Bezoar

Sapeva che non ci sarebbe riuscita.
Ogni cosa, ogni respiro, ogni cellula all’interno di lei le diceva che non ci sarebbe riuscita.
Era arrivata fin lì sapendo che non ci sarebbe riuscita.
Lo aveva sempre saputo.
Eppure svoltò l’angolo, scese ancora una rampa di scale, e, dopo aver percorso il lungo corridoio blu, si ritrovò dinnanzi alla porta.
- parola d’ordine? – le domandò il tizio del quadro, un uomo alto e dall’aspetto austero, degnandola di poche attenzioni
- io… io devo entrare – sussurrò a bassa voce la ragazza, la voce tramutata in supplica
- parola d’ordine? – insistette il dipinto, non curante delle preghiere della bambina
- per favore – fece lei congiungendo le mani a mo’ di preghiera – per favore, io devo entrare
- parola d’ordine? – ripeté scocciato il dipinto, stavolta in tono minaccioso
- bezoar
La voce di una ragazzo risuonò nel corridoio buio.
Lily si girò in tempo per vedere Hyperion Malfoy camminare a passo cadenzato e raggiungerla.
- grazie – sussurrò la ragazza, - mi hai salvato
- che ci fai qui? – le chiese lui mentre la porta si apriva permettendo ai due di entrare nel dormitorio Serpeverde
- io… - balbettò Lily – io devo parlare con qualcuno.
E ciò detto, sperando in quel modo di sfuggire ad ulteriori domande, si intrufolò all’interno del dormitorio. Hyperion le venne dietro.
Aveva la sua stessa età, Hyperion, ed era forse l’unico Serpeverde che Lily Potter avrebbe mai osato definire suo amico, sebbene spesso le capitasse di trattarlo male. Era buono, studioso, riflessivo, timido ed introverso, Hyperion Malfoy, l’esatto contrario di suo fratello Scorpius.
- con chi devi parlare? – chiese il ragazzino a Lily, procedeva impacciata per il dormitorio
- non sono affari tuoi – lo ammonì lei
- beh – fece lui – io ti ho fatto entrare, quindi tu dovresti…
- Hyperion non rompere! Non sono affari tuoi. – fece Lily stizzita, ed Hyperion si morse le labbra congedandosi con un timido:
- Scusa, buona notte.
Lily continuò da sola a girare per il corridoio, e si fermò solo dinnanzi ad una grande porta sopra la quale vigeva, su una targa d’oro di giunoniche dimensioni, il nome di Scorpius Malfoy.
No, non ci sarebbe riuscita.