Sono le tre di notte e da
mezz’ora è iniziata l’operazione “Fuori tutti”.
I Major della mia squadra
hanno buttato giù dal letto le matricole e stanno praticamente testando le loro
potenzialità.
Una specie di caccia al
topo dove i topi sono i nuovi arrivati.
Chi resiste fino all’alba
è dentro.
Io e Jacob siamo appostati su un albero. La pioggia non cessa e saremmo zuppi se non fosse per la mia tuta e per l’impermeabile di Jacob. Non che per me faccia qualche differenza, potrei restare così decenni senza soffrire il freddo...è una delle piccole bellezze di essere un vampiro.
Jake guarda i
candidati seduto su un ramo del mio stesso albero con le gambe a penzoloni.
Nessuno si accorge della nostra presenza.
Tre ragazzi hanno fatto
gruppo e stanno venendo dalla nostra parte. Non hanno capito che questo non è un
lavoro di squadra. Qui devono sopravvivere i migliori e per sopravvivere devi
essere solo.
Nessun peso.
Nessuno da aiutare.
Solo te
stesso.
Un major avanza nella
boscaglia senza fare il minimo rumore. I tre ragazzi sono in allerta ma non
serve a niente, sono fritti.
I ragazzi stramazzano a
terra uno ad uno.
Sollevo gli occhi al
cielo. Chissà se Reneesme è stata catturata.
-Io non mi preoccuperei se
fossi al tuo posto…-mormora Jake visibilmente annoiato.
-Perché? È solo una
liceale e quelli che hai visto la
in fondo erano delle promesse dell’esercito. Ti sembra che possa avere qualche
speranza?-gli dico enfatizzando l’assurdità.
-Reneesme è la figlia
della leggendaria Fawn…è poi non è una semplice umana. E' mezza vampira come te,
conterà pur qualcosa, no?-mormora Jacob come se la bravura di mia figlia fosse
una cosa ovvia.
-E’ anche figlia
di….-mormoro ma non riesco a terminare la frase, non riesco a pronunciare
nemmeno il suo nome.
-Ho sentito che è in città…-sussurra Jake quasi per paura della mia reazione. Infatti non mi guarda ma sento il suo cuore accellerare per l'agitazione. Lo sa che non è un buon discorso.
Dei rumori ci fanno
destare dal continuare questa conversazione.
Finalmente ottengo quello
che volevo. Vedo spuntare Reneesme poco lontano da dove ci troviamo
noi.
-Che fai? Non vai?-mi
chiede indicandola.
Afferro la maschera che mi
porge Jake. È abbastanza grande da coprirmi completamente il
volto.
Con un salto preciso
atterro in una zona morta. Reneesme sta avanzando proprio verso di me
inconsapevole ancora della mia presenza.
Mi supera senza
notarmi.
Appena sono dietro le sue
spalle si volta e inizia ad attaccarmi. Anche
pesantemente.
Mi chiedo dove abbia
imparato certe cose.
Mi limito a difendermi
guardando fino a che punto riesce a resistere e cercando di ridurre al massimo i
miei istinti predatori.
Dietro di lei ad una
decina di metri vedo un major avvicinarsi per aiutarmi.
Prendo il braccio di
Reneesme e la butto a terra sulla schiena mentre con il mio stivale la tengo
bloccata al terreno.
-Bastardi! Me la pagherete
tutti….-urla cercando di liberarsi.
-Ottimo lavoro…-mi dice il
major. Ci vuole poco prima che mi riconosca.
-Non pensavo che foste qua…-mormora in tono di scusa chinandosi leggermente.
-Riprendi i tuoi
compiti…-gli rispondo camuffando la voce per impedire a mia figlia di
riconoscermi.
-Avverto la squadra di
buttarla fuori.- mi dice mentre cerca di azionare il suo
comunicatore.
Jake salta giù dal suo
ramo appena in tempo per bloccargli la mano. Si è incappucciato per non essere
riconosciuto nemmeno lui anche se non so a cosa serve visto che Reneesme non
l'ha mai visto.
