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Autore: Shahrazad    16/03/2010    5 recensioni
Anche Bella ha diritto ad un addio al nubilato. Ma Edward ne sarebbe contento?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I night without you 3 Eccoci, eccoci. Buona lettura mie care!
Saorio Jake papà? mmh.. e sì, sono felice che tu voglia seguire la mia storia anche se è tornato Edward che in questo capitolo sarà assolutamente fuori di testa! Eh, magari proviamo a capirlo, sta per sposarsi e Bella se ne scappa senza una parola, Forks non è molto grande e la gente mormora. Grazie comunque sei troppo troppo carina.
Sbranina ma figurati capisco perfettamente il tuo poco tempo, perchè anche il mio è prezioso, soprattutto in questo periodo di lezioni! Grazie anzi perchè nonostante tutto hai avuto la gentilezza di recensire. Eh sì, se sono finiti a letto come tu speravi questo è un dubbio almeno per il momento..
Ed4e no no, non sono così cattiva da far vedere ad occhi vividi tutto ciò che è successo in quella notte ad Edward, preferisco mostrargli piccoli spezzoni dalla mente di Jake almeno per il momento. E lo so mentre scrivevo anche io ho avuto il tuo stesso pensiero (Addio Bellaaa), ma adesso è tornata tra noi.
Come sempre grazie per la tua puntualità.
marpy pronta allora? Edward è arrivato spero tu non sia stata insofferente per gran parte del capitolo, capisco quanto possa diventare pesante Edward.. e Jake gliel'ha ampiamente ribadito. Grazie come sempre.


Bella

Avrei dovuto accorgermi di non stare sognando quando una leggera brezza sfiorò le mie cosce nude.
Eppure ero certa di aver richiuso la finestra, non aspettavo Edward per quella sera. Cercai di recuperare le lenzuola raggomitolate chissà dove.
Sapevo di essere molto scomposta quando dormivo, mi dimenavo da un lato all'altro del letto, soprattutto quando sognavo.
Ma quando i piedi, invece di incontrare la freschezza del cotone, sprofondarono in qualcosa di più morbido ebbi un brutto presentimento.
Aprii gli occhi di botto solo per vedere lo splendido paesaggio che mi si presentava davanti.
Il sole ad est stava sorgendo, il mare era illuminato da piccoli bagliori che davano un'aspetto di profonda quiete.
Benchè svegliarsi all'alba su una spiaggia fosse del tutto innaturale, mi sentii bene.
Non m'importava perchè fossi lì, sentivo solo il suono delle onde che s'infrangevano a riva, e un rigenerante calore all'altezza dei miei fianchi.
Restai lì a godermi ancora per un pò quello strano intorpidimento, ma ad un certo punto avvertii l'impulso di stiracchiarmi.
Dormire sulla nuda sabbia poteva essere molto poetico, ma il mio fragile corpo cominciava a risentirne.
Avevo un formicolio alla schiena, tentai di rigirarmi dall'altro lato e quando ci riuscii chiusi gli occhi e sospirai.
Li riaprii proprio nel momento in cui Jacob, proprio Jacob Black, che stava dormendo a quanto pare serenamente mi baciò una spalla nuda.
Nuda.
Nuda come la sua.
Non osai guardare oltre e mi alzai a sedere a scatto, anche se un suo braccio stretto in vita, non mi consentiva grandi movimenti.
Okay, niente panico.
Doveva pur esserci una spiegazione logica a ciò che avevo visto. Tentai, sforzandomi, di ricordare ma niente.
Solamente nebbia.
Ricordavo solamente le urla della signora Newton per qualche motivo, un letto con dei teli dorati, io che m'immergevo in acqua ridendo.
Piccoli flash-back totalmente inutili, che non chiarivano nulla.
Più tentavo di sforzarmi più insorgeva uno dei mal di testa più clamorosi della storia.
Non poteva essere, non noi. Non io e il mio migliore amico. Non io e Jacob.
Non ad un giorno dalle mie nozze, non dopo quanto avevo fatto per resistere alle lusinghe di Edward a farmi sua, nonostante la sua proverbiale moralità.
Mi passai una mano sulla faccia, stropicciandomela. Edward.
