Salve! Puntuale come sempre ogni
lunedì, ecco a voi il 7 capitolo della storia.
Ovviamente,
ringrazio moltissimo tutti quelli che hanno letto(siete veramente
tanti) ed anche quelli che hanno recensito!(vi adoroxD)
Spero
vivamente ke questo capitolo vi piaccia di più e come ogni
lunedì
(problemi a parte) aggiornerò, per la vostra gioia, (spero)
Vi mando
tanti bacioni e vi chiedo come sempre di dare anche un breve commento
per sapere cosa ne pensate...a Lunedì!
Ps: x chi ama Harry Potter e in particolar modo la coppia (Herm-Draco) vi consiglio di leggere la mia One Shot pubblicata pochi giorni fà..e se commentate ovviamente è anche meglio, ma mi basta che la leggiate se proprio non avete tempo.....by.
Capitolo 7
Il
Richiamo del cuore..
Nami-chan!-avvisò
Sanji, accendendosi
una nuova sigaretta.
Kamatari
indugiò per un attimo su ogni suo nemico, per poi alzarsi
lentamente.
Il cuoco,
buttò fuori il fumo e i suoi occhi restarono fissi su
l’uomo che aveva rapito
la sua dolce Nami.
-Bravi..avete
trovato la mia città..-si congratulò, spostando
poi la sua attenzione sul volto
dell’archeologa.
-Immagino..
che il merito sia tutto suo.- disse, riflettendo a voce alta.
Il cuoco
sorrise, annuendo.
-Esatto..Robin-swan
è la migliore..-mormorò, sicuro come mai in vita
sua.
Kamatari,
guardò gli unici occhi in quella stanza a rappresentare il
suo passato e senza
neanche una parola, richiamò la spada, da sempre sua fedele
compagna, a se.
-Direi che
abbiamo parlato abbastanza…-esclamò il cuoco e
spegnendo la sigaretta si
avventò contro di lui.
Kamatari
schivò il colpo, avanzando verso lo spadaccino,
già in posizione di
combattimento, ma ancora una volta evitò
l’attacco, sorpassando l’avversario
con un salto.
Brook alle
sue spalle lo sorprese, ma sorrise, avvertendo l’energia
vitale della sua
migliore amica.
Prima che il
colpo del musicista gli strapasse un braccio, Kamatari, parò
il colpo con la
spada appena richiamata.
La ciurma di
cappello di paglia ebbe un attimo di tentennamento e le parole di Nami
accrebbero la loro preoccupazione.
-Fate
attenzione, lui sa utilizzare la magia..-
Kamatari non
poté fare a meno di sorridere, scoccando un occhiata penetrante alla
navigatrice.
-Vedo che
prestavi molta attenzione a tutto ciò che ti ho
detto..nonostante la
situazione..-
Nami
lo guardò con disgusto, trattenendo le nuove
lacrime,che minacciavano di cadere.
-Quale
situazione, bastardo?!-chiese furioso Sanji, facendo scoppiare a ridere
il
diretto interessato.
La rabbia
crebbe a dismisura e senza ragionare, il cuoco si fiondò su
Kamatari.
Il sorriso
maligno che gli contornò il volto segnò la fine
di Sanji.
Mosse
leggermente la spada, dalla quale scaturirono strane scintille.
In poco
tempo, il cuoco venne intrappolato dentro una bolla d’acqua.
-Sanji!-
urlarono Robin e Nami, mentre il loro compagno perdeva lentamente i
sensi e la
risata di
divertimento di Kamatari,
colpiva come tante lame affilate, il cuore della ciurma di cappello di
paglia.
-Cosa
diavolo gli hai fatto?-chiese lo spadaccino, interrompendo il suo
divertimento.
-Oh..non
preoccupatevi, ho solo portato la sua mente nei ricordi più
dolorosi del suo
passato.-
Il silenzio
avvolse la tesa aria, che si respirava.
Zoro strinse
forte le sue spade, mentre Brook e Franky, guardavano minacciosamente
Kamatari.
Quest’ultimo
però, aveva gli occhi puntati contro lo sguardo di Nami, che
battagliera
restituiva l’occhiata.
-Immagino
che se riesco ad ucciderti lo libererò..-esclamò
Zoro, portandosi in posizione
d’attacco.
Kamatari non
rispose, ma si preparò a fronteggiarlo.
Quando Zoro
corse contro di lui, in un solo e fluido movimento venne sconfitto.
La stessa
bolla che aveva intrappolato Sanji, ora sospendeva in aria anche il
corpo di
Zoro.
-NO!-Esclamò
Nami, mentre Franky e Brook si paravano di fronte alle due ragazze per
proteggerle.
Kamatari
sorrise, vedendo Brook avanzare, verso le bolle e provare a
distruggerle con la
sua spada.
-È tutto
inutile… solo io ho la facoltà di decidere del
loro destino..e del vostro.-aggiunse
lentamente, il suo sguardo penetrò Nami, che non
poté in alcun modo evitare di
tremare.
Robin che
non aveva perso minimamente la calma, si preparò ad
utilizzare il suo potere,
per togliere la spada dalle mani del loro nemico.
-Cosa!?!-esclamò
Kamatari, vedendo le braccia di Robin, spuntare dalle sue stesse e
bloccarli il
movimento.