-Non credo che sia questo
quello che vuole.- gli dice stritolandogli il polso con la sua innata
forza.
-E’ dentro. Ha retto bene contro di me.- dico camuffando sempre la mia voce.
-Sono solo le quattro. Che
ne facciamo di lei adesso?-mi chiede il major.
-Wolf portala a correre un
po’. Le farà bene…-dico rivolgendomi a Jacob mentre tolgo il mio piede dal corpo
di Reneesme.
Jacob sbuffa togliendosi
l’impermeabile e restando in tuta rivelando finalmente il suo
volto.
-Muoviti…-dice a mia
figlia che controvoglia si tira su in piedi.
-Con te ho un conto in
sospeso…-mi dice voltandosi lanciandomi uno sguardo di puro
odio.
Li guardo correre via
insieme mentre Major da l’ordine a tutti gli altri di lasciarli
passare.
Tolgo la maschera e la
infilo nella tasca e raccolgo l’impermeabile lasciato da
Jake.
-Ora è nelle tue mani…-mormoro guardando le due figure sparire nell’oscurità correndo a ritmo sostenuto.
È da una settimana che non
ho notizie di mia figlia.
Non vedo Jake da così
tanto tempo che mi sembra quasi di aver perso una parte di
me.
Quella parte fin troppo
razionale di me che ogni tanto mi ricorda quello che sono stata e quello che
sono per tutte le altre persone che mi circondano.
Dopotutto lui era il mio
patner nelle missioni. Era la persona su cui potevo fare affidamento ed è per
questo che gli ho lasciato in custodia mia figlia. Non potrò essere con lei
adesso ma sono sicura che è in ottime mani benché Jacob sia un po’ altezzoso ed
estremamente intelligente per l’età che ha.
Ma nemmeno lui può
proteggerla da loro.
Batto le mani
violentemente contro la scrivania del mio superiore.
-Come sarebbe a dire che
la manderete in missione?- urlo mentre gli strappo dei fogli dalle
mani.
-Si è rivelata molto più
in gamba di quanto mi aspettassi. Ma dopotutto è tua figlia, no? Ha un talento
naturale…-mi risponde seccato.
-Lei non deve essere
immischiata in queste cose! Non ve l'ho portata per questo
motivo!-
-Ma l'hai portata da
noi... Adesso la useremo come più meglio ci aggrada e ricordati che anche tu sei
sotto il controllo di questo dipartimento.- mi risponde mentre torna in possesso
delle sue carte.
-Allora io sceglierò
l’agente di sostegno!- esclamo non accettando un no come
risposta.
-E sia. Fai quello che
vuoi…-mi risponde stufo di avermi tra i piedi.
-Piantala di fare il
marmocchio! E se le succede qualcosa ti uccido con le mie mani!- gli rispondo
mentre vado verso la macchina.
-Non c’è qualcun altro che
se ne può occupare?-chiede cercando di arrampicarsi sugli
specchi.
-No. Tu sei quello meglio
addestrato da me e so che non mi deluderai…-gli rispondo salendo in macchina
terminando la conversazione.
Sfreccio per la città
cercando di arrivare a casa ad un orario decente.
Il semaforo mi blocca e i
miei occhi cadono su qualcosa che non avrei mai voluto
vedere.
Dall’altra parte della
strada vedo Edward che aiuta a scendere dalla limousine "la sua nuova
fidanzata".
È quella che ho visto in televisione.
Una stretta al cuore mi fa
boccheggiare in cerca d'aria sebbene non ne abbia seriamente
bisogno.
Quasi mi ero dimenticata
di questa sensazione.
Sbuffo sonoramente e per
un attimo lui alza la testa nella mia direzione.
Un istante. Pochi
secondi.
Uno sguardo. Occhi che si
specchiano nei miei occhi. Quegli occhi che non ho più visto da così tanto tempo
hanno ancora lo stesso effetto.