Il pensiero che lui fosse già ritornato e non mi avesse trovato a casa mi fece diventare matta. Alice non vedeva nulla quando il mio destino si mescolava con un licantropo, e a quest'ora doveva essere furiosa, anche se per una volta ne ero felice.
Non sarebbe stato poi così carino vedere la futura cognata, risvegliarsi nuda tra le braccia di un nemico mortale.
Senza considerare che l'indomani io mi sarei dovuta sposare! Avevo mandato a monte tutte le sue prove d'abito, gli ultimi perfezionamenti, il mio okay per la musica.
Ma ero sicura che dopo tutto questo Edward avrebbe voluto ancora sposarmi? Merda, merda.
In che cazzo di guaio mi ero cacciata?
Spinsi via la morsa di Jacob per rintracciare il mio cellulare, magari era in qualche fosso in mezzo alla sabbia.
Al mio strattone Jake capitolò all'indietro svegliandosi spaventato, poi mi fissò ancora con gli occhi pesti dal sonno mentre indossavo la sua maglietta stropicciata.
Per lo meno non ero ancora nuda.
Con i piedi cercavo si spostare la sabbia per vedere se riuscivo a toccare il metallo del telefonino.
Jacob sbadigliò e si tirò a sedere, poi tornò a scrutarmi con espressione sbalordita.
-Ti senti bene?- mi domandò con la voce roca, e sperai con tutto il cuore che fosse solo per il sonno.
Lo guardai furiosa -Tu che ne dici?-
Strizzò gli occhi, forse non aveva ancora realizzato in che situazione ci trovassimo, si alzò e mi raggiunse prendendomi il volto tra le mani mentre io ero ancora affacendata a ritrovare i cocci della mia esistenza.
-Okay, adesso però datti una calmata e parliamo. Agitarsi non serve a nulla-
-Agitarsi..- sussurrai, ma poi il mio tono di voce si alzò pericolosamente -AGITARSI NON SERVE A NULLA? Jacob io non riesco ancora a credere come tu possa essere così tranquillo! Sto per sposarmi, domani Jacob DOMANI! E sono sparita per un'intera notte, mi hai fatto bere e io adesso non ricordo più.. non so più quello che abbiamo combinato!- a stento riuscivo a fare un discorso coerente -Edward mi ucciderà, anzi non so nemmeno se vorrà guardarmi in faccia dopo tutto questo..-
Calde lacrime sgorgavano disperate, non ero più in me. Non era giusto inveire contro Jake lo sapevo, in fin dei conti eravamo stati in due a fare quella sciocchezza. Non ero io quella che diceva di essere stanca, perchè venivo sempre giustificata?
Continuai nella ricerca del telefono, controllai addirittura le tasche dei suoi jeans.
-Non lo troverai se è il tuo cellulare che stai cercando- constatò con la voce.. come dire delusa? -l'avrai lasciato al night club insieme ai tuoi vestiti-
Il night club. Oh. OH!.
Caddi a terra sulle ginocchia e mi coprii il viso. Potevo essere stata così stupida? Avevo perso pienamente il controllo di me, proprio io che non avevo mai nemmeno bevuto un goccio di spumante, se non alla cresima di mio cugino Duglas.
Non avrebbe mai potuto perdonarmi, lo sapevo. Edward era la persona più buona che conoscevo ma questo era troppo.
-Non tormentarti troppo Bella. Hai fatto solo quello che fa una comune ragazza della tua età- mi confortò distaccato, ma io di giustificazioni non ne volevo sapere. Ero sporca, ero stata una traditrice.
Perchè non si ci comporta in questo modo con una persona che si ama, con la persona della tua eternità. Con il tuo futuro marito.
-Sono sicuro che se lui ti avesse lasciato un pò più libera non ti saresti mai comportata così- terminò tagliente.
Quello era troppo.
-No- lo rimproverai alzandomi in piedi rabbiosa -non azzardarti a dare la colpa di tutto questo schifo ad Edward!-
-Tutto questo schifo..- mormorò tra le labbra con sguardo assente, rivolto all'orizzonte dietro me.
