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Autore: kyelenia    14/03/2010    5 recensioni
Cosa succederà quando il destino decide di bussare alla porta del Salvatore del Mondo Magico? Una vita apparentemente perfetta nasconde forse qualche segreto?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo finale – Tutto è bene quel che finisce bene?

 

Harry si rotolò sul letto della stanza di Draco e colse il biondo impreparato alla smaterializzazione. Apparirono sul divano del salotto di casa Potter. Harry si sentì stupido ma voleva imprimere la presenza di Draco anche nella propria casa, adesso che le cose andavano bene, più o meno. Un’unica pecca: loro erano amanti. Ma ad Harrry questo non importava più, era quell’uomo forte e talvolta impenetrabile il suo vero amore. Ed allora perché continuava a stare con Ginny? Aveva paura, di farla soffrire, di rovinare di nuovo qualcosa ora che tutto era tornato a posto.

«Ti amo, ti amo, ti amo» sussurrò sulle labbra del suo amante.

«Anche io stupido Potter, anche se mi faranno male le orecchie per quante volte me lo ripeti» rispose l’altro, restio a lasciarsi andare.

«Provvederò a ricordartelo ancora più spesso, e quando non ci sentirai più lo urlerò»

 

«Ti amo» aggiunse di nuovo il moro dopo pochi attimi di silenzio, e rise all’espressione annoiata di Draco. Non era proprio più capace di fingere con lui, lo leggeva dentro, lo scrutava senza il minimo sforzo.

 

«Dove siamo?» chiese il biondo, benché avesse un’idea ben precisa a riguardo.

«A casa mia!» rispose il compagno semplicemente.

«Come? Tua?».

«E già, davvero incredibile no?» Harry era di poche parole, voleva passare direttamente ai fatti.

«E tua moglie?» disse Draco con difficoltà, ancora non ci riusciva ad accettare tranquillamente quella situazione.

 

Ginny.. Quello era il problema, la pecca della loro storia. Harry aveva deciso di vivere due vite, di esserci per entrambe le persone che amava, sebbene in modo assolutamente diverso. E questo aveva richiesto non pochi sacrifici da parte di Draco. Il biondo aveva tentato di impuntarsi, di protestare, di mettere Harry alle strette e fargli prendere una scelta. Ma il moro non cedeva, ogni volta puntualmente andava a riprenderselo, gli regalava momenti di passione e tornava a casa propria. L’aria dell’uomo, nonostante tutto, era più tranquilla. Sapeva che Draco c’era, era il suo rifugio e la sua salvezza, e cercava di non lasciarsi prendere mai eccessivamente dall’amarezza. E ne avevano risentito tutti quelli che vivevano a stretto contatto con lui di quel cambiamento: Harry era tornato ad essere quello che solo poche persone avevano potuto conoscere.

 

«Sei un eroe» gli aveva detto un giorno di poco tempo prima la piccola Lily, con la sua incredibile capacità di capire tutto e dire la cosa giusta.

«Come un eroe?»

«Perché ridi sempre e fai ridere tutti quelli intorno a te. Da grande voglio amare qualcuno come te, con un sorriso grande e che mi fa ridere sempre. Uno che non nasconde il divertimento anche quando tenta di fare l’arrabbiato. Sai papà, quando sei arrabbiato sei buffo. Sembra quasi che ti esce il fumo dalle orecchie per non ridere».

Harry benedisse quella creatura piccola e gentile. Amava sentirsi l’eroe di qualcuno, perché sapeva che Lily lo pensava come tale, con assoluta sincerità.

 

Gli eroi di solito salvano le principesse, Harry aveva deciso di salvare il principe azzurro. Si divertiva a chiamarlo così  Draco, e lui ricambiava dicendo che Harry era un rospaccio con i capelli sempre scombinati sulla testa.

«Dai un bacio a questo rospo, per farlo diventare un bel principe?» si divertiva a mostrarsi bambino ogni tanto, con Draco poteva essere libero e spensierato.

Il biondo lo baciò con affetto sulle labbra. «Principe ci sei diventato, ma brutto lo sei sempre. Non ti preoccupare, sono abbastanza bello io per tutti e due». Harry con un attacco a tradimento gli diede un cuscino sulla testa, ed incominciarono così una lotta all’ultimo sangue e alle ultime piume.

 

«Papà sei più bello quando sorridi» Albus ad undici anni ancora era sufficientemente bambino da non aver perso a dolcezza e la capacità empatica.

«Perché quando mai non sorrido?» chiese Harry, convinto di aver sempre saputo nascondere bene i problemi.

«Prima, eri sempre triste. Ora non più ed è solo questo che importa» mise fine alla questione il figlio, come se la sua felicità potesse servire da giustificazione per qualunque cosa avesse cambiato l’umore del padre.

 

Ed Harry ormai la pensava così, la viveva così, rimpiangeva solo di non aver il coraggio di dire la cosa a Ginny. Ogni volta si imponeva di farlo al più presto. Ma di fronte a quegli occhi castani un nuovo pretesto saltava sempre fuori, e questo lo costringeva a rimandare una scelta non facile. Ma lui voleva Draco, questo era certo.

