Capitolo
finale – Tutto è bene quel che finisce bene?
Harry si
rotolò sul letto della stanza di Draco e colse il
biondo impreparato alla smaterializzazione. Apparirono
sul divano del salotto di casa Potter. Harry si sentì stupido ma voleva
imprimere la presenza di Draco anche nella propria
casa, adesso che le cose andavano bene, più o meno. Un’unica pecca: loro erano
amanti. Ma ad Harrry questo non importava più, era quell’uomo
forte e talvolta impenetrabile il suo vero amore. Ed allora perché continuava a
stare con Ginny? Aveva paura, di farla soffrire, di
rovinare di nuovo qualcosa ora che tutto era tornato a posto.
«Ti amo, ti
amo, ti amo» sussurrò sulle labbra del suo amante.
«Anche io
stupido Potter, anche se mi faranno male le orecchie per quante volte me lo
ripeti» rispose l’altro, restio a lasciarsi andare.
«Provvederò a
ricordartelo ancora più spesso, e quando non ci sentirai più lo urlerò»
«Ti amo»
aggiunse di nuovo il moro dopo pochi attimi di silenzio, e rise all’espressione
annoiata di Draco. Non era proprio più capace di
fingere con lui, lo leggeva dentro, lo scrutava senza il minimo sforzo.
«Dove
siamo?» chiese il biondo, benché avesse un’idea ben precisa a riguardo.
«A casa
mia!» rispose il compagno semplicemente.
«Come?
Tua?».
«E già,
davvero incredibile no?» Harry era di poche parole, voleva passare direttamente
ai fatti.
«E tua
moglie?» disse Draco con difficoltà, ancora non ci
riusciva ad accettare tranquillamente quella situazione.
Ginny.. Quello era il problema, la pecca
della loro storia. Harry aveva deciso di vivere due vite, di esserci per
entrambe le persone che amava, sebbene in modo assolutamente diverso. E questo
aveva richiesto non pochi sacrifici da parte di Draco.
Il biondo aveva tentato di impuntarsi, di protestare, di mettere Harry alle
strette e fargli prendere una scelta. Ma il moro non cedeva, ogni volta
puntualmente andava a riprenderselo, gli regalava momenti di passione e tornava
a casa propria. L’aria dell’uomo, nonostante tutto, era più tranquilla. Sapeva
che Draco c’era, era il suo rifugio e la sua
salvezza, e cercava di non lasciarsi prendere mai eccessivamente dall’amarezza.
E ne avevano risentito tutti quelli che vivevano a stretto contatto con lui di
quel cambiamento: Harry era tornato ad essere quello che solo poche persone
avevano potuto conoscere.
«Sei un eroe» gli aveva detto un
giorno di poco tempo prima la piccola Lily, con la sua incredibile capacità di
capire tutto e dire la cosa giusta.
«Come un eroe?»
«Perché ridi sempre e fai ridere
tutti quelli intorno a te. Da grande voglio amare qualcuno come te, con un
sorriso grande e che mi fa ridere sempre. Uno che non nasconde il divertimento
anche quando tenta di fare l’arrabbiato. Sai papà, quando sei arrabbiato sei
buffo. Sembra quasi che ti esce il fumo dalle orecchie per non ridere».
Harry
benedisse quella creatura piccola e gentile. Amava sentirsi l’eroe di qualcuno,
perché sapeva che Lily lo pensava come tale, con assoluta sincerità.
Gli eroi di solito salvano le principesse, Harry aveva deciso di salvare
il principe azzurro. Si divertiva a chiamarlo così Draco, e lui
ricambiava dicendo che Harry era un rospaccio con i capelli sempre scombinati
sulla testa.
«Dai un bacio a questo rospo, per farlo diventare un bel principe?» si
divertiva a mostrarsi bambino ogni tanto, con Draco
poteva essere libero e spensierato.
Il biondo lo baciò con affetto sulle labbra. «Principe ci sei diventato,
ma brutto lo sei sempre. Non ti preoccupare, sono abbastanza bello io per tutti
e due». Harry con un attacco a tradimento gli diede un cuscino sulla testa, ed
incominciarono così una lotta all’ultimo sangue e alle ultime piume.
«Papà sei
più bello quando sorridi» Albus ad undici anni ancora
era sufficientemente bambino da non aver perso a dolcezza e la capacità
empatica.
«Perché
quando mai non sorrido?» chiese Harry, convinto di aver sempre saputo
nascondere bene i problemi.
«Prima,
eri sempre triste. Ora non più ed è solo questo che importa» mise fine alla
questione il figlio, come se la sua felicità potesse servire da giustificazione
per qualunque cosa avesse cambiato l’umore del padre.
Ed Harry ormai la pensava così, la viveva così, rimpiangeva solo di non
aver il coraggio di dire la cosa a Ginny. Ogni volta
si imponeva di farlo al più presto. Ma di fronte a quegli occhi castani un
nuovo pretesto saltava sempre fuori, e questo lo costringeva a rimandare una
scelta non facile. Ma lui voleva Draco, questo era
certo.