Abbassai lo sguardo mesta, e sentii un calore riscaldarmi le guance -e adesso vestiti, ho bisogno di andare a casa tua per fare una chiamata-
Annuì con la mascella contratta, mentre per mia immenso sollievo rindossava i boxer.


-Giorno figliolo tornato dalla rond..- Billy si morse la lingua appena vide entrare il suo unico figlio con i capelli scarmigliati e sporco di sabbia, al seguito mio con una sola t-shirt extralarge addosso -Bella.. ma che piacere-
Sorrisi a mala pena, non volevo sembrare sgarbata, ma non ero nemmeno in vena di convenevoli.
Jacob arrabbiato com'era non si premurò neanche di spiegare l'accaduto, avevo timore potesse scoppiare a tremare da un momento all'altro quindi decisi di non inveire.
Andammo nel corridoio e rapidamente composi il numero.
-Stai bene?- mi domandò una voce durissima, dopo nemmeno il primo squillo.
Sobbalzai, nonostante era palese che fosse adirato, mi sentii subito meglio al pensiero che comunque mi avesse risposto.
-Sì-
-Perfetto- disse atono, non lasciandomi nemmeno il tempo di chiarire altro.
-Bella!- trillò la voce di Alice, cristallina come sempre.
Ma io stavo già piangendo sommessamente per la sua freddezza. Cosa pretendevo?
-Oh Bella, parlami ti prego. Siamo stati tutti così in pensiero. E' stata una notte lunghissima, Edward ho temuto per lui.. oh ti prego dimmi che stai bene-
-Sto bene- sibilai tra le lacrime.
Jake appoggiato allo stipite della porta a braccia conserte, alzò le sopracciglia cinico.
-Eri in camera tua, eri al computer, poi non ti ho vista più.. e avevo già intuito, poi le voci sulla signora Newton, il furto di alcolici all'alimentare.. Bella ma cosa diavolo hai combinato?- sembrava anche lei sul punto di piangere, ma forse per il sollievo che comunque fossi ancora viva, conoscendomi.
Scossi la testa -Sto tornando a casa, è tutto okay-
Alice sospirò -Va bene. Vedrò come posso fare-
Stavo per chiedere di cosa stesse parlando, ma riagganciò.


Jacob guidava serio con un braccio fuori dal finestrino.
Non osava girare lo sguardo per guardarmi nemmeno un secondo. Dal canto mio, non avevo alcuna voglia di parlare, nonostante ci fosse un'argomento che premeva davvero per essere discusso.
Mi voltai a fissarlo, e lui dovette sentirsi infastidito perchè mi scrutò appena con la fronte aggrottata per poi tornare a guardare la strada non asfaltata e piena di buche.
-C'è qualcosa che devi dirmi?- svoltò a destra, e come sempre mi meravigliai di quanto mi conoscesse -sai qualcosa come l'ultimo desiderio di un condannato a morte o che so io..-
Sospirai, nonostante la situazione catastrofica trovava la vena per fare dell'ironia.
-Perchè sei così arrabbiato?-
-Non credo abbia molta importanza-
-Beh per me lo ha- puntualizzai schiarendo la fronte.
-Come dovrei sentirmi dopo essermi svegliato tra i tuoi piagnistei e un bello spintone? Sai che odio essere disturbato mentre dormo-
-Ahh andiamo, ora non farmi la predica per queste scemenze, so benissimo che non è per quello. Sei arrabbiato e non so il perchè. Sto per andare in contro ad un destino terribile, Edward mi ha parlato a mala pena ad un giorno dal mio matrimonio. E mi aspettavo che almeno dal mio complice avessi un pò di sostegno morale!-
-Ma che vai blaterando!- urlò sterzando improvvisamente.
-JACOBBBBBBBB- gridai.
L'aria era piena di sabbia terrosa, e non vedevo più nulla. Tossii un poco e poi mi voltai a guardarlo esasperata.
-Vuoi farci ammazzare o cosa?-
Ma sembrò ignorare la mia domanda, perchè mi guardava come se avesse visto un fantasma -Bella, io ti giustificherò se è quello che vuoi. Non ti lascerei mai sola. Ma tu fatti un esame di coscienza. Stanotte, quando eri con me, quando hai fatto tutte quelle cose che chiami "schifo", l'hai fatte perchè eri felice, perchè stavi bene, perchè non eri più in gabbia..-
-Abbiamo già parlato e riparlato di questo Jake, non è abbastanza. Io amo lui- scandii ad alta voce -io voglio lui. E non m'interessa del resto-
Aggrottò la fronte, e contrasse la bocca in una smorfia di dolore.