-Ora Brook!-
l’urlo dell’archeologa, diede il segnale
d’attacco al musicista che partì
spedito verso il loro nemico.
Quando la
spada dello scheletro si posò però su Kamatari,
lui sparì.
-Dove
diavolo è finito?!-domandò Franky, dando voce hai
pensieri di tutti.
Il pericolo
giunse inaspettato e Robin riuscì a pronunciare solo poche
sillabe,prima che la
bolla la colpisse.
-Robin!-urlò
Nami, mentre le lacrime sgorgavano incessanti dai suoi occhi.
Franky restò
immobile, lo sguardo perso nel vuoto, mentre le parole di Kamatari,
poco
lontano da lui, li rimbombarono nella testa.
-E ora che
quella sgualdrina è fuori gioco..chi è il
prossimo?-La navigatrice cadde in
ginocchio distrutta.
Senza più la
forza di urlare.
Un enorme
esplosione, la costrinse ad alzare lo sguardo.
Franky aveva
attaccato Kamatari senza pietà e lui parando il colpo, lo
aveva fatto finire
contro una colonna della villa.
La terra
tremò per un momento, mentre Franky, continuava a lanciare
potenti fiamme
contro chi aveva assalito e parlato male di Robin.
-Ora
basta…-sibilò lui e parando l’ennesimo
colpo di Franky, Kamatari si portò
velocemente contro di lui intrappolandolo come il resto della ciurma.
Nami guardò
la scena impotente e sentì il battito del suo cuore
diminuire.
Quando Brook
si parò di fronte a lei, Nami scosse il capo e sollevandosi,
bloccò lo
scheletro per il braccio.
-No ti
prego…non..no..-Lui però non
l’ascoltò nemmeno e dedicandoli solo un occhiata
di sfuggita, mormorò.
-Rufy non me
lo perdonerebbe mai..se non proteggessi la sua
donna…-mormorò, lasciandola
completamente senza parole.
-Yohohohohoho…-la
risata cristallina di Brook riempì l’aria, subito
dopo si lanciò contro il
nemico.
Nami si
morse il labbro inferiore, vedendo l’ennesima bolla ricoprire
un suo compagno.
Si portò le
mani alla testa, mentre ogni loro avventura le tornava alla mente.
Le risate, i
litigi, i pianti…il suo pensiero, cadde poi nel viso
sorridente del suo
capitano e le parole di Brook, così come il suo sorriso, le
ritornarono alla
mente.
-Rufy..-il
sussurro, non venne udito da Kamatari che si avvicinò
sorridente alla
navigatrice.
-Bene..ora
che i tuoi amichetti sono sistemati, direi che possiamo riprendere
da…-
-RUFYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-l’urlo
immobilizzò completamente Kamatari, subito dopo, il suo
sguardo divenne duro
come il ghiaccio e il passato tornò prepotentemente nella
sua testa.
****
Chopper,
bagnò il piccolo fazzoletto per poi riposarlo sulla fronte
del suo capitano.
Sembrava che
gli strani dolori, causati dall’essere stato posseduto,
fossero finalmente
terminati.
-Come sta?-
la voce di Usop apparì preoccupata, quasi timorosa.
-Ora
bene..deve solamente riposare..-
Usop annuì,
sedendosi vicino al suo capitano.
Poco dopo
che i loro compagni erano partiti per recuperare Nami, Rufy aveva
iniziato ad
agitarsi nel sonno e non aveva smesso di ripetere il nome della
navigatrice,
fin quando Chopper non gli aveva dato un sedativo per placarlo.
Usop
sospirò, mentre Chopper rimetteva i suoi
“attrezzi” a posto.
Avvertiva
una strana sensazione..e le
sue
preoccupazioni, si erano rivelate sempre fondate.
-Usop?-al
richiamo del piccolo medico, il cecchino si voltò.
-Cosa c’è
Chopper?-
La renna,
leggermente rossa in viso, guardò il suo compagno di
avventure e poi
timidamente rispose.
-Quando Nami
ha detto…di..di amare..Rufy..significa che..che..-senza
riuscire a continuare
la piccola renna, si zittì.
Mentre il
cecchino annuiva saggio.
-Credo che
lo ami..ma non posso esserne certo.-
-Come mai?-
domandò incuriosita e completamente sbiancata.
-Le donne
sono imprevedibili Chopper..se vuoi, posso raccontarti di quando in una
delle
mie numerosissime avventure, incontrai una giovane…-
Mentre Usop
raccontava una delle sue frottole e Chopper ascoltava incantato, Rufy
sentì nel
vuoto in cui si trovava qualcuno urlare il suo nome.
Cercò di
concentrarsi nell’immagine sfocata che li appariva.
I capelli
arancioni ricoprivano interamente il volto e i singhiozzi erano
l’unico rumore
udibile in quel silenzio che non sembrava avere fine.
-Rufy..-la
voce risuonò nella sua mente, ed il suono
richiamò il suo cuore.
-Ti
prego…aiutami..-
Quelle
parole…le sue parole…
Rufy guardò
per l’ennesima volta il viso della sua navigatrice rigato di
lacrime e seguì la
discesa di una, fin quando la
luce di
quella stessa gli impedì di vedere.
-Nami…-sussurrò il nome della fonte del suo risveglio, aprendo finalmente gli occhi.
Ricordatevi di recensire..kiss..kiss..