Forse è perché non sono
più riuscita ad innamorarmi di qualcuno dopo che me ne sono andata via da lui.
Sono scappata e se tornassi indietro farei esattamente la stessa
cosa.
Poi il semaforo diventa
verde e io torno solitaria a casa.
Lo sapevo...
E’
arrivato il tempo in cui il passato ti pugnala alle spalle.
Appena inserisco la chiave nella porta sento un odore fin troppo familiare.
Mi volto sorpresa e ancora
una volta incontro gli occhi di chi per me una volta era così vicino a me che
spesso gli affidavo la mia vita nelle missioni più
pericolose.
-Cosa ci fai qui?- le
chiedo osservandola.
-Ho pensato di venirti a
trovare…ho degli affari qui. Sta tranquilla. Non vogliamo niente da te.- mi dice
venendo fuori dall’ombra.
-Ah! Le altre ti salutano.
Mi chiedono della bambina.- aggiunge sorridendomi
bonariamente.
-Tutto bene ed è cresciuta
adesso. -rispondo ricambiando il sorriso.
-Già. Ne è passato di
tempo. Mi hanno riferito però che le brutte abitudini sono dure a
morire…-mormora Emmet avvicinandosi.
-Non per mia scelta
ovviamente. -esclamo mentre apro la porta di casa.
Il tempo di voltarmi ed è
sparito.
Classico.
Mentre chiudo la porta
rivolgo un ultimo sorriso al giardino dove so che ancora mi sta
osservando.
˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜
Intanto Jake era arrivato
nell’edificio dove facevano dormire i nuovi arrivati e tra di loro c’è Reneesme.
Il ragazzo sbuffando entrò nella stanza dove dormiva
placidamente.
Con una strattonata decisa
riuscì a buttarla giù dal letto facendola cadere a faccia in
giù.
-Ma sei impazzito!- urlò
cercando di alzarsi in piedi il più velocemente possibile.
-Vieni con me. Devi
prepararti…-mormorò Jacob mentre apriva la porta.
-Io non vengo proprio da
nessuna parte se non mi dici cosa sta succedendo!-disse sprezzante Reneesme
incrociando le braccia al petto.
-Devi andare in
missione…muoviti…-mormorò nuovamente Jake cercando di trattenere la sua indole
per non trattarla come se fosse una come gli altri.
Se non fosse stata la
figlia di Bella…
-Mia madre lo sa quello
che mi state facendo?- urlò prima che Jacob potesse chiudere la
porta.
-Oh certo. Sa tutto….- le
rispose ironicamente lasciando la ragazza sola nella stanza a
prepararsi.
Il cellulare di Jake vibrò
pochi secondi prima che il ragazzo rispose.
-Linea sicura. Operatore
3564Z.- disse una voce metallica.
-Partiamo tra
un’ora.-disse interrompendo poi immediatamente la
chiamata.
-Con chi stavi
parlando?-
La voce di Reneesme tuonò
nel corridoio.
-Non sono affari tuoi marmocchia…-rispose Jake seccato senza nemmeno rivolgerle uno sguardo.
I due poi si avviarono al
centro di comando per prendere istruzioni.
˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜
-Tesoro ti senti bene?
Sembra che hai visto un fantasma?- disse una donna guardando il volto del suo
compagno.
Edward si riprese da quel
trance in cui era entrato.
L’aveva vista.
Era lei.
Ne era
sicuro.
-Edward dobbiamo entrare.
Siamo troppo allo scoperto qui…-disse un agente di
sicurezza.
-Certo…-mormorò Ed
entrando nell’hotel.
"Era lei..."
Ciao! scusate ma per la mancanza di tempo non riesco a ringraziarvi singolarmente. Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto! Ho fatto tornare Edward prima di quanto avessi programmato anche se il suo non è un ritorno in grande stile ma solo come una piccola apparizione nel capitolo.
Mi raccomando fatemi sapere se vi è piaciuto! BACIONI VALE