Poi catturò il mio volto con una mano e mi baciò.
Ma non era un bacio normale. Era un bacio disperato, un bacio carico di dolore.
Sentivo la sua mano dietro la nuca che mi pregava di non staccarmi, e io non riuscii a negargli più nulla.
Quando ci allontanammò avevamo entrambi il fiatone. E lui.. lui stava piangendo.
Non l'avevo mai visto piangere, mai. Per niente.
Jacob aveva solo diciassette anni, ma era un uomo. E io non riuscii più a parlare tanto era grosso il nodo che avevo in gola.
La certezza che stesse soffrendo, che stesse male per me.. stavo impazzendo.
Perchè tutti dovevano stare male per me?
Ogni cosa che toccavo si rompeva, ero io quella sbagliata, non era giusto.
Girò la chiave, e ripartimmo silenziosi.
Quando vidi da lontano casa mia, mi sentii più sicura. La macchina di Charlie non c'era, e questo era un buon segno, avrei potuto rimurginare su tutto in tranquillità.. senza il timore di far stare male qualcun altro.
-Per quello che vale, mi sono divertita stanotte-
Anche se era scuro in volto sorrise -Ma se nemmeno ti ricordi-
Alzai le spalle -Be' per quel poco che so-
-Anche io- mormorò.
Mi morsi le labbra -Jacob?-
Dovevo sapere, avrei detto tutto a Edward, almeno questo glielo dovevo. Non sarei sopravvissuto con il rimorso di avergli mentito.
-Dimmi Bella- ormai era esausto.
-Ieri notte.. in spiaggia.. cosa?- mi mangiavo le parole come una deficiente.
Parcheggiammo vicino ad un albero, spense il motore della macchina.
Chiuse gli occhi nello sforzo di sostenere chissà quale verità -Niente Bella. Non c'è stato niente tra noi-


Edward

Non dimenticherò mai il dolore che si prova nel vedere scendere dalla macchina di un fottuto ragazzino senza senno, la mia unica ragione di vita.
Bella, era finalmente qui a pochi metri da me, dopo la più terribile notte della mia esistenza.
Perchè neanche quella notte di un anno prima, mentre pensavo, credevo, che lei fosse morta mi ero sentito così.
Era ignobile dirlo, ma la gelosia.. la gelosia era un demone che non temeva il confronto con niente.
Cercavo di ripetermi nella testa, sta bene, è qui, è sana, non ha ferite evidenti.
Non l'ho dovuta tirare fuori da qualche cella pagando la cauzione, come Jasper aveva temuto sentendo le voci della mattina nel piccolo centro di Forks.
Lei era lì ed era viva, il suo cuore a me familiarissimo pulsava accellerato.
Lei era lì, e Jacob Black le faceva da scudo come se io potessi farle del male. Io, il suo futuro marito.
"Stiamo per sposarci" avrei voluto urlare. Ho dei diritti su di lei.
Ma mi morsi la lingua, e ingoiai il veleno a quei pensieri così obsoleti.
Non ero venuto a casa sua per quello. Ero solo venuto per accertarmi che in realtà stesse davvero bene, perchè non poche volte le avevo sentito dire che era tutto apposto quando in realtà moriva di dolore.
-Verrai- mi aveva obbligato Alice -so che sei ferito, ma vedo per certo che se non ti costringerò poi me lo rinfaccerai-
-Non mi sembra il caso- le avevo detto io, con la morte del cuore di fronte la finestra -se fino a qualche ora fa era triste al solo pensiero di una notte lontano da me, e invece poi si è divertita, non vedo perchè debba venire ad accoglierla-
-Tu verrai- mi additò -ti assicurerai che stia bene, dopodiché farai come credi-
E infatti così era stato, Alice mi aveva convinto ed eravamo io e lei davanti a casa sua, portandoci Emmet come scorta per precauzione.
