”
“Ahahahahah …. indovina chi ci è venuta
a trovare e se ne
appena andata?”
“Chi?”
“Indovina ….ahahahah”
“Emm smettila di fare il coglione e dimmi chi
è…”
Ormai sono incazzato nero.
“L’amica di penna della nana … ahahahah
… tu non c’eri
…ahahaha …. E no se ne già andata
…ahahahah”
“Ti sto dicendo la verità … chiedilo
alla mamma se non mi
credi”
Senza farmelo ripetere due volte, a passo di carica mi
dirigo in cucina entrando come una furia
“Che sarebbe questa storia che l’amica della nana
è già
venuta??”
“Si … è appena andata via aveva un
impegno importante … oh Edward dovevi
vederla che cara ragazza … si vede lontano un miglio che
vuole un bene
dell’anima a vostra sorella. È cosi dolce, carina,
educata …”
Smetto di ascoltarla, la mia mente è andata in black out
appena ha sentito pronunciare le parole è
andata via. Non ci posso credere. Ditemi che non è
vero.
Molto più contento e sollevato mi siedo alla scrivania e
decido di studiare un po’.
Tu sarai arrogante non io … comunque prego
Non sono arrogante, e poi ti ho appena ringraziato
potresti essere anche più gentile non credi?!
Un respiro profondo. Due respiri profondi. Ok adesso sono
più calmo. Apro il libro di anatomia e inizio a leggere ad
alta voce le prime
righe, ma la concentrazione dura poco.
La mia mente si
perde ad immaginare l’incontro con Lei, ed io la lascio fare
e mi perdo in
quelle rappresentazioni che prendono vita nella mia testa.
Do libero sfogo alla fantasia immaginando Lei.
I suoi occhi. I suoi capelli. La sua bocca. Il suo corpo.
La sua voce.
Io e Lei in salone. Seduti, uno di fianco all’altro, sul
divano bianco a parlare,a ridere a scherzare. E per tutto il resto
della
giornata mi lascio cullare da queste dolci fantasie.
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Spero che il cap vi sia piaciuto … sinceramente a me nn
piace tanto, ma mi farebbe cmq piacere leggere cosa ne pensate quindi … xfavore mi
lasciate un piccolo
commentino??? *me in ginicchio* Grazie^^
Alla proxima
Bacibaci luna^^