Harry posò
il borsone di Draco a Malfoy
Manor, deserto. Astoria era sparita da quando Malfoy aveva tentato il suicidio, liberando i due di un
problema. Draco entrò dietro di lui ancora
leggermente debole e con un abbraccio gli rivolse un ringraziamento silenzioso
per la sua presenza. Draco non era di molte parole,
non amava esprimere i propri sentimenti esplicitamente, lo faceva sentire
vulnerabile. Harry gli baciò le labbra ricambiandolo con una muta risposta,
nella stessa lingua. I loro corpi si parlavano e non gli lasciavano avere
dubbi. Scoprirsi fu strano, come se fosse la prima volta e forse la prima volta
lo era davvero. Non si erano mai guardati in quel modo. Solo dopo quell’avvenimento,
a trent’anni passati erano diventati uomini. Solo quando si perde tutto si può
capire davvero quello che vale. Si toccarono, si riscoprirono, infondendo in
ogni gesto un amore appena nato, una maturità da uomini. E tutto cominciò a
presentarsi sotto una sfumatura diversa.
«Sei il mio arcobaleno» gli sussurrò all’orecchio Harry, riportando alla
memoria quei primi incontri.
«Oddio Potter, ancora? Ma che ti è successo oggi? Ti sei fatto
un’iniezione di miele?» Draco amava la dolcezza di
Harry, ma l’orgoglio non gli avrebbe mai consentito di ammetterlo.
«Oggi sono passati sei mesi da quando ci siamo ritrovati, io queste cose
non le dimentico» sembrava un secondo oppure una vita. Avere tutto quello che
voleva, soprattutto l’unico che desiderasse, ma non ne aveva mai abbastanza.
«Oddio, adesso anche con le ricorrenze speciali» anche Draco lo ricordava, non avrebbe dimenticato mai il primo
giorno in cui aveva cominciato a vivere per davvero.
Harry si guardò nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori un piccolo
filo di caucciù, marrone e per niente vistoso, a cui era lega una chiave
discreta. Lo accompagnò con un piccolo portachiavi a forma di lucchetto.
«Vedi Draco – spiegò al biondo – questo lo
terrò io, sempre. La chiave va a te, perché sei l’unico in grado di capirmi e
l’unico che amo davvero».
Draco rimasse commosso per quel simbolo del loro amore.
«Ti amo», sussurrò baciandolo. L’intensità delle emozioni gli aveva fatto
dimenticare di controllarsi.
«Harry – non poté trattenersi – se mi ami davvero perché allora io
continuo ad essere quello da cui vai nei momenti liberi? La tua casa è questa,
con Ginny, non con me» per Draco
era davvero difficile questa situazione.
«Questa casa è mia Draco, di nessun’altro. E
se per la prima volta sei venuto qua è perché voglio che anche queste mura
sappiano di te, sappiano di noi. Ti prometto che lo dirò a Ginny».
“un giorno o l’altro” aggiunse nella
propria mente. Si chiese se l’avrebbe mai fatto per davvero, ogni tanto ne
dubitava anche lui.
La porta si aprì improvvisamente ed Harry ne rimase sorpreso. Ginny era da una decina di giorni a Firenze da una sua
amica con Lily ed il bambino che le aveva causato tanti problemi prima di
nascere. Il suo ritorno era previsto solo per la fine della settimana.
«Harry ho deciso di farti una sorpresa e sono tornata prima» lo colse
impreparato la voce della rossa, che entrò nel salone senza dargli il tempo di
trovare un rimedio alla situazione.
La vista della moglie si bloccò di fronte a quei due corpi distesi sul
divano e si soffermò sulla figura di Malfoy. A quanto
pare Harry non avrebbe avuto bisogno di trovare il coraggio di raccontare alla
moglie della propria relazione, il destino, ancora una volta, gli era andato
incontro. Che gli avesse fatto un favore o meno questo a noi non è dato
saperlo; d’altronde è tutta un’altra storia.
Ok è finita.. Non so neanche se crederci bene o
meno xD E’ strano per me mettere un punto a questa
storia, che è la prima long in assoluto che abbia scritto.. Non la riesco ad
amare del tutto, perché mi sembra mediocre in altre parti e che sia troppo
chiaro come questa costituisca l’inizio.. Ma da qualche parte si deve pur
iniziare, ed io con i miei 20 preferiti, 17 seguite mi posso considerare fiera
di me stessa. E posso solo ringraziare ognuno di voi che ha letto.
Non so se questo finale vi possa deludere, forse
non è all’altezza delle aspettative, e non era neanche in programma. Pensavo ad
un qualcosa che si concludesse nei peggiori dei modi, ma eroi titanici non
avevo voglia di descriverne.
Perché si conclude con un finale aperto? potrebbe
essere la domanda.. Perché io ho cercato di descrivere una crescita dei
protagonisti, in un qualche modo ed in qualche senso. Sono due uomini che
superano i loro limiti, i pregiudizi, l’odio, e si gettano a capofitto in
qualcosa di incerto.. Ed io credo che alla fine siano anche da ammirare.. Cosa sceglierà
Harry dopo l’entrata di Ginny? Se credete in lui
sapete che starà a fianco dell’unica persona che abbia amato davvero, se lo
considerate un incapace butterà di nuovo tutto al vento, per non avere mai più
la possibilità di essere felice. Lo lascio a voi, alla vostra immaginazione ed
idea della storia. Grazie a tutti per esserci stati fino all’ultimo =)