Alice temeva che la situazione degenerasse. E Dio solo sapeva quanto volevo succedesse.
Gli avrei staccato ad una ad una quelle dita bastarde che avevano osato anche solo sfiorarla.
Non mi sarei curato della guerra che avrei scatenato, del patto. Di nulla.
Jacob Black doveva morire.
Fecero ancora qualche passo in nostra direzione, e vidi quello che era rimasto dei suoi vestiti.
Niente.
Indossava solo una lurida e puzzolente maglietta del cane. Strinsi i pugni e per poco non mi frantumai le nocche.
Calmati amico, te l'ho riportata, non hai un'ottima cera.
Il bastardo aveva anche la faccia tosta di fare dell'ironia.
-Edward- mormorò la "sua" voce.
E dentro di me qualcosa gioì, ma non lo diedi a vedere. Non le risposi, e nemmeno la guardai.
Perchè sapevo che se l'avessi guardata tutto sarebbe andato in pezzi e sarei corso a stringerla per il sollievo.
-Bene, adesso la festa è finita- disse ironico il cane -Bella è davvero molto stanca, e sinceramente anche io lo sono. Credo sia meglio accompagnarla dentro-
Cinse la mia fidanzata con un braccio per farla camminare ma io lo bloccai prima che facesse un passo.
-Sparisci- sibilai maligno, non seppi da quale parte remota di me uscì quel verso, ma dovette risuonare terrificante perchè Bella rabbrividii.
Ebbi l'impulso di rassicurarla, ma tentai nuovamente di controllarmi.
Piantala adesso. Te la sei voluta tu, e questo lo sai bene.
Alzai una mano pronto a colpirlo ma Alice mi corse affianco implorandomi con gli occhi, tenevo i muscoli della mascella rigidissimi per lo sforzo.
-Di cosa stai parlando?- gli domandai ad alta voce.
-Sai benissimo cosa intendo. Se solo tu non l'avessi asfissiata con tutte queste premure per lei. La tieni in gabbia, che futuro vorresti dare a tua moglie? Ha paura di te anche in questo momento non lo vedi?- disse indicandola.
Ed era vero, aveva gli occhi spalancati e il cuore che gli batteva a mille.
-Non ho mai approvato che lei stesse con te, e non solo perchè l'amo. Il vostro rapporto è malato, lei è così succube di te. Perchè credi che ieri notte non abbia pensato a nulla? Con me, o con chiunque altro ragazzo normale, starebbe bene, non avrebbe sempre il timore che succeda chissà che.. sarebbe felice di sentirsi libera e non stupidamente oppressa da un succhiasangue geloso e possessivo ossessionato da lei!-
-Jacob!- gridò lei digrignando i denti.
Si voltò a guardarla come se dovesse scusarsi con la cosa più meravigliosa di questo mondo, come avrei fatto io.
-Scusami, ma questo glielo dovevo dire Bella- si giustificò -giuro, non m'intrometterò più- concluse per poi tornare a guardarmi.
Alice gemette dal dolore, e poi vidi diventarle le iridi fredde e vuote. Stava avendo una visione.
Quasi in contemporanea quello che lei aveva visto si svolse.
Fui inondato da immagini terribili, quanto stupende, di una Bella felice, serena, che rideva con Jacob che si divertiva a correre a più non posso.
Che si dimenava in intimo contro un palo, mentre dormiva quieta, con il respiro regolare e i capelli sporchi di sabbia in una spiaggia.
Ed erano tutte immagini provenienti dai ricordi di Black.
Non ci visti più. Gli occhi mi si tinsero di rosso, non poteva farmi quello, non poteva.
Dovevamo sposarci l'indomani, doveva essere mia per l'eternità. Non poteva essere stata sua anche se solo per una notte.
Persi il controllo ruggì come un animale senza accorgermene.
Sentivo solo Alice e Bella urlare.
-Corri dentro Bella- ordinò la voce di mio fratello Emmet.
E se solo avessi avuto un briciolo di umanità in più, l'avrei ringraziato.
Jacob cominciò a tremare visibilmente, segno che anche lui stava cedendo al controllo.
Corsi verso quel bastardo, non curandomi delle grida di protesta di Bella che piangeva disperata.
  
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