 

Harry posò il borsone di Draco a Malfoy Manor, deserto. Astoria era sparita da quando Malfoy aveva tentato il suicidio, liberando i due di un problema. Draco entrò dietro di lui ancora leggermente debole e con un abbraccio gli rivolse un ringraziamento silenzioso per la sua presenza. Draco non era di molte parole, non amava esprimere i propri sentimenti esplicitamente, lo faceva sentire vulnerabile. Harry gli baciò le labbra ricambiandolo con una muta risposta, nella stessa lingua. I loro corpi si parlavano e non gli lasciavano avere dubbi. Scoprirsi fu strano, come se fosse la prima volta e forse la prima volta lo era davvero. Non si erano mai guardati in quel modo. Solo dopo quell’avvenimento, a trent’anni passati erano diventati uomini. Solo quando si perde tutto si può capire davvero quello che vale. Si toccarono, si riscoprirono, infondendo in ogni gesto un amore appena nato, una maturità da uomini. E tutto cominciò a presentarsi sotto una sfumatura diversa.

 

«Sei il mio arcobaleno» gli sussurrò all’orecchio Harry, riportando alla memoria quei primi incontri.

«Oddio Potter, ancora? Ma che ti è successo oggi? Ti sei fatto un’iniezione di miele?» Draco amava la dolcezza di Harry, ma l’orgoglio non gli avrebbe mai consentito di ammetterlo.

«Oggi sono passati sei mesi da quando ci siamo ritrovati, io queste cose non le dimentico» sembrava un secondo oppure una vita. Avere tutto quello che voleva, soprattutto l’unico che desiderasse, ma non ne aveva mai abbastanza.

«Oddio, adesso anche con le ricorrenze speciali» anche Draco lo ricordava, non avrebbe dimenticato mai il primo giorno in cui aveva cominciato a vivere per davvero.

Harry si guardò nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori un piccolo filo di caucciù, marrone e per niente vistoso, a cui era lega una chiave discreta. Lo accompagnò con un piccolo portachiavi a forma di lucchetto.

«Vedi Draco – spiegò al biondo – questo lo terrò io, sempre. La chiave va a te, perché sei l’unico in grado di capirmi e l’unico che amo davvero».

Draco rimasse commosso per quel simbolo del loro amore. «Ti amo», sussurrò baciandolo. L’intensità delle emozioni gli aveva fatto dimenticare di controllarsi.

«Harry – non poté trattenersi – se mi ami davvero perché allora io continuo ad essere quello da cui vai nei momenti liberi? La tua casa è questa, con Ginny, non con me» per Draco era davvero difficile questa situazione.

«Questa casa è mia Draco, di nessun’altro. E se per la prima volta sei venuto qua è perché voglio che anche queste mura sappiano di te, sappiano di noi. Ti prometto che lo dirò a Ginny». “un giorno o l’altro” aggiunse nella propria mente. Si chiese se l’avrebbe mai fatto per davvero, ogni tanto ne dubitava anche lui.

 

La porta si aprì improvvisamente ed Harry ne rimase sorpreso. Ginny era da una decina di giorni a Firenze da una sua amica con Lily ed il bambino che le aveva causato tanti problemi prima di nascere. Il suo ritorno era previsto solo per la fine della settimana.

«Harry ho deciso di farti una sorpresa e sono tornata prima» lo colse impreparato la voce della rossa, che entrò nel salone senza dargli il tempo di trovare un rimedio alla situazione.

La vista della moglie si bloccò di fronte a quei due corpi distesi sul divano e si soffermò sulla figura di Malfoy. A quanto pare Harry non avrebbe avuto bisogno di trovare il coraggio di raccontare alla moglie della propria relazione, il destino, ancora una volta, gli era andato incontro. Che gli avesse fatto un favore o meno questo a noi non è dato saperlo; d’altronde è tutta un’altra storia.

 

Ok è finita.. Non so neanche se crederci bene o meno xD E’ strano per me mettere un punto a questa storia, che è la prima long in assoluto che abbia scritto.. Non la riesco ad amare del tutto, perché mi sembra mediocre in altre parti e che sia troppo chiaro come questa costituisca l’inizio.. Ma da qualche parte si deve pur iniziare, ed io con i miei 20 preferiti, 17 seguite mi posso considerare fiera di me stessa. E posso solo ringraziare ognuno di voi che ha letto.

Non so se questo finale vi possa deludere, forse non è all’altezza delle aspettative, e non era neanche in programma. Pensavo ad un qualcosa che si concludesse nei peggiori dei modi, ma eroi titanici non avevo voglia di descriverne.

Perché si conclude con un finale aperto? potrebbe essere la domanda.. Perché io ho cercato di descrivere una crescita dei protagonisti, in un qualche modo ed in qualche senso. Sono due uomini che superano i loro limiti, i pregiudizi, l’odio, e si gettano a capofitto in qualcosa di incerto.. Ed io credo che alla fine siano anche da ammirare.. Cosa sceglierà Harry dopo l’entrata di Ginny? Se credete in lui sapete che starà a fianco dell’unica persona che abbia amato davvero, se lo considerate un incapace butterà di nuovo tutto al vento, per non avere mai più la possibilità di essere felice. Lo lascio a voi, alla vostra immaginazione ed idea della storia. Grazie a tutti per esserci stati fino all’ultimo =)

   
 
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